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Hip Hop Dance Championship, Sergio Iapino: una scuola di vita

Hip Hop Dance Championship, Sergio Iapino: una scuola di vitaRoma, 29 mar. (askanews) – Domani, sabato 30 marzo, a partire dalle ore 10.00, le migliori Crews italiane di Hip Hop e Street Dance si affronteranno sul palco del Teatro Italia di Roma nell’Italy Hip Hop Dance Championship, la qualificazione italiana utile per conquistare un posto alla finale del World Hip Hop Dance Championship, il campionato mondiale di Hip Hop e Street Dance in programma a Phoenix (Arizona) dal 3 al 10 Agosto 2024. Sei le categorie in gara, di cui tre composte da 5 a 9 ballerini: Junior (dai 7 ai 12 anni), Varsity (dai 13 ai 17 anni), Adult (over 18). Inoltre, le Mini Crew composte da 3 ballerini, le Junior Varsity Mega Crew e le Mega Crew composte da 10 a 40 ballerini. Una sfida epica, un’esperienza davvero unica per la Dance Community italiana. Le Crews si esibiranno davanti ad una giuria internazionale composta da giudici certificati ed affermati provenienti da tutta Europa, guidati dalla Direttrice Tecnica di Hip Hop International Italy e giudice mondiale Meg Vasselli. Tra loro, Andreas Mainz (Germania), Matthew Harding (UK), Adrienn Rez (Ungheria), Seuline (Francia), Vitor Kpez (Portogallo) e Miss Funk (Italia).


A partire dalle ore 20.00, i team che supereranno la fase preliminare pomeridiana si esibiranno in una serata di grande spettacolo condotta dalla straordinaria MC e DJ Kristine, affiancata dal noto DJ portoghese Gui Mees. I vincitori rappresenteranno l’Italia nella finale di Phoenix e si sfideranno con le Crews provenienti da oltre 50 paesi di tutto il mondo. Hip Hop International Italy è diretto dal regista e coreografo Sergio Iapino che, insieme a Meg Vasselli, Giordano Di Pietro e Michela Roncarà di Urban Code, ha plasmato un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati di danza Hip Hop. “Da molti anni ormai l’hip hop e la street dance sono entrati a far parte della mia vita, prima come giudice internazionale e poi come direttore artistico della tappa italiana per accedere alla finale mondiale di Phoenix”, ha dichiarato Sergio Iapino nel lanciare l’iniziativa.


“Ho fortemente voluto questa manifestazione perché volevo dare ai tantissimi ragazzi appassionati di hip hop l’occasione per vivere il proprio sogno ai massimi livelli. E’ incredibile l’energia positiva e lo spirito di sana competizione che si respira durante le esibizioni, l’unità che si sviluppa all’interno delle singole crews, grazie alla quale i giovani imparano l’importanza di aiutarsi l’un l’altro, di fare squadra, di lottare tutti insieme per un obiettivo comune. Non una semplice disciplina sportiva, quindi, ma soprattutto una scuola di vita”.

Santanché, Calenda: si deve dimettere, l’ etica pubblica conta

Santanché, Calenda: si deve dimettere, l’ etica pubblica contaRoma, 29 mar. (askanews) – Sulla mionistra del Turismo Daniela santanchè “voteremo la sfiducia, questa situazione si è protratta troppo”. Lo ha detto il leader di azione, Carlo Calenda, ospite di SkyTg24.


“E non – ha precisato – perché verrà rinviata a giudizio, è una questione politica: non può fare il ministro avendo evidenza di comportamenti che non sono adeguati. Bisogna essere garantisti ma non vuol dire che l’etica pubblica non conta, se no facciamo una grande confusione che porta al ‘liberi tutti’. Per me – ha concluso il leader di azione – non è assolutamente rilevante se la rinviano a giudizio o meno”.

Mattarella: sviluppo e crescita richiedono contributo di tutti

Mattarella: sviluppo e crescita richiedono contributo di tuttiRoma, 29 mar. (askanews) – “Lo sviluppo e la crescita economica sono risultati che, per essere raggiunti, sollecitano l’impegno sinergico di Istituzioni, associazioni e società civile: ogni soggetto è chiamato a contribuire per incrementare il benessere collettivo, come sancito dall’art. 4 della Costituzione”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato al Presidente onorario dell’Associazione per la Riduzione del Debito Pubblico, Luciano Corradini, in occasione del trentesimo anniversario di fondazione dell’organizzazione. (segue)

