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Confindustria, saggi: per Gozzi consenso si ferma al 13,36%

Confindustria, saggi: per Gozzi consenso si ferma al 13,36%Roma, 21 mar. (askanews) – Si fermano al 13,36% i consensi regolarmente esercitabili raccolti da Antonio Gozzi nella sua corsa alla presidenza di Confindustria. Prendendo in considerazione quelli arrivati dopo la chiusura delle consultazioni da parte dei saggi, l’11 marzo, la percentuale di consenso salirebbe al 15,94%. Ma l’ipotesi di considerare le delibere arrivate oltre tale data non è stata ritenuta percorribile. Lo hanno riferito – secondo quanto si apprende – i saggi dell’associazione nella relazione al consiglio generale spiegando alcune delle motivazioni alla base dell’esclusione di Gozzi dalla competizione. Per essere ammessi di diritto al voto di designazione del 4 aprile la percentuale di consenso deve essere pari al 20% dei voti assembleari. Tale percentuale è stata superata da Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini.


I saggi hanno assicurato di aver fatto ripetute verifiche e di aver constatato che le preferenze raccolte per Gozzi, nei vari incontri sul territorio, sono state pari a meno della metà di quelle andate al candidato con più preferenze.

Mattarella: i giovani sono la molla verso un futuro non autodistruttivo

Mattarella: i giovani sono la molla verso un futuro non autodistruttivoRoma, 21 mar. (askanews) – “Avete lanciato un messaggio su quello che è il dovere della nostra società rispetto ai bambini, ai ragazzi, ai giovani, e rispetto al diritto di avere possibilità di esprimersi, realizzarsi, di essere protagonisti, come dovete essere, del vostro futuro”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolgendosi ai ragazzi e alle ragazze che lo hanno accolto al Punto Luce delle Arti di Save the Children ad Ostia.


“Questo – ha aggiunto – esprime lo spirito di Save the Children che nei suoi 105 anni di vita ha coltivato questo obiettivo, questo traguardo, di consentire ai giovani le condizioni per esprimersi e realizzarsi. Questa è la molla che muove il mondo verso un futuro non autodistruttivo, e in questo momento ne abbiamo estremo bisogno”.

Bce, Danimarca aderisce alle piattaforme di pagamento T2 e Tips

Bce, Danimarca aderisce alle piattaforme di pagamento T2 e TipsRoma, 21 mar. (askanews) – Anche la Danimarca ha deciso di aderire al sistema di pagamenti all’ingrosso T2 della BCE e alla piattaforma di pagamenti e bonifici istantanei Tips (operata dalla Banca d’Italia). Lo riferisce la Bce con un comunicato, dopo che nei mesi scorsi la Svezia era stato il primo paese extra area euro a decidere una iniziativa analoga.


La Bce e la Banca centrale della Danimarca hanno siglato un accordo per includere la corona danese nelle due piattaforme. L’intesa dovrebbe diventare operativa dall’aprile del 2025, posto che la Danimarca già utilizza il sistema T2 per la regolazione dei pagamenti in euro. “Siamo molto contenti che la Danimarca utilizzerà i servizi Target dell’eurosistema per regolare le transazioni all’ingrosso e i pagamenti istantanei sulla corona danese – ha commentato la presidente della Bce, Christine Lagarde citata nel comunicato -. Questo rafforzerà l’integrazione finanziaria delle infrastrutture europee”.

Tajani: a Bari nessun atto di guerra, è giusto verificare

Tajani: a Bari nessun atto di guerra, è giusto verificareBruxelles, 21 mar. (askanews) – “Noi siamo sempre garantisti ma essere garantisti non significa non volere indagini per accertare la verità. Credo che Piantedosi abbia fatto bene, non c’è nessuna criminalizzazione ma dopo tanti arresti e l’inchiesta che ha toccato non il sindaco ma il Consiglio comunale di Bari, è giusto verificare cosa è successo in nome della trasparenza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a proposito della verifica avviata sul Comune di Bari in vista di un possibile scioglimento, a margine del summit Ppe a Bruxelles.


