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Amazon in colloquio con FedEx su business restituzione merci

Amazon in colloquio con FedEx su business restituzione merciNew York, 18 mar. (askanews) – La società di consegne FedEx e il gigante delle vendite online Amazon sono tornate ad esplorare la possibilità di riaprire una linea di business in comune: la consegna nei punti vendita FedEx delle merci rese di Amazon. A darne notizia in esclusiva è il Wall Street Journal.


Secondo il quotidiano finanziario, lo scorso anno le due società hanno valutato l’accordo, mentre FedEx cercava di aumentare i volumi dei pacchi in un contesto di crisi del settore e Amazon puntava a migliorare l’esperienza dei suoi clienti nella restituzione degli articoli. Nessun accordo è stato ancora raggiunto, ma i colloqui indicano un tentativo di ricucire le relazioni commerciali dopo che nel 2019 era stata rotta la collaborazione sulla consegna dei pacchi Amazon, da parte della compagnia di consegne. Amazon si era affidata poi al servizio di UPS. (immagine da sito ufficiale Amazon)

Apple in trattative con Alphabet per licenza Gemini IA su iPhone

Apple in trattative con Alphabet per licenza Gemini IA su iPhoneNew York, 18 mar. (askanews) – Secondo l’agenzia Bloomberg, Apple è in trattative con Google, di proprietà di Alphabet, per concedere al produttore di iPhone la licenza e integrare il motore di intelligenza artificiale Gemini all’interno degli apparecchi. Gemini è la suite di strumenti di intelligenza artificiale generativa di Google, che va dai chatbot agli assistenti di codifica.


Secondo le fonti di Bloomberg i due giganti della tecnologia sono “in trattative attive” affinché Gemini abiliti alcune nuove funzionalità che saranno disponibili sul software di iPhone entro la fine dell’anno. Apple potrebbe lanciare iOS 18, il suo ultimo sistema operativo per iPhone, già alla conferenza mondiale degli sviluppatori di giugno. La società di Cupertino avrebbe aperto anche un tavolo con OpenAI, sull’utilizzo dei suoi modelli.

Fininvest, al via riassetto immobiliare: Macherio a Barbara Berlusconi

Fininvest, al via riassetto immobiliare: Macherio a Barbara BerlusconiMilano, 18 mar. (askanews) – Riassetto immobiliare in casa Fininvest, con le storiche residenze di Silvio Berlusconi che saranno spartite tra i figli. E’ andata, infatti, a Barbara Berlusconi la villa di Macherio, mentre la primogenita Marina si è aggiudicata Villa Campari sul Lago Maggiore. Villa Feltrinelli, conosciuta anche come Villa Zeffirelli, a Roma sull’Appia Antica, sarà acquistata da Pier Silvio Berlusconi. La residenza milanese di via Rovani da tempo era stata acquistata dall’ultimogenito Luigi.


Secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, è stato firmato un accordo tra Fininvest e Dolcedrago per l’acquisizione di Immobiliare Idra – proprietaria di svariati immobili di pregio, tra cui Villa Certosa in Costa Smeralda – da parte di Fininvest Real Estate, società che all’interno del gruppo Fininvest svolge l’attività di gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare. Il valore dell’operazione si aggirerebbe attorno ai 400 milioni di euro. Immobiliare Idra è stata fino ad oggi controllata al 100% dalla Dolcedrago, che era al 99,5% di Silvio Berlusconi, poi passata alla comunione dei figli eredi. Obiettivo dell’operazione è quello di poter usufruire delle strutture e competenze di Fininvest Real Estate nella valorizzazione e nella gestione degli immobili.

Il film “Il più bel secolo della mia vita” presentato in Senato

Il film “Il più bel secolo della mia vita” presentato in SenatoRoma, 18 mar. (askanews) – Si è svolta il 13 marzo nella Sala dei Caduti di Nassiriya in Senato, su iniziativa della senatrice M5S Elisa Pirro, la conferenza stampa “La legge del secolo e il diritto al riconoscimento delle origini”, nel corso della quale è stata presentata una mozione sul tema a prima firma della stessa senatrice Pirro. “La ricerca delle proprie origini – ha affermato Pirro – è un passaggio chiave nel processo di definizione della propria identità, per queste ragioni ho presentato una mozione volta a bilanciare i diritti dei figli di conoscerle con quelli delle madri che partoriscono in anonimato”. Insieme alla senatrice M5S Elisa Pirro, sono intervenuti la presidente Associazione Figli Adottivi e Genitori Naturali Luisa Di Fiore, il magistrato Alfonso Sabella, Alessandro Bardani, regista del film “Il più bel secolo della mia vita” con i protagonisti Sergio Castellitto e Valerio Lundini e il cantautore Brunori Sas.


