Unione camere penali contro dl Sicurezza: 3 giorni astensione a maggioRoma, 12 apr. (askanews) – Il decreto legge Sicurezza è “inutile introduzione di nuove ipotesi di reato, molteplici sproporzionati e ingiustificati aumenti di pena, introduzione di aggravanti prive di alcun fondamento razionale, sostanziale criminalizzazione della marginalità e del dissenso, introduzione di nuove ostatività per l’applicazione di misure alternative alla detenzione, consequenziale aumento della popolazione carceraria, ulteriore aggravio del fenomeno del sovraffollamento, insufficienza degli interventi per ridurre sia il sovraffollamento carcerario in crescita progressiva sia il tragico fenomeno dei suicidi in carcere che ha raggiunto il numero record nel 2024”. Lo afferma l’Unione Camere penali in una nota dove annuncia la deliberazione dell’astensione dalle udienze e da tutte le attività giudiziarie per i giorni 5, 6 e 7 maggio 2025.
Il Papa è uscito dal Vaticano: visita a Santa Maria Maggiore per pregareRoma, 12 apr. (askanews) – Nel primo pomeriggio di oggi Papa Francesco ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore e, alla vigilia della Domenica delle Palme e della Settimana Santa, si è fermato a pregare davanti all’icona della Vergine, Salus Populi Romani. Lo fa sapere la Sala Stampa Vaticana. La visita a Santa Maria Maggiore non è certo una novità per Papa Francesco, anche se era inaspettata in questo momento di convalescenza.
L`omaggio all`icona di Maria Salus Populi Romani, ricordano infatti i media vaticani, è una consuetudine per il Papa: oltre cento quelle avvenute sin dal 14 marzo 2013, all’indomani dell’elezione, e mantenute prima e dopo ogni viaggio apostolico (l’ultima, in questo senso, il 14 dicembre 2024 per il 47mo viaggio apostolico ad Ajaccio, in Corsica). Anche al termine del ricovero al Policlinico Gemelli, tre settimane fa, il Pontefice si era fermato nel piazzale antistante la Basilica di Santa Maria Maggiore prima di rientrare a Casa Santa Marta.
Morto Graziano Mesina e la Garante dei detenuti della Sardegna accusa: “Una vendetta di Stato”La Garante dei detenuti della Sardegna sul decesso dell’ex bandito Roma, 12 apr. (askanews) – “Verso Mesina vendetta di Stato. Hanno aperto le porte del carcere per mandarlo a morire nel reparto detentivo ospedaliero. Da oltre un anno le sue legali presentavano istanze rispetto alla sua grave condizione sanitaria. Ma non c’è stata pietà né senso di umanità”. Lo scrive su Facebook Irene Testa, Garante dei detenuti della Regione Sardegna, in merito alla morte a 83 anni di Graziano Mesina, l’ex super ricercato del banditismo sardo, che era stato scarcerato ieri dopo che il Tribunale di sorveglianza di Milano aveva accolto l’istanza di differimento pena per motivi di salute presentata dai suoi avvocati.
Mesina, nato a Orgosolo il 4 aprile 1942, si trovava nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano, dove era stato trasferito dal carcere di Opera nel quale era detenuto da due anni. Per Testa nei confronti di Mesina “non c’è stato il rispetto del diritto che consente anche a chi ha sbagliato di poter coltivare affetti e di poter scontare la detenzione nel luogo di residenza. Lo Stato ha applicato con lui la vendetta. Come anche Grazianeddu fece da ragazzino cresciuto in una cultura difficile. Appunto. Ma è grave che la vendetta sia stata praticata dallo Stato in un paese dove lo stato di Diritto deve essere il faro della giustizia”, conclude la Garante dei detenuti della Sardegna.
Novara al ministro Valditara: latino e Bibbia? Modello scuola arcaicoRoma, 11 apr. (askanews) – “Il ministro Valditara sembra tirare dritto e ribadire ciò che aveva già preannunciato nei mesi precedenti. Il problema rimane quindi il medesimo: non è la quantità di contenuti a creare difficoltà nella scuola italiana, bensì la fragilità degli strumenti metodologici e relazionali a disposizione degli insegnanti. Il vero nodo è, ancora una volta, la qualità della formazione docente, non la lista delle materie o la selezione dei testi da affrontare”: lo ha affermato il noto pedagogista e autore di best seller Daniele Novara, commentando le parole del ministro Giuseppe Valditara sulle nuove indicazioni nazionali relative ai programmi scolastici.
