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Le borse europee chiudono in netto rialzo con lo stop ai dazi su tech

Le borse europee chiudono in netto rialzo con lo stop ai dazi su techRoma, 14 apr. (askanews) – Chiusura in netto rialzo oggi per le Borse europee dopo la decisione, comunicata sabato scorso dal presidente degli Usa, Donald Trump di stoppare i dazi per i prodotti tecnologici, come laptop, spartphone e chip, il grosso dei quali arriva dalla Cina cui sono stati imposti dazi per il 145% ai quali Pechino ha risposto con controdazi al 125%, anche se succesivamente il segretario al commercio Lutnick ha detto che tra uno e due mesi arriveranno tariffe specifiche. Francoforte ha chiuso a +2,57%, Parigi a +2,37%, Londra +2,12%, Amsterdam a +2,41% e Madrid +2,37%. Milano è stata la migliore chiudendo a +2,48%. Tra i titoli in evidenza sul listino italiano Telecom Italia, che ha guadagnato oltre il 5% a +5,46% seguita dai bancari Unipol +5,25%, Banco Bpm +5,19% e Mps +4,81% nella settimana dell’assemblea degli azionisti chiamata a decidere sull’Ops su Mediobanca.


A metà seduta contrae i guadagni di apertura da Borsa di Wall Street con il Nasdaq sulla parità, il DJ a +0,22% e l’S&P a +0,25%. Debole ancora il dollaro sull’euro, scambiato a 1,1375 mentre flette il petrolio che oggi aveva guadagnato terreno con il Brent a 64,44 dollari al barile (-0,49%) e il Wti a 61,06 usd (-0,76%). Stabile lo spread Btp-Bond a 116 punti con un rendimento del 3,68%.

”Dritti al Punto”, il nuovo bando del Fondo per la Repubblica Digitale

”Dritti al Punto”, il nuovo bando del Fondo per la Repubblica DigitaleRoma, 14 apr. (askanews) – Sostenere progetti di formazione all’interno dei *Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa. Questo l’obiettivo di “Dritti al Punto”, il nuovo bando promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale che mira a migliorare le competenze digitali dei cittadini su tutto il territorio nazionale. Il bando prevede un totale di 5 milioni di euro.


Lo sviluppo delle competenze digitali è uno degli obiettivi strategici dell’Unione europea, che mira a dotare almeno l’80% dei cittadini tra i 16 e i 74 anni di competenze digitali di base entro il 2030. A guidare questo processo è il quadro europeo DigComp 2.2, che individua cinque aree chiave – dalla sicurezza informatica, alla creazione di contenuti – ritenute essenziali per una piena partecipazione alla vita sociale e professionale. L’Italia, tuttavia, registra un significativo ritardo rispetto alla media UE: nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base. Il quadro è aggravato da divari generazionali e territoriali: tra i giovani (16-24 anni) la quota sale al 59%, mentre tra gli over 65 crolla al 19%, con le regioni del Sud ampiamente sotto la media UE (34%). Per colmare il ritardo, il PNRR ha attivato la misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, con l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile. Sebbene la rete dei punti sia stata attivata, a marzo 2025, sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini, pari al 38% dell’obiettivo, con risultati disomogenei tra le diverse regioni. Per Alessio Butti, Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica: “Il potenziamento delle competenze digitali rappresenta un fattore essenziale per il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza nell’era digitale. Acquisire padronanza e consapevolezza nell’uso degli strumenti tecnologici significa, infatti, non solo saperli utilizzare in modo autonomo e responsabile, ma anche comprenderne i vantaggi concreti: dalla possibilità di accedere ai servizi pubblici online, alla partecipazione attiva alla vita democratica. I dati della Commissione europea ci ricordano quanto ancora il nostro Paese debba investire sul fronte delle competenze digitali. In questo contesto, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale sostiene il bando ‘Dritti al Punto’, promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale, il quale mette in campo 5 milioni di euro per rafforzare la formazione digitale all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le azioni già avviate attraverso la rete dei servizi di facilitazione digitale nell’ambito del PNRR. L’obiettivo è colmare il digital gap, promuovere l’inclusione tecnologica e offrire a tutti i cittadini gli strumenti necessari per esercitare pienamente i propri diritti in una società sempre più connessa.”


