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Bce, Lane: eurozona debole ma non c’è nulla che indichi recessione

Bce, Lane: eurozona debole ma non c’è nulla che indichi recessioneRoma, 18 dic. (askanews) – L’economia nell’area euro è debole ma non è sull’orlo della recessione economica, secondo il capo economista della Bce, Philip Lane. “Penso che (ne) siamo piuttosto lontani. Il quadro è sfumato, non c’è la crescita solida degli Stati Uniti ma non c’è nulla che indichi in Europa che ci stiamo muovendo verso la recessione”, ha detto durante una teleconferenza organizzata da Market News International.


“Ovviamente se ci sono nuovi shock dovremmo valutarli. Ma in termini di dinamiche interne – ha aggiunto – penso che, con l’allentamento monetario e il ritardo con cui agisce, la prospettiva sia di una ripresa molto modesta, ma lontana dalle dinamiche di recessione”. (fonte immagine: ECB 2024).

Inflazione Eurozona a novembre sale al 2,2% dal 2,0% di ottobre

Inflazione Eurozona a novembre sale al 2,2% dal 2,0% di ottobreBruxelles, 18 dic. (askanews) – Secondo i dati pubblicati oggi da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, il tasso di inflazione annuale nell’Eurozona è stato del 2,2% a novembre 2024, in aumento rispetto al 2,0% di ottobre, ma più basso rispetto al 2,3% delle stime rapide che Eurostat aveva pubblicato il 29 novembre scorso. Nel novembre 2023, il tasso d’inflazione era stato del 2,4%.


Nell’intera Unione europea, l’inflazione annuale è stata del 2,5% a novembre 2024, in aumento rispetto al 2,3% di ottobre. Un anno prima, il tasso era stato del 3,1%. I tassi annuali d’inflazione più bassi sono stati registrati in Irlanda (0,5%), Lituania e Lussemburgo (entrambi 1,1%). I tassi annuali più alti sono stati registrati in Romania (5,4%), Belgio (4,8%) e Croazia (4,0%). Rispetto a ottobre 2024, l’inflazione annuale è diminuita in quattro Stati membri, è rimasta stabile in tre ed è aumentata in venti.


A novembre 2024, il contributo più elevato al tasso di inflazione annuale dell’area dell’euro è derivato dai servizi (+1,74 punti percentuali), seguiti da prodotti alimentari, alcolici e tabacco (+0,53 punti), beni industriali non energetici (+0,17 punti) ed energia (-0,19 punti).

L’inflazione nell’Eurozona a novembre sale al 2,2% dal 2,0% di ottobre

L’inflazione nell’Eurozona a novembre sale al 2,2% dal 2,0% di ottobreBruxelles, 18 dic. (askanews) – Secondo i dati pubblicati oggi da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, il tasso di inflazione annuale nell’Eurozona è stato del 2,2% a novembre 2024, in aumento rispetto al 2,0% di ottobre, ma più basso rispetto al 2,3% delle stime rapide che Eurostat aveva pubblicato il 29 novembre scorso. Nel novembre 2023, il tasso d’inflazione era stato del 2,4%.


Nell’intera Unione europea, l’inflazione annuale è stata del 2,5% a novembre 2024, in aumento rispetto al 2,3% di ottobre. Un anno prima, il tasso era stato del 3,1%. I tassi annuali d’inflazione più bassi sono stati registrati in Irlanda (0,5%), Lituania e Lussemburgo (entrambi 1,1%). I tassi annuali più alti sono stati registrati in Romania (5,4%), Belgio (4,8%) e Croazia (4,0%). Rispetto a ottobre 2024, l’inflazione annuale è diminuita in quattro Stati membri, è rimasta stabile in tre ed è aumentata in venti.


A novembre 2024, il contributo più elevato al tasso di inflazione annuale dell’area dell’euro è derivato dai servizi (+1,74 punti percentuali), seguiti da prodotti alimentari, alcolici e tabacco (+0,53 punti), beni industriali non energetici (+0,17 punti) ed energia (-0,19 punti).

Ue, rapporti su squilibri macroeconomici per Italia altri 8 Paesi

Ue, rapporti su squilibri macroeconomici per Italia altri 8 PaesiRoma, 18 dic. (askanews) – La commissione europea procederà a stilare relazioni per nove paesi, tra cui l’Italia, su cui lo scorso anno erano state identificate situazioni di squilibrio o di eccessivo squilibrio macroeconomico, che potrebbero avere ricadute sull’economia.


