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Tennis, Sinner: “Orgoglioso del risultato e della gestione”

Tennis, Sinner: “Orgoglioso del risultato e della gestione”Roma, 1 apr. (askanews) – “Grazie al mio team, ci abbiamo messo un sacco di lavoro e possiamo ancora migliorare. È bellissimo vincere questo torneo per chi mi segue e chi mi guarda e comincia a conoscermi”. Queste le prime parole di Jannik Sinner dopo il successo su Dimitrov che gli è valso la Vittoria a Miami ed il n.2 nel ranking Atp. “Questo è un torneo meraviglioso – continua – l’atmosfera è fantastica e spero di rivedervi anche il prossimo anno. Sono molto orgoglioso del risultato, ho cominciato il torneo soffrendo un po’, non avevo tanto tempo per adattarmi a questi campi e così l’inizio è stato difficile, poi è andata sempre meglio e sono orgoglioso di come ho gestito le situazioni difficili anche in finale, sono state due ottime settimane. Cerco di migliorare sempre pensando al presente. Non posso sapere se sarà l’ultima volta e quando vivrò ancora queste sensazioni, quindi me la godo”. Poi la carezza a Dimitrov: “È bello vederti giocare e anche parlare con te”. Complimenti che vengono ricambiati: “Bravo Jannik, hai meritato – dice Dimitrov -, stai giocando in modo fantastico. È bello guardarti giocare, un po’ meno affrontarti…”.

Papa: presiede Veglia Pasqua. Solo Risorto rimuove macigni morte umanità

Papa: presiede Veglia Pasqua. Solo Risorto rimuove macigni morte umanitàCittà del Vaticano, 30 mar. (askanews) – Come davanti al sepolcro di Cristo, anche l’uomo di oggi e l’umanità intera è oppressa da macigni che la opprimono: egoismi, fallimenti, quando non odi e guerre che la insanguinano. E’ davanti a queste “notti” dell’umanità che trova pieno senso la Pasqua e la Risurrezione del Cristo che parlano di riscatto della vita e di luce ad una umanità in eterna fuga dalle tenebre. Questo il messaggio di Papa Francesco nella sua omelia per la Veglia di Pasqua che si è tenuta, nella Basilica Vaticana, davanti a circa sei mila fedeli. Papa Francesco, che ha presieduto la veglia dopo che ieri sera aveva deciso di non recarsi alla Via crucis al Colosseo per preservare la sua salute i questi intensi giorni di celebrazioni, ha ripercorso la strada fatta dalle donne verso il sepolcro di Cristo il giorno della Resurrezione, con la domanda di fondo che le assillava: “chi ci farà rotolare via la pietra dal sepolcro? Quella pietra rappresentava – ha ricordato Francesco – la fine della storia di Gesù, sepolta nella notte”. Una domanda che assilla, ha quindi proseguito il pontefice, anche l’uomo di oggi. “A volte – ha infatti affermato il Papa nel suo commento al Vangelo – sentiamo che una pietra tombale è stata pesantemente poggiata all’ingresso del nostro cuore, soffocando la vita, spegnando la fiducia, imprigionandoci nel sepolcro delle paure e delle amarezze, bloccando la via verso la gioia e la speranza. Sono ‘macigni della morte’ e li incontriamo, lungo il cammino, in tutte quelle esperienze e situazioni che ci rubano l’entusiasmo e la forza di andare avanti: nelle sofferenze che ci toccano e nelle morti delle persone care, che lasciano in noi vuoti incolmabili; nei fallimenti e nelle paure che ci impediscono di compiere quanto di buono abbiamo a cuore; in tutte le chiusure che frenano i nostri slanci di generosità e non ci permettono di aprirci all’amore”. Ma anche, ha sottolineato Papa Francesco, “nei muri di gomma dell’egoismo e dell’indifferenza, che respingono l’impegno a costruire città e società più giuste e a misura d’uomo; in tutti gli aneliti di pace spezzati dalla crudeltà dell’odio e dalla ferocia della guerra”.


