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Unicredit rilancia su Commerzbank e “prenota” il 21%

Unicredit rilancia su Commerzbank e “prenota” il 21%Milano, 23 set. (askanews) – Unicredit non arretra, anzi rilancia su Commerzbank. Nonostante l’opposizione dei sindacati, del management e lo stop di Berlino, la banca guidata da Andrea Orcel ha annunciato di aver aumentato la sua posizione potenziale complessiva nella seconda banca tedesca al 21% e ha presentato una richiesta per aumentare la partecipazione fino al 29,9%. “Unicredit ritiene che ci sia un significativo potenziale di creazione di valore che possa essere estratto in Commerzbank, sia in uno scenario standalone che in Unicredit, a beneficio dell’intera Germania e di tutti i suoi stakeholders”, spiega in una nota. Ma lo sviluppo di tale potenziale “richiede l’adozione di azioni concrete”, sottolinea.


A dodici giorni dall’annuncio a sorpresa dell’acquisizione di una quota del 9% in Commerzbank – di cui il 4,49% attraverso un’offerta di accelerated book building condotta per conto della Repubblica Federale di Germania -, oggi Unicredit ha comunicato di aver presentato istanza regolamentare per l’acquisizione di una partecipazione superiore al 10% e fino al 29,9%, e nel frattempo di aver sottoscritto strumenti finanziari per l’11,5% del capitale, che portano la posizione complessiva in Commerzbank al 21% circa. Il regolamento fisico dei nuovi strumenti finanziari potrà avvenire solo dopo l’ottenimento delle approvazioni richieste. La maggior parte dell’esposizione è oggetto di copertura, spiega Unicredit, per assicurare “piena flessibilità di rimanere a questo livello, cedere la partecipazione, con una copertura in caso di ribassi, o incrementarla ulteriormente, in funzione dell’esito delle interlocuzioni con Commerzbank, i suoi consigli di gestione e di sorveglianza e, più in generale, tutti i suoi stakeholder in Germania”. La palla passa quindi a Berlino, che resta uno dei principali azionisti di Commerzbank con il 12% dopo il salvataggio dell’istituto durante la crisi finanziaria del 2008. Venerdì l’Agenzia federale che gestisce la privatizzazione, difendendone l’indipendenza, ha deciso di sospendere, fino a data da stabilire, le procedure per la cessione di ulteriori quote di Commerzbank, dopo il 4,5% collocato a Unicredit. Il giorno prima, era stata avviata un’indagine interna sulla cessione alla banca italiana. Questa mattina una fonte vicina ai vertici di Commerzbank al Financial Times ha lanciato l’allarme sostenendo che una aggregazione con Unicredit metterebbe a rischio i prestiti alle pmi della Germania.


Ma proprio in riferimento alla Germania, nella nota odierna, Unicredit ha sottolineato come il gruppo sia presente nel paese da quasi 20 anni (l’acquisizione di HVB si è conclusa a novembre 2005), “fornendo supporto ai propri dipendenti e servendo i propri clienti con una gamma di prodotti completa e competitiva”. E soprattutto, citando il recente rapporto della Commissione Europea, “condividiamo la convinzione che una forte unione bancaria in Europa possa svolgere un ruolo cruciale per il successo economico dell’intero continente e, attraverso quest’ultimo, di ciascun paese”. Perchè “la crescita e la competitività del sistema bancario tedesco sono fondamentali sia per l’economia tedesca che per l’Europa nel suo complesso”.

Unicredit sale al 21% in Commerzbank, chiesto ok fino al 29,9%

Unicredit sale al 21% in Commerzbank, chiesto ok fino al 29,9%Milano, 23 set. (askanews) – Coerentemente con quanto annunciato in data 11 settembre 2024, UniCredit ha presentato istanza regolamentare per l’acquisizione di una partecipazione superiore al 10% e fino al 29,9% in Commerzbank. Lo si legge in una nota dell’istituto di piazza Gae Aulenti.


