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Bce, Lagarde: “Impegno assoluto sull’obiettivo di inflazione”

Bce, Lagarde: “Impegno assoluto sull’obiettivo di inflazione”Roma, 12 mar. (askanews) – Per onorare il suo mandato sulla stabilità dei prezzi, la Banca centrale europea dovrà mostrare “un impegno assoluto sul suo obiettivo di inflazione”, fissato in maniera rigida al 2%, così come nella sua capacità di capire quali tipi di shock richiedano una reazione monetaria e quale agilità serva per intervenire nella maniera più appropriata. È il messaggio chiave lanciato dalla presidente dell’istituzione, Christine Lagarde nel suo intervento alla conferenza annuale “The Ecb and its Watchers”, organizzata dell’Università Goethe di Francoforte.


“Preservare la stabilità in una nuova era sarà un compito formidabile. La nostra risposta al recente episodio di inflazione – ha sostenuto – dovrebbe dare al pubblico la fiducia che faremo sempre tutto quello che è necessario per garantire la stabilità dei prezzi, e che i nostri meccanismo di policy possono essere adattati a nuove circostanze”. Secondo Lagarde, i banchieri centrali dovranno mostrare “agilità per aggiustare la loro linea e i loro strumenti a circostanze che cambiano e dovranno avere la curiosità intellettuale di mettere in discussione principi prestabiliti e buon senso comune”, ha detto.


La presidente della Bce ha ribadito che ci si trova di fronte a un quadro di eccezionale incertezza, dovuta a geopolitica e economia, che solleva tre aspetti chiave per come possa la politica monetaria a svolgere il suo compito. Il primo è come stia cambiando il quadro in cui la banca centrale si trova ad operare. Il secondo è cosa questi cambiamenti comportino per le funzioni di risposta della Bce e il terzo, ha proseguito, è cosa tutto questo implichi per le comunicazioni della banca centrale. Ha anche menzionato i cambiamenti che si sono verificati rispetto alll’ultima volta, in realtà abbastanza recente, perché risale al 2021, in cui la Bce ha effettuato una revisione della sua strategia.


Da un lato ci sono elementi che dovrebbero avere effetti disinflazionistici, come la digitalizzazione e l’invecchiamento delle popolazioni. Dall’altro alcuni sviluppi possono avere invece effetti bivalenti, sia inflazionistici sia frenanti sui prezzi, come la frammentazione delle economie e l’aumento delle spese in difesa. (fonte immagine: ECB 2025).

Rai, Mare Fuori 5 debutta con una Live su TikTok

Rai, Mare Fuori 5 debutta con una Live su TikTokRoma, 12 mar. (askanews) – L’attesissima quinta stagione di Mare Fuori debutta con un evento speciale. Il 12 marzo alle ore 18, il primo episodio sarà trasmesso integralmente in una live su TikTok, sul profilo ufficiale @marefuori, che conta centinaia di migliaia di follower. Durante la visione, il cast della serie sarà presente in chat per commentare e interagire con il pubblico. Un’iniziativa che rappresenta un ulteriore passo nell’approccio innovativo di RaiPlay.


La trama Mare Fuori 5 riprende le vicende dei giovani protagonisti dell’Istituto Penale Minorile di Napoli, tra amicizie, rivalità e il sogno di un futuro diverso. In questa stagione, nuove sfide e colpi di scena metteranno alla prova i ragazzi, spingendoli a confrontarsi con il loro passato e le loro scelte. Disponibile su RaiPlay Dalla mezzanotte del 12 marzo, i primi 6 episodi della quinta stagione saranno disponibili in anteprima esclusiva su RaiPlay, offrendo agli spettatori la possibilità di immergersi nelle nuove storie dei personaggi di Mare Fuori.


