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Il 74esimo Festival, Mengoni: nulla sarà più come prima. Amadeus: Sanremo si ama

Il 74esimo Festival, Mengoni: nulla sarà più come prima. Amadeus: Sanremo si amaSanremo, 6 feb. (askanews) – Dopo la Fanfara del quarto Reggimento a cavallo dei carabinieri che, schierata davanti al Teatro Ariston, diretta dal luogotenente Fabio Tassinari, ha eseguito la “Fedelissima”, Marco Mengoni ha aperto ufficialmente la 74esima edizione del Festival di Sanremo. E’ il vincitore dell’ultima edizione, con il brano “Due vite”, a scendere le scale dell’Ariston per primo e a dare il via ufficiale alla kermesse, acclamato dal pubblico. Mengoni è per questa sera il coconduttore del Festival, accanto ad Amadeus, giunto alla sua quinta (e probabilmente ultima) conduzione.


“Che abbia inizio la 74esima edizione del Festival di Sanremo”, così Mengoni ha annunciato ufficialmente l’avvio del Fetival di Sanremo. “Manca pochissimo e poi nulla sarà più come prima. Tra un attimo ascolteranno le 30 nuove canzoni – ha aggiunto – qualcuna la ameremo, qualcuno non ci piacerà, ci sarà quella che ricorderemo per sempre. E forse quella che urleremo a un concerto, in qualche modo cominceremo a far parte delle nostre giornate”. Poi è stata la volta di Amadeus. Il segno della croce (come gli altri anni), un bacio alla moglie Giovanna e al figlio Josè, e l’avvio del Festival di Sanremo. “Sanremo si ama”, dice Amadeus aprendo la kermesse al Teatro Ariston.


Dopo un breve saluto di Mengoni e di Amadeus si è aperta la gara musicale del Festival di Sanremo con Clara che si è esibita nel pezzo “Diamanti grezzi”. “E’ bellissimo, mi batte forte il cuore”, ha detto l’artista. Sangiovanni è stato il secondo artista in gara, con il brano “Finiscimi”. In total white, l’artista si è esibito per la seconda volta sul palco dell’Ariston. L’anno scorso si esibì come ospite insieme a Gianni Morandi. La terza cantante in gara Fiorella Mannoia, pizzo a sirena, abito con pizzo di Luisa Spagnoli totalmente bianco. E scalza. Così si è presentata sul palco del Teatro Ariston. Che effetto fa? Gli domanda Amadeus. “Bellissimo, come sempre”, ha detto l’artista che si è esibita con il brano Mariposa.


E a sorpresa poi si è presentato Zlatan Ibrahimovic: è il superospite rimasto segreto fino all’ultimo minuto nella prima serata del Festival di Sanremo.

Schlein: protesta trattori è per scelte governo, non contro Ue

Schlein: protesta trattori è per scelte governo, non contro UeBruxelles, 6 feb. (askanews) – La soddisfazione espressa dalla destra e dalla premier Giorgia Meloni per l’annuncio dato della presidente della Commissione Ursula von der Leyen che verrà ritirata la proposta di regolamento Ue per la riduzione dei pesticidi “fa ridere”, come fa ridere il tentativo di questo governo di “intestarsi” la protesta degli agricoltori, dicendo che sono dirette contro l’Europa, mentre dipende dalle scelte dello stesso governo. E’ quanto ha affermato da Strasburgo la segretaria del Pd Elly Schlein, incontrando i giornalisti durante la sua visita al Parlamento europeo.


“Devo dire – ha detto Schlein – che mi ha fatto ridere vedere Giorgia Meloni rivendicare a sé questa scelta, che è stata presa oggi, di ritirare una proposta che, forse lei non lo sapeva, era stata già bocciata da quest’Aula”. La plenaria del Parlamento europeo, in effetti, aveva respinto in prima lettura il 22 aprile scorso la proposta di regolamento per la riduzione dei pesticidi, dopo che gli emendamenti del centro destra l’avevano svuotata stravolta”. “Mi fa ridere – ha continuato la segretaria del Pd – perché è lo stesso governp che in realtà ha sostenuto la Pac contro cui si muove questa protesta” del mondo agricolo, “è lo stesso governo che ha non ha prorogato l’esenzione Irpef, un altro motivo per cui gli agricoltori stanno protestando; e soprattutto ha tolto il supporto ai giovani agricoltori. Continuano a dire che la protesta è contro altri, è contro l’Europa non è contro di loro; ma come al solito non si assumono le loro responsabilità di avere voltato le spalle al settore agricolo”.


