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Crollo Firenze, Cgil-Uil: oggi sciopero nazionale di due ore

Crollo Firenze, Cgil-Uil: oggi sciopero nazionale di due oreRoma, 21 feb. (askanews) – Dopo la strage sul lavoro avvenuta a Firenze venerdì scorso, oggi è il giorno dello sciopero nazionale proclamato da Cgil e Uil insieme con le categorie degli edili e dei metalmeccanici. I segretari generali delle due confederazioni, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, parteciperanno alla manifestazione che si terrà nel capoluogo toscano a partire dalle 16.30 nella zona del cantiere di via Mariti dove sono morti cinque lavoratori.


Lo sciopero riguarderà le ultime due ore di ciascun turno per gli addetti di Fiom, Fillea, Uilm e Feneal. Le altre categorie hanno programmato per la stessa giornata iniziative di mobilitazione e assemblee nei luoghi di lavoro. Presidi e manifestazioni territoriali si terranno in tutto il Paese. “Basta parlare di cordoglio – affermano Cgil e Uil – è il momento che il Governo, le imprese e le loro associazioni di rappresentanza si assumano le responsabilità: massimo ribasso, appalti a cascata, mancanza di controlli, precarietà del lavoro sono conseguenze di scelte, non una fatalità. Mai più morti sul lavoro”.


Nel quadro della mobilitazione nazionale lanciata dalla Cisl per la sicurezza e la tutela della salute in tutti i luoghi di lavoro, il segretario generale Luigi Sbarra parteciperà invece all’assemblea sindacale della Filca a Roma, alle 12, in un cantiere edile per la riqualificazione degli uffici della Banca d’Italia.

Il dl Superbonus è legge: il 110% è al capolinea

Il dl Superbonus è legge: il 110% è al capolineaRoma, 20 feb. (askanews) – Convertito in legge il decreto legge sulle agevolazioni fiscali nel settore edilizio ed in particolare sul superbonus al 110% per il quale non è stata introdotta alcuna ulteriore forma di proroga. Il Senato ha dato infatti via libera senza modifiche al provvedimento in seconda lettura con 81 voti a favore, 48 voti contrari e 4 astensioni.


Confermate le misure inserite nel testo approvato dal governo il 28 dicembre scorso: il contributo per consentire alle famiglie a basso reddito di effettuare nel 2024 i lavori già programmati usufruendo del 110% e la sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme a tutti coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre 2023 e non hanno conseguito il miglioramento di due classi energetiche dell’immobile. Per i lavori che saranno effettuati nel 2024 resta la detrazione del 70% prevista a legislazione vigente. Nel dettaglio, per tutelare le famiglie economicamente più fragili e consentire loro la conclusione dei cantieri ‘Superbonus 110%’ che abbiano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60 per cento al 31 dicembre 2023, il decreto riconosce uno specifico contributo ai cittadini con reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro in relazione alle spese sostenute dal primo gennaio a 31 ottobre 2024. Il contributo sarà erogato, nei limiti delle risorse disponibili, pari a 16,4 miliardi, dall’Agenzia delle entrate, secondo criteri e modalità determinati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.


E’ anche prevista la cosiddetta ‘sanatoria’ in base alla quale non devono essere restituite le somme risultanti negli stati di avanzamento dei lavori effettuati fino al 31 dicembre 2023, anche nel caso in cui, a causa del mancato completamento degli interventi, non sia stato realizzato il miglioramento delle due classi energetiche. Il decreto interviene anche in matera di sismabonus e di bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche restringendone l’applicazione.


Per quanto riguarda il sismabonus, a partire dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, si esclude la possibilità di cessione del credito d’imposta nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici relativi alle zone sismiche 1-2-3 compresi in piani di recupero di patrimoni edilizi o riqualificazione urbana e per le quali non sia stato richiesto, prima della stessa data, il relativo titolo abilitativo. Sulle agevolazioni fiscali per l’abbattimento delle barriere architettoniche il decreto, per evitare l’uso improprio dei bonus, limita gli interventi agevolabili (e i casi per i quali continua a essere previsto lo sconto in fattura e la cessione del credito) a quelli relativi a scale, rampe e l’installazione di ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Inoltre, sarà necessaria un’apposita asseverazione per il rispetto dei requisiti e sarà richiesta la tracciabilità dei pagamenti, da effettuare con il cosiddetto “bonifico parlante”.

