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Sanremo, ecco i 30 brani in gara – gli ascolti

Sanremo, ecco i 30 brani in gara – gli ascoltiRoma, 15 gen. (askanews) – Trenta i brani in gara al Festival di Sanremo, in programma dal 6 al 10 febbraio. Eccoli, con una personale impressione dopo il primo ascolto.

Fiorella Mannoia – Mariposa Dal ritmo gipsy, il brano è un manifesto di donne. Le donne sottomesse e le donne protagoniste del tempo si uniscono tra i versi di Mariposa e gridano insieme l’identità eterna e inviolabile di ognuna di loro. Emma – Apnea Brano tecno anni ’90, l’artista si presenta in una veste inedita. L’Apnea è l’apice di un’emozione.

Irama – Tu no Pezzo emotivo e dal testo profondo, molto intimo e in continuità con l’ultima partecipazione a Sanremo. Parla di una mancanza. Negramaro – Ricominciamo tutto Una super ballad alla Coldplay. Un climax che vede il sound della band espandersi in un crescendo di esplosioni sonore.

Big Mama – La rabbia non ti basta Una dedica alla Marianna piccola e un messaggio universal. Bullismo, violenza, buio interiore, ma anche forza e riscatto: un invito a cercare coraggio e forza nella proiezione e nell’idea che si ha di se stessi, non nelle parole degli altri. Maninni – Spettacolare Eclettico songwriter pronto a fare suo esordio a Sanremo. Il brano racchiude i momenti fragili e gli ostacoli che la vita ti mette davanti.

Mr. Rain – Due altalene Il brano racconta la storia, tragicamente vera, di una perdita, una delle più forti ed emotivamente difficili da vivere e superare, un genitore che perde i propri figli, ma racchiude in sé anche molte altre storie, di speranza, di dolore e e volte di perdita. Il Volo – Capolavoro Il Volo che non ti aspetti, profondi e maturi, ma allo stesso tempo con una freschezza che nelle cover dei grandi capolavori che hanno interpretato non emergeva. Da podio Alessandra Amoroso – Fino a qui Il brano parla delle ‘cadute’ che nella vita ci si trova a dover affrontare e di come si decida di rialzarsi, e di come inevitabilmente ci si rialzi vedendo tutto con una prospettiva nuova. Fino a qui è un abito che l’artista si è cucita addosso per raccontare un percorso preciso e il suo riavvicinamento con la musica, ma che in realtà può essere indossato da chiunque. Da podio. Angelina Mango – La noia L’impronta di Madame è chiara. Dallo stile “cumbia”, variante della musica folk colombiana. Molto ritmata. Da podio. Alfa – Vai! Un brano orecchiabile e vitale, con sonorità folk ma senza dimenticare le origini del giovane cantautore genovese. Un ritornello tutto da cantare. The Kolors – Un ragazzo una ragazza La hit che farà ballare tutti per l’intero 2024. Un tormentone che segue la scia di Italodisco. Potrebbe riservare sorprese sul podio. I Ricchi e Poveri – Ma non tutta la vita I Ricchi e Poveri davvero originali. Elettro-pop del momento, farà breccia tra i giovani e i meno giovani. Da ballare. Loredana Bertè – Pazza Titolo che ben la rappresenta. Autobiografica, dal sound rock, funziona in radio e ha presa tra i giornalisti. Applaudita in studio tra la stampa. Gazzelle – Tutto qui Il brano parla di di amore principalmente, però anche di persone che non ci sono più e di nostalgia per certe cose che nelle vita non abbiamo vissuto. (Segue)

La Russa con Segre al Binario 21 della stazione di Milano: “La Shoah male assoluto”

La Russa con Segre al Binario 21 della stazione di Milano: “La Shoah male assoluto”Milano, 15 gen. (askanews) – Se dieci mesi fa, durante una visita a Gerusalemme, Ignazio La Russa non rispose alla domanda se si riconoscesse o meno nelle parole di Gianfranco Fini che vent’anni prima da lì definì il fascismo “male assoluto”, oggi il presidente del Senato, visitando il Memoriale della Shoah di Milano, ha usato quella stessa definizione, associata però allo sterminio nazista degli ebrei. “Ciò che è avvenuto è stato senza ombra di dubbio il male assoluto, quindi grazie per averci dato questa testimonianza viva che vale più di qualunque altro modo di ricordare quei drammatici eventi” ha detto rivolto alla senatrice a vita Liliana Segre, che l’ha accompagnato nelle viscere del Binario 21 della Stazione Centrale, dal quale venne deportata il 30 gennaio 1944.

