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Una Pop Art meno luccicante, dopo Warhol arriva Cattelan

Una Pop Art meno luccicante, dopo Warhol arriva CattelanBilbao, 20 feb. (askanews) – La Pop Art sta perfettamente dentro gli spazi del museo Guggenheim di Bilbao, per attitudini e dimensione e la collezione vanta pezzi importanti del movimento che negli anni Sessanta ha portato la cultura di massa alla scena dell’arte contemporanea e viceversa. Per questo la mostra “Segni e oggetti – La Pop Art nella Collezione Guggenheim” è un’occasione affascinante per riavvicinarsi a Roy Lichtenstein o Andy Warhol da una prospettiva che però è diversa: nonostante i colori e la patina di glamour, infatti, l’esposizione ci racconta di un’anima più oscura, meno luccicante, in un certo senso “sporca”, come alcune opere di Rauschenberg, un maestro la cui influenza ancora forse non abbiamo capito fino in fondo. Alla dimensione più politica contribuisce la presenza di diversi artisti europei, come Mimmo Rotella o Sigmar Polke, ma anche l’accostamento di opere contemporanee che hanno rinnovato la tradizione del Pop.


“Non presentiamo solo la celebrazione della cultura del consumo tipica della Pop Art americana e britannica – ha detto ad askanews la co-curatrice della mostra Lauren Hinkson – ma abbiamo anche una prospettiva internazionale, che apre una posizione molto più politica e riflette i conflitti sociali che hanno caratterizzato molti Paesi”. Come sempre accade con la Pop Art il portare sotto i riflettori la cultura popolare rappresenta anche una critica pungente, e il fatto di avere scelto di puntare su un’opera di Lichtenstein che ritrae un cane aggressivo e ringhiante, oppure su una serie di Rauschenberg fatti di cartone e molto lontani da ogni patinatura, offre un taglio preciso, poco rassicurante, a tutta l’esposizione. Ed è qui la sua forza oggi. “C’è una violenza – ha aggiunto Lauren Hinkson – che è parte della storia, perché è parte del modo in cui la cultura e la comunicazione di massa si sono sviluppate velocemente negli anni Sessanta. E il fenomeno continua oggi”.


Accanto alle opere gigantesche di Rosenquist o di Oldenburg ci sono però due lavori più recenti che in qualche modo possono provare a tirare le fila più profonde della mostra del Guggenheim: la prima è il “Bootleg” pirata di Douglas Gordon, che nel 1997 ha ripreso per due ore il film “Empire” di Andy Warhol, e in qualche modo restituisce la storia da un punto di vista ancora più oscuro e perduto su un artista e un edifico a loro modo canonizzati. La seconda è “Daddy, Daddy” di Maurizio Cattelan, il suo celebre Pinocchio affogato che usa il linguaggio del Pop per spalancare, come sempre nel grande artista italiano, le riflessioni sulla morte, sull’infanzia e sulle relazioni. Come dire, benvenuti in un presente che non passa mai. (Leonardo Merlini)

Bce, famiglie Italia più penalizzate da alta inflazione su welfare

Bce, famiglie Italia più penalizzate da alta inflazione su welfareRoma, 20 feb. (askanews) – Le famiglie italiane sono state tra le più danneggiate nell’area euro in termini di costi del welfare a seguito della fiammata inflazionistica del 2021-2022. Lo rileva uno studio pubblicato dalla Bce, secondo cui nella Penisola la perdita mediana sul welfare subita dalle famiglie è stata dell’8% in termini di reddito disponibile, a fronte del 3% per le famiglie in Francia e Spagna.