La procedura è stata annunciata tra le ulteriori misure che Bruxelles sta portando avanti nell’ambito del “semestre europeo”, in particolare con l’Alert Mechanism Report che serve appunto a identificare squilibri macroeconomici. Oltre all’Italia rapporti specifici verranno stilati su Cipro, Germania, Grecia, Ungheria, Olanda, Romania, Slovacchia e Svezia. Inoltre l’analisi di quest’anno ha identificato anche nuovi squilibri in Estonia, secondo quanto recita un comunicato.

L’Ue farà una relazione sugli squilibri macroeconomici sull’Italia e altri 8 Paesi

L’Ue farà una relazione sugli squilibri macroeconomici sull’Italia e altri 8 PaesiRoma, 18 dic. (askanews) – La commissione europea procederà a stilare relazioni per nove paesi, tra cui l’Italia, su cui lo scorso anno erano state identificate situazioni di squilibrio o di eccessivo squilibrio macroeconomico, che potrebbero avere ricadute sull’economia.


La procedura è stata annunciata tra le ulteriori misure che Bruxelles sta portando avanti nell’ambito del “semestre europeo”, in particolare con l’Alert Mechanism Report che serve appunto a identificare squilibri macroeconomici. Oltre all’Italia rapporti specifici verranno stilati su Cipro, Germania, Grecia, Ungheria, Olanda, Romania, Slovacchia e Svezia. Inoltre l’analisi di quest’anno ha identificato anche nuovi squilibri in Estonia, secondo quanto recita un comunicato.

Partecipazioni statali pilastro dell’economia italiana: valgono 15,4% Pil

Partecipazioni statali pilastro dell’economia italiana: valgono 15,4% PilRoma, 18 dic. (askanews) – Le 43 Società industriali e di servizi controllate dallo Stato, attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, contribuiscono grandemente all’economia nazionale, rappresentando il 15,4%del Pil Italiano. Il loro fatturato complessivo è stato di 328,4 miliardi; gli utili si attestano su 14,7 miliardi; i debiti ammontano a 211,4 miliardi, in diminuzione di 1,6 miliardi (-0,79%); i dipendenti crescono sino a 483.053. E’ quanto evidenzia la sesta edizione del “Rapporto sui bilanci delle Società partecipate dallo Stato 2017-2023” realizzato dal Centro Studi CoMar, nel confronto tra fine 2023 e 2022; con le previsioni sul 2024 che confermano il ruolo da protagonista dello Stato, anche come promotore della duplice transizione, digitale ed ambientale Ecco le principali evidenze nella sintesi dello studio diffusa da Comar.


Nell’analisi, più in particolare, si mostra che: Ø il fatturato complessivo è stato di 328,4 miliardi di euro; in diminuzione di 139 miliardi (-29,8%) sui 467,6 miliardi del 2022, ma in aumento del 44,1%, più di 100 miliardi, sui 227,8 miliardi del 2017; Ø nelle classifiche per fatturato di tutte le Società Italiane industriali e di servizi, le Partecipate statali occupano i primi tre posti e sei dei primi venti;


Ø considerando la ripartizione del fatturato per singoli settori di attività nel 2023, il 76,3% è realizzato nell’energia, il 10,9% è ascrivibile alla meccanica, il 9,6% a trasporti e telecomunicazioni; quote di poco superiori all’1% per ict, editoria, sport e tempo libero e inferiori per servizi alla P.A. o ambiente e territorio; Ø il risultato di competenza ha registrato utili per 14,7 miliardi di euro, con un calo di 5,7 miliardi (-27,8%) sull’anno precedente, ma raddoppiando (+106,5%) sul 2019;


Ø il margine operativo netto è stato di 33,9 miliardi di euro, in discesa di 6,2 miliardi (-15,6%) sui 40,2 miliardi del 2022, ma in aumento sui 21,6 del 2017 (+57,5%); Ø l’andamento dei suddetti valori ha determinato il rapporto tra margine operativo netto e fatturato, che si attesta al 10,3%, in linea con la media del 10% dei sei anni precedenti; Ø i debiti finanziari, tra il 2022 ed il 2023, sono scesi da 213,1 miliardi di euro a 211,4 miliardi; un aumento di 81,4 miliardi sul 2017 (+62,5%);


