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Le parole di Meloni sulla protesta dei trattori

Le parole di Meloni sulla protesta dei trattoriTokyo, 5 feb. (askanews) – “Si può sempre lavorare per fare meglio e più, io sono pronta ad ascoltare le istanze dei lavoratori dell’agricoltura che per noi sono fondamentali. Chiaramente molta della rabbia degli agricoltori deriva da una lettura ideologica della transizione ecologica che ha pensato di poter difendere l’ambiente combattendo gli agricoltori e questo non è la mia visione. Io penso che invece gli agricoltori siano fondamentali e debbano essere coinvolti nella transizione ecologica se vogliamo che questa funzioni perchè sono persone attente alle dinamiche ambientali”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a proposito della protesta dei trattori.


“Noi – ha aggiunto – abbiamo sempre incontrato gli agricoltori dall’inizio del nostro mandato: il mondo agricolo è uno dei principali mondi a cui abbiamo rivolto la nostra attenzione e lo dimostrano i fatti. Abbiamo aumentato le risorse per gli agricoltori con le leggi di bilancio; quando abbiamo rinegoziato il Pnrr abbiamo portato le risorse per gli agricoltori da 5 a 8 mld; rispetto a proteste rispetto ad altri Paesi europei in cui non sono stati rinnovati gli incentivi sul gasolio noi abbiamo fatto lo sforzo di rinnovarli. Noi abbiamo fatto il massimo possibile, abbiamo fatto un grande lavoro anche nella difesa dei prodotti di eccellenza. Anche la famosa norma sulla carne sintetica, che è stata derisa e vituperata, viene presa a modello in diversi Paesi europei e anche oltre oceano, e quindi abbiamo un focus dall’inizio del governo aperto sugli agricoltori”.

Stellantis, Meloni: bizzarre parole Tavares, rapporto equilibrato

Stellantis, Meloni: bizzarre parole Tavares, rapporto equilibratoRoma, 5 feb. (askanews) – “Ho letto di alcune dichiarazioni dell’ad di Stellantis Carlos Tavares sugli incentivi. Non ho trovato questa intervista e mi sarebbe sembrato un po’ curioso perchè penso che un ad di una grande società sappia che gli incentivi non possono essere rivolti a una azienda nello specifico e penso che si sappia anche che noi abbiamo appena investito un miliardo sugli eco incentivi. Mi è parso quel che ho letto abbastanza bizzarro, poi siamo sempre disponibili e aperti per tutto quello che in Italia può produrre posti di lavoro. Poi se invece si ritiene che produrre in altre nazioni sia meglio non posso dire niente ma poi non mi si dica che ‘auto prodotta è italiana e non si venda come italiana”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Tokyo.


“Noi siamo interessati a ogni forma di investimento che può produrre posti di lavoro, siamo molto attenti all’automotive, ma il rapporto deve essere equilibrato”, ha aggiunto.

Protesta trattori, Meloni: rabbia per visione ideologica transizione

Protesta trattori, Meloni: rabbia per visione ideologica transizioneTokyo, 5 feb. (askanews) – “Si può sempre lavorare per fare meglio e più, io sono pronta ad ascoltare le istanze dei lavoratori dell’agricoltura che per noi sono fondamentali. Chiaramente molta della rabbia degli agricoltori deriva da una lettura ideologica della transizione ecologica che ha pensato di poter difendere l’ambiente combattendo gli agricoltori e questo non è la mia visione. Io penso che invece gli agricoltori siano fondamentali e debbano essere coinvolti nella transizione ecologica se vogliamo che questa funzioni perchè sono persone attente alle dinamiche ambientali”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a proposito della protesta dei trattori.


