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Un Capodanno in compagnia dell’Anticiclone delle Azzorre

Un Capodanno in compagnia dell’Anticiclone delle AzzorreMilano, 28 dic. (askanews) – Ultimi 4 giorni del 2024 all’insegna del sole e in compagnia dell’Anticiclone delle Azzorre. Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it, conferma una lunga fase di bel tempo a cavallo tra il 2024 e il 2025 con parziali disturbi in arrivo non prima di giovedì 2 gennaio.


Fino all’inizio del 2025, il sole prevalente porterà anche temperature massime gradevoli con una classifica termica ricca di sorprese: al primo posto, a pari merito, troveremo Sardegna e Sicilia con Cagliari, Catania e Siracusa a 19 gradi, seguite al secondo posto dalle restanti regioni del Sud; a sorpresa, medaglia d’argento anche la Liguria con 18 gradi; altri valori fuori dal coro sono previsti per il terzo gradino del podio: a Roma e nei fondivalle alpini (anche Lecco e Sondrio) supereremo i 15 gradi a fine dicembre. Insomma, si starà bene quasi ovunque intorno all’ora di pranzo, mentre al mattino farà un po’ freddo al Centro-Nord con gelate soprattutto in Pianura Padana.


Avvicinandosi al 2025, dovremo prestare attenzione alle nebbie in infittimento da domenica in poi: sia il 30 sia il 31 dicembre i cieli saranno grigi in Val Padana, con una sensibile riduzione della visibilità che indurrà a prestare la massima prudenza, anche all’ora del brindisi. La Notte di San Silvestro sarà infatti ancora dominata dall’Anticiclone delle Azzorre ma, complici l’assenza di vento e la persistente stabilità atmosferica, ci saranno le nebbie in Pianura Padana e sono previsti degli addensamenti marittimi lungo le coste tirreniche e liguri: niente di particolare, al massimo avremo locale pioviggine in Liguria, il contesto generale sarà buono.

Ipotesi intrigo internazionale dietro la detenzione della giornalista Cecilia Sala in Iran

Ipotesi intrigo internazionale dietro la detenzione della giornalista Cecilia Sala in IranRoma, 28 dic. (askanews) – Ci sarebbe l’ombra dell’intrigo internazionale, seppure tutto da confermare, dietro la detenzione in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala, secondo quanto riportano “Repubblica” e il “Corsera”. Che avanzano un’ipotesi secondo cui il suo arresto potrebbe essere collegato a un altro arresto avvenuto a Malpensa tre giorni prima: quello dell’iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, su esecuzione di un ordine di cattura spiccato dagli Usa. L’uomo, in arrivo da Istanbul, è accusato dagli statunitensi di avere esportato componentistica elettronica utile alla fabbricazione di droni. Una pista tutta da verificare, e che potrebbe complicare gli sforzi per la liberazione della giornalista che era in Iran nel rispetto di tutte le regole imposte dal regime per il lavoro giornalistico.


La notizia della detenzione di Cecilia Sala è stata resa nota ieri. E’ stata fermata il 19 dicembre scorso dalle autorità di polizia di Teheran. Su disposizione del Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’Ambasciata e il Consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio. “In coordinamento con la presidenza del Consiglio, la Farnesina ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Cecilia Sala e per verificare le condizioni della sua detenzione”, dopo il fermo della giornalista da parte della polizia di Teheran. Ieri, riferisce la Farnesina, l’ambasciatrice d’Italia Paola Amadei ha effettuato una visita consolare per verificare le condizioni e lo stato di detenzione della dottoressa Sala. La famiglia è stata informata dai risultati della visita consolare. In precedenza, rende noto il ministero, la dottoressa Sala aveva avuto la possibilità di effettuare due telefonate con i parenti. In accordo con i genitori della giornalista, la Farnesina invita alla massima discrezione la stampa per agevolare una veloce e positiva risoluzione della vicenda. Cecilia Sala è rinchiusa nel carcere di Evin, nella capitale iraniana, in una cella di isolamento. Si tratta della stessa prigione in cui il regime iraniano trattiene i dissidenti arrestati, e in cui ha trascorso 45 giorni anche la “travel blogger” romana Alessia Piperno prima di essere liberata e fare ritorno in Italia. “Siamo molto preoccupati per il fermo in Iran della giornalista Cecilia Sala e seguiamo il caso da vicino e con grande apprensione. Chiediamo da subito al governo, con cui siamo già in contatto, di mettere in campo ogni iniziativa utile a far luce su questa vicenda, chiarezza sui motivi di questo trattenimento e, soprattutto, a riportare Cecilia Sala in Italia quanto prima”. Così ieri segretaria del Pd Elly Schlein.


