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Istat: nel 2023 l’inflazione cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%

Istat: nel 2023 l’inflazione cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%Roma, 16 gen. (askanews) – Nel 2023, in media, i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7% in ribasso dal +8,1% nel 2022). Il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%. Lo ha reso noto l’Istat. Nel mese di dicembre 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenti dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’”inflazione di fondo”), i prezzi al consumo, nel 2023, crescono del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022).I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano, a dicembre, lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% a +4,4%).

Nel 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’Ipca, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+6,5%; +5,7% per quelle con maggiore capacità di spesa). I prezzi nel comparto alimentare evidenziano, nel 2023, un’accelerazione della crescita media annua: +9,8%, da +8,8% del 2022, nonostante l’attenuazione della loro dinamica tendenziale durante la seconda metà dell’anno. Lieve frenata, a dicembre 2023, per i costi dei prodotti del ‘carrello della spesa’. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d`acquisto (da +4,6% a +4,4%). Dicembre 2023 è stato l’ultimo mese del trimestre anti-inflazione, il patto tra governo, produttori e distributori per offrire agli italiani tanti prodotti a prezzi bloccati o scontati..

 

Inflazione, Istat: nel 2023 cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%

Inflazione, Istat: nel 2023 cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%Roma, 16 gen. (askanews) – Nel 2023, in media, i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7% in ribasso dal +8,1% nel 2022). Il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%. Lo ha reso noto l’Istat. Nel mese di dicembre 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenti dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’”inflazione di fondo”), i prezzi al consumo, nel 2023, crescono del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano, a dicembre, lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% a +4,4%).

Nel 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’Ipca, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+6,5%; +5,7% per quelle con maggiore capacità di spesa).

Bce, inflazione attesa da consumatori 3,2%, minimo da febbbraio 2022

Bce, inflazione attesa da consumatori 3,2%, minimo da febbbraio 2022Roma, 16 gen. (askanews) – Le aspettative di inflazione dei consumatori dell’area euro si sono attenuate nell’ultimo mese, mentre quelle sulla crescita dei redditi hanno continuato a rafforzarsi leggermente. Lo riporta la Banca centrale europea sulla base dei risultati della sua indagine, relativa al mese di novembre.

Secondo l’ultima rilevazione, l’attesa mediana dei consumatori per l’inflazione sui prossimi 12 mesi si è attenuata al 3,2%, a fronte del 4% che si era registrato a ottobre. E’ nettamente calata anche la mediana sull’inflazione percepita sui passati 12 mesi, al 7% dal precedente 7,8%. Guardando più a lungo termine, per i prossimi tre anni ora l’attesa mediana di inflazione dei consumatori è al 2,2%, dal 2,5% di un mese prima. La Bce rileva che tutte queste misurazioni si attestano ai minimi dal febbraio del 2022. E’ anche leggermente diminuita l’incertezza che i consumatori attribuiscono al futuro dell’inflazione.

Per i redditi nominali ora l’attesa dei consumatori nell’area euro è per una crescita dell’1,2% sui prossimi 12 mesi, a fronte dell’1,1% della precedente rilevazione. Secondo l’indagine della Bce leggeri miglioramenti hanno riguardato anche le attese di su economia e mercato del lavoro.

La Roma ha esonerato José Mourinho

La Roma ha esonerato José MourinhoRoma, 16 gen. (askanews) – Con un comunicato del club arrivato poco prima delle 9.30 la Roma ha sollevato dall’incarico José Mourinho. Il club ha deciso di esonerarlo dopo la sconfitta arrivata domenica a San Siro, contro il Milan. “Ringraziamo José a nome tutti noi all’As Roma per la passione e per l’impegno profusi sin dal suo arrivo in giallorosso – hanno detto Dan e Ryan Friedkin in una nota ufficiale – Conserveremo per sempre grandi ricordi della sua gestione, ma riteniamo che, nel migliore interesse del club, sia necessario un cambiamento immediato. Auguriamo a José e ai suoi collaboratori il meglio per il futuro”. “Mourinho – è ancora scritto – era stato annunciato come sessantesimo allenatore nella storia della Roma nel maggio del 2021. Ha guidato la squadra alla conquista della Conference League a Tirana il 25 maggio del 2022 e alla finale di Europa League a Budapest nella scorsa stagione”.