Lega sotto accusa per Russia Unita e Navalny, Azione prepara mozione

Lega sotto accusa per Russia Unita e Navalny, Azione prepara mozioneRoma, 20 feb. (askanews) – Una fase politica “ampiamente chiusa”, un accordo “non vincolante”, siglato dalla vecchia Lega Nord e non dall’attuale Lega per Salvini premier. Anzi, dice il vice segretario Crippa, “non c’è mai stato nessun accordo con Russia Unita”. Il Carroccio minimizza la portata del rapporto con il partito di Vladimir Putin, lo contestualizza al 2017 quando “tutti volevano avvicinare la Russia all’Occidente” e respinge ancora una volta le accuse di filoputinismo. Per le quali Carlo Calenda – e questa è la novità che riporta d’attualità il tema – è pronto a presentare una mozione di sfiducia al vice premier Matteo Salvini.


Il quale già stamattina sottolineava: “Tutte le fesserie in questi anni sui legami con la Russia, i finanziamenti inesistenti sulla Russia, sono state archiviate, i giudici hanno detto che non è successo nulla, palle”. Ma oltre alle accuse penali, c’è il tema politico: “Se la Lega e Matteo Salvini non smentiranno pubblicamente il rinnovo dell’accordo con il partito di Putin Russia Unita, Azione presenterà una mozione di sfiducia contro Salvini. Un Ministro della Repubblica non può essere partner politico di un dittatore assassino e imperialista che vuole disgregare l’Ue”, tuona Calenda. Ma per la Lega, appunto, quella fase “è ampiamente chiusa, è ovvio che sia così”, dicono da via Bellerio. E il deputato Borghi contesta sui social che ci sia stato un rinnovo nel 2022: “L’accordo non ebbe alcun seguito e quindi in pratica decadde per inazione. È totalmente ridicolo quindi dire che l’accordo sia stato volontariamente rinnovato”. Non solo: “Dopo l’invasione dell’Ucraina, tutti abbiamo condannato l’invasione russa e stiamo dalla parte della democrazia”, assicura il capogruppo in Senato Massimiliano Romeo.


Restano però le accuse delle opposizioni, che chiamano in causa anche il governo. Da Palazzo Chigi ricordano però che sulla Russia la linea di Giorgia Meloni è sempre stata “molto chiara”. Anche per quanto riguarda la morte di Navalny, la premier ha subito dichiarato che “è un’altra triste pagina che ammonisce la comunità internazionale”, auspicando che “su questo inquietante evento venga fatta piena chiarezza”. Il problema però sono le parole di Salvini, secondo cui “la chiarezza” sulla morte di Navalny “la fanno i medici e i giudici, non la facciamo noi”. Parole di “sconcertante ambiguità”, denunciano ancora da Azione. Da palazzo Chigi viene però fatto notare che l’altro vice premier, Antonio Tajani, che è ministro degli Esteri, afferma invece che “i fatti dovranno essere accertati ma il dubbio è che Navalny sia stato fatto morire. Non sappiamo se sia stato ucciso da un killer ma si può provocare la morte di una persona anche con una detenzione incompatibile con la vita e questo è successo”.

Meloni sabato presiede il G7, focus sull’Ucraina, Navalny e Medio Oriente

Meloni sabato presiede il G7, focus sull’Ucraina, Navalny e Medio OrienteRoma, 20 feb. (askanews) – Nel giorno del secondo anniversario dell’invasione dell’Ucraina, Giorgia Meloni convoca la prima riunione del G7 a guida italiana per confermare e rafforzare il sostegno a Kiev. Sabato prossimo, nel primo pomeriggio, i leader si riuniranno in video conferenza e interverrà anche il presidente Volodymyr Zelensky. Al termine verrà diffusa una dichiarazione congiunta. Mentre l’Ue ha trovato un accordo su nuovi fondi e a Washington si discute delle risorse per altri aiuti militari, “l’obiettivo è portare l’Ucraina al centro dibattito, riaffermare le posizioni del G7 e dell’Occidente e andare avanti nel sostegno”, spiegano fonti diplomatiche italiane, sottolineando l’urgenza di contrastare la “falsa narrativa” di un “Occidente stanco”.


