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Padel, la favola di Melisi: “Posso dire di aver battuto Pat Rafter”

Padel, la favola di Melisi: “Posso dire di aver battuto Pat Rafter”Roma, 5 gen. (askanews) – “Posso dire di aver battuto Pat Rafter all’Australian Open. Ma non dirò che era padel…”. Ci scherza su Andrea Melisi, italiano che da un anno e tre mesi vive a Sidney. In coppia con l’australiano Timothy Brown, Melisi ha vissuto un’esperienza irripetibile: si è trovato dall’altra parte del campo una leggenda del tennis come Rafter, e gli ha lasciato quattro game, qualificandosi per il secondo turno del Fip Rise Australian Open e proseguendo ulteriormente il suo cammino dopo aver superato, poche ore dopo, anche gli ottavi. “Si vedeva che Rafter era alle prime armi con il padel, ma è uno che con la racchetta ci sa fare – racconta -. Lo smash e le volée sono quelle che tutti noi ci ricordiamo: se gioca sei mesi, ci supera tutti”.

Esperienza unica, si diceva: “Quando abbiamo saputo che avrebbe giocato questo torneo siamo stati tutti felicissimi, immaginatevi ad averlo trovato come avversario nel sorteggio. Sul tabellone c’era scritto ‘Patrick Rafter’ e mi sono detto: ‘Ma è veramente lui? Io l’ho sempre chiamato Pat’. Era effettivamente lui: Rafter e Lleyton Hewitt, in Australia, sono dei monumenti viventi”. Non solo: Rafter è stato recentemente nominato ambasciatore fondatore di Padel Australia direttamente da Tennis Australia, la federazione tennistica australiana. “Non vedo l’ora di unirmi a Padel Australia e di contribuire a diffondere uno sport a cui mi piace davvero tanto giocare. Gareggerò in alcuni eventi qui in Australia, e chissà questo dove mi porterà”, le parole di Rafter. Melisi, nato a Brescia – nel nord dell’Italia -, prima di partire per l’Australia è stato un buon tennista a livello giovanile, affrontando anche Jannik Sinner e rischiando di vincere un set. “Il livello era molto alto e l’attività altrettanto costosa, quindi ho sentito l’esigenza di cambiare e ho intrapreso il percorso per diventare maestro. Ora lavoro come High Performance Coach alla Voyager Tennis Academy, nel centro sportivo che in questi giorni sta ospitando la United Cup di Tennis. L’idea è quella di conciliare il tennis con il padel”. Ma il rapporto tra Melisi e il padel è sempre più forte: “All’inizio l’avevo vissuto come un modo per scappare dallo stress del tennis ma, con il passare del tempo, ho cominciato sempre di più a viverlo come uno sport, anche perché esalta le mie caratteristiche: a tennis non ho mai avuto un grande servizio, ma sono sempre stato un giocatore rapido. Sto cercando di giocare qualche torneo qui in Australia o in Asia per prendere punti nel ranking”.

Il padel, in Australia, sta crescendo: “Fino allo scorso anno c’erano soltanto due circoli per un totale di quattro campi. Ora, solo nel centro sportivo dove si sta giocando il Fip Rise Australian Open, i campi sono 10 e sempre in Australia nei prossimi giorni si giocherà anche un Promotion a Melbourne. In questo torneo il livello è molto buono: sono arrivati giocatori spagnoli, argentini, giapponesi e la coppia testa di serie numero 1 (Manuel Vives e Julien Seurin, ndr) è francese. Poi se Rafter continuasse a giocare, sarebbe un’ulteriore pubblicità per il movimento”. E Andrea, Rafter, lo ha battuto.