“L’insegnamento in Italia rimane spesso inchiodato a modelli superati e, anche dove chi insegna mostra capacità e voglia di migliorarsi, queste attitudini vengono frustrate da una rigida burocrazia e da impostazioni calate dall’alto, ormai superate. Eppure si continua a intervenire sui programmi, trascurando il cuore pulsante del sistema: la relazione educativa”. “Siamo di fronte a un’impostazione che rischia di appesantire il percorso scolastico con scelte culturali discutibili e pedagogicamente datate. Lo studio mnemonico di poesie, l’aumento della centralità del latino, gli accenni a un maggiore protagonismo della Bibbia sono proposte che sembrano guardare a un modello scolastico arcaico, distante dalle sfide educative contemporanee. Non è riempiendo l’orario di nozionismo che si risponde al bisogno urgente di far crescere bambini e ragazzi in una scuola motivante e inclusiva”, ha aggiunto il pedagogista.
“Affermazioni come ‘basta con le derive pedagogiche’ e ‘l’identità è un valore’ potrebbero tranquillamente essere attribuite a momenti storici bui, o a un passato talmente remoto e poco lusinghiero che non dovrebbe nemmeno essere preso in considerazione. Non è questa la direzione in cui dovrebbe andare una scuola che tenga davvero alle nuove generazioni e al futuro di tutte e tutti noi”. “Serve una scuola che accompagni gli studenti nel presente, capace di leggere i bisogni reali di una generazione immersa in una complessità inedita. Una scuola generativa, che coltiva il pensiero critico, l’incontro tra diversità, la capacità di dialogare e di crescere insieme”, ha sottolineato Novara.
“Le nuove generazioni non hanno bisogno di tornare indietro nel tempo, ma di strumenti per interpretare il futuro. L’educazione non può essere ridotta a un dispositivo identitario o a una dichiarazione di principio: deve restare un’esperienza viva, capace di tenere insieme apprendimento e relazione. Solo così la scuola potrà continuare a essere quel luogo insostituibile in cui si costruiscono cittadinanza, benessere e sviluppo umano”, ha concluso.
Scommesse su siti illegali, indagati 12 giocatori di Serie ARoma, 11 apr. (askanews) – Dodici giocatori di serie A sono indagati dalla Procura di Milano per scommesse sui siti illegali. Lo scrive il Corriere della Sera. Gli episodi risalgono al periodo 2021-2023. I fatti sono emersi spulciando le chat dei telefoni di Sandro Tonali (oggi al Newcastle) e Nicolò Fagioli (oggi alla Fiorentina), già coinvolti in un’indagine della Gdf di Torino. I giocatori, che non avrebbero scommesso su partite di calcio ma su altre discipline, rischiano provvedimenti davanti alla giustizia sportiva.
Questi – secondo quanto si apprende – i nomi nel mirino: Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes, Angel Di Maria, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Cristian Buonaiuto, Matteo Cancellieri, Adames Hector Junior Firpo. La squadra della Guardia di Finanza della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Milano ha eseguito il sequestro preventivo di un milione e mezzo di euro a cinque persone e a una società per “esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti”. Sono stati anche notificati, nell’inchiesta dei pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo, “decreti di fissazione di interrogatorio preventivo” davanti al gip, dopo la “richiesta di applicazione” dei domiciliari per cinque indagati. Sarebbero ingenti le somme che i calciatori hanno versato nella tasche di due gestori di piattaforme illegali di scommesse online, che si sarebbero fatti aiutare dagli amministratori di una gioielleria milanese che funzionava come banca per regolare i conti. Quando il debito diventava più oneroso, i giocatori avrebbero effettuato bonifici alla gioielleria per l’acquisto di orologi di lusso, che restavano però nella disponibilità degli organizzatori.
Papa Francesco prosegue bene la convalescenza e usa sempre meno l’ossigenoCittà del Vaticano, 11 apr. (askanews) – Papa Francesco, che sta proseguendo la sua convalescenza in modo “regolare”, “passa un periodo sempre più prolungato senza l’uso dell’ossigeno”. Lo riferisce la Sala stampa della Santa sede. Sempre per quanto riguarda l’uso dell’ossigeno ad alti flussi, questo è sempre più “residuale ed è solo per fini terapeutici”. Papa Francesco sta “continuando la sua convalescenza regolare, che non significa che non possa lasciare Casa Santa Marta o avere incontri”, ha chiarito la Sala stampa della Santa Sede che ha poi specificato che “ci sono miglioramenti” nelle condizioni di salute del Papa “come si è potuto notare nei giorni scorsi”. Migliora il quadro clinico sia motorio, grazie alla fisioterapia, che respiratorio mentre “lievi miglioramenti” si notano anche sotto l’aspetto delle diverse infezioni che lo hanno colpito nei mesi scorsi fino a portarlo al ricovero.
