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Sulle manganellate di Pisa e Firenze Piantedosi incontra i sindacati e riferisce a Meloni

Sulle manganellate di Pisa e Firenze Piantedosi incontra i sindacati e riferisce a MeloniRoma, 26 feb. (askanews) – La presa di posizione finora mancata della premier Giorgia Meloni, rimproverata dalle opposizioni, sulle manganellate agli studenti di venerdì scorso a Pisa e Firenze che hanno suscitato l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul ministro degli Interni Matteo Piantedosi arriverà solo dopo che il Viminale avrà comunicato ufficialmente i primi risultati degli accertamenti su quanto accaduto dopo i cortei studenteschi degenerati in violenze alla Premier – che venerdì era in viaggio per Kiev- e al Governo che torna riunirsi oggi pomeriggio alle 15,30 per la prima volta dopo quei cortei. Una linea, quella di silenzio della Premier fino a primi accertamenti sui fatti, che sarebbe stata condivisa anche con la presidenza della Repubblica nella conversazione sabato fra Roma e Kiev in cui il presidente Mattarella avrebbe informato prima di ogni altro la premier Meloni della sua iniziativa pubblica nei confronti del ministro Piantedosi.


E’ attesa infatti una prima informativa da parte del responsabile del Viminale sui cortei studenteschi di Firenze e soprattutto Pisa nella riunione del Consiglio dei ministri odierno. Informativa al Governo immediatamente successiva non solo agli annunciati incontri stamani a palazzo Chigi del Governo con i sindacati e le imprese per rafforzare la sicurezza sui luoghi di lavoro ma anche gli incontri del ministro Piantedosi con gli stessi sindacati sulla gestione di piazze e cortei, nella contemperazione del diritto costituzionale alla libera manifestazione del pensiero anche in dissenso con la necessaria tutela di ordine e sicurezza pubblica altrettanto costituzionalmente da assicurare. Una preoccupazione quella sui cortei, accresciuta anche in considerazione dei tanti eventi G7 in Italia da qui al summit di Giugno in Puglia che concluderà il semestre di presidenza italiano, in occasioni dei quali sono possibili in diverse città italiane cortei e manifestazioni di dissenso anche a carattere internazionale. Anche su questo Piantedosi è atteso confrontarsi con Premier Vicepremier e Ministri per la definizione di una linea chiara di cui Meloni potrà farsi portavoce pubblica, una volta assunti primi elementi di certezza sulle manganellate agli studenti che – assicurano fonti a lei vicine- non la hanno certo lasciata indifferente.

10 Corso Como si rinnova, Ethridge inaugura la nuova Galleria

10 Corso Como si rinnova, Ethridge inaugura la nuova GalleriaMilano, 26 feb. (askanews) – 10 Corso Como a Milano si rinnova e presenta la Galleria e la Project Room, con spazi interamente ripensati dall’agenzia interdisciplinare 2050+. L’area culturale è incentrata sull’idea di una “archeologia selettiva” che, rimuovendo materiali ed elementi accumulati nel tempo, restituisca gli ambienti al loro originario carattere industriale di inizio Novecento. Pareti mobili autoportanti e grandi tavoli pantografo permettono differenti soluzioni e volumi, mentre le tribune possono ospitare talk e incontri. Tiziana Fausti, che guida il 10 Corso Como, ci ha raccontato la sua visione: “La mia vita – ha detto ad askanews – si snoda tra questo mondo, che è quello del fashion e quello dell’arte. Io qui ora sono riuscita a rimettere tutto insieme, a rimettere in ordine e ad avere le mie passioni un po’ come si può dire, raccontate. L’etica del viandante mi ha portato piano piano ad arrivare qua, guardandomi in giro e pensando e ripensando e oggi questo è il mondo nel quale voglio vivere: arte, fashion e food”.