Omicidio via Poma, informativa CC ipotizza coinvolgimento figlio Vanacore

Omicidio via Poma, informativa CC ipotizza coinvolgimento figlio VanacoreRoma, 5 gen. (askanews) – Si riapre il giallo di via Poma, a Roma, dove nel 1990 la ventenne Simonetta Cesaroni venne assassinata con 29 coltellate. Secondo un’informativa dei Carabinieri, resa nota da Repubblica, al centro della vicenda potrebbe essere Mario Vanacore, figlio del portiere dello stabile in cui Simonetta lavorava, sospettato dai militari di essere l’omicida. Il padre, Pietrino Vanacore, poi morto suicida, avrebbe coperto il figlio per più di 20 anni. Sulla vicenda, però, la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione. Si tratta di “ipotesi e suggestioni”, scrivono i magistrati di piazzale Clodio, che “non consentono di superare le forti perplessità sulla reale fondatezza del quadro ipotetico tracciato”.

E’ morto David Soul il biondo di Starsky e Hutch

E’ morto David Soul il biondo di Starsky e HutchRoma, 5 gen. (askanews) – Il mondo della tv piange una delle star degli anni 70: è morto David Soul, pseudonimo di David Richard Solberg, attore, cantautore e regista americano, interprete del biondo Kenneth Hutchinson, della celebre coppia di detective della serie “Starsky & Hutch”. Ad annunciare il decesso è stata la moglie Helen: “Se ne è andato dopo una valorosa battaglia per la vita”. Soul era nato a Chicago da una famiglia di origine norvegese, nel 2004 aveva ottenuto la cittadinanza britannica.

Hutchinson aveva 80 anni ed aveva recitato anche nel film ‘Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan’ al fianco di Clint Eastwood, oltre ad avere all’attivo anche diversi album musicali. Affermato anche come cantante, aveva raggiunto per ben due volte la prima posizione nelle chart inglese e americana con i singoli “Don’t Give Up On Us” e “Silver Lady”. Il suo volto, però, è legato indissolubilmente a quello del collega Paul Michael Glaser, l’altro poliziotto della serie televisiva. I due hanno anche fatto un cameo nel film “Starsky & Hutch” del 2004, interpretato da Ben Stiller e Owen Wilson.

Tennis, Nadal fermato ai quarti a Brisbane dopo 3h di gioco

Tennis, Nadal fermato ai quarti a Brisbane dopo 3h di giocoRoma, 5 gen. (askanews) – Finisce nei quarti di finale l’ATP 250 di Brisbane di Rafa Nadal. Il maiorchino è stato sconfitto dall’australiano Jordan Thompson che si è imposto in rimonta per 5-7, 7-6, 6-3 al termine di una partita durata poco meno di tre ore e mezza di gioco, partita nella quale Nadal rimpiangerà i tre match point non sfruttati nel secondo set, uno sul 5-4 e gli altri due nel successivo tiebreak. In semifinale Thompson affronterà il bulgaro Grigor Dimitrov, testa di serie numero 2 del torneo. Nella parte alta di tabellone, invece, la testa di serie numero 1, Holger Rune affronterà il russo Roman Safiullin che ha eliminato Matteo Arnaldi. Nadal dopo Brisbane recupererà oltre 200 posizioni nel ranking, l’appuntamento sarà agli Australian Open, torneo al quale è iscritto con il ranking protetto.

Successo per il musical “Mare Fuori”: 21 sold out, aperte nuove date

Successo per il musical “Mare Fuori”: 21 sold out, aperte nuove dateRoma, 5 gen. (askanews) – Successo di pubblico dal debutto del 14 dicembre a oggi per il musical “Mare Fuori”, che ha registrato ventuno sold-out al Teatro Augusteo di Napoli. La produzione Best Live, per venire incontro alle numerose richieste del pubblico, ha deciso di aprire altre quattro date dall’11 al 14 gennaio.

Lo spettacolo (trasposizione della fortunata serie tv Rai – Picomedia) diretto da Alessandro Siani ha raccolto in teatro migliaia di persone, tra cui tanti ragazzi. Sul palco: Andrea Sannino, Antonio Orefice, Maria Esposito, Mattia Zenzola, Giuseppe Pirozzi, Enrico Tijani, Antonio D’Aquino, Giulia Luzi, Carmen Pommella, Emanuele Palumbo, Leandro Amato, Antonio Rocco, Christian Roberto, Giulia Molino, Bianca Moccia, Angelo Caianiello, Pasquale Brunetti, Yuri Pascale Langer, Sveva Petruzzellis, Anna Capasso, Fabio Alterio, Benedetta Vari. Anche le tappe milanesi previste al Teatro Arcimboldi dal 14 al 18 febbraio sono andate sold-out ed è stata aperta una nuova data il 13 febbraio. La sceneggiatura del Musical Mare Fuori è scritta da Alessandro Siani con Cristiana Farina e Maurizio Careddu.