Ø il rapporto tra debiti finanziari e fatturato si attesta sul 64,3%, quando era del 57% nel 2017; Ø riguardo agli Addetti, hanno raggiunto le 483mila Unità, un notevole incremento sui 457.648 del 2017; Ø il fatturato per dipendente è stato di 680mila euro. In merito alle classifiche delle singole aziende, ricordando la diversità dei settori di appartenenza: • le Società con il migliore rapporto “risultati su fatturato” sono Eur (36%), Terna (29,1%), Fibercop (28,1%), Snam (26,7%), Italgas (+25,5%); le peggiori, Stretto di Messina, Open Fiber, Ansaldo Energia, PSN-Polo Strategico Nazionale, Giubileo 2025, Sogesid; • le Società con il migliore rapporto “mon su fatturato” sono, nell’ordine, Fibercop (53,5%), Terna (44,6%), Autostrade per l’Italia (44%), Italgas (43,2%), Snam (34,9%), Infratel (34,2%); meno bene: Stretto di Messina, Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, Valvitalia, PSN-Polo Strategico Nazionale, Ansaldo Energia, Open Fiber; • 6 Partecipate hanno sia mon che risultati in negativo: Ansaldo Energia, Ita Airways, Open Fiber, PSN-Polo Strategico Nazionale, Sogesid, Stretto di Messina; • i maggiori datori di lavoro sono, in sequenza: Poste, Ferrovie, Enel, Leonardo, Eni, Saipem; queste sei Società impiegano 387.454 Addetti, l’80% di tutte le Partecipate statali; • le Società con il migliore rapporto “fatturato per dipendente” risultano, nell’ordine: Gse, Fibercop, Eni, Eutalia, PSN-Polo Strategico Nazionale, Enel, Snam; le peggiori: Giubileo 2025, Infratel, Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, Sport e Salute, Stretto di Messina, Poste Italiane; • le Società con il migliore rapporto “debiti su fatturato” sono: IPZS, Sogei, Gse, Sogin, Rai, Saipem, Leonardo; meno bene: Giubileo 2025, Infratel, Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, Stretto di Messina. L’analisi di CoMar ha valutato anche l’ANDAMENTO TENDENZIALE PER IL 2024, sulla base dei dati dei primi 9 mesi che 11 Società quotate hanno comunicato ai mercati, confrontandoli con quelli analoghi dei primi 9 mesi del 2023 (Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Italgas, Leonardo, Poste, Raiway, Saipem, Snam, Terna). Queste 11 Società rappresentano, da sole, il 73,5% del totale del fatturato e il 91,1% degli utili di tutte le Partecipate statali prese in esame e rappresentano, quindi, un campione più che significativo. Sette di queste, presentando i risultati al terzo trimestre, confermano le previsioni (guidance), già positive, mentre altre quattro le migliorano ulteriormente. Complessivamente, nel confronto settembre 2023 – settembre 2024: • il fatturato è passato da 179,6 miliardi di euro a 169,5; è, quindi, diminuito, in un anno, di 10,1 miliardi (-5,6%), con 14,4 miliardi persi solo da Enel (-17,1%) ed Eni (-3,7%), che non sono compensati dalla crescita registrata da altre sette Partecipate; all’opposto, Terna (+17,8%) e Leonardo (+17,6%); • l’utile, invece, cresce, seppur di poco, di 182 milioni di euro (+1,4%, da 13.251 a 13.433 milioni), con i migliori risultati per Saipem (+160,7%) e Leonardo ((+142,55); meno bene Eni (-46,8%) e Snam (-9,1%). Il peso delle Partecipate statali è rilevante anche in termini di PRESENZA IN BORSA: considerando anche il settore bancario, sono 