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Giorgetti: su spese Difesa rispettare impegni ma con razionalità

Giorgetti: su spese Difesa rispettare impegni ma con razionalitàRoma, 12 apr. (askanews) – Su come aumentare le spese in difesa in Europa “le proposte sono tante. C’è anche la proposta italiana. Sono aspetti di carattere tecnico, ma prima naturalmente bisogna prendere una decisione politica. E soprattutto, a mio giudizio, bisogna anche aspettare gli esiti del vertice in Nato di giugno, perché ricordo che è importante rafforzare la difesa europea ma sempre nell’ambito dell’alleanza atlantica”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti a margine dell’Ecofin informale a Varsavia.


“Poi è evidente che ci sono sensibilità diverse e problemi diversi, situazioni diverse: c’è chi ha un grande spazio fiscale come la Germania, c’è chi questo spazio non ce l’ha – ha proseguito – come l’Italia. E quindi credo che l’Europa debba considerare queste diverse situazioni e sensibilità”. “La proposta italiana è quella di mobilizzare in modo importante gli investimenti privati nella difesa, perché è importante la domanda e la spesa, ma soprattutto è importante anche l’offerta per quanto riguarda l’industria militare, italiane ed europea”, ha proseguito il ministro.


Sugli strumenti “c’è in discussione tutta una serie di flessibilità e anche sulle date, che sono in discussione. Qui noi abbiamo l’impegno di rispettare quella che è la disciplina di Bilancio, che tanto ci premia direi (il riferimento è al rialzo del rating deciso ieri da S&P sull’Italia-ndr) e allo stesso tempo di rispettare quelli che sono gli impegni internazionali. Ma con sangue freddo e razionalità – ha avvertito Giorgetti – senza la frenesia che spesso conduce a delle scelte sbagliate”. Sui tempi per chiedere l’eventuale clausola nazionale di sospensione del patto di stabilità e di crescita “credo che la Commissione debba valutare, appunto, il fatto che a giugno c’è un vertice Nato in cui si definiranno gli impegni. Forse sarebbe anche il caso di valutare una certa flessibilità su questo”.


Poco dopo, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin, il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, pur ribadendo il parere della commissione sulla necessità di aumentare in tempi rapidi le spese in difesa, ha precisato che non vi è un termine per richiedere l’eventuale attivazione della clausola nazionale di sospensione del Patto di stabilità e di crescita. Peraltro Giorgetti ha puntualizzato che il suo obiettivo, da ministro, è raggiungere il 2% di spese sulla difesa rispetto al Pil senza far ricorso a questa clausola. Ad ogni modo in Europa in questa fase “serve un po’ di tempo per coordinarsi – ha concluso Giorgetti – perché mi sembra che le posizioni siano abbastanza diversificate”.

Giorgetti: i dazi fanno tutti male all’economia, non solo quelli di Trump ma anche il dumping della Cina

Giorgetti: i dazi fanno tutti male all’economia, non solo quelli di Trump ma anche il dumping della CinaRoma, 12 apr. (askanews) – Tutti i dazi commerciali fanno male all’economia dell’Italia, non solo quelli decisi dal presidente Usa Donald Trump, ma anche quelli che di fatto utilizza la Cina con il dumping. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti a margine dell’Ecofin informale a Varsavia.


“I dazi impliciti ed espliciti che ci sono in giro nel mondo, non solo quelli di Trump, ma anche le politiche di dumping attuate dalla Cina, fanno molto male all’economia italiana”, ha affermato davanti alle telecamere.

Il governatore della Banca d’Italia: il settore delle criptovalute è far west, bitcoin pura scommessa

Il governatore della Banca d’Italia: il settore delle criptovalute è far west, bitcoin pura scommessaRoma, 12 apr. (askanews) – Il settore delle criptovalute “é un po’ un far west, ancora non offre garanzie per i consumatori” e il bitcoin “è una pura scommessa, uno strumento speculativo, non è una moneta, non è un sistema di pagamento”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo ad un evento a Trento in vista del Festival dell’economia. “Stiamo costruendo l’euro digitale. Oggi è carta che abbiamo nel portafoglio. Domani sarà una scrittura crittografica che porteremo nel telefono”,  ha detto Panetta, sottolineando: “Dobbiamo convincere che si tratta di un progetto che non spiazzerà nessuno – ha aggiunto – e che affiancherà il contante”.


