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Salvini: non ce l’ho con Macron, ma non parli di mandare soldati

Salvini: non ce l’ho con Macron, ma non parli di mandare soldatiRoma, 24 mar. (askanews) – Il vicepremier Matteo Salvini, intervenendo oggi alla Scuola di formazione politica della Lega a Roma, ha detto di non avercela con il presidente francese Emmanuel Macron, ma che “un’Europa che parla di mandare i suoi soldati al massacro fuori dai confini è contro i principi della comunità europea”.


Salvini, all’indomani della riunione sovranista di Roma, ha detto di essersi sentito parte di una “squadra” e che essere sovranisti non è una “parolaccia”.

Gigi D’Agostino torna live il venerdì 21 giugno a Milano

Gigi D’Agostino torna live il venerdì 21 giugno a MilanoMilano, 24 mar. (askanews) – Gigi D’Agostino, IL CAPITANO, padre indiscusso della musica dance, è pronto a fare la storia dell’estate 2024 con una data imperdibile, prodotta da Vivo Concerti, che si terrà a Fiera Milano Live venerdì 21 giugno 2024. Lo show, che darà ufficialmente il via alla stagione estiva, sarà l’occasione per il pubblico di ascoltare live le hit del dj per antonomasia ed essere catapultati nell’universo sonoro di uno dei migliori artisti dance al mondo. I biglietti saranno disponibili online su vivoconcerti.com da venerdì 22 marzo 2024 alle ore 14:00 e in tutti i punti vendita autorizzati da mercoledì 27 marzo 2024 alle ore 14:00. “L’Amour Toujours”, “Bla Bla Bla”, “In My Mind”, “Another Way” e “La Passion” sono solo alcune delle tante canzoni che hanno segnato – e continuano a segnare – intere generazioni di ragazzi che scendono in pista solo per scatenarsi al ritmo delle creazioni di Gigi D’Agostino, ascoltate e riprodotte in tutto il mondo. Artista che vanta una carriera pluritrentennale iniziata a fine anni ’80 quando comincia come deejay nelle note discoteche torinesi, Gigi D’Agostino ha raggiunto in pochi anni il successo non solo in Italia, ma anche in tutto il mondo, riconosciuto con premi nazionali e internazionali.


Re della musica dance, ma anche innovatore del suono. “Lento Violento” non è solo lo pseudonimo da lui utilizzato dagli anni 90 ma è una vera e propria impronta artistica generazionale, uno degli innumerevoli segni che Gigi D’Agostino ha lasciato nella musica. Lo stile inconfondibile che caratterizza da sempre le sue sonorità si identifica in un iconico andamento lento ma pieno di energia:


“Con questo pseudonimo racconto quello che vedo, quello che sento…un mondo con il battito lento.” Dopo quattro anni lontano dalle scene e dopo essere stato ospite a febbraio al Festival di Sanremo, Gigi D’Agostino è pronto a conquistare il palco dell’estate milanese con la sua consolle, circondato da fan di tutte le età che da sempre hanno le sue canzoni come colonna sonora dei momenti più spensierati della propria gioventù.


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Descrizione generata automaticamente Radio Deejay e Radio m2o sono radio partner dell’evento. L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.

Mattarella: Einaudi tra i più importanti artefici nostra democrazia

Mattarella: Einaudi tra i più importanti artefici nostra democraziaRoma, 24 mar. (askanews) – Luigi Einaudi, di cui ricorre il 150mo anniversario alla nascista, è stato “costruttore tra i più importanti della nostra democrazia, figura di elevato prestigio internazionale che aiutò l’Italia nel dopoguerra a riconquistare la dignità perduta con il fascismo”. L’ha dichiarato oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


“Nel 150esimo anniversario della nascita, la Repubblica ricorda Luigi Einaudi, primo Capo dello Stato eletto con le regole della Costituzione del ’48, costruttore tra i più importanti della nostra democrazia, figura di elevato prestigio internazionale che aiutò l’Italia nel dopoguerra a riconquistare la dignità perduta con il fascismo” recita la dichiarazione del Capo dello Stato. “Grande è il debito che la comunità nazionale ha verso questo padre della Patria e ricco il patrimonio di pensiero, di azione politica, di equilibrio istituzionale, di coerenza personale, che ci ha lasciato”, ha continuato il presidente.


