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Risultati e classifica di serie A, il Napoli allunga in testa

Risultati e classifica di serie A, il Napoli allunga in testaRoma, 1 dic. (askanews) – Questi i risultati e la classifica del campionato di serie A dopo Torino-Napoli 0-1, Parma-Lazio 3-1


Quattordicesima giornata Cagliari-Verona 1-0, Como-Monza 1-1, Milan-Empoli 3-0, Bologna-Venezia 3-0, Udinese-Genoa 0-2, Torino-Napoli 0-1, Parma-Lazio 3-1, ore 18 Fiorentina-Inter, ore 20.45 Lecce-Juventus, lunedì 2 dicembre ore 20.45 Roma-Atalanta. Classifica: Napoli 32, Inter, Atalanta, Fiorentina, Lazio 28, Juventus 25, Milan, Bologna 22, Udinese 16, Empoli 16, Torino, Parma 15, Cagliari, Genoa 14, Roma 13, Lecce, Verona 12, Como 11, Monza 10, Venezia 8.


Quindicesima giornata venerdì 6 dicembre ore 18.30 Inter-Parma, ore 20.45 Atalanta-Milan, ore 15 Genoa-Torino, ore 18 Juventus-Bologna, ore 20.45 Roma-Lecce, domenica 8 dicembre ore 12.30 Fiorentina-Cagliari, ore 15 Verona-Empoli, ore 18.00 Venezia-Como, ore 20.45 Napoli-Lazio, lunedì 9 dicembre ore 20.45

Calenda non va dai Verdi, sul riarmo la nota stonata è di Magi

Calenda non va dai Verdi, sul riarmo la nota stonata è di MagiChianciano Terme, 1 dic. (askanews) – Intitolandosi “Terra di pace” l’assemblea nazionale di Europa verde che si è svolta a Chianciano Terme non poteva certo relegare in secondo piano il tema delle guerre e della paventata necessità di una rincorsa al riarmo da parte dell’Europa. Quasi tutti gli interventi previsti nella giornata conclusiva, del co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, del suo compagno di ‘alleanza’ Nicola Fratoianni, fino a quelli della segretaria del Pd Elly Schlein, del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, del segretario di Più Europa Riccardo Magi, nonché del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, vi hanno fatto riferimento in maniera marcata, pur non trascurando l’altro tema clou, il lavoro.


Per i cronisti il dibattito sul riarmo è stato il pretesto per chiedere conto ai leader delle divisioni interne allo schieramento di centrosinistra. Il “problema” delle posizioni diverse rispetto all’invio di armi all’Ucraina “è un problema che taglia in due tutti quanti” gli schieramenti, “anche la destra ha lo stesso problema”, ha spiegato Bonelli. Ma in generale “la questione del riarmo – ha proseguito – riguarda il futuro di questo pianeta: abbiamo 2mila e 500 miliardi di dollari di spese di armamenti tutti gli anni, mentre la povertà e la fame nel mondo aumentano e la sanità pubblica è in ginocchio. Dobbiamo fare delle scelte”. “Sì, abbiamo posizioni diverse – ha ammesso Fratoianni -. Noi siamo contrari all’escalation delle armi e diciamo agli altri leader che hanno una posizione diversa che sono ormai tre anni che l’unica strategia dell’Occidente è quella di inviare armi. Dopo tre anni, in una situazione peggiorata nel caso dell’Ucraina, e migliorata per l’invasore che ha scatenato la guerra, forse è arrivato il momento di capire che serve un salto di qualità sul terreno della diplomazia”, ha sottolineato il leader di SI. Dal canto suo la segretaria del Pd Elly Schlein non ha parlato esplicitamente del tema del riarmo soffermandosi però sulle guerre in Medio Oriente e sottolineando che “serve un cessate fuoco immediatamente anche a Gaza e un embargo totale delle armi a Israele”, nonché “il riconoscimento pieno dello stato di Palestina”. Sul fronte delle divisioni interne al centrosinistra, ha sostenuto Schlein, “possiamo avere differenze sul modo a cui arrivare” alla soluzione della pace, “non solo sul contesto mediorientale ma anche su quello in Ucraina”, però, ha sottolineato, “siamo d’accordo sulla mancanza totale di uno sforzo diplomatico e politico necessario da parte dell’Unione Europea e del nostro Governo, che avrebbe una tradizione diplomatica importante alle spalle, per costruire concretamente un percorso di pace che faccia finire questi conflitti, le cui conseguenze sono pagate sempre dai più fragili”. “Quindi è vero: Non siamo sempre d’accordo su tutto, ma sull’attenzione verso un progetto di pace che faccia finire queste guerre prima che cadano gli ultimi fucili siamo d’accordo”, ha assicurato Schlein.


