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Lavoro, Istat: +481mila occupati nel 2023, tasso sale al 61,5%

Lavoro, Istat: +481mila occupati nel 2023, tasso sale al 61,5%Roma, 13 mar. (askanews) – Nella media del 2023 prosegue la crescita, già registrata nei due anni precedenti, del numero di occupati (+481 mila, +2,1% in un anno), la cui stima si attesta a 23 milioni 580 mila unità. Il tasso di occupazione di 15-64 anni sale al 61,5% (+1,3 punti percentuali in un anno). Lo ha reso noto l’Istat.


La crescita dell’occupazione, rispetto al 2022, interessa soprattutto i dipendenti a tempo indeterminato (+491 mila, +3,3%) e, con minore intensità, gli indipendenti (+62 mila, +1,3); risultano invece in calo i dipendenti a termine (-73 mila, -2,4%). Continua l’aumento, già osservato nei due anni precedenti, del lavoro a tempo pieno (+446 mila, +2,4%) e cresce a ritmi più sostenuti rispetto all’anno precedente anche quello a tempo parziale (+35 mila, +0,8%).


Tra le donne, il tasso di occupazione aumenta poco di più rispetto agli uomini (+1,4 punti rispetto a +1,2 punti) e si associa alla diminuzione più marcata di quello di disoccupazione (-0,6 e -0,3 punti, rispettivamente); è invece quasi identica la riduzione del tasso di inattività 15-64 anni (-1,2 punti le donne e -1,1 punti gli uomini). Il gap a sfavore delle donne si attesta a circa 18 punti per i tassi di occupazione e di inattività (15-64 anni) e a 2 punti per il tasso di disoccupazione.


Mlp

Il Papa: la guerra è una pazzia, ed è sempre una sconfitta

Il Papa: la guerra è una pazzia, ed è sempre una sconfittaRoma, 13 mar. (askanews) – “Oggi mi hanno portato un rosario e un vangelo di un giovane soldato morto al fronte. Lui pregava con quello. Tanti giovani, tanti giovani vanno a morire. Preghiamo il Signore perchè ci dia la grazia di vincere questa pazzia della guerra, che sempre è una sconfitta”. Così Papa Francesco concludendo la sua catechesi nell’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro. “Per favore, perseveriamo nella fervida preghiera per quanti soffrono le terribili conseguenze della guerra”, ha detto ancora.


Papa Francesco era presente all’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro, ma non ha letto il discorso previsto perché ancora “un po raffreddato”. “Sono ancora sono un po raffreddato e per questo ho chiesto al monsignore di leggere la catechesi: stiamo attenti, credo ci potrà fare molto bene”, ha detto Francesco aprendo l’udienza. Nel discorso il Papa, continuando il ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, ha incentrato la sua riflessione sul tema “L’agire virtuoso”. Papa Francesco nel suo discorso letto durante l’Udienza generale ha ricordato “che mondo felice sarebbe quello in cui la giustizia, il rispetto, la benevolenza reciproca, la larghezza d’animo, la speranza fossero la normalità condivisa, e non invece una rara anomalia! Ecco perché il capitolo sull’agire virtuoso, in questi nostri tempi drammatici nei quali facciamo spesso i conti con il peggio dell’umano, dovrebbe essere riscoperto e praticato da tutti”.

Tennis, a Phoenix rientro vincente per Berrettini

Tennis, a Phoenix rientro vincente per BerrettiniRoma, 13 mar. (askanews) – Finalmente un sorriso per Matteo Berrettini. Il ventisettenne romano ha esordito con una vittoria al Challenger 175 di Phoenix (Arizona). Ed è già un Berrettini convincente quello che batte in rimonta il francese Hugo Gaston in un torneo dove ci sono molti reduci da Indian Wells (eliminati subito). Finisce 3-6 6-3 6-1 per Berrettini, in una partita in cui l’azzurro comanda sempre lo scambio e va in crescendo per tutto il match. L’ultima vittoria del finalista di Wimbledon 2021 risaliva al primo turno degli Us Open dell’anno scorso, contro un altro francese, Hugo Humbert.

