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Musica, Dru è il primo album di Drusilla Foer

Musica, Dru è il primo album di Drusilla FoerRoma, 24 gen. (askanews) – È disponibile da oggi anche in digitale (streaming e download), DRU il primo album di Drusilla Foer, pubblicato in ottobre da BMG inizialmente solo in formato Vinile numerato e Maxi CD da collezione. L’uscita in digitale è accompagnata dal video inedito di uno dei brani più apprezzati dell’album, Non mi parlare d’amore, composta da Tricarico, in versione live registrata al Blue Note di Milano l’8 dicembre scorso, dove Drusilla si è esibita in tre sole serate, accompagnata sul palco da sei musicisti e dal trio vocale delle Blue Doll’s.

Oltre al teatro (dopo il recital Eleganzissima, il 14 febbraio 2024 debutta al Teatro Comunale di Vicenza il suo secondo lavoro teatrale, la pièce di prosa musicale Venere Nemica, in tour per 50 date fino a fine aprile), la TV (la grandissima notorietà è arrivata grazie alla co-conduzione di Sanremo 2022), il web (diventato di culto il format delle sue telefonate alle amiche e alla domestica Ornella), qualche incursione nel cinema (annunciata per il 2024 la sua presenza nella serie Netflix Tutto chiede salvezza), Drusilla ha voluto suggellare il suo grande amore per la musica con un disco di canzoni che le assomiglia, un’ulteriore strada espressiva intrapresa per completare il suo mondo artistico, ricco di tonalità e sfaccettature. Pubblicato da BMG e prodotto da Best Sound, la storica etichetta di Franco Godi che del disco ha curato personalmente la direzione artistica e gli arrangiamenti, DRU contiene tredici tracce, di cui dodici canzoni inedite, firmate da autori eccelsi di tante generazioni diverse, fra i quali Pino Donaggio e Maurizio Piccoli, Pacifico e Vittorio Cosma, Mariella Nava, Giovanni Caccamo, Mogol e Donida, Tricarico e Luca Rossetti. Ognuno di loro ha creato piccoli quadri su temi diversi – l’amore naturalmente, ma anche la guerra, l’avversione per il pregiudizio e altri temi da sempre cari all’interprete – con grandi aperture sonore, in uno spettro emotivo nel quale Drusilla si è saputa riconoscere.

Oltre a loro, Ditonellapiaga e Fabio Ilacqua, autori di nuova generazione fra i più ricercati, che hanno composto i due brani dalle tonalità apparentemente più distanti fra loro: la prima ha firmato Io ne voglio Ancora, elegante divertissement in chiave dance e dichiarazione di libertà e amore per la musica e per la vita che Drusilla ha cantato in duetto con Asia Argento. Il secondo – già autore di alcuni grandissimi successi di Gabbani, Mengoni, Mina, Celentano, Vanoni – ha composto per Drusilla Tanatosi, un brano dirompente sia nel tema – quello della violenza e della sopraffazione che richiedono un atto estremo di resilienza per restare aggrappati alla vita – sia nelle parole che la voce incide con la precisione di una lama su una musica dal crescendo ossessivo con inattese aperture melodiche carezzevoli, sia per il video dall’impatto emotivo travolgente che lo accompagna. La produzione musicale di Tanatosi, come di altri brani dell’album (Moon in Champagne, Amami se puoi, Da questa parte), è di Fausto Cogliati, collaboratore storico di Franco Godi. C’è un secondo duetto in DRU, su un brano ancheggiante, divertente e scanzonato: si tratta di Amore… Boh! e non poteva che portare la firma di Franco Godi per la musica, dal sapore brasiliano, nonché la sua voce in alternanza a quella di Drusilla, mentre il testo è di Gianluca Gori. Nella tracklist anche due extravaganze: l’inedito Buonanotte Rossana, brano di Lelio Luttazzi colmo di delicatezza e sentimento, nel quale la voce di Drusilla si accompagna a un’esecuzione originale al piano del Maestro scomparso nel 2010, e Giorno ad Urlapicchio, non una canzone ma una poesia avvolgente e giocata sull’onomatopea scritta da Fosco Maraini, padre di Dacia e indimenticato antropologo e scrittore toscano.