“Economista di vasta cultura, sensibile ai temi dell’equità sociale, democratico autentico che non ebbe timore a firmare nel 1925 il Manifesto degli intellettuali non fascisti di Benedetto Croce, Luigi Einaudi si dedicò con intelligenza e passione alla ricostruzione del Paese e poi, da Presidente della Repubblica, spiegò il suo impegno a tessere la tela della nuova democrazia italiana” ha ricordato Mattarella. “Costituente, Ministro e Vice Presidente del Consiglio, Governatore della Banca d’Italia, Einaudi ha impresso la propria impronta con sobrietà e misura, grande determinazione e fede nella libertà, contribuendo a far crescere il consenso su quei valori che hanno consentito all’Italia di risalire dalle macerie della guerra e della dittatura” ha detto ancora il Capo dello Stato.


“Il convinto europeismo di Einaudi – ha concluso – risalta come un’altra chiara testimonianza della sua capacità di visione del futuro. Tutto questo rende prezioso e vitale il suo insegnamento”.

Fdi, svolta nella notte. Evitata al fotofinish la conta romana

Fdi, svolta nella notte. Evitata al fotofinish la conta romanaRoma, 23 mar. (askanews) – La liturgia che va in scena in pubblico, nella sala del Palazzo dei Congressi dell’Eur, vuole che a sbloccare l’impasse sia l’appello accorato all’unità del coordinatore regionale, Paolo Trancassini. La storia racconta, invece, di un accordo raggiunto all’una della notte, che ancora stamattina ha rischiato di saltare.


In extremis la federazione romana di Fratelli d’Italia, la culla del melonismo, riesce a evitare di essere dilaniata da una guerra fratricida tra le due anime del partito per la guida del coordinamento che da solo vale un quinto delle tessere complessive: da una parte i lolliani, rappresentati da Marco Perissa, e dall’altra i rampelliani, che puntavano su Massimo Milani che quel ruolo lo ha ricoperto per 10 anni prima di essere commissariato l’anno scorso. Finisce che a metà mattina il secondo prende la parola prima del previsto davanti ai delegati per annunciare la sua decisione di fare un passo indietro. “Tendo la mano a Marco Perissa e affido a lui la guida”, dice non senza una certa commozione. La ‘compensazione’ la rende pubblica poco dopo Giovanni Donzelli: Milani si va ad aggiungere a Luca Sbardella e Augusta Montaruli come suo vice all’Organizzazione del partito. E’ nei fatti la vittoria di Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida. I rampelliani però non ci stanno a passare da sconfitti. “Possiamo tornare a via della Scrofa dalla porta principale”, dice un esponente di spicco. La loro versione è che non ci sia stata né una disfatta né una resa, ma anzi che la conclusione unitaria del congresso sia il primo passo di un percorso che può mettere fine ai dissidi interni, l’attesa dimostrazione di non essere considerati figli di un Dio minore da Giorgia Meloni. La stessa indicazione di Perissa, viene spiegato, doveva essere sin dall’inizio la soluzione che stava bene a tutti. Lo schema – viene raccontato – avrebbe dovuto vedere da una parte candidato Milani e dall’altra il consigliere capitolino Federico Rocca, poi entrambi si sarebbero dovuti fare da parte per lasciare spazio appunto all’ex presidente di Gioventù nazionale.


Ma com’è noto non è così che sono andate le cose. Allo scadere dei termini per la presentazione delle candidature è stata ufficializzata quella sfida rimasta in piedi fino a questa mattina. La mediazione, viene riferito, è stata condotta da una parte da Arianna Meloni, dall’altra da due pontieri dei ‘gabbiani’: Andrea De Priamo e Marco Scurria. L’intesa, oltre al ruolo nel partito per Milani, prevede – viene spiegato – anche la facoltà dell’ala rampelliana di decidere sul vertice di Eur Spa. In mattinata, quando l’accordo è stato a un passo dal saltare, sarebbe tornato in ballo anche il ruolo di coordinatore regionale, ma Arianna Meloni avrebbe ribadito il suo no. Sullo sfondo resta la grande partita per il prossimo sindaco di Roma. Un tema che ricorre nella maggior parte degli interventi dal palco. Che tra i partiti del centrodestra tocchi ancora una volta a Fratelli d’Italia esprimere quel candidato, da queste parti viene considerato pacifico. Che sia stato davvero oggetto delle trattative delle ultime ore è difficile a dirsi. “Mancano ancora due anni”, è la risposta all’unisono. Alla fine, tutti celebrano il fatto che si sia arrivati a una conclusione condivisa. A cominciare da Arianna Meloni: “Siamo soddisfatti, è stato un bel segnale di senso di responsabilità. È prevalsa la linea unitaria. Siamo un partito serio, di militanti, adesso lavoriamo”, dice.