Varcando la soglia del Memoriale “non sono più la vecchia che sono adesso, sono quella che è entrata qui per essere deportata, non l’ho mai dimenticato” ha detto Segre prima di guidare la seconda carica dello Stato insieme ai membri della Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza di Palazzo Madama, che presiede. La Russa le ha donato una targa con inciso l’articolo 3 della Costituzione, quello che equipara i cittadini, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche e condizioni personali e sociali. “Credo che la vittoria contro il male parta da queste parole che dobbiamo sempre conservare come un vademecum del dritto cammino e cercare di esserne degni, ogni giorno” ha detto il presidente di Palazzo Madama ringraziando la senatrice “per l’invito che mi ha onorato e che mi ha emozionato”. Parole che non hanno però indotto il presidente del Senato a prendere le distanze in modo inequivocabile, come fece Fini, dalla dittatura di Benito Mussolini. “Non svilire questo occasioni con queste cose” ha infatti risposto a chi gli ha chiesto se si sentisse o meno, in questa occasione, “un po’ antifascista”. D’altra parte, ha osservato il presidente della Comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, “oggi come oggi sono certo che al governo non ci siano dei fascisti” e i veri nostalgici del ventennio, come quelli che hanno partecipato nei giorni scorsi a Roma al raduno di Acca Larentia, “sono pochi, sono sempre meno. Io non darei loro importanza”.

La Russa ha anche auspicato che luoghi come il Memoriale siano visitati il più possibile, in particolare dai giovani, come “monito perché questo non possa ripetersi”. Ha registrato infine “l’interessamento” del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e del sindaco di Milano Giuseppe Sala affinché queste visite siano incentivate. “Il mio auspicio è quello di poter accogliere tutti i ragazzi delle scuole gratuitamente, ma ovviamente ci vuole l’aiuto di qualcuno” ha replicato il presidente del Memoriale della Shoah, Roberto Jarach, facendo appello al ministero dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che incontrerà nei prossimi giorni durante una visita ad Auschwitz.

Meloni festeggia (i 47 anni) in radio: farò anche i 50 anni a Palazzo Chigi. E rivela: un regalo? Dormire

Meloni festeggia (i 47 anni) in radio: farò anche i 50 anni a Palazzo Chigi. E rivela: un regalo? DormireRoma, 15 gen. (askanews) – “Me ne sento 47, ma forse anche 48-49 in questo momento e dopo le feste me ne sento qualcuno in più… quando sali sulla bilancia ci sono queste dinamiche qua…”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in collegamento telefonico con “Un giorno da pecora” su Rai Radio Uno nel giorno del suo 47esimo compleanno.

Alla domanda se pensa di trascorrere a Palazzo Chigi anche il suo 50esimo compleanno (a gennaio 2027), la premier, visto che la legislatura scadrà a ottobre di quell’anno, ha risposto: “Per forza, ci tocca”, anche se “una legislatura intera” trascorrere “un anno a Palazzo Chigi li fa”, nel senso che “un anno sembrano cinque”. “Non lo so se la Schlein mi ha fatto gli auguri, me li ha fatti Giuseppe Conte”, il suo è stato “tra i primi che ho letto”, ma ho ancora “1400 sms inevasi”, ha poi risposto la premier ad un’altra domanda. Infine sul regalo che vorrebbe ricevere Meloni ha rivelato: “Dormire”.

Da underdog a armocromia,Treccani consacra neologismi politici 2023

Da underdog a armocromia,Treccani consacra neologismi politici 2023Roma, 15 gen. (askanews) – “Underdog” ma anche “armocromia”, “pizzo di Stato” ma anche “famiglia queer”. Un anno di politica si può raccontare anche attraverso i neologismi, in particolare quelli scelti dall’Osservatorio della Lingua Italiana Treccani e raccolti nel Libro dell’Anno 2023, appena pubblicato dall’Istituto della Enciclopedia italiana.

