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La procura generale della Cassazione: il saluto romano è un reato se realizza un pericolo per l’ordine pubblico

La procura generale della Cassazione: il saluto romano è un reato se realizza un pericolo per l’ordine pubblicoRoma, 18 gen. (askanews) – “Il saluto fascista rientra nel perimetro punitivo della ‘legge Mancino’, quando realizza un pericolo concreto rispetto all’ordine pubblico”, lo ha detto, in sostanza, l’avvocato generale della Cassazione, Pietro Gaeta, che rappresenta la procura generale, durante il suo intervento davanti alle Sezioni unite della Suprema corte. Gli ermellini sono chiamati ad esprimersi rispetto a come giudicare il ‘saluto romano’ dopo alcuni verdetti difformi. “Serve intervenire se quelle manifestazioni rappresentano un pericolo concreto della pacifica convivenza, una lesione dell’ordine pubblico”.

L’avvocato generale Pietro Gaeta ha chiesto in particolare di rigettare i ricorsi delle difese e confermare di fatto la sentenza di condanna in appello a Milano per alcuni esponenti di estrema destra che avevano fatto il saluto fascista nel corso di una manifestazione. “Acca Larentia con 5mila persone è una cosa diversa da quattro nostalgici che si vedono davanti ad una lapide in un cimitero di provincia ed uno di loro alza il braccio – ha detto Gaeta – Bisogna distinguere la finalità commemorativa con il potenziale pericolo per l’ordine pubblico. La nostra democrazia giudiziaria è forte e sa distinguere”. “E’ ovvio che il saluto fascista sia un’offesa alla sensibilità individuale” e diventa reato “quando realizza un pericolo concreto per l’ordine pubblico”. Gaeta ha poi sottolineato: “Non possiamo avere sentenze a macchia di leopardo in cui lo stesso gruppo di persone viene condannato da un tribunale ed assolto da un altro”.

Ddl ecoproteste, ok definitivo Camera: maxi multe fino a 60mila euro

Ddl ecoproteste, ok definitivo Camera: maxi multe fino a 60mila euroRoma, 18 gen. (askanews) – L’Aula della Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge, di iniziativa governativa, emanato dal governo in seguito alle proteste sul cambiamento climatico, che prevede sanzioni per chi deturpa beni culturali o paesaggistici. I sì sono stati 138, i no 92, 10 gli astenuti. Non ci sono modifiche rispetto al testo già appropvato dal Senato.

Il provvedimento prevede la sanzione amministrativa da 20.000 euro a 60.000 euro per chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui. È prevista inoltre la sanzione amministrativa da 10.000 euro a 40.000 euro per chiunque deturpi o imbratti beni culturali o paesaggistici propri o altrui, o destina i beni culturali ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità o ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico. Il danneggiamento e la distruzione di beni culturali erano già puniti nel codice penale con la pena della reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 2.500 a euro 15.000. E il deturpamento o imbrattamento di beni culturali con la pena della reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 1.500 euro a 10.000 euro.

I proventi delle sanzioni previste dal ddl approvato oggi, secondo quanto previsto dallo stesso ddl, sono versati in un apposito capitolo del bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnati al Ministero della Cultura affinché siano impiegati prioritariamente per il ripristino dei beni. Il ddl infine introduce una fattispecie aggravata (sanzionata con pene raddoppiate) a carico di chi deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico; prevede specifiche sanzioni – reclusione da 1 a 6 mesi o multa da 300 a 1.000 euro – per coloro che deturpano o imbrattano teche, custodie e altre strutture adibite alla esposizione, protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico.