Nonostante ormai la grande partita della presidenza della federazione sia chiusa, il congresso va avanti e non è detto che non riservi qualche piccola sorpresa. Ci sono infatti ancora da votare i 13 membri elettivi che andranno ad affiancarsi ai sette di nomina di Perissa. Dei 21 candidati, 9 sono dell’area dei rampelliani e 12 di quella dei lolliani: gli equilibri che emergeranno potranno essere significativi. Le urne si chiudono domenica alle 20.

Ronzulli (Fi): innegabile Bari sia devastata, ma non approvo far west

Ronzulli (Fi): innegabile Bari sia devastata, ma non approvo far westMilano, 23 mar. (askanews) – “Da pugliese è innegabile che Bari fosse una città devastata, il sindaco Decaro è stato un buon amministratore, noi sicuramente sapremo fare meglio di lui e ci candideremo per guidare la città e per fare meglio dal punto di vista politico e amministrativo di quanto ha fatto il sindaco Decaro, ma da garantista e da antigiustizialista, come è stato sempre il presidente Berlusconi, mi interrogo sui modi che non approvo”. Lo ha detto la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli (Fi), dopo la conferenza stampa convocata ieri a Bari dal capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, sulle polemiche nate sul territorio in seguito all’invio da parte del Viminale di una commissione per valutare eventuali condizionamenti mafiosi all’interno del Comune di Bari.


“Se ci sono stati infiltrazioni mafiose sarà il ministero degli Interni a intervenire, ma questo far west non lo approvo: Forza Italia è un grande partito dove ci possono essere idee diverse, ma sono felice che siano stati rivisti nel corso della conferenza stampa alcuni modi” ha aggiunto a margine di un evento sulle elezioni europee con Letizia Moratti e Antonio Tajani.

Ucraina, Salvini attacca: Macron è un guerrafondaio, un pericolo per l’Europa

Ucraina, Salvini attacca: Macron è un guerrafondaio, un pericolo per l’EuropaRoma, 23 mar. (askanews) – “Lasciare anche solo intravedere che soldati italiani, francesi, tedeschi possano uscire dal proprio Paese per andare a fare la guerra penso sia pericoloso: Macron con le sue parole rappresenta un pericolo per il nostro paese e per il nostro continente. Il problema non sono mamma e papà ma i guerrafondai come Macron”. Lo ha detto Matteo Salvini, intervenendo all’evento ‘Wind of Changes’, organizzato a Roma dal partito europeo Identità e democrazia.


“Io non voglio lasciare ai nostri figli un continente pronto alla terza guerra mondiale, voglio un’Europa di pace”, ha aggiunto.

Lazio, il nuovo allenatore Tudor: non sono un sergente di ferro. Lotito: è la persona giusta

Lazio, il nuovo allenatore Tudor: non sono un sergente di ferro. Lotito: è la persona giustaRoma, 23 mar. (askanews) – “Se mi rivedo nel termine ‘sergente di ferro’? E’ una brutta descrizione. Come ha detto il presidente Lotito, serve un po’ di carota e un po’ bastone. Posso dire però che in quattro giorni qua non ho mai dovuto alzare la voce in allenamento”. E’ il giorno di Igor Tudor, nuovo allenatore della Lazio presentato oggi alla stampa. “La squadra mi ha lasciato buonissime impressioni – ha aggiunto – sono bravi ragazzi, con una cultura del lavoro per la quale va fatto onore a Sarri. Poi i ragazzi sanno che si può e si deve fare meglio, ma vedere tanta professionalità è un buon inizio. Per la mia esperienza, è più facile allenare in Italia che all’estero”.


