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Puliamo il Mondo, 150 volontari al Colosseo: raccolti 246 kg di rifiuti

Puliamo il Mondo, 150 volontari al Colosseo: raccolti 246 kg di rifiutiRoma, 22 set. (askanews) – Appuntamento straordinario di PULIAMO IL MONDO a Roma con i volontari di Legambiente insieme a EY Foundation, per una mattinata di impegno civile all’ombra del Colosseo dove sono stati raccolti 246 kg di rifiuti e rimosse vere e proprie discariche abusive a pochi metri dall’Anfiteatro Flavio. “Con un grande impegno sono state ripulite le aree più vicine al Colosseo – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – oggi più accogliente, come lo saranno tutti i luoghi dove Puliamo il Mondo e la cittadinanza attiva è in azione in queste ore. Non possiamo che ringraziare, anche quest’anno l’impegno incessante del volontariato, grazie al quale, luoghi straordinariamente iconici come il cuore di Roma, così come periferie, borghi, strade e parchi, vengono ripuliti, nella ricerca di una grande riscossa civica contro il degrado e per un mondo diverso e possibile”. L’appuntamento, come tutti quelli di “Puliamo il Mondo” nella Capitale, si è svolto in collaborazione con AMA ROMA S.p.A.

Palazzina crollata a Napoli, sono morti 2 bambini

Palazzina crollata a Napoli, sono morti 2 bambiniMilano, 22 set. (askanews) – Sono due i bambini morti nel crollo della palazzina a Saviano, nel Napoletano. I vigili del fuoco hanno fato sapere di avere estratto senza vita anche il corpo di un maschietto, dopo quello della sorella di 4 anni.


“I vigili del fuoco – hanno fatto sapere i soccorritori – hanno recuperato il padre e un neonato in vita, affidandoli alle cure dei sanitari sul posto, mentre nulla hanno potuto fare per gli due bambini, un maschietto e una femminuccia, i cui corpi sono stati recuperati purtroppo senza vita. Sono in corso al momento le ricerche della mamma e dell’altra donna, che risultano ancora disperse sotto le macerie”. I vigili del fuoco stanno operando con squadre usar – urban search and rescue, addestrate per la ricerca di dispersi sotto le macerie, e con squadre di cinofili.

Papa all’Angelus: noi tutti siamo vivi perché siamo stati accolti

Papa all’Angelus: noi tutti siamo vivi perché siamo stati accoltiMilano, 22 set. (askanews) – “Gesù rinnova il nostro modo di vivere. Ci insegna che il vero potere non sta nel dominio dei più forti, ma nella cura dei più deboli. Ecco perché il Maestro chiama un bambino, lo mette in mezzo ai discepoli e lo abbraccia, dicendo: ‘Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me’. Il bambino non ha potere: ha bisogno. Quando ci prendiamo cura dell’uomo, riconosciamo che l’uomo ha sempre bisogno di vita. Noi, tutti noi, siamo vivi perché siamo stati accolti, ma il potere ci fa dimenticare questa verità. Allora diventiamo dominatori, non servitori, e i primi a soffrirne sono proprio gli ultimi: i piccoli, i deboli, i poveri”. Lo ha detto Papa Francesco durante la pronuncia dell’Angelus in piazza San Pietro.


“Quante persone soffrono e muoiono per lotte di potere! Sono vite che il mondo rifiuta, come ha rifiutato Gesù. Quando venne consegnato nelle mani degli uomini, egli non trovò un abbraccio, ma una croce. Il Vangelo resta tuttavia parola viva e piena di speranza: colui che è stato rifiutato, è risorto, è il Signore! Allora possiamo chiederci: so riconoscere il volto di Gesù nei più piccoli? Mi prendo cura del prossimo, servendo con generosità? E viceversa, ringrazio chi si prende cura di me?”, ha aggiunto il Papa.