Tra le parole nuove che si sono affermate nell’anno passato, per la ribalta avuta grazie ai personaggi politici che le hanno ‘lanciate’, spicca fra tutti underdog, usato dalla premier Giorgia Meloni per raccontare se stessa nonchè la propria ascesa fino a Palazzo Chigi. La Treccani cita proprio le parole pronunciate dalla presidente del Consiglio nel discorso per la fiducia alla Camera: “Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog, lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici”. Così come per la voce “armocromia” si rimanda alla famosa intervista a Vogue della leader del Pd Elly Schlein, che ha ammesso di essere ricorsa ad un’esperta di armocromia per il proprio look. E, ancora, ci si rifà alle parole della scrittrice Michela Murgia, scomparsa il 10 agosto dello scorso anno, allorchè, rivelando la propria malattia e che le restavano pochi mesi di vita, usò l’espressione “famiglia queer” (“Ho comprato casa con 10 letti per la mia famiglia queer”) per indicare una famiglia unita da legami non di sangue. Si torna ancora al dibattito politico e alle espressioni usate dalla leader di Fdi con “pizzo di Stato” mentre si dà conto anche della nascita, sui media, del termine “orbanizzare” nel senso di conformarsi ai modelli, alle proposte e alle scelte del primo ministro ungherese, campione degli euroscettici, Viktor Orban. Nasce anche, nel 2023, il termine “schleiniano” per indicare, dentro il Pd, i sostenitori della linea della segretaria, che la stampa ha contrapposto talvolta a “bonacciniamo”, intendendo i sostenitori (senza l’avallo del sostenuto che ha dichiarato più volte di voler difendere l’unità del partito) della linea di Stefano Bonaccini, candidato alle primarie battuto dalla Schlein.Ma si sono imposti all’attenzione anche altre new entry dalla politica nel vocabolario della lingua italiana: controegemonia; esternalizzazione delle frontiere; movimento delle tende; privatocrazia.

La sensibilità della pubblica opinione verso i cambiamenti climatici, e in particolare verso l’innalzamento delle temperature del Pianeta, ha contribuito all’affermazione di altri neologismi quali Caronte; codice calore; decarbonizzarsi; downburst; ebollizione globale; eco-talebano; e-fuel; european green deal; granchio blu; iper-estate; iperturismo e isola di calore umano. Con il cambiamento dei costumi e i nuovi fatti di cronaca, poi, nascono altre parole ed espressioni come ergastolo della patente; famiglia queer; gravidanza solidale; cavaiola; iperturismo; skin shaming; transilienza; diversity editor; digiuno intermittente; dealcolato; inflazione da avidità; pizzo di Stato; oblio oncologico; pull factor; anti orso. Anche le innovazioni tecnologiche fanno la loro parte modificando la lingua: intelligenza artificiale generativa; modello linguistico di grandi dimensioni; pregiudizio algoritmico; elaborazione del linguaggio naturale mentre dai social media arrivano parole come barbienheimer, booktok, challenge e deinfluencing.

Tutti termini che si aggiungono a femminicidio, la parola dell’anno scelta dalla Treccani per evidenziare l’urgenza di porre l’attenzione sul fenomeno della violenza di genere, stimolare la riflessione e promuovere un dibattito costruttivo intorno a un tema che è prima di tutto culturale. Naturalmente sarà il tempo a stabilire il destino lessicografico di questi neologismi, ovvero la loro fortuna nelle future edizioni dei dizionari. Il libro dell’Anno Treccani 2023 è un’edizione straordinaria, che ha scelto come personaggio dell’anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e si completa di 12 copertine dedicate agli episodi più rilevanti, 82 testi affidati a grandi firme del giornalismo e della cultura, integrati da più di 83 box redazionali; 1045 notizie approfondite, 100 grafici e mappe, 508 immagini e una appendice dedicata alle Parole dell’anno, a cura di Silverio Novelli. “Uno strumento – ricorda il presidente dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Franco Gallo – in grado di analizzare da ogni punto di vista, con martellante incisività, quella “energia spietata che muove la storia”, quel “movimentato spettacolo del Mondo”, per usare le parole di Italo Calvino, di cui la Treccani celebra il centenario della nascita. “Un sapere certificato e di qualità, che ci lega ai lettori da anni” – ricorda Gallo – “che offre una mappa ancora più approfondita e dettagliata di quanto sta accadendo”.

Una edizione straordinaria perché – come sottolinea Marcello Sorgi – “alla fine di un anno terribile, vissuto pericolosamente sul ciglio di una guerra mondiale, ci voleva qualcosa di più di un semplice, puntuale resoconto dell’accaduto”.

Meloni festeggia in radio: farò i 50 anni a Palazzo Chigi

Meloni festeggia in radio: farò i 50 anni a Palazzo ChigiRoma, 15 gen. (askanews) – “Me ne sento 47, ma forse anche 48-49 in questo momento e dopo le feste me ne sento qualcuno in più… quando sali sulla bilancia ci sono queste dinamiche qua…”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in collegamento telefonico con “Un giorno da pecora” su Rai Radio Uno nel giorno del suo 47esimo compleanno.

