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Gentiloni: in Italia migliore lotta a evasione dopo raccomandazioni Ue

Gentiloni: in Italia migliore lotta a evasione dopo raccomandazioni UeRoma, 26 nov. (askanews) – Nelle raccomadazioni specifiche per Paese dell’Ue all’Italia “da una decina d’anni si parla di migliorare i sistemi di lotta all’evasione fiscale tramite digitalizzazione eccetera. Sembra un riferimento vago e protocollare, in realtà è una questione molto seria che ha portato, anche con diverse tensioni e contrasti nell’attuarla, a un miglioramento della situazione nel nostro paese”. Lo ha rivendicato il commissario europeo uscente all’Economia, Paolo Gentiloni nella conferenza stampa di presentazione del pacchetto autunnale del semestre europeo.


“L’estensione a sette anni” del piano di aggiustamento pluriennale dei conti, in base alle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita “è una estensione legata a un piano di riforme investimenti, che è in parte lo sviluppo del Pnrr. Quindi molte delle riforme e degli investimenti si collegano anche a iniziative promosse attraverso il Pnrr, in particolare sulla transizione digitale, sulle riforme, sugli investimenti e le riforme per promuovere l’innovazione, la digitalizzazione della pubblica amministrazione, il miglioramento dei nostri sistemi di educativi. Queste sono le parole che trovate nel linguaggio nostro della Commissione europea, poi da italiani – ha concluso – sapete come tradurle nelle proposte di iniziativa e di riforme”.

Pezzali stupisce ancora con l’album Max Forever Vol. 1

Pezzali stupisce ancora con l’album Max Forever Vol. 1Milano, 26 nov. (askanews) – Max Pezzali sorprende ancora il suo pubblico: a poche settimane dai 18 show nei palazzetti di Milano e Roma (di cui 17 già sold out) e in attesa del prossimo 12 luglio con Max Forever – Grand Prix all’Autodromo di Imola, arriva oggi l’annuncio di Max Forever Vol. 1 – L’Album, in uscita il 13 dicembre in digitale e negli store fisici per Warner Music Italy.


Disponibile da domani in pre-order al prezzo speciale di “un deca”, Max Forever Vol. 1 – L’Album è solo il primo capitolo, il primo grande assaggio di una serie di volumi antologici – da un’idea di Max Pezzali e Double Trouble Club – per celebrare i brani più iconici di una carriera costellata da successi: un must have per tutti i fan di Max che ospita 16 gemme musicali pronte a risplendere in una veste completamente nuova. 16 reinterpretazioni inedite di pietre miliari che hanno segnato la storia della musica pop italiana, proposte in feat con ospiti speciali o suonante live o in versione acustica: da Gli anni con Cesare Cremonini a Sempre noi con J-Ax, passando per Rotta per casa di Dio con Riccardo Zanotti – nella versione live al Circo Massimo del 2023, fino a Grazie mille e Aeroplano suonate in acustico.


“È un periodo fortunato della mia carriera, l’affetto ricevuto negli ultimi due anni è davvero qualcosa che mi riempie il cuore e che in tutta onestà non avevo mai ricevuto nei precedenti 30. Per questo motivo mi piaceva l’idea di ‘fare una cassetta’, come si faceva una volta, con un po’ di tracce che abbiamo rivisto, rifatto in studio, fatto suonare un po’ meglio, performato dal vivo. Ne faremo poi altre di ‘cassette’, ecco perché leggete ‘volume 1′. Mi piace pensare di realizzare dei volumi antologici giocando un po’ con quelle che ormai sono canzoni più vostre che mie. Ci vediamo come sempre in giro, alle nostre feste!” – Max Pezzali. Max Forever Vol. 1 – L’Album sarà disponibile nei seguenti formati fisici: CD standard e nella versione speciale in denim; doppio vinile colorato e nella versione speciale autografata.


I brani inclusi nel nuovo progetto non mancheranno nella scaletta dei suoi imperdibili live, prodotti e organizzati da Vivo Concerti, con biglietti disponibili su www.vivoconcerti.com e nei punti vendita autorizzati. L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei comunicati ufficiali.

