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Nvidia mette le ali a Wall Street, che chiude con nuovi record

Nvidia mette le ali a Wall Street, che chiude con nuovi recordMilano, 22 feb. (askanews) – Chiusura sprint per Wall Street, che tocca nuovi record spinta dai sorprendenti risultati trimestrali di Nvidia (+16,4%), ben superiori alle attese. L’indice S&P 500 si è portato a 5,085.96 punti (+2,09%), il Dow Jones ha guadagnato l’1,18%, il Nasdaq il 2,96%.


Seduta boom per il gruppo che produce schede grafiche e chip per l’intelligenza artificiale: il titolo Nvidia ha chiuso con un balzo del 16,4% a 785,38 dollari, aumentando di 277 miliardi di dollari il valore della propria capitalizzazione, il più grande guadagno in un solo giorno nella storia del mercato. Con il balzo odierno, Nvidia scavalca Amazon e Alphabet, diventando la terza società statunitense di maggior valore dopo Microsoft e Apple, sottolinea l’Ft. La sua capitalizzazione di Borsa sfiora i 2mila miliardi di dollari.

Calcio, il Milan perde 3-2 a Renns ma passa il turno

Calcio, il Milan perde 3-2 a Renns ma passa il turnoRoma, 22 feb. (askanews) – Il Milan perde la gara di ritorno degli spareggi di Europa League, ma grazie al 3-0 dell’andata approda agli ottavi. Protagonista della sfida è Bourigeaud, autore di una tripletta (due su rigore) per il Rennes. Per i rossoneri il momentaneo pareggio è firmato prima da Jovic e poi da Leao con una grande azione personale.


Domani, nel sorteggio di Nyon (alle 12) i rossoneri scopriranno il nome della loro avversaria. Il sorteggio determinerà l’avversaria del Milan agli ottavi. I rossoneri saranno inseriti in seconda fascia e potranno pescare una squadra di prima fascia tra: Atalanta, Brighton, Leverkusen, Liverpool, Rangers, Slavia Praga, Villarreal, West Ham.

Maggioranza divisa boccia terzo mandato, Lega: non è finita qui

Maggioranza divisa boccia terzo mandato, Lega: non è finita quiRoma, 22 feb. (askanews) – Uniti sul palco elettorale di Cagliari, divisi in Parlamento: la maggioranza si spacca sull’emendamento della Lega al decreto elezioni e il terzo mandato dei governatori di Regione viene sonoramente bocciato in commissione Affari Costituzionali in Senato col voto contrario di Fdi, Fi, Pd, M5s e Avs. Non ci saranno ripercussioni sul governo, dicono tutti gli esponenti di centrodestra anche se il Carroccio chiarisce immediatamente che “la partita non è chiusa” e la questione verrà riproposta in futuro. La stessa premier Giorgia Meloni osserva che “il terzo mandato non era nel programma, non è una materia di iniziativa di governo”, quindi, “ci sono state visioni diverse ma ne abbiamo discusso in massima serenità”. La questione, insomma, ribadisce Meloni, “non crea problemi al governo e alla maggioranza”.


Fibrillazioni anche in casa dem. Il no al terzo mandato viene accolto con “disappunto” dalla minoranza che fa riferimento al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. La giornata inizia con una parziale marcia indietro della Lega che annuncia il ritiro dell’emendamento sul terzo mandato per i sindaci delle grandi città: sia il relatore Alberto Balboni (Fdi) che il governo hanno dato parere contrario. Va bene insistere su una battaglia ma non al punto di andare contro alla posizione dell’esecutivo. Sulla ricandidatura dei governatori di regione, invece, il governo, come annunciato nei giorni scorsi, decide di non esprimersi (“Si rimette alla Commissione”, è la formula magica), quindi il Carroccio sceglie di andare fino in fondo. Incontro a una bocciatura annunciata. Più sonora del previsto (16 no, 4 sì, un astenuto) perché al no degli alleati si aggiungono quelli – annunciati – di Avs e M5s – ma anche del Pd che, visto il dibattito al suo interno, fino a ieri aveva valutato il non voto. Ai tre sì della Lega si somma solo quello della senatrice di Italia Viva Dafne Musolino (l’appello dei renziani alle opposizioni per fare un fronte compatto e mandare sotto la maggioranza cade nel vuoto). Azione non partecipa, Meinhard Durnwalder delle Autonomie si astiene.