13 le Società quotate, con Banca MPS, Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Leonardo, Italgas, Poste Italiane, Raiway, Saipem, Snam, STMicroelectronics, Terna. A queste 13 quotate, se ne aggiungono altre 6, per strumenti finanziari quotati, con Amco, Invitalia, Cdp, Ferrovie dello Stato Italiane, Rai, Sace. Al 10 dicembre 2024, le 13 quotate pubbliche capitalizzavano 219,4 miliardi di euro, il 27,7% dei 790,1 miliardi di tutta la Borsa Italiana. Per 4 di dette quotate, la percentuale di partecipazione dello Stato (considerando anche Cdp) è superiore al 50%: Enav (53,3%), Fincantieri (71,3%), Poste Italiane (64,3%), Raiway (65%). Le partecipazioni minori si hanno per Enel (23,6%), Terna (29,8%), Eni (30,4%), Leonardo (30,2%), Snam (31,4%). Come esercizio teorico, considerando la quota detenuta dallo Stato in ognuna delle 13 singole Partecipate quotate e la capitalizzazione di ciascuna di queste, sempre al 10 dicembre 2024, il valore complessivo delle azioni di proprietà pubblica risulta ammontare a 73,1 miliardi di euro. Negli ultimi tre anni, il PERIMETRO PUBBLICO è oggetto di profonda riconsiderazione. Il Piano strutturale di bilancio di medio termine, deliberato dal Governo nel settembre scorso, ha ribadito quanto già espresso nella Nadef 2023: ridurre il rapporto debito/Pil dismettendo partecipazioni pubbliche, ma, in aggiunta, anche distribuendo dividendi straordinari. Le cessioni non comporteranno la perdita del controllo dello Stato (MPS, caso particolare), essendo finalizzate a migliorare la finanza pubblica, ad accrescere il flottante e la stabilità dei titoli (per le quotate), ad allargare la compagine sociale. Sono previste anche riorganizzazioni per favorire lo sviluppo delle Partecipate, in linea con le esigenze dei mercati. In parallelo, il Governo intende realizzare, in aggiunta a quei poteri speciali di controllo già detenuti, alcune acquisizioni, per assicurare un presidio in settori strategici. Solo considerando il periodo più recente, quali esempi del ridisegno: 1) acquisizione del 16% di NetCo, società risultante dal conferimento in FiberCop dell’infrastruttura di rete di Tim; 2) nella medesima prospettiva rientrano le trattative per l’acquisizione di Telecom Italia Sparkle; 3) il collocamento di un ulteriore 15% del capitale di Banca MPS, portando la partecipazione all’11,7%; 4) il soddisfacimento delle ultime condizioni perché si possa giungere, per l’inizio del 2025, al closing dell’operazione di concentrazione tra Ita Airways: e Deutsche Lufthansa; 5) la cessione del 2,8% del capitale di Eni; 6) l’autorizzazione all’alienazione di una quota di partecipazione di Poste Italiane; 7) la costituzione di Acque del Sud, cui sono state trasferite le funzioni del soppresso Eipli; 8) la costituzione di Autostrade dello Stato, cui sono trasferite le attività oggi attribuite ad Anas per le autostrade statali a pedaggio; 9) la costituzione dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, destinato ad operare come banca per lo sviluppo sostenibile attraverso lo sport e la cultura, trasformando in S.p.A. il precedente Istituto per il Credito Sportivo; 10) la soppressione dell’ente pubblico Enit – Agenzia nazionale del turismo e la costituzione di Enit S.p.A.