Per questo a inaugurare la nuova galleria è una mostra di fotografia che unisce diversi mondi, dalla moda all’arte: “Happy Birthday Louise Parker”, prima mostra personale in Italia del fotografo americano Roe Ethridge, curata con la consueta brillantezza da Alessandro Rabottini. “È una mostra che, mostrando questo transito continuo anche della stessa immagine attraverso più ambiti della cultura dell’immagine, attraverso più supporti – ci ha detto il curatore – rende anche questa idea del trascorrere del tempo. C’è questo riferimento che è colto nel titolo al Buon compleanno Louis Parker, che è la modella la cui immagine ricorrente fa un po’ d’architettura portante di tutta la mostra, però un po’ l’idea quella di indagare quel momento, per esempio il compleanno è un giorno in cui tu hai da una parte l’eccitazione di questa attesa, ma anche un momento di riflessione malinconica sul tempo che trascorre. E quindi questa dicotomia, questa coesistenza di seduzione, ma anche di fine delle cose, attraversa un po’ tutta quanta la mostra, che ha diverse temperature emotive”. Concepita appositamente per 10 CorsoComo, la mostra riunisce opere degli ultimi 15 anni e lavori inediti, mescolando temi e soggetti che, a un primo sguardo, possono sembrare estranei tra loro. Ma proprio la dimensione del tempo e l’intreccio con la biografia di Ethridge fanno da filo rosso di un’esperienza che è visiva – ad alto livello – ma anche sentimentale e intima.

Cortei, Piantedosi incontra sindacati e riferisce a Meloni e Governo

Cortei, Piantedosi incontra sindacati e riferisce a Meloni e GovernoRoma, 26 feb. (askanews) – La presa di posizione finora mancata della premier Giorgia Meloni, rimproverata dalle opposizioni, sulle manganellate agli studenti di venerdì scorso a Pisa e Firenze che hanno suscitato l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul ministro degli Interni Matteo Piantedosi arriverà solo dopo che il Viminale avrà comunicato ufficialmente i primi risultati degli accertamenti su quanto accaduto dopo i cortei studenteschi degenerati in violenze alla Premier – che venerdì era in viaggio per Kiev – e al Governo che torna riunirsi oggi pomeriggio alle 15,30 per la prima volta dopo quei cortei. Una linea, quella di silenzio della Premier fino a primi accertamenti sui fatti, che sarebbe stata condivisa anche con la presidenza della Repubblica nella conversazione sabato fra Roma e Kiev in cui il presidente Mattarella avrebbe informato prima di ogni altro la premier Meloni della sua iniziativa pubblica nei confronti del ministro Piantedosi.


E’ attesa infatti una prima informativa da parte del responsabile del Viminale sui cortei studenteschi di Firenze e soprattutto Pisa nella riunione del Consiglio dei ministri odierno. Informativa al Governo immediatamente successiva non solo agli annunciati incontri stamani a palazzo Chigi del Governo con i sindacati e le imprese per rafforzare la sicurezza sui luoghi di lavoro ma anche gli incontri del ministro Piantedosi con gli stessi sindacati sulla gestione di piazze e cortei, nella contemperazione del diritto costituzionale alla libera manifestazione del pensiero anche in dissenso con la necessaria tutela di ordine e sicurezza pubblica altrettanto costituzionalmente da assicurare. Una preoccupazione quella sui cortei, accresciuta anche in considerazione dei tanti eventi G7 in Italia da qui al summit di Giugno in Puglia che concluderà il semestre di presidenza italiano, in occasioni dei quali sono possibili in diverse città italiane cortei e manifestazioni di dissenso anche a carattere internazionale. Anche su questo Piantedosi è atteso confrontarsi con Premier Vicepremier e Ministri per la definizione di una linea chiara di cui Meloni potrà farsi portavoce pubblica, una volta assunti primi elementi di certezza sulle manganellate agli studenti che – assicurano fonti a lei vicine- non la hanno certo lasciata indifferente.

Ripensare il Rinascimento: la storia de Preraffaelliti a Forlì

Ripensare il Rinascimento: la storia de Preraffaelliti a ForlìForlì, 26 feb. (askanews) – Una mostra molto grande, articolata, profonda, per raccontare il movimento dei Preraffaelliti in relazione alla grande arte italiana che lo ha ispirato. I musei di San Domenico a Forlì hanno inaugurato l’esposizione “Preraffaelliti – Rinascimento moderno”: un viaggio denso tra il Quattrocento e il primo Novecento, che tocca corde estetiche, ma anche psicologiche e sentimentali, e accosta capolavori italiani alle riletture di Dante Gabriel Rossetti o John Everett Millais.