Iss: alta incidenza sindromi simil-influenzali, rilevante quota Sars-Cov-2

Iss: alta incidenza sindromi simil-influenzali, rilevante quota Sars-Cov-2Roma, 5 gen. (askanews) – Resta alto e sostanzialmente stabile rispetto alla scorsa settimana il numero di casi di sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia. Nella 52° settimana del 2023, infatti, l’incidenza è pari al 17,5 casi per mille assistiti (17,7 nella settimana precedente, dato aggiornato a seguito dei ritardi di notifica). Lo affermano i bollettini della sorveglianza RespiVirNet pubblicati oggi. “L’incidenza delle sindromi simil influenzali si mantiene alta, spinta dai diversi virus circolanti in questo periodo .- commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell’Iss -. L’analisi dei campioni positivi mostra che i virus influenzali sono ormai prevalenti, anche se rimane una quota rilevante di Sars-CoV-2 e di virus respiratorio sinciziale, che provoca bronchioliti soprattutto nei più piccoli. Sebbene sia impossibile prevedere esattamente quando si arriverà al picco dei casi, è ipotizzabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole. Si raccomanda pertanto, oltre alle vaccinazioni per i soggetti per cui sono raccomandate, una sana prudenza nei comportamenti, da osservare soprattutto se si hanno sintomi respiratori e se si è in presenza di bambini molto piccoli, persone anziane o con fragilità. Si raccomanda inoltre di non assumere antibiotici, inutili in caso di infezioni virali, se non su indicazione del proprio medico, e di recarsi al pronto soccorso solo se strettamente necessario”. Ecco i dati principali: Sorveglianza epidemiologica • Nella 52° settimana del 2023 l’incidenza è pari a 17,5 casi per mille assistiti (17,7 nella settimana precedente). Si sottolinea che a tale aumento concorrono diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza, sebbene la circolazione di questi ultimi sia in aumento (maggiori dettagli nel Rapporto Virologico 2023-51). • L’incidenza è in lieve aumento solo nei bambini al di sotto dei cinque anni, in cui è pari a 48,7 casi per mille assistiti (47,5 nella settimana precedente), stabile negli adulti e anziani. • Tutte le Regioni/PPAA, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale, tranne la PA di Bolzano. In cinque Regioni/PPAA è stata raggiunta la soglia di intensità “molto alta” dell’incidenza (Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Abruzzo, Campania).

Sorveglianza virologica • Durante la settimana 52/2023, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 37,5%, in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente (33,5%). • Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano largamente prevalenti (99%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09. • Tra i campioni risultati positivi, il 22% era positivo per SARS-CoV-2, l’11% per RSV, il 37% per influenza A, mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori.

L’anniversario, 40 anni fa la mafia uccise Pippo Fava. Mattarella: fece del giornalismo uno strumento di libertà

L’anniversario, 40 anni fa la mafia uccise Pippo Fava. Mattarella: fece del giornalismo uno strumento di libertàRoma, 5 gen. (askanews) – “Sono trascorsi quarant’anni dal vile assassinio per mano mafiosa di Giuseppe Fava, giornalista che ha messo la sua passione civile al servizio della gente e della Sicilia, impegnato nella battaglia per liberarla dal giogo della criminalità e dalla rete di collusioni che consente di perpetuarlo. La mafia lo uccise per le sue denunce, per la capacità di scuotere le coscienze, come fece con tanti che, con coraggio, si ribellarono al dominio della violenza e della sopraffazione e dei quali è doveroso fare memoria” così in una nota il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ricorda l’anniversario dell’uccisione del giornalista e scrittore.