Le sonorità fuori dal tempo, eleganti, ricche di sfumature – e lontane da qualunque indulgenza verso tendenze musicali alla moda – sono la cifra stilistica di DRU, a proposito del quale la sua interprete scrive: “La musica è il mio grande amore, davanti al quale sono stata sempre in piedi, con lo sguardo arreso di chi è disposto a non essere corrisposto, cercando solo di non arrossire. Un bell’amore, irrorato di pudore e di coraggio, di rabbia e calma, di note giuste e sbagliate, di respiri, pensieri, sorrisi e civetteria. Cantare mi fa essere me, con facilità, intimità, con perdono per ciò che sono”. Nell’introduzione a DRU, la cantante dedica “questo miracolo” al prezioso amico Franco Godi, il produttore e compositore che ha attraversato con successo oltre sei decenni di storia musicale italiana, con intuizioni che lo hanno portato con Drusilla Foer alla terza illuminazione geniale nell’arco della sua vita professionale: già autore di migliaia di jingle pubblicitari, musica per il cinema e per la televisione dagli anni ’60 agli anni ’90 del secolo scorso (per questo soprannominato Mr Jingle), ha poi generato il movimento hip hop italiano, del quale lui e la sua Best Sound sono stati il fulcro per oltre 20 anni nei due decenni a cavallo del terzo millennio, arrivando nel 2015 a Drusilla Foer, della quale ha intuito l’enorme talento e unicità artistica fin dal primo momento.

Godi è colui che ha desiderato tanto quanto Drusilla la realizzazione di DRU, la cui uscita è la prima dopo dieci anni siglata con la sua storica etichetta Best Sound. A proposito del lavoro svolto e del risultato raggiunto Franco Godi dice: “Mi piaceva l’idea di un album slegato da tempi e mode del momento, soprattutto suonato e arrangiato con creatività e ricchezza di sfumature, cucito su misura per Drusilla. Lei e io ci troviamo spesso in totale sintonia nel riconoscere le canzoni che ci piacciono, non solo perché sono belle canzoni, ma perché le sentiamo in qualche misura necessarie ad esprimere l’estetica musicale che ci appartiene. Sento che abbiamo fatto un lavoro sincero, senza risparmiarci, insieme ad Andrea Benassai e ai musicisti in studio, che ringrazio, trovando sempre in BMG e in Dino Stewart dei partner entusiasti e propositivi, con uno sguardo curioso e in sintonia con le nostre scelte artistiche”.

Addio a Riva, in trentamila per l’ultimo saluto al campione

Addio a Riva, in trentamila per l’ultimo saluto al campioneRoma, 24 gen. (askanews) – Erano in trentamila all’esterno della basilica della Bonaria a Cagliari per l’ultimo saluto a Gigi Riva, stella del Cagliari e della Nazionale scomparso ieri all’età di 79 anni. Non a caso sul feretro due maglie numero 11 da bomber di razza, quella del suo Cagliari e della sua Nazionale. C’era il ministro dello sport Andrea Abodi, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il sindaco Paolo Truzzu, c’era il Cagliari di oggi con l’allenatore Claudio Ranieri e il presidente Tommaso Giulini, e quello che vinse lo scudetto nel 1970. C’era Gianfranco Zola, Gianluigi Buffon e tutta la delegazione dell’Italia campione del mondo del 2006 della quale Gigi Riva era Team Manager e che hanno retto il feretro all’uscita della Chiesa, parenti, la famiglia, ma soprattutto la sua terra, la Sardegna, racchiusasi in un unico grande abbraccio e pronta a salutarlo per l’ultima volta prima di omaggiarlo nel cimitero monumentale del capoluogo sardo dove Riva sarà seppellito con una cerimonia strettamente privata, riservata quindi ai familiari.