Cast principale: Maria Esposito Giuseppe Pirozzi Francesco Panarella Antonio D’Aquino Giovanna Sannino Enrico Tijani Alessandro Orrei Luca Varone Clotilde Esposito Domenico Cuomo Francesco Di Tullio Francesco Alessandro Luciani Alfonso Capuozzo Manuele Velo Elisa Tonelli Rebecca Mogavero

Il 27esimo giorno di ricovero, situazione stabile: “Il Papa ha trascorso una notte tranquilla”

Il 27esimo giorno di ricovero, situazione stabile: “Il Papa ha trascorso una notte tranquilla”Città del Vaticano, 12 mar. (askanews) – “Il Papa ha trascorso una notte tranquilla”. Lo fa sapere la Sala stampa Vaticana, nel 27mo giorno di ricovero di Francesco al Policlinico Agostino Gemelli di Roma.


Questa sera i medici dell’ospedale dovrebbero emanare un nuovo bollettino medico, anche se ieri la Sala stampa della Santa Sede aveva fatto sapere che la situazione clinica del Papa “resta stabile, con lievi miglioramenti”. Per quanto riguarda la tempistica delle sue possibili dimissioni dal nosocomio, i medici sono rimasti ancora “vaghi” e se ne saprà di più nei giorni prossimi. Anche oggi il Pontefice, che sta continuando le terapie sia farmacologiche che di fisioterapia, dovrebbe seguire dalla sua camera d’ospedale gli esercizi spirituali per la quaresima, che si tengono nel pomeriggio nell’Aula Paolo VI in Vaticano.


Oggi, sempre per la concomitanza con gli esercizi spirituali, non era comunque prevista l’udienza generale del mercoledì né, quindi, sarà diffuso un testo della catechesi preparata da Francesco.

Franco Battiato, esce la grande biografia “Sacre Sinfonie”

Franco Battiato, esce la grande biografia “Sacre Sinfonie”Roma, 12 mar. (askanews) – “Sacre Sinfonie, Battiato: Tutta la storia”, di Fabio Zuffanti è il titolo della più recente e completa biografia pubblicata finora su Franco Battiato, in uscita per Il Castello collana Chinaski Edizioni nell’anno e nel mese in cui il musicista siciliano, nato il 23 marzo 1945 a Ionia, avrebbe compiuto 80 anni.


Disponibile dal 12 marzo, il volume raccoglie in quasi 500 pagine la vita e le opere del cantante, dalla nascita fino agli ultimi giorni di vita nel 2021. Attraverso testimonianze dirette, interviste e articoli, Zuffanti ricostruisce la vita personale e la carriera di un artista fondamentale per la musica italiana e oltre. Accanto a una dettagliata cronistoria delle tappe artistiche e biografiche di Battiato, l’autore arricchisce la narrazione con suggestioni personali che evocano la dimensione del romanzo, integrando quegli eventi storici che hanno influenzato profondamente la vita e le opere del protagonista. Nel piccolo paesino siciliano degli anni ’40, già si percepisce il suo carattere visionario sognatore. Dai primi approcci con la musica, all’infortunio che gli causò il celebre naso importante (La sua carriera calcistica sembrava promettente, ma un impatto con il palo della porta cambiò tutto). Finalmente a Milano nel ’64 per cercare fortuna, tra impieghi occasionali, nuove conoscenze musicali (La prima incisione arrivò grazie a un lavoretto da fattorino) e l’amicizia con Giorgio Gaber (Gli suggerì di chiamarsi Franco per non confondersi con l’altro Francesco, Guccini, ospite insieme a lui in un programma TV). L’amore per la sperimentazione (Durante il servizio militare si recò a Londra per acquistare un sintetizzatore rischiando gravi provvedimenti disciplinari), prende poi piede in una fusione tra elettronica, prog e psichedelia (Dopo aver provato la mescalina, decise che poteva ottenere gli stessi effetti grazie alla meditazione), fino alla consapevolezza di volere uscire dalla nicchia e diventare una popstar (Al primo incontro con la EMI disse: sono venuto qui per avere successo, ditemi come devo fare e lo faccio). Le declinazioni del pop che ha sviluppato negli ’80 dimostrano che con Battiato fruibilità non per forza doveva significare banalità.