“Ci riproveremo: per noi la partita non è chiusa. Il governo ha lasciato libertà di voto correttamente, non c’è frattura né ripercussione sulle attività di governo, riproporremo il tema in futuro in altri provvedimenti”, annuncia il senatore veneto della Lega Paolo Tosato, vicepresidente della commissione Affari costituzionali. Per il leader della Lega, Matteo Salvini, dire no al terzo mandato “è un errore perché trovare un buon sindaco e un buon governatore di questi tempi non è facilissimo, quindi se te lo trovi buono i cittadini, se lo vogliono eleggere, hanno il diritto di farlo”. Fdi e Fi minimizzano. Maurizio Gasparri, dopo aver preso parte al voto, ribadisce che “non ha creato nessuna lacerazione nella maggioranza. Non c’è alcuna conseguenza di natura politica. Alcuni hanno enfatizzato sui mezzi di comunicazione questo tema che, invece, forse non meritava tutto questo spazio. Non ci sono state sorprese, né fibrillazioni”. Tuttavia, che la Lega avrebbe potuto evitare di arrivare fino a questo punto, non lo nasconde il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani: “Non posso che ribadire che sarebbe stato meglio ritirare l’emendamento, perché il tema è molto complesso, molto difficile, secondo noi meritava un contesto più ordinato in cui fare questa discussione. Il testo unico sugli enti locali o comunque un disegno di legge per consentire un approfondimento”.


Ora diventa più complicato: “Il Parlamento può sempre decidere di riaprire la discussione, certo, ma il dato politico che abbiamo registrato in commissione è piuttosto netto”, osserva Ciriani. Possibilista la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro (Fdi): “Ognuno di noi ha opinioni differenziate che si potranno ridiscutere nel testo unico degli enti locali per il quale stiamo lavorando e la tabella di marcia è veloce”. Le opposizioni sottolineano la spaccatura della maggioranza. “Ieri abbiamo visto Meloni, Salvini e Tajani affiancati sul palco e oggi si spaccano sul terzo mandato. E fanno bene da tutto il giorno a chiedersi se ci saranno ripercussioni sulla tenuta del governo. Loro lo smentiscono ma il fatto che se lo chiedano fa capire che hanno un bel problema con le loro divisioni”, commenta la segretaria Pd Elly Schlein che tace invece sul fronte aperto all’interno del partito sulla questione terzo mandato. Il voto contrario dei senatori democratici in commissione, infatti, non è andato giù alla minoranza del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che fa trapelare “profondo disappunto”. Secondo la sua area “Energia Popolare” il voto dei senatori che ha contribuito alla bocciatura dell’emendamento del Carroccio al decreto elezioni “ha disatteso l’accordo unanime raggiunto in Direzione lunedì”, infrangendo l’unanimità raggiunta sulla decisione di creare un tavolo sugli enti locali per discutere della questione, riferisce la stessa fonte aggiungendo che “dopo il voto di domenica in Sardegna bisognerà parlarne”.


Protesta anche l’Anci con il presidente Antonio Decaro. Nel mirino “la partita sul terzo mandato per tutti i Comuni” che, promette, “non si chiude qui perché l’Anci non lascerà cadere questa battaglia, che abbiamo condotto sempre in maniera unitaria. Riteniamo che ci siano le condizioni per sollevare una questione di legittimità costituzionale delle norme attuali e chiederemo ai Consigli delle autonomie locali di proporre alle proprie Regioni impugnativa alla Corte costituzionale”. Per il presidente dell’Anci, “la permanenza del limite solo sopra la soglia dei 15mila abitanti è irragionevole e crea situazioni insostenibili, come quelle di Comuni di popolazione quasi identica, magari distanti pochi chilometri uno dall’altro, i cui elettori non avranno però lo stesso diritto di confermare o meno il proprio sindaco”.

Meloni: terzo mandato non in programma, no problemi governo

Meloni: terzo mandato non in programma, no problemi governoRoma, 22 feb. (askanews) – “Il terzo mandato non era nel programma, non è una materia di iniziativa di governo. Ci sono state visioni diverse ma ne abbiamo discusso in massima serenità, non crea problemi al governo e alla maggioranza”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella registrazione della puntata di ‘Cinque minuti’ in onda stasera.


“Leggo le ricostruzioni e mi diverto come una matta e scambio sms divertiti con quelli con cui mi starei insultando. La speranza che il governo crolli è dell’opposizione ma faremo del nostro meglio per non realizzarla”, ha concluso.