Il leader del M5s Giuseppe Conte ha invece messo nel mirino il rapporto sul futuro della competitività europea redatto da Mario Draghi, accusando la relazione di voler spingere la finanza europea verso il riarmo. “Il rapporto – ha affermato Conte in videocollegamento perché impegnato a Roma in una serie di riunioni interne al Movimento – dice in sostanza che gli investimenti devono essere diretti sull’industria militare, che la soluzione ai problemi dei cittadini del popolo europeo è quello di produrre più armi per rincorrere la Russia. E quest’escalation militare” la si vuole “perché – ha sostenuto il leader del M5s – non si vuole una svolta negoziale”. Per Conte quello della messa in discussione del riarmo è un tema “necessario per caratterizzare, in direzione progressista, un’azione politica, altrimenti non ci distingueremo dalle forze conservatrici, o peggio restauratrici, come quelle che sono al governo in questo momento in Italia”. E se il segretario generale della Cgil Landini si è mostrato molto in sintonia con Europa Verde, SI e M5s, affermando che “in Italia e anche in Europa, quello che si sta determinando è una vera e propria economia di guerra”, la nota davvero dissonante, complice anche l’assenza del leader di Azione Carlo Calenda, inizialmente previsto ma che poi ha dato forfait (sembra per un lieve problema di salute), è arrivata dall’intervento del segretario di +Europa Riccardo Magi. “Io non penso, come ha detto Conte, che l’Europa abbia scelto la guerra. E non penso che ci aiuti un ribaltamento della verità, penso invece che noi scontiamo un enorme ritardo nell’aver aver costruito un’Europa politica, con una difesa comune e una politica estera comune. Ma non è ribaltando il racconto, dicendo che è l’Europa che sceglie la guerra” che troviamo la soluzione. “Far mancare in questo momento il sostegno e l’aiuto a Kiev – ha spiegato Magi – potrebbe significare dover investire molto di più per la nostra difesa in armi in un futuro che sarà molto più vicino. Pensiamoci, al di fuori degli schemi ideologici e anche del tentativo di lucrare un po’ di consenso facile tra forze dell’opposizione”.


Un passaggio, quest’ultimo, che ha provocato qualche mugugno in sala, dove qualcuno ha lanciato a Magi l’accusa di aver sbagliato posto. “Io non penso mai di aver sbagliato posto quando accetto un confronto democratico”, ha ribattuto il segretario di +Europa. (Dall’inviato Massimo Santucci)

Mantra coesione nel centrodestra. Ma Salvini-Tajani si punzecchiano

Mantra coesione nel centrodestra. Ma Salvini-Tajani si punzecchianoRoma, 1 dic. (askanews) – Come se si fossero messi d’accordo, e con ogni probabilità è esattamente così, i leader del centrodestra provano a seppellire le polemiche delle ultime settimane intonando all’unisono il ritornello della coesione. La narrazione del ‘volemose bene’ prevede che le schermaglie vengano derubricate a dialettica e che gli scontri ormai quotidiani – dal canone Rai alla politica estera, dalle banche all’Europa – si trasformino in “diversità che sono un valore”. E’ la necessità di “abbassare i toni” che la presidente del Consiglio ha preteso dai suoi due vice dopo lo show down sul decreto fiscale e che va in scena in occasione dell’assemblea nazionale di Noi moderati di Maurizio Lupi.


In presenza all’hotel Marriot di Roma c’è soltanto Antonio Tajani anche perché, a proposito di divisioni, la necessità è anche quella di minimizzare le voci su una competizione al centro che Giorgia Meloni avrebbe addirittura favorito per bilanciare le recenti intemperanze del leader di Forza Italia. “Il nostro compito è quello di allargare i confini del centrodestra, non tocca a noi andare a cercare i voti di Fratelli d’Italia o della Lega”, spiega il leader azzurro. Giorgia Meloni parla attraverso un videomessaggio registrato. Sono concetti espressi più volte ma che, vista la settimana di passione, assumono un altro colore, più strigliata che esortazione. “La nostra coalizione – dice la premier – è composta sì da forze politiche diverse, ognuna ha la sua identità e la sua storia che sono un valore aggiunto. Ciò che ci rende forti e coesi è la volontà, la voglia di stare insieme che è quello che ci consente di fare sempre sintesi, di trovare un punto di incontro”.