Parlando di Sarri Tudor ha detto: “Stimo tanto Maurizio Sarri, ha fatto la storia con il suo calcio, anche per questo preferisco non commentare il passato. Le due punte possono essere un’opzione. Ogni allenatore deve adattarsi alle caratteristiche del gruppo che ha a disposizione”. Sui singoli: “Tutto il popolo laziale ama Immobile, è un ragazzo di cuore, ha voglia di dare il suo contributo. Mi piace il calcio offensivo, ma deve sempre esserci equilibrio. Luis Alberto è un giocatore forte, può agire da trequartista e mezzala ma anche regista se vogliamo essere super offensivi, è motivato. Con Guendouzi ho un ottimo rapporto, è un sanguigno, un vincente, vuole giocare tutte le gare, sono felice di ritrovarlo (43 partite insieme a Marsiglia, ndr), ha grande personalità, faremo belle cose insieme”. Di nuovo sulla chance di allenare i biancocelesti: “La Lazio è una squadra importante, si accetta perché è la Lazio”. E un aneddoto: “In passato c’era stato qualcosa con la Lazio quando ero calciatore, qui ha giocato un mio grande cioè ovvero Alen Boksic”. “Ho il piacere di essere qui perché ritenevo fosse fondamentale. La scelta dell’allenatore non è dettata dalla necessità ma è stata una scelta ponderata dopo un evento imprevisto e ho ritenuto che fosse la persona giusta per poter condurre la nostra squadra perché ha le caratteristiche idonee per far esprime al meglio i nostri giocatori sia in termini tattici che di stimolo al dare il 100% in un momento in cui la squadra ha avuto delle defaillance dovute a un problema di conoscenza e certezza dei propri mezzi e di concentrazione”. Così il presidente della Lazio Claudio Lotito nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore biancoceleste Igor Tudor.


“Penso che il mister sia la persona giusta sia sotto il profilo tattico che motivazionale – aggiunge Lotito -. La mia scelta è stata per partire con un progetto nuovo per rilanciare la squadra che ha tutte le potenzialità per potersi confrontare con tutti, come mi ha confermato lo stesso mister. Il mio rapporto con il mister non è nato prima delle dimissioni di Sarri. L’ho chiamato dopo aver fatto una valutazione e ho fatto una scelta convinta. Sono contento perché ho trovato una persona sana sia dal punto di vista morale che del comportamento. Se deve dire una cosa la dice, non ha retro pensieri”.