Confindustria: i saggi danno il via alle consultazioni, rebus alleanze

Confindustria: i saggi danno il via alle consultazioni, rebus alleanzeRoma, 22 feb. (askanews) – In un clima che resta teso, tra scontri interni e appelli al silenzio stampa, prosegue l’iter per l’elezione del presidente di Confindustria. Domani, a Torino, prendono il via le consultazioni dei saggi, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi. I tre sono chiamati a raccogliere le espressioni di consenso di un’ampia e rappresentativa platea di associati. Sullo sfondo resta il rebus delle alleanze tra i candidati in corsa per il dopo Bonomi. Al momento nessuno sembra voler cedere il passo, cercando accordi e convergenze, e il rischio di disperdere i voti si fa sempre più concreto.


Edoardo Garrone, forte di oltre il 20% del totale dei voti esercitabili nell’assemblea confederale, ha accesso di diritto alla “finale” del 4 aprile. In quella data si riunisce il Consiglio generale che designa, a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta, il futuro presidente. L’ammissione degli altri tre candidati, Emanuele Orsini, Alberto Marenghi e Antonio Gozzi, è legata al livello di apprezzamento che i saggi rileveranno durante il loro ‘tour’ sul territorio. Entro la fine della prossima settimana – fanno sapere fonti vicine ad Orsini – anche l’imprenditore emiliano potrebbe certificare un supporto superiore al 20% dei voti assembleari. Scatterebbe così l’obbligo di sottoporlo, in ogni caso, al voto del consiglio generale. In questi giorni i quattro candidati stanno incontrando le associazioni del sistema per illustrare i propri programmi. E, all’indomani di una riunione molto accesa del consiglio generale, da viale dell’Astronomia è arrivata una nuova lettera agli associati che ribadisce l’appello a mantenere il dibattito interno al sistema. “Richiamo l’esigenza, già evidenziata sabato scorso dalla lettera della Commissione di designazione, di evitare rifrazioni mediatiche – si legge nella lettera anticipata da Askanews – e di mantenere il dibattito all’interno del perimetro associativo, in puntuale aderenza a quanto previsto dalla normativa confederale”.


Intanto quello che continua a delinearsi, all’interno dell’associazione, è uno scontro tra le due anime di Confindustria. Una parte vuole un cambio di passo e auspica che il prossimo leader sia un rappresentante della grande impresa; l’altra ritiene che si possa proseguire con un presidente espressione di realtà imprenditoriali più piccole. Ai saggi spetta il difficile compito di trovare una sintesi. Da tradizione confindustriale i candidati portati al voto di designazione del consiglio generale sono sempre stati al massimo due. Lo statuto prevede, comunque, che possano essere “tre come numero massimo” fermo restando “un obiettivo di sintesi e di promozione della massima unitarietà possibile” da parte della commissione di designazione. Dopo Torino i tre saggi faranno tappa a Bologna, il 24 febbraio, presso Confindustria Emilia-Romagna. Poi il 28 e 29 febbraio saranno a Roma nella sede di Confindustria. Il primo marzo a Milano presso Assolombarda e l’8 marzo, sempre a Milano, ma in Federchimica. Il 9 marzo sarà la volta di Padova in Confindustria Veneto Est. Il ‘tour’ nazionale si chiuderà l’11 marzo a Napoli.


Al termine delle consultazioni, Enoc, Moltrasio e Vescovi dovranno redigere una relazione finale di sintesi delle valutazioni raccolte sui candidati. I saggi individueranno i nominativi dei candidati che saranno chiamati ad ufficializzare l’accettazione della candidatura e ad illustrare il proprio programma in occasione del consiglio generale del 21 marzo. Mlp

Europee, per la prima volta gli studenti potranno votare fuori sede

Europee, per la prima volta gli studenti potranno votare fuori sedeRoma, 22 feb. (askanews) – Alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno i ragazzi e le ragazze che studiano in un comune italiano diverso da quello di residenza potranno votare alle prossime elezioni europee senza tornare a casa. Più precisamente: se studiano in un comune che ricade nella stessa circoscrizione elettorale del loro comune di residenza, possono votare nel comune dove sono temporaneamente domiciliati. Se invece studiano in un comune che ricade in un’altra circoscrizione potranno votare recandosi nel capoluogo della regione in cui è situato il comune di temporaneo domicilio. Per il viaggio, in questo caso, sono previsti gli stessi sconti in vigore per chi torna a votare dove risiede. Lo prevede un emendamento di Fdi al decreto elezioni approvato oggi in commissione Affari Costituzionali al Senato all’unanimità. La misura è sperimentale e si riferisce soltanto alla prossima tornata elettorale per le Europee.