Previsto anche un “inasprimento” del sistema sanzionatorio, soprattutto per “bloccare i flussi” di merci che arrivano a Mosca attraverso Stati terzi. L’Ue varerà un nuovo pacchetto sanzionatorio e anche gli Usa opereranno una “stretta” ma l’obiettivo del G7, più che decidere nuovi provvedimenti, sarà lavorare per “irrigidire il sistema” per garantire l’applicazione delle sanzioni. Questo anche agendo su “entità giuridiche, fisiche e bancarie” che permettono l’aggiramento del ‘blocco’. Non ci sarà, invece, una decisione sull’utilizzo dei fondi sovrani della banca centrale russa congelati perchè ci sono “ostacoli di natura giuridica e finanziaria” che vanno attentamente valutati. Da parte sua – si ricorda – l’Ue ha approvato l’utilizzo degli extraprofitti di questi fondi e si sta discutendo di utilizzarli per finanziare l’Ucraina. Sicuramente, spiegano le fonti, i leader discuteranno della morte di Aleksej Navalny che è “chiaramente un segno di debolezza del regime”, ma non è previsto un intervento della vedova del dissidente russo deceduto in carcere. Quanto alle dichiarazioni di Vladimir Putin, secondo cui “l’Italia ci è sempre stata vicina”, per le fonti italiane si tratta solo di un “ping pong propagandistico che va avanti da diversi mesi” mentre preoccupa quanto avvenuto in Spagna dove il pilota russo disertore Maksim Kuzminov è stato trovato morto. Un fatto che “pone un problema di sicurezza per tutti”, ma di questo discuteranno i ministri degli Interni.


Anche se il focus della riunione sarà l’Ucraina, è molto probabile che saranno affrontati anche gli altri dossier dell’agenda internazionale, a partire dalla crisi in Medio Oriente, che però non sarà citata nel comunicato finale. Su questo, sottolineano le fonti, le priorità sono “il rilascio degli ostaggi, un eventuale cessato il fuoco, il post conflitto e anche la questione degli effetti della guerra sull’area, in particolare al confine con il Libano e nel Mar Rosso”.

Meloni sabato presiede primo G7: focus su Ucraina, M.O. (e Navalny)

Meloni sabato presiede primo G7: focus su Ucraina, M.O. (e Navalny)Roma, 20 feb. (askanews) – Nel giorno del secondo anniversario dell’invasione dell’Ucraina, Giorgia Meloni convoca la prima riunione del G7 a guida italiana per confermare e rafforzare il sostegno a Kiev.


Sabato prossimo, nel primo pomeriggio, i leader si riuniranno in video conferenza e interverrà anche il presidente Volodymyr Zelensky. Al termine verrà diffusa una dichiarazione congiunta. Mentre l’Ue ha trovato un accordo su nuovi fondi e a Washington si discute delle risorse per altri aiuti militari, “l’obiettivo è portare l’Ucraina al centro dibattito, riaffermare le posizioni del G7 e dell’Occidente e andare avanti nel sostegno”, spiegano fonti diplomatiche italiane, sottolineando l’urgenza di contrastare la “falsa narrativa” di un “Occidente stanco”. Previsto anche un “inasprimento” del sistema sanzonatorio, soprattutto per “bloccare i flussi” di merci che arrivano a Mosca attraverso Stati terzi. L’Ue varerà un nuovo pacchetto sanzionatorio e anche gli Usa opereranno una “stretta” ma l’obiettivo del G7, più che decidere nuovi provvedimenti, sarà lavorare per “irrigidire il sistema” per garantire l’applicazione delle sanzioni. Questo anche agendo su “entità giuridiche, fisiche e bancarie” che permettono l’aggiramento del ‘blocco’.