“Noi – ha aggiunto – abbiamo sempre incontrato gli agricoltori dall’inizio del nostro mandato: il mondo agricolo è uno dei principali mondi a cui abbiamo rivolto la nostra attenzione e lo dimostrano i fatti. Abbiamo aumentato le risorse per gli agricoltori con le leggi di bilancio; quando abbiamo rinegoziato il Pnrr abbiamo portato le risorse per gli agricoltori da 5 a 8 mld; rispetto a proteste rispetto ad altri Paesi europei in cui non sono stati rinnovati gli incentivi sul gasolio noi abbiamo fatto lo sforzo di rinnovarli. Noi abbiamo fatto il massimo possibile, abbiamo fatto un grande lavoro anche nella difesa dei prodotti di eccellenza. Anche la famosa norma sulla carne sintetica, che è stata derisa e vituperata, viene presa a modello in diversi Paesi europei e anche oltre oceano, e quindi abbiamo un focus dall’inizio del governo aperto sugli agricoltori”.

Premierato, Meloni: bene accordo maggioranza, norma più chiara

Premierato, Meloni: bene accordo maggioranza, norma più chiaraTokyo, 5 feb. (askanews) – “L’opposizione fa il suo lavoro, mi sembra abbastanza normale. Loro non vogliono l’elezione diretta del capo del governo. E’ una posizione legittima ed è normale che cerchino di realizzarla con gli emendamenti. Per quel che riguarda la maggioranza sono molto contenta che lavorando si sia trovata una formulazione della norma che è più chiara rispetto alla precedente e che ribadisce un fatto semplice: sono gli italiani che devono scegliere da chi farsi governare, serve stabilità dei governi, basta con gli inciuci, il trasformismo, i governi tecnici, la democrazia si esercita se risponde alla volontà dei cittadini”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Tokyo.


“E’ quello – ha aggiunto – che stiamo cercando di realizzare, non mi stupisce che altri che in questi anni hanno privilegiato i governi costruiti nel Palazzo siano contrari. Rimane che abbiamo avuto un mandato dagli italiani e intendiamo portare avanti la riforma che considero la madre di tutte le riforme perchè una forza e una stabilità della politica può generare anche tutte le altre riforme necessarie”.

Meloni: accolgo le dimissioni di Sgarbi, scelta corretta

Meloni: accolgo le dimissioni di Sgarbi, scelta correttaTokyo, 5 feb. (askanews) – “Dopo il pronunciamento dell’Antitrust, la decisione di Sgarbi di dimettersi è corretta. Aspetto di incontrarlo a Roma per accogliere quelle dimissioni”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Tokyo del caso del sottosegretario alla Cultura.


Quanto alla richiesta di Sgarbi di una verifica sulle incompatibilità degli altri membri del governo, Meloni ha risposto: “Ho atteso per avere degli elementi oggettivi, mi aspetto che Sgarbi, che ha potuto contare su un governo che attendeva degli elementi oggettivi, non si aspetti che quel governo decida per altri con elementi che non sono oggettivi perchè sarebbe un po’ eccessivo. Mi pare che Sgarbi si sia reso conto che la scelta corretta era quella delle dimissioni e quindi accolgo le dimissioni”, ha concluso.

Schlein a Conte: non litigo, mio avversario è la destra

Schlein a Conte: non litigo, mio avversario è la destraMilano, 5 feb. (askanews) – “Il Pd è testardamente unitario, perchè ci rendiamo conto che nessuno da solo è sufficiente per costruire un’alternativa a questo governo e ai suoi errori”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, collegata da Strasburgo con La7. Criticando le politiche del governo, Schlein ha sottolineato: “Ce ne è abbastanza per sentire la responsabilità di costruire convergenze sulle battaglie che condividiamo”. Certo, con il M5s “le differenze ci sono, ma il mio avversario è la destra che è al governo, io sono impegnata a costruire un’alternativa”.

Fondazione De Gasperi,nuovi podcast su “Le figlie della Repubblica”

Fondazione De Gasperi,nuovi podcast su “Le figlie della Repubblica”Roma, 5 feb. (askanews) – Lo sguardo più intimo, più diretto, più inedito – quello delle figlie e delle nipoti – per raccontare le grandi figure storiche che hanno costruito la nostra Repubblica.


