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Ritrovati in Israele reperti di periodo romano

Ritrovati in Israele reperti di periodo romanoRoma, 6 set. (askanews) – Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Gerusalemme, è stata presentata ufficialmente la straordinaria scoperta di quattro spade romane e della una testa di un giavellotto, rinvenuti in perfetto stato di conservazione a Seliq, all’interno di una grotta nella riserva naturale di Ein Gedi, e risalenti a circa 1.900 anni fa. Il ritrovamento è ancora più sorprendente poiché fortuito e frutto di un giro di routine effettuato da un gruppo di ricercatori che si erano recati sul luogo per alcune rilevazioni.

Il contesto del ritrovamento sembra suggerire che si tratti di un bottino di guerra sottratto all’esercito romano da parte di un gruppo di ribelli ebrei che erano soliti utilizzare le grotte della zona per nascondersi. Nella stessa grotta, circa 50 anni fa, furono scoperti i resti di un’iscrizione ebraica su una stalattite, realizzata con dell’inchiostro utilizzando l’antica forma di scrittura del periodo del Primo Tempio. È situata a nord di Ein Gedi, all’interno della riserva, in un’area rocciosa isolata e di difficile accesso e l’eccezionale scoperta delle spade ha dell’incredibile anche perché è legata proprio al ritrovamento di queste iscrizione: il dottor Assaf Gayer del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Ariel, il geologo Boaz Langford dell’Istituto di Scienze della Terra e del Centro per la ricerca sulle caverne dell’Università Ebraica di Gerusalemme e Shai Halevi, un fotografo della IAA, il dipartimento delle antichità, si erano infatti recati nella grotta con l’obiettivo di fotografarla, impiegando la fotografia multispettrale per decifrare alcune parti non visibili a occhio nudo.

Nel corso di questa operazione, mentre si trovava nella parte superiore della grotta, il dottor Geyer ha rinvenuto in un’area stretta e profonda la testa del giavellotto in uno stato di conservazione straordinario e in una fessura poco lontana ha trovato anche alcuni pezzi di legno lavorato che si sono rivelati parte dei foderi delle spade. In seguito al ritrovamento, i ricercatori hanno comunicato la scoperta al gruppo di ricerca della IAA preposto su questo specifico soggetto che si è recato nella grotta insieme al dottor Geyer e a Langford per un’attenta analisi di tutti gli anfratti.

Nel corso di questa seconda esplorazione, in una fessura stretta e profonda situata tra due stalattiti, i ricercatori hanno scoperto ben quattro spade di periodo romano, occultate anticamente e ottimamente conservate: tre di esse sono state ritrovate addirittura all’interno dei rispettivi foderi, realizzati in legno e cuoio e con alcune parti in metallo. Alla base dell’incredibile stato di conservazione, le condizioni di temperatura e di ridotta umidità garantite dalla grotta che hanno bloccato il deterioramento delle parti non in metallo, permettendo di trovare molto ben conservate anche le parti lignee delle impugnature delle spade.

La lunghezza della lama di tre spade è di circa 60-65 cm, dato che permette di classificarle come “Spatha Romana”. La quarta lama misura, invece, 45 centimetri, lunghezza che la rende ascrivibile alla tipologia delle spade con pomello ad anello. Complessivamente, l’analisi accurata dei reperti dopo il loro assemblaggio ha permesso di comprendere che le armi ritrovate sono spade standard utilizzate dai soldati dell’esercito di stanza nella Terra d’Israele durante il periodo romano. “L’occultamento delle spade e della testa del giavellotto all’interno di profonde fessure di una grotta isolata a nord di Ein Gedi suggerisce che le armi furono sottratte come bottino ai soldati romani o portate via dal campo di battaglia e che furono deliberatamente nascoste dai ribelli ebrei per poter essere riutilizzate. È probabile che i ribelli non volessero essere sorpresi con le armi addosso nell’evenienza di uno scontro con le autorità romane. Siamo solo all’inizio del percorso di ricerca relativo a questa grotta e al set di armi rinvenute al suo interno, e il nostro obiettivo è cercare di scoprire a chi appartenessero le spade, dove vennero realizzate, quando e da chi. Cercheremo di capire quale sia l’evento storico che portò alla rimozione delle armi dalla grotta, e se possa essere connesso alla ribellione di Bar Kochba, avvenuta tra il 132-135 d.C. Questa scoperta che tocca un momento storico è agghiacciante ed emozionante. Non tutti sanno che a causa delle condizioni climatiche secche, nel deserto si conservano reperti che non sono sopravvissuti in altre parti del Paese. Si tratta di una capsula del tempo davvero unica”, ha commentato il dottor Eitan Klein, direttore del Judean Desert Survey Project.

