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Dazi, Panetta: fondamentale come impatteranno su dollaro

Dazi, Panetta: fondamentale come impatteranno su dollaroRoma, 12 apr. (askanews) – “C’è un argomento che sta acquisendo sempre più rilevanza, e cioè quale sarà l’impatto di tutto questo sul ruolo del dollaro”. Lo ha spiegato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nel dialogo con Fabio Tamburini e gli studenti in una iniziativa a Trento in vista del Festival dell’economia. Il tema era quello dei dazi.


“Come le misure in discussione negli Usa possano infuenzare il dollaro è argomento importantissimo. Ci si interroga – ha aggiunto Panetta – sulle conseguenze di tutto questo sul sistema monetario internazionale. Perché l’economia mondiale, il suo assetto, i rapporti internazionali, le relazioni commerciali, si reggono sul ruolo fondamentale del dollaro nell’economia mondiale e dopo il dollaro vi è l’euro”.

Dazi, Trump concede esenzioni su smartphone, computer e chip

Dazi, Trump concede esenzioni su smartphone, computer e chipRoma, 12 apr. (askanews) – Smartphone, Computer e microprocessori saranno esentati dai nuovi dazi reciproci imposti dall’amministrazione Trump, sospesi per molti Paesi ma rimasti in vigore e anzi rilanciati sulla Cina. Secondo quanto riporta Cnbc, è quanto previsto da una comunicazione delle Dogane Usa (U.S. Customs and Border Protection), che reca i codici delle categorie di merci esentate dai provvedimenti.


Secondo l’emittente Usa queste esenzioni allentano le pressioni su diversi giganti tecnologici americani, come Apple, che producono in Cina e che avrebbero subito l’effetto dei dazi sulle vendite negli Usa. (fonte immagine: U.S. Customs and Border Protection).

Ponte Stretto, l’Ad Ciucci si attente avvio lavori in estate

Ponte Stretto, l’Ad Ciucci si attente avvio lavori in estateRoma, 12 apr. (askanews) – Con il via libera atteso dal Cipess per giugno, si potrà avviare la progettazione esecutiva e il programma delle opere anticipate del Ponte sullo Stretto di Messina. Lo spiega L’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, intervistato dal nuovo settimanale economico “Moneta”.


Secondo quanto riporta una nota, Ciucci traccia lo stato di avanzamento dell’iter, che lo scorso mercoledì ha registrato l’approvazione del report Iropi dal Consiglio dei Ministri, mentre sono in corso di predisposizione le comunicazioni al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Europea per gli aspetti relativi alla valutazione di incidenza ambientale. Tali procedure verranno concluse dopo Pasqua. Il via libera del Cipess, consentirà di potere avviare la progettazione esecutiva e il programma delle opere anticipate, quali accantieramento, bonifica da ordigni bellici, indagini archeologiche e, in maniera graduale, le procedure espropriative.


L’amministratore delegato ha ricordato che il ponte è stato oggetto di critiche e fake news, come quella che l’opera sia già costata miliardi di euro mentre invece, come si evince dai bilanci di Stretto di Messina, sono stati spesi circa 300 milioni da quando è stata costituita la società, negli anni ’80. Il Ponte prevede un investimento complessivo pari a 13,5 miliardi – a fronte di un impatto sul PIL nazionale di 23 miliardi di euro – e ha già ottenuto il benestare di Governo e UE.


Ciucci ha inoltre ricordato che la realizzazione del ponte verrà accompagnata da un grande piano di investimenti, pari a 70 miliardi di euro, su strade e linee ferroviarie di Sicilia e Calabria. L’amministratore delegato, aggiunge il comunicato, ha infine citato le aziende che parteciperanno all’opera: il contraente generale Eurolink, guidato dall’italiana Webuild, affiancata da partner esteri di rilievo come la giapponese IHI, la spagnola Sacyr e la danese Cowi; la statunitense Parsons Transportation Group che, nel ruolo di Project Management Consultant, garantirà il controllo indipendente degli aspetti progettuali e costruttivi; Edison Next Environment, che monitorerà le ricadute ambientali e socioeconomiche.