Nell’anno del 70° anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi, la Fondazione De Gasperi pubblica, a partire dal 6 febbraio sulle principali piattaforme, la terza stagione del podcast di successo “Le figlie della Repubblica”. Sei nuove puntate – informa una nota della fondazione – che raccontano quasi 50 anni di storia politica, sociale e culturale del Paese e che, insieme alle prime due stagioni, offrono uno spaccato di memoria collettiva, ad uso e consumo delle giovani generazioni digitali, ripercorrendo nei racconti delle “figlie” le vicende personali e pubbliche delle donne e degli uomini protagonisti della Prima Repubblica. Un patrimonio di alto impegno politico e valori profondi, trasmesso dalle figlie in eredità alla comunità e all’intero Paese.


“La terza stagione – afferma il Presidente della Fondazione De Gasperi, Angelino Alfano – nell’anno del 70° anniversario della sua scomparsa, arricchisce, con nuove e preziose testimonianze, il viaggio che abbiamo intrapreso nel cuore della storia italiana”. “Si tratta – spiega la direttrice della Fondazione De Gasperi e ideatrice del podcast, Martina Bacigalupi – non solo di mantenere viva la memoria, ma di un impegno a passare il testimone della storia ai ragazzi più giovani. Con questo proposito, abbiamo coinvolto nel progetto sei studenti under 25 che hanno potuto seguire da vicino tutti i passaggi della realizzazione del podcast a partire dalle interviste alle ‘figlie’”.


I protagonisti della terza stagione Tina Anselmi, vista dalla nipote Emanuela Guizzon; Ciriaco De Mita, raccontato dalla figlia Antonia; Carlo Donat-Cattin, narrato dalla figlia Maria Pia; Benigno Zaccagnini, nelle parole della figlia Livia; Miriam Mafai, nei ricordi della figlia Sara Scalia; Sandro Pertini, raccontato dalla nipote Diomira. Sono le protagoniste e i protagonisti delle sei nuove puntate che saranno rilasciate settimanalmente ogni martedì sul sito della Fondazione De Gasperi, sulle principali piattaforme digitali (Spotify, Apple Music, Amazon Music, Spreaker, Google Podcast) e sul sito del Corriere della Sera.