Nel frattempo, UniCredit ha sottoscritto in data odierna strumenti finanziari aventi a oggetto una partecipazione pari a circa l’11,5% del capitale sociale di Commerzbank. Il relativo regolamento in azioni (physical settlement) può avvenire solo subordinatamente all’ottenimento delle relative autorizzazioni. La posizione complessiva di UniCredit, unitamente alla partecipazione del 9% circa comunicata in precedenza, pertanto ha raggiunto circa il 21%. La maggior parte dell’esposizione economica di UniCredit, spiega l’istituto, è oggetto di copertura, al fine di assicurare piena flessibilità di rimanere a questo livello, cedere la partecipazione, con una copertura in caso di ribassi, o incrementarla ulteriormente, in funzione dell’esito delle interlocuzioni con Commerzbank, i suoi consigli di gestione e di sorveglianza e, più in generale, tutti i suoi stakeholder in Germania. UniCredit ritiene che ci sia un significativo potenziale di creazione di valore che possa essere estratto in Commerzbank, sia in uno scenario standalone che in UniCredit, a beneficio dell’intera Germania e di tutti i suoi stakeholders. Ciononostante, come avvenuto per UniCredit stessa, lo sviluppo di tale potenziale richiede l’adozione di azioni concrete

Edison Energia lancia la propria offerta Wi-Fi

Edison Energia lancia la propria offerta Wi-FiMilano, 23 set. (askanews) – Edison Energia lancia “Risolve”, la piattaforma innovativa di servizi per la gestione delle utenze e della casa, ed entra nel mercato della fornitura di Internet, con una offerta Wi-Fi che partirà a ottobre e si affiancherà al tradizionale mondo di luce e gas. La società del gruppo Edison accelera così verso l’obiettivo di 4 milioni di contratti al 2030 annunciato lo scorso anno. Attualmente Edison Energia ha oltre 2,8 milioni di contratti retail, con oltre un cliente su tre che ha già scelto la doppia fornitura.


Con Risolve, Edison Energia è il primo operatore ad avere un’unica piattaforma per tutti i servizi di gestione della casa, in grado di intervenire 24 ore su 24, 7 giorni su 7: dall’assistenza contro gli imprevisti domestici all’installazione di pannelli fotovoltaici e pompe di calore, dai sistemi di riscaldamento e climatizzazione alla mobilità elettrica, dall’assicurazione degli impianti al monitoraggio dei consumi. Dal primo ottobre la piattaforma si arricchisce dell’offerta Wi-Fi con un obiettivo di copertura della base clienti del 10% entro il 2028. “Con il lancio di Risolve, mettiamo a disposizione delle famiglie un’innovativa piattaforma che semplifica la gestione della casa, affrontando con rapidità e competenza ogni imprevisto domestico”, ha commentato Massimo Quaglini, amministratore delegato di Edison Energia. “Inoltre, con la nostra nuova offerta Wi-Fi, ampliamo ulteriormente i servizi, offrendo soluzioni tecnologiche avanzate a un prezzo competitivo”.

Istat rivede conti: +43 mld Pil nominale 2023, deficit-Pil cala al 7,2%

Istat rivede conti: +43 mld Pil nominale 2023, deficit-Pil cala al 7,2%Roma, 23 set. (askanews) – La revisione generale dei conti nazionali, con anno di riferimento 2021, ha modificato in misura sensibile le stime dei livelli del Pil e dei principali aggregati negli ultimi anni, con un impatto tuttavia limitato sui loro tassi di variazione. In particolare, rispetto alle stime diffuse a marzo 2024, il Pil nominale del 2021 è risultato superiore di circa 21 miliardi e nel 2022 e 2023, rispettivamente, di 34 e 43 miliardi. Lo ha reso noto l’Istat.