Giorgetti: su spese Difesa rispettare impegni ma con razionalità

Giorgetti: su spese Difesa rispettare impegni ma con razionalitàRoma, 12 apr. (askanews) – Su come aumentare le spese in difesa in Europa “le proposte sono tante. C’è anche la proposta italiana. Sono aspetti di carattere tecnico, ma prima naturalmente bisogna prendere una decisione politica. E soprattutto, a mio giudizio, bisogna anche aspettare gli esiti del vertice in Nato di giugno, perché ricordo che è importante rafforzare la difesa europea ma sempre nell’ambito dell’alleanza atlantica”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti a margine dell’Ecofin informale a Varsavia.


“Poi è evidente che ci sono sensibilità diverse e problemi diversi, situazioni diverse: c’è chi ha un grande spazio fiscale come la Germania, c’è chi questo spazio non ce l’ha – ha proseguito – come l’Italia. E quindi credo che l’Europa debba considerare queste diverse situazioni e sensibilità”. “La proposta italiana è quella di mobilizzare in modo importante gli investimenti privati nella difesa, perché è importante la domanda e la spesa, ma soprattutto è importante anche l’offerta per quanto riguarda l’industria militare, italiane ed europea”, ha proseguito il ministro.


Sugli strumenti “c’è in discussione tutta una serie di flessibilità e anche sulle date, che sono in discussione. Qui noi abbiamo l’impegno di rispettare quella che è la disciplina di Bilancio, che tanto ci premia direi (il riferimento è al rialzo del rating deciso ieri da S&P sull’Italia-ndr) e allo stesso tempo di rispettare quelli che sono gli impegni internazionali. Ma con sangue freddo e razionalità – ha avvertito Giorgetti – senza la frenesia che spesso conduce a delle scelte sbagliate”. Sui tempi per chiedere l’eventuale clausola nazionale di sospensione del patto di stabilità e di crescita “credo che la Commissione debba valutare, appunto, il fatto che a giugno c’è un vertice Nato in cui si definiranno gli impegni. Forse sarebbe anche il caso di valutare una certa flessibilità su questo”.


Poco dopo, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin, il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, pur ribadendo il parere della commissione sulla necessità di aumentare in tempi rapidi le spese in difesa, ha precisato che non vi è un termine per richiedere l’eventuale attivazione della clausola nazionale di sospensione del Patto di stabilità e di crescita. Peraltro Giorgetti ha puntualizzato che il suo obiettivo, da ministro, è raggiungere il 2% di spese sulla difesa rispetto al Pil senza far ricorso a questa clausola. Ad ogni modo in Europa in questa fase “serve un po’ di tempo per coordinarsi – ha concluso Giorgetti – perché mi sembra che le posizioni siano abbastanza diversificate”.

Giorgetti: i dazi fanno tutti male all’economia, non solo quelli di Trump ma anche il dumping della Cina

Giorgetti: i dazi fanno tutti male all’economia, non solo quelli di Trump ma anche il dumping della CinaRoma, 12 apr. (askanews) – Tutti i dazi commerciali fanno male all’economia dell’Italia, non solo quelli decisi dal presidente Usa Donald Trump, ma anche quelli che di fatto utilizza la Cina con il dumping. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti a margine dell’Ecofin informale a Varsavia.


“I dazi impliciti ed espliciti che ci sono in giro nel mondo, non solo quelli di Trump, ma anche le politiche di dumping attuate dalla Cina, fanno molto male all’economia italiana”, ha affermato davanti alle telecamere.

Il governatore della Banca d’Italia: il settore delle criptovalute è far west, bitcoin pura scommessa

Il governatore della Banca d’Italia: il settore delle criptovalute è far west, bitcoin pura scommessaRoma, 12 apr. (askanews) – Il settore delle criptovalute “é un po’ un far west, ancora non offre garanzie per i consumatori” e il bitcoin “è una pura scommessa, uno strumento speculativo, non è una moneta, non è un sistema di pagamento”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo ad un evento a Trento in vista del Festival dell’economia. “Stiamo costruendo l’euro digitale. Oggi è carta che abbiamo nel portafoglio. Domani sarà una scrittura crittografica che porteremo nel telefono”,  ha detto Panetta, sottolineando: “Dobbiamo convincere che si tratta di un progetto che non spiazzerà nessuno – ha aggiunto – e che affiancherà il contante”.


 

Panetta: S&P non mi stupisce, rating potrebbe ancora migliorare

Panetta: S&P non mi stupisce, rating potrebbe ancora migliorare

Roma, 12 apr. (askanews) – Il giudizio di Standard and Poor’s giunto ieri sera, che ha migliorato il rating dell’Italia “non mi stupisce, me lo aspettavo. Lo aveva detto anche tre mesi fa al Forex. E non è finita qui, potrebbe ancora migliorare”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo a Trento ad un evento in vista del Festival Dell’Economia.