“È un confronto tra due rinascimenti – ha detto ad askanews il direttore della mostra, Gianfranco Brunelli – un confronto per differenza, per dialogo, per ricreazione di una nuova interpretazione perché i Preraffaelliti, con il loro movimento che si è sviluppato nell’arco di tre generazioni, hanno ridato vita al Rinascimento italiano in una nuova chiave. Hanno portato nel Novecento artisti del Quattrocento italiano come Botticelli o Piero della Francesca”. L’esito è affascinante e può dare una forma diversa al nostro modo di pensare l’arte più vicina a noi, ma anche di riconsiderare il potenziale moderno del Rinascimento italiano, riletto da una prospettiva che è omogenea e cerca di essere affine, ma non può non fare i conti con i secoli che sono passati. In questo conforto si gioca la scommessa della mostra e anche l’esperienza dei visitatori, che attraverseranno spazio espositivi molto ampi e articolati, carichi di diversità e suggestioni. Con tante possibili letture.


“Questa mostra – ha aggiunto Peter Trippi, co-curatore dell’esposizione – racconta una storia d’amore tra Italia e Gran Bretagna, che parte dal fatto che c’è sempre stata una simpatia dei britannici per l’Italia: si è rivelata nel periodo della letteratura classica, ma negli anno Quaranta dell’Ottocento tutto è cambiato. Si è iniziato a guardare al primo Rinascimento e a imparare da quel periodo a livello visivo, ma anche emotivo. Credo che sia qualcosa di molto potente perché riguarda le persone, non solo opere visuali e parole”. Da Firenze al Veneto, da Michelangelo all’architettura gotica: le fonti, per così dire, a cui i Preraffaelliti hanno attinto sono numerose e la mostra le documenta, così come documenta la presenza femminile nel movimento, le diverse anime e la costante tensione che lo hanno caratterizzato in profondità.

Regionali Sardegna, alle 7 al via lo spoglio. Affluenza al 52,4%

Regionali Sardegna, alle 7 al via lo spoglio. Affluenza al 52,4%Roma, 26 feb. (askanews) – In Sardegna al via alle 7 lo scrutinio dei voti per proclamare oggi il nuovo presidente della Regione, chiamato a succedere a Christian Solinas, non ricandidato dal centrodestra.


I sardi hanno votato nella sola giornata di ieri, dalle 6,30 alle 22. L’affluenza definitiva registrata a chiusura seggi è stata del 52,4% (758.252 votanti su 1.447.753 elettori), in calo dell’1,3% rispetto alle regionali di cinque anni fa (53,7%). Un risultato alla fine a sorpresa, visto che i risultati parziali delle rilevazioni durante la giornata, alle ore 12 e alle 19, davano una affluenza in crescita rispetto agli stessi orari delle elezioni 2019. Oltre a Paolo Truzzu per il centrodestra (sostenuto da nove liste), Alessandra Todde per il centrosinistra (dieci liste) e Renato Soru per la Coalizione Sarda (cinque liste), è in corsa anche l’outsider Lucia Chessa (Sardigna R-Esiste).


Era possibile il voto disgiunto, cioè la scelta di un presidente di Regione diverso da quello collegato alla lista scelta. I simboli stampati sulla scheda elettorale sono stati 25 e circa 1.600 i candidati a uno dei 60 posti di consigliere regionale.

Un anno da Cutro, la marcia per la verità e la giustizia sulla strage

Un anno da Cutro, la marcia per la verità e la giustizia sulla strageCrotone, 25 feb. (askanews) – “26 febbraio, mai più stragi di migranti nel Mediterraneo”. Sono stati i superstiti e i familiari delle vittime del naufragio di Cutro a tenere lo striscione che, sotto la pioggia battente, ha aperto la manifestazione nel centro di Crotone “per non dimenticare”, a un anno dalla tragedia che è costata la vita a 94 migranti, di cui 34 bambini, e che da piazza Nettuno (di fronte al mare, dove oggi è stato inaugurato il giardino del piccolo Alì) si è diretta al Palamilone dove lo scorso anno erano state adagiate le bare.


“Giustizia e verità”, “basta stragi di Stato”, il grido. Al loro fianco la Rete 26 febbraio, che si compone di circa 400 associazioni che in questi mesi li hanno supportati e che ha organizzato i tre giorni che culmineranno stanotte con la veglia sulla spiaggia di Steccato di Cutro di fronte al luogo in cui la Summer Love si è infranta su una secca andando in mille pezzi, all’alba. Nessun rappresentante del governo ha partecipato agli eventi salvo, venerdì, una visita lampo del ministro degli Interni Matteo Piantedosi, senza preavviso, con le sole autorità e senza alcun incontro. “I 52 familiari e sopravvissuti che sono arrivati da ogni parte d’Europa non hanno incontrato nessuno, non hanno ricevuto niente e non sono stati invitati dalle istituzioni ma portati qui dalle associazioni”, puntualizza la portavoce della Rete Manuelita Scigliano, che ricorda le “promesse non mantenute” dell’esecutivo Meloni.