Arte, a Roma esposti 18 capolavori del periodo futurista

Arte, a Roma esposti 18 capolavori del periodo futuristaRoma, 5 set. (askanews) – Restaurati 18 capolavori futuristi di Balla, Bacci Baccio, Boccioni, Bruschetti, Di Bosso, Farfa, Fillia, Menin, Molinari e Prampolini. Le opere saranno esposte l’11 settembre 2023 presso la Galleria Nazionale D’Arte Moderna di Roma, grazie all’iniziativa “INS…ieme per l’arte”, il primo evento di mecenatismo organizzato dal “Consorzio Italia Net Services S.p.A.”.

“L’arte è per noi inseparabile dalla vita”, diceva Tommaso Marinetti ed è per questo che Italia Net Services S.p.A., Consorzio italiano di dodici aziende nel settore delle TLC, ha deciso di investire in arte perché insieme alla cultura sono le fondamenta della nostra identità italiana. Il nostro obiettivo è preservare il patrimonio culturale italiano rendendolo fruibile alle persone. La cultura ci salverà, la bellezza ci salverà”, ha sottolineato Luisa Pagot, presidente del Consorzio. L’arte, con la sua straordinaria capacità di comunicare senza l’utilizzo di parole, infatti, dev’essere un ponte tra gli esseri umani, travalicando le barriere culturali e sociali. In questo contesto, restituire la cultura e l’arte alle persone, ha ispirato la nascita de “INS…ieme per l’arte”, nel quale saranno in mostra diciotto capolavori restaurati del periodo futurista che si sveleranno in tutto il loro splendore.

“L’arte e la cultura costituiscono le radici della nostra identità italiana – ha proseguito Luisa Pagot – ed è quindi imperativo preservare l’immenso e inestimabile patrimonio artistico e culturale, il più preminente a livello mondiale. Altrettanto importante è rendere possibile il suo accesso e la sua fruizione da parte di tutti. INS, composto da dodici aziende specializzate nell’ambito delle telecomunicazioni dislocate sul territorio italiano, ha a cuore la tutela e la promozione delle bellezze artistiche del nostro Paese. Pertanto abbiamo deciso di sostenere e investire in questo settore e l’evento organizzato è il risultato tangibile di questo nostro impegno. Un progetto realizzato grazie alla preziosa collaborazione della Galleria Nazionale D’Arte Moderna di Roma”. La manifestazione avrà inizio con una breve introduzione della mostra e della filosofia che ha ispirato il progetto di restauro delle 18 opere del periodo futurista, realizzato sotto la guida della direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, la dottoressa Cristiana Collu e della Presidente di Italia Net Services, la dottoressa Luisa Pagot. Seguirà la proiezione del video che documenta il processo di restauro delle opere d’arte, offrendo un’opportunità unica di comprendere il lavoro svolto dietro le quinte. La serata vedrà inoltre l’intervento del Sottosegretario del Ministero della Cultura l’Onorevole Vittorio Sgarbi. Successivamente, i partecipanti avranno l’opportunità di prendere parte a una visita guidata del Museo, approfondendo la loro conoscenza delle opere esposte, prima di concludere la serata in un’atmosfera conviviale presso gli spazi accoglienti del Caffè delle Arti.

“La restituzione della cultura e dell’arte alle persone è essenziale, perché, parafrasando Jeremy Rifkin, la cultura viene a monte dei mercati e dei governi”, spiega ancora la Pagot. “L’evento sarà inoltre l’occasione per festeggiare, con due anni di ritardo rispetto al 2021, a causa delle restrizioni della pandemia da Covid 19, il ventennale della costituzione del Consorzio”. Italia Net Services, nata nel 2001, è il primo “raggruppamento consortile” in ambito di servizi di installazione e manutenzione per le telecomunicazioni in Italia. La sua nascita è stata determinata dall’esigenza dei grandi players delle telecomunicazioni di individuare un’unica interfaccia per tutte le loro esigenze. Le dodici aziende consorziate costituiscono una squadra dislocata su tutto il territorio nazionale al servizio degli operatori TLC e dei principali vendors tecnologici internazionali, rendendola un interlocutore globale di riferimento nei settori Information Communication e nei segmenti di mercato IT, IoT, Smart Solution, Security ed Energy. Un contesto, oltretutto, che vanta un unicum avendo al vertice una donna e un personale prevalentemente femminile.

“Abbiamo voluto festeggiare questo importante traguardo sostenendo il restauro di 18 opere del periodo futurista. Un progetto nato dalla volontà di tutelare l’eredità artistica del nostro Paese, rendendo omaggio alla bellezza e alla creatività che contraddistingue la cultura e la ricchezza della nostra nazione”, ha concluso la Pagot.