A officiare il rito funebre l’arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi: “Lo sport è come la vita – ha detto – è arte e disciplina, estro e fatica. Si compete sempre per conquistare qualcosa per sé stessi, ma in una passione collettiva e condivisa. Lo sport è gioia. Porta a dare il meglio di sé, nella perseveranza, lealtà, coraggio e amicizia. Aiuta a vivere in mondo armonioso. In questi giorni abbiamo celebrato tutto questo in Gigi Riva, ma anche e soprattutto altro. Abbiamo ricordato i meriti dello sportivo e ammirato la grandezza dell’uomo, la sua generosità e riservatezza, profondità di amore e dolore, passione e malinconia, mai gridata, che si lasciava leggere con schiettezza ma mai possedere”. “Non sorprende la presenza di tanti ammiratori e amici, e del popolo di Cagliari e di Sardegna, la dimora accogliente lungo la sua vita – ha proseguito l’arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi -. Riva ha trovato in questo popolo calore e rispetto, qui ha voluto condividere il suo cammino e l’odore del mare. Si è sentito parte di questo popolo che lo ha acollto come un figlio prediletto, e lo ha amato con devozione e rispetto. Adesso il cuore di Cagliari è qui e lo saluta”. “Molte sono le immagini di questi giorni, l’eleganza della corsa di Gigi Riva, la bellezza e la potenza del gesto. E poi quell’esultanza, spontanea a braccia alzate guardando al cielo, come tutti da bambini. Corri di nuovo, caro Gigi, e alza di nuovo le tue braccia al cielo” ha concluso monsignor Baturi. Commosse le parole del figlio Gigi: “Il ringraziamento più grande è per tutti coloro che hanno partecipato alla camera ardente, siete stati tantissimi. Abbiamo cercato di stringere la mano ad ognuno di voi. Anziani e bambini, ci dicevano ‘è stato un grande uomo’ e non ‘è stato un grande calciatore’. Le persone piangevano col cuore, facevano le condoglianze a noi, ma a me veniva da farle a loro. Non è andato via solo mio papà o un nonno, ma un familiare di tutti, di una persona a cui i sardi volevano bene. Questa era la sua gente, quella che a 18 anni gli ha dato una famiglia, qualcosa che lui aveva perso. Voglio ringraziarvi tutti per averlo accolto, per avergli voluto bene. Lui ha ricambiato l’affetto per tutti voi, per la Sardegna e per tutti gli italiani, la maglia della Nazionale ce l’aveva nel cuore”.

3Sun (Enel GP):560 mln da Bei-banche per Gigafactory più grande Europa

3Sun (Enel GP):560 mln da Bei-banche per Gigafactory più grande EuropaMilano, 24 gen. (askanews) – 3Sun, la gigafactory per la produzione di celle e moduli fotovoltaici di Enel Green Power, si è assicurata un pacchetto finanziario di 560 milioni di euro che serviranno ad ampliarne la capacità produttiva, segnando una tappa importante verso la transizione e sicurezza energetica in Europa. Il finanziamento si è concretizzato grazie alla collaborazione messa a punto tra la Banca europea per gli investimenti, sostenuta da InvestEU, e un pool di banche italiane, guidate da UniCredit e comprendente Bper Banca e Banco Bpm, affiancate da Sace.

La capacità di produzione della Gigafactory 3Sun di Catania passerà dagli attuali 200 megawatt circa a 3 gigawatt annui entro la fine del 2024, consentendole di diventare la più grande fabbrica per la produzione di celle e moduli solari in Europa. Oltre a generare energia pulita sufficiente a rifornire l’equivalente di 1 milione di famiglie all’anno, l’operazione stimolerà anche la crescita economica in Sicilia, creando posti di lavoro diretti e opportunità di lavoro indirette. Il sostegno del consorzio di banche italiane, con il supporto della garanzia green di Sace, e il finanziamento diretto della Bei, garantito in parte dal programma InvestEU, è stato strumentale per destinare alla costruzione e gestione del più grande stabilimento fotovoltaico europeo 560 milioni. Rientrano nel finanziamento Bei prestiti intermediati concessi a istituti di credito commerciali, pari a 118 milioni, che eventualmente potrebbero aumentare a 342 milioni nel 2024. L’intervento complessivo della Bei a favore di 3Sun potrebbe quindi raggiungere 389,5 milioni.