Bce, Lane: meglio mantenere l’agilità nell’allentamento dei tassi

Bce, Lane: meglio mantenere l’agilità nell’allentamento dei tassiRoma, 18 dic. (askanews) – Alla Bce, nel procedere con l’allentamento monetario nell’attuale contesto di elevata incertezza “è prudente mantenere l’agilità” in cui le decisioni si prendono “volta per volta e senza vincolarsi ad alcun particolare percorso dei tassi di interesse”. Lo afferma il capo economista dell’istituzione di Francoforte, Philip Lane nel suo intervento iniziale durante un evento in diretta con Market News International.


Infatti, l’allentamento monetario “potrebbe procedere più lentamente rispetto ai tagli dei tassi di interesse previsti nelle stime di dicembre, nell’eventualità di shock al rialzo sulle prospettive di inflazione o sullo slancio dell’economia. Analogamente – ha spiegato – nel caso di shock al ribasso sull’inflazione o sull’economia l’accomodamento monetario può procedere più rapidamente”. (fonte immagine: ECB 2024).

Unicredit, quota in Commerzbank sale a circa il 28%

Unicredit, quota in Commerzbank sale a circa il 28%Roma, 18 dic. (askanews) – UniCredit ha sottoscritto nuovi strumenti finanziari relativi alle azioni Commerzbank, in linea con l’obiettivo precedentemente dichiarato di raggiungere una quota fino al 29,9%. Lo rende noto un comunicato.


La posizione complessiva di UniCredit – si legge – ammonta ora a circa il 28%, di cui il 9,5% attraverso la partecipazione diretta e circa il 18,5% attraverso strumenti derivati. UniCredit ha presentato la documentazione regolamentare necessaria per acquisire una quota di Commerzbank superiore al 10% e fino al 29,9%. Il processo di autorizzazione è ora attivato e le interazioni con le autorità sono in corso. Il prezzo medio di ingresso di UniCredit per l’intera posizione è inferiore alle attuali quotazioni e soddisfa tutti i parametri finanziari che la banca è si impegnata rispettare nei confronti degli azionisti. L’esposizione economica di UniCredit è quasi completamente coperta, dimostrando prudenza nell’approccio e garantendo piena flessibilità e opzionalità. Questa operazione conferma l’opinione di UniCredit che all’interno di Commerzbank vi sia un valore significativo che deve essere consolidato. Riflette la fiducia nella Germania, nelle sue imprese e nelle sue comunità, nonchè l’importanza di un settore bancario forte nel sostenere lo sviluppo economico del Paese.


La posizione rimane al momento solo un investimento e non ha alcun impatto sull’offerta pubblica di scambio con Banco BPM. L’obiettivo principale del team manageriale di UniCredit rimane la prosecuzione di UniCredit Unlocked e la realizzazione di una crescita e una distribuzione agli azionisti che siano sostenibili. Infatti, è qui che UniCredit continua a credere di poter estrarre il massimo valore per tutti i suoi stakeholder. Cam

Stellantis conferma l’impegno in Italia, 2 miliardi di investimenti nel 2025

Stellantis conferma l’impegno in Italia, 2 miliardi di investimenti nel 2025Milano, 17 dic. (askanews) – Al tavolo al Mimit, Stellantis ha presentato il piano che conferma l’impegno nelle fabbriche con piani produzione fino al 2032, 2 miliardi di investimenti e 6 miliardi di acquisti da fornitori italiani nel 2025. Tra le novità la nuova 500 ibrida e la seconda generazione di 500 elettrica a Mirafiori, la nuova Pandina a Pomigliano e versioni anche ibride di modelli elettrici Jeep, Lancia e DS prodotti a Melfi. Scelta che potrebbe riguardare anche la Giulia e la Stelvio già previste in versione bev su Stla Large a Cassino. A Pomigliano nel 2028 invece arriverà la Stella Small, la nuova piattaforma per veicoli compatti che sarà utilizzata per due nuovi modelli.


Stellantis conferma la salvaguardia dei livelli occupazionali in linea con gli investimenti produttivi che verranno implementati, nonché avviando processi di inserimento, aggiornamento e riqualificazione delle persone del Gruppo. Stellantis parteciperà ad Acea al fine di contribuire a dar vita, assieme alle istituzioni nazionali ed europee, a un vero piano automotive in linea con quanto tracciato dal “non paper” del governo italiano.

Codice della strada, Salvini soddisfatto: le prime multe pesanti educano

Codice della strada, Salvini soddisfatto: le prime multe pesanti educanoRoma, 17 dic. (askanews) – “Ho gli ultimi dati e sono molto soddisfatto. Al di la’ delle polemiche di qualche cantante o qualche influencer sono soddisfatto che ci siano le prime multe pesanti per chi occupa lo spazio riservato ai disabili, le prime patenti ritirate per chi usa il telefonino alla guida, che è la prima causa di incidenti, le prime centinaia di monopattini multati perché servono casco, targa e assicurazione”. Così il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione a Roma del nuovo assetto di piazza di Porta Pia.


“Conto che diventi nel corso del tempo una grande operazione di educazione stradale e una riduzione di incidenti, morti e feriti – ha aggiunto Salvini -. Spero che nessuno continui a far polemiche su droga e dintorni perché tremila morti sulle strade italiane sono un dazio inaccettabile per un Paese come l’Italia”