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Caso Pozzolo, la vittima dello sparo: lui è un politico, io un semplice operaio, avevo paura di denunciare

Caso Pozzolo, la vittima dello sparo: lui è un politico, io un semplice operaio, avevo paura di denunciareRoma, 5 gen. (askanews) – La persona ferita da un colpo di pistola sparato da una pistola detenuta dal parlamentare di Fdi Emanuele Pozzolo a un veglione di capodanno ha querelato il deputato e, in un’intervista rilasciata a diversi quotidiani, ha detto di non essersela sentita di denunciare subito, perché Pozzolo è “un politico” e lui “un semplice operaio”.

“Non me la sentivo, mi sono dato il tempo di pensarci. Ero appena uscito da un intervento, non stavo bene. Quando ho saputo che lui è un politico, un onorevole, ho voluto riflettere: io sono un semplice operaio”, ha detto Luca Campana. La vittima dice di aver avuto “molta” paura e di avercela “ancora oggi”. Si è fatto avanti per le “versioni tutte sbagliate di quella sera che sono circolate” e che l’anno “fatto arrabbiare”. Campagna di ce di non aver “mai toccato quella pistola” e “anche se è stato un incidente, chi ha sbagliato deve prendersi le sue responsabilità”.

Rispetto a quelle versioni, chiarisce alla Stampa che il revolver “non è mai caduto a terra” e che era nelle mani di Pozzolo.

IA, Amato: la mia nomina non è stata decisa da Meloni, lascio la presidenza della Commissione algoritmi

IA, Amato: la mia nomina non è stata decisa da Meloni, lascio la presidenza della Commissione algoritmiRoma, 5 gen. (askanews) – “È una commissione della presidenza del Consiglio, e visto che la mia nomina non risulta essere un’iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz’altro l’incarico. Peccato, ci perdono qualcosa… Ma a me semplificherà la vita”. Con queste parole Giuliano Amato, ex premier ed ex presidente della Corte costituzionale reagisce, in un colloquio con il Corriere della Sera, alle parole di ieri della premier Giorgia Meloni sull’opportunità di lasciare Amato alla guida della cosiddetta Commissione algoritmi.

“Credo si sappia che non sia una mia iniziativa”, aveva detto ieri nella conferenza stampa di fine anno Meloni, ribadendo così l’irritazione fatta trapelare a fine ottobre, quando il sottosegretario della Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Alberto Barachini annunciò che Amato avrebbe presieduto il gruppo di studio sull’impatto dell’Intelligenza artificiale su informazione e editoria. Meloni non ne sapeva niente, fece sapere, e così Barachini dovette scusarsi per aver provocato un “disguido di comunicazione”.

Inflazione, Istat: nel 2023 cala al 5,7%, a dicembre allo 0,6%

Inflazione, Istat: nel 2023 cala al 5,7%, a dicembre allo 0,6%Roma, 5 gen. (askanews) – A dicembre l’inflazione aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua, da +0,7% del mese precedente. Secondo le stime provvisorie dell’Istat, in media, nel 2023 i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7% (+8,1% nel 2022). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’”inflazione di fondo”), i prezzi al consumo crescono del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022). Sulla base delle stime preliminari, il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%.

Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (che accentuano la loro flessione da -34,9% a -41,7%), a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +3,6%) e dei Beni alimentari lavorati (da +5,8% a +5%); per contro, un sostegno alla dinamica dell’inflazione deriva dall’attenuarsi del calo dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -22,5% a -21,1%) e dall’accelerazione di quelli dei Beni alimentari non lavorati (da +5,6% a +7,0%). Nel mese di dicembre l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +3,6% a +3,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,6% a +3,4%.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% di novembre a +4,4%). L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,4% anche a causa di fattori stagionali), dei Beni alimentari non lavorati (+0,7%) e dei Beni durevoli e non durevoli (entrambi +0,5%); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici, sia regolamentati (-3,5%) sia non regolamentati (-2,1%).

In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,6% di novembre). Nel 2023 la variazione media annua dell’Ipca è pari a +5,9% (+8,7% nel 2022).