Sinner: non è stato un match semplice, contento della mia prestazione

Sinner: non è stato un match semplice, contento della mia prestazioneRoma, 13 mar. (askanews) – Orgoglioso, concentrato, già proiettato alla prossima sfida. Jannik Sinner ha continuato la sua marcia da record nel 2024 con il successo in due set su Ben Shelton a Indian Wells, il secondo in tre confronti diretti. “Non è mai facile giocare contro di lui, non ti dà molto ritmo: è un avversario che mi fa crescere” ha detto nell’intervista a caldo dopo la partita.


“Oggi non è stato un match semplice, c’era anche un po’ di vento. Lui ha servito molto bene. Mentalmente sono stato forte soprattutto nei punti importanti del primo set. Ho avuto le mie chances, che sono riuscito a sfruttare. Sono sempre stato positivo, dopo il break del secondo set mi sono sentito meglio e ho spinto un po’ di più. Sono contento della mia prestazione”.

Papa: sono tempi drammatici, facciamo i conti con il peggio dell’umano

Papa: sono tempi drammatici, facciamo i conti con il peggio dell’umanoRoma, 13 mar. (askanews) – “Che mondo felice sarebbe quello in cui la giustizia, il rispetto, la benevolenza reciproca, la larghezza d’animo, la speranza fossero la normalità condivisa, e non invece una rara anomalia! Ecco perché il capitolo sull’agire virtuoso, in questi nostri tempi drammatici nei quali facciamo spesso i conti con il peggio dell’umano, dovrebbe essere riscoperto e praticato da tutti”. Così Papa Francesco, nel suo discorso che è stato letto durante l’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro. E “in un mondo deformato dobbiamo fare memoria della forma con cui siamo stati plasmati, dell’immagine di Dio che in noi è impressa per sempre”.


Papa Francesco era presente all’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro, ma non ha letto il discorso previsto perché ancora “un po’ raffreddato”. “Sono ancora sono un po’ raffreddato e per questo ho chiesto al monsignore di leggere la catechesi: stiamo attenti, credo ci potrà fare molto bene”, ha detto Francesco aprendo l’udienza. Nel discorso il Papa, continuando il ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, ha incentrato la sua riflessione sul tema “L’agire virtuoso”.

Sinner batte Shelton in due set e vola ai quarti di Indian Wells

Sinner batte Shelton in due set e vola ai quarti di Indian WellsRoma, 13 mar. (askanews) – Jannik Sinner non si ferma più e stacca il pass per i quarti di finale del Masters 1000 di Indian Wells battendo lo statunitense Ben Shelton in due set (7-6, 6-1) dopo un’ora e 40 minuti di gioco, centrando così la 18esima vittoria consecutiva. Cinismo e solidità nei momenti decisivi soprattutto del primo set, durato un’ora e 9 minuti e giocato ad alto livello e intensità. Superato lo scoglio al tiebreak, Jannik ha dominato nel secondo parziale, trasformando il match in un monologo. Ad attendere Sinner nei quarti di finale c’è Jiri Lehecka, n. 32 al mondo reduce dalla vittoria contro Stefanos Tsitsipas a cui ha lasciato solo sei game. Il ceco, che a inizio stagione ha conquistato l’ATP 250 di Adelaide, aveva eliminato precedentemente Andrey Rublev, vincendo sempre in due set.

Green Deal, maggioranza Italia divisa o sconfitta a Strasburgo

Green Deal, maggioranza Italia divisa o sconfitta a StrasburgoBruxelles, 12 mar. (askanews) – Brutta giornata, oggi a Strasburgo, per i partiti della maggioranza di governo italiano: su due voti cruciali del Green Deal al Parlamento europeo, sono usciti divisi o sconfitti. I partiti dell’opposizione, al contrario, sono rimasti uniti e compatti con i propri gruppi e hanno vinto in entrambe le votazioni, la prima sulla direttiva emissioni industriali (che comprende anche le grandi aziende zootecniche), e la seconda sull’efficienza energetica nell’edilizia (“case green”).


