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Il Fmi alza la stima del Pil Italia 2025 a +1,1%, taglia eurozona e Germania

Il Fmi alza la stima del Pil Italia 2025 a +1,1%, taglia eurozona e GermaniaRoma, 30 gen. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha confermato la previsione di crescita economica dell’Italia su quest’anno al più 0,7 per cento in termini di Pil, mentre ha ritoccato al rialzo di un decimale di punto percentuale la stima di espansione sul 2025 al più 1,1%. Le cifre sono inserite in una tabella riepilogativa all’interno di un parziale aggiornamento del World Economic Outlook, che presenta revisioni in ordine sparso sui vari paesi.

In generale per l’economia globale il Fmi ha ritoccato al rialzo di 2 decimali di punto, rispetto alle stime di tre mesi fa (ottobre 2023), l’attesa di crescita su quest’anno, ora al più 3,1% quest’anno, mentre sul 2025 la previsione è stata confermata al più 3,2%. Per l’eurozona il Fmi ha effettuato una generale revisione al ribasso delle aspettative, ora indica una crescita 2024 allo 0,9% e sul 2025 un più 1,7%, rispettivamente 0,3 e 0,1 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di tre mesi fa.

Il taglio più energico riguarda la Germania: il Fmi ha rivisto al ribasso di 0,4 punti percentuali sia la previsione di crescita di quest’anno, allo 0,5%, che peraltro segue una recessione dello 0,3% nel 2023, sia sul 2025 al più 1,6%. Per la Francia il Fmi prevede più 1% del Pil quest’anno e più 1,7% il prossimo, rispettivamente 0,3 e 0,1 punti percentuali in meno rispetto a tre mesi fa. Sugli Stati Uniti la previsione di crescita di quest’anno, ora al più 2,1% è stata consistentemente alzata, per 0,6 punti percentuali, laddove quella sul 2025 è stata limata di un decimale di punto all’1,7%.

Sulla Cina ora l’istituzione di Washington prevede un 4,6% di crescita economica quest’anno, 0,4 punti percentuali in più rispetto a tre mesi fa mentre la previsione sul 2025 è stata confermata al 4,1%. Sull’India il Fmi ha rivisto al rialzo di 0,2 punti percentuali le stime sul 2025 e sul 2024, per entrambi gli anni prevede espansione al 6,5%, il più il valore più elevato tra i paesi elencati.

Fmi: Bce stia più attenta al rischio di danneggiare la crescita

Fmi: Bce stia più attenta al rischio di danneggiare la crescitaRoma, 30 gen. (askanews) – Il capo economista del Fondo monetario internazionale vede una possibile divergenza di strategia sulla politica monetaria da adottare tra la Federal Reserve statunitense e la Banca centrale europea: mentre la prima deve prestare maggiore attenzione ai rischi di ripresa inflazionistica, la Bce deve piuttosto focalizzarsi sul pericolo di danneggiare troppo l’economia e di strafare in termini di calo del caro vita.

In un articolo che accompagna la pubblicazione del World Economic Outlook di interim, Pierre-Olivier Gourinchas rileva che la fase finale di normalizzazione dell’inflazione richiede ora una attenta calibrazione della politica monetaria, che entrambe le banche centrali hanno energicamente inasprito nei mesi passati. “Le incertezze persistono e le banche centrali ora fronteggiano rischi su due fronti. Devono evitare un allentamento prematuro che minerebbe la credibilità che hanno faticosamente ripristinato e porterebbe a un rimbalzo dell’inflazione. Ma i segnali di affanno nei settori sensibili tassi di interesse stanno aumentando – spiega il capo economista del Fmi – come sulle costruzioni e sull’attività di erogazione di prestiti che è calata marcatamente”. “Sarà altrettanto importante svoltare verso la normalizzazione monetaria in maniera tempestiva, come hanno già iniziato diverse economie emergenti dove l’inflazione è ben instradata al ribasso. Non farlo – avverte Gourinchas – mettere a repentaglio la crescita economica e rischierebbe di far calare l’inflazione sotto i livelli obiettivo”.