Madre spara al figlio e si suicida a Verona, gravissimo il 15enne

Madre spara al figlio e si suicida a Verona, gravissimo il 15enneVerona, 21 set. (askanews) – Secondo una nota della Procura di Verona, una 58enne di Vago di Lavagno, Alessandra Spiazzi, avrebbe tentato di uccidere il figlio quindicenne prima di uccidersi con una pistola, detenuta dal padre della donna. Non si tratta, quindi, di un femminicidio come si era ipotizzato in un primo momento. La donna, spiega la nota, soffriva da tempo di problemi di salute. A dare l’allarme era stato il padre, che aveva trovato i due corpi a terra. Il 15enne è ricoverato in condizioni disperate all’ospedale di Borgo Trento. Sulle condizioni del ragazzo, la Direzione di Neurorianimazione, dell’ospedale di Verona precisa che sono “gravissime” ed “è sostenuto farmacologicamente e meccanicamente in tutte le funzioni vitali”. Nessuno allo stato è stato iscritto sul registro indagati.

Accoltellati a Mestre mentre difendevano una donna da una rapina, morto un 26enne

Accoltellati a Mestre mentre difendevano una donna da una rapina, morto un 26enneVenezia, 21 set. (askanews) – Un giovane di 26 anni, Giacomo Gobbato, è morto, mentre un amico, S.B, è rimasto ferito. Sono stati accoltellati mentre cercavano di proteggere una donna che stava subendo una rapina. L’aggressore, un 30enne di nazionalità moldava, ha tentato di allontanarsi ma è stato arrestato quasi subito. E’ accusato di omicidio. I due giovani fanno parte del centro sociale Rivolta. È successo questa notte in Corso del Popolo, a Mestre (Venezia).


“Questo per noi è il tempo del dolore, un dolore che toglie le parole – si legge nella pagina Facebook del Rivolta – Quello che pensiamo, tutto quello che proviamo, troveremo il modo di dirlo. A breve. Ora diciamo solo che esigiamo di non essere usat3 da chi semina odio. C’è un colpevole. È una persona, una singola. Non importa dove sia nato o di che colore abbia la pelle. E tutto questo succede in una città abbandonata da anni a se stessa. Non accettiamo strumentalizzazioni. A Giacomo, che nella sua giovane vita ha sempre lottato per una società inclusiva, multiculturale, antirazzista lo dobbiamo. Ciao Giacomo, sarai sempre con noi”. A seguito dei tragici fatti di cronaca, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha partecipato stamattina ad una riunione di coordinamento convocata d’urgenza in Prefettura assieme a tutte le forze dell’ordine. “A nome mio e di tutta la città, esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e agli amici di Giacomo Gobbato, che ieri notte ha perso la vita tentando generosamente di sventare una rapina. Questo è il momento del cordoglio e del dolore. Non ci sono parole – afferma il sindaco -. Massima fiducia nelle forze dell’ordine e negli inquirenti, che hanno già fermato il presunto responsabile e stanno conducendo le indagini per ricostruire i fatti. Ci sarà tempo per esprimere la mia amarezza e le mie convinzioni.”

G7, Giuli: cultura straordinaria fattore di sviluppo sostenibile

G7, Giuli: cultura straordinaria fattore di sviluppo sostenibileNapoli, 21 set. (askanews) – “La cultura, nella sua più ampia accezione che va dai siti del patrimonio culturale, alle industrie creative come il design, può essere uno straordinario fattore di sviluppo sostenibile per il mondo, dialogo, confronto e sviluppo. Lo è senz’altro per l’Italia dove impiega quasi un milione e mezzo di persone e costituisce una voce significativa del nostro prodotto interno lordo. Lo è per tutte le nazioni del mondo che sappiano preservare il proprio patrimonio materiale e immateriale, penso alle lingue locali, alle tradizioni native, all’artigianato, ai saperi del corpo, oltre che dell’intelletto e che rispettino e promuovano la creatività temporanea, contemporanea, dal cinema allo spettacolo, dal vivo, alle forme più innovative di creatività”. Lo ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli nel corso dell’apertura dei lavori della giornata conclusiva del G7 Cultura in corso a Palazzo Reale a Napoli.