I giornalisti pronti alla mobilitazione: no alla legge bavaglio

I giornalisti pronti alla mobilitazione: no alla legge bavaglioRoma, 16 gen. (askanews) – “Care lettrici, cari lettori, il 19 dicembre scorso la Camera dei deputati ha approvato una modifica al codice di procedura penale per vietare la pubblicazione delle ordinanze cautelari, integrali o per estratto, fino al termine dell’udienza preliminare. Il testo, presentato da Enrico Costa (Azione), è stato votato da tutto l’arco parlamentare, ad eccezione di M5S, Pd e Alleanza Verdi e Sinistra. Se anche il Senato dovesse approvare la norma, l’autonomia dei giornalisti sarebbe compressa”. Lo si legge in un appello del sindacato unitario dei giornalisti Fnsi, nel giorno dell’esame al Senato della legge di delegazione Ue dove alla Camera è stato introdotto lo stop fino all’udienza preliminare alla pubblicazione dei contenuti delle ordinanze di rinvio a giudizio e cautelari.

“Saremmo costretti – affermano i giornalisti- a essere meno precisi, analitici e verificabili nel racconto di un atto che è pubblico come la privazione della libertà personale, con il rischio di sapere molto poco fino all’udienza preliminare, diversi mesi o anni dopo il presunto reato. Solo due esempi di inchieste giornalistiche che hanno trovato, nella libertà di informare, ragioni per arrivare alla verità e dare giustizia: il caso di Stefano Cucchi, la vicenda della funivia precipitata dal Mottarone.Ne sarebbero danneggiati tutti: i cittadini che fruiscono le notizie, i magistrati, i legali di parte e chi è sottoposto alla misura cautelare”. “Dopo la riforma Cartabia sulla presunzione di innocenza, la pdl Balboni sulla diffamazione che prevede ammende smisurate, la stretta di Nordio sulle intercettazioni – denuncia il documento- questo è l’ultimo tentativo di minare la corretta informazione e si aggiunge a uno scenario reso sempre più fragile negli ultimi anni dall’aumento del precariato nel mondo del lavoro giornalistico con pezzi pagati pochi euro, dalle centinaia di stati di crisi con i quali gli editori hanno depauperato le redazioni e dal costante arretramento economico per un contratto ormai fermo da anni. Un giornalista libero è un giornalista che non ha bavagli, ma che è anche sicuro del proprio futuro lavorativo”.

“Respingiamo con forza – proseguono- il sottinteso che esiste dietro questa norma. I giornalisti raccontano e non inventano, non sono “manettari”, ma anzi contribuiscono a rendere vivo il campo della democrazia con il loro lavoro di controllo su ogni potere. E non agiamo nell’illegalità: siamo sottoposti a un insieme di regole penali, civili e regolamentari/ordinistiche che determinano la nostra professione”. Per la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, le Associazioni Regionali di Stampa e i Comitati di redazione, quindi, “questo è l’ennesimo bavaglio all’informazione, oltre che rappresentare un ulteriore squilibrio nel nostro sistema giuridico e costituzionale. Il testo approvato va al di là delle disposizioni europee e viola l’articolo 21 della Costituzione. L’amministrazione della giustizia in privato è sempre una sconfitta per la democrazia. Da qui la richiesta al Presidente della Repubblica Mattarella di non firmare una legge con una norma di questo tipo”.

“Diciamo no alla censura di Stato e siamo pronti a mobilitarci – conclude il documento- con tutta la categoria fino allo sciopero generale per rivendicare l’identità e la dignità della nostra professione, ma soprattutto il diritto di voi lettrici e lettori di avere una giusta e corretta informazione”.

Giornalisti pronti a mobilitazione: no a legge bavaglio,

Giornalisti pronti a mobilitazione: no a legge bavaglio,Roma, 16 gen. (askanews) – “Care lettrici, cari lettori, il 19 dicembre scorso la Camera dei deputati ha approvato una modifica al codice di procedura penale per vietare la pubblicazione delle ordinanze cautelari, integrali o per estratto, fino al termine dell’udienza preliminare. Il testo, presentato da Enrico Costa (Azione), è stato votato da tutto l’arco parlamentare, ad eccezione di M5S, Pd e Alleanza Verdi e Sinistra. Se anche il Senato dovesse approvare la norma, l’autonomia dei giornalisti sarebbe compressa”. Lo si legge in un appello del sindacato unitario dei giornalisti Fnsi, nel giorno dell’esame al Senato della legge di delegazione Ue dove alla Camera è stato introdotto lo stop fino all’udienza preliminare alla pubblicazione dei contenuti delle ordinanze di rinvio a giudizio e cautelari.