“Fin dal primo giorno, da quando è arrivata la notizia dell’inaccettabile arresto di Cecilia Sala da parte delle autorità Iraniane, tutto il Governo, in primis il Presidente Giorgia Meloni ed il Ministro Tajani, si è mosso per farla liberare”. Lo ha scritto, sempre ieri, il ministro della Difesa Guido Crosetto su X. “Ogni persona che poteva e può essere utile per ottenere questo obiettivo si è messa al lavoro” ha aggiunto. “Le trattative con l’Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell’opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un’azione politica e diplomatica di alto livello. L’Italia lavora incessantemente per liberarla, seguendo ogni strada”. Cecilia Sala era partita il 12 dicembre da Roma con un regolare visto giornalistico e le tutele di una giornalista in trasferta. Lo ha fatto sapere ieri in una nota la società di produzione di podcast Chora Media, precisando che nella Repubblica islamica – dove è stata arrestata il 19 dicembre – ha fatto una serie di interviste e realizzato tre puntate del suo podcast, Stories. La giornalista “sarebbe dovuta rientrare a Roma il 20 dicembre, ma la mattina del 19, dopo uno scambio di messaggi, il suo telefono è diventato muto”, ha chiarito Chora Media.

La giornalista Cecilia Sala fermata a Teheran dalla polizia

La giornalista Cecilia Sala fermata a Teheran dalla poliziaRoma, 27 dic. (askanews) – La giornalista italiana Cecilia Sala, in Iran per svolgere servizi giornalistici, è stata fermata il 19 dicembre scorso dalle autorità di polizia di Teheran. Lo rende noto la Farnesina. Su disposizione del Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’Ambasciata e il Consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio.


“In coordinamento con la presidenza del Consiglio, la Farnesina ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Cecilia Sala e per verificare le condizioni della sua detenzione”, dopo il fermo della giornalista da parte della polizia di Teheran.Oggi, riferisce la Farnesina, l`ambasciatrice d`Italia Paola Amadei ha effettuato una visita consolare per verificare le condizioni e lo stato di detenzione della dottoressa Sala. La famiglia è stata informata dai risultati della visita consolare.


In precedenza, rende noto il ministero, la dottoressa Sala aveva avuto la possibilità di effettuare due telefonate con i parenti. In accordo con i genitori della giornalista, la Farnesina invita alla massima discrezione la stampa per agevolare una veloce e positiva risoluzione della vicenda. 

Un Capodanno con l’anticiclone delle Azzorre

Un Capodanno con l’anticiclone delle AzzorreRoma, 27 dic. (askanews) – Il periodo turbolento con piogge, nevicate diffuse sugli Appennini e venti freddi che hanno caratterizzato gli ultimi giorni è ormai alla conclusione. Ora sarà l’anticiclone delle Azzorre a tornare protagonista e lo sarà almeno fino a San Silvestro. Antonio Sanò, fondatore de iLMeteo.it ci aggiorna sulle previsioni del tempo fino alla fine dell’anno, dando anche una tendenza per l’inizio del 2025. L’anticiclone oceanico sta conquistando via via quasi tutto il Vecchio Continente, Italia compresa. La sua presenza, sempre più ingombrante, garantirà condizioni di bel tempo su tutte le nostre regioni, tanto che il sole splenderà indisturbato sicuramente fino al weekend, l’ultimo del 2024.


