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Hamilton verso la Ferrari, sette mondiali e la profezia Leclerc

Hamilton verso la Ferrari, sette mondiali e la profezia LeclercRoma, 1 feb. (askanews) – Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo di Formula 1, nasce a Stevenage (Regno Unito) il 7 gennaio del 1985. Lewis eredita la passione per le auto e la velocità dal padre Anthony, sempre al suo fianco lungo la strada della F.1. A 10 anni, dopo aver vinto il campionato inglese di kart, Lewis incontra Ron Dennis, allora team principal della McLaren. E dopo due anni e diverse vittorie, proprio grazie al manager inglese, entra a far parte del programma giovani piloti del team di Woking, dal quale nel 2002 riceve il sostegno economico per fare il salto sulle monoposto. Nel 2006 esordisce nella serie GP2 con la Art Grand Prix. Dopo aver vinto il campionato lo stesso anno del debutto, il Team Principal di McLaren, Ron Dennis, lo ingaggia nel team di Formula 1. Debutta quindi nella massima categoria nel 2007 con il team britannico al fianco di Fernando Alonso. Alla prima gara sale sul podio e ottiene il suo primo successo al sesto appuntamento stagionale, in Canada. Gli basta un anno per prendersi il titolo di Campione del Mondo, che arriva nel 2008 dopo una lotta a pochi punti di differenza con Felipe Massa. Dopo sei stagioni a bordo della McLaren, Hamilton passa in Mercedes, squadra con cui ha poi vinto sei dei suoi sette titoli iridati: nel 2014, 2015, 2017, 2018, 2019 e 2020. Nella sua carriera ancora (decisamente) attiva, Lewis Hamilton ha disputato 332 Gran Premi; di 104 Pole Positions totali, 103 si sono trasformate in vittorie. Poco tempo fa era stato chiesto a Charles Leclerc se gli sarebbe piaciuto avere Hamilton come compagno di scuderia. La risposta era stata profetica. “Se dico sì, immagino che sia il titolo di ogni giornale. Lewis è un pilota incredibile, ha ottenuto così tanto in questo sport, quindi penso che chiunque sulla griglia adorerebbe avere Lewis come compagno di squadra, dato che tutti imparerebbero molto da lui. Ma ancora una volta, sono felice dove sono, e anche con Carlos Sainz c’è un ottimo rapporto”.

Premierato, Schlein: la nostra opposizione sarà dura

Premierato, Schlein: la nostra opposizione sarà duraRoma, 1 feb. (askanews) – “La maggioranza non si disturbi per noi, abbiamo chiarito dal primo giorno che possono cambiare quello che ritengono per i loro scambi interni, ma se rimane l’elezione diretta del presidente del Consiglio avranno dal Partito democratico l’opposizione più ferma e dura che possiamo mettere in campo”. Lo afferma la segretaria Pd Elly Schlein.

“Tanto più – aggiunge – che il premierato, come La Russa stesso ha ammesso, indebolisce la figura del presidente della Repubblica, oltre che il Parlamento”.

Al via bando per partecipare a terza edizione Moscerine Film Festival

Al via bando per partecipare a terza edizione Moscerine Film FestivalRoma, 1 feb. (askanews) – La Settima arte fiorisce tra le bambine e i bambini. È al via il bando per partecipare alla terza edizione del Moscerine Film Festival che si terrà dal 2 al 5 maggio al Nuovo Cinema Aquila a Roma. Un’occasione preziosa per tutti gli under 12 di sperimentarsi con il mondo del cinema, diventando registi. La partecipazione è completamente gratuita e le opere dovranno essere consegnate entro e non oltre il 15 aprile. La giuria del premio annovera, tra gli altri, Luciana Littizzetto, Michele Santoro, Maria Fares, Blu Yoshimi, Mussi Bollini, Carlo Siliotto.