“Dire che la trasparenza è un atto di guerra – ha aggiunto – mi pare eccessivo e sbagliato. Nessuno ha detto qualcosa contro il sindaco, ma se ci sono delle infiltrazioni bisogna verificare. La verifica credo faccia bene a tutti. Non bisogna avere paura della verità, mi auguro che nessuno abbia niente da nascondere”.

Il sindaco di Milano: la vicenda di Bari è gran pasticcio, allontana dalla politica la gente perbene

Il sindaco di Milano: la vicenda di Bari è gran pasticcio, allontana dalla politica la gente perbeneRoma, 21 mar. (askanews) – “Come mio solito non giudico nel merito questioni delle quali non ho piena conoscenza”, ma il caso Bari “mi sembra un gran pasticcio”. Lo scrive sui social il sindaco di Milano, Beppe Sala.


“La questione Bari che si è abbattuta sull’amico Antonio Decaro – osserva – merita un commento. Il Ministero può avere le sue ragioni per avviare un’indagine sul rischio di infiltrazioni mafiose in una città importante come Bari, ma non può ignorare la valenza politica di un atto del genere, a due mesi e mezzo dalle elezioni nella stessa città”. “Anche perché, proviamo a essere pratici. La commissione che valuterà il possibile scioglimento del Consiglio Comunale – spiega Sala – avrà 90 giorni di tempo per esprimersi (prorogabili di altri 90). E poi si dibatterà. A andar bene (si fa per dire!) la Commissione si esprimerà nella finestra temporale dedicata a un eventuale ballottaggio. Più realisticamente si arriverà a una conclusione di questa verifica con un nuovo Consiglio Comunale già insediato. Che vorrebbe dire che un Consiglio insediato da poche settimane potrebbe essere subito delegittimato?”.


“Giriamola come vogliamo, ma mi sembra un gran pasticcio. Una di quelle cose che allontanano dalla politica la gente perbene che vuol dare il suo contributo al Paese. E questo è un gran peccato”, conclude il sindaco di Milano.

Il Trento Film Festival omaggia Francesco Nuti

Il Trento Film Festival omaggia Francesco NutiRoma, 21 mar. (askanews) – Il Trento Film Festival, la rassegna di cinema e culture di montagna, in programma nel capoluogo trentino dal 26 aprile al 5 maggio, quest’anno renderà omaggio a Francesco Nuti. “Dopo l’unanime cordoglio che ha accolto la sua scomparsa, il 12 giugno 2023, intorno alla figura di Francesco Nuti è tornato un po’ il silenzio – ha detto Mauro Gervasini, responsabile del programma cinematografico del festival – abbiamo pensato fosse giusto ricordarlo e omaggiarlo riproponendo il suo ‘film di montagna’, ‘Tutta colpa del paradiso’, girato nella Val d’Ayas in Valle d’Aosta nei pressi di Champoluc”.


Il regista e attore italiano è venuto a mancare l’anno scorso dopo una lunga malattia, al termine di una carriera segnata da grandissimi successi, ma anche da periodi difficili e da un ingiustificato oblio. “Sarà l’occasione per ripercorrere la carriera di un artista, attore comico, regista, scrittore e musicista, che dagli esordi con i Giancattivi agli anni Novanta è stato protagonista assoluto del cinema italiano” ha proseguito Gervasini. “Tutta colpa del paradiso”, il film girato da Nuti nel 1985 con soggetto e sceneggiatura realizzati insieme a Giovanni Veronesi e Vincenzo Cerami, racconta la storia di Romeo Casamonica, un giovane che, uscito dal carcere dopo aver scontato una condanna per rapina a mano armata, torna in libertà e si mette alla ricerca del figlio, affidato ad una famiglia valdostana. Una commedia delicata e malinconica, in bilico tra umorismo e rassegnazione, con una magistrale interpretazione dello stesso Nuti, sul set accompagnato da Ornella Muti, Roberto Alpi, Laura Betti, Marco Vivio.