Ma come spesso accade in inverno, la presenza dell’alta pressione ha anche un rovescio della medaglia, ovvero la formazione di nebbie: l’estrema stabilità atmosferica sarà responsabile anche dell’aumento dell’inquinamento atmosferico e del conseguente peggioramento della qualità dell’aria che inizierà a manifestarsi proprio in concomitanza con l’ultimo dell’anno. La fine del 2024 sarà infatti caratterizzata da nebbie diffuse e in qualche caso anche persistenti sulle zone pianeggianti del Nord, nonché da nubi irregolari lungo le coste. Avremo invece uno splendido sole man mano che saliremo verso le nostre montagne. Ma sarà bello anche al Centro-Sud. Le temperature non subiranno sostanziali variazioni: di notte e al primo mattino farà piuttosto freddo con gelate al Nord e valori prossimi allo zero anche al Centro; di giorno sarà mite soprattutto in montagna e al Centro-Sud con valori attorno ai 14-15°C, fino a 8-10°C sulla pianura del Nord. Per una svolta bisognerà attendere i giorni immediatamente successivi a Capodanno. Ancora una volta l’anticiclone si innalzerà verso l’Islanda favorendo la discesa di masse d’aria freddissime di origine polare che entro l’Epifania raggiungeranno anche l’Italia provocando un peggioramento del tempo ancora tutto da decifrare.

Il Papa: basta colonizzare i popoli con le armi

Il Papa: basta colonizzare i popoli con le armiMilano, 26 dic. (askanews) – “Basta colonizzare i popoli con le armi. Lavoriamo per il disarmo, contro la fame, contro le malattie, contro il lavoro minorile. E preghiamo per la pace nel mondo intero. La pace nella martoriata ucraina, a Gaza e in Israele, in Myammar e in tanti Paesi che ancora in guerra”. Lo ha detto Papa Francesco affacciato alla finestra del Palazzo Apostolico Vaticano davanti ai pellegrini riuniti in Piazza San Pietro subito dopo la recita dell’Angelus, ribadendo il suo accorato appello a far tacere le armi del messaggio Urbi et Orbi del giorno di Natale.


Papa Francesco ha anche ribadito: “Una delle azioni che caratterizzano i Giubilei è la remissione dei debiti. Incoraggio tutti a sostenere alla campagna internazionale di Caritas intitolata ‘Trasformare il debito in speranza’ per sollevare i Paesi oppressi da debiti insostenibili”.

Giubileo, il Papa ai detenuti: non perdete la speranza

Giubileo, il Papa ai detenuti: non perdete la speranzaMilano, 26 dic. (askanews) – “Ho voluto che la seconda Porta Santa fosse qui, in un carcere. Ho voluto che tutti noi avessimo la possibilità di spalancare le porte del cuore per capire che la speranza non delude, non delude mai”. Lo ha detto Papa Francesco prima di aprire nel carcere romano di Rebibbia la seconda Porta Santa del Giubileo 2025.


Ad accogliere il pontefice nel penitenziario romano c’erano, tra gli altri, anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il capo dimissionario del Dap Giovanni Russo. L’omelia sarà pronunciata dall’altare della cappella del carcere. “Non bisogna perdere la sperenza. La speranza non delude mai”. Lo ha detto Papa Francesco in un passaggio dell’omelia pronunciata davanti ai detenuti del carcere romano di Rebibbia dopo l’apertura della seconda Porta Santa del Giubileo. Per il Santo Padre, “la sperenza è come un’ancora” e perciò “bisogna tenere in mano la corda che la regge” anche se ” corda è difficile, ci fa male alle mani”.


E poi “spalancate le porte del cuore. Ognuno sa come farlo, ognuno sa dove quando la porta è chiusa o semichiusa, ognuno lo sa. Spalancate le porte del cuore. Oggi abbiamo spalancato questa. E questo è un segnale, è la porta del nostro cuore”.