Fine vita, Zaia: sui temi etici non ci sono ordini di partito

Fine vita, Zaia: sui temi etici non ci sono ordini di partitoVenezia, 18 gen. (askanews) – “Facendo il consuntivo delle sei pratiche del Veneto sul fine vita in cinque anni: 4 sono state rigettate una dallo Iov, due accettate: la signora Gloria Treviso e Stefano Gheller e hanno avuto tempi di risposte celere. In ogni caso sui temi etici non ci possono essere ordini di partito, non è un fatto politico”. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia tornando sul tema del fine vita discusso in consiglio regionale nei giorni scorsi nel corso della conferenza stampa e sul ‘no’ espresso sul tema dal segretario della Lega, Salvini. “Su un tema così delicato – ha aggiunto Zaia – c’è la libertà di pensiero, non ho mai voluto fare la conta l’avrei trovato vomitevole, va rispettata la volontà di tutti. Salvini ha detto ‘no’, ma ad esempio il segretario regionale della Lega Stefani avrebbe votato sì.In Consiglio regionale tutti i consiglieri della Lega hanno votato come volevano e non hanno avuto condizionamenti da me”.

“Con senso etico e della responsabilità – ha proseguito il governatore – Ulss e comitati etici quando vedono pratiche del genere, le valutano, sulle tempistiche si può fare per uniformare ma in assenza di una legge si possono dare indicazioni, a rigor di logica la legge stabiliva questo. Il fine vita esiste per una sentenza della Corte Costituzionale, il progetto di legge che arriva dai cittadini intendeva definire i tempi di attesa per la risposta, per tutto ci vuole una fonte giuridica, le Ulss rispondono tempestivamente”.

Il Lovers Film Festival torna a Torino dal 16 al 21 aprile

Il Lovers Film Festival torna a Torino dal 16 al 21 aprileRoma, 18 gen. (askanews) – A Torino, dal 16 al 21 aprile 2024 presso il Cinema Massimo, la multisala del Museo Nazionale del Cinema, torna il Lovers Film Festival, il più antico festival italiano sui temi LGBTQI+ (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) diretto da Vladimir Luxuria e fondato da Giovanni Minerba e Ottavio Mai. L’edizione di quest’anno prosegue il percorso triennale che lo porterà a festeggiare, nel 2025, il suo quarantesimo anniversario.

“L’edizione di quest’anno del Lovers Film Festival è al tempo stesso una consapevolezza e un augurio – hanno detto Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Consapevolezza perché, ancora una volta, si è riusciti a comunicare l’essenza del cinema e la potenza emozionale che riesce a sprigionare. L’augurio è che questo forte messaggio arrivi a tutti in un momento così complicato, con un semplice bacio che racchiude un mondo dietro di sé. Grazie a Vladimir Luxuria che con passione dirige questo festival, rendendolo grande e importante in molti sensi”. Lo slogan 2024 sarà “Movies make you move” e la vignettista Valentina Stecchi firma l’immagine. “Quest’anno abbiamo scelto uno slogan – Movies make you move – perché il cinema ti muove e ti commuove. Il film inizia ancora prima che tu ti sieda al cinema. Quando ti accende il desiderio, la curiosità e la voglia di conoscere una storia. Il cinema ti fa muovere da casa e ti fa stare insieme alle altre e agli altri. Fa compiere un movimento fisico ma anche uno interiore che ti fa riflettere e ti fa stare bene. Quest’anno, in un clima di odio e di guerra, abbiamo deciso di rispondere con l’amore che, infatti, è anche il tema della nostra immagine guida, firmata da Valenti Stecchi. Un bacio al cinema, il gesto simbolo dell’amore. Un bacio fra due uomini che fa commuovere un uomo e una donna che stanno vedendo il film. La dimostrazione che quando l’amore viene narrato bene smuove i sentimenti di tutte e tutti” ha commentato la direttrice Vladimir Luxuria.

“Sentire le farfalle nello stomaco, sognare, innamorarsi sentendo un trasporto irresistibile. Il cinema è in grado di farci immergere nelle vite degli altri e, attraverso le loro storie, scoprire qualcosa di noi stessi. L’immagine che ho realizzato per il festival mostra, attraverso un bacio dolce e romantico, quanto l’amore riesca a smuovere qualcosa dentro di noi, abbattendo i pregiudizi, rompendo gli schemi e regalandoci una ventata di libertà” ha affermato Valentina Stecchi. Attualmente sono in corso le selezioni dei circa 60 titoli tra lungometraggi, documentari e cortometraggi provenienti da tutto il mondo, che comporranno il programma. Confermate le tre sezioni competitive principali: All The Lovers, concorso internazionale lungometraggi, Future Lovers, concorso internazionale cortometraggi e Real Lovers, concorso internazionale documentari.