Non ci sarà, invece, una decisione sull’utilizzo dei fondi sovrani della banca centrale russa congelati perchè ci sono “ostacoli di natura giuridica e finanziaria” che vanno attentamente valutati. Da parte sua – si ricorda – l’Ue ha approvato l’utilizzo degli extraprofitti di questi fondi e si sta discutendo di utilizzarli per finanziare l’Ucraina. Sicuramente, spiegano le fonti, i leader discuteranno della morte di Aleksej Navalny che è “chiaramente un segno di debolezza del regime”, ma non è previsto un intervento della vedova del dissidente russo deceduto in carcere. Quanto alle dichiarazioni di Vladimir Putin, secondo cui “l’Italia ci è sempre stata vicina”, per le fonti italiane si tratta solo di un “ping pong propagandistico che va avanti da diversi mesi” mentre preoccupa quanto avvenuto in Spagna dove il pilota russo disertore Maksim Kuzminov è stato trovato morto. Un fatto che “pone un problema di sicurezza per tutti”, ma di questo discuteranno i ministri degli Interni.


Anche se il focus della riunione sarà l’Ucraina, è molto probabile che saranno affrontati anche gli altri dossier dell’agenda internazionale, a partire dalla crisi in Medio Oriente, che però non sarà citata nel comunicato finale. Su questo, sottolineano le fonti, le priorità sono “il rilascio degli ostaggi, un eventuale cessato il fuoco, il post conflitto e anche la questione degli effetti della guerra sull’area, in particolare al confine con il Libano e nel Mar Rosso”.

Lega tira dritto su terzo mandato ma voto rinviato dopo Sardegna

Lega tira dritto su terzo mandato ma voto rinviato dopo SardegnaRoma, 20 feb. (askanews) – La maggioranza resta divisa sul terzo mandato ma evita la conta e la spaccatura sull’emendamento della Lega prima del voto per le Regionali in Sardegna. D’altronde domani i leader del centrodestra saliranno insieme sul palco di Cagliari, in sostegno al candidato presidente Paolo Truzzu, voluto dalla premier Giorgia Meloni a tutti i costi. Dividersi il giorno seguente – giovedì come inizialmente ipotizzato – in Senato sulla proposta del Carroccio non avrebbe fatto bene alla coalizione a ridosso di una tornata elettorale che rappresenta un test per la presidente del Consiglio anche in vista della cavalcata verso le Europee di giugno. Dunque il nodo resta, la Lega per ora non sembra intenzionata a ritirare la proposta di modifica. Ma il redde rationem è rinviato alla prossima settimana.


L’espediente è parlamentare, i pareri della commissione Bilancio sugli emendamenti al decreto elezioni sono in ritardo, quindi slitta tutto. Lo spiega al termine di una riunione di maggioranza il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni (Fdi), che restituisce “senza drammi” la fotografia di una maggioranza dove “restano diversità di opinioni” con il parere di Forza Italia, Noi Moderati e del partito della premier Giorgia Meloni “prevalente” rispetto a quello della Lega. Fotografia di fronte alla quale il governo non prende posizione, rimette il parere alla commissione. Mentre Balboni, che avrebbe potuto risolvere la questione dichiarando inammissibile l’emendamento del Carroccio che chiede che i presidenti di regione possano governare oltre i due mandati (“qualche criticità, qualche appiglio e anche sollecitazioni da più parti” c’erano, ammette), l’ha dichiarato ammissibile. “È una questione di rilievo politico ed è giusto che la politica si assuma la responsabilità di dare una risposta”, spiega. Matteo Salvini va ripetendo che il tema non gli toglie il sonno, che il centrodestra non si dividerà e non litigherà su questo e che se ne occuperà il Parlamento. Ma se i vertici non troveranno una sintesi, magari parlandosi in occasione dell’evento di domani insieme a Cagliari, se la Lega non decidesse un passo indietro e se quindi davvero si dovesse arrivare a un voto in commissione la settimana prossima, la bocciatura dell’emendamento leghista è assicurata. Anche perché non ci sarà alcuna sponda delle opposizioni: M5s ha fatto del limite dei due mandati il suo vanto, il Pd, che pure dibatte sulla questione coi sindaci che premono per il terzo mandato, non sarebbe determinante nella votazione, come ha fatto notare il presidente dei senatori dem Francesco Boccia più volte. E una volta bocciato diventerebbe più complicato riproporre la questione in un’altra sede, più avanti, circostanza che vedrebbe anche Fdi meglio disposta. Ad esempio sfruttando il binario della proposta di legge presentata dal deputato della Lega Alberto Stefani alla Camera proprio sul terzo mandato.