“Fava – ricorda Mattarella – ha fatto del giornalismo uno strumento di irrinunciabile libertà. L’indipendenza dell’informazione e la salvaguardia del suo pluralismo sono condizione e strumento della libertà di tutti, pietra angolare di una società sana e di una democrazia viva. Un impegno e un sacrificio a cui la Repubblica rende omaggio”, conclude il Capo dello Stato. Quarant’anni fa, la sera del 5 gennaio 1984, a Catania, vicino al Teatro Stabile, il giornalista Pippo Fava fu ucciso da due sicari mafiosi che gli spararono alle spalle. La loro responsabilità è stata confermata definitivamente dalla Cassazione, nel 2003.

Il giornalista era andato a teatro a prendere la sua nipotina, Francesca Andreozzi di 5 anni, che aveva partecipato alle prove di una rappresentazione. Come racconta oggi lei stessa a ‘Ossigeno per l’informazione’, nei mesi precedenti era stata proposta dal nonno “come giovanissima attrice, per interpretare il ruolo di Ninì nella commedia di Pirandello ‘Pensaci, Giacomino!’”. Oggi Francesca Andreozzi presiede la Fondazione Giuseppe Fava, che coltiva e tramanda la memoria del giornalista, ricordando il suo profilo umano e professionale. “Pippo Fava, oltre a essere un coraggioso e illustre giornalista, infatti, fu anche scrittore, drammaturgo e artista di valore”.

Quando fu ucciso aveva 59 anni. Dal 1982 era stato il direttore del mensile ‘I Siciliani’ – si ricorda – un giornale autofinanziato e fondato da lui stesso, dopo l’esperienza scioccante di direttore del quotidiano Giornale del Sud, dal quale era stato licenziato per contrasti con l’editore. Contrasti che gli costarono anche avvertimenti e minacce. “Riguardavano le collusioni che legavano imprenditori, politici e mafiosi a Catania, che Pippo Fava si era impegnato a denunciare quando ancora tutti negavano l’esistenza di collegamenti e collusioni fra la criminalità e l’imprenditoria etnea e la Cosa Nostra di Palermo”.

A quarant’anni dall’uccisione di Pippo Fava, il giornalista verrà ricordato a Catania con iniziative realizzate a cura della ‘Fondazione Giuseppe Fava’, de “I Siciliani Giovani” e di altre associazioni locali. Al cronista Francesco La Licata sarà attribuito il Premio Fava 2024. ‘Ossigeno per l’informazione’ in occasione di questo anniversario arricchisce la documentazione presente sul portale online dedicato ai trenta giornalisti italiani uccisi “Cercavano la verità” (giornalistiuccisi.it), dove già si può leggere la storia del giornalista e scrittore e del suo impegno per la giustizia e la legalità, insieme a contributi esterni e al lungo iter processuale per accertare le responsabilità della sua morte. In collaborazione con la Fondazione a lui dedicata, Ossigeno pubblica un approfondimento sul fondo documentale Fava e in esclusiva un brano del dramma “La violenza” (1970), nel quale il protagonista, un sindacalista ucciso evocato in scena come un deus ex machina, pronuncia una delle più celebri frasi di Fava: “Ma se non si è disposti a lottare, a che serve essere vivi?”.

Istat: nel 2023 boom dei prezzi degli alimentari, a dicembre il carrello della spesa in lieve ribasso

Istat: nel 2023 boom dei prezzi degli alimentari, a dicembre il carrello della spesa in lieve ribassoRoma, 5 gen. (askanews) – Nel 2023 i prezzi nel comparto alimentare evidenziano un’accelerazione della crescita media annua, a +9,8% da +8,8% del 2022, nonostante l’attenuazione della loro dinamica tendenziale, evidenziata nella seconda metà dell’anno. E’ la stima dell’Istat.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona a dicembre rallentano lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% di novembre a +4,4%). E’ la stima preliminare dell’Istat. Dicembre è stato l’ultimo mese del trimestre anti-inflazione, iniziativa del governo volta a favorire il contenimento dei prezzi e tutelare il potere di acquisto dei consumatori. Allargando il quadro, inflazione in risalita nell’Eurozona. A dicembre, secondo la stima flash di Eurostat, l’indice dei prezzi al consumo è salito al 2,9% dal 2,4% di novembre.