Inoltre, il festival avrà una sezione – Lovers celebration – pensata per ricordare e celebrare una serie di personaggi significativi per il cinema e per la comunità LGBTQI+ fra cui Truman Capote di cui, nel 2024, ricorre il centenario dalla nascita.

Autonomia, voto finale slitta alla settimana prossima

Autonomia, voto finale slitta alla settimana prossimaRoma, 18 gen. (askanews) – Il voto finale sul ddl Calderoli per l’attuazione dell’autonomia regionale differenziata slitta alla prossima settimana. E’ questo, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, l’esito della riunione “informale” dei capigruppo del Senato, dopo che le opposizioni avevano abbandonato per protesta la seduta della commissione Bilancio che stava formulando gli ultimi pareri sugli emendamenti.

La seduta odierna dell’aula di palazzo Madama, nel corso della quale la maggioranza puntava a concludere l’esame del provvedimento con il voto finale, è rimasta sospesa per circa un’ora, quindi riprenderà con il voto sugli emendamenti (che sono oltre 300) ma si concluderà entro le 15 per il previsto question time con il Governo. Il voto finale slitta alla prossima settimana, con ogni probabilità il percorso del provvedimento si concluderà quindi nella seduta di martedì.

Libri, esce “Il sole all’alba”: l’inizio della storia di Un Posto al Sole

Libri, esce “Il sole all’alba”: l’inizio della storia di Un Posto al SoleRoma, 18 gen. (askanews) – Napoli, fine anni Settanta. Il giovane Raffaele Giordano, figlio di un pescatore, sta per realizzare il grande desiderio di diventare calciatore. Ma pochi giorni prima del provino per entrare nelle giovanili della squadra partenopea, quel sogno viene improvvisamente infranto a causa di un brutto infortunio. Costretto a rinunciare al suo futuro calcistico, insieme al cugino Rocco, Raffaele comincia a barcamenarsi tra un lavoro e l’altro: comparsa al teatro San Carlo e in un film poliziottesco, apprendista in un vivaio, finché – come spesso accade ai figli della Napoli meno agiata – entra in contatto con giri poco puliti legati alla criminalità, finendo a fare il contrabbandiere. Prima che Raffaele riesca a riprendere in mano il timone della sua vita e a riportarla sulla giusta rotta, diventando il “celeberrimo” portiere di Palazzo Palladini, entrano in scena anche i personaggi che saranno i protagonisti di Un posto al sole: Rita Cozzolino, prima cartomante “occasionale”, poi grande amore del giovane Raffaele, Giulia, la sorella di Rita, e Renato Poggi, che coroneranno la loro relazione con il matrimonio, Marina Addezio, destinata a sposare Rocco Giordano e, negli anni, a essere la regina di intrecci amorosi e imprenditoriali. “Il sole all’alba” è l’inizio di un ormai lunghissimo racconto televisivo, i cui protagonisti, ancora giovanissimi, sono ritratti nel caleidoscopico alternarsi di dramma, commedia e storia sentimentale, che tanto ha fatto amare la fiction.

“Il sole all’alba” di Dario Carraturo e Paolo Terracciano, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali (Euro: 19,00). Dario Carraturo è un ex pubblicitario “pentito”, che dal 2001 dedica gran parte delle proprie energie alla scrittura di Un posto al sole, di cui è story editor. Al lavoro per il più longevo daily drama italiano affianca quello di docente di sceneggiatura e le collaborazioni con altre produzioni televisive. Vive e lavora a Napoli.

Paolo Terracciano entra nella famiglia di Un posto al sole nel 1998. Nei primi anni ricopre un po’ tutti i ruoli, fino a diventare head writer nel 2001. È un matrimonio felice, da cui nascono lo spin off Un posto al sole d’estate e altre puntate speciali. Inevitabilmente si concede qualche scappatella in altre produzioni Tv, ma l’unico amore che può competere con Upas è quello per i fumetti, di cui è sceneggiatore per Sergio Bonelli Editore. Vive a Napoli.