“Così può essere per l’Africa, e così è per l’Africa – ha aggiunto Giuli – dall’Africa arriva sempre qualcosa di nuovo, di unico e di prezioso, sosteneva lo scrittore Plinio il Vecchio. Era vero allora ed è vero oggi, come può constatare chi visita la Biennale d’arte di Venezia, che quest’anno ospita padiglioni nazionali di ben 14 Stati africani”.

Alle Giornate di Trevi dibattito nazionale su energia ed economia circolare

Alle Giornate di Trevi dibattito nazionale su energia ed economia circolareRoma, 20 set. (askanews) – Le Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare di Trevi, l’iniziativa organizzata anche nel 2024 da Globe Italia e Wec Italia in collaborazione con Luiss School of Government, Associazione Italiana Collaboratori Parlamentari e Askanews ha riunito in uno dei borghi più belli d’Italia, Trevi (PG), tutti gli attori della transizione ecologica.


Quattro giorni di talk, workshop e momenti di networking hanno animato le Giornate con dibattiti partecipati di altissimo livello nei quali si sono alternati esponenti politici, istituzioni, professori e studenti universitari, imprese energetiche e della filiera del riciclo, collaboratori parlamentari, giovani e giornalisti specializzati. L’ottava edizione si è concentrata in particolar modo sul ruolo dell’Italia nel nuovo contesto europeo e mediterraneo di fronte alle sfide del nostro tempo: la decarbonizzazione, il riciclo e il riuso dei materiali, la mobilità a basse emissioni, la buona economia, per costruire un futuro più giusto e valorizzare eccellenze ed esperienze virtuose sui territori. Nella cornice della Chiesa di San Francesco si sono alternati oltre cento speaker intervenuti su temi- chiave quali le rinnovabili e le filiere agricole; il ciclo dell’acqua e i cambiamenti climatici; il settore agroalimentare e i territori; l’azione italiana per il clima verso i grandi appuntamenti internazionali come la COP29, la transizione giusta e inclusiva; la nuova direttiva imballaggi e l’Italia del riciclo; PNIEC, nuovo Green Deal e technology roadmaps in dialogo con l’Europa; geopolitica, Piano Mattei e diplomazia ambientale. Tra i molti interventi, anche quello del Ministro Pichetto Fratin, dell’Inviato speciale per il cambiamento climatico del Governo italiano Francesco Corvaro, del Presidente di Arera Stefano Besseghini e del Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Tullio Ferrante, della Capogruppo PD-Idp a Montecitorio Chiara Braga, di Annalisa Corrado e Antonella Sberna deputate all’Europarlamento, di Massimo Milani componente della VIII Commissione Ambiente alla Camera, Vinicio Peluffo X Commissione Attività Produttive alla Camera, del Sottosegretario al MASE Claudio Barbaro.


“Le Giornate di Trevi rappresentano sempre più un laboratorio concreto e permanente in cui le eccellenze italiane del riciclo e dell’efficienze energetica si incontrano, fornendo al decisore pubblico dati e strumenti efficaci per promuovere un quadro normativo coerente con le sfide che il nostro Paese ha davanti. La tripla transizione ha bisogno di tutte le migliori energie per coniugare sostenibilità, innovazione tecnologica e attenzione all’impatto sociale di questa rivoluzione. Una comunità che è diventata sempre più grande e che fa di Trevi un appuntamento imperdibile”. Lo afferma Matteo Favero, Presidente di Globe Italia commentando l’edizione 2024 delle Giornate di Trevi. “Trevi è il luogo privilegiato dove aziende, associazioni, istituzioni e accademia si incontrano in appuntamenti formali e informali, per confrontarsi e costruire insieme la strada per una transizione giusta. La base di partenza è la condivisione di esperienze e voci, differenti e plurali, che compongono la cultura energetica del paese. Questo appuntamento annuale, che ha sempre più una dimensione internazionale, sta dimostrando di avere un impatto reale e solido sullo sviluppo sostenibile del sistema-Italia” – ha aggiunto Michele Vitiello, neo-eletto Segretario Generale del WEC Italia.