Lavoro, 508mila assunzioni previste dalle imprese a gennaio

Lavoro, 508mila assunzioni previste dalle imprese a gennaioRoma, 5 gen. (askanews) – Sono più di 508mila i lavoratori ricercati dalle imprese a gennaio e circa 1,4 milioni per il primo trimestre dell’anno. Oltre 4mila assunzioni in più rispetto a gennaio 2023 (+0,9%) e +69mila assunzioni (+5,3%) prendendo come riferimento l’intero trimestre. A guidare la domanda di lavoro sono i servizi alle persone che programmano a gennaio 70mila assunzioni (+10,0% rispetto a gennaio 2023). Seguono commercio (68mila unità; +13,7% su base annua) e le costruzioni (51mila unità; +1,8%). È negativa, però, a gennaio la tendenza prevista delle imprese del turismo e dell’industria manifatturiera (rispettivamente -12,1% e -2,3% rispetto all’anno precedente). Sale al 49,2% la difficoltà di reperimento (+3,7 punti percentuali rispetto a un anno fa). A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

A gennaio l’industria complessivamente ha in programma 172mila assunzioni (-1,1% su base annua) 121mila delle quali nelle industrie manifatturiere e nelle public utilities, mentre le altre 51mila riguardano il settore delle costruzioni. I servizi prevedono di assumere in totale 336mila lavoratori (+2% su base annua). In generale sono le piccole (10-49 dipendenti) e le medie imprese (50-249 dipendenti) a prevedere per gennaio andamenti di crescita delle assunzioni (rispettivamente +3.300 e +3.800 rispetto a gennaio 2023). Positiva anche la previsione delle grandi imprese con oltre 250 dipendenti (+1.900 assunzioni), mentre le microimprese della fascia 1-9 dipendenti prevedono una flessione pari a circa -4.500 assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2023. A gennaio il mismatch tra domanda e offerta di lavoro interessa 250mila assunzioni delle 508mila programmate (49,2%) soprattutto a causa della mancanza di candidati (31,1%), seguita dalla preparazione inadeguata (14,3%) e da altri motivi (3,8%). Dal Borsino delle professioni sono difficili da reperire sul mercato gli specialisti nelle scienze della vita (è di difficile reperimento il 91,4% di farmacisti, biologi e altri profili appartenenti a questo gruppo professionale), seguiti dagli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (72,8%), dai fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica (72,6%), dagli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (71,8%) e dai tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (70,6%).

I contratti a tempo determinato si confermano la forma maggiormente proposta con circa 206mila unità, pari al 40,5% del totale, sebbene siano in calo rispetto a un anno fa, quando rappresentavano il 41,3% del totale. In crescita invece i contratti a tempo indeterminato che passano dai 122mila di gennaio 2023 agli attuali 129mila (+7mila; +5,7%). Con riferimento ai livelli di istruzione, il 19% delle ricerche di personale è rivolto a laureati (97mila unità), il 30% a diplomati (155mila unità) e il 32% a chi è in possesso di una qualifica/diploma professionale (163mila unità). Circa 7mila le richieste per i diplomati ITS Academy. Per il 18,1% delle assunzioni (oltre 91mila) le imprese pensano di rivolgersi preferenzialmente a lavoratori immigrati, soprattutto nei settori dei servizi operativi (30,8% del totale entrate), della logistica (29,1%), dei servizi di alloggio, ristorazione, turismo (24,4%), delle costruzioni (21,0%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (20,6%).

A livello territoriale sono le macro-ripartizioni del Nord-ovest e del Nord-est a programmare un maggior numero di assunzioni (rispettivamente oltre 174mila e oltre 118mila), seguite dalle regioni del Sud (oltre 110mila) e del Centro (circa 105mila). La graduatoria regionale delle assunzioni vede, nell’ordine, Lombardia (circa 123mila), Lazio (oltre 53mila), Veneto (oltre 48mila), Emilia-Romagna (circa 48mila), Piemonte (oltre 38mila) e Campania (circa 35mila).

Conti pubblici, Istat: nel III trimestre deficit-Pil cala al 5%

Conti pubblici, Istat: nel III trimestre deficit-Pil cala al 5%Roma, 5 gen. (askanews) – Nel terzo trimestre del 2023 il quadro di finanza pubblica mostra un indebitamento in miglioramento. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato, infatti, pari al -5%, era -9,4% nello stesso trimestre del 2022. Lo ha reso noto l’Istat.

Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil del -1,2% (-5,6% nel terzo trimestre del 2022). Il saldo corrente delle AP è stato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,1% (-1,2% nel terzo trimestre del 2022). Complessivamente, nei primi tre trimestri del 2023 le AP hanno registrato un indebitamento netto pari al -7,1% del Pil, in miglioramento rispetto al -8,8% del corrispondente periodo del 2022. Sempre nei primi nove mesi del 2023, in termini di incidenza sul Pil, il saldo primario e il saldo corrente sono risultati negativi, pari rispettivamente al -3,3% (-4,7% nello stesso periodo del 2022) e al -1,4% (-2,1% nel corrispondente periodo del 2022).