Alla domanda se pensa di trascorrere a Palazzo Chigi anche il suo 50esimo compleanno (a gennaio 2027), la premier, visto che la legislatura scadrà a ottobre di quell’anno, ha risposto: “Per forza, ci tocca”, anche se “una legislatura intera” trascorrere “un anno a Palazzo Chigi li fa”, nel senso che “un anno sembrano cinque”. “Non lo so se la Schlein mi ha fatto gli auguri, me li ha fatti Giuseppe Conte”, il suo è stato “tra i primi che ho letto”, ma ho ancora “1400 sms inevasi”, ha poi risposto la premier ad un’altra domanda. Infine sul regalo che vorrebbe ricevere Meloni ha rivelato: “Dormire”.

Autonomia,Zaia: domani giornata storica,impegno veneti non vano

Autonomia,Zaia: domani giornata storica,impegno veneti non vanoVenezia, 15 gen. (askanews) – “Domani al Senato si aprirà la discussione con oggetto il disegno di legge sull’autonomia differenziata. Non esito a definire il 16 gennaio di quest’anno come una data storica, al pari del 22 ottobre 2017 in cui si è celebrato il referendum consultivo nel Veneto. In quel giorno di ormai quasi sette anni fa è stata grande protagonista l’espressione della volontà popolare, come prosecuzione naturale da domani lo saranno i lavori parlamentari. L’approdo a Palazzo Madama dopo un attento percorso istituzionale conferma, ulteriormente e qualora ce ne fosse ancora bisogno, la perfetta coerenza del progetto con la Carta costituzionale. Questo momento cruciale per la vita del Paese, inoltre, ci conforta che è stato recuperato il tempo perduto e che non sono passati invano gli anni trascorsi in attesa che trovasse ascolto la richiesta del 98% dei Veneti che hanno risposto alla convocazione referendaria”.

Queste le riflessioni del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla viglia dell’avvio della seduta con cui al Senato della Repubblica sarà affrontato come primo punto all’ordine del giorno della seduta la discussione sul disegno di legge di iniziativa governativa sull’attuazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dello specifico articolo della Costituzione. “Il percorso di attuazione dell’autonomia differenziata si è in questi anni confrontato con vari ostacoli – prosegue il Governatore del Veneto – a cominciare dalla percezione di novità che rappresenta e, soprattutto, dalla complessità per quanto riguarda l’efficienza finanziaria delle Regioni e la capacità amministrativa con l’assunzione di dati il più possibile oggettivi che possano orientare i lavori. L’autonomia differenziata, infatti, deve contare su comportamenti di gestione efficaci, tali da garantire ai cittadini un effettivo miglioramento dell’azione pubblica. Anche per questo sono convinto che se dall’emiciclo dei Senatori arriverà presto un nuovo via libera, questo sarà un’importante tappa per spianare la strada a grandi opportunità per tutte le realtà territoriali del Paese. Le amministrazioni regionali, infatti, con l’autonomia ridurranno la distanza tra il potere decisionale e il cittadino, una grande opportunità per fare verificare e apprezzare la loro efficienza. È la vera rivoluzione che attendiamo da decenni, l’occasione per traghettare la Repubblica verso la modernità con coerenza con i suoi principi fondativi contenuti nella Costituzione”.

“Ringrazio ancora una volta il ministro Calderoli, la Premier e l’Esecutivo che ha dato l’accelerazione necessaria a questo progetto con il disegno di legge di iniziativa governativa – conclude Zaia -. Da domani al Senato si aprono giorni in cui affrontare la discussione generale e la valutazione degli emendamenti. Il voto finale sarà una risposta ai cittadini”.

Sanremo, Eros Ramazzotti ospite giovedì 8 febbraio

Sanremo, Eros Ramazzotti ospite giovedì 8 febbraioRoma, 15 gen. (askanews) – Eros Ramazzotti è l’atteso ospite della 74esima edizione del Festival di Sanremo nella serata di giovedì 8 febbraio.

Dopo aver macinato numeri da capogiro conquistando il mondo a colpi di sold out con la sua monumentale tournée, l’artista romano si prepara a tornare sul palco dove tutto ha avuto inizio, a quarant’anni dalla vittoria con “Terra Promessa” nella categoria Nuove Proposte. Il cantautore dei record, che ha all’attivo oltre 70 milioni di dischi venduti e quasi 3 miliardi di ascolti globali, fa ritorno sul palco di Sanremo dopo l’emozionante medley dei suoi grandi successi cantato insieme ad Ultimo lo scorso anno, per regalare un’esibizione ricca di sorprese e per celebrare insieme al pubblico dell’Ariston una carriera mondiale costellata di traguardi e soddisfazioni.