”Oltre la siepe”, racconti inediti di Margherita Bonfilio

”Oltre la siepe”, racconti inediti di Margherita BonfilioRoma, 5 set. (askanews) – Affrontare le difficoltà, i dubbi, il dolore e andare oltre demolendo quel muro, solo apparentemente insormontabile, che ci pone tanti, troppi interrogativi. Questo l’obiettivo che si pone la scrittrice di origine abruzzese Margherita Bonfilio in Oltre la siepe, edito dalla Di Carlo edizioni e iscritto al premio Campiello 2023, una serie di racconti inediti che hanno come obiettivo di vedere quello che c’è dall’altra parte: “Quando ero piccola -ricorda la Bonfilio- chiedevo spesso a mio padre cosa ci fosse dopo una strada, cosa ci fosse oltre l’orizzonte, cosa ci fosse dopo la morte. Sono domande che ancora oggi mi pongo, convinta che queste barriere, che molte volte ci creiamo da soli, bisogna in qualce modo abbatterle, trovando in se stessi la forza per farlo. Barriere che hanno diverse valenze e che si ergono davanti a noi impedendoci di vedere oltre, di perdonare, di scoprire, di mettersi in gioco, di provare e, perché no, di sbagliare”.

Bisogna insomma avere il coraggio di dominare il buio alla ricerca della vita e, questo, per rinascere più forti di prima: “Un percorso -afferma la Bonfilio- reso chiaro dai personaggi che sono protagonisti del libro. Sono tutti immersi in situazioni molto diverse fra loro ma insieme raccontano il vivere quotidiano del nostro tempo, con le insidie, le perplessità e le incertezze che lo contraddistinguono. Ma soprattutto sono attori della propria rinascita, animati dalla voglia di vivere e di proseguire, nonostante tutto, il cammino e di combattere quel male del secolo che si chiama indifferenza. Sono personaggi frutto della mia fantasia e, all’inizio del progetto, volevo dare spazio soltanto a donne ma poi mi sono resa conto che anche gli uomini si barricano, spesso e volentieri, dietro alle siepi, per non vedere e per non mostrarsi fragile agli occhi del mondo. Per questo, alla fine, ho deciso di dare spazio anche a loro”. Uomini e donne, dunque, che si conoscono per la prima volta in questo teatro di carta costruito dall’autrice e ognuno ha un ruolo nella vita, un talento che bisogna scoprire e valorizzare: “C’è però -spiega la Bonfilio- chi non ne è consapevole e per questo non lo cerca, c’è chi invece tenta in tutti i modi di soffocarlo e chi con coraggio dà una svolta al proprio incedere per lasciare spazio a se stesso, dando luce a doti nascoste e soffocate. Questi personaggi ora si prendono per mano e insieme decidono di andare Oltre la siepe alla ricerca del proprio io. Betty, Laila, Amelia, Giacinto, Matilde, Caterina, Clementina, Maggie, Sonia, Maria, Teresa, Tommaso, Sally, Kali, aspettano il lettore in fondo al volume per farlo unire a loro e per intraprendere insieme un percorso nuovo al di là di tutto. Ci sono anche io -conclude la Bonfilio- in questa catena umana e tanti altri che sono ancora nascosti nel mio cuore. E la domanda è molto semplice: tu che fai, vieni con noi?”.

Il libro parteciperà alla Fiera di Francoforte in programma a ottobre.

La fondazione Nobel fa dietrofront e ritira gli inviti a Russia e Bielorussia

La fondazione Nobel fa dietrofront e ritira gli inviti a Russia e BielorussiaRoma, 2 set. (askanews) – La Fondazione Nobel ha annunciato la revoca della sua decisione di invitare gli ambasciatori di Russia, Bielorussia e Iran alla cerimonia di premiazione del Nobel di quest’anno a Stoccolma, dopo le proteste suscitate dall’iniziativa.

La fondazione svedese aveva annunciato ieri che tornava alla sua precedente pratica di invitare gli ambasciatori di tutti i Paesi rappresentati in Svezia, scatenando un’ondata di reazioni rabbiose. La fondazione ha spiegato oggi che la decisione si basava sulla convinzione che “sia importante e giusto diffondere il più ampiamente possibile i valori e i messaggi che il premio Nobel rappresenta”. Ma le forti reazioni, ha aggiunto, “hanno completamente oscurato questo messaggio”.

“Scegliamo quindi di ripetere l’eccezione alla pratica regolare dello scorso anno, ovvero di non invitare gli ambasciatori di Russia, Bielorussia e Iran alla cerimonia di consegna del premio Nobel a Stoccolma”, ha chiarito la fondazione.

”Il poeta e lo scienziato”, storia dell’amicizia fra due premi Nobel

”Il poeta e lo scienziato”, storia dell’amicizia fra due premi NobelRoma, 1 set. (askanews) -TS Edizioni pubblica, anche in formato e-book, “Il poeta e lo scienziato. Quando Rabindranath Tagore incontrò Albert Einstein” di Enrico Impalà, scrittore e giornalista che spiega: “Per raccontare questo speciale incontro, ho provato in queste pagine a dare voce al loro mondo interiore, quasi un “flusso di coscienza”, e a mettermi in situazione, impresa che saggezza e umiltà avrebbero suggerito di lasciare a grandi scrittori. Ma tant’è”.