Il più bel secolo della mia vita, di cui sono stati proiettati alcuni estratti, è la prima opera cinematografica a occuparsi della cosiddetta: “Legge dei 100 anni”. Normativa n.184 – 4 Maggio 1983 che all’art.28 recita: “… Nel caso di figlio non riconosciuto alla nascita, chiamato anche N.N., le informazioni concernenti l’identità dei genitori biologici possono essere fornite all’esercente soltanto dopo il compimento del centesimo anno di età…”. Questa legge (unica in Europa e condannata sia dalla Corte di Strasburgo, sia dalla Corte Costituzionale) vieta a un figlio non riconosciuto, nato nel nostro Paese, di conoscere la sua storia familiare fino al compimento del centesimo anno di età. “Sono felicissimo che il film abbia messo a conoscenza tantissime persone dell’esistenza di questa assurda legge e abbia risvegliato una coscienza civile nelle istituzioni; donando nuova linfa ad una battaglia che si occupa di figli non riconosciuti, diventando il manifesto di questa lotta finora non riconosciuta dal mondo politico”, ha detto il regista Alessandro Bardani.


“La nostra presenza qui è la testimonianza che c’è finalmente un’attenzione nei confronti di una battaglia importante. Mi è capitato di parlare con persone che inizialmente pensavano che questa legge fosse frutto dell’invenzione di uno sceneggiatore mentre in realtà, grazie anche a Luisa Di Fiore che ha condiviso con noi l’esperienza di questo film e che è stata una guida importante, soprattutto a livello umano con la sua grande esperienza, ho capito che questa ferita è un diritto che manca, una ferita che negli anni lacera dentro e proprio come dice la Corte Europea, non certo io, può creare danni fisici e psicologici anche se non dimostrati scientificamente. La cosa che mi stupisce è che non coinvolge solo la volontà di un figlio o di una figlia di raccontare le proprie origini e spero veramente che la legge finalmente si allinei con tutti gli altri paesi europei”. “Il diritto umano alla propria identità e alla conseguente salute psicofisica è minato dal buio sulla propria storia biologica – ha commentato Luisa Di Fiore – mi batto da venti anni per vedere riconosciuto questo diritto e per portare il pensiero comune a fianco di chi questo diritto non ce l’ha. Come dice Valerio Lundini in un passaggio del film: ‘Non sappiamo chi siamo se non conosciamo da dove veniamo’. L’Associazione che rappresento è portavoce di migliaia di figli adottivi che vogliono vedersi riconosciuto questo diritto e siamo stati onorati di aver contribuito alla realizzazione di questo gioiellino cinematografico che ci ha visto al centro della scena a cui non siamo abituati”.


“Vengo da una famiglia che non mi ha ancora abbandonato – ha esordito scherzando Valerio Lundini – e sicuramente avevo bisogno di empatizzare con il mio personaggio e capire cosa lo smuovesse ad essere così arrabbiato con la famiglia adottiva e quella che lo aveva abbandonato e quindi mi sono rivolto a Luisa che mi ha esposto la sua istanza e quello che lei e gli altri membri dell’associazione, provano. E questo sicuramente è stato molto utile. Nel film c’è una scena in cui Gustavo, interpretato da Castellitto, viene portato difronte a un Ministro affinché la sua stessa persona e la sua storia da centenario che non ha mai conosciuto i suoi genitori, potesse servire a smuovere qualcosa. Oggi sembra una situazione molto analoga a quella del film ed è un bel merito del film che questo oggi si stia realizzando nella realtà e che siamo qui a parlarne”. “Per un attore, un artista in genere, partecipare a un progetto che in qualche modo può produrre un cambiamento così significativo come quello di una legge è già di per sé una grande soddisfazione – ha detto Sergio Castellitto – non tutti i desideri sono un diritto, però la cosa interessante è che, in questo caso, a mio avviso, è proprio il desiderio che stabilisce il diritto. In conseguenza al trauma dell’abbandono, io ho il diritto di sapere da dove provengo”.