Pasqua, Confcommercio: aprile mese di vacanze per 20 milioni d’italiani

Pasqua, Confcommercio: aprile mese di vacanze per 20 milioni d’italianiRoma, 29 mar. (askanews) – Dieci milioni di italiani pronti a partire per le vacanze di Pasqua, di cui due ancora indecisi per il meteo incerto, ma pronti a fare le valigie. Altri 8 milioni e mezzo stanno programmando un viaggio per il ponte del 25 aprile. Con una spesa complessiva di 3,5 miliardi – 350 euro a persona – gli italiani in viaggio a Pasqua scelgono l’Italia nell’85% dei casi. Nell’ultimo mese molti hanno rivisto i programmi, organizzando vacanze più brevi e più vicine a casa: crescono infatti di 12 punti percentuali coloro che faranno 2 pernottamenti a destinazione, oggi sono il 61% degli intervistati. Questi i principali dati che emergono dal focus su Pasqua dell’osservatorio turismo Confcommercio in collaborazione con Swg.


Aumenta dall’11% al 15% il popolo dei vacanzieri all’estero, scegliendo come mete principali Spagna, Francia e Austria, indipendentemente dal numero di pernottamenti programmati. Il mare fa la parte del leone con il 25% di preferenze, seguono le città d’arte scelte dal 21% e la montagna dal 15%. Ancora più concentrate le scelte di soluzione di alloggio, per le quali il 51% opta per un albergo o un b&b, il 30%, invece, approfitta della Pasqua per riaprire seconde case di proprietà o per andare a trovare parenti e amici.


C’è tanta voglia di Sud in quel 46% di italiani che, restando nella penisola, faranno un viaggio al di fuori della propria regione: Campania, Sicilia e Puglia – in testa alla classifica – sono meta di 3 intervistati su 10 mentre, tra le regioni del Nord, Emilia Romagna, Lombardia e Toscana – scelte da ulteriori 3 turisti su 10 – distanziano di poco Liguria e Veneto. Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “aprile, tra Pasqua e ponti, si annuncia in crescita per il turismo. Meteo e tensioni internazionali, infatti, non penalizzano la voglia di viaggiare degli italiani. E’ necessario, però, sostenere la capacità di spesa delle famiglie accelerando i tempi di applicazione della riforma fiscale”.

Newton classico, ma anche inedito, alle Stanze della Fotografia

Newton classico, ma anche inedito, alle Stanze della FotografiaVenezia, 29 mar. (askanews) – Un’eredità che, nel momento in cui la si racconta, diventa sempre più vasta e abbraccia le varie città che accolgono l’esposizione. Il grande progetto antologico sul lavoro di Helmut Newton arriva alle Stanze della Fotografia a Venezia, dopo le tappe a Milano e Roma, e nel bellissimo spazio sull’isola di San Giorgio la mostra “Legacy” trova un’accoglienza spettacolare, oltre che una prospettiva diversa rispetto alle tappe precedenti, come ci ha raccontato il direttore artistico delle Stanze, Denis Curtis, che ha co-curato la mostra.


“Abbiamo chiesto e ottenuto, grazie alla generosità della Fondazione Newton di Berlino – ha spiegato Curti ad askanews – di poter presentare uno shooting praticamente inedito, o comunque poco conosciuto, che Newton ha scattato qui a Venezia e con un punto di vista proprio da qua, dall’isola di San Giorgio. Abbiamo costruito una cassettiera che custodisce più di 50 polaroid, che sono un oggetto, uno strumento che Newton usava tantissimo per capire meglio le inquadrature, per capire meglio le storie. Abbiamo delle lettere che Newton scriveva a June, insomma abbiamo moltissimi materiali inediti e soprattutto siamo riusciti per la prima volta ad esporre tutte le immagini che compongono questa rassegna che si intitola Legacy”. E dalla somma di queste immagini, alcune famosissime, altre quasi mai viste, emerge una storia potente, quella di un fotografo che voleva essere tale, e non un artista, ma che con la sua capacità di sguardo, con la spregiudicatezza delle messe in scena e con un approccio all’immagine spesso in anticipo sui tempi ha saputo sia modellare l’immaginario collettivo sia vivere più vite professionali in una sola, dal reporter al fotografo di moda, dal ritrattista in posa fin quasi all’astrazione degli ultimi lavori. Il tutto con una costante sensualità e un gusto forte per la libertà espressiva.