Quando sperimentiamo le delusioni della vita e “abbiamo la sensazione che tanti sogni siano destinati ad essere infranti” chiedendoci “angosciati: ‘chi ci rotolerà la pietra dal sepolcro?’”, come le donne nel giorno della Risurrezione, anche noi dobbiamo alzare lo sguardo verso il Cristo che vince la morte. E’ stato poi la riflessione che Papa Francesco ha voluto rivolgere nella notte di Pasqua nella quale ha fatto notare come le stesse donne, prime testimoni del Cristo Risorto “avevano il buio nel cuore” ma hanno voluto testimoniare “qualcosa di straordinario: alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Ecco la Pasqua di Cristo, ecco la forza di Dio: la vittoria della vita sulla morte, – ha detto Francesco – il trionfo della luce sulle tenebre, la rinascita della speranza dentro le macerie del fallimento. È il Signore, Dio dell’impossibile che, per sempre, ha rotolato via la pietra e ha cominciato ad aprire i nostri sepolcri, perché la speranza non abbia fine. Verso di Lui, allora, anche noi dobbiamo alzare lo sguardo”. “Alziamo lo sguardo a Gesù: Egli, dopo aver assunto la nostra umanità, – ha concluso il Papa – è disceso negli abissi della morte e li ha attraversati con la potenza della sua vita divina, aprendo uno squarcio infinito di luce per ciascuno di noi”.

Calcio, Torino: tre punti per la zona Europa, 1-0 al Monza

Calcio, Torino: tre punti per la zona Europa, 1-0 al MonzaRoma, 30 mar. (askanews) – Un rigore di Sanabria al 69′ manda il Toro in zona Eurooa. Vittoria pesantissima per i granata nella rincorsa europea contro il Monza, grazie ad un secondo tempo di grinta, impeto sotto la pioggia e carattere. Decide il rigore di Sanabria dopo molto equilibrio e Palladino la perde anche a causa dell’espulsione di Pessina che lascia i brianzoli in dieci a metà ripresa. Il Toro scavalca proprio il Monza e, in attesa delle altre partite, si mette a un punto dal Napoli settimo. I granata ricominciano dopo la sosta con la seconda vittoria consecutiva e avviano col piglio giusto la volatona finale.

Gli Amici della Normale di Pisa: sconcerta la richiesta di stop accordi con Israele

Gli Amici della Normale di Pisa: sconcerta la richiesta di stop accordi con IsraeleRoma, 30 mar. (askanews) – “Sconcerto” e “contrarietà” è stata espressa dai membri dell’Associazione degli Amici della Scuola Normale Superiore di Pisa per la mozione approvata dal Senato accademico della Scuola lo scorso 26 marzo, in particolare riguardo “il punto in cui si chiede al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale di riconsiderare il Bando Scientifico 2024 emesso il 21 novembre 2023 in attuazione dell’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele”. Lo fa sapere in una nota l’associazone in una nota.


“I numerosi membri dell’Associazione intervenuti hanno tutti espresso il loro sconcerto e molti la loro contrarietà alla richiesta di riconsiderazione del Bando – si legge nella nota – ritenendo che istituzioni universitarie come la Normale debbano piuttosto, nel rispetto delle opinioni dei singoli, preoccuparsi di valorizzare sempre la scienza, la cultura e l’arte come elementi di dialogo e di raccordo universale”. 

Pasqua, Zuppi (Cei): non possiamo abituarci alla guerra

Pasqua, Zuppi (Cei): non possiamo abituarci alla guerraRoma, 30 mar. (askanews) – “Stiamo sperimentando delle tenebre profondissime che avvolgono migliaia di persone, in tanti luoghi nel mondo, in particolare in Ucraina e in Terra Santa. Quanta desolazione! Non possiamo abituarci alla guerra, ai combattimenti che non risparmiano deboli e innocenti, soprattutto i bambini: dovremmo sempre guardare attraverso le loro lacrime, attraverso il pianto dei più piccoli”. Riflessioni del presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi espresse attraverso un messaggio per la Pasqua inviato oggi insieme da mons. Giuseppe Baturi, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana.