Da parte Vaticana non ci sono però ancora indicazioni ufficiali sulle celebrazioni della Settimana Santa riguardo alla partecipazione di Papa Francesco “per le quali non si fanno ancora previsioni”, comunica la Sala stampa della Santa Sede che prevede maggiori informazioni solo martedì della prossima settimana. L’unica certezza, al momento, è che sarà il card. Leonardo Sandri, Prefetto emerito del Dicastero per le Chiese Orientali, Gran Cancelliere emerito del Pontificio Istituto Orientale e Vice Decano del Collegio Cardinalizio, a celebrare domenica prossima, Domenica delle Palme (che di fatto introduce alla Settimana Santa), la solenne celebrazione liturgica in piazza San Pietro. Lo si apprende dalla Sala stampa della Santa Sede che ha precisato che il porporato argentino celebrerà “su delega di Papa Francesco”. Per quanto riguarda la partecipazione del pontefice e in quale eventuale forma, non sono state fornite informazioni, così come per quanto riguarda l’intera Settimana Santa.La Sala stampa della Santa Sede, nell’ormai consueto briefing con i giornalisti per illustrare le condizioni del pontefice convalescente, ha spiegato i retroscena della nuova sorpresa di Francesco, fatta ieri con il suo breve giro a San Pietro. Papa Francesco “stava facendo una passeggiata a Casa Santa Marta ed ha chiesto di andare in Basilica a fare una preghiera. E lo ha fatto”. In carrozzina, con i naselli per l’ossigeno, ma sorridente, in abiti informali, pantaloni neri da sarcerdote e un poncho argentino contro il freddo.
E il Papa era “contento al termine del suo giro e del momento di preghiera, sia per essere andato in Basilica, sia di aver visto le persone”.
Arcigay Roma: manifesti ProVita alimentano intolleranza contro LGBTQ+Roma, 10 apr. (askanews) – Le affissioni di Pro Vita & Famiglia che tappezzano Roma veicolano messaggi lesivi della dignità delle persone LGBTQIA+, promuovendo stereotipi dannosi e alimentando un clima di discriminazione e intolleranza. Chiediamo al Comune di Roma di rimuovere i manifesti per il loro contenuto discriminatorio e lesivo dei diritti individuali, come accaduto in passato”: lo ha dichiarato Rachele Giuliano, presidente di Arcigay Roma, in un comunicato, sottolineando che “queste campagne sono un attacco diretto alla dignità e ai diritti delle persone LGBTQIA+”.
Secondo Giuliano, “è inaccettabile che nel 2025 si debbano ancora affrontare manifestazioni di odio così palesi”, ricordando che la comunità oggi è “come mai prima un bersaglio”. “Ogni giorno le persone LGBTQIA+ vengono vessate, picchiate, minacciate per strada, cacciate di casa e si tolgono la vita. Tutto questo accade sotto lo sguardo compiaciuto del Governo, che quando si è insediato ha attuato una vera persecuzione contro la nostra comunità: ha bloccato le trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali, si è opposto alle dichiarazioni europee sui diritti LGBTQIA+, ha ridotto ogni tutela in materia di identità di genere e in ultimo la criminalizzazione della gestazione per altri”, ha aggiunto la presidente Arcigay Roma.
Ricordando la sentenza della Corte di Cassazione, che ha bocciato il decreto “padre e madre” del 2019 sulle carte d’identità dei minori, “questi manifesti rappresentano una distorsione della realtà educativa e un attacco diretto alla comunità LGBTQIA+. Questi messaggi non solo disinformano, ma contribuiscono a creare un ambiente ostile e pericoloso per giovani e adulti appartenenti alla comunità LGBTQIA+”, ha sottolineato Giuliano. “Il linguaggio di odio aggredisce e uccide le persone: stiamo vivendo uno stato d’emergenza, ma non abbiamo intenzione di restare a guardare”, ha concluso, auspicando “azioni incisive sul territorio per contrastare l’odio e la violenza omolesbobitransfobica”.
Dopo la Dyke March del 26 aprile, Arcigay Roma ha annunciato di tornare con l’Assemblea di Lazio Pride a Roma con un Pride ad Ostia.