Gentiloni: giudizi su frugali? “Per regole rigide volute da loro”

Gentiloni: giudizi su frugali? “Per regole rigide volute da loro”Roma, 26 nov. (askanews) – “Senza puntare il dito contro nessuno”, per usare le sue stesse parole, il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni ha però di fatto rinfacciato ai paesi cosiddetti “frugali”, come Germania o Olanda, il fatto che aver pressato per regole “rigide” nel Patto di stabilità e di crescita, ora si ripercuote con valutazioni negative su questi stessi Paesi, nei giudizi della Commissione europea sui piani di bilancio per il 2025 sui documenti programmatici di bilancio.


“Non dobbiamo suddividere i Paesi in categorie” ha detto Gentiloni facendo eco al vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. Ma ha anche detto che “Dombrovskis è più diplomatico di me” e che “al tempo stesso è vero che penso che abbiamo avuto un eccellente cooperazione con i paesi. Ora la consapevolezza sulla necessità di mettere il debito su traiettorie sostenibile è più forte”. Ma “ci sono alcune regole rigide che onestamente non sono stato io quello che le ha volute. Quindi se ci sono regole rigorose (è perché) in alcuni casi queste regole sono state chieste. Non punto il dito su nessuno ma qualcuno le ha chieste – ha detto Gentiloni -. Ora abbiamo queste regole e penso che la Commissione attuale e la prossima Commissione in particolare siano chiamate ad attuarle”.

OK dell’Ue all’Italia sui conti, mentre Germania e Olanda “non in linea”

OK dell’Ue all’Italia sui conti, mentre Germania e Olanda “non in linea”Strasburgo, 26 nov. (askanews) – Italia, Francia e Grecia, che sono tra i paesi Ue con il più alto debito pubblico, sono “in linea” con le raccomandazioni della Commissione europea riguardo alla “spesa netta” nei piani di medio termine per l’aggiustamento dei loro bilanci, il nuovo parametro chiave del Patto di stabilità riformato; tra i paesi cosiddetti “frugali”, invece, Germania e Finlandia “non sono pienamente in linea”, e l’Olanda “non è in linea” con le raccomandazioni.


E’ il risultato, piuttosto sorprendente, della valutazione che la Commissione europea ha presentato, oggi a Strasburgo, con il suo primo pacchetto autunnale del semestre europeo da quando è entrata in vigore, nell’aprile 2024 la riforma Patto di stabilità, con il nuovo quadro di governance economica, riguardante la sorveglianza dei bilanci degli Stati membri. In questo Pacchetto di autunno, le valutazioni della Commissione sono focalizzate sulla crescita della spesa netta nel 2025 e sull’insieme del biennio 2024-2025. Il pacchetto d’autunno pubblicato oggi presenta le raccomandazioni della Commissione relative ai percorsi pluriennali di spesa netta per correggere il disavanzo eccessivo per l’Italia e gli altro sette Stati membri (Belgio, Francia, Ungheria, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia) attualmente soggetti alla procedura per i deficit eccessivi.


Nel complesso, l’Italia e altri sette paesi dei 17 dell’Eurozona (Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia) sono considerati “in linea” con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese. Per questi otto paesi si prevede che la spesa pubblica netta resterà sotto le soglie previste durante il periodo di aggiustamento di bilancio, che è normalmente di quattro anni, salvo per l’Italia e altri quattro Stati membri (Finlandia, Francia, Spagna e Romania) che hanno chiesto e ottenuto un’estensione del periodo di aggiustamento da quattro a sette anni per i loro piani a medio termine. In tutti e cinque i casi, la Commissione ha valutato che gli impegni per le riforme e gli investimenti inclusi nei piani soddisfacevano i criteri per giustificare l’allungamento del periodo di aggiustamento. A parte gli otto paesi citati, per gli altri Stati membri ci sarà bisogno di vigilanza e azioni appropriate per garantire che i loro bilanci siano in linea con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese e con il nuovo Patto di stabilità.


Estonia, Germania, Finlandia e Irlanda sono valutati dalla Commissione come “non completamente in linea con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese, poiché si prevede che la loro spesa netta annuale (per Finlandia e Irlanda) e/o cumulativa (per Estonia, Germania, Irlanda) sia superiore alle rispettive soglie massime”. Per Lussemburgo, Malta e Portogallo, la Commissione dà un giudizio più specifico: sono “non pienamente in linea con le raccomandazioni”, perché “mentre la loro spesa netta è prevista entro le soglie massima, non stanno eliminando gradualmente entro l’inverno 2024-2025 le misure di sostegno per l’emergenza energetica, come era stabilito nelle raccomandazioni di bilancio specifiche per paese a loro indirizzate”. la Lituania è considerata “a rischio di non essere in linea con la raccomandazione di bilancio specifica per paese, poiché la spesa netta (sia in termini annuali che cumulativi) è prevista al di sopra dei livelli che la Commissione considererebbe appropriati”.