Il Moscerine Film Festival non è solo “cinema per bambini” ma sceglie di portare attenzione le tematiche legate all’inclusività. Per questo il Festival verrà “tradotto” nella Lis, la lingua dei segni e i percorsi dell’evento saranno realizzati attraverso la comunicazione aumentativa alternativa per offrire a tutti i bambini un’esperienza ottimale di fruizione del festival, perché i deficit cognitivi non rappresentino uno scoglio e per rendere il cinema un luogo di cultura universale. Il Festival ospita anche associazioni e manifestazioni che da tempo si battono per i diritti. Come lo scorso anno, accanto alla giuria tradizionale composta da personaggi del mondo dello spettacolo, ce ne sarà anche una d’eccezione costituita dai pazienti degli ospedali pediatrici italiani, tra cui il Bambin Gesù di Roma, che attraverso la piattaforma “Cinema in ospedale” premieranno il cortometraggio migliore. Sarà presente anche la new entry Casa Oz che ospita bambini e famiglie che incontrano la malattia nel loro percorso di vita e che daranno una menzione speciale.

Le sezioni del concorso saranno quattro: la “competitiva under 12” in cui possono partecipare tutti i bambini fino ai 12 anni, con un corto a tema libero, lungo massimo 15 minuti, il “focus scuole” è la sezione dedicata ai progetti video realizzati all’interno degli istituti scolastici (lunghezza max 15 minuti), la sezione “Young creator” in cui i bambini possono partecipare con un video girato in verticale, con una durata massima di 90 secondi. Infine ci sarà un’apposita sezione quest’anno dedicata ai progetti realizzati insieme all’associazione negli istituti scolastici che si intitola “A scuola con le Moscerine”.

Nel corso della kermesse si terranno anche dei laboratori di educazione all’immagine per bambini dai 3 ai 12 anni, talk a misura di bambino con incontri a tema e matinée dedicate ai piccolissimi da zero a 3 anni intitolate “Cinema in culla”. La conduzione del Festival sarà in mano a due giovanissimi presentatori Giacomo Peirce e Sergio Penna mentre la madrina della manifestazione, per il terzo anno, è l’attrice Margot Sikabonyi.

Premierato, (quasi) accordo in maggioranza. Alta tensione Fdi-Lega

Premierato, (quasi) accordo in maggioranza. Alta tensione Fdi-LegaRoma, 1 feb. (askanews) – C’è stato un momento, raccontano, in cui c’è mancato davvero poco che il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, lasciasse la riunione sbattendo la porta. Segno che sul premierato, e le modifiche da presentare in Senato, il livello di tensione tra Fratelli d’Italia e il Carroccio resta altissimo. Formalmente il terzo vertice di maggioranza in tre giorni si conclude con un’intesa. Tocca al presidente della commissione Affari costituzionali, Alberto Balboni, dare l’annuncio. “E’ stato raggiunto un accordo all’unanimità fra tutte le forze politiche sulle modifiche da apportare”, dice. Questo però non vuole ancora dire che la partita sia chiusa. “La proposta unitaria che abbiamo elaborato verrà sottoposta ai leader per la loro approvazione definitiva”, aggiunge.

E’ la soluzione che consente a tutti di salvare la faccia in vista della scadenza del termine per la presentazione fissato per lunedì prossimo, di mostrare un’armonia che in circa un’ora e mezza di riunione non ha certo regnato sovrana. Il testo che esce dalla riunione, e che arriverà sul tavolo dei capi dei partiti, resta identico a come era entrato. Prevede la possibilità di un secondo premier (come voleva la Lega) ma solo in casi eccezionali e lascia all’eletto il potere di chiedere lo scioglimento, e dunque di mettere fine alla legislatura, che nel testo iniziale era soltanto nelle mani del successore. Un punto, questo, imprescindibile per Fratelli d’Italia. E, tuttavia, proprio perché – come dicono tutti – quando si tocca la Costituzione anche una virgola può cambiare le carte in tavola, durante l’incontro è emerso un altro punto che ha alimentato il dibattito. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha infatti sollevato la questione che la possibilità di chiedere lo scioglimento da parte del premier eletto, in base al testo, si possa verificare solo in caso di “revoca della fiducia mediante mozione motivata da parte di una delle due Camere”. Non è contemplato, dunque, il caso in cui la fiducia venga a mancare, ove richiesta, su un provvedimento.