Nel dettaglio, la struttura finanziaria dell’operazione prevede: prestito Bei di 47,5 milioni; prestito UniCredit di 147,5 milioni, garantito per l’80% da Sace Green, oltre a un prestito di 85 milioni per il pagamento dell’Iva (di questi 147,5 milioni, la Bei si è impegnata a erogare a UniCredit 118 milioni di finanziamenti intermediati, consentendo alla banca italiana di agevolare le condizioni di prestito a 3Sun); prestito Banco Bpm di 140 milioni, garantito per l’80% da Sace Green; prestito Bper di 140 milioni, garantito per l’80 % da Sace Green.

Migranti, Consiglio d’Europa: basta elezioni ‘giocate’ sull’odio

Migranti, Consiglio d’Europa: basta elezioni ‘giocate’ sull’odioRoma, 24 gen. (askanews) – Basta linguaggio d’odio ed elezioni ‘giocate’ sulla strumentalizzazione del tema dei migranti e dell’asilo. Stop a ridurlo solo a questione di sicurezza, con una narrazione che arriva a manifestazioni di “intolleranza” verso difensori dei diritti, funzionari, giornalisti o verso università che sono favorevoli all’accoglienza e all’integrazione. E’ quanto chiede l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, in una risoluzione approvata a larga maggioranza.

I ‘sì’ sono stati 52, sette i ‘no’ e le astensioni nove. Tra i membri italiani, si sono astenuti Simone Billi, Graziano Pizzimenti e Marco Dreosto della Lega, Elisabetta Gardini e Fabio Pietrella di Fdi. A favore del testo si sono espressi Andrea Orlando e Francesco Verducci del Pd, Aurora Floridia e Alessandra Maiorino di M5S ed Elena Bonetti di Azione-Per. Voto di astensione anche di Sandra Zampa (Pd), la quale ha però tenuto a precisare che “intendeva votare a favore” e di aver commesso “purtroppo” un “errore formale”. Le elezioni, si afferma nella risoluzione, “costituiscono momenti strutturanti della democrazia” e “l’Assemblea è preoccupata per l’intensificarsi di un trattamento parziale e distorto dei temi della migrazione e dell’asilo durante le campagne elettorali che legittimano proposte politiche volte a ostacolare l’accesso ai diritti da parte dei migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo, in violazione delle norme” dell’organizzazione internazionale che gode dello status di osservatore Onu e che persegue lo scopo di promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali nei Paesi membri.

L’Assemblea, prosegue la risoluzione, “riconosce l’importanza di garantire” opinioni “plurali e anche divergenti” durante le campagne elettorali ma “sottolinea con fermezza che l’incitamento all’odio e le misure discriminatorie non possono costituire un’agenda politica rispettoso dei principi e delle norme del Consiglio d’Europa”. Si invitano quindi i governi degli Stati membri ad attuare la Raccomandazione sulla lotta all’incitamento all’odio e si sottolinea “l’urgenza di un forte attivismo politico per porre fine alla strumentalizzazione del tema della migrazione e dell’asilo a fini elettorali”.

Il tema, per il Consiglio d’Europa, “non può essere ridotto a questioni sicurezza” i “politici e i media” dovrebbero “agire urgentemente” sulla “coesione sociale e sull’ordine pubblico”. “Profonda preoccupazione” viene espressa per “l’aumento della violenza verbale e fisica contro le persone straniere o percepite come tali”. La “banalizzazione è accompagnata da un aumento d’intolleranza verso individui (difensori dei diritti, funzionari eletti, giornalisti) e istituzioni (università, organi di stampa) favorevoli all’accoglienza e all’integrazione dei migranti, dei rifugiati e richiedenti asilo”. Si chiede infine di “sanzionare le manifestazioni di intolleranza che ostacoliano le libertà fondamentali, in particolare quelle di di riunione e associazione, di espressione e stampa, o addirittura attentati all’integrità fisica e morale delle persone”.

Commissione Ue vara 5 misure per rafforzare sicurezza economica

Commissione Ue vara 5 misure per rafforzare sicurezza economicaBruxelles, 24 gen. (askanews) – La Commissione europa ha adottato oggi a Bruxelles un pacchetto di cinque iniziative per rafforzare la sicurezza economica dell’Ue, nel contesto delle attuali tensioni geopolitiche e dei profondi cambiamenti tecnologici in corso.