Al via i saldi, ecco a cosa puntano gli italiani (secondo il sondaggio Confesercenti)

Al via i saldi, ecco a cosa puntano gli italiani (secondo il sondaggio Confesercenti)Roma, 5 gen. (askanews) – Dopo l’anticipo della Valle d’Aosta, via ai saldi invernali in tutte le regioni italiane. Tra oggi e domenica 7 gennaio saranno circa 12 milioni gli italiani che acquisteranno un prodotto moda a prezzo scontato – nei negozi e sulla rete – per una spesa complessiva di circa 1,8 miliardi di euro. A stimarlo è Confesercenti, sulla base di un sondaggio condotto con Ipsos sui consumatori, integrato da una survey condotta sulle piccole e medie imprese associate a Fismo, l’associazione dei negozi di moda Confesercenti.

Complessivamente, quattro italiani su dieci hanno già pianificato di comprare in saldo, con un budget medio previsto di 267 euro, e c’è un ulteriore 56% che acquisterà in caso di offerta interessante e che quindi non ha ancora preventivato una spesa. Una quota in crescita rispetto agli scorsi anni, segnale di una maggiore attenzione da parte delle famiglie, che quest’anno si orienteranno su acquisti ragionati ed ‘utili’. Chi è intenzionato a comprare cerca soprattutto calzature – 58% delle indicazioni – seguite a stretto giro da maglioni e felpe (56%). La classifica dei desiderata degli italiani, per i saldi invernali 2024, prosegue con l’intimo (34%), gonne e/o pantaloni (33%), magliette, canottiere e top (29%), camicie e camicette (27%). Sotto la media le indicazioni per capispalla (21%, lo scorso anno erano il 27%). Il 19% cercherà una borsa, mentre il 17% un abito/completo; il 15% si orienterà invece sulla biancheria per la casa, il 13% su foulard, cappelli e altri accessori. Il 12% dei consumatori segnala interesse per l’acquisto di cinture e il 10% per articoli di piccola pelletteria, portafogli e portacarte. Sui saldi, i negozi fisici mantengono stabilmente la preferenza dei consumatori: li sceglie per almeno un prodotto l’83%, contro il 51% che prevede di acquistare anche online. Sul territorio nazionale, a partecipare alle vendite di fine stagione saranno oltre 80mila negozi, con uno sconto medio di partenza del 25%.

La disponibilità sarà più ampia del solito per un autunno inverno dalle temperature più miti del normale. Un cambiamento climatico che ha inciso sul 96% delle imprese, che segnalano un calo medio del -46% delle vendite dei prodotti delle collezioni autunno inverno.

Diminuiscono i contagi e i ricoveri in ospedale per il Covid-19, RT stabile

Diminuiscono i contagi e i ricoveri in ospedale per il Covid-19, RT stabileRoma, 5 gen. (askanews) – Si registrano in leggera flessione tutti i parametri Covid in Italia, anche se ai numeri ridotti potrebbe contribuire il rallentamento di test e notifiche durante le feste di Natale. La valutazione è presente nel report settimanale di monitoraggio di ministero della salute e Istituto superiore di sanità. Nell’ultima settimana – si segnala – i nuovi casi da infezione Covid-19 sono stati 38.736, il 5,7 per cento in meno della settimana precedente, con un’incidenza che scende a 66 casi per centomila abitanti (era 70 per centomila). L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 per centomila) e la più bassa in Sicilia (6 per centomila).

L’indice Rt rimane sotto la soglia epidemica a 0,75, stabile rispetto alla settimana precedente (0,76). Anche in questo caso, tuttavia, “questi valori potrebbero essere sottostimati a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi”. Sono comunque calati anche i numeri relativi ai ricoveri in ospedale: l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 10,1% (6.320 ricoverati), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (11,0 per cento al 27/12/2023). In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2%).