Ok commissioni ddl Italia-Albania, opposizioni abbandonano lavori

Ok commissioni ddl Italia-Albania, opposizioni abbandonano lavoriRoma, 18 gen. (askanews) – E’ arrivato verso mezzanotte e mezzo il via libera delle commissioni Affari costituzionali ed Esteri della Camera al ddl di ratifica del protocollo Italia-Albania sui centri per migranti. Con le opposizioni che hanno abbandonato l’aula per protestare contro la chiusura di governo e maggioranza a qualsiasi modifica. Lunedì il provvedimento approda in aula.

Le opposizioni, ha spiegato Matteo Mauri del Pd, hanno selezionato un pacchetto di 20 proposte, “nessuna delle quali avrebbe stravolto il testo ma inserito specifiche, cose che il governo a voce ha garantito che rispetterà senza però volerle scrivere nero su bianco” neanche la richiesta di riconoscere “il diritto delle grandi organizzazioni internazionali a visitare i centri proponendo una riformulazione riduttiva e inaccettabile. La contraddizione come la malafede – ha attaccato Mauri – sono evidenti”. Unica modifica approvata, targata esecutivo, per precisare che la Commissione territoriale d’asilo sarà quella che ha sede a Roma. Blindato dunque l’impianto dell’operazione voluta dalla premier Giorgia Meloni e dal suo omologo Edi Rama.

Il protocollo prevede che vengano realizzate in territorio albanese due aree, con una capienza complessiva per non più di 3mila migranti, dove condurre stranieri salvati in operazioni di soccorso e dove espletare le procedure di identificazione e accertamento dei requisiti di protezione internazionale e, nel caso di diniego, le procedure per il rimpatrio. Secondo quanto riferito dal viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli (Fdi), durante i lavori, l’intenzione sarebbe quella di fare un primo screening a bordo delle navi dello Stato italiano, in acque internazionali. In Albania non andranno soggetti vulnerabili (“minori, minori non accompagnati, disabili, anziani, donne, genitori singoli con figli minori, vittime della tratta di esseri umani, persondovrebbee affette da gravi malattie o da disturbi mentali, persone per le quali è accertato che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale, vittime di mutilazioni genitali”, ha spiegato Cirielli). I migranti destinati ai due centri di detenzione amministrativa (uno presso il porto di Shengjin e l’altro nell’entroterra presso Gjder) dovrebbero dunque essere uomini considerati, “prima facie”, a prima vista, non vulnerabili. Scelta non banale e non priva di rischi se non effettuata da personale adeguatamente formato e con la dovuta tempistica.

Sotto accusa delle opposizioni anche la previsione che le strutture avranno tre diverse aree. Oltre a una parte del centro che avrà funzione di hotspot, una parte funzioni di Cpr e una una struttura detentiva, sotto giurisdizione penale italiana, per eventuali delitti commessi da un ospite dei due centri di detenzione amministrativa. La richiesta di prevedere un ufficio del Garante per i detenuti è stata respinta. Il ddl di ratifica dà piena esecuzione al protocollo e introduce anche alcune norme per il coordinamento e la gestione, stabilisce le autorità coinvolte, precisa che nei due centri potranno essere condotte solo persone imbarcate “anche a seguito di operazioni di soccorso” extra-Ue (né acque italiane né di altri Stati membri). Il provvedimento equipara le aree concesse in uso all’Italia, di cui il nostro Paese avrà la concessione, la responsabilità e la gestione, e tutti i costi a carico, a zone di frontiera e di transito dove è prevista la procedura accelerata. Si specifica inoltre che ai migranti dovrà applicarsi la normativa italiana ed europea in materia.