La sua musica attraversa i decenni, perennemente in movimento tra cantautorato, pop, rock, elettronica, classica e avanguardia. Con sempre nuovi cambi di rotta inaspettati, solo apparentemente in contraddizione con quanto aveva cristallizzato fino a quel momento. Battiato è stato forse il primo in Italia, a produrre un pop di qualità che potesse essere di largo consumo. Questo merito è emerso anche in Europa dove ha trovato una sponda nel suo mentore Karlheinz Stockhausen (Il musicista tedesco lo convinse a studiare la teoria musicale); e perfino negli USA, dove Frank Zappa ne aveva pubblicamente riconosciuto il valore (Il chitarrista gli regalò un paio di stivaletti alati per spronarlo a perseguire i suoi traguardi). Così tra hit, sperimentazione, colonne sonore, opere sacre e musica d’autore, si arriva alla sferzata rock, e poi di nuovo alla musica da camera, mescolando sempre stili e culture disparate. Un moto di incertezze, cambi di prospettiva, ammiccamenti al grande pubblico e imprevedibili virate artistiche, sempre frutto dei suoi inquieti viaggi esistenziali. Ma oltre la musica c’è di più: la meditazione, l’impegno sociale, il rapporto con le religioni (Primo artista pop ad esibirsi in Vaticano), le idee politiche (È stato un sostenitore del Partito Radicale), le filosofie, le mutazioni estetiche (Nel ’71, con il volto coperto di bianco, fu testimonial di una massiccia campagna pubblicitaria di divani a sua insaputa), il vegetarianismo (Diventò vegetariano dopo aver comunicato con un pesce) il cinema, la letteratura e la pittura. Sfide sempre nuove che lo portano a confrontarsi con le arti in senso lato, delineando i contorni di una figura complessa, dall’adolescenza fino alla malattia e agli ultimi anni della sua esistenza.


“Sacre Sinfonie” è rivolto a tutti quelli che per la prima volta si vogliono affacciare all’universo Battiato, ma anche per i fan che possono riscoprire in modo completo tutte le tappe che lo hanno reso un artista immortale.

Ucraina, P. Chigi: soddisfazione Meloni per proposta cessate fuoco

Ucraina, P. Chigi: soddisfazione Meloni per proposta cessate fuocoRoma, 11 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni “accoglie con soddisfazione l’esito dei colloqui tenutisi a Gedda tra gli Stati Uniti e l’Ucraina, con particolare riferimento alla proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni e alla ripresa dell’assistenza americana a Kiev”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.


“L’Italia – prosegue il comunicato – sostiene pienamente gli sforzi degli Stati Uniti, sotto la guida del Presidente Trump, a favore di una pace giusta che garantisca la sicurezza di lungo periodo dell’Ucraina. Ora la decisione spetta alla Russia”.

Su mozione difesa Ue tensioni Pd, in bilico tra sì e astensione

Su mozione difesa Ue tensioni Pd, in bilico tra sì e astensioneRoma, 11 mar. (askanews) – Il Pd proverà fino all’ultimo ad evitare la spaccatura sulla risoluzione del Parlamento europeo che fissa la linea sui temi della difesa e del riarmo. Il gruppo S&D si è riunito lunedì sera, poi in giornata si sono visti gli europarlamentari della delegazione dem e stasera ci sarà un’altra riunione, ma solo mercoledì mattina – assicurano in molti – si arriverà a fissare la linea. La discussione, spiega un dirigente Pd, è tra astensione e voto a favore a Strasburgo, ma il confronto durante i colloqui di queste ore è stato assai teso, racconta chi ha partecipato. Per questo il capo delegazione Nicola Zingaretti userà tutto il tempo a disposizione per cercare di portare il partito sulla posizione che riesce a tenere dentro il maggior numero di eurodeputati dem.