Per Giovanni Azzone, Presidente di Acri: “La trasformazione digitale in atto rende sempre più urgente che tutti i cittadini siano dotati delle competenze necessarie per partecipare pienamente alla vita sociale, culturale ed economica del Paese. Tuttavia, l’accesso a queste competenze non è ancora uguale per tutti: per alcune fasce della popolazione c’è il rischio concreto che le disuguaglianze esistenti si aggravino e che ne emergano di nuove. Coerentemente con gli obiettivi del Fondo per la Repubblica Digitale, il nuovo bando ‘Dritti al Punto’ potrà contribuire a contrastare questi divari, rafforzando l’accessibilità alle competenze digitali di base. Attraverso progetti formativi dedicati, sarà possibile animare e rendere sempre più vitali i Punti Digitale Facile diffusi sui territori, affinché un numero crescente di persone possa acquisire le competenze necessarie per affrontare con consapevolezza e autonomia le sfide del presente e del futuro. Per Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale: “La trasformazione digitale, per essere davvero efficace e giusta, deve mettere al centro le persone. Perché l’innovazione possa rispondere ai bisogni della società, è fondamentale partire dalla formazione, offrendo a ogni cittadino la possibilità di comprendere, utilizzare e governare la tecnologia in modo consapevole. Questo significa garantire accesso equo alle competenze digitali, affinché nessuno resti escluso dai diritti e dalle opportunità che la trasformazione digitale porta con sé. Con il bando ‘Dritti al Punto’ vogliamo rafforzare l’impatto dei Punti Digitale Facile e contribuire a costruire un ecosistema formativo inclusivo, accessibile e capillare, capace di abilitare la cittadinanza digitale a ogni età, in ogni contesto e su tutto il territorio nazionale”.


DRITTI AL PUNTO. Il bando “Dritti al Punto” intende sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile, integrando le attività già pianificate e realizzate nell’ambito della misura M1C1 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del PNRR, al fine di potenziarne l’offerta formativa. In particolare, si intende selezionare progetti formativi rivolti a tutti i cittadini, incentrati sui temi individuati dal quadro europeo DigComp 2.2, come l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare criticamente fonti e contenuti online e distinguere le informazioni affidabili dalle fake news; la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali; la creazione di contenuti digitali, anche con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA; infine, la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati (come l’uso di app quali Io e IT-Wallet, o servizi come Identità digitale, Domicilio digitale e Fascicolo sanitario elettronico), sviluppando strategie comunicative efficaci e inclusive nei diversi ambienti digitali. Le proposte possono essere presentate da Soggetti attuatori o Soggetti sub-attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale”, che si occupino direttamente o indirettamente – per tramite di Soggetti realizzatori – della gestione di almeno un Punto Digitale Facile, o ancora da Soggetti realizzatori della misura, intesi come enti privati che abbiano sottoscritto un’apposita convenzione/contratto con un Soggetto attuatore/sub-attuatore per la co-gestione e co-progettazione delle attività presso uno o più Punti Digitale Facile.


Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro. C’è tempo fino al 30 maggio 2025 per partecipare al bando attraverso la piattaforma Re@dy. COS’È IL FONDO. Il Fondo per la Repubblica Digitale è una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dal PNC ed è alimentato da versamenti delle Fondazioni di origine bancaria, alle quali viene riconosciuto un credito di imposta. Il Fondo seleziona e sostiene progetti di formazione e inclusione digitale per diversi target della popolazione come NEET, donne, disoccupati e inattivi, lavoratori a rischio disoccupazione a causa dell’automazione, studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado, operatori dell’economia sociale, persone detenute. L’obiettivo è valutare l’impatto dei progetti formativi sostenuti e replicare su scala più vasta quelli ritenuti più efficaci in modo tale da offrire le migliori pratiche al Governo affinché possa utilizzarle nella definizione di future politiche nazionali. Per maggiori informazioni

Borsa, Milano chiude in netto rialzo: Ftse Mib +2,88%

Borsa, Milano chiude in netto rialzo: Ftse Mib +2,88%Roma, 14 apr. (askanews) – Chiusura in netto rialzo per la Borsa di Milano. L’indice Ftse Mib ha guadagnato il 2,88%, a 35mila punti.


Piazza Affari, come le altre borse europee, è salita oggi dopo la decisione, comunicata sabato scorso dal presidente degli Usa, Donald Trump, di stoppare i dazi per i prodotti tecnologici, come laptop, spartphone e chip, il grosso dei quali arriva dalla Cina cui sono stati imposti dazi per il 145% ai quali Pechino ha risposto con controdazi al 125%.

Inps, al via bonus nuovi nati: contributo una tantum 1.000 euro

Inps, al via bonus nuovi nati: contributo una tantum 1.000 euroRoma, 14 apr. (askanews) – L’Inps rende operative, con la circolare n. 76 del 14 aprile 2025, le disposizioni della legge di bilancio 2025, introducendo il bonus nuovi nati. Questo contributo una tantum di 1.000 euro è destinato ai nuclei familiari con figli nati, adottati o in affido preadottivo dal primo gennaio 2025, con l’obiettivo di sostenere le spese familiari.


I requisiti di accesso. Cittadinanza: possono richiedere il bonus i cittadini italiani, quelli di Stati membri dell’Ue, nonché cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo e altri specifici permessi. Residenza: il genitore richiedente deve essere residente in Italia al momento della domanda. Requisito economico: è necessario presentare un Isee minorenni non superiore a 40.000 euro annui. Il bonus nuovi nati non concorre alla formazione del reddito imponibile e sarà finanziato con 330 milioni di euro per il 2025, aumentando a 360 milioni di euro annui dal 2026. L’Inps monitorerà l’utilizzo delle risorse, comunicando mensilmente i risultati ai ministeri del Lavoro e dell’Economia.

Meta inzia ad addestrare IA in Ue su interazioni e contenuti pubblici

Meta inzia ad addestrare IA in Ue su interazioni e contenuti pubbliciMilano, 14 apr. (askanews) – Meta annuncia che nell’Unione Europea inizierà “presto ad addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale sia sulla base delle interazioni che le persone hanno con l’IA di Meta, sia sui contenuti pubblici condivisi da utenti adulti”, come post e commenti pubblici sulle sue piattaforme.


Questo addestramento, che segue il lancio di Meta AI in Europa lo scorso mese, “consentirà di supportare meglio milioni di persone e aziende nell’UE, insegnando all’IA di Meta a comprendere e riflettere più accuratamente le culture, le lingue e la storia europee”, spiega Meta. A partire da questa settimana, le persone che si trovano nell’Unione Europea e utilizzano le piattaforme di Meta inizieranno a ricevere notifiche – in app e via email – che spiegano la tipologia di dati che comincerà a utilizzare e “come questo migliorerà l’IA di Meta e l’esperienza complessiva degli utenti”. Queste notifiche includeranno anche un link a un modulo attraverso il quale sarà possibile opporsi in qualsiasi momento all’utilizzo dei propri dati in questo modo. “Abbiamo reso questo modulo facile da trovare, leggere e compilare, e rispetteremo tutte le richieste già ricevute di non utilizzare i dati, così come quelle che verranno inviate in futuro”, assicurano dalla casa madre di Facebook. “Come già sottolineato in precedenza, non utilizziamo i messaggi privati scambiati con amici e familiari per addestrare i nostri modelli di IA generativa – spiega – Inoltre, i dati pubblici provenienti da account appartenenti a persone nell’UE di età inferiore ai 18 anni non verranno utilizzati a fini di addestramento”.