“Ho scritto questo brano partendo dalla suggestione della sceneggiatura, che già mi aveva convinto perché i dialoghi mi sembrava già di vederli e avevo la percezione e la sensazione che il film fosse un film autentico – ha detto Brunori – Lo dico perché penso che poi quello che succede in un film, e questo è un caso veramente speciale, quando il film risulta autentico chiaramente entra più in profondità nella sensibilità e nel cuore delle persone, quindi poi possono accadere cose del genere”. “Il vuoto normativo determinato dalla sentenza della Consulta – ha spiegato Alfonso Sabella – deve essere colmato al più presto per assicurare, almeno, l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge che attualmente è vanificata dalle differenti prassi e dai diversi criteri interpretativi adottati dai singoli Tribunali per i minorenni in assenza di una regolamentazione avente forza di legge”.

Meloni: il Civid ha sconvolto le nostre vite ma gli italiani hanno reagito

Meloni: il Civid ha sconvolto le nostre vite ma gli italiani hanno reagitoRoma, 18 mar. (askanews) – “La pandemia da Covid-19 ha segnato la nostra storia recente. Più di quattro anni fa la crisi sanitaria si è abbattuta sul mondo e la nostra Nazione ha pagato un prezzo particolarmente alto. Oggi onoriamo la memoria dei nostri connazionali che non ci sono più e ci stringiamo alle loro famiglie e ai loro cari. Il dolore per le tantissime vite perse è una ferita ancora aperta”. Lo ha scritto in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della Giornata in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus “La crisi pandemica – ha proseguito – ha prodotto enormi conseguenze economiche, sociali e sanitarie e il cammino per uscirne è ancora, per diversi aspetti, lungo. Penso, ad esempio, all’impatto devastante che il Covid-19 ha avuto sui nostri bambini e sui nostri adolescenti. Servirà molto tempo e un complesso insieme di interventi per restituire alle nostre giovani generazioni ciò che la pandemia, e le regole sanitarie imposte all’epoca, hanno tolto loro”.


“La pandemia ha sconvolto le nostre vite, ma il popolo italiano ha trovato la forza di reagire. E lo ha fatto con umanità, solidarietà, unità e abnegazione. Questa è l’eredità più preziosa di quella crisi, che dobbiamo saper ricordare e che ci può insegnare ancora molto”, ha concluso Meloni. 

Covid, Meloni: ha sconvolto nostre vite ma italiani hanno reagito

Covid, Meloni: ha sconvolto nostre vite ma italiani hanno reagitoRoma, 18 mar. (askanews) – “La pandemia da Covid-19 ha segnato la nostra storia recente. Più di quattro anni fa la crisi sanitaria si è abbattuta sul mondo e la nostra Nazione ha pagato un prezzo particolarmente alto. Oggi onoriamo la memoria dei nostri connazionali che non ci sono più e ci stringiamo alle loro famiglie e ai loro cari. Il dolore per le tantissime vite perse è una ferita ancora aperta”. Lo ha scritto in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della Giornata in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus


“La crisi pandemica – ha proseguito – ha prodotto enormi conseguenze economiche, sociali e sanitarie e il cammino per uscirne è ancora, per diversi aspetti, lungo. Penso, ad esempio, all’impatto devastante che il Covid-19 ha avuto sui nostri bambini e sui nostri adolescenti. Servirà molto tempo e un complesso insieme di interventi per restituire alle nostre giovani generazioni ciò che la pandemia, e le regole sanitarie imposte all’epoca, hanno tolto loro”. “La pandemia ha sconvolto le nostre vite, ma il popolo italiano ha trovato la forza di reagire. E lo ha fatto con umanità, solidarietà, unità e abnegazione. Questa è l’eredità più preziosa di quella crisi, che dobbiamo saper ricordare e che ci può insegnare ancora molto”, ha concluso Meloni.

Tennis, Nardi entra nella Top 100, Sinner, caccia al n.2

Tennis, Nardi entra nella Top 100, Sinner, caccia al n.2Roma, 18 mar. (askanews) – E’ il gran giorno di Luca Nardi. Il marchigiano figura per la prima volta nel gruppo dei primi 100 del mondo del ranking. Nardi è salito di 27 posizioni rispetto all’ultima classifica ATP, pubblicata due settimane fa prima dell’inizio del Masters 1000 di Indian Wells: tra gli attuali Top 100 l’italiano è il giocatore che ne ha guadagnate di più.