Per effetto della revisione, il Pil in volume del 2023 si è attestato a un livello per la prima volta superiore al massimo raggiunto prima della crisi finanziaria del 2008. La revisione generale dei conti economici e degli aggregati di finanza pubblica ha comportato un miglioramento dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil che, per il 2022 e per il 2023, si attesta rispettivamente a -8,1% e -7,2% (dal -8,6% e -7,4% nelle stime rilasciate lo scorso aprile). 

Bce: redditività banche europee sale a un nuovo massimo storico

Bce: redditività banche europee sale a un nuovo massimo storicoRoma, 23 set. (askanews) – La redditività delle banche in Europa ha raggiunto un nuovo massimo storico: 10,11% di ritorno sul capitale nel secondo trimestre, per la media degli istituti che ricadono stto la Vigilanza bancaria della Bce. Mentre secondo l’ultima rilevazione effettuata dall’istituzione di Francoforte, la principale misura sulla solidità patrimoniale – il coeffieciente Common Equity Tier 1 – sia è ulteriormente rafforzato al 15,81%, da 15,74% del trimestre precedente e dal 15,71% dello stesso periodo di un anno prima.


Restano nel frattempo contenuti i livelli dei crediti deteriorati: il tasso dei “Non performing loans” (Npl) è rimasto stabile a 2,30%, riporta ancora la Bce, a fronte del 2,31% del trimestre precedente e del 2,26% del secondo trimestre. In questo ambito la Bce riporta un “aumento significativo” dei prestiti a rischio allo “stadio due”, con una quota al 9,45% che tuttavia è più bassa del 9,50% del del primo trimestre, ma superiore a 9,19% di un anno prima.

Bnp Paribas: accordo per acquisire il private banking di Hsbc in Germania

Bnp Paribas: accordo per acquisire il private banking di Hsbc in GermaniaMilano, 23 set. (askanews) – Bnp Paribas ha firmato un accordo con Hsbc per l’acquisizione delle sue attività di private banking in Germania. Obiettivo, si legge in una nota del gruppo francese, posizionare Bnp Paribas Wealth Management tra i principali operatori in Germania e di portare il suo AuM a oltre 40 miliardi di euro.


La Germania, una regione chiave per Bnp Paribas, offre un forte potenziale di crescita per le attività di gestione patrimoniale, in particolare nell’ambito delle pmi tedesche e del segmento di clientela degli imprenditori e delle famiglie tedeschi, sottolinea la nota. Con una forte attenzione agli individui HNW e UHNW e una copertura regionale complementare, in particolare nella Renania Settentrionale-Vestfalia, le attività di Private Banking di HSBC si inseriscono perfettamente nel modello di Bnp Paribas Wealth Management e consentiranno a Bnp Paribas di posizionarsi tra i principali operatori di gestione patrimoniale del Paese. La chiusura della operazione prevista per il secondo semestre del 2025, una volta ottenute le approvazioni normative.

Germania, peggiora a settembre contrazione imprese manifatturiero

Germania, peggiora a settembre contrazione imprese manifatturieroRoma, 23 set. (askanews) – Continua a peggiorare il quadro dell’attività delle imprese in Germania. A settembre l’indice composito delle indagini presso i direttori degli approvvigionamenti (indice Pmi) è calato a 47,2 punti, dai 48,4 punti di agosto, segnando il minimo da sette mesi a questa parte. Secondo Standard & Poor’s Global, l’indice Pmi relativo al settore manifatturiero è sprofondato a 40,3 punti, dai 42,4 agosto, ai minimi da un anno a questa parte, mentre l’indice sulla produzione è caduto a 40,5 punti.


In queste indagini i 50 punti sono la soglia di neutralità, al di sopra della quale si ritiene che l’attività delle aziende sia in crescita e al di sotto della quale viene ritenuta in contrazione/recessione. Nel frattempo in Francia sempre l’indice Pmi composito sull’attività delle imprese è crollato a 47,4 punti a settembre, dai 53,1 agosto, piombando in territorio di contrazione e segnando il livello minimo da otto mesi a questa parte.