Il testo è in prima lettura e dopo Montecitorio il provvedimento passerà all’esame del Senato. Resta intanto sospesa la ratifica del protocollo da parte dell’Albania, bloccata da uno stop della Corte costituzionale albanese. Oggi la Corte avvierà l’esame e dovrà esprimersi nel merito entro il 6 marzo. Non è escluso che il verdetto arrivi prima.

Solinas è indagato dalla Procura di Cagliari. Il governatore sardo: colpisce il tempismo dell’indagine

Solinas è indagato dalla Procura di Cagliari. Il governatore sardo: colpisce il tempismo dell’indagineMilano, 17 gen. (askanews) – “Questa indagine ha due elementi di sicuro rilievo: il primo è il tempismo, viene fatto a quattro giorni dalla presentazione delle liste, mentre si decide il candidato presidente unitario del centrodestra; l’altro è che, essendo in fase di indagine, stiamo parlando di atti che dovrebbero essere coperti dal segreto istruttorio e che invece sono in possesso di tutti i media”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, ai microfoni del TG1, circa gli sviluppi nelle inchieste della Procura di Cagliari sulla compravendita di una sua proprietà.

“Si vota il 25 febbraio e con tempismo perfetto, spuntano guai giudiziari per Solinas. Solidarietà al governatore e buon lavoro ai magistrati che dovranno affrontare settimane molto intense”. Così il vicesegretario della Lega Andrea Crippa, in riferimento al sequestro cautelare di alcune proprietà del governatore sardo, nell’ambito di inchieste a suo carico da parte della procura di Cagliari.

Alluvione, Meloni-von der Leyen lungo colloquio e grande sintonia

Alluvione, Meloni-von der Leyen lungo colloquio e grande sintoniaForlì, 17 gen. (askanews) – A quasi otto mesi dalla loro prima visita insieme nelle zone alluvionate (era il 25 maggio 2023), la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sono tornate in Emilia-Romagna per ufficializzare gli 1,2 miliardi di euro di fondi del Pnrr rivisitato che verranno utilizzati, come ha spiegato la premier, per “azioni di risanamento ambientale, ripristino del patrimonio residenziale pubblico, di mitigazione del rischio idrogeologico”. Insomma, ha sottolineato Meloni, con quelle risorse europee “facciamo sia ricostruzione che prevenzione”.

“L’ultima volta che von der Leyen venne qui portò il suo impegno e il fatto che sia qui di nuovo è secondo me simbolo di grande serietà e concretezza”, per cui credo “che tutti gli abitanti di questa Regione debbano ringraziarla”, ha esordito la premier nel Municipio di Forlì segnalando la grande sintonia con la leader dell’esecutivo Ue. Si tratta, ha spiegato Meloni, di un miliardo e 200 milioni di risorse “aggiuntive” rispetto a quanto già fatto dal governo sulla ricostruzione post alluvione. Per esempio, ha rivendicato, “con il decreto 61 abbiamo stanziato quasi 1,8 mld per la tenuta del sistema produttivo e dei livelli occupazionali. Poi con il successivo decreto 88” abbiamo stanziato “2,5 miliardi per la ricostruzione pubblica, oltre 120 milioni per i contributi alla ricostruzione privata, 100 milioni per le imprese poi altri 149 milioni con un successivo provvedimento”. Inoltre, “con il lavoro del commissario Figliuolo – ha aggiunto la premier – dei 2,5 miliardi per la ricostruzione pubblica sono già stati messi a disposizione degli enti locali una somma pari a 1, 6 mld, a questo risorse se ne aggiungono altre, pari a circa 1 miliardo, già nella disponibilità del commissario. Sono stati erogati già 100 milioni alle famiglie per il sostegno immediato, 200 milioni per i lavoratori autonomi e altri 600 mln già nella disponibilità del commissario”.