E la mostra, promossa da Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, nell’allestimento mobile delle Stanze della Fotografia, vuole dare spazio a ognuno di questi diversi Newton. “Siamo andati a ricostruire delle vere e proprie stanze – ha aggiunto Denis Curtis – per dare conto di un andamento cronologico della mostra, abbiamo addirittura organizzato delle proiezioni per far vedere ancora più materiali e per essere ancora più completi”. Poi il fascino di un fotografo come Helmut Newton sta anche nel fatto che la completezza del racconto non si potrà mai raggiungere davvero, per fortuna. E ogni immagine, sia un nudo monumentale o un ritratto affilato di David Bowie, continua a portarsi dentro il suo inafferrabile fondo di mistero, che la mantiene viva anche in un mondo che ha cambiato i modelli di riferimento.

Tim, Merlyn presenta lista: indica Paolucci presidente e Siragusa AD

Tim, Merlyn presenta lista: indica Paolucci presidente e Siragusa ADMilano, 28 mar. (askanews) – Il fondo Merlyn ha presentato una lista di 10 candidati per il rinnovo del cda del gruppo Tim in vista dell’assemblea di aprile. Capolista è Umberto Paolucci (ex Microsoft), indicato come presidente. Seguono: Stefano Siragusa (ex dg di Tim), indicato come amministratore delegato, Ersilia Vaudo, Niccolò Ragnini, Ida Panetta, Ottavia Orlandoni, Boris Nemšic, Robert Hackl, Paul Doany e Barbara Oldani.


Il fondo è titolare di 81.250.000 azioni ordinarie di Tim, rappresentanti una percentuale di capitale sociale avente diritto di voto nell’assemblea ordinaria pari allo 0,53%. Si tratta – spiega Merlyn – di una rosa di candidati composta da 4 donne e 6 uomini, per un totale di 9 indipendenti selezionata in modo tale da assicurare l’inserimento di candidature esterne di elevato profilo, portatrici di esperienze diversificate, che possano contribuire allo sviluppo futuro della Società.

Pioltello, Tajani: chiudere la scuola non fa bene all’integrazione

Pioltello, Tajani: chiudere la scuola non fa bene all’integrazioneRoma, 28 mar. (askanews) – “Mi pare ovvio che bisogna garantire la frequenza della scuola anche durante i periodi di feste religiose di altri paesi, ma non è un’offesa a islamici o ebrei o altre religioni… Non significa non rispettare, non è che in Arabia saudita chiudono le scuole per la Pasqua o per il Natale… Chiudere la scuola non è un buon messaggio di integrazione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani intervistato nella puntata in onda questa sera di Porta a Porta.

Europee, Schlein lavora a liste, tensione su ipotesi Tarquinio

Europee, Schlein lavora a liste, tensione su ipotesi TarquinioRoma, 28 mar. (askanews) – L’incontro con Stefano Bonaccini ha solo avviato il lavoro sulle liste, Elly Schlein dovrà rivedere a breve il presidente Pd – quasi certamente candidato nel nord-est – ma in generale il lavoro delle prossime due settimane sarà particolarmente impegnativo. Le candidature verranno varate dalla direzione che si terrà intorno a metà aprile e sono ancora parecchie le questioni da mettere a punto. Lo dimostra il dibattito che è scoppiato sull’ipotesi di candidare Marco Tarquinio, l’ex direttore di Avvenire, sostenitore di una linea ‘no alle armi a Kiev’ che allarma l’ala riformista. D’altro canto, l’idea della segretaria di “aprire” il Pd alle candidature esterne deve essere bilanciata con la richiesta di tutti i dirigenti Pd di dare adeguato spazio agli uomini di partito.


Perché la leader dem ha in testa un’idea chiara, descritta anche in tv due sere fa: le liste del Pd devono essere “aperte” e al tempo stesso valorizzare le più importanti personalità del Pd. La Schlein aveva in mente cinque capilista della società civile, preferibilmente donne, seguiti da esponenti Pd di primo piano, secondo lo schema già fissato per il sud dove la numero uno sarà Lucia Annunziata, seguita dal sindaco di Bari Antonio Decaro. Una impostazione che però ha suscitato qualche perplessità persino nell’ala sinistra del partito che la sostiene, perché se il capolista viene dalla società civile, il numero due è magari un sindaco o un presidente di regione – da Gori a Bonaccini – e la terza in lista è la segretaria, gli altri candidati rischiano di avere davvero poche possibilità di essere eletti. Un pensiero che Pina Picierno espone in maniera esplicita: “La questione delle liste nel nostro partito è iniziata in modo un po scomposto, non siamo certo l’Isola dei famosi e non siamo neanche in un contest televisivo. Il Partito democratico si è tenuto in piedi in questi anni grazie alla forza di tutti i nostri militanti, ritengo sia giusto ascoltare quello che pensano”.