L’analisi (The unequal impact of the 2021-22 inflation surge on euro area households) guarda l’impatto della improvvisa accelerazione inflazionistica sulle famiglie e rileva che ha avuto un effetto depressivo sia sui redditi che sulla ricchezza, dato che contestualmente non c’è stata un corrispondente immediata accelerazione di salari e pensioni, mentre sono diminuite le quotazioni di vari titoli finanziari. “Le differenze tra Paesi sono state prevalentemente causate dai diversi livelli di inflazione e alla diversa distribuzione di ricchezza netta, assieme alle differenze sulle risposte politiche. Le famiglie più giovani e indebitate hanno assistito a un aumento netto di ricchezza perché il valore reale del loro indebitamento è calato – rileva la Bce -. Questo effetto è stato più forte in Francia e Spagna, dove molte famiglie giovani hanno mutui. Tuttavia non tutte le famiglie giovani ne hanno beneficiato: in media quelle che non possedevano casa con un mutuo hanno a loro volta subito perdite in termini di welfare”.


Guardando alla fase altamente inflazionistica del 2021-2022 “abbiamo trovato ampie differenze sulle perdite di ricchezza, specialmente se paragonate con i costi di una tipica recessione e differenze rilevanti tra Paesi. All’interno dei pPaesi abbiamo trovato differenze tra i gruppi di età ma non tra i gruppi di reddito. Questo episodio mette in rilievo l’importanza di politiche economiche in risposta alle dinamiche specifiche per Paese in una Unione dove la politica monetaria – si legge – non può essere tarata sulle esigenze dei singoli paesi”. Secondo l’analisi il fardello più pesante ha riguardato i pensionati, che tuttavia avevano beneficiato di un periodo relativamente lungo di bassa inflazione e che in molti casi detenevano ancora eccessi di risparmio accumulati durante gli anni precedenti.

Incantesimi, sorelle e invocazioni: il paesaggio di Chiara Camoni

Incantesimi, sorelle e invocazioni: il paesaggio di Chiara CamoniMilano, 20 feb. (askanews) – È certamente una sorta di paesaggio fantastico che nasce dal quotidiano, dal ribaltamento delle prospettive e da un senso di incantesimo diffuso. È anche un nuovo modo di guardare allo spazio espositivo dello Shed di Pirelli HangarBicocca a Milano, inondato dalla luce come quasi mai prima d’oggi era capitato di vedere. La mostra personale di Chiara Camoni intitolata “Chiamare a raduno – Sorelle. Falene e Fiammelle. Ossa di leonesse, pietre e serpentesse” ha qualcosa di semplice, nella sua orizzontalità di topografia, ma è proprio questa sorta di mappa mentale e fisica a tracciare le coordinate di un possibile incantesimo che in qualche modo presiede alla convocazione delle opere.


“Questo tipo di meraviglia – ha detto l’artista nata a Piacenza nel 1974 ad askanews – è ciò che io mi auguro le mie opere possano suscitare al pubblico. Non sono il risultato di un progetto, di un percorso razionale, ma io credo di una zona più inconscia, più ombrosa che dà forma alle opere. Io stessa posso dire che le trovo e non so esattamente cosa trovo e quindi sono per me degli incontri”. La dimensione della mostra, che è curata da Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, è collettiva e naturale. Le figure delle “Sisters”, antropomorfe o zoomorfe, nascono dall’accumulo, ma portano dentro di loro anche la forza del rituale e la metamorfosi concettuale dei materiali con cui sono composte, soprattutto la ceramica, ma anche ferro, plastica, oggetti trovati. Sono proto-divinità del femminile e insieme a loro volta invocano un’idea di comunità e rivendicazione identitaria.


“C’è un piacere nella trasformazione – ha aggiunto Chiara Camoni – nel prendere la materia, dare forma, toglierla e ridarla di nuovo. C’è una trasformazione che avviene a livello dei gesti, a livello della materia e c’è una trasformazione che avviene anche a livello simbolico. Sono che sotto un altro punto di vista rivelano immagini inedite”. Nella mostra sono importanti anche gli animali, dalle leonesse ai cani per arrivare a serpenti realizzati con comuni ciotole di porcellana, che diventano essi stessi elementi di un paesaggio dove il noto e il comune prendono forme nuove, sfocate e, in certi momenti e con certe condizioni di luce, preziose. Come il continuo ripensare se stesso che porta avanti Pirelli HangarBicocca, spazio espositivo in movimento e capace di non avere paura di cambiare e rimettersi in gioco ogni volta.