Più in generale, sono i gruppi del centro (Liberali di Renew) e del centro-destra (Ppe con Fi e Conservatori con Fdi) che si sono fortemente divisi nei due voti, mentre ne è uscita chiaramente sconfitta l’estrema destra del gruppo Identità e Democrazia, in cui siedono gli eurodeputati della Lega. La direttiva emissioni industriali, che era stata già fortemente emendata per escludere dal suo campo di applicazione gli allevamenti bovini (in base al dubbio argomento secondo cui l’inquinamento di suoli, aria e falde acquifere da parte di queste aziende zootecniche non può essere trattato allo stesso modo dell’inquinamento di origine industriale), ha sostanzialmente dimezzato le soglie relative alle dimensioni degli allevamenti suini e di pollame.


Queste aziende dovranno rispettare nuovi limiti obbligatori più stringenti per le emissioni, con nuove soglie di applicazione (350 “unità di bestiame vivo” per i suini, 300 per le galline ovaiole, 280 per il pollame in genere, e 380 per allevamenti che comprendono sia suini che pollame) che sono sostanzialmente più alte di quelle prospettate dalla Commissione europea nella sua proposta originaria (150 “unità di bestiame vivo”, che equivalgono a 150 unità per i bovini, con soglie proporzionalmente più alte per gli animali più piccoli), ma più basse di quelle che voleva il Parlamento europeo (750 “unità di bestiame vivo”). L’accordo raggiunto nel “trilogo” con il Consiglio Ue sulla direttiva emissioni industriali è stato approvato dalla plenaria con 393 voti favorevoli, 173 contrari e 49 astensioni. I partiti di governo italiano si sono spaccati in due fronti: favorevoli gli eurodeputati di Fi nel Ppe, contrari quelli di Fdi (del gruppo conservatore Ecr) e della Lega (con tutto il gruppo di estrema destra Id). Tutti gli altri eurodeputati italiani hanno votato a favore (con l’eccezione di Fabio Massimo Castaldo, ed M5s passato ad Azione, contrario).


Più in generale, il Ppe si è diviso in due fronti: 83 favorevoli e 66 contrari (più quattro astenuti). Il gruppo liberal democratico Renew si è espresso in grande maggioranza a favore (42 eurodeputati, compresi gli italiani Danti e Zullo), ma con 13 contrari (incluso l’italiano Castaldo). I Conservatori dell’Ecr si sono spaccati in due (29 a favore, 28 contrari, tra cui gli eurodeputati di Fdi, con in più cinque astenuti). Estremamente compatti per la direttiva i Verdi (tutti a favore), il gruppo S&D (nessun contrario, 6 astenuti), la delegazione del M5s (tutti a favore) e la Sinistra (28 favorevoli, quattro contrari, un astenuto). L’altra direttiva, quella sulle “case green”, prevede che tutti gli edifici privati di nuova costruzione siano a emissioni zero a partire dal 2030, e quelli pubblici due anni prima, a partire dal 2028. Per gli edifici residenziali esistenti, dovrà esserci una riduzione dell’energia primaria media utilizzata (rispetto al 2020) di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035. Dovrà essere inoltre ristrutturato entro il 2030 il 16% degli edifici non residenziali che hanno le peggiori prestazioni in ogni Stati membro, e il 26% entro il 2033.