14 luglio 1930. Caputh, periferia di Berlino. Davanti a una casetta in legno si avvicina un uomo. Ha una veste lunga, molto particolare, soprattutto per i tedeschi dell’epoca, che lo guardano incuriositi. L’uomo arriva dall’India, sembra un santone, un mistico dalla fronte ampia e dagli occhi penetranti. È il poeta Rabindranath Tagore – premio Nobel per la Letteratura nel 1913 – discendente da una famiglia di bramini, la casta sacerdotale induista. L’abitazione a cui ha appena bussato è il buen retiro di Albert Einstein, scienziato geniale – Nobel per la Fisica nel 1921 – che ha teorizzato la Relatività e che qui ama passare il suo tempo libero, lontano dal caos della città. Dando spazio ai protagonisti, viene ricostruita in queste pagine la storia precedente quell’incontro straordinario e l’amicizia successiva fra due delle menti più brillanti del Novecento. Il dialogo di quel primo incontro fu registrato e pubblicato per la prima volta nel 1931 nella rivista Modern Review ed è riportato integralmente in questo libro scritto da Enrico Impalà, formatore in Comunicazione e Scrittura creativa e teologo spirituale.

Sottolinea l’autore: “Incontro epocale, fu titolato da più parti: l’incontro tra l’Occidente e l’Oriente, si disse. Più che altro fu l’incontro tra due pensatori straordinari, immersi totalmente nel mistero della natura; tra due uomini che si lasciavano guidare dalla Bellezza anche della musica, in quanto entrambi fruitori e appassionati musicisti; tra due amanti della Vita capaci di comunicare il proprio amore anche con le parole, Rabindranath parlando all’umanità intera e ai giovani della sua scuola, Albert confrontandosi regolarmente con i suoi amici”. I pensieri di Einstein e di Tagore che si trovano in questa opera si riferiscono alle esperienze da loro vissute fino a quel 14 luglio 1930. Ogni breve capitolo è introdotto e arricchito da una poesia per Tagore e da una formula per Einstein. Commenta l’autore: “Cosa rimane di quell’incontro? La Bellezza. Almeno, è ciò che io ho visto “partecipando” al loro dialogo interamente tradotto dall’inglese e pubblicato all’interno di questo volume: ho visto due ricercatori della Verità. I due, giocando come bambini, cercavano seriamente il senso della Realtà, la Verità delle cose, ed erano straordinariamente pronti a scorgerne la Bellezza. Magari in una bella poesia, o in una bella teoria”.

Cinecittà World, in scena il mondo delle forze armate

Cinecittà World, in scena il mondo delle forze armateRoma, 1 set. (askanews) – Salire a bordo di un simulatore di volo, immergersi nella scena del crimine, imparando a riconoscere gli indizi come un vero poliziotto, calarsi in un mezzo militare o assistere a come vengono realizzate le previsioni del tempo da parte dell’aeronautica. E poi ancora capire come si spegne un incendio, assistito da veri pompieri, imparare le manovre di primo soccorso insieme allo staff della Croce Rossa, ammirare le auto storiche dei carabinieri o semplicemente godersi lo spettacolo delle bande militari o dei gruppi sportivi come le mitiche “Farfalle”: tutto questo è Viva l’Italia il più grande evento espositivo e dimostrativo interforze che, giunto alla 7° edizione, si svolge dall’1 al 10 Settembre a Cinecittà World.

Tra stand espositivi, dimostrazioni e simulazioni il viaggio entusiasmante permette di provare in prima persone le attività quotidiane dei vari Corpi, tra cui: salire a bordo di gazzelle, volanti, autopompe, aerei e simulatori di volo; studiare la scena del crimine e dei reperti in laboratorio; osservare da vicino il lavoro delle unità cinofile; cimentarsi tra muri e scale antincendio; fare un giro tra le auto storiche. Protagonisti assoluti della kermesse in scena al Parco divertimenti del cinema e della TV di Roma sono uomini e donne in divisa che ogni giorno lavorano nei corpi: Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Croce Rossa, Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, nella Piazza delle Fontane e Polizia di Stato nella Cinecittà Street, spettacolare set di Gangs of New York di Martin Scorsese. Un suggestivo ed imponente spiegamento di forze per offrire agli ospiti un’esperienza senza precedenti.