Concetti più o meno simili a quelli espressi dai due vicepremier. Entrambi mettono in evidenza la “visione comune”, entrambi assicurano che “il governo arriverà fino al 2027” (“nonostante il voto contrario su questo o quell’emendamento”, ci tiene però a precisare il segretario della Lega). E tuttavia, proprio mentre cercano di seppellire in pubblico l’ascia di guerra, non riescono nemmeno a fare a meno di punzecchiarsi. A causa di un difetto nel videocollegamento con Salvini, a parlare prima tra i due è il ministro degli Esteri. Tra la tante cose, ribadisce un concetto più volte esplicitato e, peraltro, caro anche a Silvio Berlusconi. “Vista la situazione attuale – afferma – dobbiamo andare avanti per avere una vera politica estera, una vera difesa europea: non possiamo sempre aspettare gli americani, non possiamo sempre chiedere agli altri di proteggerci”. Una frase che, quando arriva il suo turno, Salvini non solo non fa cadere nel vuoto, ma alla quale risponde marcando tutta la distanza. “Sentivo parlare di difesa comune europea. Mi permetto di dire che in questo momento bisogna andarci cauti”, la replica.


E non è l’unica frecciata a distanza, visto che a un certo punto Salvini ha l’ardire di mettere nella stessa frase l’autonomia (ben conscio dei dubbi di Forza Italia) e uno dei nomi più importanti del Pantheon dei popolari. Don Luigi Sturzo – sostiene – “si definiva federalista impenitente”. Laconica la risposta di Tajani: “Se anche lui si riconosce in Sturzo io sono contento”. Anche Maurizio Lupi, che pure si unisce al coro dei buoni sentimenti, non rinuncia a mostrare una certa ambizione. La sfida, dice, è “rispondere ai 9 milioni” di moderati che si sono rifigiati nell’astensionismo. Noi un cespuglio? “Non ci interessa, noi siamo un seme”.

Risultati e classifica di serie A, Genoa scatto salvezza

Risultati e classifica di serie A, Genoa scatto salvezzaRoma, 1 dic. (askanews) – Questi i risultati e la classifica del campionato di serie A dopo Udinese-Genoa 0-2


Quattordicesima giornata Cagliari-Verona 1-0, Como-Monza 1-1, Milan-Empoli 3-0, Bologna-Venezia 3-0, Udinese-Genoa 0-2, ore 15 Parma-Lazio, Torino-Napoli, ore 18 Fiorentina-Inter, ore 20.45 Lecce-Juventus, lunedì 2 dicembre ore 20.45 Roma-Atalanta. Classifica: Napoli 29, Inter, Atalanta, Fiorentina, Lazio 28, Juventus 25, Milan, Bologna 22, Udinese 16, Empoli 16, Torino 15, Cagliari, Genoa 14, Roma 13, Lecce, Verona, Parma 12, Como 11, Monza 10, Venezia 8.


Quindicesima giornata venerdì 6 dicembre ore 18.30 Inter-Parma, ore 20.45 Atalanta-Milan, ore 15 Genoa-Torino, ore 18 Juventus-Bologna, ore 20.45 Roma-Lecce, domenica 8 dicembre ore 12.30 Fiorentina-Cagliari, ore 15 Verona-Empoli, ore 18.00 Venezia-Como, ore 20.45 Napoli-Lazio, lunedì 9 dicembre ore 20.45

Meloni prova a smorzare: diversità nel centrodestra sono valore aggiunto

Meloni prova a smorzare: diversità nel centrodestra sono valore aggiuntoRoma, 1 dic. (askanews) – “La nostra coalizione è composta sì da forze politiche diverse, ognuna ha la sua identità e la sua storia che sono un valore aggiunto e ciò che ci rende forti e coesi è la volontà, la voglia di stare insieme che quello che ci consente di fare sempre sintesi di trovare un punto di incontro”.Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel videomessaggio inviato all’assemblea nazionale di Noi moderati, con cui ha cercato smorzare tensioni e conflitti nella maggioranza di centrodestra che sostiene il suo Governo.


“Possiamo farlo – ha affermato fra l’altro Meloni- perché siamo uniti dalla stessa visione del mondo di fondo, perché crediamo negli stessi valori di riferimento, perché abbiamo idee compatibili, perché intendiamo portare avanti fondamentalmente gli stessi progetti. E tutto questo che ci tiene insieme da 30 anni a questa parte che ci ha permesso in questi primi due anni di Governo di raggiungere risultati inaspettati, di invertire quel declino al quale l’Italia sembrava ormai destinata”.