Le Giornate dell’Energia si concluderanno domani, con una site visit alle Cartiere di Trevi, esempio di economia circolare, e con un seminario su amministrazioni locali, finanza sostenibile e comunità, promosso insieme all’Italian Forum of Energy Communities – IFEC, che vedrà la partecipazione dei sindaci della locale Unione dei Comuni dell’Olio e del Sagrantino. Uno sguardo alla transizione ecologica trasversale e che dalla dimensione globale muove verso i territori, nel pieno spirito delle Giornate di Trevi. Le Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare 2024 sono patrocinate da Camera dei Deputati, Commissione Europea, Parlamento Europeo, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Regione Umbria, Comune di Trevi, Camera di Commercio e Industria Giapponese in Italia, Consiglio Nazionale dei Giovani, IFEC-Italian Forum of Energy Communities; Japan Italy Economic Federetion; e supportate dai partner tecnici Cartiere di Trevi ed Ecolivery, dal vettore ufficiale Trenitalia, dai media partner Quotidiano Energia, Ricicla TV e Staffetta Quotidiana, dai partner a2a, Aquirente Unico, Amazon, Assocarta, Axpo Italia, BASF, CIB – Consorzio Italiano Biogas, Coca-Cola HBC, Comieco, CONAI, Confcooperative Lavoro e Servizi, COREPLA, Edison, Elevion Group, Enel Group, Eni, FEAD, FederlegnoArredo, Iveco Group, Cobat Rae e Cobat Tessile, Renexia Spa, RWE, Shell Energy Italia, Snam, Sorgenia, Terna e Veos.

Picasso straniero e immigrato, a Palazzo Reale una mostra politica

Picasso straniero e immigrato, a Palazzo Reale una mostra politicaMilano, 19 set. (askanews) – Raccontare Pablo Picasso partendo dalla sua condizione di di immigrato, rifiutato, censurato dalla nazione che poi lo ha visto crescere e raggiungere il successo: la Francia. Parte da qui, ed è un approccio politicamente significativo, l’esposizione di Palazzo Reale a Milano, “Picasso – Lo straniero”, realizzata in collaborazione con il Museo Picasso di Parigi. “Io penso che la storia dell’arte – ha detto ad askanews Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra con Cécile Debray – si debba fare in una maniera sociale, perché dietro i 90 capolavori che abbiamo qui dal Museo Picasso di Parigi, c’è anche una storia che sta dietro la creazione artistica. Ogni artista è un essere umano, ogni artista è inserito in una società. Si vede la faccia di Picasso schedato dalla polizia, tenuto sotto controllo dalla polizia come un delinquente, davanti al Minotauro cieco che lui ha disegnato per svelare come si sentiva, molto molto vulnerabile, una ferita che nessuno sapeva. Perché la bellezza della storia di Picasso è che lui non si è mai lamentato”.