“Viva l’Italia” è un’opportunità unica per il pubblico e le famiglie che desiderano ammirare da vicino l’incredibile professionalità delle nostre Forze Armate e Forze dell’Ordine, ma è anche un’occasione benefica che contribuisce a una nobile causa. Per ogni biglietto speciale legato all’evento saranno devoluti 5 euro agli Enti Assistenziali Familiari Forze Armate e Forze dell’Ordine, a cui quest’anno si aggiunge l’ANAFIM (Associazione Nazionale per l’Assistenza dei Figli di dipendenti del Ministero della Difesa con disabilità). Lo scorso anno Cinecittà World ha consegnato a questi enti un assegno importante, del valore di oltre 60mila euro. Di grande attualità la tematica scelta per questa edizione 2023: innovazione e sostenibilità ambientale, dai comportamenti individuali ai risultati collettivi. L’evento metterà in risalto lo sforzo congiunto di Forze Armate e Forze dell’Ordine nel minimizzare il proprio impatto sull’ecosistema del pianeta. Anche la sicurezza sarà al centro delle tematiche discusse, insieme all’educazione stradale, la violenza sulle donne, le attività discriminanti e i pericoli del web.

“Con grande orgoglio, Cinecittà World apre le sue porte alla 7° edizione di Viva l’Italia – dichiara Stefano Cigarini, Amministratore Delegato di Cinecittà World – L’evento rende omaggio all’impegno congiunto delle nostre Forze Armate e Forze dell’Ordine che ogni giorno lavorano per garantire la sicurezza e la protezione del nostro Paese, ed è un’occasione -per tutti gli appartenenti ai corpi- per visitare, ad un prezzo speciale, i nostri parchi Cinecittà World, Aqua World e Roma World”. Lo Stato Maggiore della Difesa è lieto di partecipare, anche quest’anno a “Viva l’Italia a Cinecittà World” l’evento a scopo benefico dedicato alla solidarietà, in una collaborazione ormai consolidata e condivisa, quest’anno a sostegno degli Enti Assistenziali Familiari Forze Armate. Un’occasione interessante anche per approfondire la conoscenza del mondo militare e delle Forze dell’Ordine. “Siamo particolarmente lieti di contribuire all’iniziativa benefica dell’evento, in particolare quest’anno con l’inserimento dell’ANAFIM tra i beneficiari” ha dichiarato il Generale di Divisione Alfonso Manzo, Capo del V Reparto Affari Generali dello Stato Maggiore della Difesa. La Guardia di Finanza sarà presente con automezzi di recente immissione in servizio tra i quali anche alcuni a trazione elettrica/ibrida, sistemi di pilotaggio remoto, modellini di nuove e moderne unità navali, di elicotteri AW139 e AW169 e dell’aereo ATR72. Sarà inoltre possibile vedere le dotazioni tecnologiche in uso alla componente subacquea e al team di abbordaggio. Vi sarà uno spazio dedicato agli atleti delle fiamme Gialle, con mostra di attrezzature tecnico-sportive e con la presenza di alcuni atleti. Prevista infine una esibizione della Banda Musicale del Corpo. La Cinecittà Street, invece, sarà dedicata alla Polizia di Stato, presente all’evento per regalare a tutti gli ospiti un momento di spensieratezza e favorire la diffusione della cultura della legalità anche tra i più giovani. Nel corso della manifestazione, oltre agli stands espositivi con personale specializzato impegnato nella presentazione e divulgazione delle campagne di prevenzione, si potranno ammirare alcuni mezzi in uso alla Polizia di Stato – come la Lamborghini Huracan con colori d’istituto, impiegata per il trasporto degli organi sul territorio nazionale, due motoveicoli della Polizia Stradale e il Full Back del Servizio Polizia Scientifica. Nell’ambito dell’iniziativa saranno realizzate dimostrazioni operative delle unità cinofile e di un team di artificieri della Polizia di Sato, nonché saggi dimostrativi di una rappresentanza di atleti dei Gruppi Sportivi Fiamme Oro del settore judo/karate/lotta. La Fanfara della Polizia di Stato, infine, intratterrà il pubblico con un breve concerto.

I Vigili del Fuoco saranno presenti con alcuni mezzi di soccorso che si vedono sfrecciare quotidianamente sulle strade, squadre di terra e personale specialista. Ad arricchire la partecipazione ci saranno gli atleti del G.S. Fiamme Rosse che insegneranno a grandi e piccini i rudimenti delle loro discipline. Nel pomeriggio del 9 settembre inoltre la Banda del Corpo Nazionale intratterrà i visitatori. “Siamo lieti di partecipare a Viva l’Italia, evento che si rinnova di anno in anno – dichiara Il Capo del Corpo Nazionale, Carlo dall’Oppio – Questa è una di quelle occasioni per stare vicino ai cittadini in un contesto non di emergenza, utile a diffondere la cultura della sicurezza e in più ci aiuta a sostenere, grazie ai nostri enti di assistenza, chi si trova in difficoltà”.

La volta che l’umanità rischiò l’estinzione

La volta che l’umanità rischiò l’estinzioneRoma, 1 set. (askanews) – Tra 930 e 813 mila anni fa la popolazione dei nostri antenati si ridusse di circa il 98,7%, arrivando a contare solo circa 1.300 individui fertili: un numero paragonabile alle specie a rischio di estinzione. A causare la drammatica crisi demografica alla fine del Pleistocene Inferiore sarebbero stati i drastici cambiamenti climatici di quel periodo.