Per questo, durante la segreteria di due giorni fa, più d’uno ha suggerito uno schema variabile: si valuti circoscrizione per circoscrizione la collocazione dei candidati della società civile e la segretaria, se decide di essere in campo, sia capolista. Lo stesso Bonaccini, riferiscono diversi esponenti della minoranza, accetterebbe poco volentieri di fare da numero due ad Annalisa Corrado nel nord-est. Un ragionamento emerso anche durante l’incontro di oggi tra la Schlein e i segretari regionali, il mix tra società civile e esponenti Pd deve avere un “giusto equilibrio”, è stata la richiesta. La minoranza, poi, chiede di misurare bene le candidature come quella di Tarquinio e di Cecilia Strada. Il Pd finora ha sempre detto sì all’invio di armi all’Ucraina, la stessa Schlein non ha mai esitato su questo punto, e il manifesto Pse approvato a inizio marzo a Roma prevede un “impegno a investire nell’industria della difesa europea”. Lia Quartapelle dice chiaramente qual è il punto: “Se si vuole imporre un cambiamento di rotta politica, lo si faccia apertamente, con una discussione esplicita negli organismi di partito deputati, non con le candidature”.


Risponde la sinistra Pd, difendendo la candidatura dell’ex direttore di Avvenire: “A me sembra che questa discussione sia un po da matti”, dice Andrea Orlando. Dire no alla sua candidatura “sarebbe una rottura con il mondo cattolico. Ed è strano che si debba segnalare questa cosa proprio alle parti del partito che tempo pongono la questione del rapporto con quel mondo”. E anche Goffredo Bettini usa parole simili: l’ipotesi di una candidatura Tarquinio “è una gran bella notizia. Dobbiamo fare di tutto per confermarla. Il Pd deve allargarsi, soprattutto in direzione di un dialogo con il mondo cattolico e cristiano”. Discussione dalla quale la segretaria si tiene lontana. La leader Pd, spiega un parlamentare a lei vicino, “è impegnata per costruire l’alternativa alla destra” e non vuole alimentare un dibattito pubblico sulla composizione delle liste. Oggi ha incontrato Bonaccini, rivedrà il presidente Pd a breve, ai segretari regionali ha dato appuntamento per riunioni ristrette per ciascuna singola circoscrizione elettorale. Il suo criterio è fissato: “Stiamo costruendo le liste, una squadra che metta insieme un’apertura verso la società civile. Accanto a questo le più solide figure del Pd”, ha detto da Giovanni Floris martedì sera. Del resto è lo stesso schema che ha usato appena insediata come leader del partito, varando una segreteria e organi dirigenti ricchi di “innesti” dalla società civile e da partiti esterni al Pd. Anche allora ci fu qualche malumore, ma alla fine il “mix” ebbe l’equilibrio sufficiente a evitare vere discussioni. La segretaria, ora, cercherà di replicare la stessa ricetta.

Schlein lavora alle liste per le Europee, tensione sull’ ipotesi Tarquinio

Schlein lavora alle liste per le Europee, tensione sull’ ipotesi TarquinioRoma, 28 mar. (askanews) – L’incontro con Stefano Bonaccini ha solo avviato il lavoro sulle liste, Elly Schlein dovrà rivedere a breve il presidente Pd – quasi certamente candidato nel nord-est – ma in generale il lavoro delle prossime due settimane sarà particolarmente impegnativo. Le candidature verranno varate dalla direzione che si terrà intorno a metà aprile e sono ancora parecchie le questioni da mettere a punto. Lo dimostra il dibattito che è scoppiato sull’ipotesi di candidare Marco Tarquinio, l’ex direttore di Avvenire, sostenitore di una linea ‘no alle armi a Kiev’ che allarma l’ala riformista. D’altro canto, l’idea della segretaria di “aprire” il Pd alle candidature esterne deve essere bilanciata con la richiesta di tutti i dirigenti Pd di dare adeguato spazio agli uomini di partito.


Perché la leader dem ha in testa un’idea chiara, descritta anche in tv due sere fa: le liste del Pd devono essere “aperte” e al tempo stesso valorizzare le più importanti personalità del Pd. La Schlein aveva in mente cinque capilista della società civile, preferibilmente donne, seguiti da esponenti Pd di primo piano, secondo lo schema già fissato per il sud dove la numero uno sarà Lucia Annunziata, seguita dal sindaco di Bari Antonio Decaro. Una impostazione che però ha suscitato qualche perplessità persino nell’ala sinistra del partito che la sostiene, perché se il capolista viene dalla società civile, il numero due è magari un sindaco o un presidente di regione – da Gori a Bonaccini – e la terza in lista è la segretaria, gli altri candidati rischiano di avere davvero poche possibilità di essere eletti. Un pensiero che Pina Picierno espone in maniera esplicita: “La questione delle liste nel nostro partito è iniziata in modo un po scomposto, non siamo certo l’Isola dei famosi e non siamo neanche in un contest televisivo. Il Partito democratico si è tenuto in piedi in questi anni grazie alla forza di tutti i nostri militanti, ritengo sia giusto ascoltare quello che pensano”.