“A mio parere gli Stati Uniti, dove l’inflazione appare più dovuta alla domanda devono focalizzarsi sui rischi del primo tipo mentre l’area euro – conclude – dove l’aumento dei prezzi dell’energia ha giocato un ruolo sproporzionato, deve gestire più il secondo tipo di rischio. In entrambi i casi mantenere la rotta verso un atterraggio morbido potrebbe non essere facile”.

Fmi alza stima Pil Italia 2025 a +1,1%, taglia eurozona e Germania

Fmi alza stima Pil Italia 2025 a +1,1%, taglia eurozona e GermaniaRoma, 30 gen. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha confermato la previsione di crescita economica dell’Italia su quest’anno al più 0,7 per cento in termini di Pil, mentre ha ritoccato al rialzo di un decimale di punto percentuale la stima di espansione sul 2025 al più 1,1 per cento. Le cifre sono inserite in una tabella riepilogativa all’interno di un parziale aggiornamento del World Economic Outlook, che presenta revisioni in ordine sparso sui vari paesi.

In generale per l’economia globale il Fmi ha ritoccato al rialzo di 2 decimali di punto, rispetto alle stime di tre mesi fa (ottobre 2023), l’attesa di crescita su quest’anno, ora al più 3,1% quest’anno, mentre sul 2025 la previsione è stata confermata al più 3,2%. Per l’eurozona il Fmi ha effettuato una generale revisione al ribasso delle aspettative, ora indica una crescita 2024 allo 0,9% e sul 2025 un più 1,7%, rispettivamente 0,3 e 0,1 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di tre mesi fa.

Il taglio più energico riguarda la Germania: il Fmi ha rivisto al ribasso di 0,4 punti percentuali sia la previsione di crescita di quest’anno, allo 0,5%, che peraltro segue una recessione dello 0,3% nel 2023, sia sul 2025 al più 1,6%. Per la Francia il Fmi prevede più 1% del Pil quest’anno e più 1,7% il prossimo, rispettivamente 0,3 e 0,1 punti percentuali in meno rispetto a tre mesi fa. Sugli Stati Uniti la previsione di crescita di quest’anno, ora al più 2,1% è stata consistentemente alzata, per 0,6 punti percentuali, laddove quella sul 2025 è stata limata di un decimale di punto all’1,7%.

Sulla Cina ora l’istituzione di Washington prevede un 4,6% di crescita economica quest’anno, 0,4 punti percentuali in più rispetto a tre mesi fa mentre la previsione sul 2025 è stata confermata al 4,1%. Sull’India il Fmi ha rivisto al rialzo di 0,2 punti percentuali le stime sul 2025 e sul 2024, per entrambi gli anni prevede espansione al 6,5%, il più il valore più elevato tra i paesi elencati.

Tajani: Orban non c’entra con il caso di Ilaria Salis

Tajani: Orban non c’entra con il caso di Ilaria SalisRoma, 30 gen. (askanews) – “Se vogliamo parlare in punto di diritto” del caso di Ilaria Salis, il primo ministro ungherese “Orban non c’entra niente”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a proposito dell’italiana detenuta in Ungheria. “Il processo non lo decide il governo, la magistratura è indipendente, deve rispettare determinate regole ma non possiamo intervenire noi”, ha commentato il ministro. “Noi possiamo far si che ci sia rispetto dei diritti del detenuto”. “Il problema”, ha insistito Tajani, “è vedere se sono state rispettate le regole, prima e dopo”. “L’Ungheria è uno Stato sovrano” e Ilaria Salis “è detenuta per un reato ipotetico commesso lì”.

Tajani ha quindi ricordato che “i Paesi sono tutti uguali, c’è una direttiva comunitaria che va rispettata”. “Abbiamo chiesto che vengano rispettate tutte le norme che riguardano la tutela dell’imputato. L’avvocato non ha ancora fatto richiesta di detenzione ai domiciliari per la detenuta e se non c’è non si può chiedere il trasferimento in Italia per trattamento ai domiciliari” qui da noi. Il ministro ha quindi chiarito di non aver “avuto informazioni né dalla detenuta né dall’ambasciata di trattamenti particolari”. “Le cose che ha richiesto le sono state portate in carcere, le visite consolari sono sempre state fatte, la famiglia è sempre stata seguita, il papà ha parlato con ministro Nordio, io ho parlato con il ministro degli Esteri ungherese”, ma “non si può intercedere sul processo, possiamo fare solo delle proteste sul trattemento del detenuto”, ha precisato. “Dell’accompagnamento con manette ai piedi e mani l’abbiamo visto ieri, non lo sapevo, non l’ho mai saputo”, ha aggiunto.