E’ il risultato dell’ingresso da lucky loser a Indian Wells, al posto della testa di serie Etcheverry con tanto di bye al primo turno, e della sorprendente quanto meritata vittoria contro Novak Djokovic. Nardi è diventato il giocatore con la classifica più bassa ad aver mai sconfitto Nole in un Masters 1000 o in uno Slam (primato che finora spettava al sudafricano Kevin Anderson, n.122 quando si impose a Miami nel 2008). Ed anche il quarto tennista con il ranking più basso a battere un numero umo del mondo in carica in un “1000”. Il ventenne pesarese si è fermato al terzo turno contro Tommy Paul.Bel balzo in avanti in classifica anche per Francesco Maestrelli (+17), numero 226 questa settimana dopo la semifinale al Challenger ungherese di Szekesfehervar, e Matteo Berrettini, rientrato in Top 150 (142, +12) dopo la finale al Challenger 175 di Phoenix, il suo incoraggiante primo torneo dopo sei mesi di infortunio. E ora c’è Miami.


Non cambiano le gerarchie in vetta al ranking ATP. La sconfitta in semifinale contro Carlos Alcaraz, la prima del 2024 per l’altoatesino, ha impedito per ora a Jannik Sinner di salire in Top 2, dove nessun italiano è mai arrivato nella storia del tennis maschile. L’altoatesino a Miami potrà incrementare il suo bottino di punti, 8.310 questa settimana, solo di altri 400 in quanto l’anno scorso è arrivato in finale perdendo contro Daniil Medvedev. Aveva sconfitto allora in semifinale Carlos Alcaraz, che dunque parte per il secondo Masters 1000 della stagione con un vantaggio virtuale più ampio del divario di 495 punti in classifica. Se si tolgono i punti di Miami 2023, infatti, e si guardano le proiezioni in tempo reale, il murciano avrebbe 8.445 punti; l’azzurro 7.710.Guardando alla Top 20, da segnalare il best ranking del kazako Alexander Bublik (18, +2). Lunedì da celebrare anche per Tomas Machac (60, +3), per il 18enne Jakub Mensik, miglior Under 20 nel ranking e avversario di Nardi nelle qualificazioni a Miami, che entra per la prima volta in Top 70 (70, +11), e per il francese Arthur Cazaux (74, +3) battuto negli ottavi a Phoenix da Berrettini.


Questa la Top Ten: 1 (=0) N. Djokovic (SRB) 9.725 punti 2 (=0) C. Alcaraz (ESP) 8.805 3 (=0) J. Sinner (ITA) 8.310 4 (=0) D. Medvedev 7.765 5 (+1) A. Zverev (GER) 5.060 6 (-1) A. Rublev 4.970 7 (=0) H. Rune (DEN) 3.875 8 (+1) C. Ruud (NOR) 3.560 9 (-1) H. Hurkacz (POL) 3.370 10 (=0) A. de Minaur (AUS) 3.300 

Alcune delle cose che ha detto il Presidente della Corte costituzionale

Alcune delle cose che ha detto il Presidente della Corte costituzionaleRoma, 18 mar. (askanews) – “In un sistema costituzionale fondato sulla separazione dei poteri, al rigoroso rispetto delle decisioni delle magistrature deve corrispondere l’altrettanto rilevante rispetto delle decisioni delle sedi parlamentari, espressione della sovranità popolare”. Così il presidente della Corte costituzionale, Augusto Antonio Barbera, nel corso della riunione straordinaria della Consulta alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Mi sia consentito rivolgere un invito alle Camere, affinché, ormai esaurite le prime due votazioni, provvedano nel più breve tempo” a completare la composizione della Consulta eleggendo il quindicesimo giudice. “A tale proposito, non è superfluo ricordare che l’apporto di ciascun giudice è essenziale per il buon esito del giudizio costituzionale, fondato sulla piena collegialità”, ha aggiunto.


“Le previsioni costituzionali assicurano efficacemente accanto al pluralismo, l’indipendenza della Corte. Quest’ultima non rischia di essere minata da contingenti vicende politiche, sia in ragione della diversificazione dei canali di accesso, sia alla luce dell’ampia maggioranza richiesta per l’elezione dei giudici di estrazione parlamentare, sia per il divieto di rielezione. E ciò a differenza di quanto previsto per la composizione di altre Corti europee, talvolta impropriamente accostate a quella italiana”, ha proseguito. La Corte Costituzionale auspica un intervento del legislatore sul fine vita, sia sulla condizione anagrafica dei figli di coppie dello stesso sesso. “Non si può non manifestare un certo rammarico per il fatto che nei casi più significativi il legislatore non sia intervenuto, rinunciando ad una prerogativa che ad esso compete, obbligando questa Corte a procedere con una propria e autonoma soluzione, inevitabile in forza dell’imperativo di osservare la Costituzione”, ha affermato Barbera.