“Maglia nera” l’Olanda, infine: è valutata in modo netto come “non in linea con la raccomandazione, poiché la spesa netta (sia in termini annuali che cumulativi) è prevista al di sopra delle soglie massime”. Bruxelles ha poi presentato nel Pacchetto di oggi anche le sue raccomandazioni per i Paesi che si trovano sotto procedura per deficit eccessivo, tra cui l’Italia. La Penisola “deve assicurare che il tasso di crescita nominale della spesa pubblica netta non superi i massimali stabiliti. E deve mettere fine alla situazione di eccesso di deficit per il 2026”, si legge. Secondo le ultime previsioni della stessa commissione europea del 2026 il rapporto deficit-Pil della penisola dovrebbe attestarsi ai 2,9%, al di sotto del limite del 3% stabilito dal patto di stabilità e di crescita. Una ulteriore raccomandazione riguarda il fatto che l’Italia dovrà presentare con cadenza semestrale dei “rapporti sui progressi compiuti nell’attuazione delle raccomandazioni, fino a quando sarà conclusa la situazione di eccesso di deficit”, si legge.

OK Ue a Italia sui conti, mentre Germania e Olanda “non in linea”

OK Ue a Italia sui conti, mentre Germania e Olanda “non in linea”Strasburgo, 26 nov. (askanews) – Italia, Francia e Grecia, che sono tra i paesi Ue con il più alto debito pubblico, sono “in linea” con le raccomandazioni della Commissione europea riguardo alla “spesa netta” nei piani di medio termine per l’aggiustamento dei loro bilanci, il nuovo parametro chiave del Patto di stabilità riformato; tra i paesi cosiddetti “frugali”, invece, Germania e Finlandia “non sono pienamente in linea”, e l’Olanda “non è in linea” con le raccomandazioni.


E’ il risultato, piuttosto sorprendente, della valutazione che la Commissione europea ha presentato, oggi a Strasburgo, con il suo primo pacchetto autunnale del semestre europeo da quando è entrata in vigore, nell’aprile 2024 la riforma Patto di stabilità, con il nuovo quadro di governance economica, riguardante la sorveglianza dei bilanci degli Stati membri. In questo Pacchetto di autunno, le valutazioni della Commissione sono focalizzate sulla crescita della spesa netta nel 2025 e sull’insieme del biennio 2024-2025.


Il pacchetto d’autunno pubblicato oggi presenta le raccomandazioni della Commissione relative ai percorsi pluriennali di spesa netta per correggere il disavanzo eccessivo per l’Italia e gli altro sette Stati membri (Belgio, Francia, Ungheria, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia) attualmente soggetti alla procedura per i deficit eccessivi. Nel complesso, l’Italia e altri sette paesi dei 17 dell’Eurozona (Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia) sono considerati “in linea” con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese. Per questi otto paesi si prevede che la spesa pubblica netta resterà sotto le soglie previste durante il periodo di aggiustamento di bilancio, che è normalmente di quattro anni, salvo per l’Italia e altri quattro Stati membri (Finlandia, Francia, Spagna e Romania) che hanno chiesto e ottenuto un’estensione del periodo di aggiustamento da quattro a sette anni per i loro piani a medio termine. In tutti e cinque i casi, la Commissione ha valutato che gli impegni per le riforme e gli investimenti inclusi nei piani soddisfacevano i criteri per giustificare l’allungamento del periodo di aggiustamento.


A parte gli otto paesi citati, per gli altri Stati membri ci sarà bisogno di vigilanza e azioni appropriate per garantire che i loro bilanci siano in linea con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese e con il nuovo Patto di stabilità. Estonia, Germania, Finlandia e Irlanda sono valutati dalla Commissione come “non completamente in linea con le raccomandazioni di bilancio specifiche per paese, poiché si prevede che la loro spesa netta annuale (per Finlandia e Irlanda) e/o cumulativa (per Estonia, Germania, Irlanda) sia superiore alle rispettive soglie massime”.