Ciriani avrebbe ribadito durante l’incontro che il punto da cui è partito Fratelli d’Italia nella ricerca di una mediazione con gli alleati è pur sempre quello del presidenzialismo. L’assunto – sarebbe stato il suo ragionamento – è che il primo premier deve avere più poteri del secondo perché è quello eletto. Durante la riunione proprio il responsabile dei Rapporti con il Parlamento sarebbe stato protagonista con Romeo di un botta e risposta molto animato. A un certo punto, la tensione sarebbe salita al punto da spingere il capogruppo leghista a sostenere che tanto valeva tornare al testo originario (by Calderoli). Saranno dunque i leader a decidere quali saranno le modifiche: non è scontato che vi sia un incontro a tre, potrebbero esserci invece contatti telefonici. Anche perché la questione, non è soltanto tecnico legislativa. Il sospetto dentro Fratelli d’Italia è che quella della Lega sia una precisa strategia per non rendere troppo facile la strada di quella riforma su cui Giorgia Meloni ha puntato tantissimo e di cui vuole il primo ok entro le Europee.

Allo stesso tempo, il Carroccio è convinto che il partito della premier non gli consentirà di incassare il via libera definitivo all’Autonomia prima dell’appuntamento elettorale di giugno. Di mezzo, ci sono almeno un altro paio di questioni che creano tensione tra Lega e Fdi e che si intrecciano inevitabilmente con queste due riforme: la possibile candidatura di Meloni alle Europee (che Salvini vorrebbe scongiurare) e la richiesta del leader leghista di prevedere un terzo mandato per i governatori per consentire a Zaia di restare alla guida del Veneto.

Protesta trattori,Zaia: da sostenere ma nel rispetto legalità

Protesta trattori,Zaia: da sostenere ma nel rispetto legalitàRoma, 1 feb. (askanews) – “Le Proteste contro l’Unione europea, soprattutto contro l’agricoltura, sono da sostenere” perché “l’unione europea difende le multinazionali e si dimentica di quanto vale il comparto del food italiano. Non vogliamo l’Europa del nutriscore, dei cibi sintetici: gli agricoltori fanno bene a protestare ma bisogna anche guardare ai fatti e al gran lavoro fatto da parte di Coldiretti. Spero non diventi una guerra tra agricoltori”. Lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia (Lega) parlando a margine della presentazione del suo libro a Roma.

“La protesta è il sale della democrazia ma deve avvenire nel rispetto della legalità e delle regole civili di convivenza: quando si oltrepassano questi limiti la protesta diventa un boomerang”, ha aggiunto.

Fonti Ue: Meloni essenziale per indurre Orban a togliere veto

Fonti Ue: Meloni essenziale per indurre Orban a togliere vetoBruxelles, 1 feb. (askanews) – Giorgia Meloni ha svolto un ruolo importante, se non addirittura determinante, su due punti della discussione del Consiglio europeo svoltosi oggi a Bruxelles, secondo quanto hanno riferito nel pomeriggio fonti europee presenti alle discussioni.

La prima volta è stato questa mattina prima dell’inzio del vertice, quando la premier italiana è stata chiamata dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, alla riunione preliminare con il primo ministro ungherese Viktor Orbßn, a cui hanno parteciato anche il presidente francese Emmanuel Macron, il cancellier tedesco Olaf Scholz, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e la segretaria generale del Consiglio Ue Thérèse Blanchet. Il ruolo di Meloni, hanno sottolineato le fonti, “è stato molto importante” per convincere il premier ungherese ad accettare il compromesso che gli ha permesso di togliere il veto all’aiuto macrofinanziario per l’Ucraina da 50 miliardi di euro. D’altra parte, “Michel aveva convocato i leader in grado di avere un’influenza (‘leverage’, ndr) su Orbßn”.

“Meloni è sempre molto costruttiva e concreta, funziona da europea, è tra coloro che cercano sempre di far avanzare le cose, che cercano soluzioni” nel Consiglio europeo. “E capisce che anche gli altri leader hanno problemi interni, che considera con rispetto”, hanno osservato le fonti. Nel caso di Orbßn, d’altra parte, è stato importante anche un altro elemento che nell’ultimo Consiglio europeo, a dicembre, non era così forte come oggi: il livello molto alto di generale irritazione degli altri 26 leader nei confronti dell’ostinazione a bloccare l’accordo da parte di Orbßn, che non può più contare né sulla Polonia (ché anzi, con il nuovo premier Donald Tusk, ha assunto forse le posizioni più dure di tutti contro il tentativo ungherese di bloccare gli aiuti all’Ucraina), né sull’altro governo oggi forse più vicino al sovranismo ungherese, quello slovacco di Robert Fico, che in realtà non ha mai messo in discussione l’accordo a 26.