Nei giorni del Festival, oltre alla proiezione speciale di “Tutta colpa del paradiso” – in programma domenica 28 aprile alle 19 al Supercinema Vittoria – sarà presentato in anteprima il podcast Zitti e Nuti di Emiliano Cribari, prodotto da Officina del Podcast: una narrazione del percorso artistico e personale di Francesco Nuti, dai Giancattivi agli ultimi lavori. In quell’occasione, il critico cinematografico Rocco Moccagatta ricorderà l’importanza dei film di Nuti nella storia del cinema italiano (lunedì 29 aprile ore 17 negli spazi di HarpoLab, in piazza Garzetti: dallo stesso giorno il podcast sarà disponibile su tutte le piattaforme).

La Cisl: i dati sull’occupazione sono positivi, ma è emergenza competenze

La Cisl: i dati sull’occupazione sono positivi, ma è emergenza competenzeRoma, 21 mar. (askanews) – “Occorrono interventi significativi e mirati per non esaurire la spinta positiva di questa fase: accelerare sul potenziamento dei servizi per l’impiego e sulle riforme del sistema scolastico e dell’orientamento; introdurre incentivi mirati per quelle platee ancora relegate all’inattività, in particolare premiando le aziende che introducano con accordo sindacale misure di conciliazione equamente utilizzate da lavoratori e lavoratrici; investire sui servizi per consentire alle donne di lavorare, non solo asili nido ma anche tempo pieno a scuola, centri estivi, accelerazione della legge sulla non autosufficienza. Infine occorrono misure di sostegno alla produttività e alla crescita”. E’ quanto sottolinea il primo numero del report Cisl sull’occupazione, a cura del dipartimento mercato del lavoro della confederazione.


Una ricerca che ha l’obiettivo di fornire periodicamente un quadro dei principali dati sul lavoro ed elementi utili per una chiave di lettura dei dati stessi. Un approfondimento per poter comprendere i motivi per cui i dati sull’occupazione, derivanti da diverse fonti di rilevazione, possono apparire discordanti, dando luogo spesso a commenti contrastanti. Secondo i dati analizzati dalla Cisl per il terzo anno consecutivo cresce l’occupazione: nel quarto trimestre 2023 gli occupati sono aumentati del 2,3% rispetto ad un anno fa, mentre calano i disoccupati e prosegue da metà 2021 la riduzione degli inattivi. A crescere è l’occupazione buona, quella a tempo indeterminato, con quasi 500.000 posti fissi in più in un anno e il calo di quelli a termine. Questi dati sono conseguenza di un rimbalzo post Covid superiore alle attese e di una serie di concause. Dipendono in buona parte anche dalla carenza di competenze, che sta diventando la vera emergenza e che, se in questa fase spinge le aziende ad assumere con contratti stabili, potrebbe diventare a breve un freno alla crescita, già bassa, e, se non affrontata per tempo, rischia di alimentare un bacino di lavoratori disoccupati o sottopagati a causa delle competenze inadeguate.


Pertanto, secondo la Cisl è necessario “iniziare a sciogliere la contraddizione della compresenza di aziende che non trovano le competenze ricercate con larghe fasce di inattività di donne e giovani che, nonostante questi recenti miglioramenti, tengono l’Italia inchiodata ai tassi di occupazione più bassi nell’Ue-27, primato a cui concorrono soprattutto i dati del Mezzogiorno. Così come va sciolto il dualismo tra aziende più produttive che soffrono la carenza di personale ed altre che non offrono adeguate condizioni di lavoro e retributive, spingendo donne e giovani a cercare condizioni migliori, alle quali, però, non sempre possono aspirare concretamente, perché non in possesso delle competenze richieste”.

Eurozona, indice PMI: economia quasi stabile, calo marginale

Eurozona, indice PMI: economia quasi stabile, calo marginaleRoma, 21 mar. (askanews) – L’attività economica dell’eurozona ha indicato valori quasi stabili, in base ai dati provvisori dell’indagine PMI di marzo, diffusi oggi da S&P Global, che hanno registrato solo un calo marginale della produzione di beni e servizi. La modesta ripresa del settore terziario ha preso vigore, ed è stata accompagnata da un declino più debole della produzione manifatturiera. Tuttavia, le attuali contrazioni riportate in Francia e Germania hanno controbilanciato la maggiore ripresa del resto dell’eurozona, segnalando un quadro economico non uniforme.