Euro digitale, i 2 aspetti che hanno più “sorpreso” Christine Lagarde

Euro digitale, i 2 aspetti che hanno più “sorpreso” Christine LagardeRoma, 20 set. (askanews) – Ci sono due aspetti di cui la presidente della Bce, Christine Lagarde si è detta “molto sorpresa” da quanto emerso durante i lavori preparatori per un possibile euro digitale. La prima “è l’attaccamento di molti europei, non in tutti i Paesi, ma in alcuni, alle banconote. Quando sono arrivata a Francoforte sono rimasta scioccata nel vedere da quanto venga pagato in banconote: i cittadini sono attaccatissimi alle banconote. Invece se vai in Svezia o Olanda è perfino difficile pagare con le banconote”, ha detto durante un colloquio con la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva.


“Secondo aspetto, la maggiore preoccupazione del pubblico riguarda la privacy e l’idea di un ‘Grande fratello’ che va a vedere dove spendo i miei soldi. Ma anche oggi se si guarda ai sistemi di pagamento tante entità e società sanno dove spendi e quali siano le tue preferenze. Invece la grande preoccupazione è che sia lo Stato a farlo, e questo – ha aggiunto – è un aspetto cruciale non solo in uno e due Paesi, ma ovunque” nell’area euro.

Le 2 nuove proposte della Commissione Ue sui prestiti all’Ucraina

Le 2 nuove proposte della Commissione Ue sui prestiti all’UcrainaBruxelles, 20 set. (askanews) – La Commissione europea ha proposto oggi un prestito eccezionale di assistenza macro finanziaria (Mfa) all’Ucraina che potrà arrivare fino a 35 miliardi di euro, con scadenze per il rimborso fino a 40 anni, e che dovrebbe essere erogato con una prima tranche entro la fine dell’anno, e poi con successive tranche regolari fino alla fine del 2025. La proposta dovrà essere approvata dal Consiglio Ue (a maggioranza qualificata) e dal Parlamento europeo.


La Commissione ha proposto anche un nuovo meccanismo di cooperazione per i prestiti all’Ucraina (“Ukraine Loan Cooperation Mechanism”) da 45 miliardi di euro (circa 50 miliardi di dollari), volto ad attuare l’accordo raggiunto dai paesi del G7 al vertice del 15 giugno scorso a Borgo Egnazia, in Puglia, e le conclusioni dell Consiglio europeo del 27 giugno. Quest’ultimo meccanismo da 45 miliardi di euro sarà finanziato in parte con i proventi (gli interessi, dai 2,5 a 3,5 miliardi di euro all’anno) degli asset russi congelati dall’Ue e dai paesi membri del G7 dopo l’invasione dell’Ucraina (190 miliardi di euro solo nell’Ue, 260 miliardi di euro in totale), e in parte con contributi dei paesi partecipanti.


I prestiti all’Ucraina del “Meccanismo di cooperazione” nel quadro del G7 potranno essere usati da Kiev per ripagare gli interessi (e più tardi il capitale) dell’altro nuovo prestito proposto oggi, quello per l’assistenza macro finanziaria (Mfa) da 35 miliardi di euro, che è stato annunciato stamattina dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, direttamente al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante la sua visita a Kiev. “Comprendiamo – ha detto von der Leyen rivolto a Zelensky durante il punto stampa oggi alla fine dell’incontro – le enormi necessità di finanziamento create dalla guerra. Dovete mantenere in funzione lo Stato e l’economia e allo stesso tempo rafforzare la vostra capacità di difesa contro l’aggressione russa. Vi abbiamo supportato in questo fin dall’inizio, con oltre 118 miliardi di euro dall’Europa fino ad oggi. Ma gli attacchi incessanti della Russia rendono necessario un ulteriore supporto. Ecco perché sono felice di annunciare che oggi la Commissione ha adottato proposte che consentiranno all’Ue di prestare 35 miliardi di euro nel quadro dell’impegno del G7. Questo è un enorme passo avanti”.