L’annuncio arriva dopo che un anno fa Meta aveva posticipato “l’addestramento dei propri modelli linguistici di grandi dimensioni utilizzando contenuti pubblici, in attesa che i regolatori chiarissero i requisiti legali. Accogliamo con favore il parere fornito dal Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) a dicembre, che ha confermato come il nostro approccio iniziale fosse conforme ai nostri obblighi legali. Da allora, abbiamo collaborato in modo costruttivo con la Commissione irlandese per la protezione dei dati (IDPC) e non vediamo l’ora di continuare a portare tutti i benefici dell’IA generativa alle persone in Europa”.

Descalzi: la Germania ha imposto il Green Deal, ma utilizza il carbone

Descalzi: la Germania ha imposto il Green Deal, ma utilizza il carboneMilano, 14 apr. (askanews) – “La Germania è arrivata a un 26-28% di produzione energetica dal carbone…loro che hanno predicato il Green Deal e l’hanno imposto a tutti”. Così l’Ad di Eni, Claudio Descalzi, intervenendo a un convegno sul nucleare in Regione Lombardia di Milano. “Chi faceva il primo della classe sta sopravvivendo con il carbone” ha sottolineato.


In generale ha ricordato Descalzi la domanda di energia è in crescita a partire da quella per i data center per l’AI. “I data center stanno funzionando dove ci sono bassi costi, questo te lo consente solo il nucleare, il gas e il carbone. Non possiamo fare grandi salti in Intelligenza artificiale e non pensare a quello che serve per alimentarla. Da una parte abbiamo bisogno di energia e dall’altra di costi bassi”. Riguardo le rinnovabili “vogliono tutti le rinnovabili, ma danno soluzioni che si riempiono di ideologia. Bisogna essere concreti e fare un elenco di costi e benefici. La politica deve dare tutto il quadro della situazione e poi si decide. Non possiamo solo raccontare una parte della storia”, ha detto. “Servono costanza e flessibilità. Le rinnovabili impongono dei costi”.

Btp, spread cala a 120 punti base dopo rialzo rating Italia

Btp, spread cala a 120 punti base dopo rialzo rating ItaliaRoma, 14 apr. (askanews) – Si riduce il differenziale dei tassi sui titoli di Stato decennali tra Italia e Germania in avvio di seduta: lo “spread” segna 120 punti base (1,20 punti percentuali) dopo che venerdì scorso, a mercati chiusi, l’agenzia S&P ha alzato a sorpresa il rating dell’Italia a BBB+. I rendimenti dei Btp decennali si smorzano di circa 2 punti base al 3,75%, mentre quelli della Germania restano invariati al 2,55%.


Nel frattempo la Borsa di Milano ha aperto con un rialzo del 2% e i maggior guadagni toccano Saipem (+4,13%), Tenaris (+4,06%), Telecom Italia (+3,48%) e Mediobanca (+3,37%).

Dazi, Landini: finora ci hanno guadagnato solo speculatori Wall Street, i lavoratori no

Dazi, Landini: finora ci hanno guadagnato solo speculatori Wall Street, i lavoratori noRoma, 13 apr. (askanews) – Da quando il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha imposto i dazi, gli unici che ci hanno guadagnato non sono i lavoratori ma “gli speculatori di Wall Street”. Lo ha sottolineato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ospite di ‘In altre parole’ su La7.


