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Meloni convoca Salvini e Tajani, necessario un chiarimento sulla difesa Ue

Meloni convoca Salvini e Tajani, necessario un chiarimento sulla difesa UeRoma, 4 mar. (askanews) – A poco più di 24 ore dal Consiglio europeo straordinario in programma a Bruxelles il 6 marzo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato questa sera a Palazzo Chigi i suoi due vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani, per un confronto sul tema della difesa europea.


Un chiarimento, del resto, era necessario, dopo le polemiche dei giorni scorsi e le esternazioni del leader della Lega che avevano mostrato chiaramente la presenza di (almeno) due linee sulla questione all’interno del governo. In particolare dopo l’annuncio, da parte di Ursula von der Leyen, del piano ReArm Europe, che secondo la presidente della Commissione è in grado di mobilitare 800 miliardi di euro per la difesa tra risorse nazionali, liberate dalla deroga al Patto di stabilità, e soldi freschi comunitari, reperiti dall’Ue sui mercati. Un progetto che non piace a Salvini, secondo cui “per Ursula von der Leyen gli Stati europei possono fare debito solo per armarsi” mentre negli anni scorsi – accusa – non è stato possibile “investire in sanità, in educazione e sostegno alle imprese e alle famiglie”. Al contrario, per Tajani, l’iniziativa è positiva: “Bene von der Leyen: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l’Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti”, ha scritto il capo della dipomazia italiana su X.


Questo senza contare le differenze relative all’Ucraina, con Salvini che sabato e domenica porterà la Lega in mille piazze d’Italia “per chiedere la fine della guerra, nel momento in cui Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen parlano di invio di truppe e di maggiori spese militari di un esercito europeo”. Divergenze troppo marcate per chi (Meloni) giovedì si troverà al tavolo con gli altri leader a dover discutere proprio del ruolo dell’Europa in Ucraina di fronte all’iniziativa di Donald Trump, della costruzione di una politica di difesa comune e di una maggiore spesa che ritiene necessaria per garantire, come ha detto più volte, “l’indipendenza strategica”. Infatti – secondo indiscrezioni – già nei giorni scorsi la presidente del Consiglio ha chiesto al Mef delle simulazioni per accrescere la spesa nella difesa fino al 2,5% del Pil.


Sulla politica estera, in particolare in questo momento delicato, sarebbe stato a quanto si apprende il messaggio recapitato dalla premier, occorre essere prudenti e moderare le parole, per non danneggiare la credibilità dell’Italia nei consessi internazionali. In sostanza: basta “tifoserie”, come aveva già detto domenica a Londra parlando con i giornalisti.

Meloni convoca Salvini e Tajani, necessario chiarimento su difesa Ue

Meloni convoca Salvini e Tajani, necessario chiarimento su difesa UeRoma, 4 mar. (askanews) – A poco più di 24 ore dal Consiglio europeo straordinario in programma a Bruxelles il 6 marzo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato questa sera a Palazzo Chigi i suoi due vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani, per un confronto sul tema della difesa europea.


Un chiarimento, del resto, era necessario, dopo le polemiche dei giorni scorsi e le esternazioni del leader della Lega che avevano mostrato chiaramente la presenza di (almeno) due linee sulla questione all’interno del governo. In particolare dopo l’annuncio, da parte di Ursula von der Leyen, del piano ReArm Europe, che secondo la presidente della Commissione è in grado diChig mobilitare 800 miliardi di euro per la difesa tra risorse nazionali, liberate dalla deroga al Patto di stabilità, e soldi freschi comunitari, reperiti dall’Ue sui mercati. Un progetto che non piace a Salvini, secondo cui “per Ursula von der Leyen gli Stati europei possono fare debito solo per armarsi” mentre negli anni scorsi – accusa – non è stato possibile “investire in sanità, in educazione e sostegno alle imprese e alle famiglie”. Al contrario, per Tajani, l’iniziativa è positiva: “Bene von der Leyen: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l’Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti”, ha scritto il capo della dipomazia italiana su X.


Questo senza contare le differenze relative all’Ucraina, con Salvini che sabato e domenica porterà la Lega in mille piazze d’Italia “per chiedere la fine della guerra, nel momento in cui Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen parlano di invio di truppe e di maggiori spese militari di un esercito europeo”. Divergenze troppo marcate per chi (Meloni) giovedì si troverà al tavolo con gli altri leader a dover discutere proprio del ruolo dell’Europa in Ucraina di fronte all’iniziativa di Donald Trump, della costruzione di una politica di difesa comune e di una maggiore spesa che ritiene necessaria per garantire, come ha detto più volte, “l’indipendenza strategica”. Infatti – secondo indiscrezioni – già nei giorni scorsi la presidente del Consiglio ha chiesto al Mef delle simulazioni per accrescere la spesa nella difesa fino al 2,5% del Pil.