Istat: nel III trimestre aumenta reddito e potere acquisto famiglie

Istat: nel III trimestre aumenta reddito e potere acquisto famiglieRoma, 5 gen. (askanews) – Nel terzo trimestre del 2023 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,8% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,2%. La propensione al risparmio delle famiglie è stimata al 6,9%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Lo ha reso noto l’Istat.

Il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è cresciuto rispetto al trimestre precedente dell’1,3% a fronte di un aumento dei prezzi dello 0,5%. “Il potere d’acquisto delle famiglie, dopo la brusca caduta del quarto trimestre 2022, prosegue – è il commento dell’Istat – la ripresa. Tale ripresa, iniziata nel primo trimestre 2023, era stata interrotta dalla lieve flessione del trimestre successivo; la stessa dinamica si osserva per la propensione al risparmio, che tuttavia rimane molto al di sotto dei livelli pre-Covid”.

Nel terzo trimestre del 2023 il tasso di investimento delle famiglie consumatrici si è attestato all’8%, 0,1 punti percentuali più basso rispetto al trimestre precedente, a fronte di una crescita degli investimenti fissi lordi dell’1% e del già segnalato aumento del reddito lordo disponibile

Istat: nel III trimestre pressione fiscale cala al 41,2%

Istat: nel III trimestre pressione fiscale cala al 41,2%Roma, 5 gen. (askanews) – La pressione fiscale, nel terzo trimestre del 2023, è stata pari al 41,2%, in riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo ha reso noto l’Istat.

Complessivamente, nei primi nove mesi del 2023, la pressione fiscale si attesta al 39,9% del Pil, in riduzione di 0,3 punti percentuali rispetto al 2022. Le uscite totali nel terzo trimestre 2023 sono diminuite del 3,8% rispetto al corrispondente periodo del 2022 e la loro incidenza sul Pil (pari al 50,9%) è diminuita in termini tendenziali di 4,5 punti percentuali. Nei primi tre trimestri del 2023 la relativa incidenza è stata pari al 51,9%, in riduzione di 2,2 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2022.

Le uscite correnti hanno registrato, nel terzo trimestre 2023, una diminuzione tendenziale dell’1,2%, mentre le uscite in conto capitale si sono ridotte in termini tendenziali del 17,8%. Le entrate totali nel terzo trimestre 2023 sono aumentate in termini tendenziali del 4,6% e la loro incidenza sul Pil è stata del 45,9%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2022. Nei primi tre trimestri dell’anno, l’incidenza delle entrate totali sul Pil è stata del 44,8%, in diminuzione di 0,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2022.

Le entrate correnti e le entrate in conto capitale nel terzo trimestre 2023 hanno segnato, in termini tendenziali, aumenti rispettivamente del 4% e del 44,2%.

Festival della canzone cristiana a Sanremo, ecco i 24 concorrenti

Festival della canzone cristiana a Sanremo, ecco i 24 concorrentiRoma, 4 gen. (askanews) – Il 15 dicembre si sono chiuse le iscrizioni alla terza edizione del Sanremo Cristian Music Festival, Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2024, sanremofestivaldellacanzonecristiana.it, che si svolgerà a Sanremo, nel Teatro Festival della Canzone Cristiana – Fos, in diretta televisiva nazionale, dal 7 al 9 febbraio 2024, in concomitanza con la settantaquattresima edizione del Festival della Canzone Italiana.

Sarà un Festival nel Festival, una staffetta musicale tra la musica leggera del Festival della Canzone Italiana, diretto da Amadeus e la Christian Music del Festival della Canzone Cristiana, ideato dal cantautore Fabrizio Venturi, di cui è anche il direttore artistico, il quale ha già reso noti alla stampa i nomi dei 24 artisti in gara. Poche ore fa Venturi ha comunicato anche il nome delle due conduttrici che, al suo fianco, condurranno la terza edizione del Festival di Sanremo Cristiano, che sono Daniela Fazzolari e Susanna Messaggio. Per l’attrice Daniela Fazzolari, volto di numerose fiction Tv, tra le quali “Centovetrine”, “Un Passo dal Cielo”, “Ris”, “Distretto di Polizia” e “Don Matteo”, si tratta della sua seconda conduzione dopo quella dello scorso anno. L’attrice è apparsa anche sul grande schermo in “Non ho sonno”, thriller diretto da Dario Argento e “Soldato sotto la Luna”, diretto da Massimo Paolucci, in cui ha recitato, in veste di protagonista, al fianco di star americane, tra le quali Abel Ferrara, Thomas Araba e Daniel McVicaro.