Le posizioni sono distanti, in parecchi vorrebbero votare no: oltre a Marco Tarquinio e Cecilia Strada, questa sarebbe la scelta anche di un bel pezzo di sinistra Pd, cioè quasi tutta la maggioranza che sostiene Elly Schlein. La stessa segretaria nei giorni scorsi ha usato parole nette contro il piano di riarmo presentato da Ursula von der Leyen, mentre adesso si deve votare un testo che esprime un apprezzamento esplicito per quel progetto, pur aggiungendo una serie di critiche e richieste di modifica. Il voto, va precisato, non sarà sul piano della von der Leyen, ma appunto su una risoluzione che definirà gli indirizzi in materia di difesa e riarmo. Ma nella bozza di risoluzione di S&D – che confluirà nel testo di maggioranza scritto insieme a Ppe e Liberali – si legge appunto che il Parlamento europeo “accoglie con favore l’iniziativa ‘Rearm Eu’ della Commissione come un primo passo importante per un’azione rapida”. Un passaggio che sarà anche nella risoluzione di maggioranza e che è difficile da accettare anche per la Schlein, che ha definito la proposta come un “piano che va nella direzione sbagliata”, quella del “riarmo nazionale dei 27 stati” anziché verso una “vera difesa europea”.


Ma di fatto il Pd è solo, anche tra i socialisti europei, a sostenere questa linea. Sono per il voto a favore non solo il britannico Starmer, ma anche lo spagnolo Sanchez, i socialisti della Spd e tutti gli altri. E l’ìdea di un Pd isolato a livello europeo, “che si schiera sulla posizione di Salvini e Conte anziché su quella dei socialisti” ha fatto scattare l’allarme nell’ala ‘di governo’ del partito. In questi giorni sono cresciute le pressioni dell’ala riformista dem, supportate anche da interventi ‘pesanti’ come quelli degli ex premier Paolo Gentiloni, Romano Prodi, Enrico Letta, e del primo segretario Pd Walter Veltroni. Tutti, sostanzialmente, d’accordo nel ritenere il “Rearm Europe” comunque un “primo passo” che va in ogni caso sostenuto.


Una bella fetta del gruppo dem – l’area “riformista”, a cominciare da Pina Picierno – è già decisa a votare sì, spiega uno degli esponenti Pd a Bruxelles. Sull’altro fronte, d’altro canto, c’è Marco Tarquinio che voterà sicuramente no, come probabilmente anche Cecilia Strada. Ma i “Pd per il sì” potrebbero essere parecchi, nel caso in cui si scegliesse l’astensione, di fatto il gruppo apparirebbe spaccato in tre : circa 8-9 per il sì (ma Stefano Bonaccini dovrebbe seguire comunque le indicazioni del partito), più o meno altrettanti per l’astensione e un paio per il no. Per questo Zingaretti sta lavorando per trovare il modo di tenere il partito unito. Spiega ancora il dirigente Pd: “E’ complicato, nel testo c’è quell’apprezzamento per il piano von der Leyen, ma anche l’invito a portare le spese militari al 3% del Pilà Non possiamo accettarlo. Vediamo se riusciamo a correggere questi ed altri passaggi”. Lavoro non facile, perché appunto il testo viene scritto insieme al Ppe e anche parecchi dei socialisti sono a favore.


Ma Schlein deve anche guardare al suo fianco, il leader M5s Giuseppe Conte è andato a Strasburgo per dire “ci opporremo con tutte le nostre forze, in tutte le sedi. Oggi al Parlamento europeo di Strasburgo per dire basta a miliardi” spesi per le armi. Si vedrà domattina se il Pd riuscirà a strappare qualche correzione alla risoluzione che permetta il sì – dal quale comunque si sfileranno almeno Tarquinio e Strada – o se si arriverà a dare indicazione per l’astensione, sapendo che in tanti voteranno comunque sì.