Sulla politica estera, in particolare in questo momento delicato, sarebbe stato a quanto si apprende il messaggio recapitato dalla premier, occorre essere prudenti e moderare le parole, per non danneggiare la credibilità dell’Italia nei consessi internazionali. In sostanza: basta “tifoserie”, come aveva già detto domenica a Londra parlando con i giornalisti.

Tennis, in tabellone a Miami anche il 17enne Federico Cinà

Tennis, in tabellone a Miami anche il 17enne Federico CinàRoma, 4 mar. (askanews) – Il giovane talento italiano Federico Cinà si prepara a fare il suo debutto nel circuito ATP. Attualmente numero 557 del ranking mondiale ed ex numero 4 tra gli junior, il 17enne palermitano ha ricevuto una wild card per il Miami Open, prestigioso Masters 1000 in Florida che conclude il Sunshine Double. Considerato una delle promesse del tennis italiano, Cinà ha iniziato la preparazione a fine dicembre, dopo alcuni giorni nella sua città natale insieme al padre e allenatore Francesco Cinà e al preparatore Marco Salerno.


La scorsa settimana ha già ottenuto un successo importante, vincendo il torneo ITF da 15mila dollari a Sharm el Sheikh, un risultato che conferma il suo talento in crescita. Oltre a Cinà, nel tabellone maschile del Miami Open parteciperanno anche il 19enne Learner Tien, Christopher Eubanks, Eliot Spizzirri e Wu Yibing. Nel tabellone femminile, invece, sono state assegnate wild card a Petra Kvitova e Sloane Stephens, già vincitrici del torneo rispettivamente nel 2023 e nel 2018. Accanto a loro, spazio anche per Ajla Tomljanovic, Tyra Grant, Alexandra Eala, Victoria Mboko e Sayaka Ishii. Il torneo di Miami si preannuncia quindi ricco di talenti emergenti e nomi affermati, con Cinà pronto a mettersi alla prova su uno dei palcoscenici più prestigiosi del tennis mondiale.

Totti: “Vorrei Ancelotti alla Roma ma non verrà”

Totti: “Vorrei Ancelotti alla Roma ma non verrà”Roma, 4 mar. (askanews) – Francesco Totti è stato ospite del podcast Viva el Fútbol, condotto da Cassano, Adani e Ventola, affrontando diversi temi legati alla Roma, alla sua carriera e a un possibile ritorno in campo. Il Pallone d’Oro e la fedeltà alla Roma – Totti ha ribadito di non avere rimpianti e di non sentire il bisogno di riconoscimenti individuali: “Non ho bisogno del Pallone d’Oro. Ho vinto tutto con la Roma. Non mi pento di niente… Per me, essere rimasto in una squadra per 25 anni è stata una grande vittoria”. Sulla guida tecnica della Roma ha commentato: “Ranieri sta facendo bene, ma non so se resterà. Se decide di rimanere, punteranno su di lui”. Tuttavia, secondo lui, alla Roma servirebbe un allenatore come Ancelotti: “Ma tanto non verrà”. Ha poi elogiato il tecnico del Real Madrid: “Un allenatore deve essere prima di tutto bravo a gestire i campioni, e in questo Ancelotti è il migliore al mondo”. Su Gasperini ha detto: “È un buon tecnico, ma non mi fa impazzire”. Invece, ha mostrato entusiasmo per De Zerbi: “Mi piace tantissimo, anche se a Roma ora non so come andrebbe. All’inizio, conoscendo la piazza, farebbero fatica ad accettarlo, anche perché si sono abituati ad allenatori medi”. Totti ha ammesso di aver ricevuto offerte per tornare a giocare: “Ho avuto richieste, in Italia e all’estero. C’è stata la possibilità”. Quando gli è stato chiesto di svelare il club interessato, ha risposto: “Non posso dire la squadra, era in Italia… in Serie A. Stavo veramente bene, mi allenavo due ore al giorno tutti i giorni, ma avrei dovuto cambiare città.” Poi ha lasciato intendere che si trattasse del Genoa dicendo: “Dovevo venire vicino a Cassano”. Il futuro professionale e l’omaggio a Dybala Sul suo ruolo nel mondo del calcio ha detto: “Ora penso a divertirmi. Poi, se un giorno qualcuno dovesse cercarmi, valuterò.” Tuttavia, ha ammesso che gli sarebbe difficile scegliere un’altra squadra: “Prenderei in considerazione solo la Roma. Potrei dare un contributo per la conoscenza che ho del calcio.” Infine, ha elogiato Paulo Dybala: “È tra i migliori al mondo. In questo momento è il migliore in Italia, ha un altro passo rispetto a due mesi fa e quando ha la palla la fa cantare.