E questo, ha puntualizzato Schlein, “l’hanno fatto con atti concreti: vorrei ricordare che questa destra, che nega i cambiamenti climatici, ne sta negando anche gli effetti che mettono in difficoltà proprio gli agricoltori. Pensate alla siccità: che cosa ha fatto questo governo? Niente. Pensate agli eventi estremi che hanno colpito duramente il settore agricolo, e non soltanto in Italia, alle alluvioni in Emilia Romagna e in Toscana. Ecco, quelle imprese stanno ancora aspettando i ristori promessi da Giorgia Meloni, che non arrivano”. “Questa – ha osservato la segretaria del Pd – è una destra che, mentre fa propaganda per negare l’emergenza climatica, lascia da soli gli agricoltori esposti ai danni già fortissimi che quella stessa emergenza climatica produce in un paese fragile come il nostro. Per noi, la strada deve essere invece quella di pretendere piani europei e un bilancio europeo con molte più risorse, per sostenere gli agricoltori nelle trasformazioni che sono necessarie. Altrimenti – ha avvertito – il rischio, che si sta già concretizzando, è che saremo travolti da quello che sta accadendo. Perché quando colpiscono le alluvioni, e abbiamo visto in Emilia-Romagna degli alberi da frutto che crescono in 5-6 anni essere letteralmente spazzati via, quello è un danno molto concreto, e serve un grande supporto non solo da parte europea, ma anche da parte del governo, che invece cerca di intestarsi una protesta che è anche contro lo stesso governo”.


Infine, Schlein ha ricordato la questione, stranamente poco presente nelle proteste di questi giorni, dell’accaparramento del valore aggiunto dei prodotti agricoli da parte della grande distribuzione, che a volte costringe gli agricoltori a vendere sottocosto i loro prodotti. “Volevo aggiungere una cosa, c’è un’altra questione che mi preme – ha detto la segretaria del Pd -, su quanto il governo italiano fa propaganda: ora cerca maldestramente di cavalcare questa protesta, ma non si assume le responsabilità dei suoi errori e delle sue mancanze. Non si parla mai abbastanza”, e il governo “non ha mai riunito il mondo agricolo per riflettere sul fatto che spesso gli agricoltori si trovano a vendere a un prezzo che è più basso del loro costo di produzione”, ha rilevato. “Qui c’è una grande riflessione da fare – ha sottolineato Schlein – su come funziona tutta la filiera agroalimentare, su come arriva la grande distribuzione, su chi fa grandi margini di profitti e chi invece come gli agricoltori, sottoposti a enorme stress, hanno visto sempre più ridotti i loro guadagni, fino a che diventa quasi insostenibile produrre”.


“Io penso – ha concluso Schlein – che non dobbiamo rinunciare ad affrontare l’emergenza climatica perché altrimenti, a partire proprio da quel settore, saremmo comunque travolti”.

Premierato, maggioranza pronta a cambiare (ancora) anti-ribaltone

Premierato, maggioranza pronta a cambiare (ancora) anti-ribaltoneRoma, 6 feb. (askanews) – Che l’accordo trovato in extremis fosse tutt’altro che definitivo, nella maggioranza era chiaro sin dal momento in cui gli emendamenti sono stati depositati dal governo lunedì pomeriggio. Nonostante il ‘sigillo’ messo dal Giappone direttamente dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dunque, il testo del ddl sul premierato è destinato a cambiare ancora una volta. O meglio, lo è la controversa norma anti ribaltone, quella fortemente voluta dalla Lega ma che, soprattutto nella versione originale, per Fratelli d’Italia non dava al premier eletto un potere fondamentale: quello di portare allo scioglimento della legislatura.