“I cittadini – racconta Luca Zaia, il governatore leghista del Veneto, che non vuole sentirsi dire che l’emendamento è cucito addosso al suo caso – mi fermano e mi chiedono il mandato. Vorrà dire che chi vota contro non condivide la visione dei cittadini”. Insomma, resta il muro contro muro tra Fdi e Fi da un lato e Lega dall’altro. Anche se il capogruppo di Fi, Maurizio Gasparri, ci tiene a precisare: “Non c’è nessuno scontro e nessuna tensione all’interno della maggioranza”. Lo dice anche riferendosi a un’altra riunione di centrodestra che si è svolta sempre oggi, alla Camera, sulle elezioni amministrative “per un aggiornamento sulle candidature riguardanti diversi comuni”. Tra i nodi da sciogliere quello della candidatura a presidente della Regione Basilicata, che Forza Italia rivendica (“Bardi è il miglior candidato”, ha ribadito Tajani), ma anche per la corsa a sindaco di grandi città come Cagliari, Bari e Firenze. Proprio il candidato del centrodestra a Cagliari, il successore di Truzzu, potrebbe essere lasciato alla Lega come compensazione per aver ‘digerito’ la rinuncia alla riconferma del governatore sardo uscente Christian Solinas. Ma anche quella questione è aperta.


Con questi nodi sul tavolo, domani Tajani, Salvini, Lupi e Meloni voleranno tutti insieme sull’isola. Per la premier si tratterà dell’unica comparsa a sostegno di un candidato imposto agli alleati facendo valere i nuovi rapporti di forza nella coalizione. E mentre la presidente del Consiglio rientrerà a Roma, l’agenda del leader della Lega è fitta di appuntamenti sardi fino a venerdì. E sì che gli impegni di una premier sono imparagonabili ma il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, non mancava di farglielo notare qualche giorno fa: “Matteo va in continuazione sull’isola, alla fine saranno sette volte, mentre la Meloni andrà lì per due ore al massimo. Ha impegni istituzionali? Anche Salvini. Nemmeno i suoi ministri, a parte poche eccezioni, si stanno facendo vedere. La verità è che prima ci hanno imposto il candidato e poi la campagna elettorale gliela stiamo facendo noi”.

Ucraina, verso stretta G7 su sanzioni alla Russia

Ucraina, verso stretta G7 su sanzioni alla RussiaRoma, 20 feb. (askanews) – Il G7, che si riunirà sabato in video conferenza, deciderà un “inasprimento” delle sanzioni contro la Russia. E’ quanto sottolineano fonti diplomatiche italiane. La conferenza, la prima a guida della Presidenza italiana, mirerà soprattutto a “irrigidire” il sistema, in particolare per “bloccare” il flusso di merci a Mosca attraverso Stati terzi.


Peraltro, viene ricordato, “l’Ue varerà un nuovo pacchetto sanzionatorio e anche gli Usa vareranno stretta sanzionatoria”.

Ex Ilva, Mimit: Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, Giancarlo Quaranta commissario

Ex Ilva, Mimit: Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, Giancarlo Quaranta commissarioRoma, 20 feb. (askanews) – Con decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, Acciaierie d’Italia S.p.A. è stata ammessa, con decorrenza immediata, alla procedura di amministrazione straordinaria. E’ nominato commissario straordinario Giancarlo Quaranta, professionista con lunga esperienza nel settore siderurgico.


Il decreto ministeriale segue l’istanza del 18 febbraio scorso, con cui Invitalia, il socio pubblico di AdI titolare del 38% del capitale, ha richiesto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia S.p.A. ai sensi dell’articolo 1 del decreto-legge del 18 gennaio 2024, n. 4. (Disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico). Si conclude così il coinvolgimento di ArcelorMittal in Acciaierie d’Italia, iniziato nel 2018. In una nota la società spiega come “da allora, ArcelorMittal si è impegnata a fondo per il personale e gli impianti di AdI – allora nota come Ilva – investendo oltre 2 miliardi di euro. Questo massiccio investimento ha permesso ad Adi di completare nei tempi previsti un ampio programma ambientale da 800 milioni di euro che ha garantito la conformità all’Autorizzazione integrata ambientale stabilita dal governo italiano, nonché di investire 1,2 miliardi di euro nell’ammodernamento degli impianti di tutti i siti”.