“Io non sono non sono un economista, ma ragiono o provo a ragionare da sindacalista”, ha detto, “Da quando lui ha messo i dazi gli unici che ci hanno guadagnato, a oggi, sono gli speculatori di Wall Street. Se ragioniamo o se uno ci guarda i lavoratori ad oggi dai dazi non hanno guadagnato nulla da nessuna parte, anzi quelli che hanno continuato ad arricchirsi ancora di più sono quelli che fanno speculazione finanziaria”. “Io la sensazione che ho e mi sembra un elemento di novità degli Stati Uniti”, ha proseguito, è “che oggi non c’è semplicemente stato uno scambio ‘prima c’erano i democratici e oggi hanno vinto i repubblicani’, no…Io ho la sensazione, qui c’è un elemento secondo me di novità, che è la prima volta che è il mercato che si fa stato e che sostituisce lo stato. E quindi non solo Trump intorno a sé ha i più ricchi del mondo, ma le logiche con cui si sta muovendo sono logiche che non si pongono il problema degli interessi generali, si pongono il problema degli interessi particolari e di una logica puramente di mercato”.

Dazi, Giorgetti: negoziato con Usa non semplice, trovare compromesso

Dazi, Giorgetti: negoziato con Usa non semplice, trovare compromessoRoma, 13 apr. (askanews) – Sui dazi “il negoziato con gli Usa non è semplice. Gli interessi ognuno li vuole gestire a casa propria. Dobbiamo trovare una sintesi, un compromesso corretto per trovare elementi di forza nell’ambito dei Paesi del G7 che condividono principi di libertà e democrazia”. Lo ha detto il Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo alla scuola di formazione politica della Lega in videocollegamento in una pausa dei lavori dell’Ecofin informale di Varsavia.


Giorgetti ha ricordato il viaggio della premier Giorgia Meloni a Washington il 17 aprile. La settimana successiva lo stesso ministro sarà in Usa per incontrare il segretario di Stato, Scott Bessent. Giorgetti ha quindi sottolineato “lo sforzo dell’Italia per mantenere forte il legamo con gli Usa, che è strategico e importante anche per l’Europa”.

Dazi, Giorgetti: negoziato con gli Usa non semplice, trovare compromesso (anche su Global tax e web tax)

Dazi, Giorgetti: negoziato con gli Usa non semplice, trovare compromesso (anche su Global tax e web tax)Roma, 13 apr. (askanews) – Sui dazi “il negoziato con gli Usa non è semplice. Gli interessi ognuno li vuole gestire a casa propria. Dobbiamo trovare una sintesi, un compromesso corretto per trovare elementi di forza nell’ambito dei Paesi del G7 che condividono principi di libertà e democrazia”. Lo ha detto il Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo alla scuola di formazione politica della Lega.


Giorgetti ha ricordato il viaggio della premier Giorgia Meloni a Washington il 17 aprile e la settimana successiva lo stesso ministro sarà in Usa per incontrare il segretario di Stato, Scott Bessent. Giorgetti ha anche sottolineato “lo sforzo dell’Italia per mentenere forte il legamo con gli Usa, che è strategico e importante anche per l’Europa”. Nel negoziato con gli Usa “il punto di partenza è sicuramento quello sui dazi. Poi abbiamo una questione aperta sulla tassazione internazionale. C’è l’ambizione di creare la Global minimun tax, che l’amministrazione Trump ha messo nel cassetto, e di gestire e decidere sulla Web tax che in Italia è già partita”, ha spiegato il ministro dell’economia, intervenendo in vodeocollegamento alla scuola di formazione politica della Lega, in una pausa dei lavori dell’Ecofin informale a Varsavia. Il Ministro ha poi posto l’accento su un tema “di cui non parla nessuno” ma che secondo Giorgetti assumerà grande importanza, quello del valore delle monete, “un dazio implicito”. “La correlazione rispetto alla competitività tra il sistema italiano ed europeo e quello Usa dipende anche da questo fattore”. Quindi, nei negoziati, “non ci sono solo i dazi ma anche la gamba fiscale e valutaria. Allungare le antenne anche su questi aspetti sarà utile”.