E il grido si trasformerà in una richiesta sempre più pressante di “verità e giustizia”: i familiari e alcuni sopravvissuti hanno deciso che faranno causa allo Stato italiano. “Abbiamo svolto delle indagini difensive, abbiamo raccolto testimonianze”, spiega l’avvocato Marco Bona, socio fondatore dello studio Bona Oliva e associati che rappresenta i sopravvissuti e circa 50 familiari e che assicura la fondatezza degli “elementi raccolti”. “Il naufragio – è stata la testimonianza di Nigeena Mamozai e della cognata Adiba Ander – poteva essere evitato. Un elicottero ha sorvolato la Summer Love circa sette ore prima che la barca si infrangesse” su una secca a pochi metri dalla costa di Steccato di Cutro. “Non era un aereo”, hanno sottolineato, esauste e provate dal viaggio e dai dolorosi ricordi. La causa, ha proseguito Bona, si affiancherà al procedimento penale, che riguarda le responsabilità individuali e che è in corso dall’indomani dei fatti, “ma in una tragedia di questo tipo è anche molto importante accertare le responsabilità istituzionali e organizzative, al livello ministeriale e di governo e anche al livello dell’agenzia europea Frontex”.


Al corteo a Crotone si è unita la segretaria del Pd Elly Schlein con una piccola delegazione del partito (tra cui Marta Bonafoni, Pierfrancesco Majorino, Pietro Bartolo, Laura Boldrini), dopo aver incontrato sulla spiaggia di Steccato di Cutro alcuni volontari della Protezione Civile e alcuni pescatori che furono tra i primi ad arrivare e “si trovarono davanti quella notte una scena apocalittica”. “Come è stato possibile che queste 94 persone siano annegate nonostante le segnalazioni, come è stato possibile vedere 34 bambini annegare, come è stato possibile che non siano usciti i mezzi piú adeguati per salvarli, nessuna risposta è ancora arrivata dal governo?”, ha poi osservato Schlein, la quale rivolta al rifugiato politico afghano Jamshidi Gulaqa, ha affermato: “Noi non ci fermeremo nel chiedere verità e giustizia per tutte le vittime, per suo cugino, la moglie e le due figlie”. “Lo Stato italiano, le autorità, quella notte, hanno fatto una sola uscita che è stata di polizia e non di soccorso”, ha detto durante una conferenza stampa Lidia Vicchio dell’Asgi la quale ha ricordato che “pende alla Procura della Repubblica di Crotone l’esposto presentato da 40 associazioni nel quale si racconta quello che è successo, e cioè che quelle persone non sono state salvate”.


Di “omissioni, mancato soccorso e indifferenza”, ha parlato il già primo dirigente medico della polizia di Stato, Orlando Amodeo, che ha confermato le accuse lanciate all’indomani della tragedia. “Quando il ministro dell’Interno mi dice che con il mare Forza 4 non si può fare un salvataggio, quel ministro mente”. “La strage di Cutro non sarebbero avvenuta – ha evidenziato Luciano Scalettari di ResQ – se la nostra azione nel suo insieme avesse avuto” la convinzione che “non ci sono essere umani di serie B. I morti di Cutro non meritavano l’impegno per essere salvati”.

Calcio, l’Inter cala il poker: 4-0 al Lecce, tripletta Lautaro

Calcio, l’Inter cala il poker: 4-0 al Lecce, tripletta LautaroRoma, 25 feb. (askanews) – L’Inter non si ferma più. Al Via del Mare l’Inter cala il poker 4-0 contro il Lecce per la terza volta di fila e torna a +9 sul secondo posto. Al quarto d’ora Lautaro firma il vantaggio, segnando il suo 100° gol in Serie A.


Nella ripresa cambia l’arbitro (Baroni sostituisce l’infortunato Doveri), ma non il corso del match: Frattesi sigla il bis al 54′, poi arriva la doppietta di Lautaro. De Vrij cala il poker di testa, per il Lecce un altro pesante ko.

La Hong Kong Philharmonic a Roma per la tournée dei suoi 50 anni

La Hong Kong Philharmonic a Roma per la tournée dei suoi 50 anniRoma, 25 feb. (askanews) – In occasione del 50esimo anniversario dalla fondazione della Hong Kong Philharmonic Orchestra giunge anche in Italia il 5 marzo a Roma, all’Accademia di Santa Cecilia, la tournée europea della celebre orchestra, mancante dall’Europa e dal nostro paese da anni a causa della pandemia: sul podio il direttore musicale Jaap van Zweden e sul palco il giovane premio Ciaikovsky, primo nella storia di Francia, Alexandre Kantorow al piano solo.