“AdI – chiarisce il gruppo – ha inoltre beneficiato di centinaia di milioni di euro di credito grazie alla fornitura di materie prime da parte di ArcelorMittal. ArcelorMittal desiderava affrontare la significativa discrepanza di capitale investito in AdI dai due azionisti. Nel corso delle recenti discussioni, ArcelorMittal ha avanzato proposte pragmatiche volte risolvere tale questione e nel contempo a proseguire il partenariato pubblico-privato con Invitalia, istituito nell’aprile 2021. Non essendo riusciti a trovare un accordo su condizioni accettabili, abbiamo anche proposto di vendere la nostra partecipazione in AdI a Invitalia. Nonostante gli sforzi di ArcelorMittal le discussioni non hanno avuto successo”.

Calenda: mozione di sfiducia contro Salvini se non smentisce l’accordo con il partito di Putin Russia unita

Calenda: mozione di sfiducia contro Salvini se non smentisce l’accordo con il partito di Putin Russia unitaRoma, 20 feb. (askanews) – “Se la Lega e Matteo Salvini non smentiranno pubblicamente il rinnovo dell’accordo con il partito di Putin Russia Unita, Azione presenterà una mozione di sfiducia contro Salvini. Un Ministro della Repubblica non può essere partner politico di un dittatore assassino e imperialista che vuole disgregare l’Ue. Aggiungo che c’è un serio problema di sicurezza nazionale e di accesso ad informazioni sensibili. La Lega deve produrre la lettera in cui ha disdetto l’accordo con Russia Unita”. Lo ha annunciato il segretario di Azione Carlo Calenda, via social.

AC/DC celebrano 50 anni di carriera, 15 marzo escono 9 vinili

AC/DC celebrano 50 anni di carriera, 15 marzo escono 9 viniliRoma, 20 feb. (askanews) – Gli AC/DC celebrano 50 anni di carriera. Si esibirono per la prima volta il 31 dicembre 1973 al Checkers Nightclub di Sydney, in Australia. Da lì, in pochi anni conquistarono tutto il continente e debuttarono su scala internazionale diventando una delle più influenti rock band di tutti i tempi, con oltre 200 milioni di album venduti in tutto il mondo. Columbia Records/Legacy Recordings ristampano per l’occasione l’intero catalogo della band in vinile color oro. Ciascuno di questi LP in edizione limitata verrà accompagnato da una stampa 12″x12″ diversa per ogni album con la nuova grafica AC/DC 50, perfetta per essere collezionata e incorniciata.


I primi 9 album usciranno il 15 marzo: Back in Black, Highway to Hell, The Razors Edge, Powerage for Those About to Rock (We Salute you), High Voltage, Dirty Deeds Done Dirt Cheap, Who Made Who e Live. 50 anni dopo, gli AC/DC continuano ad esibirsi live con grande successo. In estate sono previste una serie di date in Europa per il “POWER UP TOUR”, legato all’omonimo album del 2020. L’unica tappa in Italia sarà il 25 maggio alla RCF Arena di Reggio Emilia, le prevendite sono andate sold out in poche ore dall’apertura!


Gli AC/DC sono una delle più influenti rock band di tutti i tempi con oltre 200 milioni di album venduti in tutto il mondo, di cui ben 72 milioni sono negli USA. Con 50 anni di leggendaria carriera alle spalle, continuano a riempire gli stadi di tutto il mondo, vendendo ogni anno milioni di dischi e generando miliardi di streaming! “Back in Black”, doppio disco di diamante, è il «bestselling album by any band ever» e «third bestselling album by any artist» con oltre 50 milioni di copie vendute. Sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame® nel 2003. Nel 2010 hanno vinto il loro primo GRAMMY® Award nella categoria “Best Hard Rock Performance” per “War Machine”. Il loro ultimo album è “Power Up” (2020), diciasettesimo disco in studio, che ha debuttato al primo posto in 21 Paesi.