Epiqa presenta speciale tv “Io sono Varenne, il figlio del Vento”

Epiqa presenta speciale tv “Io sono Varenne, il figlio del Vento”Roma, 19 feb. (askanews) – Il fruscìo delle foglie mosse dal vento, il rumore in lontananza dello scalpitìo di un cavallo, una voce profonda che ti proietta nel mondo di un campione, dell’unico cavallo capace di conquistare non solo l’Italia, ma il mondo intero. Epiqa presenta “Io sono Varenne, il figlio del Vento”, una produzione esclusiva dell’emittente televisiva del Masaf, visibile sul canale 151 del digitale terrestre, sulle piattaforme di Sky canale 220 e su quella di tivùsat al canale 51. “Questo speciale su Varenne è la prima produzione originale televisiva di EQUtv – ha commentato in una nota Eugenio De Paoli, Responsabile Operation e Prodotto di Epiqa e curatore del documentario -; e vuole porsi come esempio di valorizzazione non solo del canale EQUtv e di tutte le professionalità che lavorano per l’emittente tv, ma anche del patrimonio dell’ippica. Vorrei ringraziare Varenne Futurity ed Enzo Giordano per la preziosa collaborazione, senza la quale questo progetto non avrebbe potuto vedere la luce. Un ringraziamento speciale anche a Luca Ward, che con la professionalità che lo contraddistingue, ha dato “voce” in maniera magistrale a quelli che ho immaginato essere i pensieri di Varenne”.


Dal mantello Baio, color scuro-tabacco con la caratteristica macchia bianca tra gli occhi, nel corso della sua carriera è stato soprannominato ‘Il Capitano’, entrando di diritto nel cuore di tutti gli appassionati delle competizioni equestri e non. Un punto di vista inedito, quello del campione Varenne che, grazie alla voce di Luca Ward, racconta dei suoi successi e delle sue cadute, dalla sua prima corsa a Bologna, il 4 aprile del 1998, quando ruppe di galoppo e fu squalificato, fino alla stagione 2001, quella della consacrazione a dominatore del trotto mondiale. Un viaggio poetico nel passato, grazie alle telecronache delle sue imprese, e nel presente, quello della sua residenza attuale, presso la ‘Tenuta il Cigno’, nel paese di Villanterio, in provincia di Pavia, accudito come sempre dalla sua lad Daniela Zilli, dove sono state girate le riprese del documentario. La storia di Varenne è stata realizzata grazie alle riprese e all’archivio storico di EQUtv; sarà trasmessa sull’emittente televisiva in anteprima lunedì 26 febbraio alle ore 21 e, in replica allo stesso orario, il 19 di marzo, il 19 aprile e il 19 maggio, quando – concluda la nota – ricorrerà il suo ventinovesimo anno di nascita.

Fiaccolata al Campidoglio per Navalny. Lega contestata: “Vergogna!”

Fiaccolata al Campidoglio per Navalny. Lega contestata: “Vergogna!”Roma, 19 feb. (askanews) – Urla e contestazioni contro la Lega alla fiaccolata bipartisan organizzata a piazza del Campidoglio per ricordare il dissidente russo Aleksej Navalny morto il 16 febbraio. All’indirizzo del capogruppo al Senato del Carroccio Massimiliano Romeo, capo delegazione della Lega, diversi partecipanti hanno urlato “Vergogna, vergogna!”, “Tornatene in Russia”, in riferimento a manifestazioni di simpatia per il presidente russo Vladimir Putin espresse più volte in passato dal leader del Carroccio Matteo Salvini.