Le prime tre iniziative riguardano il mercato (investimenti ed esportazioni) e mirano a: 1) rafforzare ulteriormente, mediante un nuovo regolamento, la tutela della sicurezza, con un migliore controllo (“screening”) degli investimenti esteri diretti nell’Ue; 2) lanciare, tramite un “Libro bianco”, consultazioni e iniziative per un maggiore coordinamento europeo nel settore dei controlli sulle esportazioni, nel pieno rispetto dei regimi multilaterali esistenti e delle prerogative degli Stati membri; 3) consultare, con un altro “Libro bianco” gli Stati membri e le parti interessate per identificare i potenziali rischi derivanti dagli investimenti europei in uscita verso paesi terzi (“outbound investments”), riguardo a una lista ristretta di tecnologie (Intelligenza artificiale, semiconduttori avanzati, biotecnologie e tecnologie quantistiche). Le altre due iniziative riguardano invece il settore della ricerca e dell’innovazione. Da una parte, la Commissione ha pubblicato un “Libro bianco” che promuove la discussione su tre diverse opzioni relative ai programmi di ricerca e sviluppo che coinvolgono tecnologie con potenziale a duplice uso (civile e militare), con scadenza al 30 aprile per la chiusura della consultazione; dall’altra, viene proposta una raccomandazione del Consiglio Ue riguardo al “rafforzamento  della sicurezza della ricerca” ai livelli nazionale e settoriale.

Quest’ultima raccomandazione prevede che gli Stati membri sviluppino dei piani d’azione nazionale, con linee guida, misure e iniziative pertinenti e una tempistica per la loro attuazione, al fine di rafforzare la sicurezza della ricerca. Inoltre, si propone di istituire un “Centro europeo di competenze sulla sicurezza della ricerca”, collegato allo “sportello unico” della Commissione per contrastare le interferenze straniere nella ricerca e innovazione. L’obiettivo è rendere sistematica da parte degli Stati membri la pratica (oggi presente solo in alcuni paesi) della valutazione del rischio nel settore della ricerca. La Commissione spiega in una nota che “nel contesto geopolitico odierno, l’apertura e la cooperazione senza confini nel settore della ricerca e dell’innovazione possono essere sfruttate e trasformate in vulnerabilità. I risultati della cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione possono essere utilizzati per scopi militari in paesi terzi o in violazione dei valori fondamentali. Gli istituti di istruzione superiore e di ricerca possono cadere vittime dell’influenza maligna degli stati autoritari”.

La proposta di raccomandazione del Consiglio mira a “fornire maggiore chiarezza, orientamento e sostegno agli Stati membri e al settore della ricerca e dell’innovazione in generale. È necessaria – sottolinea la Commissione – un’azione dell’Ue per garantire coerenza in tutta Europa ed evitare un mosaico di misure. Unendo le forze a tutti i livelli e in tutta l’Unione possiamo mitigare i rischi per la sicurezza della ricerca e garantire che la cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione sia aperta e sicura”. Da notare che, nel quadro del regolamento sul programma di ricerca “Horizon Europe”, 31 azioni del programma di lavoro 2023-2024 (3,5% del totale) hanno già una “ammissibilità limitata”, nel senso che non possono parteciparvi le entità con sede in determinati paesi terzi, o possedute o controllate da questi paesi. Inoltre, la cooperazione con soggetti con sede in Cina è stata esclusa per le azioni di innovazione, mentre, in linea con con il regime di sanzioni dell’Ue, è stata esclusa del tutto la partecipazione a Horizon di soggetti giuridici provenienti da Russia e Bielorussia.