C’è stato calo più lento degli ordini e il miglioramento della fiducia nei prossimi 12 mesi, quest’ultima salita al valore più alto in 13 mesi. Dopo i ritardi registrati sulla tratta del Mar Rosso all’inizio dell’anno, anche i tempi di consegna dei fornitori hanno continuato a migliorare, facilitando maggiormente la riduzione dei costi manifatturieri. L’inflazione dei prezzi di acquisto e di vendita sostenuti dal terziario e’ nel frattempo rimasta elevata rispetto alla media storica a causa della crescita delle spese salariali. Detto ciò, gli aumenti sono diminuiti e in parte hanno alleggerito la pressione sull’inflazione dei prezzi di vendita. L’Indice destagionalizzato HCOB PMI Flash della Produzione Composita dell’eurozona, calcolato in base a circa l’85% delle risposte finali dell’indagine e redatto da S&P Global, è salito a marzo a 49.9 da 49.2 di febbraio. Il declino di marzo, nonostante segnali il decimo mese consecutivo di calo della produzione, è solo marginale e quello di minore portata da giugno scorso, indicando una quasi stabilizzazione della produzione. Il flusso dei nuovi ordini ha segnalato la più lenta contrazione in dieci mesi ed il lavoro inevaso ha registrato il minor tasso di riduzione in nove mesi.


Le condizioni economiche hanno tuttavia riportato dati dissimili nei paesi dell’eurozona, sia a livello nazionale che di settore. A marzo, la produzione manifatturiera dell’eurozona è diminuita per il dodicesimo mese consecutivo, e ad un tasso solo leggermente piu’ debole ma che ha prolungato di un altro mese il forte andamento di contrazione. Allo stesso modo, il calo dei nuovi ordini di beni è stato elevato rispetto alla media storica, considerando però che, dopo la moderazione registrata nei cinque mesi precedenti, ha indicato il valore minore in un anno.


Al contrario e dopo sei mesi di calo, l’attività economica terziaria di marzo è aumentata per il secondo mese consecutivo, segnando un tasso di espansione piu’ forte rispetto al valore marginale di febbraio, e toccando il rialzo piu’ forte da giugno dello scorso anno. Il tasso complessivo di crescita dei servizi e’ tuttavia rimasto notevolmente al di sotto di quello di marzo 2023, poiché nel corso di questo mese il rialzo dei nuovi ordini è stato solo leggero. L’incremento del flusso di nuovi ordini è stato comunque il primo dallo scorso giugno. Dopo due mesi di marginale calo a fine 2023, segnala ancora il comunicato di S&P Global,m i livelli occupazionali di marzo hanno indicato un aumento e per il terzo mese consecutivo, anche se rallentato ad un valore molto modesto. Si è registrata una maggiore perdita di posti di lavoro nel manifatturiero e un contemporaneo rallentamento della creazione occupazionale nel terziario. La diminuzione degli organici del settore industriale è stata notevole ed ha indicato per la seconda volta il valore maggiore da agosto 2020. A livello nazionale, sia in Germania che in Francia sono state riportate nuove e leggere riduzioni di personale, mentre nel resto dell’eurozona si sono registrate nuove assunzioni soprattutto nel terziario, anche se a tasso ridotto viste in parte le carenze di manodopera.