In questo caso, l’accordo raggiunto nel “trilogo” è stato approvato con 370 voti contro 199 e 46 astenuti. Hanno votato contro la direttiva tutti gli eurodeputati della maggioranza di governo italiana: oltre alla Lega (con tutto il gruppo Id) e agli europarlamentari di di Fdi (con tutto il gruppo dei Conservatori Ecr), anche quasi tutti quelli di Fi (con l’eccezione di Alessandra Mussolini, favorevole). Più in generale, qui il Ppe si è spaccato in tre (72 favorevoli, tra cui un altro italiano, l’altoatesino Herbert Dorfman, del Svp, 54 contrari e 25 astenuti), mentre nel gruppo liberale Renew hanno votato a favore 67 eurodeputati (tra cui i due di Italia Viva, Sandro Gozi e Nicola Danti, più l’indipendente Marco Zullo, ex M5s), con 19 contrari e un solo astenuto. Massicciamente a favore della direttiva, oltre ai Verdi e al M5s, anche i gruppi dei Socialisti e Democratici (solo due contrari e un astenuto) e della Sinistra (26 favorevoli, due contrari, quattro astenuti). Al Parlamento europeo, insomma, sebbene negli ultimi tempi l’onda montante della destra la stia erodendo, esiste ancora una maggioranza pro-Green Deal, che comprende, oltre a Socialisti, Verdi, Sinistra e M5s, anche una parte importante dei Liberali di Renew e una minoranza cospicua del Ppe. Che questa maggioranza si mantenga chiaramente o no è una delle scommesse più importanti per le prossime elezioni europee di giugno.

Campo largo prova con Valluzzi in Basilicata, ma dubbi Azione

Campo largo prova con Valluzzi in Basilicata, ma dubbi AzioneRoma, 12 mar. (askanews) – A pochi giorni dalla presentazione delle liste in Basilicata il “campo largo” prova l’intesa su un nuovo nome, una figura che dovrebbe andare bene sia al Pd che – in teoria – ad Angelo Chiorazzo, il ‘civico’, imprenditore delle coop bianche, che ha avanzato la propria candidatura sostenuto dal Movimento ‘Basilicata casa comune’ e dal Pd lucano ma che deve fare i conti col no dei 5 stelle. Le voci delle ultime ore parlano di una trattativa in corso su Nicola Valluzzi, sindaco di Castelmezzano, ex Pd, ora confluito proprio in ‘Basilicata casa comune’, un nome che dovrebbe avere l’ok di Giuseppe Conte e, al tempo stesso, potrebbe essere accettabile anche da Chiorazzo.


Le cose, però, sono ancora complicate. Proprio Chiorazzo non si sbilancia e, anzi, sembra ancora lasciare aperta l’ipotesi di una sua corsa solitaria, contro il resto del ‘campo largo’. “C’è un dialogo continuo e aperto con la segretaria Schlein, con il presidente Conte e con la vicepresidente del Senato Taverna e con altri esponenti del Pd, nelle prossime ore arriveremo a capire se ci sarà la possibilità di stare tutti insieme”. Quindi aggiunge: “A me la parola campo largo non piace proprio. Noi dobbiamo partire dai valori che ci accomunano, dalle idee del programma per rispondere ai bisogni dei lucani. Si può vincere anche da soli così come si può perdere tutti insieme, come è successo in Abruzzo”. Azione, poi, sembra tentata dalla rottura e in Basilicata e sarebbe un problema serio per il centrosinsitra, perché nel partito di Calenda sono entrati i fratelli Pittella, ex Pd, portando potenzialmente in dote un robusto pacchetto di voti. Matteo Richetti spiega: “Un nome che farebbe vincere le opposizioni c’è ed è quello di Marcello Pittella. Ma nella coalizione che hanno in testa Schlein e Conte non è previsto che il candidato non sia di loro espressione”. E non sarebbe nemmeno escluso alla fine un sostengo di Azione a Vito Bardi, il candidato del centrodestra, presidente uscente.