Nel messaggio si invita a comprendere “tutto l’orrore e la violenza della guerra, dell’ingiustizia e quanto questo sia inaccettabile”, notando come “dimoriamo in un tempo triste, in cui la morte occupa le pagine dei giornali. Pensiamo alle violenze sulle donne, alla cattiveria frutto di prepotenze che segnano anche gli ambiti più delicati dell’esistenza, come quelli familiari e affettivi. – si aggiunge – Il rapporto tra uomo e donna sembra quasi avvelenato dall’istinto del possesso e dall’evocazione della morte. Ma il Risorto porta nel mondo la bellezza di una vita nuova, la creatività paziente della nuova creatura. Una novità, la più grande. Il mondo, oggi così deturpato, può essere ricostruito e trasformato da uomini e donne che vivono le più grandi ragioni di vita e di speranza”, si conclude.

Pasqua “gialla” in Svizzera: sabbia giunta dal Sahara colora cielo

Pasqua “gialla” in Svizzera: sabbia giunta dal Sahara colora cieloMilano, 30 mar. (askanews) – La sabbia e una tinta gialla del sole hanno colorato il cielo svizzero durante il fine settimana. Lo dimostra una foto condivisa dal centro meteorologico locale MétéoSuisse.


La sabbia proviene dal Sahara e ha viaggiato per migliaia di chilometri fino alla Svizzera e alla Francia. La sabbia ha causato una visibilità ridotta venerdì e sabato. Inoltre, le autorità svizzere hanno lanciato un allarme a causa delle concentrazioni di particelle fluttuanti nell’aria.


Le autorità del sud-est e del sud della Francia hanno annunciato durante il fine settimana che la soglia di inquinamento atmosferico è stata superata. Il dipartimento dell’Hérault ha invitato soprattutto i residenti che soffrono di problemi cardiaci o respiratori ad evitare sforzi fisici pesanti. Ogni anno dal deserto del Sahara si sollevano nell’aria 60-200 milioni di tonnellate di polvere di sabbia. Le particelle più grandi ricadono rapidamente sulla superficie terrestre, ma le più piccole possono percorrere migliaia di chilometri.


Si prevede che la situazione con nebbia di sabbia si attenuerà domenica.

Tra musica e poesia al via il 5 aprile il tour di Chiara Civello

Tra musica e poesia al via il 5 aprile il tour di Chiara CivelloRoma, 30 mar. (askanews) – “Sempre Così” è il nuovo e speciale tour di Chiara Civello, che prende vita e titolo dall’omonimo brano pubblicato a ottobre scorso. Composto e scritto insieme a Patrizia Cavalli, una delle voci più acute e amate della poesia italiana del secondo ‘900, il brano, iniziato insieme e finito nel 2022, poco dopo la scomparsa della poetessa, nasce dalla profonda amicizia tra le due donne, scavando tra la nostalgia, la commozione e la gratitudine. “Sempre Così” diventa oggi il nome di questo nuovo ciclo di concerti che parte non a caso il 5 aprile proprio da Todi (Teatro Nido dell’Aquila), città natale della poetessa, e attraversa l’Italia facendo tappa l’8 aprile a Bologna (Cinema Europa); il 9 aprile ad Asti (Diavolo Rosso), il 10 aprile a Torino (Off Topic), il 13 aprile a Palermo (Teatro Santa Cecilia), il 19 aprile a Bari (Teatro Forma), il 24 aprile a Napoli (Galleria Toledo), il 29 aprile a Roma (Auditorium Parco della Musica) e il 23 maggio a Milano (Teatro Franco Parenti).


La costellazione poetica disegnata da Chiara Civello in questo nuovo spettacolo vede la compresenza della musica con la poesia e il cinema, in un vero e proprio dialogo tra generi, tra scie di autori contemporanei e l’eco proveniente dalle grandi penne del passato. L’artista accompagnata da pochi strumenti, pianoforte, chitarra e la sua inconfondibile voce, entrerà nelle diverse stanze dell’amore che la sua musica ha abitato nel corso degli anni. Attraversamenti tra musica poesia e immagini che propongono una riflessione dialettica tra vuoto e amore. L’intera performance è realizzata in collaborazione con la regista francese Céline Sciamma (firma dei premiati “Tomboy” e “Ritratto della giovane in fiamme”). Ad aprire il sipario sullo spettacolo sarà infatti la visione di “This is How a Child Becomes a Poet”, cortometraggio presentato in anteprima all’80esima Mostra del Cinema di Venezia. Un viaggio nelle stanze che furono la casa di Patrizia Cavalli e anche momentum che ha dato il la all’artista per finire la canzone lasciata incompiuta dalla poetessa. Sempre la regista francese darà visivamente forma e luce alle diverse stanze che Chiara Civello sceglierà di attraversare durante il live.