Inter, Inzaghi: “Siamo in emergenza ma è momento cruciale”

Inter, Inzaghi: “Siamo in emergenza ma è momento cruciale”Roma, 4 mar. (askanews) – Vigilia di Feyenoord-Inter, andata degli ottavi di Champions in programma domani, mercoledì 5 marzo alle 18.45. “Sappiamo di essere un po’ in difficoltà in una parte del campo ben precisa – le parole di Simone Inzaghi alla vigilia del match – Oltre a Dimarco, abbiamo perso Zalewski, Carlos Augusto e Darmian: non abbiamo più giocatori in quel ruolo, probabilmente ci giocherà uno tra Bastoni e Acerbi. Però i principi di gioco non cambiano. Sto ancora pensando alle soluzioni migliori per far sì che la squadra faccia un’ottima partita. Abbiamo dei problemini da risolvere, ma ho visto grandissima disponibilità da tutti i ragazzi”. E, detto che Martinez sarà tra i pali resta un dubbio a centrocampo: “Thuram si è allenato regolarmente, Calhanoglu stamattina si è allenato con la squadra. C’è un dubbio a centrocampo, è il reparto in cui ne ho di più perché ho tutti a disposizione, mentre negli altri settori decideremo domattina”. Riguardo all’ambiente che accoglierà l’Inter, invece, Inzaghi ha ribadito che in casa del Feyenoord non è mai semplice: “Io ci ho giocato nel 2000 con la Lazio: ci giocavamo i quarti di finale. Non ci sono ancora stato da allenatore, ma so che è un ambiente caldo”. Gran parte della qualificazione si giocherà all’andata: “Sappiamo che poi ci sarà un ritorno a San Siro la prossima settimana, ma che dovremo fare una partita importante in questo stadio molto caldo, che li trascina. E’ una squadra che ha fatto ottimi risultati in questa Champions, vincendo con Bayern Monaco e Milan e pareggiando in rimonta in trasferta con il Manchester City. Ha giocatori di qualità e ci vorrà grande attenzione”. Sommer recuperato: “Sommer ha fatto un grandissimo lavoro ed è già disponibile ma domani credo che giocherà Martinez”. “Inter favorita per la vittoria finale? Mi fa molto piacere, è una cosa importantissima per la società e per i tifosi, per tutti noi che lavoriamo duramente. Giocare su tre fronti è una grandissima soddisfazione, non ci piace stare a guardare gli altri che giocano: non si ragiona, si gioca, sapendo che siamo in grande emergenza. Sappiamo che lavoro abbiamo fatto per arrivare qui, ma questo è il calcio e questo è il calendario che dobbiamo affrontare. Andiamo avanti con grandissima fiducia”. Infine, una battuta tornando sul pareggio con il Napoli: “Di campionato oggi non mi va tanto di parlare, domani c’è una partita super importante. Noi eravamo in emergenza, due giocatori importanti come Dimarco e Calhanoglu hanno chiesto il cambio. Abbiamo dato tutto, poi il gol del pareggio è arrivato e probabilmente è stato anche meritato, ma su quell’azione specifica potevamo fare ancora qualcosa di più”.

Tennis, nel tabellone Indian Wells Berrettini dalla parte Tsitsipas

Tennis, nel tabellone Indian Wells Berrettini dalla parte TsitsipasRoma, 4 mar. (askanews) – Il Masters 1000 di Indian Wells andrà in scena sul cemento della località statunitense dal 5 al 16 marzo. Nella notte italiana si è svolto il sorteggio che ha delineato la composizione del tabellone nell’evento in California, caratterizzato da un montepremi di 13 milioni di dollari e che prevede ben sette turni (come negli Slam). Il torneo sarà privo di Jannik Sinner: il numero 1 del mondo sta scontando una squalifica di tre mesi e sarà dunque assente dai cambi di gioco fino al prossimo 4 maggio.