Salis, Rampelli (Fdi): Meloni farà possibile per rientro in Italia

Salis, Rampelli (Fdi): Meloni farà possibile per rientro in ItaliaRoma, 30 gen. (askanews) – “Sono certo che il presidente Meloni saprà usare tutto ciò che è in suo potere, nel rispetto delle prerogative della magistratura, per ottenere il rientro della signora Salis in Italia e lo svolgimento di un giusto processo, senza catene… Le immagini di ieri ci hanno turbati”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia.

“Agli ambasciatori – prosegue – sono state già date le necessarie indicazioni da parte del ministro degli Esteri Tajani. Personalmente sono in contatto con il padre dalla scorsa settimana e, alla luce delle informazioni raccolte dalla Farnesina, si era in attesa della prima apparizione di Ilaria in aula per i successivi adempimenti da parte della Farnesina. Questo è quanto ci è stato riferito”. “Nonostante ci fossero giunte informazioni sul trattamento ai limiti della disumanità nel carcere ungherese, nessuno – afferma ancora Rampelli – si aspettava immagini così forti e così lesive della dignità umana. Mi sono occupato anche di altri nostri connazionali trattati in modo simile in nazioni che vengono giudicate esempi di democrazia continentale, rispetto ai quali nessun intervisto si è registrato a sinistra”.

“Diciamo che la civiltà giuridica italiana, al netto del sovraffollamento delle carceri e delle tragiche conseguenze che genera, resta tra le migliori, nonostante gli assurdi richiami della corte di giustizia europea. Dunque ci si schieri tutti con il governo italiano per rimpatriare Ilaria Salis, ma si evitino strumentalizzazioni politiche”, conclude l’esponente di Fdi.

Le opposizioni alla Camera: il governo venga a riferire sul caso di Ilaria Salis

Le opposizioni alla Camera: il governo venga a riferire sul caso di Ilaria SalisRoma, 30 gen. (askanews) – “Bisogna riportare in Italia Ilaria Salis: lo prevede una decisione quadro del Consiglio europeo del 2009 che offre la possibilità, in attesa di un processo, di applicare misure alternative al carcere, tra cui gli arresti domiciliari nel paese di cittadinanza. Serve che Giorgia Meloni alzi il telefono, chiami il suo amico Orban e comunichi la decisione manifestando lo sdegno dell’Italia. Se lo fa avrà tutto il Parlamento a sostenerla”. Lo ha detto Giuseppe Provenzano, deputato Pd, in aula alla Camera, chiedendo una informativa urgente del governo.

“Orban – ha aggiunto – sarà pure un suo amico ma più amica dovrebbe essere la cultura giuridica italiana ed europea se non la dignità come italiani e come europei”. A Ilaria Salis “è stato negato il pieno diritto alla difesa secondo le norme europee – spiega ancora l’esponente dem – per un’accusa di lesioni nei confronti di due neonazi che celebravano le ss. Rischia 24 anni di carcere, in Italia ne sconterebbe al massimo 4. Perché tutto questo silenzio da parte del governo e della maggioranza? Non abbiamo ricevuto risposta alle nostre interogazioni: l’Ungheria di Orban sta violando i diritti umani, ieri la propaganda meloniana celebrava il grande successo dell’Italia nel mondo, e l’Europa perdeva la faccia a causa del comportamento dell’Ungheria nei confronti di una cittadina italiana”.

Meloni, ha concluso Provenzano, ha sempre difeso “il suo amico ungherese, oggi però è giunto il momento di venire in Aula: chiediamo una informativa urgente per fare chiarezza. Perché questo governo non l’ha nemmeno chiesta all’ambasciata italiana in Ungheria”. Alla richiesta di informativa si sono associate tutte le opposizioni. Fi e Lega hanno espresso parere favorevole alla richiesta di informativa: “Il problema non è sottovalutato. Tajani ha indicato la strada per far sì che Ilaria possa tornare in Italia”, ha detto il deputato azzurro Pittalis. Per Fratelli d’Italia nessuno ha preso la parola.