Jova rifiorisce sul palco: “Volevo uno show allegro e carico”

Jova rifiorisce sul palco: “Volevo uno show allegro e carico”Milano, 11 mar. (askanews) – Jova è tornato, più forte che mai, dopo l’incidente che lo ha fermato per due anni, Lorenzo è on stage! Come un elastico si è allontanato, ha accumulato energia e ora è arrivato il momento di esplodere. Dopo le 4 date a Pesaro è pronto alla lunga cavalcata nei palazzetti a cominciare da Milano. L’11-12-14-15-17-18 marzo Palajova arriva a Milano per le prime sei date all’Unipol Forum tutte sold out a cui si aggiungeranno i nuovi appuntamenti di maggio. “Lo spettacolo è impegnativo arrivo alla fine molto stanco, le prime 4 date sono state formidabili, nella prima ha giocato tanto l’emozione, con la voce che ha faticato a uscire all’inizio, ma il pubblico diventa pazzo e io con loro. Mi sono preparato tanto dopo l’incidente e ora anche il gesto scenico sta tornando. Dopo le prove Gianna Nannini mi ha chiamato e mi ha detto: è sul palco che si guarisce! Ed è stato proprio così” ha detto Lorenzo Cherubini a poche ore dal debutto milanese.


“E’ il concerto di oggi è anomalo rispetto a me, ma quello che mi rappresenta; ho fatto una scelta di rigore volendo la band in una forma tradizionale, ma ho capito che questa novità mi avrebbe aiutato a divertirmi molto di più” racconta Jova, che sul palco mette la gioia, il dolore, l’entusiasmo, la fatica, la determinazione, il sudore, la speranza, gli interventi, la ripresa, la fisioterapia, le risate, la disperazione, la ripresa, la voglia. Questo debutto ha il forte sapore di una ripartenza, di un tornare a fiorire. “Il progetto è nato dopo il Jova Beach era già stato pensato così, l’incidente ha cambiato i tempi, tutto è stato ritardato di un anno, il tema del concerto scaturisce dalla fioritura. Le canzoni per me sono delle premonizioni: pensi una cosa e poi si realizza in un modo inaspettato. Così è stato per l’incidente che è avvenuto in una fase della vita in cui mi sono messo in pericolo. Le canzoni sono un modo per dare un senso alle cose della vita anche se un senso non lo hanno come dice Vasco” ha aggiunto parlando con i giornalisti prima di salire sul palco. Dopo sette anni dall’ultimo tour nei palazzi dello sport, dopo le estati in spiaggia che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dei live, tornano finalmente le canzoni di Lorenzo con il loro vestito più bello. Il Palajova mette al centro le canzoni per 145 minuti: “Avevo voglia di fare uno show allegro e carico, viviamo un momento incerto e per prepararci a tempi difficili ho voluto una festa con le cose belle della vita – aggiunge Lorenzo, tutto in questo show è al servizio della musica”.


Lo show, prodotto – come da trent’anni a questa parte – da Trident Music di Maurizio Salvadori, parte da quando si entra al Palasport dove un impianto scenico nuovo, mai visto, invita ad entrare nella JovAtmosfera, nel mondo di Lorenzo, al PALAJOVA! Sul palco con Lorenzo una band incredibile, “la miglior band che abbia mai avuto”, un ensemble di tredici solisti a disposizione delle canzoni che accompagnano da anni la vita della tribù che balla. “Il mio riferimento è la E Street Band di Bruce Springsteen ma anche quella di Prince degli anni ’90, non avevo mai avuto i cori a parte quelli americani, ma non erano credibili perchè avevano l’accento, in questo tour invece cantiamo insieme i ritornelli, ma non uso basi è tutto dal vivo, senza campionamenti e senza autotune” ha spiegato senza però condannarne l’uso. “L’autotune è l’invenzione del secolo, può essere usato in modi diversi, puoi usarlo e farti usare, se lo usi come strumento creativo è una figata. La musica è fatta di innovazioni e io sono un innovatore, pensate agli anni ’90 con i sequencer, che hanno rivoluzionato la musica”.