L’attuale sofferenza del settore manifatturiero è di nuovo risultata evidente dalla continua forte riduzione dell’acquisto di fattori produttivi da parte delle aziende, che a loro volta hanno indicato il calo più elevato di scorte da dicembre (ed il secondo maggiore da novembre 2012). Il risvolto positivo del minore livello di acquisto di fattori produttivi è stata la minore pressione sulla catena di approvvigionamento. Dopo il primo allungamento in un anno registrato a gennaio a causa delle interruzioni del traffico marittimo sul mar Rosso, i tempi di consegna di marzo si sono ridotti per il secondo mese consecutivo, indicando cosi’ un alleviamento dei disagi della catena logistica. La pressione sui prezzi registrata durante l’indagine condotta a marzo è diminuita, restando però elevata rispetto alla media pre-pandemica. A marzo, dopo l’accelerazione registrata nei due mesi precedenti, l’aumento medio dei prezzi di acquisto rilevato dai settori manifatturiero e terziario è diminuito segnando il più basso ritmo di inflazione complessiva dei costi in tre mesi. Se la continua contrazione dei costi manifatturieri ha avvicinato l’inflazione dei prezzi di acquisto ai livelli medi pre-pandemici, l’aumento dei prezzi del settore terziario, anche se a marzoè rallentato, è stato nettamente superiore alla tendenza pre-Covid. I maggiori costi affrontati dal terziario sono stati spesso collegati all’aumento dei salari. Registrando a marzo la prima riduzione in cinque mesi e dopo aver toccato a febbraio un picco di rialzo in nove mesi, anche l’inflazione dei prezzi di vendita è diminuita. Nell’indagine di marzo, continua ancora S&P Global, le previsioni sui prossimi 12 mesi sono migliorate per il sesto mese consecutivo, segnalando il livello più elevato di ottimismo da febbraio dell’anno scorso. La fiducia ha toccato un picco di rialzo in 23 mesi nel settore terziario, evidenziando l’ulteriore ripresa rispetto ai minimi di settembre, mentre il manifatturiero è scivolato ancora più in basso, mantenendosi però maggiore rispetto ai livelli di fine 2023. I recenti mesi hanno osservato un miglioramento dell’ottimismo delle aziende grazie soprattutto alle previsioni di tassi di interessi piu’ bassi e di una moderazione del costo della vita. Restano tuttavia le preoccupazioni sulle tante incertezze economiche causate dalle attuali tensioni geopolitiche e da un persistente caro prezzi.

Bce: inflazione dovrebbe proseguire moderazione nei prossimi mesi

Bce: inflazione dovrebbe proseguire moderazione nei prossimi mesiRoma, 21 mar. (askanews) – Il Consiglio direttivo della Bce resta “determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine. Sulla base della valutazione corrente, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della Bce si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo”. Lo afferma la stessa istituzione nel sul ultimo bollettino economico, che fa iferimento alla riunione del 7 marzo.


In quella occasione la presidente Christine Lagarde aveva lanciato segnali, poi ripetuti a più riprese, anche ieri, letti come una apertura a un possibile (ma non certo) primo taglio dei tassi di interesse nel mese di giugno, quando “avremo molti più dati”, aveva detto. Il Bollettino ribadisce che “le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati dell’orientamento restrittivo”.


Ma rileva anche che l’inflazione “dovrebbe mantenere la tendenza al ribasso nei prossimi mesi e ci si attende che, su un orizzonte temporale più lungo, raggiunga l’obiettivo del Consiglio direttivo, a fronte della moderazione del costo del lavoro e dell’attenuarsi dell’impatto degli shock energetici passati, delle strozzature dal lato dell’offerta e della riapertura dell’economia dopo la pandemia”. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse “si baseranno sui risultati della valutazione circa le prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, la dinamica dell’inflazione di fondo e l’intensità della trasmissione della politica monetaria”, spiega la Bce.

Meloni: il ricordo delle vittime di mafia sia il faro che ci guida

Meloni: il ricordo delle vittime di mafia sia il faro che ci guidaRoma, 21 mar. (askanews) – “La Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie è un’occasione importante per rendere omaggio a chi ha perso la vita per mano malavitosa, per stringerci attorno ai loro familiari e trasmettere le loro storie ai più giovani, per rinnovare l’impegno quotidiano di ciascuno di noi e delle nostre Istituzioni contro ogni forma di criminalità organizzata”. Lo scrive su X la premier Giorgia Meloni.


“Il ricordo di chi ha pagato un prezzo così alto e l’esempio di chi ha sacrificato la propria vita a difesa della legalità, devono essere il faro che guida le azioni e l’operato di tutti noi. Sempre”, aggiunge.