“Siamo qui – ha spiegato Romeo ai giornalisti che gli chiedevano conto delle responsabilità di Putin nella morte di Navalny – perché il sospetto ce l’abbiamo” ma “la certezza non ce l’ho. Noi difendiamo la libertà e chiediamo che la comunità internazionale accerti” le responsabilità “e faccia pagare per questo crimine”, ha sottolineato Romeo. Parole che hanno esacerbato ancora di più gli animi dei presenti, che hanno continuato con i cori “Vergogna!”, “Ipocrita”. “Ecco i democratici, viva la democrazia!”, ha ribattuto Romeo.


Contestazioni che hanno irritato il partito di Salvini che poi, in una nota, ha commentato: “Chi ha usato la piazza di Roma per insultare e attaccare la delegazione della Lega non ha capito la lezione di Navalny che ha dedicato la propria vita alla libertà”. Promotore della fiaccolata era stato il leader di Azione Carlo Calenda, il quale, arrivando in piazza, si era detto “contento che tutte le forze politiche siano qui. Non è una cosa comune per l’Italia. È un segnale importante di solidarietà per chi muore per la libertà – aveva sottolineato Calenda -. I dissidenti russi combattono per la libertà che è un valore universale e non è limitato al Paese per cui si combatte. Noi siamo qui per questa ragione”.


La fiaccolata ha rappresentato “un forte segnale di unità di tutto il paese e della comunità internazionale”, ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri esprimendo “sdegno e condanna più forti per la morte di Alexei Navalny, risultato di una lunga deliberata feroce persecuzione politica”. Sulla stessa linea la segretaria del Pd Elly Schlein, secondo la quale per la morte di Aleksei Navalny c’è “un solo responsabile: il regime russo di Putin”. Quella di stasera, ha spiegato Schlein, è stata “una serata contro un regime che non tollera il dissenso e che uccide la libertà. Dei democratici come noi – ha aggiunto la segretaria del Pd – non possono tollerare in nessun paese una compressione costante dei diritti fondamentali democratici”.


In rappresentanza del M5s c’era il capogruppo al Senato Stefano Patuanelli, il quale ha sottolineato come fosse “giusto essere qui a fianco di chi ha dato la vita per la libertà di informazione e o libertà di opporsi al regime”. Tra gli altri esponenti politici presenti anche il segretario di Avs, Nicola Fratoianni, con Angelo Bonelli, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, il segretario di +Europa, Riccardo Magi, e il deputato di FdI Giovanni Donzelli.

Ex Ilva, Urso: interessati numerosi investitori italiani ed esteri

Ex Ilva, Urso: interessati numerosi investitori italiani ed esteriRoma, 19 feb. (askanews) – Per entrare nel capitale dell’ex Ilva “già si sono affacciati numerosi investitori italiani e stranieri”. Lo ha annunciato ai sindacati il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, sottolineando che dovrà esserci una gara “nel minor tempo possibile”.


L’amministrazione straordinaria, ha poi affermato, “prevale su ogni altra procedura” e sarà realizzata nelle prossime ore. “Si partità da un commissario – ha proseguito – e per quanto riguarda le caratteristiche che dovrà avere, dovrà essere una persona che conosce bene l’azienda e che abbia competenze nel settore siderurgico per rilanciarla subito”. Il Governo metterà inoltre a disposizione della Regione Puglia un miliardo di euro per sostenere i lavoratori dell’indotto dell’ex Ilva, ha concluso Urso aggiungendo che si sta mettendo a punto un emendamento.