É quanto emerge da uno studio genetico e antropologico internazionale pubblicato sulla rivista internazionale “Science”, alla quale hanno partecipato un gruppo di ricercatori cinesi e italiani, tra cui esperti dell’Accademia Cinese delle Scienze, dell’Università Normale Orientale di Shanghai, dell’Università del Texas, della Sapienza Università di Roma e dell’Università di Firenze.Grazie a un innovativo metodo bioinformatico, chiamato “FitCoal” – informa Sapienza – i ricercatori hanno esaminato i genomi completi di 3.154 individui attuali, appartenenti a 50 diverse popolazioni umane, e hanno combinato questi dati con informazioni paleoambientali (clima) e paleoantropologiche (fossili) che consentissero di risalire a periodi preistorici precedenti all’apparizione della nostra specie, come spiega il prof. Haipeng Li che ha coordinato la ricerca. I risultati dello studio hanno infatti rivelato che tra 930 e 813 mila anni fa la popolazione dei nostri antenati si ridusse di circa il 98,7%, arrivando a contare solo circa 1.300 individui fertili: un numero paragonabile alle specie a rischio di estinzione, come sono ad esempio gli attuali panda.

Tale fenomeno, noto come “collo di bottiglia” (bottleneck) genetico, è stato con ogni probabilità dovuto ai drastici cambiamenti climatici che caratterizzano la cosiddetta “transizione medio-pleistocenica”. Successivamente a un milione di anni fa i cicli glaciali e interglaciali si ampliarono a livello planetario, portando a condizioni di estrema aridità in Africa e a estinzioni di intere comunità di grandi mammiferi. Queste avverse condizioni climatiche e ambientali resero la sopravvivenza estremamente difficile anche per i nostri antenati, portandoli sull’orlo dell’estinzione. L’evento sarebbe stato tanto catastrofico quanto generativo, dando probabilmente origine a una specie che viene ritenuta ancestrale all’evoluzione di noi Homo sapiens (cosa che avvenne successivamente in Africa).Questi risultati genetici trovano conferma nell’assenza di fossili umani in quel periodo. È stata infatti rilevata una lacuna di circa 300 mila anni che coincide quasi perfettamente con il periodo del collasso demografico rilevato dallo studio. Precedentemente a circa un milione di anni fa ci sono abbondanti evidenze paleoantropologiche, ma intorno a 950 mila anni fa queste scompaiono quasi completamente dall’intero continente africano (come anche in Eurasia), per tornare ad aumentare solo dopo 650.000 anni fa con reperti che vengono solitamente attribuiti alla specie Homo heidelbergensis.

“Questo periodo di crisi demografica – spiega Giorgio Manzi della Sapienza Università di Roma – potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione umana. Durante un bottleneck, i normali equilibri ecologici e genetici vengono sconvolti, aumentando la probabilità che si vengano a fissare varianti genetiche inattese, contribuendo all’emergere di una nuova specie”.“Questa nuova specie è probabilmente Homo heidelbergensis – sottolinea Fabio Di Vincenzo dell’Università di Firenze – che possiamo considerare un vero e proprio ultimo antenato comune, ossia la forma umana che si diffuse dall’Africa in Eurasia, dando origine all’evoluzione di tre diverse specie: Homo sapiens in Africa, i Neanderthal in Europa e i Denisova in Asia”.

 

Al via “PhEST – Festival internazionale di fotografia e arte”

Al via “PhEST – Festival internazionale di fotografia e arte”Roma, 31 ago. (askanews) – Dal primo settembre torna “PhEST – festival internazionale di fotografia e arte” che fino al primo novembre animerà le vie e i palazzi di Monopoli in Puglia. L’edizione 2023, l’ottava è dedicata al tema “Essere umani” che il direttore artistico Giovanni Troilo ha introdotto con una domanda: “Cos’è che ci rende davvero così speciali?”. Il festival proverà a rispondere esplorando i modi della rappresentazione dell’uomo e dello spazio che lo circonda e con cui deve relazionarsi. Un percorso caleidoscopico tra la complessità delle visioni e la loro interpretazione. Sono numerosi gli artisti che hanno accettato la sfida e che sono presenti a Monopoli in persona o con i loro lavori tra i luoghi della città.

