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Saldi, Confcommercio: ne approfitterà il 63,8% dei consumatori

Saldi, Confcommercio: ne approfitterà il 63,8% dei consumatoriRoma, 4 gen. (askanews) – Il 63,8% dei consumatori acquisterà durante i saldi (-1,2 punti percentuali rispetto allo scorso anno), un rito che rappresenta soprattutto un’occasione per comprare articoli a cui si pensava da tempo o che altrimenti non ci si potrebbe permettere; tra chi non approfitterà dei saldi, uno su due lo farà per risparmiare e uno su tre per il peggioramento della propria situazione economica. Questi i principali risultati dell’indagine sui saldi invernali 2024 realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research.

Capi di abbigliamento (95,2%) e calzature (86,3%) si confermano in cima alle preferenze, seguiti dagli accessori (46%), mentre pelletteria e articoli di valigeria registreranno i maggiori incrementi rispetto allo scorso anno (+7,8 punti percentuali); l’85% dei consumatori destinerà un budget di spesa inferiore ai 200 euro, sostanzialmente in linea con lo scorso anno; i negozi di fiducia si confermano il canale di acquisto preferito (47,6%) seguiti dall’online (38,7%); per un consumatore su due i cambiamenti climatici stanno condizionando le proprie abitudini di acquisto. Quanto alle imprese del commercio al dettaglio, circa il 60% ritiene che il numero dei clienti che entreranno in negozio per i saldi sarà simile allo scorso anno, mentre il 21,5% prevede una presenza minore di clienti soprattutto per motivi di risparmio; per incrementare il proprio business il 79% delle imprese ha realizzato campagne di vendita sui social e il 30% attività di e-mail marketing; i network più utilizzati per attività di business sono Facebook (94,9%) e Instagram (89,2%).

Arera: bolletta del gas in calo del -6,7% per i consumi di dicembre 2023, finisce il mercato tutelato

Arera: bolletta del gas in calo del -6,7% per i consumi di dicembre 2023, finisce il mercato tutelatoRoma, 3 gen. (askanews) – Bolletta del gas in calo del -6,7% per i consumi di dicembre 2023 per la famiglia tipo (con consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui). Lo ha stabilito l’Arera, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente che ricorda come “con la fine della tutela gas dal 2024, l’Autorità aggiorna per l’ultima volta le bollette dei clienti domestici che non hanno ancora scelto il mercato libero”.

In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (gennaio – dicembre 2023) è di 1.307 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 29,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (gennaio – dicembre 2022). “In futuro sarà aggiornata mensilmente la componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento applicata ai clienti del Servizio di tutela della vulnerabilità, attivo per circa 2,5 milioni di famiglie, con gli stessi criteri, tempi e modalità finora utilizzati”, ricorda l’Authority.

La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento, applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata da Arera come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento. Per il mese di dicembre, che ha visto le quotazioni all’ingrosso scendere rispetto a quelle registrate a novembre, il prezzo della sola materia prima gas, per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari 36,30 euro/MWh. La variazione complessiva pari a -6,7% per la famiglia tipo per il mese di dicembre, è determinata interamente dalla diminuzione della spesa per la materia gas naturale. Rimangono invece invariati gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura.

Si ricorda che per il gas, come per la gestione calore e teleriscaldamento, sono confermati per dicembre come per tutto il 2023 l’azzeramento degli oneri generali e la riduzione Iva al 5%, con un ritorno di quest’ultima alle normali aliquote a partire dal mese di gennaio 2024.

Bollette, Arera: gas -6,7% consumi dicembre 2023, finisce mercato tutelato

Bollette, Arera: gas -6,7% consumi dicembre 2023, finisce mercato tutelatoRoma, 3 gen. (askanews) – Bollletta del gas in calo del -6,7% per i consumi di dicembre 2023 per la famiglia tipo (con consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui). Lo ha stabilito l’Arera, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente che ricorda come “con la fine della tutela gas dal 2024, l’Autorità aggiorna per l’ultima volta le bollette dei clienti domestici che non hanno ancora scelto il mercato libero”.

In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (gennaio – dicembre 2023) è di 1.307 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 29,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (gennaio – dicembre 2022). “In futuro sarà aggiornata mensilmente la componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento applicata ai clienti del Servizio di tutela della vulnerabilità, attivo per circa 2,5 milioni di famiglie, con gli stessi criteri, tempi e modalità finora utilizzati”, ricorda l’Authority.