Per Lussemburgo, Malta e Portogallo, la Commissione dà un giudizio più specifico: sono “non pienamente in linea con le raccomandazioni”, perché “mentre la loro spesa netta è prevista entro le soglie massima, non stanno eliminando gradualmente entro l’inverno 2024-2025 le misure di sostegno per l’emergenza energetica, come era stabilito nelle raccomandazioni di bilancio specifiche per paese a loro indirizzate”. la Lituania è considerata “a rischio di non essere in linea con la raccomandazione di bilancio specifica per paese, poiché la spesa netta (sia in termini annuali che cumulativi) è prevista al di sopra dei livelli che la Commissione considererebbe appropriati”. “Maglia nera” l’Olanda, infine: è valutata in modo netto come “non in linea con la raccomandazione, poiché la spesa netta (sia in termini annuali che cumulativi) è prevista al di sopra delle soglie massime”. Bruxelles ha poi presentato nel Pacchetto di oggi anche le sue raccomandazioni per i Paesi che si trovano sotto procedura per deficit eccessivo, tra cui l’Italia. La Penisola “deve assicurare che il tasso di crescita nominale della spesa pubblica netta non superi i massimali stabiliti. E deve mettere fine alla situazione di eccesso di deficit per il 2026”, si legge. Secondo le ultime previsioni della stessa commissione europea del 2026 il rapporto deficit-Pil della penisola dovrebbe attestarsi ai 2,9%, al di sotto del limite del 3% stabilito dal patto di stabilità e di crescita. Una ulteriore raccomandazione riguarda il fatto che l’Italia dovrà presentare con cadenza semestrale dei “rapporti sui progressi compiuti nell’attuazione delle raccomandazioni, fino a quando sarà conclusa la situazione di eccesso di deficit”, si legge.

”Mandare tutto all’aria” è il nuovo singolo di Marco Mengoni

”Mandare tutto all’aria” è il nuovo singolo di Marco MengoniMilano, 26 nov. (askanews) – Esce venerdì 29 novembre Mandare tutto all’aria (Epic Records Italy / Sony Music Italy), il nuovo singolo di Marco Mengoni che sarà disponibile anche in radio.


Mandare tutto all’aria è la possibilità di far saltare i piani e di cambiare strada, è la voglia di azzerare tutto per ridisegnare il proprio percorso, pronti a ripartire con una prospettiva diversa. Malinconia e nuovi orizzonti si fondono e l’opportunità di cambiare le cose è sempre ad un passo da noi, gli unici in grado di riscrivere la nostra storia. Firmato da Marco Mengoni insieme a Edoardo D’Erme, Davide Petrella e Andrea Suriani il brano rivendica una chiara matrice cantautorale e al contempo si contraddistingue per la sua dinamica up con sonorità French Touch: bpm alti e cassa dritta che lasciano spazio e perfettamente si sposano con una nota malinconica, fortemente presente anche nel testo. L’essenza ritmica, armonica e melodica di Mandare tutto all’aria si basa sull’utilizzo di sintetizzatori, drum machine, tracce sequenziate e campionatori.


Il brano è prodotto da Edoardo d’Erme – che torna quindi a collaborare con Marco Mengoni, qui per la prima volta anche in veste di produttore per altri – insieme a Giovanni Pallotti e Andrea Suriani. Con 15 anni di carriera, 85 dischi di platino e 2.9 miliardi di stream audio e video, Marco Mengoni pubblica questo nuovo singolo dopo l’uscita di Materia (Prisma) a maggio 2023 che rappresenta l’ultimo capitolo della trilogia MATERIA, ad oggi certificato sei volte platino: un viaggio musicale iniziato a dicembre 2021 con Materia (Terra) e proseguito ad ottobre 2022 con Materia (Pelle).


Marco Mengoni sarà protagonista nell’estate del 2025 di un tour negli stadi italiani, che segue quello tutto esaurito del 2023 culminato con un grande show al Circo Massimo. Questo tour segnerà un nuovo capitolo dell’esperienza musicale del cantautore, che racchiude tutti i suoi 15 anni di carriera. Il tour, per un totale di 12 appuntamenti live, conta già il sold out della data di Napoli, della prima data di Bologna e della seconda data di Messina. Partirà il 21 giugno con la data zero a Lignano Sabbiadoro (Stadio Comunale G. Teghil) e farà tappa il 26 giugno a Napoli (Stadio Diego Armando Maradona – SOLD OUT), per poi proseguire il 2 luglio a Roma (Stadio Olimpico), il 5 e il 6 luglio a Bologna (Stadio dall’Ara – il 5 luglio SOLD OUT) e il 9 luglio a Torino (Stadio Olimpico), il 13 e il 14 luglio a Milano (Stadio San Siro), il 17 luglio a Padova (Stadio Euganeo), il 20 luglio a Bari (Stadio San Nicola) e si concluderà con due date, il 23 e 24 luglio a Messina (Stadio San Filippo – 24 luglio SOLD OUT). Il tour è prodotto e organizzato da Live Nation.