Cresce il numero delle location indoor e outdoor pronte ad ospitare le mostre e gli allestimenti coordinati da Cinzia Negherbon, direttrice organizzativa dell’evento. Palazzo Palmieri si conferma cuore pulsante del Festival, cui si uniscono il Castello Carlo V, la Casa di Santa S. Teresa (Casa Santa) e la Chiesa di SS Pietro e Paolo. Si aggiungono quest’anno Palazzo Martinellie le Stalle di Casa Santa. Oltre a Chiese, palazzi e dimore storiche il festival, come consuetudine, si estende tra le vie della città di Monopoli dal Porto Vecchio alla Piazzetta Santa Maria, attraverso Via Comes, Via Magno, Via Garibaldi fino al Belvedere Di Porta Vecchia. Monopoli ospiterà alcuni tra i più quotati fotografi internazionali provenienti da Olanda, Inghilterra, Usa, Australia, Israele, Germania, Belgio, Brasile e altri. Insieme alla direzione artistica, Arianna Rinaldo, curatrice fotografica di PhEST, ha coinvolto 25 artisti italiani e internazionali: tra gli altri Jan Fabre, considerato, da oltre quarant’anni, una delle figure più innovative nel panorama artistico internazionale, porta a PhEST “L’uomo che misura le nuvole” con la co-curatela di Roberto Lacarbonara e Melania Rossi; il britannico Phillip Toledano propone il suo sguardo audace con “Another America”; Lisa Sorgini con “Mother”, racconta madri e figli della sua terra, l’Australia; Koos Breukel è presente con “Me We”, antologica dei sui 30 anni di carriera da rinomato ritrattista; Zed Nelson porta “The Family” progetto trentennale con il quale il noto documentarista ha ritratto lo scorrere del tempo di una famiglia inglese; Cristina De Middel con “Gentlemen’s Club” affronta un viaggio attraverso il mondo della prostituzione; Marieke van der Velden & Philip Brink con “Children of the Labyrinth” raccolgono la testimonianza di alcuni genitori, costretti a fuggire dal loro Paese, che scrivono una lettera ai propri figli; Hanne van der Woude con “Emmy’s World” entra nell’intimità di un’anziana e stravagante coppia d’artisti; Clay Lipsky con “Atomic Overlook” ricontestualizza l’eredità dei test sulla bomba sottolineando la cultura voyeuristica in cui la catastrofe è vista come intrattenimento per masse sempre più desensibilizzate.

Si rinnova inoltre la collaborazione con Leica Akademie Italy quest’anno partner di due mostre, quella dedicata a Tomas Van Houtryve che con “Lines and Lineage” arriva sulla frontiera tra Messico e Stati Uniti con lastre di vetro e una macchina del diciannovesimo secolo e quella dedicata a Alessandro Cinque che con “Alpaqueros” indaga gli effetti del cambiamento climatico in Perù e le devastanti conseguenze per la popolazione locale. Nel weekend d’inaugurazione il Festival sarà aperto dalle visite guidate con gli artisti presentia Monopoli che quest’anno saranno dodici: Phillip Toledano; Zed Nelson; Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni; Marieke van der Velden e Philip Brink; Giulia Gatti; Hanne van der Woude; Anouk Kruithof; Nicola Genco; Tanya Tkachova; Erik Vroons per Koos Breukel; Glauco Canalis. Alle visite si aggiungono le consuete Letture Portfolio, tutte gratuite, che porteranno a Monopoli alcuni tra i più influenti esperti del settore. Il confronto tra alte professionalità e fotografi aspiranti, emergenti e consolidati rappresenta un’attività di grande prospettiva per tutto il settore. Ci saranno poi una serie di eventi, talk e incontri, proiezioni serali, tutti gratuiti, come l’anteprima assoluta di Sky Arte con il documentario Fotografe – Giulia Gatti – Corazonada, e un laboratorio di fotografia analogica per ragazzi con Guglielmo Meucci in collaborazione con Leica Akademie (sabato e domenica 10,30-12,30).

Esce moneta ispirata a tutela mondo sostenibile dedicata a elefante

Esce moneta ispirata a tutela mondo sostenibile dedicata a elefanteRoma, 30 ago. (askanews) – Dopo la Tigre, l’Orso Polare e il Giaguaro, l’Elefante africano è il soggetto protagonista della quarta moneta del programma numismatico italiano 2023 dedicata alla “Serie Mondo Sostenibile – Animali in via di estinzione”.

L’obiettivo della serie tematica è sensibilizzare per proteggere le migliaia di specie animali e vegetali a rischio estinzione sul nostro Pianeta soprattutto a causa dell’inquinamento, del surriscaldamento globale, della distruzione dei loro habitat. La moneta in bronzital, emessa oggi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, ha un valore nominale di 5 euro.

Autore dell’opera, l’artista incisore della Zecca dello Stato, Silvia Petrassi. La moneta è disponibile in versione proof con una tiratura di 10.000 pezzi, e come per le precedenti monete della Serie, è arricchita da elementi colorati e fosforescenza, caratteristiche che rendono la Collezione sempre più interessante e innovativa, grazie alla professionalità dei maestri incisori e all’innovazione tecnologica nelle produzioni dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Sul dritto della moneta, in primo piano una composizione a colori di alcune specie animali rappresentative della fauna terrestre che convivono in armonia con l’ambiente. In alto e a destra, “REPUBBLICA ITALIANA”; in esergo, il nome dell’autore “PETRASSI”. Moneta con elementi colorati. Sul rovescio, una famiglia di elefanti raffigurati durante la migrazione stagionale attraverso la savana. In alto, nel giro, la scritta “ELEFANTE AFRICANO” e il valore “CINQUE EURO”; a destra, anno di emissione, “2023”; in esergo, “R”, identificativo della Zecca di Roma. Moneta con elementi colorati.