Per la prima volta Susanna Messaggio è co-conduttrice del Festival della Canzone Cristiana. Volto noto al grande pubblico, soprattutto per la sua lunga carriera di personaggio televisivo, che l’ha vista in trasmissioni come “Portobello” di Enzo Tortora e valletta in varie trasmissioni di Mediaset, al fianco di Mike Bongiorno. Ha scritto su numerose testate nazionali, tra cui Il Giorno, il Corriere della Sera e Salve. Come conduttrice ha lavorato insieme ad altri noti personaggi della televisione italiana, conducendo Azzurro, un programma musicale molto popolare, e il Festivalbar per ben sei edizioni consecutive. Come attrice ha recitato per il grande schermo nei film “Lui è peggio di me” del regista Enrico Oldoini e in “Italian Fast Food” di Lodovico Gasparini.

“Sarà una terza edizione che vedrà due donne, conosciute dal grande pubblico, condurre insieme a me la terza edizione del Festival della Canzone Cristiana. Il Festival porrà al centro il tema del dialogo e del disarmo nucleare mediante la campagna Senzatomica e vedrà l’esibizione sul palco di ospiti internazionali della Christian Music, di cantanti e musicisti di fede ebraica, islamica e cristiana, uniti per inneggiare alla pace”. Lo ha detto il conduttore Fabrizio Venturi. “Solo pochi giorni fa ho comunicato i nomi dei concorrenti, le cui canzoni sono di levatura altissima, sia per quanto riguarda i testi, sia per quanto riguarda la parte musicale – ha continuato – Non vi è dubbio che la Christian Music stia sempre più affermandosi anche nel nostro Paese”. Dopo l’annuncio di Amadeus dei nomi dei 24 cantanti big che saliranno sul Palco dell’Ariston, c’è stato l’annuncio di Fabrizio Venturi dei nomi dei 24 concorrenti che saliranno sul Palco del Teatro del Festival della Canzone Cristiana – Fos, i quali si contenderanno i pregiati trofei creati dal prestigioso Maestro orafo Michele Affidato.

Ecco i nominativi e le rispettive canzoni dei concorrenti alla terza edizione del Festival della Canzone Cristiana. Agostino Sammarco – Amati; Andrea Caciolli – Un oceano di pace; Aystarr- Tu sei la mia luce; Carboidrati – Padre; Ellesd – JAVÉH in feat con Biancosporco; Federica Paradiso – Puoi ascoltarmi Dio? Lettera a Fouad; Gabylo – Madre Maria; Giuseppe Marchese – Un lampo nei suoi occhi; Giuseppe Santilli – Il posto di Dio (Amore nascosto); Ivano Barbanera – Una vita da non morire mai; Maia Graziano – Why Not; Marcos – Come il vento; Maurizio e Sara – Restate giovani; Migi Marton – Tu che sei; Nazzareno Carchidi – Ti prenderò teneramente; Noemi Cainero – Regina; Nova – Tu verrai; Piero Chiappano – L’amore per la strada; Raffaele Mario Arteca feat Ilenia Sala – Salvaci tu; Rosa la figlia del vento – Non ho smesso di amarti; Rosa Pirone – Passa il favore; Severance – La tua pelle; Susy – Ninnananna per le mamme; Tiziana Scala – Io canto a te.

Meloni sospende Pozzolo e striglia Fdi. E su Anas assolve Salvini

Meloni sospende Pozzolo e striglia Fdi. E su Anas assolve SalviniRoma, 4 gen. (askanews) – Giorgia Meloni ‘striglia’ il suo partito, in cui non tutti avvertono il peso della “responsabilità” e ‘assolve’ Matteo Salvini sul caso dell’inchiesta Anas che coinvolge Denis e Tommaso Verdini. Dopo due rinvii per motivi di salute, la presidente del Consiglio è arrivata alla conferenza stampa di fine anno consapevole di dover affrontare due ‘casi’ che, negli ultimi giorni, stanno mettendo in fibrillazione la maggioranza e il governo.