“È con questo spirito che si auspica sia un intervento del legislatore che dia seguito alla sentenza n. 242 del 2019 (il cosiddetto caso Cappato), sul fine vita, sia un intervento che tenga conto del monito relativo alla condizione anagrafica dei figli di coppie dello stesso sesso (come già auspicato nelle due sentenze n. 32 e n. 33 del 2021)”, ha aggiunto sottolineando che in entrambi i casi “il silenzio del legislatore sta portando, nel primo, a numerose supplenze delle assemblee regionali; nel secondo, al disordinato e contraddittorio intervento dei Sindaci preposti ai registri dell’anagrafe”. “Tra il 2022 e il 2023 dall’angoscia della pandemia si è passati al fragore delle armi, prima ai confini dell’Europa, per effetto dell’aggressione russa al popolo ucraino, e adesso nel Medio Oriente, per l’orrore degli attacchi terroristici e le dure reazioni israeliane”. “Questa Corte è chiamata ad essere ‘custode della Costituzione’, ma è tenuta ad essere altrettanto attenta a non costruire, con i soli strumenti dell’interpretazione, una fragile ‘Costituzione dei custodi’” detto il presidente della Corte costituzionale.


“Del resto importanti innovazioni nella storia della Repubblica – si pensi alla disciplina dell’interruzione della gravidanza o a quella delle unioni civili – sono state il frutto del concorso di rilevanti pronunce della Corte costituzionale, a cui hanno fatto seguito non meno significative decisioni legislative, che hanno visto ampiamente coinvolta la rappresentanza popolare. Tale convergenza si è resa virtuosa proprio perché in questi ambiti la lettera della Costituzione non indicava una soluzione univoca”, ha spiegato Barbera. “Nell’anno passato sono state assunte 229 decisioni, contro le 270 del 2022”. “Il calo del numero delle decisioni prima evidenziato si collega, in particolare, alla riduzione del numero dei ricorsi in via principale. Nell’anno 2023, infatti, ne sono stati promossi solo 35, con una diminuzione di circa il 60% rispetto all’anno precedente”, ha aggiunto.


“Tale sensibile decremento del contenzioso tra Stato e Regioni è verosimilmente imputabile ai meccanismi di raccordo politico fra Governo e Regioni che permettono loro di mediare tra le reciproche posizioni e di raggiungere punti di composizione. Su questi ultimi non spetta alla Corte intervenire, fermo restando – è ovvio – il possibile successivo controllo di costituzionalità in via incidentale che potrebbe avere luogo sulla medesima normativa”, ha detto ancora.