 

Panetta: S&P non mi stupisce, rating potrebbe ancora migliorare

Panetta: S&P non mi stupisce, rating potrebbe ancora migliorare

Roma, 12 apr. (askanews) – Il giudizio di Standard and Poor’s giunto ieri sera, che ha migliorato il rating dell’Italia “non mi stupisce, me lo aspettavo. Lo aveva detto anche tre mesi fa al Forex. E non è finita qui, potrebbe ancora migliorare”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo a Trento ad un evento in vista del Festival Dell’Economia.


“Le condizioni dell’economia italiana sono cambiate, i conti pubblici sono condotti con ragionevolezza, non sono trattati come variavbile indipendente, ma si cerca di contemperare le esigenze dell’economia tenendo conto dell’elevato debito”.

Panetta: S&P non mi stupisce, rating potrebbe ancora migliorare

Panetta: S&P non mi stupisce, rating potrebbe ancora migliorare

Roma, 12 apr. (askanews) – Il giudizio di Standard and Poor’s giunto ieri sera, che ha migliorato il rating dell’Italia “non mi stupisce, me lo aspettavo. Lo aveva detto anche tre mesi fa al Forex. E non è finita qui, potrebbe ancora migliorare”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo a Trento ad un evento in vista del Festival Dell’Economia.


“Le condizioni dell’economia italiana sono cambiate, i conti pubblici sono condotti con ragionevolezza, non sono trattati come variavbile indipendente, ma si cerca di contemperare le esigenze dell’economia tenendo conto dell’elevato debito”.

Banche, Abi: a marzo scendono tassi prestiti e si ferma calo domanda

Banche, Abi: a marzo scendono tassi prestiti e si ferma calo domandaRoma, 12 apr. (askanews) – Nuovi cali dei tassi sui prestiti bancari in Italia a marzo, mentre in un quadro di debolezza dell’economia la domanda resta sottotono, ma per la prima volta dagli inizi del 2023 non registra un calo su base annua. Secondo il Rapporto mensile dell’Abi, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,84%, dal 3,99% di settembre. L’associaizone ricorda che questa voce aveva raggiunto il 5,45% nel dicembre 2023.


Sempre a marzo il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni, i mutui alle famiglie, è sceso al 3,14%, dal 3,18% del mese precedente. Il picco in questo caso era stato del 4,42%, sempre a dicembre 2023. Secondo l’associazione bancaria, il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,22% marzo, dal 4,28% del mese precedente.


Il rallentamento della crescita economica contribuisce a mantenere bassa la domanda di prestiti, dice ancora l’Abi: a marzo 2025, i prestiti a imprese e famiglie, per la prima volta da marzo 2023, non registrano un tasso di variazione negativo rimanendo invariati rispetto a un anno prima, dopo un meno 0,6% nel mese precedente. A febbraio 2025 i prestiti alle imprese erano diminuiti del 2,1% mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dello 0,7%.

Wall Street chiude in rialzo, Dow Jones +1,56%, Nasdaq +2,06%

Wall Street chiude in rialzo, Dow Jones +1,56%, Nasdaq +2,06%Roma, 11 apr. (askanews) – Chiusura dell’ultima seduta settimanale positiva a Wall Street, che ha invertito la rotta poco dopo un avvio nuovamente al ribasso, mentre la Cina ha rilanciato per l’ennesima volta le rappresaglie contro i dazi commerciali Usa, alzando al 125% quelli che impone sulle importazioni provenienti dagli Stati Uniti. Ma contestualmente alla decisione, ha annunciato che non continuerà in questa partita al rilancio. A fine sessione il Dow Jones guadagna l’1,56 percento, l’S&P 500 segna più 1,81 percento e il Nasdaq balza del 2,06 percento.


A dispetto della continua escalation delle tensioni con Pechino, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha ribadito l’aspettativa che alla fine la Cina cercherà un accordo sugli scambi commerciali. Nel frattempo nel pomeriggio si sono smorzate le pressioni sul dollaro, che oggi avevano visto l’euro salire sopra quota 1,14 sul biglietto verde, a nuovi massimi dal 2022. In serata dollaro rintraccia in parte e l’euro si smorza a 1,1336.