Il diritto di voto riguarda “gli elettori fuori sede che per motivi di studio sono temporaneamente domiciliati, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data” delle elezioni europee 2024 “in un comune italiano situato in una regione diversa da quella in cui si trova il comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, possono esercitare il diritto di voto”. La norma prevede che il voto sia espresso per le liste e i candidati della circoscrizione di appartenenza dell’elettore, quindi di residenza. Gli elettori fuori sede che intendono esercitare il diritto di voto devono presentare, “personalmente, tramite persona delegata o mediante l’utilizzo di strumenti telematici, apposita domanda al comune nelle cui liste elettorali sono iscritti. La domanda è presentata almeno 35 giorni prima della data prevista per lo svolgimento della consultazione ed è revocabile entro il 25mo giorno antecedente la stessa data”.


Nella domanda devono essere indicati l’indirizzo completo del temporaneo domicilio, se possibile un recapito di posta elettronica, copia di un documento di riconoscimento valido e della tessera elettorale personale, la certificazione che attesti l’iscrizione presso un’istituzione scolastica, universitaria o formativa. Ricevuta la domanda, entro il ventesimo giorno prima delle elezioni, il comune di residenza verifica il possesso da parte dell’elettore fuori sede del diritto di elettorato attivo, dandone notizia al comune di temporaneo domicilio o al comune capoluogo della regione in cui è situato il comune di temporaneo domicilio, a seconda del caso. L’ufficiale elettorale del comune di residenza, inoltre, annota nella lista sezionale nella quale è iscritto l’elettore fuori sede che quest’ultimo eserciterà il voto per le elezioni europee in altro comune. Entro il quinto giorno dalle elezioni, il comune o il capoluogo dove lo studente potrà votare rilascia all’elettore fuori sede, anche mediante l’utilizzo di strumenti telematici, un’attestazione di ammissione al voto con l’indicazione del numero e dell’indirizzo della sezione presso cui votare.


In ogni capoluogo di regione sono istituite speciali sezioni elettorali (una per ogni 800 elettori o frazione di essi ammessi al voto) aggregando nella stessa sezione gli elettori della stessa circoscrizione elettorale. I nomi degli elettori ammessi al voto in ogni sezione elettorale speciale sono annotati nell’apposita lista elettorale predisposta dal comune capoluogo di regione. Presso ogni sezione elettorale speciale è collocata un’urna per la votazione per ciascuna delle circoscrizioni elettorali di appartenenza degli elettori fuori sede assegnati alla sezione stessa. Le operazioni di voto presso le sezioni elettorali speciali si svolgono contemporaneamente alle operazioni di voto presso le sezioni elettorali ordinarie del territorio nazionale. Le operazioni di scrutinio presso le sezioni elettorali speciali si svolgono subito dopo la chiusura delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti per ciascuna circoscrizione elettorale.


Per la costituzione delle sezioni elettorali speciali è prevista una spesa di 615mila euro. Per gli elettori che dovranno recarsi nella sezione speciale assegnata sono previsti sconti sul viaggio di andata e ritorno dal comune di temporaneo domicilio al capoluogo di regione.

Formula1, la Ferrari vola nei test del Bahrain

Formula1, la Ferrari vola nei test del BahrainRoma, 22 feb. (askanews) – Bene la Ferrari e non solo per il miglior crono con cui ha chiuso il Day-2 dei test. La SF-24 comanda la classifica di giornata, ma va segnalata soprattutto una buona simulazione gara di Leclerc (primo a metà Day-2) e un long run eccezionale per Sainz che centra anche la miglior prestazione (ottenuto però con la C4 che non vedremo in gara). Sessione in parte complicata per Perez, nel primo pomeriggio tornato ai box Red Bull dopo aver rallentato in modo preoccupante. Poi ottiene il secondo posto con super prestazioni in chiusura. Intenso long run e ritmo notevole di Hamilton nella parte finale (terzo). Positivo il passo di Norris con McLaren, ma si registra qualche ‘inghippo’ alla sua MCL38; segnali incoraggianti dalla Racing Bulls con Ricciardo e dall’Aston Martin con Stroll

