Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria: ogni mese 400 detenuti in più nelle carceri italianeRoma, 7 feb. (askanews) – “Abbiamo oggettivamente un incremento di circa 400 detenuti in più ogni mese nelle carceri italiane. Ad oggi abbiamo 60.814 detenuti. Di questi, 43mila sono comuni e gli altri si dividono in alta sicurezza e 41 bis. Ma siamo ancora lontani dalla soglia che fece scattare la cosiddetta sentenza Torreggiani che condanno e ordinò all’Italia di rimuovere le condizioni che costringevano i detenuti in quelle condizioni di sovraffollamento”. Così il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Giovanni Russo “Nel 2024 cè una tendenza al rialzo dei casi di suicidi in carcere che per noi è inspiegabile rispetto ai dati di cui disponiamo” ha detto il Capo del Dap Giovanni Russo. “Non esistono – ha aggiunto Russo – studi scientifici che esaminano i singoli eventi suicidari”. Russo ha ricordato di aver creato nel marzo del 2023 un gruppo di lavoro interdisciplinare cui è stato affidato il mandato di tutti gli eventi che sino verificati nel 2022. I risultati di questo lavoro non sono ancora noti ma il capo del Dap ha fornito alcuni dati. Emerge, ad esempio, che la stragrande maggioranza dei suicidi avviene nelle case circondariali (dove ci sono detenuti con condanna non definitiva o con condanna inferiore a 5 anni). In questi istitui – ha spiegato Russo – è spesso “carente il rapporto umano”.
Dap: ogni mese 400 detenuti in più nelle carceri italianeRoma, 7 feb. (askanews) – “Abbiamo oggettivamente un incremento di circa 400 detenuti in più ogni mese nelle carceri italiane. Ad oggi abbiamo 60.814 detenuti. Di questi, 43mila sono comuni e gli altri si dividono in alta sicurezza e 41 bis. Ma siamo ancora lontani dalla soglia che fece scattare la cosiddetta sentenza Torreggiani che condanno e ordinò all’Italia di rimuovere le condizioni che costringevano i detenuti in quelle condizioni di sovraffollamento”. Così il capo del Dipartimento dell’amministrazione penite
Il New York Times su Meloni: ha rafforzato le sue credenziali in EuropaMilano, 7 feb. (askanews) – “In molti modi, la Meloni ha messo a proprio agio l’establishment europeo. Ha dimostrato di essere molto determinata sulla questione dell’Ucraina, si è allineata con gli Stati Uniti e la NATO e ha ritirato l’Italia dal vasto piano di espansione economica della Cina in Europa. Ha attenuato i suoi atteggiamenti anti-UE al vetriolo e ha messo a tacere ogni discorso sull’uscita dall’euro o sulla rottura con il blocco, come hanno fatto altri partiti e leader di estrema destra in un universo post-Brexit in cui l’opzione si è rivelata molto meno allettante”. Lo scrive il New York times, in un pezzo del corrispondente da Roma, in cui si sottolinea il lavoro di mediazione svolto dalla presidente del Consiglio tra la Ue e Viktor Orbàn: l’ok al pacchetto di aiuti per l’Ucraina “è stato un grande momento per l’Europa. Ma è stato anche un grande momento per la Meloni, che ha suggellato la sua credibilità come persona in grado di svolgere un ruolo influente ai massimi livelli dei leader europei”, scrive il NYT.
Nell’articolo Meloni viene presentata come una leader della “hard-right” che “può parlare con la destra più estrema” e si sottolinea come Meloni abbia modificato il suo approccio su diverse questioni, rispetto ai tempi dell’opposizione: “Nonostante un background ideologico che detesta la globalizzazione, la Meloni ha prestato attenzione ai mercati internazionali. Dopo anni di critiche contro la leadership della Ue, sta lavorando a stretto contatto con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea”, prevedendo un sostegno alla presidente uscente al momento di formare una nuova maggioranza dopo le elezioni di giugno.