Ex Ilva, il Governo ha deciso per l’amministrazione straordinaria

Ex Ilva, il Governo ha deciso per l’amministrazione straordinariaRoma, 19 feb. (askanews) – Entro pochi giorni per l’ex Ilva si procederà alla nomina dei commissari, una soluzione “unica e obbligata” rispetto a quanto avvenuto con le richieste del Governo che “non hanno avuto seguito”. Lo ha annunciato ai sindacati il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano, che, aprendo la riunione nella sala monumentale in Largo Chigi, ha ripercorso quanto avvenuto in queste settimane, a partire dall’istanza del socio privato per la negoziazione della crisi.


Mantovano ha confermato ai sindacati che ieri sera Invitalia ha presentato al Mimit istanza di amministrazione straordinaria. I commissari, dunque, saranno nominati nei prossimi giorni e ci sarà la presa in carico dell’azienda per garantire continuità produttiva e rilancio degli impianti. L’amministrazione straordinaria “prevale sul concordato, si va verso l’amministrazione straordinaria nei prossimi giorni verranno nominati i commissari”, ha confermato il presidente di Confindustria Taranto, Pasquale Di Napoli, al termine del dell’incontro tra il governo e l’indotto del polo siderurgico tarantino, che ha preceduto la riunione con i sindacati. Ai due tavoli il governo era rappresentato oltre da cha Mantovano dai ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti; delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso; del Lavoro, Marina Elvira Calderone; e in videocollegamento dal responsabile degli Affari europei, Raffaele Fitto. Le aziende dell’indotto, ha detto il presidente dell’Aigi, Fabio Greco, non vogliono la cassa integrazione, ma chiedono di poter lavorare.


“Non sappiamo quando e quante saranno le aziende (appalto e subappalto) che potranno accedere allo strumento, il fondo occupazione dove sono stati messi 10 milioni di euro. Dovremmo fare una mappatura per capire come intervenire”, ha detto ai sindacati il ministro del Lavoro, Marina Calderone.

Schlein prova a disinnescare ‘terzo mandato’, sindaci Pd insistono

Schlein prova a disinnescare ‘terzo mandato’, sindaci Pd insistonoRoma, 19 feb. (askanews) – Elly Schlein prova a disinnescare la bomba del terzo mandato per i sindaci, la segretaria Pd mette a punto un percorso che prende tempo ed evita una conta sulla questione che divide i democratici – come del resto la maggioranza di governo – e affida la discussione ad un “tavolo di confronto” interno al Pd, lasciando che per ora sia il centrodestra a dividersi. In direzione la leader del partito fa appello all’”ascolto reciproco”, anche se i sindaci – da Matteo Ricci ad Antonio Decaro – non rinunciano a ribadire il loro sostegno all’idea del terzo mandato. Ma la mediazione studiata anche con Stefano Bonaccini alla fine un risultato lo ottiene, perché appunto evita un voto che avrebbe diviso il ‘parlamentino’ Pd.


E’ la stessa segretaria ad ammettere, durante il suo intervento, che il voto in commissione fissato per giovedì sull’emendamento della Lega è “un passaggio delicato”. Perché, appunto, i sindaci Pd – ma lo stesso val per Bonaccini per i presidenti di regione – sono favorevoli ad un terzo mandato, mentre la segretaria – che non si è espressa sul merito – è piuttosto contraria. Ma, è stato il ragionamento di Schlein, perché dividere il Pd quando è il centrodestra che ancora deve decidere se davvero procedere su questa strada? “Loro sono spaccati in maniera evidente – ha detto Schlein – e sappiamo che anche al nostro interno convivono sensibilità diverse. Ma noi a differenza deli altri siamo abituati a discutere”. Tocca poi a Davide Baruffi, responsabile enti locali e uomo vicino a Bonaccini, illustrare la strada da seguire: appunto, un tavolo di dialogo interno, “un confronto di merito, non schiacciato sul tema dei mandati ma che deve contemperare pesi e contrappesi. Con la possibilità di rafforzare il ruolo delle assemblee elettive, altrimenti si procede in modo scomposto”.