Le puntate: online a partire da domani 6 febbraio Tina Anselmi Prima donna a ricoprire la carica di ministro della Repubblica, Tina Anselmi fu partigiana e politica democristiana. Promosse leggi per i diritti delle donne e la tutela delle madri lavoratrici. La nipote Emanuela Guizzon ricorda le sue battaglie per le “filandine” e l’arresto, le lotte sociali, il sostegno al divorzio e la presidenza nella commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2. Ciriaco De Mita Gli anni Ottanta, quando Ciriaco De Mita fu segretario della Dc, la segreteria più lunga della storia del partito, e al vertice di Palazzo Chigi. Ma non solo. La figlia Antonia ripercorre l’ascesa politica del padre negli anni, il legame con Enrico Mattei e Fiorentino Sullo, il ruolo avuto nell’impegno in politica di Sergio Mattarella, il rapporto con Bettino Craxi. Carlo Donat-Cattin Carlo Donat-Cattin, politico democristiano, giornalista e sindacalista, sempre a fianco dei lavoratori, ha imparato il piemontese per comunicare con gli operai della Fiat, racconta la figlia Maria Pia. Durante l’autunno caldo, Donat-Cattin, allora ministro del Lavoro, promosse l’approvazione dello statuto dei lavoratori. Benigno Zaccagnini Benigno Zaccagnini, “l’onesto Zac”, costituente, più volte deputato e senatore, ministro e segretario della Dc, è descritto da sua figlia Livia. L’attenzione ai poveri e ai giovani, gli eventi drammatici degli anni di piombo culminati nel rapimento di Aldo Moro, le dure lettere che il presidente della Dc indirizzò a Zaccagnini, allora segretario del partito. Miriam Mafai Miriam Mafai, militante comunista, giornalista e scrittrice, figlia degli artisti antifascisti Mario Mafai e Antonietta Raphaël, fondatori della Scuola di via Cavour, è ricordata da sua figlia Sara Scalia attraverso ricordi d’infanzia, come la visita alla Standa e il fascino per le scale mobili, e l’impegno per la causa femminile. Sandro Pertini Padre della patria repubblicana e antifascista, figura di assoluto rilievo nell’ambito del socialismo italiano del Novecento, Sandro Pertini è raccontato dalla nipote Diomira nei suoi molteplici passaggi, dall’opposizione al fascismo, al carcere, al confino, alla lotta partigiana, fino alla Presidenza della Repubblica italiana e a quelle immagini dell’iconica esultanza ai mondiali del 1982. La prima e la seconda stagione La prima serie ha ospitato i racconti di Maria Romana De Gasperi, figlia e collaboratrice di Alcide, a lungo presidente onoraria della Fondazione; di Serena Andreotti, figlia di Giulio; Stefania Craxi, figlia di Bettino; Chiara Ingrao, figlia di Pietro; Flavia Piccoli Nardelli, figlia di Flaminio Piccoli. La seconda serie ha ospitato Maria Cossiga che racconta Francesco Cossiga, Luisa La Malfa che racconta Ugo La Malfa, Rosa Russo Jervolino che racconta Maria De Unterrichter, Rosa Giolitti che racconta Antonio Giolitti e Marina Fanfani che racconta Amintore Fanfani. I numeri delle tre stagioni Nelle tre stagioni hanno partecipato alla realizzazione del progetto oltre 20 giovani, che hanno avuto l’opportunità di approfondire le vite dei protagonisti della storia del nostro Paese, raccontati dalla Fondazione De Gasperi in sedici episodi. Gli ascolti raggiunti con le prime due stagioni sono più di 101 mila e complessivamente sono state incontrate 16 figlie e nipoti. Contest per le scuole superiori In occasione dell’uscita della terza serie del podcast “Figlie della Repubblica” e delle celebrazioni per il 70° anniversario della scomparsa di De Gasperi, la Fondazione De Gasperi e ApiS -Amore per il Sapere APS hanno organizzato un concorso di podcast, “Testimoni e testimonianze della Storia”, rivolto a tutte le scuole superiori, come attività di educazione civica, per promuovere tra gli studenti la conoscenza delle radici della nostra storia. La Fondazione De Gasperi La Fondazione, costituita nel 1982, è un’istituzione culturale d’ispirazione cristiana che agisce in campo nazionale ed internazionale per il rafforzamento della democrazia, la diffusione della libertà e l’approfondimento delle tematiche di politica internazionale. Un luogo di persone e un laboratorio di pensiero che proietta nel futuro i valori fondanti dell’insegnamento di Alcide De Gasperi. Credits Il podcast è nato da un’idea di Martina Bacigalupi, direttrice della Fondazione De Gasperi, ed è stato realizzato in collaborazione con Il Corriere della Sera, il contributo di Fondazione Cariplo e il sostegno dell’Istituto Gentili. Realizzato da WIP Italia, è raccontato da Alessandro Banfi, scritto e diretto da Emmanuel Exitu con la supervisione storica del professore Antonio Bonatesta e la collaborazione degli Amici Giovani della Fondazione De Gasperi nelle persone di Martina Bartocci, Jacopo Bulgarini, Miriana Fazi, Federico Andrea Perinetti, Gaia Proietti, Luca Rosati. Presa diretta di Valeria Cocuzza. Sound design e registrazione in studio di Valeria Cocuzza per una produzione WIP Italia.

La protesta degli agricoltori punta su Roma, presidio in zona Nomentana

La protesta degli agricoltori punta su Roma, presidio in zona NomentanaRoma, 5 feb. (askanews) – Dopo 14 giorni di proteste e presidi a bordo dei propri trattori, gli agricoltori dei Cra (Comitati agricoltori riuniti) puntano verso la Capitale, dove dovrebbero confluire già oggi attorno alle 17 in un’area di sosta in zona Nomentana per una mobilitazione che, come anticipato in una intervista a La Stampa da Danilo Calvani, uno dei leader della protesta, durerà “non per un solo giorno e non solo con i trattori”. Nelle prime ore del mattino sono partiti numerosi trattori dalla Valdichiana, in Toscana, e anche dall’Abruzzo e dal Lazio, tutti già giunti in zona Nomentana. E altre delegazioni dovrebbero arrivare da altre regioni.