Assonautica, incontro Presidente Acampora e Ministro MusumeciRoma, 7 feb. (askanews) – Il Presidente di Assonautica Italiana, Giovanni Acampora ha incontrato oggi a Largo Chigi il Ministro per le Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, con l’obiettivo di condividere le prossime azioni comuni legate allo sviluppo dell’Economia del Mare.
L’incontro prosegue il proficuo confronto intrapreso fin dall’insediamento del Governo Meloni intorno alle Politiche del Mare e che ha visto nel Piano del Mare la sua prima importantissima realizzazione. Il Ministro Musumeci ha confermato la sua partecipazione al 3° Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum e alla Celebrazione della Giornata Nazionale del Mare che si terranno a Gaeta dal 10 al 13 aprile 2024.
“Non potevamo” – ha commentato il Presidente Acampora – “che aprire la terza edizione del Blue Forum 2024 e celebrare la Giornata Nazionale del Mare insieme al Ministro Musumeci, che tanto impegno sta dedicando per riportare il mare al centro delle politiche nazionali e con il quale condividiamo da sempre un proficuo e franco dialogo”.
Maria Fida Moro e l’impegno politico come ricerca della veritàRoma, 7 feb. (askanews) – Primogenita tra i quattro figli del leader della Dc Aldo Moro, senatrice nella decima legislatura, da sempre impegnata nella ricerca della verità sulla morte del padre, ucciso dalle Br, Maria Fida Moro è scomparsa oggi a Roma all’età di 77 anni. Ha raccontato la sua vita, segnata dal rapimento e dall’omicidio del padre, nel libro, uscito nel 1982, “La casa dei cento Natali”.
Il suo impegno diretto in politica iniziò con l’elezione al Senato, in Puglia, nelle liste della Democrazia cristiana nel 1987, ma è proseguito tutta la vita, candidandosi più volte – come alle Europee nel 1999 con la lista di Lamberto Dini ma pure in anni recenti, nel 2016, con una lista centrista alle comunali a Roma, a sostegno di Roberto Giachetti – ma anche continuando a girare l’Italia e a incontrare giovani per tenere viva la memoria e la lezione di Moro. Insieme al ricordo una domanda di verità su quegli anni rimasta inascoltata: “Se papà tornasse vivo lo ucciderebbero ancora”, disse. Abbandonata dopo pochi anni la Dc passò nel 1990, come indipendente, al gruppo di Rifondazione comunista, per finire nel gruppo misto e avvicinarsi negli anni Duemila ai Radicali e successivamente ad An. A spiegare la sua inquieta militanza politica le sue stesse parole: “Tornerò a militare nell’unico partito che sento di riconoscere completamente: la mia coscienza”.
Suo figlio, Luca, è il nipote più volte citato da Aldo Moro nelle lettere che scrisse durante i 55 giorni nel carcere brigatista. Al bimbo, che allora aveva poco più che due anni e che ha assistito la madre fino all’ultimo, lo statista democristiano rivolse parole dolcissime: “Mio carissimo Luca non so chi e quando ti leggerà, spiegando qualche cosa, la lettera che ti manda quello che tu chiamavi il tuo nonnetto”.
Giorgia: voglio far fare bella figura ad AmaSanremo, 7 feb. (askanews) – “Sento una certa responsabilità. Il palco del Festival, non importa quante volte ci torni o l’età che hai o l’esperienza che hai, è una magia e ti mette addosso un senso di responsabilità. La mia storia è iniziata da questo palco. C’è una grande emozione. E poi voglio far fare bella figura ad Amadeus. Mo con questi risultati (gli ascolti di ieri sera, ndr) se non vado uguale è colpa mia”. Con questa emozione Giorgia si è presentata in cofnerenza stampa. Stasera sarà sul palco come coconduttore e come cantante, quando festeggerà i 30 anni di “E poi”.