Sanremo, ci saranno Giorgia, Eros Ramazzotti e Gigliola Cinquetti

Sanremo, ci saranno Giorgia, Eros Ramazzotti e Gigliola CinquettiRoma, 15 gen. (askanews) – Giorgia, Eros Ramazzotti e Gigliola Cinquetti sul palco dell’Ariston. Lo ha annunciato Amadeus a Milano durante l’anteprima degli ascolti.

Quest’anno Sanremo celebrerà gli anniversari di tre canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana, 30, 40 e 60 anni dopo. Mercoledì 7 febbraio Giorgia canterà “E poi”, presentata a Sanremo trenta anni fa, nel 1994; giovedì 8 febbraio sul palco dell’Ariston sarà la volta di Eros Ramazzotti con “Terra Promessa”, la canzone che quaranta anni fa lo ha visto vincitore nella categoria Nuove Proposte; nella serata finale di sabato 10 febbraio Gigliola Cinquetti salirà sul palco con “Non ho l’età”, con la quale ha vinto il Festival sessanta anni fa, nel 1964.

Mar Rosso, Gentiloni: non sottovalutare rischi su energia e prezzi

Mar Rosso, Gentiloni: non sottovalutare rischi su energia e prezziRoma, 15 gen. (askanews) – “Non possiamo sottovalutare la possibilità che questa tensione nel Mar Rosso abbia delle conseguenze, che per il momento non sembrano esserci ma le potrebbe avere nelle prossime settimane sui prezzi dell’energia di conseguenza sull’inflazione”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni giungendo all’Eurogruppo.

“Oggi stiamo discutendo delle prospettive economiche dell’eurozona ed è una discussione importante perché è la prima discussione all’inizio dell’anno e perché di fronte a un contesto di crescita molto molto bassa si stanno verificando alcuni rischi dal punto di vista geopolitico. Il principale dei quali è il rischio delle tensioni provocate dagli Houthi nel Mar Rosso”, ha detto.

Ex Ilva, nessuna interruzione del gas a breve. Il governo tratta con Arcelor Mittal

Ex Ilva, nessuna interruzione del gas a breve. Il governo tratta con Arcelor MittalRoma, 15 gen. (askanews) – Nessuna interruzione delle forniture di gas da parte di Snam nel breve termine per l’ex Ilva. La società che distribuisce il gas e con cui Acciaierie d’Italia ha un debito che si aggira intorno ai 200 milioni di euro, secondo le ultime indicazioni ufficiali fornite dall’ad, Stefano Venier, continuerà, a quanto si apprende, ad erogare il combustibile necessario a mandare avanti gli stabilimenti, in attesa degli sviluppi di questi giorni e dunque nonostante quanto consentito dall’ultimo pronunciamento del Tar della Lombardia sul ricorso presentato da Acciaierie d’Italia. Quest’ultima chiedeva di prolungare la sospensione della decisione di Arera che consentiva di interrompere la distribuzione della fornitura di gas per il mancato pagamento delle bollette.

Il Tar della Lombardia il 30 ottobre aveva congelato la sospensione delle forniture di gas all’ex Ilva da parte di Snam sino all’8 novembre, in attesa della camera di consiglio in merito al ricorso presentato da Acciaierie d’Italia contro la comunicazione della società di distribuzione, Snam appunto, del 19 ottobre 2023, con la quale comunicava che l’8 novembre avrebbe operato la ‘discatura del punto di prelievo gas’ di Acciaierie d’Italia bloccando a monte la fornitura, a seguito dell’ultimo provvedimento dell’Arera. A novembre poi vi era stata un’ordinanza cautelare con cui il Tar della Lombardia aveva confermato la sospensiva del blocco dell’erogazione, disposta già a fine ottobre in atetsa della Camera di Consiglio che si è tenuta oggi.

Il tutto in attesa degli sviluppi del caso, che è uno dei più complessi per l’esecutivo che sta trattando per un ‘divorzio consensuale’ con Arcelor Mittal. Le cifre per l’uscita del colosso dell’acciaio oscillano, secondo indiscrezioni, tra i 400 e i 250 milioni di euro, legati evidentemente alle clausole dei patti parasociali firmati dall’allora governo Conte II. I legali di Arcelor Mittal e Invitalia sono al lavoro in queste ore mentre il governo sta valutando, oltre che un necessario aumento della quota dello stato nel capitale delle acciaierie attraverso Invitalia, anche l’ingresso di un partner inustriale. Giovedì è previsto un nuovo incontro con i sindacati.