Tornando agli investimenti esteri diretti, è già in vigore un regolamento sul loro “screening”. La Commissione ha esaminato oltre 1.200 transazioni notificate dagli Stati membri negli ultimi tre anni in base a questo regolamento, e basandosi su questa esperienza ha presentato una proposta di modifica della normativa per affrontare le carenze esistenti e migliorare l’efficienza del sistema. Il  nuovo regolamento mira a garantire che tutti gli Stati membri dispongano di un meccanismo nazionale di controllo,  e che le norme nazionali siano meglio armonizzate; inoltre, viene individuato un ambito settoriale minimo, in cui tutti gli Stati membri dovranno controllare tutti gli investimenti esteri, e il controllo è esteso agli investimenti di operatori dell’Ue che sono in ultima analisi controllati da individui o imprese di un paese extra-Ue. Quanto al monitoraggio e alla valutazione dei rischi degli investimenti in uscita, il problema riguarda un insieme ristretto di tecnologie avanzate che potrebbero migliorare le capacità militari e di intelligence di attori che potrebbero utilizzare queste capacità contro l’Ue o per minare la pace e la sicurezza internazionali. Gli investimenti in queste tecnologie  attualmente non sono monitorati o controllati né a livello dell’Ue, né dagli Stati membri. Il Libro bianco della Commissione sugli investimenti in uscita propone pertanto un’analisi passo per passo degli investimenti in uscita per comprendere i potenziali rischi ad essi collegati, concentrandosi su un insieme ristretto di tecnologie sensibili (anche qui, sono menzionate l’Intelligenza artificiale, i semiconduttori avanzati, le tecnologie quantistiche e le biotecnologie). Questa analisi includerà una consultazione delle parti interessate di tre mesi e un monitoraggio di 12 mesi degli investimenti in uscita, con un rapporto congiunto di valutazione del rischio. Sulla base dell’esito della valutazione del rischio, la Commissione determinerà, insieme agli Stati membri, se e quale risposta politica è giustificata. C’è poi la necessità di un controllo più efficace e coordinato da parte dell’Ue sulle esportazioni di beni e tecnologie a duplice uso, sia civile che di difesa (come l’elettronica avanzata, le tossine, la tecnologia nucleare o missilistica), in modo che non vengano utilizzati per compromettere la sicurezza e i diritti umani. Il “Libro bianco” che è stato presentato oggi sui controlli delle esportazioni propone di introdurre controlli Ue uniformi, in modo da evitare che vi sia un un mosaico incoerente di approcci nazionali. Il Libro bianco prevede, infine, un forum di alto livello per il coordinamento politico tra gli Stati membri e annuncia una raccomandazione della Commissione per l’estate 2024, per un migliore coordinamento degli elenchi di controllo nazionali.

Sanità, Schlein a Meloni: basta scaricare i problemi sugli altri

Sanità, Schlein a Meloni: basta scaricare i problemi sugli altriRoma, 24 gen. (askanews) – Giorgia Meloni dovrebbe governare anziché “scaricare i problemi sugli altri”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein durante il question time con Giorgia Meloni, parlando della questione della sanità. “Ormai – ricorda la leader Pd – ci sono persone costrette a sperare che propria malattia corra meno delle liste di attesa che si allungano, questa è la situazione”.

“I reparti si stanno svuotando – ha aggiunto – nei pronto soccorso la situazione è insostenibile, il personale è stremato. Come pensate presidente di abbattere le liste di attesa chiedendo loro di lavorare ancora di più? L’unico modo è sbloccare i tetti alle assunzioni, una norma obsoleta del 2004. Le chiedo quindi se il governo intenda finalmente togliere il blocco alle assunzioni e mettere le risorse per piano straordinario”. E, ha proseguito, “non mi risponda come fa sempre ‘potevate farlo voi’… Non solo perché io non ero al governo, ma perché ormai lei è al governo da 16 mesi e l’Italia aspetta risposte ora”.