Manovra, Italia supera doppio esame della Commissione europea

Manovra, Italia supera doppio esame della Commissione europeaRoma, 26 nov. (askanews) – Doppio esame superato per l’Italia alla prima procedura di giudizio, da parte della Commissione europea, sui piani di bilancio in base alle nuove regole del Patto di stabilità e di crescita. Innanzitutto la Penisola viene giudicata adempiente sui requisiti dei piani di bilancio pluriennali assieme a 20 altri Stati, su un totale di 22 programmi finora presentati.


Questo giudizio guarda essenzialmente alle prospettive di un percorso sui conti pubblici che sia “credibile”, spiega l’esecutivo comunitario con un comunicato sul suo “Pacchetto semestrale di autunno”, sulla base del parametro chiave della spesa netta. Peraltro l’Italia è tra i 5 paesi su cui la Commissione europea offre una “valutazione positiva” in merito al periodo di aggiustamento prolungato a 7 anni, sulla base di impegni supplementari su investimenti e riforme (assieme a Finlandia, Francia, Spagna e Romania). Secondo quanto riporta un comunicato, la Commissione ha poi valutato i piani di bilancio per il prossimo anno (2025) già presentati da 17 Stati membri. E in questo caso la manovra dell’Italia, assieme altri 7 Stati (Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia) viene giudicata “in linea con le raccomandazioni, dato che la proiezioni di spesa netta risulta nell’ambito dei limiti”, afferma la Commissione.

Banco Bpm boccia Ops di Unicredit: il prezzo non riflette il valore, rischi occupazionali

Banco Bpm boccia Ops di Unicredit: il prezzo non riflette il valore, rischi occupazionaliMilano, 26 nov. (askanews) – Banco Bpm si esprimerà formalmente sull’offerta di scambio annunciata da UniCredit con le tempistiche e secondo le modalità previste dalla legge, ma per il momento arriva una sonora bocciatura all’operazione da parte del cda dell’istituto. Più netto (“è ostile”) è stato un consigliere entrando nella sede di Piazza Meda prima della riunione del board. Le condizioni dell’Ops, che non è stata in alcun modo preventivamente concordata, “risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia – scrive Banco Bpm – e, nell’opinione del cda, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. Potenziale ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, come l’Opa su Anima e l’investimento in Mps.


Il cda all’unanimità ha rilevato, in via preliminare, che il prezzo dell’offerta riflette un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di Banco Bpm del 22 novembre e uno sconto implicito del 7,6% rispetto al prezzo di ieri. La banca guidata da Giuseppe Castagna ribatte punto su punto all’Ops di UniCredit, lanciando in primis l’allarme occupazione: le sinergie di costo lorde stimate da Unicredit sono pari a 900 milioni, ossia più di un terzo della base costi di Banco Bpm, e destano “forti preoccupazioni” sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale.La fusione tra le due banche, inoltre, “fa venir meno l’autonomia giuridica di Banco Bpm, a discapito del brand” e “riduce significativamente la concorrenza sul mercato bancario italiano sia per i clienti retail sia per i clienti corporate, in particolare per le pmi”, ossia il tessuto produttivo a cui storicamente la banca si rivolge. L’offerta, evidenzia ancora il cda, “espone gli stakeholder di Banco Bpm all’alea connessa all’esito delle iniziative di espansione avviate da UniCredit in Germania” con l’operazione Commerzbank, “nonché a una significativa diluizione dell’attuale esposizione geografica che, in luogo di un’attrattiva concentrazione di Banco Bpm nelle regioni più dinamiche del Paese e dell’Eurozona, si riposizionerebbe su aree oggi caratterizzate da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico”.