La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento, applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata da Arera come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento. Per il mese di dicembre, che ha visto le quotazioni all’ingrosso scendere rispetto a quelle registrate a novembre, il prezzo della sola materia prima gas, per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari 36,30 euro/MWh. La variazione complessiva pari a -6,7% per la famiglia tipo per il mese di dicembre, è determinata interamente dalla diminuzione della spesa per la materia gas naturale. Rimangono invece invariati gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura.

Si ricorda che per il gas, come per la gestione calore e teleriscaldamento, sono confermati per dicembre come per tutto il 2023 l’azzeramento degli oneri generali e la riduzione Iva al 5%, con un ritorno di quest’ultima alle normali aliquote a partire dal mese di gennaio 2024.

Stellantis, in 2023 quota mercato italiano veicoli commerciali a 45,5%

Stellantis, in 2023 quota mercato italiano veicoli commerciali a 45,5%Roma, 3 gen. (askanews) – Anche nel 2023 i veicoli commerciali Stellantis hanno confermato la propria leadership nel mercato italiano. In base all’elaborazione dei dati forniti da Dataforce, Stellantis ha chiuso lo scorso anno con una quota del 45,5% e volumi di vendita a oltre 88.600 unità (+21% sul 2022). Fiat Professional è stato il brand che ha realizzato la miglior performance con una quota del 26,1%. Il Fiat Professional Ducato, in particolare, prodotto nello stabilimento di Atessa (Chieti), ha registrato un forte incremento della propria quota nel segmento di appartenenza, +9,9%, attestandosi al 29,3%. Nello stesso segmento, considerando anche Peugeot Boxer, Citroën Jumper e Opel Movano, tutti veicoli prodotti sempre ad Atessa, la quota di Stellantis è salita al 43,8%, con una crescita del 7,2%.

“Da sottolineare che l’85% dei veicoli prodotti ad Atessa sono esportati a livello internazionale a testimonianza dell’importanza dello stabilimento italiano che rappresenta uno dei pilastri cruciali della strategia Pro One con cui Stellantis ha l’obiettivo di raggiungere la leadership globale con i sei marchi iconici del gruppo: Citroën, Fiat Professional, Opel, Peugeot, Ram e Vauxhall”, spiega la società in una nota. Un dominio che si rafforza nel settore dei veicoli commerciali elettrici dove Stellantis nel 2023 ha ottenuto il 47,5% di quota di mercato. Il marchio che ha registrato il risultato migliore è stato Opel con una quota del 22,1%. Seguono Fiat Professional, Citroën e Peugeot con quote rispettivamente dell’11,9%, del 6,9% e del 6,5%.

“Anche nel 2023 – ha sottolineato Gianluca Zampese, direttore della Business unit Veicoli commerciali di Stellantis in Italia – abbiamo rafforzato la nostra leadership grazie al sostegno di una rete di vendita che offre le soluzioni migliori per tutti i nostri clienti. Stiamo lavorando nella direzione giusta e la commercializzazione quest’anno della nuova gamma dei veicoli commerciali dei vari brand, insieme alla strategia Stellantis Pro One che supporta la crescita del nostro settore a livello mondiale, potrà darci ulteriori soddisfazioni in un mercato particolarmente importante per il nostro gruppo a livello europeo”.

Ryanair ridurrà tariffe dopo rimozione vendite siti non autorizzati

Ryanair ridurrà tariffe dopo rimozione vendite siti non autorizzatiRoma, 3 gen. (askanews) – Ryanair annuncia che ridurrà “ove necessario” le proprie tariffe per incoraggiare tutti i passeggeri a prenotare direttamente sulla propria piattaforma dopo la rimozione delle vendite dei suoi voli da parte dei siti non autorizzati.

“Anche se questi OTA (Online travel agencies ndr.) non autorizzati – prosegue la compagnia aerea – rappresentano solo una piccola parte delle prenotazioni di Ryanair, prevediamo che l’improvvisa rimozione dei nostri voli da questi siti web ridurrà il load factor a breve termine dell’1% o del 2% nei mesi di dicembre e gennaio per questo rispondiamo mettendo a disposizione dei consumatori tariffe più basse”. “Nel frattempo- conclude la compagnia – Ryanair continua a rendere le sue tariffe disponibili a siti web onesti e trasparenti come Google Voli, che non aggiungono ricarichi nascosti ai prezzi Ryanair e che indirizzano i passeggeri a effettuare le loro prenotazioni direttamente sul sito Ryanair.com”.