“Alternerò a canzoni di forma compiuta momenti di pura improvvisazione, con componimenti di poeti che gravitano intorno a Patrizia, come Sandro Penna e Emily Dickinson”, dice Chiara Civello. Accanto a loro emergerà anche la figura di scrittori contemporanei quali Emanuele Trevi, co-autore con Civello di Perdiamoci (colonna sonora per la serie tv RAI “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”), e il pubblico sarà sorpreso da originali rielaborazioni, due su tutte quella di Che cosa sono le nuvole, nata dall’incontro tra Pasolini e Modugno; o Fortissimo, di Lina Wertmuller e Bruno Canfora. In occasione del tour, nelle strade di Bologna sono comparsi in questi giorni una serie di poster con le parole di alcune tra le poesie più significative di Patrizia Cavalli. Un intervento realizzato da CHEAP, il progetto di arte pubblica su poster, che nasce in collaborazione con Chiara Civello e con Giulio Einaudi editore, invitando a riscoprire la poetica di una tra le autrici italiane più importanti e apprezzate del nostro tempo.

Quali sono le zone d’Italia più a rischio di eventi climatici estremi

Quali sono le zone d’Italia più a rischio di eventi climatici estremiRoma, 30 mar. (askanews) – Uno studio ENEA pubblicato sulla rivista Safety in Extreme Environment ha permesso di identificare le aree italiane più a rischio di mortalità per eventi climatici estremi, che dal 2003 al 2020 hanno causato complessivamente 378 decessi, di cui 321 per frane e valanghe, 28 per tempeste e 29 per inondazioni. Le regioni con il maggior numero di decessi e di comuni coinvolti sono risultate Trentino-Alto Adige (73 decessi e 44 comuni), Lombardia (55 decessi e 44 comuni), Sicilia (35 decessi e 10 comuni), Piemonte (34 decessi e 28 comuni), Veneto (29 decessi e 23 comuni) e Abruzzo (24 decessi e 12 comuni), con un alto numero di comuni a rischio riscontrato anche in Emilia-Romagna (12), Calabria (10) e Liguria (10). Tra le regioni ad alto rischio c’è anche la Val d’Aosta con 8 decessi, un numero elevato se si tiene conto degli abitanti complessivi.


“La mortalità è l’unico indicatore sanitario immediatamente disponibile per tutti i comuni italiani e la Banca Dati Epidemiologica dell’ENEA consente di effettuare studi sull’intero territorio nazionale utilizzando la mortalità per causa come indicatore di impatto”, spiega Raffaella Uccelli, ricercatrice del Laboratorio ENEA Salute e Ambiente e coautrice dello studio insieme alla collega Claudia Dalmastri. Dallo studio emerge inoltre che circa il 50% dei 247 comuni italiani con almeno un decesso è costituito da centri montani o poco abitati, dove il rischio di mortalità associata a eventi meteo-idrogeologici estremi potrebbe essere connesso alla loro fragilità intrinseca e alle difficoltà degli interventi di soccorso.


“A livello demografico le vittime sono state 297 uomini e 81 donne. La ragione di questa disparità fra i sessi potrebbe essere collegata, almeno in parte, a diversi stili di vita, alle attività svolte, agli spostamenti casa-lavoro e ai tempi diversi trascorsi all’aperto”, sottolinea Claudia Dalmastri. Nel nostro paese, oltre il 90% dei comuni e oltre 8 milioni di abitanti sono a rischio a causa di eventi climatici estremi, in particolare frane (1,3 milioni di abitanti) e inondazioni (6,9 milioni di abitanti). Da gennaio a maggio 2023, si sono verificati 122 eventi meteorologici estremi rispetto ai 52 registrati nello stesso periodo del 2022 (+135%) e le regioni più colpite sono state Emilia-Romagna, Sicilia, Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana. Tutte queste aree, eccetto il Lazio, sono state identificate come a rischio anche nello studio ENEA.