Il tavolo lo accettano tutti, anche i sindaci che pure oggi ribadiscono il sì al terzo mandato. Ma le posizioni restano le stesse, Ricci dice che sarebbe un errore se il Pd non si schierasse, proprio perché il centrodestra è diviso e sostenere il terzo mandato farebbe esplodere le contraddizioni della maggioranza. Decaro, poi, ricorda che in Europa non esiste il limite alla rielezione dei sindaci. Replica Andrea Orlando, chiedendo di non usare argomenti che potrebbero indebolire la campagna contro l’elezione diretta del premier. Marco Sarracino, poi, ribalta il ragionamento di Ricci: nella maggioranza, afferma, ci sarebbe un “effetto domino” se non passasse l’emendamento della Lega e in Europa non ci sono limiti ai mandati “perché non c’è l’elezione diretta”. Semmai, aggiunge, serve una riflessione proprio “sull’elezione diretta del premier”. Affermazione che spinge Bonaccini a ribattere a sua volta: “Evitiamo che passi idea che siamo contro l’elezione diretta dei sindaci quando chi vive in una comunità apprezza di poter scegliere il sindaco o la sindaca che lo amministra”.


“Confido che con questo tavolo di lavoro riusciremo insieme a fare un passo avanti”, conclude Schlein. Ma proprio il dibattito di oggi conferma che le questioni sono tutt’altro che risolte e un esponente della segreteria confessa l’irritazione: “I sindaci prima accettano il tavolo e poi rilanciano sul terzo mandatoà Ma allora che mediazione è?”. E’ evidente che la discussione riprenderà proprio al tavolo. La vera speranza, appunto, è che nel frattempo sia il centrodestra a risolvere il problema, accantonando l’emendamento della Lega o – almeno – rinviando la questione. In questo caso non ci sarebbe nemmeno da dover definire una linea da tenere in Parlamento giovedì. Ma se il voto sul terzo mandato fosse confermato il “tavolo” dovrà trovare quella mediazione che finora non si è riusciti a trovare. Un’ipotesi che circola sarebbe quella di non far partecipare al voto i parlamentari Pd, ma i sindaci hanno già ribadito che per loro al terzo mandato bisogna dire sì.

Enav, Ad Monti da Meloni: focus su incremento record traffico aereo

Enav, Ad Monti da Meloni: focus su incremento record traffico aereoMilano, 19 feb. (askanews) – “Oggi, come amministratore delegato di Enav, ho avuto l’onore di essere ricevuto a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. L’incontro ha rappresentato l’occasione per tracciare un bilancio delle attività dell’azienda con un focus sull’incremento record del traffico aereo gestito nei cieli italiani e sulle strategie di crescita di Enav, un gruppo sempre più orientato ad investire in tecnologia ed innovazione con grande attenzione ai temi della sostenibilità”. Lo ha scritto sui social l’amministratore delegato di Enav, Pasqualino Monti, in un post dopo l’incontro a Palazzo Chigi.


“La centralità del ruolo che l’Italia sta acquisendo a livello internazionale ha effetti positivi nel processo di esportazione del modello Enav sui mercati esteri, in particolare in aree strategiche come quella del Medio Oriente”, ha sottolineato il top manager della società.

Navalny, Schlein: regime di Putin unico responsabile della morte

Navalny, Schlein: regime di Putin unico responsabile della morteRoma, 19 feb. (askanews) – Per la morte di Aleksei Navalny c’è “un solo responsabile, il regime russo di Putin”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein a margine della manifestazione in Campidoglio. “Una serata contro un regime che non tollera il dissenso e che uccide la libertà. Solidarietà a tutti quei cittadini russi che stanno protestando pacificamente, manifestando il loro dissenso e per questo vengono arrestati. I democratici come noi non possono tollerare in nessun paese una compressione costante dei diritti fondamentali democratici. E quindi è importante essere qui, dopo l’uccisione politica di Navalny in cui c’è un solo responsabile: il regime russo di Putin”.