Il tedesco Alexander Zverev, numero 2 del mondo. si presenterà all’appuntamento da prima testa di serie e godrà di un bye al primo turno (diritto dei migliori 32 giocatori del ranking ATP iscrittisi alla competizione). Il teutonico debutterà contro il vincente del confronto tra il serbo Miomir Kecmanov e l’olandese Tallon Griekspoor. In quel quarto di tabellone si trova anche Matteo Berrettini, reduce da due eliminazioni ai quarti di finale tra Doha e Dubai: il romano incrocerà al secondo turno lo spagnolo Roberto Carballes Baena o l’australiano Christopher O’Connell, prima di un probabile terzo turno contro il greco Stefanos Tsitsipas, numero 9 del mondo che lo ha battuto settimana scorsa ai quarti di Dubai prima di alzare al cielo il trofeo. Se dovesse riuscire a superare l’ostacolo ellenico si troverebbe poi di fronte un durissimo ottavo di finale contro il danese Holger Rune, favorito nel suo spicchio in cui figurano anche Corentin Moutet, Jordan Thompson, Jaume Munar e Kei Nishikori. Il tabellone è dunque sfavorevole al numero 29 del circuito mondiale, che cercherà di infilare due colpacci in serie per provare a meritarsi quello che sulla carta dovrebbe essere il quarto di finale proprio contro Alexander Zverev. L’ipotetica semifinale di Zverev sarebbe o contro il norvegese Casper Ruud o contro il russo Daniil Medvedev, che sono favoriti nel loro spicchio di tabellone: per il primo un debutto contro il padrone di casa Marcos Giron o un qualificato, poi eventualmente l’australiano Alexei Popyrin (favorito contro il belga Zizou Bergs o un qualificato); per l’altro un esordio morbido contro Bu o Basavareddy, poi potrebbero esserci lo statunitense Alex Michelsen o il nostro Flavio Cobolli (aprirà contro un qualificato). Ruud in occasione dell’ottavo di finale, dove potrebbe trovarsi di fronte anche il nostro Lorenzo Musetti, che al secondo turno affronterà o il russo Roman Safiullin o lo statunitense Reilly Opelka per poi meritarsi probabilmente il francese Arthur Fils. Stesso discorso per Medvedev, che dovrebbe essere atteso dal ceco Jiri Lehecka o dallo statunitense Tommy Paul (in quello spicchio ci sarà anche Luca Nardi, che all’esordio sfiderà Cameron Norrie).


Grandi fuochi d’artificio nella parte bassa del tabellone, dove potrebbe esserci addirittura un quarto di finale tra lo spagnolo Carlos Alcaraz (detentore del titolo) e il serbo Novak Djokovic. Cammino sulla carta agevole per il numero 3 del mondo prima della teorica rivincita dei quarti di finale degli Australian Open contro il numero 7 del ranking ATP: Quentin Halys o un qualificato, Denis Shapovalov, Grigor Dimitrov o Sebastian Korda. Per il balcanico ci potrebbe essere un debutto caldo con Nick Kyrgios (ammesso che l’australiano superi un qualificato), poi l’argentino Francisco Cerundolo e teoricamente uno tra il polacco Hubert Hurkacz e l’australiano Alex de Minaur (in questo micro spicchio figurano anche Lorenzo Sonego e Luciano Darderi, attesi all’esordio dal belga David Goffin e dall’argentino Facundo Diaz Acosta). Chi tra Alcaraaz e Djokovic dovesse uscire indenne da quello scorcio (salvo sorprese), potrebbe incrociare in semifinale gli statunitense Taylor Fritz e Ben Shelton, il russo Andrey Rublev, il canadese Felix Auger-Aliassime, il britannico Jack Draper, favoriti nella loro parte di tabellone, dove è presente anche Matteo Arnaldi.

Stabili le condizioni del Papa, nessun episodio di insufficienza respiratoria

Stabili le condizioni del Papa, nessun episodio di insufficienza respiratoriaCittà del Vaticano, 4 mar. (askanews) – “Nella giornata odierna le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili. Non ha presentato episodi di insufficienza respiratoria, né broncospasmo. È rimasto apiretico, sempre vigile, collaborante alle terapie e orientato”. E’ quanto riferisce il nuovo bollettino medico sulle condizioni di salute di Papa Francesco ricoverato da 19 giorni presso il Policlinico A.Gemelli di Roma.


Sempre nella mattinata Francesco, è anche “passato alla ossigenoterapia ad alti flussi ed ha eseguito la fisioterapia respiratoria”. “Questa notte, come programmato, verrà ripresa la ventilazione meccanica non invasiva fino a domani mattina. La prognosi rimane riservata. Il Papa oggi – conclude la nota – ha alternato preghiera e riposo e questa mattina ha ricevuto l’Eucarestia”.