“Saremmo costretti – affermano i giornalisti- a essere meno precisi, analitici e verificabili nel racconto di un atto che è pubblico come la privazione della libertà personale, con il rischio di sapere molto poco fino all’udienza preliminare, diversi mesi o anni dopo il presunto reato. Solo due esempi di inchieste giornalistiche che hanno trovato, nella libertà di informare, ragioni per arrivare alla verità e dare giustizia: il caso di Stefano Cucchi, la vicenda della funivia precipitata dal Mottarone.Ne sarebbero danneggiati tutti: i cittadini che fruiscono le notizie, i magistrati, i legali di parte e chi è sottoposto alla misura cautelare”. “Dopo la riforma Cartabia sulla presunzione di innocenza, la pdl Balboni sulla diffamazione che prevede ammende smisurate, la stretta di Nordio sulle intercettazioni – denuncia il documento- questo è l’ultimo tentativo di minare la corretta informazione e si aggiunge a uno scenario reso sempre più fragile negli ultimi anni dall’aumento del precariato nel mondo del lavoro giornalistico con pezzi pagati pochi euro, dalle centinaia di stati di crisi con i quali gli editori hanno depauperato le redazioni e dal costante arretramento economico per un contratto ormai fermo da anni. Un giornalista libero è un giornalista che non ha bavagli, ma che è anche sicuro del proprio futuro lavorativo”.

“Respingiamo con forza – proseguono- il sottinteso che esiste dietro questa norma. I giornalisti raccontano e non inventano, non sono “manettari”, ma anzi contribuiscono a rendere vivo il campo della democrazia con il loro lavoro di controllo su ogni potere. E non agiamo nell’illegalità: siamo sottoposti a un insieme di regole penali, civili e regolamentari/ordinistiche che determinano la nostra professione”. Per la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, le Associazioni Regionali di Stampa e i Comitati di redazione, quindi, “questo è l’ennesimo bavaglio all’informazione, oltre che rappresentare un ulteriore squilibrio nel nostro sistema giuridico e costituzionale. Il testo approvato va al di là delle disposizioni europee e viola l’articolo 21 della Costituzione. L’amministrazione della giustizia in privato è sempre una sconfitta per la democrazia. Da qui la richiesta al Presidente della Repubblica Mattarella di non firmare una legge con una norma di questo tipo”.

“Diciamo no alla censura di Stato e siamo pronti a mobilitarci – conclude il documento- con tutta la categoria fino allo sciopero generale per rivendicare l’identità e la dignità della nostra professione, ma soprattutto il diritto di voi lettrici e lettori di avere una giusta e corretta informazione”.

Europee, Tajani: non escludo di candidarmi

Europee, Tajani: non escludo di candidarmiRoma, 15 gen. (askanews) – “Vedremo che cosa accadrà, io non escludo di candidarmi” alle elezioni europee, “potrei essere candidato, certamente, mi sono sempre candidato alle elezioni europee, sono stato eletto cinque volte al Parlamento europeo”, ma “aspettiamo il nuovo congresso del partito che dovrà eleggere il segretario, sarei irrispettoso nei confronti dei delegati se prendessi una decisione oggi”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso di “Quarta Repubblica” su Rete 4.

“Qualche dubbio ce l’ho perché – ha spiegato Tajani – una campagna elettorale potrebbe farmi distogliere in parte dall’attività di ministro degli Esteri in un momento così complicato ma è lo stesso dubbio di Giorgia Meloni. Vedremo”, ha concluso Tajani.

Strage di Viareggio, Cassazione conferma responsabilità ma con possibili sconti di pena. Moretti non andrà in carcere

Strage di Viareggio, Cassazione conferma responsabilità ma con possibili sconti di pena. Moretti non andrà in carcereRoma, 15 gen. (askanews) – La Cassazione ha confermato “le responsabilità penali e civili già accertate per il disastro verificatosi in Viareggio il 29 giugno 2009”. Lo spiega la Suprema corte in una nota diffusa dopo la lettura del dispositivo di sentenza sul disastro ferroviario.