Secondo quanto annunciato da Calvani, oggi si dovrebbe tenere un incontro in questura, a Roma, per definire “data, punti, logistica e tutto il resto” e il programma verrà reso noto nel pomeriggio dal Cra. Le fonti al momento parlano di circa 250 trattori in viaggio verso Roma, ma già oggi sono in corso analoghe manifestazioni a Torre in Pietra, a Fiumicino, sulla Aurelia, a Formello e a Civitavecchia, dove da oggi si tiene una mobilitazione nazionale in Largo Monsignore d’Ardia.


La mobilitazione “Trattori su Roma – Il Governo ascolti chi porta i cibi a tavola”, come viene definita dagli stessi agricoltori, “aarà un accerchiamento, ma non saranno solo trattori, ci saranno i camion e altro – ha detto Calvani a La Stampa – Stiamo definendo con la Questura le modalità e dove collocare i nostri presidi. Quindi definiremo una data, che però sarà solo una data di inizio della nostra mobilitazione su Roma”. Calvani ha anche ribadito quanto scritto nel codice etico del Cra, ovvero che “i presidi saranno massicci ma non prevediamo di bloccare il traffico, certo qualche disagio ci potrà essere. Ma prevediamo anche manifestazioni che ci aspettiamo molto partecipate dentro alla città”.

Sofia Goggia, tanti infortuni e l’impresa dei Giochi 2022

Sofia Goggia, tanti infortuni e l’impresa dei Giochi 2022Roma, 5 feb. (askanews) – La caduta sulla pista Casola nera di Ponte di Legno è solo l’ultimo di tanti infortuni che hanno costellato la carriera di Sofia Goggia ma che non le hanno impedito di essere una delle stelle più luminose dello sci mondiale. E’ ancora vivo il ricordo di quanto accadde a Cortina il 23 gennaio 2022 quando riportò una microfrattura al perone, una distorsione al ginocchio sinistro e la lesione del legamento crociato. Dopo soli 23 giorni si presentò alle Olimpiadi di Yanqing in Cina conquistando un incredibile argento. In carriera la bergamasca è campionessa olimpica nella discesa libera a Pyeongchang 2018, vincitrice di quattro Coppe del Mondo di discesa libera e di due medaglie mondiali.


Il primo incidente a soli quindici anni con la rottura del legamento crociato e del menisco del ginocchio destro. Un anno dopo si rompe l’altro menisco del ginocchio destro. Nel febbraio del 2011 ad Altenmarkt riportò un trauma cranico ed un infortunio muscolare. Nel 2012 ancora uno stop tramautico ad Andalo; rottura di crociato e menisco del ginocchio destro durante il gigante di Coppa Europa. Nel 2013 a Lake Louise in discesa di Coppa del Mondo si rompe il crociato e i due menischi del ginocchio sinistro. Si apre un periodo senza infortuni che dura cinque anni. Dopo l’oro Olimpico nel 2018 a PyeongChang frattura il malleolo peroneale destro per una caduta in allenamento ad Hintertux in Austria nel mese di ottobre. Il 9 febbraio 2020 a Garmisch si frattura il radio del braccio sinistro. E sempre a Garmisch nel 2021 si rompe ancora una volta il ginocchio mentre sta percorrendo una pista turistica a gara annullata: stavolta è una frattura composta del piatto tibiale laterale.

Sci, Sofia Goggia caduta in allenamento, si teme per la stagione

Sci, Sofia Goggia caduta in allenamento, si teme per la stagioneRoma, 5 feb. (askanews) – Paura per Sofia Goggia. La sciatrice bergamasca è caduta in allenamento, sulla pista Casola nera di Ponte di Legno e si temono conseguenze sulla stagione. “Sofia Goggia è caduta nel corso di un allenamento di gigante che si teneva sulla pista Casola di Pontedilegno – la nota della Fisi – inforcando con la gamba destra in una porta che girava verso destra. Non è stata ancora fatta alcuna diagnosi dalla Commissione Medica FISI che effettuerà gli accertamenti dovuti nelle prossime ore”. Gli esami a Milano alla clinica La Madonnina.