L’altro punto della discussione dei leader su cui Meloni ha lasciato il segno è stato quello, non previsto dall’agenda del Consiglio europeo, della fortissima protesta in atto da parte degli agricoltori. La premier italiana è stata la leader che ha insistito di più sulla necessità di ascoltare la voce degli agricoltori, nella mezz’ora circa in cui si è parlato di questo tema (oltre a lei sono intervenuti Macron e i primi ministri belga e olandese). Ieri la Commissione ha annunciato la sospensione per un anno dell’entrata in vigore delle nuove norme ambientali che impongono alle imprese agricole di lasciare a riposo una parte dei loro terreni, se vogliono accedere alle sovvenzioni Ue, e un meccanismo di salvaguardia per tutelare la produzione europea dalle importazioni agricole (soprattutto di miele, pollame e zucchero) da Ucraina e Moldova, importazioni che resteranno senza dazi per un altro anno, fino a giugno 2025.

“Meloni – hanno riferito le fonti – ha detto a von der Leyen che queste sono delle prime misure di breve termine, e ha insistito che sono solo l’inizio e che bisogna andare oltre. E la presidente della Commissione ha risposto confermando che bisognerà continuare a lavorare”, in particolare per ridurre gli oneri amministrativi a cui sono sottoposti gli agricoltori per poter usufruire dei fondi Ue. E durante la conferenza stampa al termine del Consiglio europeo, la stessa von der Leyen ha annunciato che la Commissione lavorerà con la presidenza di turno belga del Consiglio Ue “a delle proposte per ridurre gli oneri amministrativi, da presentare entro il prossimo Consiglio Agricoltura”, previsto per il 26 febbraio.

Bei, Italia primo Paese per finanziamenti anche nel 2023 (+22%)

Bei, Italia primo Paese per finanziamenti anche nel 2023 (+22%)Roma, 1 feb. (askanews) – L’Italia si è confermata primo Paese per finanziamenti del Gruppo Bei, la Banca europea degli investimenti, anche nel 2023, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente. I risultati dell’attività nella Penisola sono stati presentati durante un conferenza stampa oggi a Roma, e mostrano come siano quasi raddoppiati i finanziamenti per l’innovazione e digitalizzazione delle imprese.

Un forte aumento ha riguardato gli investimenti per la lotta contro il cambiamento climatico (+27%) e la coesione sociale (+55%). Il Gruppo Bei è costituito dalla Banca europea per gli investimenti e dal Fondo europeo per gli investimenti (Fei), riporta 89 operazioni firmate per un volume complessivo di 12,22 miliardi di euro: l’Italia è stato il primo Paese per finanziamenti e questo primato si conferma da decenni. “Nel 2023, un anno caratterizzato da una crescente instabilità geopolitica ed finanziaria, il Gruppo Bei ha svolto un ruolo fondamentale per sostenere la crescita economica in Italia, promuovendo investimenti a favore della transizione climatica ed energetica, lo sviluppo economico del Mezzogiorno e la digitalizzazione e innovazione del settore privato,” ha commentato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Bei e presidente del FEl. “Abbiamo consolidato il nostro ruolo di Banca del clima dell’Italia e dell’Unione europea.

I finanziamenti dedicati alla sostenibilità ambientale e sicurezza energetica nel Paese hanno superato di quasi 1,5 miliardi di euro i livelli record del 2022, raggiungendo i 7 miliardi di euro. Questa è la prova che l’economia italiana ha saputo creare progetti e iniziative di successo, capaci di catalizzare fondi europei e usarli come moltiplicatori dell’investimento. Sono lieta di confermare che anche nel 2023 un euro su sei erogati dal Gruppo BEI in Europa è arrivato in Italia”. La Bei riporta un record di finanziamenti verdi: oltre 7 miliardi di euro, di cui quasi 3 miliardi per REPowerEU Gli investimenti del Gruppo a favore della sostenibilità ambientale e sicurezza energetica in Italia hanno raggiunto il volume record di 7,02 miliardi di euro, ovvero il 57% dell’attività totale nel Paese (aumento di quasi 1,5 miliardi rispetto ai volumi registrati nel 2022). Di questi 7 miliardi di euro, 2,98 miliardi sono stati dedicati a sostenere gli obiettivi di REPowerEU, quali il risparmio energetico, la produzione di energia pulita, e la diversificazione del nostro approvvigionamento energetico.