Ed ora è la ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati, che pure ha firmato l’ultima riformulazione, a dire in chiaro che il testo potrebbe essere cambiato. Tutto questo, mentre ancora non sono scaduti nemmeno i termini per la presentazione dei subemendmenti che le opposizioni hanno chiesto e ottenuto di far slittare a mercoledì alle 10. Il problema resta sostanzialmente quello sollevato da Marcello Pera e da vari costituzionalisti: che cosa accade se dovesse venire a mancare la fiducia al governo su un provvedimento? Il testo non contempla esplicitamente questo caso e fonti di maggioranza fanno notare che, d’altra parte, nemmeno nella Costituzione com’è ora se ne parla. C’è chi sostiene che in quel caso si rientra nel novero delle dimissioni volontarie, e dunque nei casi previsti dalla norma, ossia: chiedere lo scioglimento o tentare il reincarico oppure procedere alla “staffetta” con il famoso secondo premier. Molti esperti, e lo stesso Pera che pure è senatore di Fdi, ritengono invece che in questo caso le dimissioni sarebbero dovute, aprendo quindi a uno scenario diverso da quello fissato dal testo attuale.


Ed è per questo che una delle ipotesi di modifica è proprio quello di eliminare l’aggettivo “volontarie” dal testo. Lo ammette la stessa Casellati. A suo giudizio la norma è “chiara” così com’è, “ma se deve dar luogo a troppi dubbi interpretativi uno toglie ‘volontarie’ e ricomprende tutti. La parola ‘volontarie’ dal mio punto di vista allarga, non stringe. Però se dovesse dar luogo a una interpretazione, non c’è nulla di immodificabile nella vita”. Per Fratelli d’Italia, che aveva come punto di partenza quello del presidenzialismo, qualsiasi modifica deve avere un unico scopo: quello di dare più poteri al premier eletto, di certo di più di quanti ne abbia il secondo. In questo senso la riformulazione presentata, e ancora di più l’eventuale decisione di eliminare l’aggettivo volontarie, viene considerato fatto positivo. Tuttavia, finché resta la previsione di un sostituto, come vuole il Carroccio, questi avrà sempre dalla sua il ‘vantaggio’ di essere l’ultima chance, pena la fine della legislatura e il tutti a casa che nessun eletto gradisce mai. Sarà anche per questo che un senatore del Pd oggi ironizzava: “La Lega è riuscita ad averla vinta anche questa volta”. Ed è per questo che fonti del partito di Salvini fanno sapere di essere poco propense a ulteriori ritocchi.

Centrosinistra, Conte: lavorare per pace non per posizione unitaria

Centrosinistra, Conte: lavorare per pace non per posizione unitariaRoma, 6 feb. (askanews) – Fra le forze di sinistra e progressiste non si trova una sintesi unitaria sui temi delle guerre? “No, no, noi – ha risposto ai cronisti il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte – invece confidiamo che col dialogo si possa arrivare a una posizione che sia assolutamente… ma più che unitaria ci interessa una soluzione, una posizione che possa rafforzare chi sta lavorando a una exit strategy, una via d’uscita sia per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino sia per quanto riguarda l’attuale carneficina cui stiamo assistendo, che si sta compiendo a Gaza”.


Secondo l’ex premier “non è tanto il problema di una posizione unitaria, dobbiamo lavorare perché maturi una posizione, si rafforzino ovviamente le istanze a favore di negoziati assolutamente di pace, sia in un conflitto che nell’altro”. Conte ha parlato a margine di un convegno sulle guerre organizzato dal Comitato per la democrazia costituzionale, nel corso del quale era atteso un suo intervento: essendo giunto sul posto in ritardo, il presidente del M5S ha comunque raggiunto la sala per un saluto con gli organizzatori, ai quali ha espresso “apprezzamento” per l’iniziativa che si era appena conclusa.

Ue, Schlein: non ci sarà maggioranza di centro-destra dopo europee

Ue, Schlein: non ci sarà maggioranza di centro-destra dopo europeeBruxelles, 6 feb. (askanews) – Non ci sarà una maggioranza di centro-destra al Parlamento europeo dopo le elezioni di giugno, come vorrebbero i Conservatori, la Lega e l’estrema destra. Lo ha affermato a Strasburgo la segretaria del Pd Elly Schlein, incontrando i giornalisti durante la sua visita al Parlamento europeo.