Aziende Usa,Ft: boom debito convertibile per contenere costi raccolta

Aziende Usa,Ft: boom debito convertibile per contenere costi raccoltaRoma, 3 gen. (askanews) – Le società statunitensi si sono affollate sul mercato delle obbligazioni convertibili alla ricerca di modi per mantenere bassi i costi degli interessi, in una rara ondata di attività in mercati di raccolta fondi aziendali altrimenti sottotono. Secondo i dati di LSEG, l’anno scorso l’emissione di debito convertibile è aumentata del 77% raggiungendo i 48 miliardi di dollari, rendendolo una delle poche aree dei mercati dei capitali a tornare alle medie pre-pandemia dopo la flessione del mercato del 2022. Lo riporta il Financial Times.

Gli esperti affermano che il boom delle convertibili, un tipo di obbligazione che può essere scambiata con azioni se il prezzo delle azioni di una società raggiunge un livello prestabilito, probabilmente continuerà quest’anno poiché le società rifinanziano un’ondata di debito in scadenza. Il debito è stato tradizionalmente popolare tra i gruppi tecnologici e biotecnologici più giovani che faticano ad accedere ai mercati obbligazionari tradizionali. Ma anche le aziende più affermate si sono tuffate, poiché gli aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve hanno fatto salire i costi di finanziamento anche per le società investment grade.

“Storicamente i convertibili sono stati talvolta visti come uno di quei prodotti più interessanti da cui i titoli investment grade si tenevano lontani”, ha detto al Ft Bryan Goldstein, che fornisce consulenza alle aziende sulle operazioni convertibili presso Matthews South. “Ora che alcuni grandi emittenti sono arrivati sul mercato, la narrazione è cambiata: è visto come un prodotto attraente per i suoi meriti.” I convertibili offrono ai mutuatari tassi di interesse più bassi rispetto alle obbligazioni tradizionali senza la diluizione immediata per gli azionisti che deriverebbe dalla vendita di nuove azioni. Sebbene le emissioni totali del 2023 siano state inferiori ai livelli record raggiunti nel 2020 e nel 2021, quando le aziende hanno approfittato dei tassi di interesse netti a zero per sostenere i propri bilanci, sono state ben al di sopra della media di 34 miliardi di dollari per il decennio fino al 2019.

Ciò – rileva il Ft – è in netto contrasto con i mercati delle offerte pubbliche iniziali, delle vendite successive di azioni, del debito ad alto rendimento e dei prestiti con leva finanziaria, dove i volumi languiscono ancora ben al di sotto dei livelli pre-pandemia.

Energia, Pichetto con rinnovabili e gas nazionale prezzi scenderanno

Energia, Pichetto con rinnovabili e gas nazionale prezzi scenderannoRoma, 3 gen. (askanews) – “Abbiamo approvato misure che consentono di incentivare la produzione delle fonti rinnovabili e aumentare la produzione nazionale di gas metano. Azioni che consentiranno la riduzione dei prezzi dell’energia per le nostre famiglie e per le imprese”. E quanto afferma in un’intervista al Messaggero il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. “Abbiamo consolidato la sicurezza energetica del Paese, ribaltando una situazione che nel momento in cui si è formato il Governo Meloni, a pochi mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina, presentava diversi elementi di criticità per l’Italia e per l’Europa” afferma il ministro. “Oggi le famiglie e le imprese italiane possono ritenersi sicure grazie alle politiche di diversificazione degli approvvigionamenti che abbiamo messo in atto” prosegue Fratin, che elenca “tre importanti decreti approvati: quel- lo sulle Comunità Energetiche Rinnovabili;quello per l’incentivazione dei sistemi agrivoltaici e per ultimo, proprio a dicembre, il decreto Energia e sicurezza che prevede tra l’altro importanti misure per incentivare la produzione delle fonti rinnovabili e aumentare la produzione nazionale di gas metano”.

Ryanair, traffico passeggeri dicembre +9%, nel 2023 +13% a 181,8 mln

Ryanair, traffico passeggeri dicembre +9%, nel 2023 +13% a 181,8 mlnRoma, 3 gen. (askanews) – Ryanair a dicembre ha trasportato 12,54 milioni di persone, con una crescita del nove per cento rispetto agli 11,52 milioni di dicembre 2022 e un fattore di carico del 91% dal 92% un anno prima. Lo rende noto la stessa compagnia aerea low cost irlandese precisando che a dicembre ha operato oltre 72.500 voli, mentre oltre 900 voli sono stati cancellati a causa del conflitto tra Israele e Gaza.

Nell’intero 2023 Ryanair ha trasportato 181,8 milioni di persone, il 13% in più rispetto ai 160,4 milioni del 2022, per un load factor del 94% dal 92%.