“Ora – ha continuato la presidente della Commissione – siamo fiduciosi di poter erogare questo prestito all’Ucraina molto rapidamente, un prestito sostenuto dai profitti inattesi (‘windfall profits’, ndr) derivanti dagli asset russi immobilizzati. Fondamentale è che questo prestito confluisca direttamente nel vostro bilancio nazionale. Ciò migliorerà la stabilità macro finanziaria dell’Ucraina e vi fornirà un margine di bilancio significativo e molto necessario. Deciderete voi come utilizzare al meglio i fondi, noi vi diamo la massima flessibilità per soddisfare le vostre esigenze. E questo libererà più risorse nazionali per rafforzare, ad esempio, le vostre capacità militari e per difendervi dall’aggressione russa”. Rispondendo alla stampa, poco dopo, von der Leyen ha aggiunto: “Sul prestito del G7, noi ora stiamo facendo la nostra parte, con questi 35 miliardi di euro. Sono assolutamente sicura che anche gli altri” membri del G7 “faranno la loro parte”.


“È importante che siamo rapidi. Perché l’urgenza è chiara. Questa mossa ora ci dà la possibilità di concludere le procedure, ovviamente con le decisioni del Consiglio Ue e il Parlamento europeo, entro la fine dell’anno”, ha concluso la presidente della Commissione.

Bce, Lagarde: obiettivi chiave politica monetaria non cambino

Bce, Lagarde: obiettivi chiave politica monetaria non cambinoRoma, 20 set. (askanews) – La presidente della Bce, Christine Lagarde si schiera contro l’ipotesi di modificare il mandato dell’istituzione monetaria. Durante il tradizionale appuntamento annuale organizzato dal Fondo monetario internazionale, la lettura in onore dell’ex direttore Michel Camdeussus, ha rivendicato come “notevole” il rientro dell’inflazione nell’eurozona verso l’obiettivo del 2%, atteso per la metà del prossimo anno che attribuisce “alla determinazione delle azioni monetarie” intraprese.


“Mantenere questa forte ancora per i prezzi sarà essenziale – ha detto – se entriamo in un’era in cui l’inflazione sarà più volatile e la trasmissione monetaria più incerta”. “Gli obiettivi chiave della politica monetaria devono restare immutati – ha affermato Lagarde -. Invece di forzare dolorosi scambi, come avvenuto un secolo fa – il lungo discosrso di Lagarde partiva da parallelismi tra i mutamenti nell’economia negli anni ’20 del XX secondo e il decennio attuale – la (nostra-ndrt) strategia monetaria si è mostrata efficace nel mitigare le ricadute tra inflazione e occupazione”.


Ma al tempo stesso, ha aggiunto, mentre subiamo gli effetti della frammentazione globale e della digitalizzazione sulla trasmissione monetaria “dobbiamo continuamente rivalutare i nostri sistemi analitici. Come nelle epoche precedenti, la stabilità non deve significare rigidità”. Secondo Lagarde grazie “alla sua politica monetaria determinata” la Bce è riuscita con successo “a mantenere ancorate le aspettative di inflazione e ora l’inflazione è prevista tornare al 2% nella seconda metà del prossimo anno”.


“Ma l’incertezza è ancora profonda. L’economia sta attualmente attraversando cambiamenti e trasformazioni e dobbiamo analizzarne e capire il loro impatto”. E sui parallelismi con quanto avvenuto un secolo fa, “il mio messaggio principale è che dobbiamo essere pronti ai cambiamenti e preparare a usare la flessibilità del nostro quadro operativo come necessario. Per assicurare stabilità in futuro il nostro approccio deve continuare a prevedere stabilità senza rigidità, consentendoci di aggiustarci rapidamente quando l’economia si trasforma”.