Sarà la voglia di riascoltare quella musica, sarà l’astinenza di anni senza Jova, sarà la band eccezionale ma le canzoni di Lorenzo non sono mai state così potenti, così trascinanti. La scaletta infiamma la platea dal primo pezzo, per una sequenza che dall’inizio alla fine lascia senza respiro! L’ombelico del mondo, a Mezzogiorno, da I love you baby a Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, da Le tasche piene di sassi a Mi fido di te e pochi nuovi brani tratti da Il corpo umano: l’apertura dello show con Montecristo, la title track dell’album Il corpo umano, Fuorionda, 101 e Un mondo a parte.


Lo show fiorisce con la musica di Lorenzo, che segna il suo ritorno in scena ma anche il ritorno alla sua passione più grande, la musica live. Lo show è essenziale, il set è pulito. Come un giardino giapponese, ogni foglia è al suo posto. Ogni frammento è di grande valore e l’insieme è potente e mai visto. Ogni fiore che sboccia ci ricorda che il mondo… non è stanco dei colori. Di Alessandra Velluto

Papa, Sala stampa Vaticana: situzione stabile con lievi miglioramenti

Papa, Sala stampa Vaticana: situzione stabile con lievi miglioramentiCittà del Vaticano, 11 mar. (askanews) – La situazione clinica di Papa Francesco “resta stabile, con lievi miglioramenti” ed oggi, anche nel pomeriggio, Francesco è stato aiutato nella respirazione “tramite la ventilazione ad alti flussi”. Lo riferisce la Sala stampa della Santa Sede sul ricovero del pontefice al Policlinico Gemelli di Roma.


Oggi il pontefice, che continua le terapie sia farmacologicheche di fisioterapia, non ha ricevuto visite e, sempre nel pomeriggio, ha seguito dalla sua camera d’ospedale gli esercizi spirituali che si stanno tenendo nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Per quanto riguarda, invece, la tempistica delle sue possibili dimissioni dal nosocomio romano i medici sono rimasti ancora “vaghi” e se ne saprà di più nei giorni prossimi.

Stop al test di ammissione all’Università di Medicina, cosa prevede la legge delega

Stop al test di ammissione all’Università di Medicina, cosa prevede la legge delegaRoma, 11 mar. (askanews) – Entro 12 mesi il governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi con l’obiettivo di rivedere le modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria superando il numero chiuso oggi regolato dai test di ammissione. Lo prevede la proposta di legge approvata oggi in via definitiva dall’aula della Camera.


Il testo, composto da tre articoli, stabilisce i principi e i criteri direttivi che i decreti del governo dovranno rispettare. Innanzitutto è previsto che l’iscrizione al primo semestre dei corsi debba essere libera ma il governo dovrà individuare i criteri di sostenibilità dell’iscrizione libera in base alla disponibilità dei posti dichiarata dalle università. Il governo inoltre dovrà individuare le discipline qualificanti comuni che devono essere oggetto di insegnamento nel primo semestre dei corsi di studio di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, e di garantire programmi uniformi e coordinati, armonizzandone i piani di studio per un numero complessivo di crediti formativi universitari (CFU) stabilito a livello nazionale.Se l’iscrizione al primo semestre è libera, per il passaggio al secondo semestre è necessario non solo aver conseguito tutti i crediti stabiliti per gli esami di profitto del primo semestre, da svolgere secondo standard uniformi, ma anche collocarsi “in posizione utile” in una graduatoria di merito nazionale. In caso di mancata ammissione al secondo semestre, agli studenti vengono riconosciuti i crediti conseguiti negli esami del primo semestre per consentirgli di proseguire, anche in sovrannumero, in un diverso corso di studi tra quelli di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, da indicare come seconda scelta rispetto ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria, rendendo obbligatoria e gratuita la doppia iscrizione limitatamente al primo semestre.