I 30 big per Sanremo, ci sono Giorgia, Fedez e Massimo Ranieri

I 30 big per Sanremo, ci sono Giorgia, Fedez e Massimo RanieriRoma, 1 dic. (askanews) – Carlo Conti ha annunciato oggi al Tg1 delle 13.30 l’elenco dei big in gara al Festival di Sanremo. Il conduttore torna alla guida del Festival dopo le tre edizioni consecutive del 2015-16-17. Quest’anno il Festival si terrà dall’11 al 15 febbraio. Questo l’elenco dei trenta big in gara:


Achille Lauro, Gaia, Coma Cose, Francesco Gabbani, Willy Peyote, Noemi, Rkomi, Modà, Rose Villain, Brunori Sas, Irama, Clara, Massimo Ranieri, Emis Killa, Sara Toscano, Fedez, Simone Cristicchi, Joan Tille, The Kolors, Bresh, Marcella Bella, Tomy Effe, Elodie, Olly, Francesca Michielin, Lucio Corsi, Shablo FT Gue Joshua e Tormento, Serena Brancale, Rocco Hunt, Giorgia

Calcio, follia Touré, espulso dopo 120 secondi in Udinese-Genoa

Calcio, follia Touré, espulso dopo 120 secondi in Udinese-GenoaRoma, 1 dic. (askanews) – Follia Touré espulso dopo due minuti nella partita Udinese-Genoa. Il difensore friulano, francese in prestito dal Lorient ci ha impiegato 120 secondi per lasciare il campo. Touré stava lasciando sfilare il pallone vicino all’area di rigore, ha visto arrivare Zanoli e l’ha fermato con una gomitata. L’arbitro non ha fischiato, ma è stato subito richiamato al Var e dopo una breve revisione ha rimandato Touré negli spogliatoi. Espulsione lampo anche se non è riuscito a battere il record di Giuseppe Lorenzo, che impiegò solo 10 secondi a ricevere il cartellino rosso nella sfida tra Parma e Bologna del 6 dicembre 1990.

Il Papa: “Mi rallegro per il cessate il fuoco” in Libano

Il Papa: “Mi rallegro per il cessate il fuoco” in LibanoMilano, 1 dic. (askanews) – “Mi rallegro per il cessate il fuoco raggiunto nei giorni scorsi in Libano”. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’Angelus, in un lungo intervento dove ha anche sottolineato che “venga eletto subito il presidente della Repubblica”, ha dichiarato il Santo padre.


Dal 30 ottobre 2022 con la fine dell’incarico di Michel Aoun, non vi è alcun Presidente della Repubblica in carica. Poi ha aggiunto che “lo spiraglio di pace che si è aperto (in Libano, ndr), possa portare il cessate il fuoco su tutti gli altri fronti”, in Medio Oriente, Gaza in primis. “La guerra è un orrore, offende Dio e l’umanità, la guerra è sempre una sconfitta” detto il Papa sottolineando che “l’inverno è alle porte e rischia di esacerbare le condizioni per gli sfollati”.

Formula1, in Qatar cambia la pole: Russell 1° Verstappen 2°

Formula1, in Qatar cambia la pole: Russell 1° Verstappen 2°Roma, 1 dic. (askanews) – Cambia la griglia di partenza sul circuito di Lusail. Max Verstappen, è stato declassato solo di una posizione e partirà quindi in prima fila al fianco di George Russell che si prende quindi la pole. Il perché? Verstappen ha ostacolato il pilota Mercedes durante il suo ultimo tentativo nel Q3. Il week end del Qatar si era aperto con una pole. Era, perché in tarda serata i Commissari hanno deciso di penalizzare Max Verstappen e declassarlo di una posizione per manovra di impending. Nel Q3, infatti, il pilota neerlandese si sarebbe fatto trovare in traiettoria mentre arrivava George Russell, lanciato per il suo ultimo tentativo, con l’obiettivo di superare Max che aveva fatto registrare il miglior crono (col tempo di 1’20”520).

Sciopero, Schlein: giù le mani Governo da diritto costituzionale

Sciopero, Schlein: giù le mani Governo da diritto costituzionaleRoma, 1 dic. (askanews) – “Voglio dare un abbraccio di forte solidarietà ai sindacati qui rappresentati da Maurizio Landini e anche a Pierpaolo Bombardieri per lo sciopero generale che ha visto mobilitate 500 mila persone in tutta Italia. Siamo stati e saremo al vostro fianco per difendere il diritto costituzionale di sciopero” e “diciamo al governo mettete giù le mani dal diritto di sciopero perché è un diritto costituzionale, se ne devono convincere, non si può soffocare la voce di dolore, di sofferenza e preoccupazione di milioni di lavoratrici e lavoratori che davanti hanno una prospettiva davanti di precarietà”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein nel corso del suo intervento dal palco dell’assemblea di Europa Verde in corso a Chianciano Terme.


“Noi dobbiamo invece contrastare la precarietà”, ha sottolineato Schlein.