Ma al di là di quanto fatto dal governo italiano, “il sostegno dell’Unione Europea non si limita ai fondi previsti nel Pnrr ma si estende anche ai fondi stanziati a valere sul fondo europeo di solidarietà, il primo tema di cui parlammo nella nostra precedente visita in Emilia-Romagna” con von der Leyen, “che potrebbe portare a un contributo aggiuntivo di 378 milioni di euro ma già 95 sono stati già quasi immediatamente anticipati dalla commissione europea”. La sintonia tra governo italiano e Ue è stata confermata anche da von der Leyen: “La cooperazione è stata eccellente”, ha detto la presidente della Commissione europea. “La revisione del Pnrr ha avuto successo”. “Vogliamo aiutarvi a rimettervi in piedi, a essere più resilienti, a migliorare la prevenzione”, “lo stiamo facendo e lo faremo ancora di più, perché oltre al Pnrr c’è il fondo europeo per l’agricoltura da cui abbiamo messo a disposizione 60 milioni di euro per l’emergenza”. Inoltre, “grazie alla revisione del Fondo di coesione, una nuova pietra miliare” c’è la possibilità di “reindirizzare importanti fondi per ricostruzione e per la risposta alle calamità per rivitalizzare le comunità e le città come accaduto nel terremoto del Centro Italia del 2017. Abbiamo anche mobilitato il Fondo di solidarietà Ue, avete ricevuto un anticipo di 95 milioni” di cui parlava Meloni “e altri fondi arriveranno nei prossimi mesi da questo fondo”.

Insomma una sintonia palpabile tra le due leader che sembra andare al di là dei ruoli istituzionali, sottolineata da espliciti riconoscimenti (“von der Leyen ha capito il nostro approccio sulle migrazioni”, ha detto ad esempio Meloni) ma anche dal lungo colloquio avuto prima di incontrare pubblicamente autorità locali e stampa: quasi un’ora. “Abbiamo trattato di materie – ha riferito Meloni – che ci vedono collaborare, a partire dal prossimo consiglio Ue, nel quale si discuterà della revisione del bilancio pluriennale, la revisione di Mid-term, e ci sono altre questioni importanti, che vanno dalla necessità di garantire il sostegno all’Ucraina fino alle risorse per la migrazione”. E sui social la presidente della Commissione Ue ha riassunto: “Incontro molto costruttivo con Giorgia Meloni. Abbiamo discusso del prossimo Consiglio europeo e della presidenza italiana del G7. La nostra buona collaborazione ha portato alla revisione del piano Next Generation Eu con 1,2 miliardi di euro per gli investimenti nella prevenzione delle alluvioni. Non vedo l’ora di continuare a lavorare insieme”. L’incontro di Forlì potrebbe essere stato dunque una buona occasione per riflettere sugli scenari che si apriranno con le elezioni europee di giugno, con il possibile appoggio dei Conservatori europei, di cui Meloni è presidente, per una ‘nuova maggioranza Ursula’ senza i Socialisti.

Ex Ilva, da domani l’indotto ferma le attività ad oltranza

Ex Ilva, da domani l’indotto ferma le attività ad oltranzaRoma, 17 gen. (askanews) – Da domani le aziende dell’indotto dell’ex Ilva, associate a Casartigiani, Aigi e Confapi, sospenderanno le attività a oltranza in attesa di avere certezze sui crediti arretrati.

“Aigi, Confartigianato e Confapi industria Taranto – si legge in una nota congiunta – annunciano la sospensione ad oltranza di tutte le attività lavorative svolte dalle proprie associate all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto a partire dalle ore 6:00 del 18/01/2024 per senso di responsabilità verso i lavoratori, la cittadinanza ed il territorio, saranno garantite esclusivamente le prestazioni attinenti la sicurezza degli impianti”. “Ammontano a 120 milioni i crediti che le imprese vantano nei confronti di ADI per fatture emesse e non incassate al 31/12/2023 – prosegue la nota – i quali crediti sarebbero resi carta straccia dalla procedura di amministrazione straordinaria come avvenne nel 2015 quando l’indotto perse 150 milioni a fronte del medesimo provvedimento”.

“La ripresa delle prestazioni potrà essere presa in considerazione esclusivamente a fronte della messa in sicurezza di tutti i crediti maturati al 31/12/2023 – conclude la nota – e dell’istituzione di un tavolo permanente sul futuro dello stabilimento e sulle sorti dell’economia dell’intera città”.