“Non ci sarà una maggioranza di questo tipo, perché noi siamo convinti che, anche grazie al nostro contributo, ci sarà un fortissimo risultato di successo del Partito socialista europeo a queste elezioni”. Sarà, ha detto Schlein, “l’unico vero argine per evitare che ci sia anche in questo Parlamento una maggioranza tra destra ed estrema destra. Ormai – ha rilevato – le differenze sono sempre più sfumate: io penso che sia veramente vergognoso vedere i Popolari, con la loro tradizione di famiglia politica e cultura politica che ha contribuito a fondare l’Unione europea, correre ora dietro ai nazionalisti e agli antieuropeisti. Mi sembra un tradimento della loro stessa storia”. “Noi siamo l’argine – ha insistito Schlein – rispetto a questa deriva, che si sta già traducendo proprio in Italia nel vero volto della destra. Da quando sono al governo hanno iniziato colpendo le fasce più fragili della nostra società: hanno iniziato togliendo l’unico strumento di supporto contro la povertà, hanno iniziato colpendo i migranti, mettendo in discussione i diritti fondamentali delle persone LGBTQ-plus. E torno a ribadirlo, oggi che c’è stato un pronunciamento serve una legge per il riconoscimento dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, e su questo noi continueremo a batterci in Parlamento”.


Dal punto di vista economico, la Destra, ha continuato Schlein, “manca completamente di un piano industriale per l’Italia: vediamo vertenze molto gravi aperte sulla pelle di lavoratrici e lavoratori, e il governo sostanzialmente è fermo e da un anno ci propina solo delle piccole bandiere identitarie che ficca tra gli occhi dei più fragili. La stessa cosa abbiamo visto con i tagli alla sanità pubblica, con i tagli alle pensioni, e in particolare alle pensioni delle donne. Quindi davanti a tutto questo siamo qui” in Europa “anche per lavorare con il gruppo socialdemocratico” del Parlamento europeo. “Lo incontrerò a breve per mettere a punto la nostra grande battaglia per l’Europa che vogliamo, che passa per la giustizia sociale, che passa per un’Europa della salute, del lavoro; per la battaglia di cui si è fatta sul salario minimo, sui diritti di lavoratrici e lavoratori delle piattaforme, per l’abolizione degli stage gratuiti. Battaglie con cui il Partito democratico si sta presentando anche in tutto il territorio italiano”. “Così come continueremo a batterci – ha aggiunto la segretaria del Pd -per una conversione ecologica che prenda per mano le persone più fragili e spaventate, le aziende, gli agricoltori naturalmente, le famiglie che hanno paura di non riuscire a permettersi quello che accade con questa svolta. Noi saremo lì al loro fianco per pretendere che l’Unione europea vada avanti con la grande intuizione del ‘Nextgeneration.EU’, il più grande piano di investimenti comuni della storia europea, esattamente quello che serve e che la Destra oggi non vuole chiedere perché non ci crede e non ci ha mai creduto”.


“Noi siamo quella forza socialdemocratica che invece vuole portare avanti questa giusta intuizione, perché finalmente in Italia – ha concluso Schlein – si è visto il volto sociale dell’Europa che prende per mano chi è più in difficoltà”.

L’orso M90 è stato abbattuto in Trentino, l’Oipa: eseguita la sentenza di condanna di Fugatti

L’orso M90 è stato abbattuto in Trentino, l’Oipa: eseguita la sentenza di condanna di FugattiMilano, 6 feb. (askanews) – “L’orso M90 è stato ucciso. È stata eseguita oggi pomeriggio la sentenza di condanna a morte decretata dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti”. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali che si era fino all’ultimo appellata per tutela della vita e della libertà del giovane plantigrado.