Quindi, in replica, Schlein si è detta “insoddisfatta” delle risposte della premier: “Lei è andata al governo per risolvere i problemi o per continuare a fare opposizione scaricandoli sugli altri?”. (segue)

Alla Camera tensione sulla riforma del regolamento, la maggioranza punta ad ampliarla

Alla Camera tensione sulla riforma del regolamento, la maggioranza punta ad ampliarlaRoma, 24 gen. (askanews) – Si potrebbe aprire un nuovo fronte di scontro tra maggioranza e opposizione in Parlamento: la riforma del regolamento della Camera. La riduzione del numero dei parlamentari ha reso necessario rinnovare i meccanismi di lavoro ma nella scorsa legislatura solo il Senato è riuscito ad approvare il progetto di riforma che ha portato, tra l’altro, alla riduzione del numero delle commissioni parlamentari in ragione del ridotto numero dei senatori. A Montecitorio la riforma non è ancora stata fatta e si è ripreso il lavoro con l’avvio della nuova legislatura. Ora c’è un testo base formulato dai due relatori: Igor Iezzi (Lega) e Federico Fornaro (Pd), esito del lavoro del comitato ristretto in seno alla Giunta per il Regolamento.

Il metodo di lavoro scelto per poter arrivare a un’intesa, “espresso a più riprese dal Presidente, è che il regolamento è la carta della convivenza civile e quindi va condivisa – spiega Fornaro – perciò l’impostazione era il doppio binario: andare avanti con le modifiche su cui c’è condivisione, ad esempio la bozza interviene sui tempi degli iter legislativi per dare più spazio ai provvedimenti di iniziativa parlamentare”. La novità è che da parte della maggioranza è stata espressa la volontà di “ampliare i temi inserendo anche quelli più divisivi”, come quello di abolire lo stop di 24 ore quando il governo pone la fiducia, una innovazione che per la minoranza deve avere come contraltare lo statuto delle opposizioni. “Valuteremo come procedere – spiega Iezzi – se limitarci a i temi condivisi ora presenti nella bozza o allargare anche a quei temi non condivisi”. Racconta Francesca Ghirra di Avs: “Il tavolo è stato interrotto la scorsa seduta perché Fdi ha posto il tema delle 24 ore e valuta di presentare emendamenti che vanno oltre la proposta dei relatori sovvertendo il metodo che ci eravamo dati. Il Presidente ha detto che valuterà in funzione di quanto intendono fare i gruppi se estendere i termini per gli emendamenti ma noi di Avs abbiamo osservazioni da fare – avverte – perchè c’è una restrizione eccessiva dei poteri delle opposizioni, insomma vogliamo capire se si vuole attenersi alle regole che ci siamo dati o forzare rischiando così di vanificare tutto il lavoro fatto finora”.

Al termine della seduta della Giunta per il Regolamento – informa Montecitorio – il Presidente Fontana ha fissato come termine il 16 febbraio per la presentazione di emendamenti da parte dei componenti della Giunta. Fino a quella data la maggioranza intende sondare il terreno su un possibile ampliamento della riforma ed eventualmente “contarsi”. Il rischio, fa notare un esponente dell’opposizione, è che “se si affiancano nuovi elementi si rischia di ripartire da zero, perciò noi auspichiamo non ci siano forzature”.

Germania, ferrovie paralizzate da maxi-sciopero 6 giorni macchinisti

Germania, ferrovie paralizzate da maxi-sciopero 6 giorni macchinistiRoma, 24 gen. (askanews) – Ferrovie in Germania quasi paralizzate. I macchinisti tedeschi hanno iniziato uno sciopero di sei giorni paralizzando la rete ferroviaria del paese con uno stop che secondo i dirigenti aziendali potrebbe costare all’economia nazionale fino a 1 miliardo di euro. Lo sciopero, indetto dal sindacato GDL, è il più lungo nei 30 anni di storia della Deutsche Bahn, l’operatore ferroviario pubblico tedesco.

L’agitazione ha interessato il trasporto merci a partire da martedì sera e quello passeggeri da mercoledì mattina e continuerà fino a lunedì sera alle 18.00. Deutsche Bahn è in grado di assicurare solo un servizio estremamente ridotto, con circa un treno a lunga percorrenza su cinque in funzione. Alcune delle arterie chiave d’Europa – riporta il Financial Times – sono state colpite dallo sciopero. “Sono interessati il trasporto merci europeo attraverso le Alpi, la Polonia o la Scandinavia, nonché i porti marittimi in Olanda o Belgio”, ha annunciato la Deutsche Bahn.