Amadeus: mi fermo qui, la Rai troverà altro bravo allenatoreSanremo, 7 feb. (askanews) – Nonostante gli strepitosi risultati della prima serata del Festival di Sanremo, Amadeus dice basta. “L’ho detto decisamente prima di questa giornata, poteva andare così bene come è andata, come no. Sanremo per me è una grandissima gioia e un onore essere qui per il quinto anno di seguito. Sento il bisogno di fermarmi per pensare anche ad altro o per poter, qualora ce ne fosse un giorno la possibilità di poter trovare idee. La Rai sarà in grado di trovare un allenatore bravissimo. Sanremo, a prescindere da Amadeus, si ama”. Lo ha detto Amadeus durante la conferenza stampa all’Ariston.
La seconda serata di Sanremo sarà aperta da Fred De Palma, chiude ClaraSanremo, 7 feb. (askanews) – Nella seconda serata del Festival di Sanremo si esibiranno 15 artisti in gara. Saranno presentati dai loro “colleghi”. Ecco l’ordine di uscita:
Fred De Palma presentato da Ghali Renga Nek da La Sad Alfa da Mr. Rain Dargen D’Amico presentato da Diodato Il Volo Rose Villain Gazzelle da Bnkr44 Emma dai Santi Francesi Mahmood da Alessandra Amoroso Bigmama da Il Tre The Kolors da Angelina Mango Geolier da Fiorella Mannoia Loredana Bertè presentato da Sangiovanni Annalisa da Maninni Irama da Ricchi e Poveri Clara da Negramaro
Sanremo2024, sui social boom per Geolier, Annalisa e Angelina MangoMilano, 7 feb. (askanews) – Tra gli artisti, la crescita maggiore in termini di follower è stata registrata da Geolier (53.578, quasi del tutto su Instagram e per una quota minore di 3.700 su TikTok); e Clara (+43.354 nuovi follower 7divisi principalmente tra Instagram – 35.531 – e TikTok – 7.700 -). Poi Annalisa (+21mila) e Angelina Mango (+19mila) che rafforza una posizione già molto solida sul fronte dei social media e del dialogo con la community. Le due sono anche quelle che fanno più incetta di interazioni: oltre 400mila per Annalisa e 297mila per Angelina Mango. Seguono Il Tre (254mila interazioni), Ghali (232mila interazioni) e Mahmood (224mila). In totale, 264.896 utenti dei social hanno cominciato a seguire sui social uno degli artisti in gara a Sanremo. In generale, però, esattamente come lo scorso anno, l’exploit maggiore è di Sanremo stesso: 146.540 follower in più, di cui 105mila su Instagram (+9,56%) e 29mila su TikTok (+7,85%); 2 milioni e 947mila interazioni ai post (di cui 2 milioni e 248mila su Instagram). Da notare che i soli canali di Sanremo, sul fronte interazioni, quasi eguagliano il totale di tutti i cantanti in gara messi insieme, che è di 2milioni e 965mila. Sanremo spicca poi per la macchina da guerra messa in campo sotto il profilo del numero di contenuti pubblicati: ben 295, di cui 112 su Instagram, 74 su Facebook, 69 su X e 40 su TikTok. Anche su questo fronte, Sanremo da solo supera la produzione di tutti i cantanti messi insieme (217 post) Restando in questa attività di produzione di contenuti, con 28 post pubblicati, Angelina Mango è quella che spinge di più sul fattore community. Seguono Negramaro (17 post), Fiorella Mannoia e Il Volo (entrambi 14 post), Nek (11 post), Alessandra Amoroso e Loredana Bertè (10 post). Buono il bottino che Marco Mengoni ha capitalizzato nella sua prima esperienza da co-conduttore: 914mila utenti hanno interagito con i suoi contenuti, con un picco di engagement (+12,67%) su Instagram. Sono stati 26mila i nuovi follower che hanno cominciato a seguirlo sui vari social (che però sono la metà, circa, di quelli che collezionò ex novo la Ferragni in occasione della prima serata del Festival del 2023).