La passivity rule, scattata a seguito dell’Ops, infine, condizionerà la flessibilità strategica del gruppo, soprattutto per quanto riguarda le condizioni dell’Opa su Anima e il recente investimento in Mps, “determinandosi così un quadro di elevata incertezza”, sottolinea la banca.Banco Bpm rimane quindi focalizzata sull’implementazione del piano al 2026, sull’esecuzione dell’Opa su Anima – di cui depositerà oggi alle autorità di vigilanza le istanze autorizzative del documento di offerta – e sul conseguente aggiornamento del piano, “non trascurando – conclude il lungo comunicato del cda – alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo”.


 

Banco Bpm boccia Ops: prezzo non riflette valore, rischi occupazionali

Banco Bpm boccia Ops: prezzo non riflette valore, rischi occupazionaliMilano, 26 nov. (askanews) – Banco Bpm si esprimerà formalmente sull’offerta di scambio annunciata da UniCredit con le tempistiche e secondo le modalità previste dalla legge, ma per il momento arriva una sonora bocciatura all’operazione da parte del cda dell’istituto. Più netto (“è ostile”) è stato un consigliere entrando nella sede di Piazza Meda prima della riunione del board. Le condizioni dell’Ops, che non è stata in alcun modo preventivamente concordata, “risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia – scrive Banco Bpm – e, nell’opinione del cda, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. Potenziale ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, come l’Opa su Anima e l’investimento in Mps.


Il cda all’unanimità ha rilevato, in via preliminare, che il prezzo dell’offerta riflette un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di Banco Bpm del 22 novembre e uno sconto implicito del 7,6% rispetto al prezzo di ieri. La banca guidata da Giuseppe Castagna ribatte punto su punto all’Ops di UniCredit, lanciando in primis l’allarme occupazione: le sinergie di costo lorde stimate da Unicredit sono pari a 900 milioni, ossia più di un terzo della base costi di Banco Bpm, e destano “forti preoccupazioni” sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale. La fusione tra le due banche, inoltre, “fa venir meno l’autonomia giuridica di Banco Bpm, a discapito del brand” e “riduce significativamente la concorrenza sul mercato bancario italiano sia per i clienti retail sia per i clienti corporate, in particolare per le pmi”, ossia il tessuto produttivo a cui storicamente la banca si rivolge. L’offerta, evidenzia ancora il cda, “espone gli stakeholder di Banco Bpm all’alea connessa all’esito delle iniziative di espansione avviate da UniCredit in Germania” con l’operazione Commerzbank, “nonché a una significativa diluizione dell’attuale esposizione geografica che, in luogo di un’attrattiva concentrazione di Banco Bpm nelle regioni più dinamiche del Paese e dell’Eurozona, si riposizionerebbe su aree oggi caratterizzate da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico”.


La passivity rule, scattata a seguito dell’Ops, infine, condizionerà la flessibilità strategica del gruppo, soprattutto per quanto riguarda le condizioni dell’Opa su Anima e il recente investimento in Mps, “determinandosi così un quadro di elevata incertezza”, sottolinea la banca. Banco Bpm rimane quindi focalizzata sull’implementazione del piano al 2026, sull’esecuzione dell’Opa su Anima – di cui depositerà oggi alle autorità di vigilanza le istanze autorizzative del documento di offerta – e sul conseguente aggiornamento del piano, “non trascurando – conclude il lungo comunicato del cda – alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo”.

Casa, idealista: affittare casa costa più del 30% del reddito

Casa, idealista: affittare casa costa più del 30% del redditoRoma, 26 nov. (askanews) – Nel terzo trimestre del 2024, il tasso di sforzo per affittare una casa in Italia è aumentato del 2,9% rispetto all’anno precedente. Secondo uno studio di idealista, portale immobiliare leader nello sviluppo tecnologico in Italia, la quota di reddito familiare necessaria per affittare un’abitazione con due camere da letto è salita dal 27,4% del 2023 al 30,3% nello stesso periodo del 2024. Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi: “Il crescente tasso di sforzo per gli affitti in Italia è legato a diversi fattori strutturali ed economici. L’aumento dell’inflazione sta comprimendo il potere d’acquisto delle famiglie, aggravando la situazione per chi è soggetto all’adeguamento annuale del canone di locazione. La situazione è ulteriormente aggravata nei centri urbani con una forte presenza di affitti brevi o temporanei, spesso destinati a turisti. In queste aree, i residenti locali devono affrontare una concorrenza indiretta, trovandosi a sostenere uno sforzo economico nettamente superiore per affittare un’abitazione”.