L’esposizione, che fin da subito trasmette la sensazione di guardare a Picasso in modo diverso, accosta grandi dipinti e sculture a documenti sulla vita dell’artista spagnolo, e prova a risanare le ferite dei rifiuti e delle discriminazioni subite, appunto, da straniero. E il tema non potrebbe essere più contemporaneo. “È un Picasso che fa riflettere anche una volta usciti dalla mostra – Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano -. È un’esposizione che ha un valore storico molto importante, questo è il motivo per cui abbiamo scelto di inserirla all’interno della programmazione, non tanto per avere il grande nome di Picasso, che già di per sé porta pubblico e attenzioni verso Palazzo Reale, ma proprio per la valenza politica e storica che ha questa mostra”. Una valenza che, inevitabilmente, diventa etica, oltre che artistica e che informa tutto il progetto, che poggia anche sulla mostra “Picasso – Poesia e salvezza”, allestita a Palazzo Te a Mantova. E tra gli sponsor dell’esposizione c’è BPER Banca. “Investire in cultura per noi di BPER – ha spiegato Serena Morgagni, responsabile della comunicazione del gruppo – significa principalmente investire sulle persone, investire nella collettività: la cultura è qualcosa che unisce. Questa mostra di Picasso ci ha affascinati, ci ha interessati da subito, non solo per il valore ovviamente straordinario dell’artista, che ha rivoluzionato l’arte del Novecento, ma perché questa mostra ha messo sullo stesso piano l’artista e l’uomo. Picasso è riuscito a esprime con grande libertà il proprio talento, il proprio pensiero, a stravolto alle regole dell’estetica ma non solo, anche tante volte del sociale, quindi una grande libertà, quindi la forza della cultura ci deve insegnare questo, che possiamo essere noi stessi e lasciare gli altri essere se stessi e insieme programmare un futuro possibilmente migliore”.


Prodotta da Palazzo Reale e Marsilio Arte, la mostra milanese è aperta al pubblico fino al 2 febbraio 2025.

Maltempo in Emilia-Romagna, la presidente della Regione e Schlein contro il governo: è sciacallaggio

Maltempo in Emilia-Romagna, la presidente della Regione e Schlein contro il governo: è sciacallaggioRoma, 19 set. (askanews) – “Piena vicinanza a comunità e territori nuovamente colpiti dagli eventi alluvionali delle scorse ore. Mentre gli amministratori dell’Emilia-Romagna hanno passato la notte a gestire l’emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la popolazione, la destra di governo si è messa subito a fare sciacallaggio politico per fini elettorali”, così in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein, che aggiunge: “Giorgia Meloni aveva fatto, più di un anno fa, una inutile passerella con gli stivali nel fango a promettere 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate. Hanno perso due mesi per nominare un Commissario su cui hanno concentrato tutte le prerogative e i poteri; hanno individuato nell’esercito, a Roma, la struttura commissariale a dispetto del territorio, hanno voluto a tutti i costi centralizzare e adesso scaricano responsabilità e problemi sugli amministratori locali. Prima ancora che ridicolo è indecente”.


“Ho sentito poco fa il commissario Figliuolo e al quale ho anche espressamente richiesto dal momento che con il commissario stiamo facendo interventi in modo corretto, se ritiene di dissociarsi dalle dichiarazioni del ministro Musumeci”, ha detto Irene Priolo, presidente facente funzione della Regione Emilia-Romagna in conferenza stampa sull’emergenza alluvione. “Non so se ovviamente lo farà però in questo momento mi sento di dire che mentre noi siamo provando a salvare vite, la conferenza stampa l’ho personalmente ritenuta una speculazione politica”, ha aggiunto.

Maltempo, Musumeci: in 10 anni all’Emilia-Romagna oltre mezzo miliardo, non sappiamo come è stato speso

Maltempo, Musumeci: in 10 anni all’Emilia-Romagna oltre mezzo miliardo, non sappiamo come è stato spesoRoma, 19 set. (askanews) – Nella conferenza stampa convocata “sulla situazione emergenziale che ha colpito la regione Emilia-Romagna”, a causa del maltempo, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha fatto il bilancio di quanto “il governo di Roma negli ultimi dieci anni” ha assegnato alla Regione Emilia-Romagna: oltre 594 milioni di euro, ha spiegato chiedendo che la Regione faccia sapere se e come li ha spesi, se mancano ancora territori “più vulnerabili” su cui intervenire.