Paolo Belli torna a teatro con “Pur di far commedia”

Paolo Belli torna a teatro con “Pur di far commedia”Roma, 22 feb. (askanews) – Dopo un 2023 che lo ha visto protagonista di un lungo tour all’insegna del sold-out ovunque, una nuova partecipazione al fianco di Milly Carlucci nell’ultima edizione di ‘Ballando con le stelle’ e protagonista della maratona ‘Telethon’, il 2024 di Paolo Belli comincerà a teatro con il ritorno in scena dello spettacolo ‘Pur di far Commedia’, grande successo della scorsa stagione, che toccherà diverse città italiane tra febbraio e aprile.


Lo show, che ha debuttato nel 2022 ottenendo grande successo e applausi a scena aperta, è l’evoluzione naturale di ‘Pur di fare Musica’, messinscena che ha riscosso il riconoscimento della critica e del pubblico nelle stagioni precedenti. In ‘Pur di far Commedia’ (scritto dallo stesso Belli con Alberto Di Risio) storie e aneddoti accompagnano il pubblico alla scoperta di personaggi a volte surreali, ma che si dedicano senza limiti a realizzare il sogno di vivere seguendo la propria passione. Paolo racconta le mille peripezie ed i colpi di scena vissuti in tanti anni di carriera, fra esilaranti provini a musicisti strambi ma geniali, momenti di riflessione ed i suoi grandi successi rivisitati in una nuova veste. Prosa, canzoni e risate sono gli ingredienti di “Pur di Far Commedia” dove Paolo, accompagnato da sette musicisti/attori, lascia più spazio al parlato, ai racconti e all’interazione con il suo pubblico, si lascia trasportare dai ricordi riuscendo a coinvolgere i presenti, emozionando ed emozionandosi, ripensando al percorso finora fatto.


Sul palco, oltre ovviamente a Belli, ci saranno Juan Carlos Albelo Zamora, Gabriele Costantini, Mauro Parma, Enzo Proietti, Gaetano Puzzutiello, Peppe Stefanelli e Paolo Varoli. Prodotto da Pb Produzioni, lo spettacolo toccherà, tra le altre città, Perugia (Teatro Morlacchi 25 febbraio), Milano (Eco Teatro 1, 2 e 3 marzo), Bologna (Teatro Celebrazioni 3 aprile) e Roma (Teatro Olimpico 5 aprile).

Terzo mandato, Salvini: bocciato in commissione, poi aula sovrana

Terzo mandato, Salvini: bocciato in commissione, poi aula sovranaMilano, 22 feb. (askanews) – La proposta leghista di consentire un terzo mandato per i presidenti di Regione è stata bocciata, ma “in commissione, poi vedrà l’aula del Parlamento, che è sovrano, e poi i cittadini sapranno come scegliere”. Lo ha detto il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ai microfoni di La7 durante un sopralluogo al ponte Diana di Oschiri (Sassari) commentando la bocciatura dell’emendamento della Lega al dl elezioni per consentire un terzo mandato ai presidenti di Regione.


“Quasi tutti, Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Cinque stelle, hanno detto che sindaci e governatori, dopo due mandati, anche se sono bravissimi, apprezzatissimi e votatissimi, si devono fare da parte e andare in pensione. Secondo me è un errore perché trovare un buon sindaco e un buon governatore di questi tempi non è facilissimo, quindi se te lo trovi buono i cittadini, se lo vogliono eleggere, hanno il diritto di farlo” ha aggiunto.

”Silverpoint”: dal 23 febbraio in esclusiva su RaiPlay

”Silverpoint”: dal 23 febbraio in esclusiva su RaiPlayRoma, 22 feb. (askanews) – Al campo avventura Silverpoint, quattro ragazzi si imbattono in qualcosa di strano sepolto nel bosco, che sembra generare fenomeni di magnestismo e teletrasporto: una scoperta sconvolgente stravolgerà non solo le loro vite ma anche il mondo che li circonda e li condurrà sulle tracce di quattro giovani scomparsi 23 anni prima proprio vicino a quel bosco misterioso.


Un’imperdibile live action in 26 puntate, con un cast di giovani attori, tra cui Oliver Cunliffe, Maiya Silveston, Katy Byrne, Krish Misra e Aoife Hughes.