Il Papa a sorpresa a San Pietro per pregare alla tomba di Pio XRoma, 10 apr. (askanews) – Dopo la sorpresa di domenica scorsa, quando i 20 mila fedeli in Piazza San Pietro per il Giubileo dei Malati si sono visti arrivare improvvisamente il Papa in carrozzina, anche oggi pomeriggio – come riporta Vatican News – Francesco ha voluto lasciare per qualche minuto prima Casa Santa Marta, dove prosegue la sua convalescenza, e attraversare la Porta della Preghiera per recarsi in Basilica. Meno di una decina di minuti per pregare alla tomba di Papa Pio X.
“Il Papa è passato per la Porta della Preghiera e poi si è recato all’Altare della Cattedra e infine alla tomba di San Pio X per pregare. Alla fine ha salutato un po’ di gente, per quello che poteva”, racconta ai media vaticani monsignor Valerio Di Palma, canonico di San Pietro. Nessuna parola da parte di Francesco, ma solo gesti di vicinanza e affetto verso coloro che si è trovato davanti. Alla gente si è mostrato con un plaid contro il freddo sulle gambe e i naselli per l’ossigeno. Qualche bambino è andato vicino al Papa, una signora si è fatta benedire fra le lacrime
Famiglia, Cassazione: non più “padre/madre” sulla carta d’identità ma “genitore”Milano, 9 apr. (askanews) – No alla dicitura “padre” o “madre” sulla carta d’identità elettronica: la Corte di Cassazione dice no al Viminale e conferma che l’indicazione corretta è “genitore”. A renderlo noto è il “Sole 24ore” che ha pubblicato il contenuto della sentenza 9216 del 2025 della Suprema Corte: in particolare i giudici in ermellino di Piazza Cavour hanno bocciato il ricorso presentato dal Viminale contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma che aveva disposto di disapplicare il decreto del 31 maggio 2019 con cui il ministero dell’Interno aveva cancellato la parola “genitori” a favore dela dicitura “padre” e “madre”.
Secondo la Cassazione, scrive il quotidiano, “la dicitura ‘padre / madre’ sulla carta d’identità elettronica è discriminatoria perché non rappresenta tutti i nuclei familiari e i loro legittimi rapporti di filiazione. L’indicazione corretta è dunque ‘genitore’”. “La corte di Cassazione conferma la sentenza della corte d’Appello di Roma e del Tribunale primo grado dando definitivamente ragione alle coppie di lesbiche e gay che avevano chiesto di ripristinare la dicitura genitori, presente da decenni nel nostro ordinamento con genitori e chi ne fa le veci, che è stata sostituita dalla circolare Salvini con Padre e Madre. Su tale problema avevamo fatto appello più volte al Ministero degli Interni. Questo fa capire l’importanza dell’impegno politico di Partito Gay LGBT+ per ampliare i diritti come con il Referendum su Matrimonio Egualitario sul quale chiediamo un impegno da parte di tutte le forze politiche”. Lo afferma Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambienta lista, Liberale “La dicitura Padre e Madre di fatto per le coppie LGBT+ cancellava uno dei genitori o un padre si può trovare con la dicitura madre, comportando una serie di problemi specialmente all’estero a danno del minore, come giurista ritengo che la Corte di Cassazione ha demolito una circolare discriminatoria, infatti la Cassazione ha sottolineato che nessun bambino dovrebbe essere privato di un documento d’identità completo e valido per l’espatrio a causa di una scelta politica”, aggiunge Marina Zela avvocato e fondatore Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale.
Il Papa: l’amore non si compra e Cristo ci insegna come donarloCittà del Vaticano, 9 apr. (askanews) – L’amore autentico non si compra ma si dona e Cristo ci insegna come farlo veramente”. Questo il pensiero di Papa Francesco espresso nel testo della catechesi preparata per per l’appuntamento dell’udienza generale e consegnata per la lettura dei fedeli.
Francesco, aggiunge che “siamo veramente felici quando ci rendiamo conto di essere amati così, gratuitamente, per grazia. E questo vale anche nelle relazioni tra noi: fin quando cerchiamo di comprare l’amore o di elemosinare l’affetto, quelle relazioni non ci faranno mai sentire felici”, aggiunge. “C’è una ferita che ci appartiene come esseri umani, la ferita attraverso cui può passare l’amore. – prosegue Francesco nel testo della catechesi – Per colmare questa mancanza non bisogna ‘comprare’ riconoscimenti, affetto, considerazione; occorre invece ‘vendere’ tutto quello che ci appesantisce, per rendere più libero il nostro cuore. Non serve continuare a prendere per noi stessi, ma piuttosto dare ai poveri, mettere a disposizione, condividere”.
Francesco, infine, chiede di “affidare al Cuore di Gesù tutte le persone tristi e indecise, perché possano sentire lo sguardo d’amore del Signore, che si commuove guardando con tenerezza dentro di noi”.