Sono proseguite, ma anche in questo caso smorzandosi in serata, anche le pressioni sui titoli di Stato americani, i tassi sui Treasuries decennali risultano aumentati di 8 punti base al 4,47%. Nel frattempo l’oro ha segnato nuovi massimi storici toccando nel corso della seduta 3.268 dollari l’oncia. Lunedì una delegazione delegazione negoziale dell’Unione europea sarà nuovamente a Washington. In recupero anche il petrolio, nell’afterhours il barile di Wti sale del 2,51% a 61,58 dollari.

Dazi, FT: Fed pronta a agire per stabilità mercati se necessario

Dazi, FT: Fed pronta a agire per stabilità mercati se necessarioRoma, 11 apr. (askanews) – La Federal Reserve è assolutamente preparata a utilizzare l’armamentario dei suoi strumenti per stabilizzare i mercati, se la situazione dovesse richiederlo. Lo ha assicurato Susan Collins, presidente della Fed di Boston, intervistata dal Financial Times. “I mercati stanno continuando a funzionare bene e non vediamo problemi di liquidità”, ha precisato.


Tuttavia, ove servisse la Banca centrale degli Stati Uniti “dispone di strumenti per intervenire sulle preoccupazioni riguardo al funzionamento del mercato o sulle liquidità. In altre situazioni di tensioni “abbiamo dovuto dispiegare diversi strumenti piuttosto rapidamente – ha ricordato -. E siamo assolutamente prepararti a farlo se necessario”. (fonte immagine: Federal Reserve Bank of Boston).

Dazi, Williams (NY Fed): crescita Usa sotto 1% e inflazione a 3,5%-4%

Dazi, Williams (NY Fed): crescita Usa sotto 1% e inflazione a 3,5%-4%Roma, 11 apr. (askanews) – I dazi commerciali faranno frenare la crescita economica Usa sotto l’1% e faranno salire l’inflazione interna fino al 3,5%-4%, nel corso di quest’anno. È la previsione lanciata dal presidente della Federal Reserve di New York, John C. Williams durante un intervento alla Camera di Commercio di Portorico.


“Data la combinazione del rallentamento della crescita sulle forze di lavoro, a seguito della ridotta immigrazione, e degli effetti sul clima di fiducia da incertezza e dazi, ora mi aspetto che la crescita del Pil rallenti considerevolmente rispetto allo scorso anno, in qualche misura al di sotto dell’1% – ha detto -. Con questo rallentamento della crescita, mi attendo che la disoccupazione aumenti rispetto all’attuale 4,2% a un livello tra il 4,5% e il 5% nel prossimo anno. Mi attendo che l’aumento dei dazi spinga l’inflazione quest’anno a un livello tra il 3,5% e il 4%”. Secondo il banchiere centrale, l’elevata incertezza solleva molti interrogativi sul futuro dell’economia e della politica monetaria. “È semplicemente troppo presto per sapere le risposte. Continueremo a valutare attentamente i dati che perverranno, l’evolversi delle prospettive e del bilancio dei rischi rispetto ai nostri obiettivi”. L’esponente della Fed ha rilevato che nonostante l’aumento delle aspettative di inflazione per il breve termine, le attese sul lungo termine sono rimaste saldamente ancorate. “È cruciale mantenere ben ancorate le aspettative di inflazione”, ha avvertito. (fonte immagine: New York Fed).

Bce, martedì 15 il Consiglio direttivo incontra Antonio Costa

Bce, martedì 15 il Consiglio direttivo incontra Antonio CostaRoma, 11 apr. (askanews) – Mentre proseguono le turbolenze dei mercati innescate dai dazi commerciali voluti dall’amministrazione Trump, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha invitato per martedì prossimo, 15 aprile, il presidente del Consiglio europeo, il portoghese Antonio Costa, a una “cena informale” che coinvolgerà l’intero Consiglio direttivo dell’istituzione monetaria, in cui siede anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta.


Secondo quanto riferisce un portavoce della Bce l’incontro riguarderà “questioni di interesse reciproco” e si inserisce nell’ambito degli scambi in corso tra l’Eurosistema delle banche centrali e il Consiglio europeo. L’incontro sarà totalmente separato dal Consiglio direttivo monetario, che si svolgerà mercoledì e si concluderà giovedì, in cui i banchieri centrali torneranno a decidere su tassi di interesse e aspetti chiave della linea monetaria. Nelle ultimissime settimane, a seguito delle tensioni sui dazi, sono drasticamente aumentate le attese per un nuovo taglio dei tassi.