“Una politica miope e nemica degli animali quella della Pat, che non tutela la biodiversità – commenta l’Oipa -. Abbiamo sperato fino all’ultimo in un ripensamento, in considerazione della speciale protezione di cui gode la specie anche a livello europeo e nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione che tutela la biodiversità, ma il presidente Fugatti è stato sordo anche alle istanze dell’opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali”. L’Oipa presenterà nelle prossime ore una richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda, anche perché nella scarna nota della Provincia non viene spiegato come abbiano eseguito la sentenza, se con armi da fuoco o con l’intervento di un veterinario. “M90 – evidenzia l’associazione animalista – era un giovane orso colpevole di essere stato avvistato qualche volta nei pressi di zone abitate e, come si legge sito della Provincia dedicato al monitoraggio dei grandi carnivori M90, è indicato come responsabile solamente di un danneggiamento a una recinzione agricola e a un cassonetto dell’organico in Val di Sol. Il povero M90 fu investito il 14 ottobre sulla strada statale 42 all’altezza di Mezzana e, secondo quanto affermato dalla Pat, avrebbe inseguito nei giorni scorsi per 800 metri una coppia di escursionisti lungo la strada forestale sopra l’abitato di Ortisè”, conclude l’Oipa.

Popolare Sondrio: utile 2023 record a 461 milioni, raddoppia cedola

Popolare Sondrio: utile 2023 record a 461 milioni, raddoppia cedolaMilano, 6 feb. (askanews) – Banca Popolare di Sondrio chiude l’esercizio 2023 con un utile netto di 461,2 milioni, in aumento dell’83,5% rispetto all’anno precedente, miglior risultato di sempre per il gruppo. L’istituto raddoppia il dividendo unitario a 0,56 euro, con il payout rivisto in rialzo al 55% rispetto al 50% del piano.


A fine 2023, il Roe del gruppo è al 13,8%, con una crescita record del margine di interesse a 937 milioni (+37,6%). Sul fronte patrimoniale, il Cet1 ratio è al 15,4%1, il Total capital ratio al 17,7%. “Abbiamo archiviato il 2023 con ottimi risultati. L’attività del quarto trimestre ha rafforzato il trend positivo dei mesi precedenti, permettendoci di conseguire complessivamente 461,2 milioni di utile netto, il più alto mai registrato in oltre 150 anni di storia, quindi di proporre un raddoppio del dividendo per azione”, ha sottolineato Mario Alberto Pedranzini, Consigliere delegato e Direttore generale della banca. “Il rilevante incremento dell’attività bancaria caratteristica, garanzia di solidità dei risultati, è sostenuto da una rete commerciale in crescita, sempre prossima alla clientela, e da strutture centrali su cui continuiamo a investire per lo sviluppo delle competenze e delle dotazioni tecnologiche, a supporto dell’innovazione. Proseguiremo nel nostro percorso di sviluppo, convinti – ha concluso – di poter generare ancor più valore tramite la crescita del business commissionale, l’espansione nel nord-est del Paese, il sostegno alle imprese italiane, in specie quelle che operando nei mercati internazionali sono in grado di trarre vantaggio pure dai nuovi contesti, compresi gli equilibri geopolitici”.

Tv, Super! promuove campagna contro il bullismo con Iris Di Domenico

Tv, Super! promuove campagna contro il bullismo con Iris Di DomenicoRoma, 6 feb. (askanews) – Per contrastare il bullismo dobbiamo insegnare ai ragazzi a combattere le loro paure. Questo è l’impegno di Super!, il brand di intrattenimento di Paramount Italia dedicato a bambini e ragazzi, di Mattel, l’azienda leader mondiale nel settore dei giocattoli, e dell’associazione Fare X Bene, attiva sul territorio nazionale da oltre 13 anni. Alla vigilia della giornata nazionale contro il bullismo, il 7 febbraio, l’obiettivo è di informare e sensibilizzare sulle tematiche della violenza tra pari, bullismo, cyberbullismo e violenza di genere, gli studenti e le studentesse delle scuole di ogni ordine e grado e gli adulti di riferimento.