E’ stato però disposto un appello ter per le attenuanti: annullamento con rinvio limitatamente alle attenuanti generiche per una rideterminazione della pena. Questa la decisione della Cassazione per l’ex amministratore delegato di Rfi e delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, per la strage di Viareggio. I giudici della III sezione della Suprema corte hanno di fatto deciso un terzo processo di appello da celebrarsi a Firenze, il che potrebbe portare ad uno sconto di pena, fino ad un terzo, per diversi imputati tra cui proprio Moretti. In particolare, i giudici della III sezione della Cassazione in “parziale accoglimento del ricorso degli imputati Andrea Schröter Andreas, Kriebel Uwe, Paolo Pizzadini, Daniele Gobbi Frattini, Moretti Mauro, Michele Mario Elia, Ranier Kogelheide, Peter Linowski, Johannes Mansbart, Roman Mayer, Mario Castaldo, Helmut Brödel” hanno “annullato la sentenza emessa dalla Corte di appello di Firenze il 30 giugno 2022, limitatamente all’entità della riduzione di pena inflitta a tali imputati per le circostanze attenuanti generiche, che era stata determinata in un nono dalla Corte di appello, con rinvio, per nuovo giudizio sul punto, ad altra sezione della Corte di appello di Firenze”. I giudici della III sezione della Cassazione hanno comunque riconosciuto “le responsabilità penali e civili già accertate per il disastro verificatosi in Viareggio il 29 giugno 2009”. Le aziende citate come responsabili sono Trenitalia, Ferrovie dello Stato, Rete ferroviaria italiana e Cima riparazioni. La tragedia in cui persero la vita 32 persone, avvenne il 29 giugno del 2009, quando un treno merci partito da Trecate, in Piemonte, e diretto a Gricignano, in Campania, deragliò poco dopo aver superato la stazione ferroviaria di Viareggio.

“Il ricalcolo della pena evita il rischio degli arresti per l’ingegner Moretti. Il carcere non lo rischia sicuramente: la riduzione della pena che potrebbe essere comminata a Firenze la farà scendere, non sarà più pari a cinque anni”, ha detto l’avvocato Ambra Giovene, che guida il collegio di difesa dell’ex amministratore delegato di Fs ed Rfi. La penalista ha spiegato dopo la sentenza della Cassazione: “Rimane la responsabilità che viene acclarata. Vedremo le motivazioni. Rimaniamo molto insoddisfatti rispetto all’esito conclusivo di questa vicenda perché ovviamente si rifiuta di trattare un compendio probatorio che è tutto a vantaggio dell’ingegnere Moretti perché sono profondamente convinta che è questo che emerge dagli atti del processo”. L’avvocato Giovene ha poi sottolineato: “Negli atti del processo non c’è una responsabilità dell’ingegner Moretti”. “L’unica cosa che abbiamo capito è che sono state riconosciute le responsabilità. Ora però vogliamo capire bene con i nostri avvocati il dispositivo della sentenza”, ha detto Marco Piagentini, presidente di “Il mondo che vorrei”, l’associazione dei familiari delle vittime della strage ferroviaria.

Sparatoria Corviale, morto un italiano di 33 anni

Sparatoria Corviale, morto un italiano di 33 anniRoma, 15 gen. (askanews) – Nell’agguato armato avvenuto poco dopo le 19,30 nella zona di Corviale a Roma, in largo Edoardo Tabacchi/via Ettore Ferrari, è rimasto ucciso uno dei due uomini centrati da colpi d’arma da fuoco. Lo fanno sapere i Carabinieri. L’uomo deceduto era stato colpito al torace, si tratta di un cittadino italiano di 33 anni. L’altro, un cittadino italiano di 30 anni è stato portato al San Camillo, è ferito ad una gamba ma secondo quanto riferisce la nota non è in condizioni critiche.

Sul posto i Carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci per i rilievi tecnico scientifici. Si attende l’arrivo del magistrato e del medico legale.

Guardiola Best Fifa Men’s coach, battuti Inzaghi e Spalletti

Guardiola Best Fifa Men’s coach, battuti Inzaghi e SpallettiRoma, 15 gen. (askanews) – Pep Guardiola ha vinto il THE BEST FIFA MEN’S COACH risultando il miglior allenatore della stagione scorsa. Con il suo Manchester City nella stagione 2022/2023 Guardiola ha centrato uno storico treble vincendo la Premier League, la Coppa d’Inghilterra, la Champions League, battendo in finale l’Inter per 1-0: per i Citizens primo successo nella storia della massima competizione continentale per club. Inoltre Supercoppa UEFA e Coppa del mondo per club. Battuti Luciano Spalletti e Simone Inzaghi e proprio per loro sono state le prime parole di Guardiola. “Spalletti hai vinto lo scudetto, Inzaghi so quanto è stato difficile vincere contro di te in finale”. Poi un ringraziamento ai calciatori del City, protagonisti del Triplete, e alla sua famiglia. Sui due Triplete conquistati in carriera: “Il Barcellona è il club del mio cuore, col City abbiamo costruito step by step ed è stato un sogno diventato realtà. È stato davvero speciale”.