In particolare, negli ultimi 10 anni – ha spiegato Musumeci – “da parte del Mase (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) dal 2013 al 2023 sono stati messi a disposizione 118 milioni 285mila euro per quattro interventi superiori ai 10 milioni; lo stesso Mase per 128 interventi più ridotti ha messo a disposizione dell’Emilia Romagna 136 milioni e 14mila euro; il ministero dell’Interno per 446 piccoli interventi ha messo a disposizione 158 milioni e 956mila euro; sempre lo stesso Ministero dell’Interno per 38 interventi, superiori a un milione, ha messo a disposizione dell’Emilia Romagna 68 milioni e 74mila euro. La protezione civile ha finanziato 670 interventi nell’ultimo decennio con 92 milioni 761mila euro. Il Dipartimento Casa Italia, pertinente alla mia delega ha finanziato 13 interventi per 17 milioni e 225mila. Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha finanziato 13 interventi per 3 milioni e 250.000”. Quindi “in questo decennio l’Emilia-Romagna ha avuto assegnati dai governi di Roma 594 milioni e 567.679 euro. Siamo a oltre mezzo miliardo”, ha sottolineato il ministro, aggiungendo: “Ecco se la regione Emilia-Romagna potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa. Spero tutta o quasi. E se ci facesse la cortesia di dirci quali sono ancora i territori più vulnerabili, quali sono quelli sui quali bisogna intervenire, in un rapporto di reciproca e leale collaborazione istituzionale, noi da Roma potremmo programmare ulteriori interventi in regime ordinario”, ché “non si può sempre chiamare in causa l’alluvione del 2023, accaduto perché nel 2010 o nel 2000 forse alcune cose che dovevano essere fatte non sono state fatte”.


La conferenza stampa è stata proprio convocata – per “informare la stampa sui dati che vi abbiamo appena fornito, perché gli importi elencati dimostrano come questo governo, ma anche quelli precedenti, siano stati assolutamente vicini nel fornire le risorse, e questo vale per tutte le regioni”, ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, ricordando che “la Protezione civile ha distribuito e ripartito alle regioni un miliardo e 200 milioni negli ultimi due anni, lo abbiamo fatto agli inizi del 2023, sono fondi del PNRR”. E “alla Regione Emilia-Romagna sono andati complessivamente oltre 90 milioni di euro, 30 milioni e 568.000 per coprire interventi che erano stati già progettati e anche avviati con i cantieri, 61 milioni e 136.000 per nuovi interventi legati alla messa in sicurezza del territorio”. Una somma che fa parte degli oltre 594 milioni che la regione ha ricevuto in dieci danni dai governo centrale, di cui il ministro ha elencato gli importi, ma in questo caso, ha sottolineato, essendo fondi del Pnrr, con vincoli di spesa temporali: “Non sappiamo quante di queste risorse sono state già impegnate, ma entro giugno 2026 le opere dovranno essere completate e collaudate perché si tratta di fondi del PNRR “, ha detto Musumeci.


“Quindi – ha concluso il ministro – io credo che non sia un problema di risorse, ma un problema di programmazione e di progettazione, di mettere in cantiere e trasformare le idee in azione. Speriamo che questa ondata di maltempo possa attenuarsi nelle prossime ore ma nessuno si faccia illusione perché un territorio fragile e vulnerabile rimane sempre esposto”. Concludendo la conferenza stampa e rispondendo ad una domanda diretta, il ministro ha sottolineato: “Io non ho parlato di responsabilità, proprio perché non sappiamo dei 594 milioni messi a disposizione della regione Emilia Romagna quanti siano stati già utilizzati, spesi e tradotti in opere”. “Quindi – ha proseguito Musumeci – parlerei di responsabilità se la risorsa fosse stata utilizzata per il 50%-60%. In un contesto così difficile ci aspettiamo che i cantieri vengano programmati e aperti subito. Quando, incontrando la Regione, avremo il dato preciso dell’utilizzo delle risorse, come sono state utilizzate e quanto è stato utilizzato, saremo nelle condizioni di esprimere una valutazione obiettiva”.