Giubileo, Papa Francesco apre porta Santa nel carcere di Rebibbia

Giubileo, Papa Francesco apre porta Santa nel carcere di RebibbiaMilano, 26 dic. (askanews) – Papa Francesco apre la seconda Porta Santa del Giubileo 2025 nel carcere romano di Rebibbia. E’ la prima volta che succede nella storia nella storia del Giubileo. Un unicum nella tradizione della cristinanità che, non a caso, arriva nel giorno di Santo Stefano, primo martire della Chiesa cattolica. Un segno di speranza per tutte le carceri del mondo che fa di Rebibbia un incona universale della vicinanza della Chiesa ai detenuti.


“Ho voluto che la seconda Porta Santa fosse qui, in un carcere. Ho voluto che tutti noi avessimo la possibilità di spalancare le prte del cuore per capire che la speranza non delude, non delude mai”, è l’appello lanciato dal Santo Padre in un breve intervento a braccio prima della cerimonia. Ad accogliere il pontefice nel penitenziario romano c’erano, tra gli altri, anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il capo dimissionario del Dap Giovanni Russo.

Giubileo, Papa Francesco: la porta della speranza si è aperta, ci impegna a cambiare il mondo

Giubileo, Papa Francesco: la porta della speranza si è aperta, ci impegna a cambiare il mondoRoma, 24 dic. (askanews) – La notte del Natale che coincide con l’apertura dell’Anno Giubilare “ci chiama al rinnovamento spirituale e ci impegna nella trasformazione del mondo, perché questo diventi davvero un tempo giubilare: lo diventi per la nostra madre Terra, deturpata dalla logica del profitto; lo diventi per i Paesi più poveri, gravati da debiti ingiusti; lo diventi per tutti coloro che sono prigionieri di vecchie e nuove schiavitù”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’omelia nella Basilica di San Pietro per la messa della Notte di Natale, dopo aver aperto la Porta Santa che ha dato il via al Giubileo.


Francesco ha proseguito affermando che la speranza cristiana (tema scelto per l’Anno Santo, ndr) non è un lieto fine da attendere passivamente: è la promessa del Signore da accogliere qui e ora, in questa terra che soffre e che geme”. “Essa – ha poi proseguito – ci chiede perciò di non indugiare, di non trascinarci nelle abitudini, di non sostare nelle mediocrità e nella pigrizia; ci chiede – direbbe Sant’Agostino – di sdegnarci per le cose che non vanno e avere il coraggio di cambiarle; ci chiede di farci pellegrini alla ricerca della verità, sognatori mai stanchi, donne e uomini che si lasciano inquietare dal sogno di Dio, il sogno di un mondo nuovo, dove regnano la pace e la giustizia”. Una “speranza che nasce in questa notte non tollera l’indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità; non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso; è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri”.


Sempre facendo riferimento all’apertura dell’Anno Santo, Papa Francesco ha poi detto: “Questa è la notte in cui la porta della speranza si è spalancata sul mondo; questa è la notte in cui Dio dice a ciascuno: c’è speranza anche per te!”. Una speranza, quella che deve spingere l’umanità a “ritrovare la speranza perduta, rinnovarla dentro di noi, seminarla nelle desolazioni del nostro tempo e del nostro mondo: senza indugio. Non indugiare, non rallentare il passo, ma lasciarsi attirare dalla bella notizia”, ha invitato a fare Francesco.

Il Giubileo della Speranza, un anno ricco di appuntamenti

Il Giubileo della Speranza, un anno ricco di appuntamentiCittà del Vaticano, 24 dic. (askanews) – Il Giubileo della Speranza, proclamato da Papa Francesco, è un evento ricco di appuntamenti significativi. Il Giubileo è iniziato con una solenne cerimonia di apertura delle Porte Sante in tutte le diocesi del mondo. Naturalmente quello al centro di media ed opinione pubblica mondiale è stato quello di con Papa Francesco di apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, che ha dato così il via all’Anno Santo a livello planetario. Uno degli eventi più attesi sarà, comunque, la Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Roma dal 28 luglio al 3 agosto 2025 e che culminerà con un incontro speciale con il Papa. Migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo che si riuniranno per celebrare la fede e discutere di temi cruciali come la pace, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale.