“Le condizioni dell’economia italiana sono cambiate, i conti pubblici sono condotti con ragionevolezza, non sono trattati come variavbile indipendente, ma si cerca di contemperare le esigenze dell’economia tenendo conto dell’elevato debito”.

Panetta: S&P non mi stupisce, rating potrebbe ancora migliorare

Panetta: S&P non mi stupisce, rating potrebbe ancora migliorare

Roma, 12 apr. (askanews) – Il giudizio di Standard and Poor’s giunto ieri sera, che ha migliorato il rating dell’Italia “non mi stupisce, me lo aspettavo. Lo aveva detto anche tre mesi fa al Forex. E non è finita qui, potrebbe ancora migliorare”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo a Trento ad un evento in vista del Festival Dell’Economia.


“Le condizioni dell’economia italiana sono cambiate, i conti pubblici sono condotti con ragionevolezza, non sono trattati come variavbile indipendente, ma si cerca di contemperare le esigenze dell’economia tenendo conto dell’elevato debito”.

Banche, Abi: a marzo scendono tassi prestiti e si ferma calo domanda

Banche, Abi: a marzo scendono tassi prestiti e si ferma calo domandaRoma, 12 apr. (askanews) – Nuovi cali dei tassi sui prestiti bancari in Italia a marzo, mentre in un quadro di debolezza dell’economia la domanda resta sottotono, ma per la prima volta dagli inizi del 2023 non registra un calo su base annua. Secondo il Rapporto mensile dell’Abi, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,84%, dal 3,99% di settembre. L’associaizone ricorda che questa voce aveva raggiunto il 5,45% nel dicembre 2023.


Sempre a marzo il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni, i mutui alle famiglie, è sceso al 3,14%, dal 3,18% del mese precedente. Il picco in questo caso era stato del 4,42%, sempre a dicembre 2023. Secondo l’associazione bancaria, il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,22% marzo, dal 4,28% del mese precedente.


Il rallentamento della crescita economica contribuisce a mantenere bassa la domanda di prestiti, dice ancora l’Abi: a marzo 2025, i prestiti a imprese e famiglie, per la prima volta da marzo 2023, non registrano un tasso di variazione negativo rimanendo invariati rispetto a un anno prima, dopo un meno 0,6% nel mese precedente. A febbraio 2025 i prestiti alle imprese erano diminuiti del 2,1% mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dello 0,7%.

Wall Street chiude in rialzo, Dow Jones +1,56%, Nasdaq +2,06%

Wall Street chiude in rialzo, Dow Jones +1,56%, Nasdaq +2,06%Roma, 11 apr. (askanews) – Chiusura dell’ultima seduta settimanale positiva a Wall Street, che ha invertito la rotta poco dopo un avvio nuovamente al ribasso, mentre la Cina ha rilanciato per l’ennesima volta le rappresaglie contro i dazi commerciali Usa, alzando al 125% quelli che impone sulle importazioni provenienti dagli Stati Uniti. Ma contestualmente alla decisione, ha annunciato che non continuerà in questa partita al rilancio. A fine sessione il Dow Jones guadagna l’1,56 percento, l’S&P 500 segna più 1,81 percento e il Nasdaq balza del 2,06 percento.


A dispetto della continua escalation delle tensioni con Pechino, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha ribadito l’aspettativa che alla fine la Cina cercherà un accordo sugli scambi commerciali. Nel frattempo nel pomeriggio si sono smorzate le pressioni sul dollaro, che oggi avevano visto l’euro salire sopra quota 1,14 sul biglietto verde, a nuovi massimi dal 2022. In serata dollaro rintraccia in parte e l’euro si smorza a 1,1336.


Sono proseguite, ma anche in questo caso smorzandosi in serata, anche le pressioni sui titoli di Stato americani, i tassi sui Treasuries decennali risultano aumentati di 8 punti base al 4,47%. Nel frattempo l’oro ha segnato nuovi massimi storici toccando nel corso della seduta 3.268 dollari l’oncia. Lunedì una delegazione delegazione negoziale dell’Unione europea sarà nuovamente a Washington. In recupero anche il petrolio, nell’afterhours il barile di Wti sale del 2,51% a 61,58 dollari.