Bce, il capo economista Lane: fari su contrattazioni salariali

Bce, il capo economista Lane: fari su contrattazioni salarialiRoma, 1 feb. (askanews) – Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea esaminerà attentamente gli esiti della tornata di contrattazioni salariali che si sta svolgendo in vari Paesi dell’area euro in questo primo trimestre dell’anno. E completata questa fase, nei dati che arriveranno ad aprile, cercherà quei segnali che diano “maggiore fiducia” sul fatto che l’inflazione sia incanalata su un percorso per tornare ai livelli obiettivo. Lo ha ribadito il capo economista della Bce, Philip Lane intervenuto oggi a Roma su politica monetaria e inflazione ad un evento organizzato dall’Istituto Einaudi per gli studi economici e finanziari assieme alla Banca d’Italia.

Lane non ha voluto sbilanciarsi a fare previsioni sulla tempistica del primo taglio dei tassi di interesse. Il tema resta sotto i riflettori, specialmente dopo che ieri il presidente della Federal Reserve, la banca centrale statunitense, Jay Powell ha il più possibile esplicitamente escluso che si possa procedere a un taglio dei riferimenti sul dollaro già a marzo. Un aspetto su cui Lane ha invece voluto rispondere è quello di rassicurare sul fatto che la Bce presta attenzione al fatto di non creare danni non necessari all’economia e che vuole evitare che l’inflazione finisca sotto il suo livello obiettivo.

Il capo economista ha rimarcato che nel 2021 l’istituzione ha deciso una revisione alla strategia con cui è stato ridefinito l’obiettivo di inflazione al “2% simmetrico”. E in base a questo “guardiamo con la stessa attenzione al rischio che l’inflazione finisca sotto” questa soglia, come a quello (attuale) che stia sopra. Questa settimana il capo economista del Fmi, Pierre-Olivier Gourinchas ha sostenuto che in questa fase la Fed dovrebbe stare più attenta ai rischi di rimbalzo dell’inflazione, mentre la Bce dovrebbe maggiormente focalizzarsi sul pericolo di un eccessivo indebolimento della crescita e di un calo del carovita al di sotto dei suoi valori obiettivo.

“Sì – ha riconosciuto Lane – dobbiamo fare in modo l’inflazione torni al target in maniera sostenibile”. Sul tema del Mar Rosso, gli attacchi dei guerriglieri Houthi dello Yemen alle navi in transito hanno causato un drastico calo del traffico marittimo nel Canale di Suez, e uno speculare aumento della rotta che doppia il Capo di Buona Speranza, ma finora, ha notato Lane, l’impatto su prezzi al consumo nell’area euro e sul petrolio è stato limitato.

Nello scenario previsionale di base la Bce si attende che quest’anno l’economia si orienti verso una moderata ripresa. Lane non ha voluto esprimersi sul sé, dopo i dati dopo del primo trimestre (crescita a zero) la previsione di crescita formulata lo scorso dicembre dai tecnici della Bce, di un più 0,8% del Pil dell’eurozona quest’anno, sia ormai eccessiva. Tuttavia ha riconosciuto che “c’è chiaramente un effetto trascinamento sul 2024”. Quindi con ogni probabilità, salvo sorprese positive, a marzo queste stime potrebbero essere ritoccate al ribasso. Lane ha anche ricordato che in base alle attese di dicembre l’inflazione media nell’area euro “è prevista al livello obiettivo attorno al 2025 e 2026”. E che quest’anno il processo disinflazionistico dovrebbe proseguire, ma più lentamente. All’intervento hanno assistito il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che partecipa come tutti i suoi pari dell’area euro al Consiglio direttivo della Bce, il direttore generale e presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, e il governatore emerito, Ignazio Visco.