Dal 24 al 26 gennaio si terrà, invece, il Giubileo del Mondo della Comunicazione al quale sono particolarmente invitate tutte le figure professionali del mondo della comunicazione (giornalisti, operatori dei media, dirigenti e direttori di testata, membri dei CdA, videomaker, grafici, copywriter, PR, social media manager, tecnici audio e video, tipografi, informatici…). Dal 15 al 18 febbraio, invece, si svolgerà il Giubileo degli artisti mentre dal 5 al 6 aprile si terrà a Roma, il Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità. Un evento giubilare al quelle sono particolarmente invitati, insieme ai loro famigliari, tutti i malati e le figure professionali legate al mondo della sanità (medici, infermieri, operatori sanitari, volontari in ambito sanitario, operatori pastorale della salute, etc.).


Dall’1 al 4 maggio si svolgerà, invece, il Giubileo del mondo del lavoro con tutti i lavoratori di ogni categoria (operai, impiegati, professionisti nei vari settori, etc.), le varie associazioni di categoria e i sindacati. Mentre il 4-5 maggio Giubileo degli imprenditori al quale seguirà dal 30 maggio 2025 al 1 giugno 2025 il Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani.


Dal 20 al 22 giugno 2025 si svolgerà il Giubileo dei Governanti e il 20 settembre 2025 è previsto, invece, il Giubileo degli Operatori di Giustizia. A questo evento giubilare sono particolarmente invitati, insieme ai loro familiari, tutti coloro che sono coinvolti nel mondo della giustizia laica, canonica, ecclesiastica (giudici, pubblici ministeri, magistrati, avvocati, operatori del diritto, etc.). Il 4 e il 5 ottobre 2025, appuntamento con il Giubileo dei Migranti con un incontro, nella Basilica di San Pietro, con Papa Francesco.


Dal 31 ottobre al 2 novembre previsto, invece, il Giubileo del Mondo Educativo mentre il 16 novembre 2025 si terrà un particolare Giubileo dei Poveri. Infine il 14 dicembre 2025 si terrà il Giubileo dei Detenuti con una messa in San Pietro presieduta sempre da Papa Francesco. Il Giubileo ordinario del 2025 si chiuderà, infine, il 6 gennaio 2026, quando il Pontefice richiuderà la Porta Santa in Vaticano.

Il Papa ha aperto la Porta Santa: inizia il Giubileo della Speranza

Il Papa ha aperto la Porta Santa: inizia il Giubileo della SperanzaCittà del Vaticano, 24 dic. (askanews) – Papa Francesco ha aperto la Porta Santa nella Basilica di San Pietro la sera del 24 dicembre e ha dato inizio ufficialmente all’Anno Santo ordinario del 2025 incentrato sul tema della “Speranza”. Il pontefice è giunto in Basilica alle ore 19, ha pronunciato le formule e le preghiere previste, poi un lettore ha proclamato il Vangelo secondo San Giovanni. Il Pontefice e si è, quindi, avvicinato alla porta giubilare, l’ultima a destra delle cinque porte di bronzo che danno accesso alla basilica, realizzata dallo scultore Vico Consorti nel 1949, i cui battenti di bronzo sono stati aperti.


L’apertura della Porta Santa, segno del passaggio aperto da Cristo, ha dunque dato inizio all’Anno Santo. Già prima delle 18 piazza San Pietro aveva iniziato, malgrado le temperature rigide anche nella capitale, a riempirsi di fedeli mentre sul sagrato della basilica sono stati accesi dei lumi a formare una grande croce illuminata con la Basilica Vaticana illuminata per l’evento e la successiva messa della notte di Natale presieduta dallo stesso Pontefice. Presente anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella Basilica di San Pietro in Vaticano per le celebrazioni dell`apertura della Porta Santa e l`avvio del Giubileo 2025