”Ludmilla”, l’escape room ispirata al romanzo di Calvino

”Ludmilla”, l’escape room ispirata al romanzo di CalvinoRoma, 30 ago. (askanews) – Ludmilla è la Lettrice, la protagonista femminile di “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, romanzo di uno dei più grandi scrittori del ‘900. Ma non solo: “Ludmilla”, nel 2023, è anche il nome dell’esperienza ludica interattiva al centro di “Calvino in gioco”, omaggio pensato da Festivaletteratura – per celebrare il centenario della nascita di Italo Calvino – in occasione del consueto appuntamento a Mantova di settembre.

Sarà possibile acquistare i biglietti per Ludmilla attraverso la biglietteria online di Festivaletteratura da mercoledì 30 agosto per i soci Filofestival e da venerdì 1 settembre per tutti gli altri visitatori. Per info e biglietti www.festivaletteratura.it Nata da un confronto con il Festival mantovano, “Ludmilla” è stata ideata e sviluppata da WE ARE MUESLI, pluripremiato studio di design indipendente fondato da Claudia Molinari e Matteo Pozzi, rispettivamente creative producer e game designer del progetto. “Si tratta sì di un’escape room ma, a differenza di altre esperienze del genere, qui non sarà necessario misurarsi con stanze buie e combinazioni impossibili quanto, piuttosto, attraversare un sogno fatto di parole, immagini e interazioni” – spiegano Claudia e Matteo: “Ludmilla” è un’avventura onirica nelle atmosfere di questo “romanzo sul piacere di leggere romanzi”, che inizia quando il Lettore spegne la luce dopo aver finito di leggere l’ultima pagina di “Se una notte d’inverno un viaggiatore”.

Come nel romanzo di Calvino, giocatrici e giocatori, che possono accedere all’escape room in gruppi composti da 2 a 6 persone, si troveranno di fronte a dieci incipit di altrettanti libri, che li porteranno a cimentarsi in una serie di enigmi la cui soluzione permetterà loro di concludere questa esperienza fuori dall’ordinario. A guidarli, anche le voci dei musicisti Adele Altro e Marco Giudici (Any Other). Per “sfidare” “Ludmilla”, disponibile presso il Liceo “Virgilio” da sabato 2 a domenica 10 settembre, non è necessario aver già letto il romanzo o conoscere a fondo l’opera dell’autore.

Anzi, l’obiettivo dell’escape room è proprio quello di far venire voglia di leggere “Se una notte d’inverno un viaggiatore” a chi non l’ha mai letto e offrire nuove prospettive a chi invece lo conosce già. A fianco dell’escape room, si trova una sala completamente dedicata all’autore, organizzata da Festivaletteratura con la collaborazione del Laboratorio Calvino, la Fondazione Alberto e Arnoldo Mondadori e numerosi altri archivi e istituzioni culturali, in cui sarà possibile partire per un viaggio alla scoperta (o riscoperta) di Italo Calvino attraverso libri, documenti, recensioni di giornali, interviste, video. “Ludmilla” è stata possibile anche grazie al sostegno della Camera di Commercio di Mantova e della casa editrice Mondadori. Alla sua realizzazione ha partecipato il team We Are Muesli: Claudia Molinari (direzione creativa), Matteo Pozzi (game design), Nicolò Marchetti (visual design), Benedetta Pierfederici (testi), Ivan Notaroš (game development), Linda Francesca Amodeo e Florence Martinet (additional art), con la collaborazione di Festivaletteratura.

Claudia Molinari e Matteo Pozzi, in arte We Are Muesli, debuttano nei videogiochi nel 2013 con la visual novel su Jheronimus Bosch “CAVE! CAVE! DEUS VIDET.”. Da allora sono attivamente coinvolti nella community internazionale del gioco come speaker, docenti di game design, promotori di una cultura multidisciplinare, inclusiva e positiva del gioco. Tra gli altri giochi a firma We Are Muesli: il docu-game per il 70esimo anniversario della Liberazione “Venti Mesi” (2015), l’inchiesta giornalistica giocabile “Colpo di Stato” (2020), l’escape room per il trentennale della caduta del Muro di Berlino “WER IST WER” (2019), anche nella sua versione libro interattivo “Chi è Chi” (2020), il libro gioco digitale a episodi “Madeleines” (2022), e l’action-puzzle cooperativo di prossima uscita “SIHEYUAN” (2023).