Mattarella a Sinner: tutti si aspetteranno che vinca ovunque, ma l’importante è l’impegno

Mattarella a Sinner: tutti si aspetteranno che vinca ovunque, ma l’importante è l’impegnoRoma, 1 feb. (askanews) – Dopo il trionfo italiano in coppa Davis “il tennis non si è fermato, alla prima scadenza importante in Australia l’entusiasmo si è rinnovato in maniera particolarmente intensa”: lo ha detto, ricordando il trionfo di Yannik Sinner e la finale di doppio raggiunta da Simone Bolelli ew Andrea Vavassori a Melbourne, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Nel suo saluto al Quirinale agli atleti della nazionale di tennis, il capo dello Stato ha quindi aggiunto i “complimenti a Sinner per il grande risultato. Anche se ero impegnato – ha raccontato – ho potuto guardare la finale, ma solo dall’inizio del quarto set: questo ha giovato al mio buonumore, non ho visto i primi set ma sono stato subito tranquillo che lei avrebbe vinto”. “Non vorrei esagerare con le parole – ha proseguito Mattarella – apprezzo la semplicità con cui si esprime. Tutti si attenderanno che lei vinca ovunque, certo giocherà al meglio ma è giusto non fare nessuna pressione. L’importante è l’impegno con cui ci si cimenta, con la lealtà, il senso sportivo, i sacrifici prima di ogni partita, questo è quello che conta”.

“Complimenti anche a Bolelli e Vavassori per l’arrivo in finale del doppio. Certo chiudere al tie break 7-5 all’ultimo set significa non avere perso ma aver espresso il livello massimo”, ha concluso il presidente della Repubblica.

Capital Advisory nomina il nuovo Consiglio d’Amministrazione

Capital Advisory nomina il nuovo Consiglio d’AmministrazioneMilano, 1 feb. (askanews) – L’Assemblea di Capital Advisory, società di consulenza strategica, di investimenti e consulenza finanziaria, ha deliberato stamani il nuovo Consiglio di amministrazione, nominando Consigliere di amministrazione e Presidente Alessandro Picardi e consigliere di amministrazione con delega alle operazioni di M&A, acquisizioni, fusioni e ristrutturazioniMassimo Sonego. Alessandro Papa, fondatore di Capital Advisory, mantiene la carica di Amministratore Delegato.

Alessandro Picardi, manager di lungo corso, attualmente è Presidente del Comitato Controllo e Rischi di Acea SpA, società quotata in borsa, di cui è membro del Consiglio di amministrazione ed è Vice Presidente di Assolombarda Confindustria. Picardi vanta una lunga esperienza in società multinazionali e quotate avendo ricoperto il ruolo di Executive Vice President & Chief Public Affairs Officer in Tim S.p.A. e di consigliere di amministrazione della controllata Sparkle S.p.A., oltre che una decennale esperienza nel campo radio televisivo quale direttore in Rai e, prima ancora, in Sky. Più recentemente è stato Presidente Esecutivo con deleghe operative di Olivetti S.p.A e di Finlombarda Gestioni Sgr. Massimo Sonego, che avrà la responsabilità della nuova practice fusioni, acquisizioni e ristrutturazioni, è stato fino al mese scorso Executive Vice-President di Mundys S.p.A., società leader mondiale nel campo delle infrastrutture e dei servizi alla mobilità, operante in 24 paesi nel mondo, fino al 2022 quotata in borsa al listino di Milano con la denominazione Atlantia S.p.A. In oltre 20 anni di permanenza nel Gruppo, Massimo Sonego ha gestito, come sponsor o target, una successione di operazioni multi-miliardarie sui mercati dei capitali, fra fusioni, acquisizioni, ristrutturazioni o crescita per investimenti, ricoprendo dapprima, al suo ingresso nel Gruppo nel 2002, il ruolo di Head of Corporate Finance & Investor Relations, poi dal 2019 Chief Corporate Development and Investor Relations Officer, e più recentemente Chief Strategy and Corporate Development Officer. Precedentemente ha maturato esperienze professionali in Morgan Stanley, Citigroup ed Edizione. “L’arrivo nel Gruppo di Capital Advisory di Alessandro Picardi e Massimo Sonego rafforza l’unicità di Capital Advisory nel panorama delle società di consulenza finanziaria, di investimento e di direzione e organizzazione aziendale, confermandola come partner di riferimento per aziende, imprenditori, istituzioni e operatori del terzo settore che ricercano soluzioni personalizzate e integrate nei diversi campi di attività” ha dichiarato l’AD Alessandro Papa.