“Siamo pronti, sui decreti attuativi correremo. Dal prossimo anno accademico non ci saranno più i test a crocette e partirà l’allargamento del numero chiuso con 30mila posti in più che saranno, sulla base dei fabbisogni, progressivamente distribuiti su tutte le università italiane: sarà un’apertura progressiva, inesorabile, continueremo ad aprire, ma sostenibile”. Così la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha commentato in transatlantico alla Camera l’approvazione in via definitiva del ddl delega.Critiche le opposizioni per cui “questo provvedimento non abolisce in alcun modo il numero chiuso” ed è “sostanzialmente un bluff” perché “in realtà sposta di sei mesi in avanti il processo di selezione per l’ingresso a medicina e non elimina il numero chiuso. Non lo fa perché, tra l’altro, all’interno di questa delega sono contenute misure molto generiche. È una delega in bianco”, ha commentato la deputata del Pd Irene Manzi.


Elisabetta Piccolotti di Avs teme che la riforma possa aprire la strada alle università telematiche che ad oggi non possono attivare corsi di laurea in medicina: “Vogliamo certezze sul fatto che non lo possano fare nemmeno in futuro, perché lo scenario che potrebbe presentarsi in questo Paese è quello di un numero molto cospicuo di immatricolazioni che gli atenei naturalmente faranno fatica a gestire durante il primo semestre, con aule stracolme, spazi insufficienti e servizi insufficienti per gli studenti, con la conseguenza che, a quel punto, qualcuno provi a dire che la soluzione c’è e si chiama didattica online e didattica telematica”. 

Lega, si muovono i salviniani: per congresso mozione su identità

Lega, si muovono i salviniani: per congresso mozione su identitàMilano, 11 mar. (askanews) – Si avvia la macchina congressuale della Lega, con l’annuncio della prima mozione: è firmata dal vice di Matteo Salvini, il veneto Alberto Stefani, e si intitola “Identità è futuro”. Il regolamento congressuale ancora non c’è, non si sa quante firme saranno necessarie per ammettere al voto la mozione, ma intanto un tema “forte” per il Carroccio come quello dell’identità e del legame coi territori è stato “prenotato” dai fedelissimi di Salvini.


Bruciati dunque sul tempo i leghisti che al congresso della Lega Lombarda, con Massimiliano Romeo, hanno sfidato vittoriosamente la linea del segretario Salvini per la Lega nazionale, chiedendo più attenzione al Nord e ai temi tradizioniali. “La mozione di Stefani affronta temi che sono nella storia della Lega, ma lo fa in modo costruttivo”, spiegano i fedelissimi di Salvini. Che infatti hanno subito appoggiato l’iniziativa di Stefani: Luca Toccalini e Igor Iezzi sono i primi ad assicurare la loro firma in calce alla mozione Stefani, che ora sarà portata all’esame del direttivo della Liga Veneta (di cui Stefani è segretario) prima della sua presentazione formale. “La difesa dell’identità locale è il Dna di questo movimento: autonomia, federalismo fiscale, buongoverno, lotta al globalismo omologante, protezione delle nostre comunità. La sfida del futuro si chiama identità”, dice Stefani al Gazzettino, spiegando l’impostazione della sua mozione.


Che, è bene precisarlo, non ha nulla a che vedere ad esempio con le mozioni dei congressi Pd, che rappresentano le piattaforme programmatiche di candidati alternativi alla segreteria. Nel caso del congresso della Lega si tratta invece di qualcosa di similie alle mozioni parlamentari: impegni su temi specifici che il congresso affida alla segreteria, che vede in corsa – alle assise in calendario il 5 e 6 aprile a Firenze – il solo Matteo Salvini. Impegni che dunque potranno essere molteplici e non alternativi tra loro.