I Papà italiani sono i più vecchi d’Europa

I Papà italiani sono i più vecchi d’EuropaRoma, 18 mar. (askanews) – Diventare papà per la prima volta è un’esperienza che gli uomini italiani continuano a spostare sempre più avanti nel tempo, più di quanto si faccia negli altri Paesi europei. I più recenti dati Istat indicano, infatti, che in Italia si diventa papà mediamente a 35,8 anni, mentre in Francia a 33,9 anni, in Germania a 33,2, in Inghilterra e Galles a 33,7 anni. Un fenomeno sempre più frequente rispetto al passato che riguarderebbe circa il 70% dei nuovi papà italiani: ciò significa che 1 uomo su 3 è ancora senza figli oltre i 36 anni d’età. Una tendenza a ritardare la paternità che non è priva di conseguenze: numerose evidenze scientifiche dimostrano che le caratteristiche funzionali dello spermatozoo, cioè motilità, morfologia e anche i danni al DNA, peggiorano con l’età. A tutto questo si aggiunge al fatto che con l’avanzare dell’età aumenta il tempo di esposizione agli inquinanti ambientati esterni, come le microplastiche che negli ultimi anni hanno dimostrato essere un problema rilevante per la fertilità maschile. In più i cambiamenti climatici con l’aumento della temperatura globale hanno anch’essi un impatto negativo sulla fertilità maschile, dimostrato dalla riduzione volumetrica dei testicoli nella popolazione generale. Per questo, in vista della Festa del Papà, gli esperti della Società Italiana di Andrologia (SIA) puntano i riflettori sull’importanza di anticipare la paternità e, dove non possibile, di preservare la fertilità fin da giovani, principalmente attraverso un sano stile di vita, ma anche con il contributo di sostanze di estrazione naturali in grado di offrire protezione contro i danni del tempo e degli inquinanti ambientali esterni. “In Italia l’età in cui si fa il primo figlio è aumentata di 10 anni, passando dai 25 anni della fine degli anni ’90 ai circa 36 attuali, che pongono il nostro Paese in cima alla classifica dell’età media del concepimento in Europa. Un fenomeno che riguarda quasi il 70% dei nuovi papà italiani. Ne consegue che 1 uomo su 3, superata questa soglia, è ancora senza figli. Questo significa che nel giro di pochi decenni si è passati da una situazione nella quale solo una ridotta minoranza arrivava senza figli all’età di 35 anni, a una nella quale la maggioranza della popolazione maschile rinvia oltre questa soglia anagrafica la prima esperienza di paternità – dichiara Alessandro Palmieri, Presidente SIA e Professore di Urologia alla Università Federico II di Napoli -. Un accentuato ritardo maschile che può essere imputato a vari motivi di ordine culturale, economico e biologico, ma anche dall’allungamento della vita che nella donna non influenza, invece, la possibilità riproduttiva rimasta ferma intorno ai 50 anni. Tutto questo concorre nel rendere gli uomini più propensi a un rinvio della paternità, toccando anche estremi che arrivano a superare addirittura i 45-50 anni, per cui saranno padri-nonni prima che il figlio diventi maggiorenne – sottolinea -. La nostra società sta assegnando alla riproduzione un ruolo tardivo dimenticando che la fertilità, sia maschile che femminile, ha il suo picco massimo tra i 20 e i 30 anni e che la potenzialità fecondante del maschio è in netto declino – precisa Palmieri -. Oggi con le difficoltà economiche, tutti si trovano costretti a ritardare e aspettare di sistemarsi prima di fare figli. Con l’avanzare dell’età però la fertilità diminuisce perché anche gli spermatozoi ‘invecchiano’ e bisogna insegnare alle giovani generazioni l’importanza di una fertilità sana al momento giusto che va preservata fin da giovani”.


 

Giovanni Allevi ospite di Happiness on Tour. Vite-Storie di felicità

Giovanni Allevi ospite di Happiness on Tour. Vite-Storie di felicitàMilano, 18 mar. (askanews) – “Happiness on Tour. Vite – Storie di felicità”, il più grande spettacolo gratuito dedicato alla Felicità, annuncia la partecipazione straordinaria del compositore e filosofo, M° Giovanni Allevi, mercoledì 20 marzo, Giornata Mondiale della Felicità 2024, sul palco del Forum di Assago a Milano.


Il M° Allevi regalerà a una platea di migliaia di studenti delle scuole superiori nello spettacolo del mattino, una preziosa ed emozionante testimonianza attraverso la quale gli spettatori potranno trarre importanti spunti di riflessione e vivere una forte esperienza formativa per la ricerca della propria felicità. Sarà una partecipazione straordinaria e molto attesa, che vedrà eccezionalmente il Maestro Allevi in un ambito diverso rispetto a quello concertistico. Un’occasione rara in questo momento in cui l’artista, che continua il suo percorso terapeutico dovuto a un mieloma multiplo, è totalmente immerso nel suo ritorno alla Musica, con un esaltante tour internazionale di concerti già tutti sold out.


«È un onore per noi avere il Maestro Allevi a “Happiness on tour” – dichiara Walter Rolfo, Presidente della Fondazione della Felicità – La sua testimonianza unica, simbolo di forza e tenacia, può offrire agli studenti, e a tutti noi, grande ispirazione per non dimenticarci che possiamo imparare ad essere felici. Tengo a ringraziarlo vivamente per il suo speciale e prezioso contributo». “Happiness on Tour” è uno show organizzato dalla Fondazione della Felicità con il Patrocinio della Regione Lombarda e del Comune di Milano.


Un evento gratuito, che prenderà il via già dalle 9.30 della mattina al Forum di Assago a Milano, con uno sguardo rivolto soprattutto alle scuole superiori, e proseguirà la sera dalle 21.00, aperto a tutti previa prenotazione su Fondazione della Felicità . Il programma dello spettacolo “Happiness on Tour” del 20 marzo è consultabile sul sito ufficiale della Fondazione della Felicità.