Papa, condizioni stabili e nessun episodio insufficienza respiratoria

Papa, condizioni stabili e nessun episodio insufficienza respiratoriaCittà del Vaticano, 4 mar. (askanews) – “Nella giornata odierna le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili. Non ha presentato episodi di insufficienza respiratoria, né broncospasmo. È rimasto apiretico, sempre vigile, collaborante alle terapie e orientato”. E’ quanto riferisce il nuovo bollettino medico sulle condizioni di salute di Papa Francesco ricoverato da 19 giorni presso il Policlinico A.Gemelli di Roma.


Sempre nella mattinata Francesco, è anche “passato alla ossigenoterapia ad alti flussi ed ha eseguito la fisioterapia respiratoria”. “Questa notte, come programmato, verrà ripresa la ventilazione meccanica non invasiva fino a domani mattina. La prognosi rimane riservata. Il Papa oggi – conclude la nota – ha alternato preghiera e riposo e questa mattina ha ricevuto l’Eucarestia”.

I dazi di Trump affossano le Borse europee, Milano -3,4%

I dazi di Trump affossano le Borse europee, Milano -3,4%Milano, 4 mar. (askanews) – La guerra dei dazi innescata dall’amministrazione Trump – con le nuove tariffe su Messico, Canada e Cina entrate in vigore oggi e le relative azioni di ritorsione annunciate – ha mandato ko le Borse in tutto il mondo. I listini europei, dopo i record della vigilia grazie all’exploit dei titoli della difesa, non hanno fatto eccezione. A Milano il Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 3,41% precipitando a 37.736 punti. A Francoforte il Dax ha perso il 3,53%, a Parigi il Cac40 l’1,85%, a Madrid l’Ibex35 il 2,6%, a Londra il Ftse100 l’1,27%. Intanto a Wall Street, il Dow Jones si avvia verso la peggiore seduta da dicembre.


A picco il settore automotive, tra i più colpiti dalla politica dei dazi. A Piazza Affari, Stellantis è crollata del 10,16% chiudendo a 11,076 euro, Iveco del 7,73%, Pirelli del 6,02%, Ferrari dele 4,41%. Pesanti StM (-8,37%) e Tim (-5,37%). Male anche il comparto oil, con Tenaris -5,97%, Saipem -5,11%, Eni -4,23%, e quello bancario, con Bper -4,24%, Popolare di Sondrio -4,6%, Unicredit -4,25%. Sul fronte dei nostri titoli di Stato, lo spread tra Btp e Bund ha chiuso in lieve rialzo a 114 punti dai 111 della precedente chiusura, mentre il rendimento del decennale italiano è salito al 3,62% dal 3,58.

Ue, Schlein: serve difesa comune, non riarmo nazionale

Ue, Schlein: serve difesa comune, non riarmo nazionaleRoma, 4 mar. (askanews) – “Quella presentata oggi da Von Der Leyen non è la strada che serve all’Europa. All’Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.


“Il piano Von Der Leyen, a partire dal titolo, punta sul riarmo e non emerge – osserva – un indirizzo politico chiaro verso la difesa comune. Indica una serie di strumenti che agevolerebbero la spesa nazionale ma senza porre condizioni sui progetti comuni, sull’interoperabilità dei sistemi. Ci sono molti aspetti da chiarire, ad esempio su come funzionerebbe il nuovo meccanismo in stile Sure, per capire se finanzia progetti comuni o spesa nazionale. Ma questa non è la strada giusta”. “Manca ancora – sostiene la leader dem – la volontà politica dei governi di fare davvero una difesa comune e in questo piano della Commissione mancano gli investimenti europei finanziati dal debito comune, come durante la pandemia. Così rischia di diventare il mero riarmo nazionale di 27 paesi e noi non ci stiamo”.


“Noi – spiega Schlein – abbiamo un’idea precisa. Quello che serve oggi è un grande piano di investimenti comuni per l’autonomia strategica dell’UE, che è insieme cooperazione industriale, coesione sociale, transizione ambientale e digitale, sicurezza energetica e anche difesa comune. Anche, ma non solo! Magari cancellando le altre cruciali priorità su cui i governi sono più divisi. È irrinunciabile contrastare le diseguaglianze che sono aumentate. Per questo è inaccettabile utilizzare i fondi di coesione per finanziare le spese militari nazionali”. “È il momento delle scelte e della chiarezza. Abbiamo bisogno di una risposta all’altezza della sfida globale – strategica, economica, politica – al ruolo dell’Europa nel mondo. E questa risposta non è quella presentata oggi. Noi porteremo la nostra posizione già al prossimo vertice dei socialisti e democratici a Bruxelles, in vista del Consiglio straordinario”, conclude.