Per questo, durante la segreteria di due giorni fa, più d’uno ha suggerito uno schema variabile: si valuti circoscrizione per circoscrizione la collocazione dei candidati della società civile e la segretaria, se decide di essere in campo, sia capolista. Lo stesso Bonaccini, riferiscono diversi esponenti della minoranza, accetterebbe poco volentieri di fare da numero due ad Annalisa Corrado nel nord-est. Un ragionamento emerso anche durante l’incontro di oggi tra la Schlein e i segretari regionali, il mix tra società civile e esponenti Pd deve avere un “giusto equilibrio”, è stata la richiesta. La minoranza, poi, chiede di misurare bene le candidature come quella di Tarquinio e di Cecilia Strada. Il Pd finora ha sempre detto sì all’invio di armi all’Ucraina, la stessa Schlein non ha mai esitato su questo punto, e il manifesto Pse approvato a inizio marzo a Roma prevede un “impegno a investire nell’industria della difesa europea”. Lia Quartapelle dice chiaramente qual è il punto: “Se si vuole imporre un cambiamento di rotta politica, lo si faccia apertamente, con una discussione esplicita negli organismi di partito deputati, non con le candidature”.


Risponde la sinistra Pd, difendendo la candidatura dell’ex direttore di Avvenire: “A me sembra che questa discussione sia un po da matti”, dice Andrea Orlando. Dire no alla sua candidatura “sarebbe una rottura con il mondo cattolico. Ed è strano che si debba segnalare questa cosa proprio alle parti del partito che tempo pongono la questione del rapporto con quel mondo”. E anche Goffredo Bettini usa parole simili: l’ipotesi di una candidatura Tarquinio “è una gran bella notizia. Dobbiamo fare di tutto per confermarla. Il Pd deve allargarsi, soprattutto in direzione di un dialogo con il mondo cattolico e cristiano”. Discussione dalla quale la segretaria si tiene lontana. La leader Pd, spiega un parlamentare a lei vicino, “è impegnata per costruire l’alternativa alla destra” e non vuole alimentare un dibattito pubblico sulla composizione delle liste. Oggi ha incontrato Bonaccini, rivedrà il presidente Pd a breve, ai segretari regionali ha dato appuntamento per riunioni ristrette per ciascuna singola circoscrizione elettorale. Il suo criterio è fissato: “Stiamo costruendo le liste, una squadra che metta insieme un’apertura verso la società civile. Accanto a questo le più solide figure del Pd”, ha detto da Giovanni Floris martedì sera. Del resto è lo stesso schema che ha usato appena insediata come leader del partito, varando una segreteria e organi dirigenti ricchi di “innesti” dalla società civile e da partiti esterni al Pd. Anche allora ci fu qualche malumore, ma alla fine il “mix” ebbe l’equilibrio sufficiente a evitare vere discussioni. La segretaria, ora, cercherà di replicare la stessa ricetta.

Tod’s, Della Valle presenta la lista per il rinnovo del cda, fuori Chiara Ferragni

Tod’s, Della Valle presenta la lista per il rinnovo del cda, fuori Chiara FerragniMilano, 28 mar. (askanews) – Fuori Chiara Ferragni dal futuro cda del gruppo Tod’s. In vista dell’assemblea dei soci del 24 aprile, che rinnoverà il board, l’azionista DI.VI. Finanziaria di Diego Della Valle & C., titolare di una partecipazione pari al 50,291% di Tod’s, ha presentato la lista di maggioranza, in cui non compare più il nome della influencer.


I candidati sono: Diego Della Valle, Maria D’Agata, Andrea Della Valle, Emilio Macellari, Cinzia Oglio, Mara Vanzetta, Raffaella Viscardi, Vincenzo Manes, e Romina Guglielmetti. La Ferragni era stata nominata nel cda di Tod’s per il triennio 2021-2023. Tra i nomi della lista di
maggioranza rispetto all’attuale board non figurano più, tra gli altri, Luca Cordero di Montezemolo, Luigi Abete e Pier Francesco Saviotti.