In programma con Rachmaninov e Mahler anche la nuova commissione “Asterismal Dance” di Daniel Lo, compositore contemporaneo di Hong Kong e simbolo della giovane compagine di artisti cinesi cresciuti nel milieu culturale della metropoli asiatica. Il tour europeo toccherà otto città tra Germania, Francia, Benelux e Italia. Acclamato come il “giovane zar del pianoforte” (Classica), Kantorow eseguirà a Roma la Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov. La parte sinfonica aprirà ogni appuntamento, incluso quello romano, con la nuova commissione al giovane compositore di Hong Kong Daniel Lo “Asterismal Dance”, già noto e ben eseguito in Europa ma al suo debutto in Italia. Si tratta di uno scherzo ricco di un senso ritmico impetuoso ed energico che trae ispirazione dalla naturale consuetudine dell’uomo, fin dall’antichità, di osservare la notte stellata, disegnando in cielo collezioni di costellazioni attraverso l’immaginazione e la libera associazione di fantasia. Grande chiusura di concerto a Roma con l’oceanica sinfonia N.1 “Titano” di Mahler.


La HK Phil è riconosciuta come una delle più importanti orchestre classiche dell’Asia. Jaap van Zweden, uno dei direttori d’orchestra più richiesti del momento, è il direttore musicale dell’orchestra dalla Stagione 2012/13, carica che ricoprirà fino alla fine della Stagione 2023/24. Van Zweden è anche direttore musicale della New York Philharmonic (NY Phil) e diventerà direttore musicale della Filarmonica di Seoul nel 2024. Sotto la sua guida la HK Phil ha completato con successo in quattro anni la Tetralogia dell’Anello di Wagner, eseguendo e registrando un’opera del ciclo ogni anno dal 2015 al 2018. La Hong Kong Philharmonic ha inoltre effettuato numerose tournée in tutta la Cina continentale. Nel 2017 l’orchestra ha intrapreso una grande tournée a Seoul, Osaka, Singapore, Melbourne e Sydney per celebrare il ventesimo anniversario dell’istituzione della Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong. Nella Stagione 2023/24, l’orchestra intraprenderà tournée in più di 18 città. Dopo il ritorno dall’Europa, quest’anno sono previste collaborazioni con star internazionali come Yo-Yo Ma e Lang Lang.

Alla Iuc martedì 27 la prima mondiale in concerto di “7” di Filotei

Alla Iuc martedì 27 la prima mondiale in concerto di “7” di FiloteiRoma, 25 feb. (askanews) – Una riflessione tra passato e presente, su tradizione e sperimentazione, spiritualità e modernità, anche tecnologica: è “7” – Meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn, per percussioni, baritono ed elettronica (2023), del compositore romano Marcello Filotei. Commissionato e trasmesso in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana lo scorso aprile, il pezzo è atteso in prima assoluta in concerto all’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc) della Sapienza di Roma, martedì 27 febbraio alle 20.30 in Aula Magna, nell’esecuzione dell’Ars Ludi Ensemble con Gianluca Ruggeri maestro concertatore e la partecipazione del baritono Patrizio La Placa, cantore della Cappella Musicale Pontificia Sistina.


“Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce sono state messe in musica continuamente, – ci racconta Marcello Filotei – in tutte le epoche. Evidentemente in ogni tempo gli artisti si sono sentiti chiamati in causa. Si tratta quindi di capire cosa significano per noi oggi. Nella mia meditazione personale sono partito dal capolavoro di Haydn, dal quale ho preso la struttura: un’introduzione, sette movimenti e un terremoto finale. Ovviamente non era possibile né utile una trascrizione. In primo luogo perché Haydn usa milioni di note, e io quasi solo rumori. Poi perché anche quando le percussioni sono intonate, spesso risultano imprecise. Non a caso si dice ‘stonato come una campana’. Ma soprattutto in un mondo ‘stonato’ e confusionario che senso avrebbe avuto descrivere l’ordine. Poi c’era l’esigenza di parlare a tutti, ovunque. Per questo il brano si chiama 7 (scritto a numero), in modo che ognuno possa leggerlo nella propria lingua. E per questo il baritono canta in latino, il linguaggio verbale più universale che conosco. “Ma resta aperta la questione centrale: che significa ogni parola che Cristo pronuncia per me oggi. Facciamo un esempio: Sitio (‘ho sete’). Io l’ho interpretata come un’emergenza del corpo, e per questo in quel movimento ho utilizzato soprattutto colpi delle mani sulle pelli, ma anche un crotalo che viene a tratti immerso in una vasca, per cercare di capire che differenza c’è tra avere l’acqua e non averla. Lo stesso ragionamento si può fare per ogni momento del brano, ma in particolare ce ne è uno in cui ho avuto bisogno dell’elettronica: ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?’. Forse non in questo modo, ma tutti ci siamo sentiti abbandonati in qualche momento, a qualsiasi latitudine. E allora ho chiesto ai colleghi di Radio Vaticana di pronunciare nelle loro lingue madri questa frase. Uomini e donne che chiedono aiuto, o, con un certo cipiglio, vogliono proprio capire ‘perché’ sono rimasti soli. Mentre le loro voci si diffondono grazie agli altoparlanti, le percussioni improvvisano su alcune idee ricorrenti. A volte soffocano le richieste d’aiuto, altre le fanno emergere. Come succede nel mondo, dove sembrano esserci sofferenze di serie A e dolori di serie B”.


Marcello Filotei è nato a Roma nel 1966 e si è diplomato in pianoforte, composizione e musica elettronica al Conservatorio di musica di Santa Cecilia. Dopo avere concluso gli studi, si è dedicato all’approfondimento dei linguaggi musicali contemporanei, con particolare attenzione alle nuove tecnologie. Oltre alla produzione per organici tradizionali, il suo catalogo conta diversi lavori che prevedono l’intervento dell’elettronica. In particolare è interessato all’interazione tra gli strumenti acustici e le macchine, mantenendo un profondo senso della forma mutuato dalla tradizione. Ha ricevuto commissioni tra gli altri da Biennale Musica di Venezia, Accademia Filarmonica Romana, Teatro La Fenice di Venezia, Cantiere internazionale d’arte di Montepulciano, Orchestra della Toscana, Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, Sagra Musicale Umbra, Ensemble orchestral contemporain, Ars Ludi ensemble, Tiroler Festspiele Erl, festival PlayIt, festival Evenings of actual music in Yekaterinburg, Milano Musica, Festival Puccini Torre del Lago, Cantus Ansambl, Ensemble orchestral contemporain ecc.. Nel 2000 il suo atto unico Il Sogno di Arsenio è andato in scena al Teatro Valle di Roma, con Piera degli Esposti voce recitante. Da sempre interessato al teatro musicale, ha scritto negli anni diverse opere tra le quali L’ultima estate, eseguita nei teatri delle città colpite dal terremoto del 2016, e Ricordarsi di vivere, su testi di Pasolini, andata in scena al Festival di Torre del Lago e al Teatro centrale di Zagabria.

Osimhen non basta, il Napoli a Cagliari fa 1-1

Osimhen non basta, il Napoli a Cagliari fa 1-1Roma, 25 feb. (askanews) – Pareggio beffa del Napoli a Cagliari (1-1). Osimhen la mette in rete al 66′. Poi il Napoli ha due opportunità per chiuderla e Luvumbo la punisce al 96′. Buon ritmo nei primi 45 minuti, dove è stata la squadra di Ranieri a rendersi più pericolosa. Chance iniziali per Jankto e Lapadula, ci prova anche Raspadori. Annullata dal Var l’autorete di Rrhmani per il fuorigioco di Lapadula. Prima dell’intervallo Luvumbo spreca il vantaggio di testa. Al 66′ Pesantissimo vantaggio segnato ancora da Osimhen, che sblocca un digiuno del gol in trasferta del Napoli che durava da tre mesi. Raspadori beffa Augello e scappa sulla destra: cross perfetto per la testa del compagno, che batte Scuffet da pochi passi. Al 90′ Politano spreca il 2-0. Contropiede a colpo sicuro del Napoli, bravo Cajuste che apre per il compagno: diagonale fuori di poco. Al 94′ Altra chance per chiuderla: Scuffet dice no al Cholito. Il Napoli non chiude ed il Cagliari pareggia. Clamoroso pareggio del Cagliari, quasi all’ultimo pallone del match: lancio in profondità dove Juan Jesus lascia colpevolmente sfilare il pallone. Alle sue spalle non sbaglia Luvumbo che fa 1-1.