“Gli eventi meteo estremi stanno aumentando di frequenza e intensità a causa dei cambiamenti climatici, con conseguenze drammatiche su territori e popolazioni, in particolare sugli over 65, la cui percentuale in Italia è aumentata del 24% in 20 anni. Conoscere le aree a più alto rischio anche per la mortalità associata diventa quindi fondamentale per definire le azioni prioritarie di intervento, allocare risorse economiche, stabilire misure di allerta e intraprendere azioni di prevenzione e di mitigazione a tutela del territorio e dei suoi abitanti”, conclude Raffella Uccelli. (Foto di repertorio).

Roma, il 5 aprile la presentazone del progetto “Dissolvenze Romane”

Roma, il 5 aprile la presentazone del progetto “Dissolvenze Romane”Roma, 30 mar. (askanews) – Inaugurerà il 5 aprile a Roma “Dissolvenze Romane”, progetto di tre artiste, Manuela De Perna, Valentina Barbera e Andreina Ciaglia. Un’esposizione, curata da Chiara Sticca, che vuole raccontare e esprimere il sentimento che le tre artiste romane, dai trascorsi differenti, provano per la città che le ospita.


La presentazione presso MV Augusta, vicino alla Stazione Tiburtina è un evento tra arte, musica e poesia, con cantautori romani e intermezzo teatrale, con testi in romanesco, e degustazione dove sarà possibile ammirare le opere (che resteranno esposte circa due settimane) che mostrano la Capitale, spaziando da una Roma dal passato glorioso, a una Roma caotica e “caciarona”, da una Roma di viuzze e monumenti a una Roma immensa. “Dissolvenze artistiche”, spiegando le artiste, vuole instaurare un dialogo tra la tendenza a rappresentare “ciò che è” e “ciò che si sente”, nella necessità di andare oltre la struttura conosciuta e percepita. Una Roma vissuta, interpretata e dipinta in tre modi diversi ma complementari, un viaggio artistico attraverso una città da amare, da esportare, ma nel contempo faticosa da vivere; in una continua alternanza tra l’amore e l’odio. Manuela De Perna, Valentina Barbera e Andreina Ciaglia riscoprono il bello del disegno salvifico da una quotidianità non sempre scelta. Tele sospese per uno spazio-tempo invertito. Opere in cui il disegno ricerca una redenzione dell’ordinarietà, verso dimensioni oniriche, lontane, innaturali, sfocando ciò che disturba e mettendo a fuoco l’amato. Un’arte talvolta verso il simbolismo e il surrealismo, talvolta figurativa dai tratti leziosi e puntuali.

E’ morto il giornalista Enzo D’Orsi, inventore della Supercoppa

E’ morto il giornalista Enzo D’Orsi, inventore della SupercoppaRoma, 30 mar. (askanews) – È morto all’età di 71 anni Enzo D’Orsi, giornalista che diede l’idea per la nascita della Supercoppa Italiana. Una della firme di punta del Corriere dello Sport per oltre vent’anni, capo della redazione torinese e inviato, ha raccontato quattro Mondiali, cinque Europei e migliaia di partite di tutte le competizioni, dai dilettanti alla Champions League. Ha lavorato anche a Paese Sera e Leggo, oltre al settimanale Rigore collaborando con L’Equipe e France Football. Ha pubblicato tre libri negli ultimi anni tutti sulla Juventus, squadra che ha seguito da vicino per tanti anni: “Gli undici giorni del Trap” nel 2018, “Non era champagne” nel 2019 e “Michel et Zibi” nel 2020. Aveva una grandeá conoscenza del calcio internazionale ed è sempre stato convinto che il più grande calciatore di ogni epoca è stato Alfredo Di Stefano, non Maradona e nemmeno Pelé. A casa aveva una collezione di 350 maglie originali, molte delle quali risalenti agli anni ’80.