Giornali sempre più difficili da trovare, perse 2.700 edicole in 4 anni

Giornali sempre più difficili da trovare, perse 2.700 edicole in 4 anniRoma, 3 gen. (askanews) – La crisi dell’editoria è anche la crisi dei “giornalai”. In quattro anni, sono sparite quasi 2.700 edicole in tutto il Paese, di cui 2.327 erano imprese individuali. Una perdita secca superiore al 16% (-18,6% considerando le sole ditte individuali), con tassi di variazione anche a doppia cifra in tante province, a partire da Isernia, che ha visto chiudere oltre un terzo delle unità locali, Trieste che registra un -31,1%, Ancona che supera il -30%.

L’elaborazione, realizzata da Unioncamere-InfoCamere sui dati del registro delle imprese, mostra che, in pratica, solo Bolzano e Sondrio, grazie all’apertura di una nuova edicola nel quadriennio, vedono crescere questa tipologia di impresa, mentre Oristano mantiene tutte le sue 51 rivendite di giornali. A fine settembre scorso, comunque, i punti vendita di giornali e periodici contavano su circa 13.500 localizzazioni, mentre a settembre 2019 erano oltre 16mila. In valori assoluti, sono i lettori di quotidiani soprattutto di Roma che oggi devono fare i conti con la rarefazione dei “giornalai”: nel territorio provinciale ne sono rimasti 1.138, 303 in meno di quattro anni fa (-21%). Anche a Torino, però, giornali e riviste sembrano andare parecchio meno di moda. Qui oggi si contano 501 rivendite, 138 in meno di settembre 2019 (-21,6%), mentre Milano ne perde 129 (-11,9%), scendendo così sotto le mille edicole.

La riduzione delle rivendite non è solo un danno per quanti continuano a preferire aggiornarsi sulla carta stampata piuttosto che su strumenti digitali, è anche un peccato sotto il profilo della crescita della componente femminile e giovanile nell’impresa. Considerando le quasi 12mila imprese registrate a fine settembre (al netto, quindi, delle unità locali aggiuntive), 4.450 risultano essere femminili e 701 giovanili. Ciò significa che il mestiere dell’edicolante piace molto alle imprenditrici, che in quest’ambito rappresentano più del 37% del totale delle imprese registrate, con una presenza, quindi, ben più consistente di quanto avvenga considerando il totale delle imprese (di cui le imprese femminili rappresentano circa il 22%). Le edicole guidate da donne, però, si sono ridotte nel quattro anni anche di più della media nazionale del settore, perdendo quasi 1.100 imprese (-19,6%). Questa attività, invece, sembra piacere poco ai giovani under 35, ai quali oggi appartiene solo il 5,9% delle edicole attive nei territori italiani, 528 in meno di quattro anni fa (-43%).

PA, sviluppata app per candidarsi dal proprio smartphone

PA, sviluppata app per candidarsi dal proprio smartphoneRoma, 3 gen. (askanews) – Il portale del reclutamento nella Pubblica amministrazione inPa diventa anche una App Mobile disponibile su Play Store e App Store. L’applicazione è stata sviluppata dal Dipartimento della Funzione pubblica, su indicazione del ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, anche in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli.

“L’introduzione della digitalizzazione nella Pa non è un fine in sé, ma un mezzo per attuare i principi della buona amministrazione – sottolinea il ministro Zangrillo -. La nuova app si aggiunge agli strumenti informatici già a disposizione dei cittadini. Una soluzione al passo con i tempi e che mette a disposizione di tutti, gratuitamente e in modo capillare, anche la conoscenza e la ricerca delle opportunità di lavoro pubblico anche attraverso lo smartphone, strumento di accesso ormai quotidiano a decine di servizi digitali offerti dalle PA”. I bandi di concorso e gli avvisi di ricerca di professionisti ed esperti pubblicati sulla piattaforma online inPA sono più di 13 mila. Ad oggi, il Portale inPA raccoglie oltre 7 milioni di profili professionali, anche in virtù delle intese firmate con il mondo delle professioni, ordinistiche e non ordinistiche, ed estende il suo perimetro di ricerca alla platea dei 16 milioni di iscritti a LinkedIn Italia. Un numero che, in questa fase di incremento straordinario dei reclutamenti, è destinato a crescere ancora proprio grazie alla nuova app.

“La modernizzazione della Pubblica amministrazione passa dalla capacità di cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per offrire servizi sempre al passo con i tempi – conclude Zangrillo -. Questo strumento ci consentirà di migliorare ancora nel reclutamento delle competenze necessarie, oggi più che mai, ad affrontare e vincere le sfide che abbiamo di fronte”.