I leader aziendali hanno lanciato l’allarme per i notevoli danni alle rispettive attività che giungono in un momento in cui l’economia del paese è già stagnante. Lo scorso anno il prodotto interno lordo si è ridotto dello 0,3%, il che significa che la Germania è stata la grande economia con la peggiore performance nel 2023. Lo sciopero comporterà “duri vincoli, persino arresti della produzione, riduzioni della produzione e blocchi dell’industria”, ha affermato Tanja Gönner, responsabile della BDI, la Confindustria tedesca. “L’industria tedesca si trova già in una situazione fragile, vista la stagnazione dell’economia”.

La richiesta della GDL di una settimana lavorativa di 35 ore a retribuzione piena, rispetto alle 38 ore attuali, è stata respinta dalla direzione della Deutsche Bahn. Ministro trasporti Mercoledì il sindacato ha presentato una nuova proposta, con una transizione più lunga, di quattro anni, verso una settimana di 35 ore. Anche questo è stato respinto dalla DB, che lo ha definito una “ripetizione di ben note richieste massime”. Il ministro dei trasporti Volker Wissing ha definito lo sciopero “inaccettabile” e ha accusato la GDL di rifiutarsi di negoziare.

“Una società può avere successo solo se tutti esercitano i propri diritti in modo responsabile”, ha detto alla radio tedesca, secondo quanto riportato dal Ft. “E mi aspetto dal sindacato che dimostri responsabilità e si metta al tavolo delle trattative”.

Colapesce Dimartino tornano live con Lux Eterna Beach Estate 2024

Colapesce Dimartino tornano live con Lux Eterna Beach Estate 2024Roma, 24 gen. (askanews) – Dopo l’uscita dell’atteso album acclamato dalla critica “Lux Eterna Beach” (Numero Uno/Sony Music) e dopo un tour invernale che ha fatto registrare numerosi sold out, Colapesce Dimartino tornano con Lux Eterna Beach Estate 2024, una nuova serie di appuntamenti live prodotti e organizzati da Vivo Concerti.

I biglietti per le date di Milano, Roma e Castelbuono (PA) sono già in vendita, i biglietti per le nuove date saranno disponibili online su vivoconcerti.com da mercoledì 24 gennaio alle ore 15:00 e in tutti i punti vendita autorizzati da lunedì 29 gennaio alle ore 15:00. Lo scorso 3 novembre è uscito “Lux Eterna Beach”, il secondo album del duo, anticipato da “Cose da pazzi”, il singolo sanremese “Splash”, “Considera”, “La luce che sfiora di taglio la spiaggia mise tutti d’accordo”, “Ragazzo di destra” e “Sesso e Architettura”. Un ritorno atteso quello della coppia, arrivato dopo lo straordinario successo di “Splash” – canzone vincitrice del Premio della Critica Mia Martini e del Premio Lucio Dalla della scorsa edizione Festival di Sanremo, e che è stata decretata canzone dell’anno per Rolling Stone Italia – e del loro debutto cinematografico con “La primavera della mia vita”, fin da subito cult movie, conquistando numerosi premi come Il Nastro D’Argento per la “migliore colonna sonora originale” e il Globo d’Oro.

Giovedì in Consiglio dei ministri il decreto legislativo che stanzia oltre 1 miliardo per la terza età

Giovedì in Consiglio dei ministri il decreto legislativo che stanzia oltre 1 miliardo per la terza etàRoma, 24 gen. (askanews) – “Il Pnrr prevede che il decreto attuativo della legge” delega per la terza età, licenziato dal Parlamento a larghissima maggioranza, “venga esaminato entro il primo trimestre di quest’anno e allora voglio dirle che centreremo anche questo obiettivo e annuncio che il decreto legislativo arriverà domani in Consiglio dei ministri per l’approvazione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso del Question Time alla Camera rispondendo a un’interrogazione sulle politiche per gli anziani presentata dal capogruppo della Lega a Montecitorio, Riccardo Molinari.

“Il decreto – ha proseguito Meloni – stanzia complessivamente oltre 1 miliardo di euro per i primi due anni, risorse che servono a garantire all’anziano una vita serena, attiva, dignitosa, nello specifico garantendo dove possibile il diritto di continuare a vivere a curarsi nella propria casa”.