Benedetta Rossi voce narrante di Kina e Yuk alla scoperta del mondo

Benedetta Rossi voce narrante di Kina e Yuk alla scoperta del mondoRoma, 30 gen. (askanews) – Dai fornelli al cinema. Benedetta Rossi, diventata famosa con il suo canale YouTube “Fatto in casa da Benedetta” sarà la voce narrante di “Kina e Yuk alla scoperta del mondo”, secondo lungometraggio di Guillaume Maidatchevsky, autore di documentari sugli animali, che dopo “Ailo- Un’avventura tra i ghiacci” torna a raccontare una storia ai confini del Grande Nord. Il film uscirà al cinema dal 7 marzo distribuito in esclusiva per l’Italia da Adler Entertainment.

“Kina e Yuk alla scoperta del mondo” segue le avventure di una coppia di volpi polari nell’estremo Nord. Separati dallo scioglimento dei ghiacci, dovranno affrontare molti pericoli ed esplorare nuovi territori nella speranza di riunirsi in tempo per la nascita dei loro cuccioli. “Ho deciso di raccontare la storia di Kina e Yuk perché amo la natura e ho la fortuna di vivere da quando sono piccola nella natura, tra mare e montagne. Sono convinta che tutti, grandi e piccini, debbano vedere film emozionanti ed educativi come questo – ha detto Benedetta Rossi – Kina e Yuk non è solo una splendida avventura, è un racconto che ci ricorda quanto sia indispensabile il rispetto per la natura, tema di estrema attualità che deve essere portato sempre più all’attenzione del grande pubblico di tutte le età”.

Blogger, scrittrice e conduttrice tv, Benedetta Rossi dopo aver conquistato il pubblico della rete con la sua empatia e semplicità, è diventata con Fatto in Casa da Benedetta un “love brand” con oltre 20 milioni di fan social, più di 1 milione di libri venduti, il secondo sito di cucina in Italia, un programma televisivo e una serie tv animata.

Valditara sulla maturità: i ragazzi devono preoccuparsi solo di studiare

Valditara sulla maturità: i ragazzi devono preoccuparsi solo di studiareRoma, 30 gen. (askanews) – “L’esame di Maturità sarà come quello dello scorso anno, faremo solo qualche precisazione sul significato del colloquio, ma nella direzione che abbiamo già sottolineato un anno fa”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, a margine di una visita al centro di formazione Elis a Roma.

Nella scelta delle materie per le seconde prove scritte, ha spiegato riferendosi all’ordinanza pubblicata ieri, “c’è stata una normale alternanza in alcuni indirizzi, ma i ragazzi devono preoccuparsi solo di studiare perché l’esame di Stato è un momento di verifica conclusiva, seria, che non deve inquietare chi fa il proprio lavoro tutti i giorni”, ha concluso Valditara.

L’incaricato d’affari ungherese convocato alla Farnesina sul caso di Ilaria Salis

L’incaricato d’affari ungherese convocato alla Farnesina sul caso di Ilaria SalisRoma, 30 gen. (askanews) – Su istruzioni del vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, il segretario generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato questa mattina al ministero degli Esteri l’incaricato d’Affari della Repubblica di Ungheria.

Nel ribadire la protesta del Governo italiano per le condizioni in cui la signora Ilaria Salis è stata detenuta e viene trattenuta durante le udienze in tribunale a Budapest, l’ambasciatore Guariglia ha richiamato i principi cardine previsti dalla normativa europea e internazionale relativi al rispetto delle garanzie a tutela della dignità delle condizioni detentive, incluse le modalità di traduzione degli imputati in tribunale e delle garanzie di un equo processo. Nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della Magistratura ungherese, si legge in una nota, Guariglia ha espresso la ferma aspettativa del Governo affinché alla signora Salis sia accordato al più presto un regime di custodia cautelare in linea con la normativa europea, incluse misure alternative alla detenzione in carcere.