Piattaforme: Instagram si conferma la piattaforma dove si muove di più l’evento: qui viene pubblicato il maggior numero di post e si registra il maggior numero di interazioni. Da rilevare che, comunque, Sanremo è cresciuto su TikTok durante tutta l’ultima settimana: si registrano 9mila post con 280milioni di views, nel 67% dei casi di utenti di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Su X l’hashtag #Sanremo2024 è risultato il più duraturo: in trend per 20,5 ore nelle ultime 24. Sui social sono stati condivisi 4.740 articoli sul Festival che hanno generato 257.597 interazioni. Web: nessuno dei personaggi citati durante la serata (Roberto Rossi, Toto Cutugno, Giovanbattista Cutulo) o ospiti (Federica Brignone) ha suscitato la curiosità degli utenti, facendo registrare ricerche di scarso rilievo statistico. Maggiore interesse è stato , invece, generato dalla parola “cumbia” (nel testo di Angelina Mango) e gli outfit ‘Total black’ e ‘Total White’, evidentemente sollecitati dal Fantasanremo, o per scoprire la ragione del fatto che praticamente tutti gli artisti hanno presentato questo stile sul palco.
Stellantis, Urso: rispetti piano o incentivi a chi produce in ItaliaRoma, 7 feb. (askanews) – Se non ci sarà “un’adeguata risposta sul piano della produzione” da parte di Stellantis, il governo sposterà gli incentivi del fondo automotive sulla produzione e non più sul consumo. L’ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso parlando oggi con alcuni giornalisti a margine di un convegno della Fenapi sulle Pmi.
“(…) abbiamo realizzato un piano incentivi che abbiamo presentato. Ora dobbiamo metterlo in campo. Nel frattempo è in vigore la coda del piano precedente e quello nuovo è fatto in modo tale da sopperire a qualche carenza del precedente. Il piano incentivi, per esempio, per quanto riguarda l’elettrico, l’abbiamo presentato con un rapporto di trasparenza a tutti i soggetti il primo febbraio e lo stiamo mettendo a terra con tre direttrici che sono chiare a tutti, noi siamo tutti molto diretti e trasparenti”, ha segnalato il ministro. “La prima – ha spiegato – è quella di rottamare le auto più vecchie e inquinanti – 0, 1, 2 e 3 – che sono ancora il 25% del parco circolante in Italia. Abbiamo il parco auto più vecchio e inquinante d’Europa. Il secondo obiettivo è quello di supportare le famiglie a più basso reddito affinché anch’esse possano aspirare a un’auto elettrica nel combinasto disposto tra un’auto rottamata più inquinante e un’auto elettrica acquisita, il contributo, l’incentivo che una famiglia a basso reddito può giungere a 13.750 euro. E il terzo obiettivo è quello della sostenibilità produttiva. Sostenibilità ambientale – rottamare le auto più vecchie; sostenibilità sociale – aiutare chi non se lo può permettere; sostenibilità produttiva – ovviamente orientato soprattutto a modelli che si possono realizzare nel nostro paese”. Urso, in questo senso, si attende una risposta da parte di Stellantis, altrimenti la destinazione degli incentivi sarà incentrata sulla produzione in Italia. “Questo è quello che noi abbiamo il dovere di fare per i nostri cittadini. Poi ovviamente noi ci auguriamo che l’azienda risponda anche rispetto agli obiettivi che si è posta e conclamati in tutte le sedi, perché è chiaro a tutti che deve poi esserci un’adeguata risposta sul piano della produzione delle auto nel nostro paese. Se questo non dovesse accadere, l’ho detto e lo ripeto e il governo quello che dice fa, dal prossimo anno le risorse del fondo automotive che restano – 5 miliardi e 300 milioni ovviamente in più anni di bilancio – saranno destinati all’incentivo alla produzione e non più all’incentivo al consumo, perché non è possibile che l’incentivo vada in misura prevalente ad auto prodotte all’estero”. Questo perché “le risorse pubbliche vanno orientate a tutelare e rafforzare la produzione e il lavoro in Italia. Ma questo è normale”.
La prossima settimana – ha ricordato il ministro – “riprendono i tavoli, i 5 gruppi di lavoro sul tavolo Stellantis, che agisce in parallelo al tavolo automotive che abbiamo con tutti gli altri attori, dal primo di febbraio. Il nostro è, come deve essere, un cantiere continuo per valorizzare la produzione”.