Angelo Bonelli, co-portavoce dei Verdi, non nasconde l’irritazione: “Per le elezioni regionali in Basilicata, bisogna scegliere il candidato o la candidata rapidamente: siamo in grande ritardo e va scelto o scelta in modo condiviso dalla coalizione”. E’ quello che il Pd vorrebbe, arrivare rapidamente a un’intesa. Ma i democratici devono anche fare i conti con il partito lucano e con Roberto Speranza, che erano schierati con Chiorazzo. Se l’imprenditore delle coop accettasse di fare un passo di lato le cose si semplificherebbero anche per Elly Schlein. Ma al momento, appunto, Chiorazzo prende tempo.

Confindustria, Marenghi lascia. E’ corsa a tre per la presidenza

Confindustria, Marenghi lascia. E’ corsa a tre per la presidenzaRoma, 12 mar. (askanews) – Alberto Marenghi, come era nelle previsioni, ha lasciato la corsa per la presidenza di Confindustria. Con una lettera inviata ai saggi, Marenghi, il candidato meno favorito nella successione a Bonomi, ha spiegato il passo indietro affermando di voler dare “un segnale di unità e di compattezza” perchè la priorità di questa fase è la “ricomposizione e la convergenza”. A circa tre settimane dal voto del 4 aprile in campo restano Edoardo Garrone, Emanuele Orsini e Antonio Gozzi.


Terminate le consultazioni con la base associativa, i saggi hanno inviato una lettera ai presidenti e componenti del consiglio generale annunciando “ulteriori comunicazioni” sull’eventuale “raggiungimento della soglia percentuale di voti assembleari regolarmente esercitabili”, pari al 20%, necessaria per “l’automatica partecipazione al voto di designazione del 4 aprile”. Garrone ha già certificato di poter contare su oltre il 20% di tali voti, avendo così accesso di diritto alla finale. Anche Orsini avrebbe superato tale soglia e consegnato la documentazione ai saggi. Fonti vicine a Gozzi fanno sapere che, entro giovedì, anche lui dovrebbe attestare un sostegno superiore al 20%.


“In vista dell’appuntamento del consiglio generale del prossimo 21 marzo, la commissione – si legge ancora nella missiva inviata dai saggi, Mariella Enoc, Ilaria Vescovi e Andrea Moltrasio – procederà entro la fine della corrente settimana all’analisi della documentazione acquisita, con particolare attenzione al riscontro di legittimità formale e sostanziale delle delibere delle associazioni che sono state trasmesse e depositate in queste settimane di consultazione”. I tre si preparano a redigere una relazione finale delle valutazioni raccolte sui candidati. Quindi individueranno i nominativi scelti. Lo statuto di Confindustria prevede un numero massimo di tre candidati per il voto, a scrutinio segreto, del consiglio generale, “fermo restando un obiettivo di sintesi e di promozione della massima unitarietà possibile”.


Da procedura, per acquisire lo status di presidente designato è necessario conseguire almeno la metà più uno dei voti dei presenti in consiglio generale, senza tener conto degli astenuti e delle schede bianche. Se non si dovesse raggiungere il quorum richiesto alla prima votazione, in caso di tre candidati, si andrà al ballottaggio tra i due più votati nel primo scrutinio. Caso mai avvenuto nella storia di Confindustria.

Inchiesta sul passaggio di proprietà del Milan, indagato l’ad Giorgio Furlani per ostacolo alla Figc

Inchiesta sul passaggio di proprietà del Milan, indagato l’ad Giorgio Furlani per ostacolo alla FigcMilano, 12 mar. (askanews) – L’ad del Milan, Giorgio Furlani, è indagato a Milano nell’ambito dell’inchiesta sul passaggio di proprietà del club rossonero dal fondo statunitense Elliot al fondo RedBird. L’accusa ipotizzata nei suoi confronti è ostacolo all’attività di vigilanza della FIGC. Sotto indagine per la stessa ipotesi di reati c’è anche il suo predecessore alla guida del Milan Ivan Gazidis.


Questa mattina sono scattate perquisizioni della Gdf nell’ufficio di Furlani all’interno della sede del Milan. La società, stando a quanto si apprende in ambienti giudiziari milanesi, è estranea a questa vicenda.