Il primo è quello del deputato Emanuele Pozzolo, che nella notte di Capodanno ad una festa a cui era presente anche il sottosegretario Andrea Delmastro ha portato una pistola da cui – per circostanze ancora da chiarire – è partito un colpo che ha ferito un uomo. Un episodio che ha fatto infuriare la premier, che oggi aveva pronta la risposta per cercare di chiudere la questione. Pozzolo, ha detto, ha mancato al dovere di custodire l’arma con “responsabilità e serietà” e per questo ha chiesto agli organi di garanzia di Fdi di sospenderlo. Questa vicenda, per lei, non solleva un problema di selezione della classe dirigente del partito, ma mostra un tema di “responsabilità” evidenziato anche in altri episodi. “Sicuramente – scandisce – non sono disposta a fare questa vita, con la responsabilità che ho sulle spalle, se le persone che sono intorno a me non capiscono quella responsabilità. Su questo sono rigida”. La premier perde poi la pazienza quando un cronista parla di “conduzione familiare” del suo partito. “Questa accusa continua di familismo – si scalda – comincia a stufarmi. Nell’attuale legislatura ci sono due coppie di coniugi, entrambe a sinistra: una nel Pd e una in Si. Il gruppo di Si è di 8 persone, queste due persone sono il 25% del gruppo. Non ho mai sentito accuse di familismo. E sa una cosa? Sarebbe sbagliato farlo! Chi conosce la storia di chi milita nella politica sa che la politica diventa spesso tanto altro, che quando dedichi alla politica tutto quello che hai, accade che le persone che fanno politica con te diventino anche i tuoi amici, fidanzati, tuo marito e tua moglie. Ma questo non vuol dire togliere il valore di un militante politico. Questo tema non l’ho mai posto io e non accetto che questo lavoro si faccia con me. Mia sorella è militante da 30 anni di Fdi e lavora a Fdi, forse la potevo mettere in una partecipata statale come hanno fatto per diversi altri parenti, ma non me la sono sentita”.

L’altra ‘grana’, politicamente anche più rilevante, è l’inchiesta della Procura di Roma sugli appalti Anas, che vede Tommaso Verdini agli arresti domiciliari e il padre Denis indagato. La premier è cauta, invita ad “attendere il lavoro della magistratura” ma difende il suo ministro delle Infrastrutture e vice Salvini, cercando di mettere al riparo l’esecutivo. “Sicuramente da quello che ho letto – spiega – le intercettazioni fanno riferimento al precedente governo, Salvini non viene chiamato in causa e quindi non ritengo che Salvini debba riferire in aula su questa materia”. Comunque, attacca, “è sempre un errore quando si tenta di trasformare un fatto come questo in un caso politico, in questo caso contro il governo”. Sicuramente dunque per Meloni non c’è una “questione morale” come sostenuto da Giuseppe Conte, che non può “farmi lezioni di morale” dato che “è stato indagato e non si è dimesso, Virginia Raggi è stata indagata e Conte l’ha sostenuta alla ricandidatura a sindaco, Beppe Grillo è stato indagato e Conte gli ha fatto la solidarietà”. Piuttosto, accusa, la cosa “che mi fa paura è che si consideri normale” che “persone di nomina politica” come il consigliere della Corte dei Conti Marcello Degni, “anche se nominate a incarichi super partes, si comportino da militanti politici” perché “questa è la mentalità che ha devastato le istituzioni della Repubblica” e su questo “mi attendo una risposta parte del segretario Pd Elly Schlein e magari anche da chi ha nominato questa persona”, ossia Paolo Gentiloni. La premier torna poi ad adombrare “attacchi” di chi – ma non fa esempi – “pensa di poter dare le carte”, di operare dei “condizionamenti” sull’esecutivo ma ha trovato “la persona sbagliata” perchè “non sono una persona che si spaventa facilmente”. Venendo all’anno appena iniziato, la premier annuncia che due “priorità” sono la riforma della burocrazia e la riforma della giustizia, ma anche il premierato, che inizierà il suo percorso parlamentare. “Una delle riforme più importanti che si possono regalare all’Italia, di cui vado fiera”, con cui “non tocchiamo i poteri del presidente della Repubblica” mentre “si crea un equilibrio che rafforza la stabilità del governo”. Meloni è consapevole che difficilmente la riforma raggiungerà la maggioranza qualificata in Parlamento e dunque ci sarà il referendum, ma lei non vuole fare “come Renzi” che fu costretto a dimettersi: “Il referendum – mette le mani avanti – non è su di me, perché io sono il presidente di questa nazione. Il referendum è sul futuro di questa nazione”. Per quanto riguarda la legge elettorale da associare, eventualmente, al premierato, ancora non si è fatta un’idea ma la soglia “ci deve essere per forza”, per il premio di maggioranza “ci vuole un range che non sia troppo alto tra i voti che si prendono e le persone che si eleggono” e “io sono favorevolissima al ritorno alle preferenze, all’abolizione delle liste bloccate”.