Il segretario generale si è inoltre soffermato sull’assoluta necessità che alla signora Salis e ai suoi legali siano garantiti l’accesso alla traduzione in italiano degli atti di accusa, come già richiesto dalla difesa, e la visione del video di sorveglianza alla base dell’imputazione, per assicurare il pieno godimento del diritto alla difesa e un equo processo. Il segretario generale ha infine confermato che l’ambasciata a Budapest continuerà ad assicurare ogni assistenza alla signora Salis e ai suoi familiari, in collaborazione con i suoi legali.

Rossini (Irccs S.Raffaele): su Neuralink di Musk no evidenze scientifiche

Rossini (Irccs S.Raffaele): su Neuralink di Musk no evidenze scientificheRoma, 30 gen. (askanews) – “Non è mai facile commentare una notizia scientifica che non sia stata pubblicata su una rivista di settore con tutte le informazioni e i dettagli del caso. L’annuncio dell’impianto cerebrale su di un essere umano è interessante, ma l’entusiasmo che ha suscitato è per ora poco motivato”. È il primo commento di Paolo Maria Rossini, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell’IRCCS San Raffaele di Roma in merito alla notizia dell’avvenuto impianto del primo chip wireless in un cervello umano realizzato dall’azienda Neuralink di Elon Musk. “Intanto perché già numerosi tentativi precedenti sono stati fatti con un approccio simile da un punto di vista teorico (anche se, ovviamente, le tecnologie diventano sempre più avanzate in termini di miniaturizzazione del device e di autonomia delle batterie) con impianti di microelettrodi su piastrine inserite chirurgicamente sulle aree motorie, visive e acustiche in varia tipologia di malati e poi perché per ora sappiamo solo che il paziente si sta riprendendo bene dall’intervento e che i contatti tra microelettrodi e neuroni sono funzionanti” commenta il neurologo. Le prossime giornate e settimane saranno determinanti per comprendere se e quanto questo tipo di approccio potrà dare le risposte paventate. “Parliamo di pazienti completamente paralizzati per i quali un device di questo tipo può rappresentare un ‘ponte’ verso il mondo circostante per accendere/spegnere un apparecchio, per comunicare, per spostarsi con una sedia a rotelle etc.”, puntualizza Rossini, “si dovrà dunque verificare quante volte il comando inviato dal paziente viene interpretato in modo corretto dall’apparecchio e viene quindi eseguito con efficacia e quanti errori e di quale portata (anche in termini di rischio) esso compie. Si dovrà verificare la durata della bontà del contatto nel tempo perché attorno alla punta degli elettrodi si crea una reazione fibrosa che ne diminuisce l’efficacia. Valutare poi il rischio di interferenze con le onde elettromagnetiche emesse da comuni apparecchiature e che riempiono oggi l’ambiente di una casa normale. Si dovrà verificare se la presenza di microelettrodi inseriti in corteccia induca una irritazione dei neuroni penetrati dagli elettrodi con relativo aumento del rischio di epilessia. Pensare quindi già oggi di utilizzare questo tipo di approccio in casistiche estese e in patologie di grandi numeri come i pazienti colpiti da stroke, da parkinson e addirittura da malattie psichiatriche è non solo molto prematuro, ma fuorviante perché induce speranze del tutto immotivate in malati e famiglie già troppo provati dalle loro condizioni. È una speranza che per ora si focalizza in una nicchia di soggetti totalmente privati della capacità di movimenti (SLA in fasi molto avanzate, lesioni del midollo cervicale alto, polineuropatie acute) in cui un intervento di tipo invasivo con apertura della teca cranica è giustificato anche sul piano etico. Rimane poi il problema di fondo che sarà molto, molto complicato utilizzare i segnali derivati da un cervello malato per fargli poi compiere delle azioni e prendere delle decisioni come se fosse un cervello sano, oltre che un mistero – per adesso – vedere se e come le informazioni derivanti da pochi punti del cervello umano possano riuscire a produrre ordini complessi che normalmente coinvolgono in modo parallelo o seriato tante aree cerebrali diverse e non solo una. Un salto teorico sulla cui possibilità ci sono ancora pochissime prove”.