Il bullismo e il cyberbullismo sono sempre più diffusi tra i banchi di scuola e dentro gli smartphone di bambini e adolescenti. È un fenomeno di enorme rilevanza clinica e di forte impatto sociale, personale, familiare e scolastico, che coinvolge un numero sempre maggiore di bambini e adolescenti. Il brand Super! (in onda sul canale 47 del dtt e tivusat e 625 di Sky) da sempre si è presentato al target come un luogo sicuro dove potersi informare, lavorando quindi per far conoscere e contrastare il fenomeno. Ed insieme alle bambole Monster High, property di Mattel, – che promuovono un mondo inclusivo ed esprimono l’importanza dell’accettazione di se stessi – rafforzano il concetto di abbracciare le diversità. Il progetto di Fare X Bene è composto da percorsi realizzati da psicologi ed esperti in comunicazione e digital, con competenze specifiche, e dai membri del Comitato Scientifico di Fare X Bene. Presso la scuola primaria Carla Fracci di Milano si è tenuto un incontro con Iris Di Domenico, talent della Stardust House, e alcuni alunni e alunne delle classi terze, quarta e quinta elementare che hanno partecipato al percorso Be Yourself. Tutti i partecipanti erano disposti in cerchio (circle time) per abbattere barriere e Giusy Laganà, Docente, Direttrice Generale di Fare X Bene e referente dell’Associazione sul tavolo di lavoro dell’Advisory Board di Generazioni Connesse del Miur, ha aiutato il dialogo tra gli stessi.


Durante l’incontro sono stati registrati 5 video clip, in onda uno al giorno durante la settimana dal 5 al 10 febbraio su Super!, canale 47 del dtt e tivusat e 625 di Sky, e sulla pagina ufficiale @officialsupertv per portare il messaggio ad un pubblico più vasto possibile, in modo che l’azione d’amore arrivi ovunque.

Schlein: sit-in alla Rai per dire basta a ‘Tele Meloni’

Schlein: sit-in alla Rai per dire basta a ‘Tele Meloni’Roma, 6 feb. (askanews) – Il sit-in di domani del Pd davanti alla Rai serve a dire “basta a ‘Tele Meloni’” e ad una tv pubblica “ridotta a megafono della propaganda governativa”. Lo afferma la segretaria democratica Elly Schlein in un video su Instagram. “Lo faremo per difendere l’indipendenza del servizio pubblico, la libertà di stampa, il diritto di tutti a una corretta informazione. Lo facciamo perché pensiamo che la misura sia colma, basta con gli attacchi di questo governo al giornalismo d’inchiesta, alle testate considerate disallineate, a singoli giornalisti che fanno domande scomode. Basta con ‘Tele Meloni’ e con la Rai svilita ad essere portavoce del governo”.


“Abbiamo visto qualche giorno fa – ricorda – il primo tg nazionale aprire con una notizia – ancor prima del discorso del presidente Mattarella – che diceva: ‘Mille euro agli anziani, si vota l’8 e il 9 giugno’. Sembrava un manifesto elettorale di Fdi, mancava solamente il simbolo. Noi non ci stiamo, la Rai è di tutte e di tutti”. Aggiunge la segretaria Pd: “Lo sappiamo che non ogni male nasce con questo governo, ma mai si era vista una Rai ridotta a megafono della propaganda governativa”. Il Pd, conclude, è convinto che “la qualità della democrazia dipenda anche dalla qualità, dalla libertà, dall’indipendenza e dal pluralismo dell’informazione”.

Stellantis, Elkann incontra Mattarella, Giorgetti e Panetta

Stellantis, Elkann incontra Mattarella, Giorgetti e PanettaRoma, 6 feb. (askanews) – Giro di visite istituzionali a Roma per il presidente di Stellantis, John Elkann. Secondo quando si apprende Elkann avrebbe incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta.


Nell’ambito della tornata di incontri, programmata da tempo, il presidente di Stellantis ha incontrato anche il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi e l’ambasciatore Usa in Italia Jack Markell. Gli incontri di Elkann arrivano in un momento di particolare tensione con il governo, dopo le dichiarazioni del Ceo Carlos Tavares sul ritardo negli incentivi per l’elettrico che hanno fatto perdere volumi a Mirafiori, dove si produce la 500e. Stellantis ha chiesto per lo stabilimento di Torino 7 settimane di cassa integrazione da metà febbraio fino a fine marzo per tutti i 2.600 dipendenti delle linee 500e e Maserati che funzioneranno su un unico turno.