Il 2024 sarà anche un anno di test elettorali, per le comunali (su cui il centrodestra deve trovare “prima possibile” un accordo) e sulle europee che però non saranno – assicura – un’occasione per cambiare gli assetti del governo: “Non voglio e non lavoro a un rimpasto dei ministri, sono contenta della mia squadra”.

Schlein pronta a sfida con Meloni: “Ribattiamo colpo su colpo

Schlein pronta a sfida con Meloni: “Ribattiamo colpo su colpoRoma, 4 gen. (askanews) – Sarà una sfida Meloni-Schlein quella dei prossimi mesi, o almeno così pare dopo la conferenza stampa della presidente del Consiglio. Il copione, del resto, era andato già in scena a metà dicembre, quando negli stessi giorni le due leader si erano confrontate a distanza, una dal palco di Atreju l’altra dal forum Pd sull’Europa. Ora Meloni si dice pronta al confronto tv con la segretaria Pd, e dice che sarebbe un “test di alto livello” se entrambe si candidassero per le elezioni di giugno. Schlein, d’altro canto, aveva attaccato già pochi minuti prima dell’inizio della conferenza stampa e dal suo entourage si ribadisce la disponibilità ad un confronto tv – o magari anche a più di uno da qui alle europee – anche se restano da stabilire data e rete.

La dichiarazione ‘preventiva’ di Schlein era già una bocciatura, la leader Pd non aveva dubbi sulla linea che la premier avrebbe tenuto: “Fra poco assisteremo ad una conferenza stampa in cui Meloni proverà a difendere l’indifendibile”. In particolare “Meloni proverà a difendere l’indifendibile, dai disastri della manovra economica che taglia pensioni e sanità all’affossamento del salario minimo, dalla riforma costituzionale che riduce i poteri del Presidente della Repubblica allo smacco di aver accettato a testa bassa un compromesso dannoso sul Patto di Stabilità”. “Le ribatteremo punto per punto – concludeva la segretaria Pd – ma ci aspettiamo che la prima cosa che dica appena si siederà di fronte ai giornalisti è chiedere scusa per Pozzolo e pretendere le sue dimissioni”. E la replica è stata affidata ai capigruppo in Parlamento Francesco Boccia e Chiara Braga: dalla premier, affermano, solo “falsità, propaganda e attacchi ingiustificati all’opposizione”.

Dal fronte M5s Giuseppe Conte replica col sarcasmo: “Qual è il colmo per chi si definisce ‘patriota’? Fare la fine di Giorgia Meloni. La Presidente del Consiglio si è piegata a Germania e Francia per un accordo sul Patto di stabilità con cui all’Italia saranno imposti tagli e tasse per oltre 12 miliardi l’anno”. Il leader 5 stelle attacca rimproverando alla premier un atteggiamento pocoà sovranista: “In conferenza stampa non è potuta scappare dalle domande e la risposta è stata la seguente: ‘Sono soddisfatta, a condizioni date, dell’accordo che abbiamo fatto sul Patto di stabilità, chiaramente non è il Patto che avrei voluto io. E allora perché ha detto sì?”. Ma non fanno sconti nemmeno i centristi, nelle loro varie articolazioni. Carlo Calenda rimprovera la premier di avere svicolato dai veri temi: “Poco o nulla su ciò che è importante: sanità, salari, istruzione, Pnrr, politica industriale. Molte invettive contro la sinistra, qualche gossip, una spruzzata di influencer, due battute e molta cronaca. Si sente la più completa assenza di un progetto per l’Italia. Questa la sintesi della conferenza di Meloni”.

Drastico Matteo Renzi: “Mai sentite così tante bugie tutte insieme. “Buon 2024, cara presidente Meloni. Per il prossimo anno anche meno, per favore: meno post, meno bugie e soprattutto meno tasse. Facci questo regalo: almeno togli le tasse che hai messo tu”.