Musica contro la mafia: da Silvestri a Ayane il 25/05 a Selinunte

Musica contro la mafia: da Silvestri a Ayane il 25/05 a SelinunteRoma, 23 mar. (askanews) – Dopo il successo dello scorso anno, torna “A Nome Loro – Musiche e voci per le vittime di mafia”, una lunga maratona musicale (e non solo) che il 25 maggio 2024, nello straordinario scenario del Parco Archeologico di Selinunte, Comune di Castelvetrano, in provincia di Trapani, riunirà alcuni dei più importanti protagonisti della musica italiana, oltre a giornalisti, attivisti e familiari di vittime della mafia. Prodotto dalla neonata associazione “A nome loro” e realizzato con il contributo della Regione Siciliana e di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, CGIL, CISL e UIL, Nuovo Imaie, Ebat Trapani, il patrocinio morale della Fondazione Falcone e Libera Sicilia, l’evento ha la direzione artistica di Sade Mangiaracina, è scritto dall’autore Paolo Biamonte e verrà presentato da Francesca Barra, Stefania Renda e Gino Castaldo. Una seconda edizione che intende ribadire con forza, attraverso la vitalità della musica e la bellezza di un luogo dall’immenso patrimonio archeologico, l’esigenza di tenere alta la guardia rispetto al fenomeno mafioso e mantenere vivo il ricordo delle vittime di mafia. Ma che intende anche valorizzare l’estrema ricchezza artistico-culturale di una terra per troppo tempo identificata esclusivamente con le attività del crimine organizzato, grazie alla costruzione di una relazione fra la produzione culturale locale e quella nazionale e internazionale. La Rappresentante di Lista, Malika Ayane, Donatella Rettore, Arisa, Daniele Silvestri, Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Bonnot, Raiz, Simona Molinari, Modena City Ramblers insieme al Coro Do Re Mi composto dai bambini della scuola “Giuseppe Di Matteo” di Castelvetrano, Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Shorty, Giuseppe Anastasi, Andrea Satta dei Têtes de Bois, Franca Masu, Silvia Mezzanotte e Mario Lavezzi sono solo alcuni dei primi artisti annunciati che si esibiranno dal vivo nella parte serale dell’evento. Durante il pomeriggio invece spazio a  una nutrita rappresentanza di musicisti siciliani. Sul palco, a portare la loro testimonianza di impegno e di memoria,  saliranno inoltre attrici e attori come Dajana Roncione, Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia, Fabrizio Ferracane e I Sansoni. Interverranno i rappresentanti di Addiopizzo, il giornalista Lirio Abbate e alcuni familiari di vittime di mafia come Salvatore e Emilia Catalano, Rosa Maria Vento, Fina Valenti e Giovanni Montinaro. Nata lo scorso anno da un’idea della pianista jazz Sade Mangiaracina qualche settimana dopo la cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro la prima edizione della manifestazione è stata organizzata nel febbraio 2023 in modo estemporaneo, sull’onda emotiva del successo riportato dalle forze dell’ordine. “Il 16 gennaio 2023 è una data che ha cambiato la narrazione della Sicilia, anzi dell’Italia intera e ha cambiato me in quanto cittadina Castelvetranese. Ho subito desiderato festeggiare, soprattutto non solo l’arresto di un latitante, ultimo degli stragisti, ma ho sentito in maniera prepotente l’esigenza di ricordare tutte le vittime di mafia e tutte le persone che lottano da troppo tempo contro tutte le mafie. In quei giorni successivi all’arresto si parlava, attraverso giornali e telegiornali, soltanto di quanti covi avesse o di quanti “cimeli” di vario tipo vi fossero all’interno; nessuno parlava delle decine e decine di persone che per mano sua o di mandanti avevano perso la vita dagli anni ottanta a questa parte. Lì ho iniziato a fare telefonate ad amici che come me sono di quel territorio per organizzare un evento che fosse grande e pieno di musica e parole contro tutto quello che Messina Denaro rappresentava” racconta la Direttrice Artistica, che aggiunge: “in pochi giorni è successo un miracolo e il 24 febbraio siamo riusciti a portare al Parco Archeologico di Selinunte tantissimi artisti sul palco, la Rai, giornalisti, molte famiglie delle vittime di mafia, rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno partecipato alla cattura di MMD e sotto il palco 4000 persone”. Poi la creazione dell’omonima associazione, di cui a oggi fanno parte, oltre alla Direttrice stessa: la cantautrice pop-jazz Simona Molinari, Dario Mangiaracina, musicista e co-fondatore di La Rappresentante di Lista, Franco D’Aniello musicista e co-fondatore dei Modena City Ramblers,  il cantautore Giuseppe Anastasi, la manager musicale Stefania Conte, l’esperto di comunicazione Flavio Leone, i giornalisti Patrizia Vivona e Max Firreri; e, infine, il responsabile delle attività educative della Fondazione Falcone Turi Benintende. Il secondo passo, la decisione di spostare l’evento nell’area antistante al meraviglioso Tempio di Hera (stile dorico, V sec A.C.) in grado di accogliere oltre 15.000 persone e di riprogrammarlo nella settimana di commemorazioni della Strage di Capaci.

Ucraina, Salvini: Macron guerrafondaio, un pericolo per l’Europa

Ucraina, Salvini: Macron guerrafondaio, un pericolo per l’EuropaRoma, 23 mar. (askanews) – “Lasciare anche solo intravedere che soldati italiani, francesi, tedeschi possano uscire dal proprio paese per andare a fare la guerra penso sia pericoloso: Macron con le sue parole rappresenta un pericolo per il nostro paese e per il nostro continente. Il problema non sono mamma e papà ma i guerrafondai come Macron”. Lo ha detto Matteo Salvini, intervenendo all’evento ‘Wind of Changes’, organizzato a Roma dal partito europeo Identità e democrazia.


“Io non voglio lasciare ai nostri figli un continente pronto alla terza guerra mondiale, voglio un’Europa di pace”, ha aggiunto.

Trasporti, da stasera treni a rischio su sciopero sindacati autonomi

Trasporti, da stasera treni a rischio su sciopero sindacati autonomiRoma, 23 mar. (askanews) – Quello appena iniziato si prospetta come un weekend complicato per chi viaggia in treno. Da stasera alle 21 e fino alla stessa ora di domani inizierà infatti uno sciopero dei dipendenti delle aziende che svolgono attività di trasporto ferroviario. L’agitazione è stata proclamata da alcune sigle sindacali autonome come Cub Trasporti e il Sindacato generale di base, che manifestano per il diritto allo sciopero e il rinnovo contrattuale.


Italo ha pubblicato sul proprio sito la lista dei treni garantiti, mentre Trenitalia in una nota ha fatto sapere che gli scioperi nazionali potrebbero avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni Regionali di Trenitalia. Anche la società del gruppo Fs invita i passeggeri ad informarsi prima di recarsi in stazione sullo stato del proprio treni attraverso l’app o la sezione Infomobilità del sito web.