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Meloni: 2024 anno complesso su piano internazionale, serve Ue forte

Meloni: 2024 anno complesso su piano internazionale, serve Ue forteRoma, 19 dic. (askanews) – “Quello che si sta per chiudere è stato, sul piano internazionale, un anno particolarmente complesso. E tutto fa presagire che il 2024 non sarà da meno. Anche per questo abbiamo sempre di più bisogno di un’Europa forte e protagonista. Un attore globale capace di evitare che qualsiasi vuoto strategico possa essere riempito da altri, proiettandosi come gigante geopolitico e non solo burocratico”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio alla Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, a cui non ha potuto partecipare perchè influenzata.

“Ciò – ha aggiunto – non può prescindere dal decisivo tema dell’allargamento dell’Unione, che io amo definire riunificazione, visto che non siamo noi a stabilire chi è o non è europeo. Lo hanno deciso la geografia e la storia. Processo che avrà inevitabilmente un impatto sui meccanismi interni dell’UE e richiede una riflessione collettiva sulle riforme che saranno necessarie. Il percorso di allargamento non può prescindere dai Balcani, area che è nel cuore d’Europa e che da sempre ha un’importanza strategica per la nostra Nazione. Perché tutto quello che accade dall’altra parte dell’Adriatico ha inevitabilmente un riflesso immediato su di noi e l’Italia ha una grande responsabilità verso i Balcani. Per questo, stiamo fortemente investendo sul rilancio della presenza e dell’impegno dell’Italia in questa regione, dal punto di vista politico, culturale ed economico”.

Meloni: con Albania accordo di respiro europeo, Italia esempio

Meloni: con Albania accordo di respiro europeo, Italia esempioRoma, 19 dic. (askanews) – “Il Protocollo Italia-Albania è un altro tassello della nostra strategia per combattere i trafficanti e permettere l’ingresso sul territorio europeo solamente a chi ha diritto alla protezione internazionale. È un accordo dal grande spirito europeo, che consentirà di sperimentare un modello virtuoso di cooperazione operativa tra uno Stato Ue e uno extra-Ue, e che non a caso sta suscitando concreto interesse anche in altre nazioni dell’Unione”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio alla Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, a cui non ha potuto partecipare perchè influenzata.

“Segnali importanti – aggiunge – che smentiscono chi sosteneva che le cose, anche sul fronte delle politiche dell’immigrazione, non potessero cambiare e che non c’era spazio per soluzioni innovative e coraggiose. L’Italia è diventata un esempio per l’Europa, e vuole continuare ad esserlo”.

Ddl concorrenza, con 153 sì Camera approva definitivamente

Ddl concorrenza, con 153 sì Camera approva definitivamenteRoma, 19 dic. (askanews) – Con 153 voti a favore, 93 contrari e 16 astenuti la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, approvato dal Senato in prima lettura il 15 novembre.

I settori sui quali il provvedimento interviene riguardano, tra l’altro, l’energia, la promozione dell’utilizzo dei contatori di ultima generazione, il cold ironing, le assegnazioni delle concessioni del commercio al dettaglio, la sanità. L’approvazione della legge annuale sulla concorrenza rientra nelle condizioni previste dalla Commissione europea per ottenere le risorse del Pnrr.

Lsa

Omicidio Saman Abbas: ergastolo ai genitori e 14 anni allo zio

Omicidio Saman Abbas: ergastolo ai genitori e 14 anni allo zioBologna, 19 dic. (askanews) – Ergastolo al padre e alla madre, 14 anni di carcere allo zio e assoluzione per i 3 cugini. E’ la sentenza di primo grado del tribunale di Reggio Emilia nell’ambito del processo per l’omicidio e la soppressione del cadavere di Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane uccisa nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021 a Novellara per essersi opposta a un matrimonio combinato. Il suo cadavere venne ritrovato dopo oltre un anno di ricerche, a metà novembre 2022, in un casolare vicino a casa, grazie alle indicazioni dello zio.

La Procura reggiana aveva chiesto condanne all’ergastolo per il padre Shabbar Abbas – che è detenuto nel carcere di Modena – e per la madre Nazia Shaheen – ancora latitante in Pakistan – e 30 anni per gli altri imputati (26 con le attenuanti generiche): lo zio della ragazza Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, tutti detenuti. Il giudice alla fine ha confermato le richieste dei pm, ma ha stabilito che i cugini sono estranei ai fatti. Padre, zio e cugini erano tutti presenti oggi in aula per l’udienza conclusiva con le controrepliche delle difese. In mattinata il padre di Saman, arrestato in Pakistan un anno fa, nel novembre 2022, ha pronunciato dichiarazioni spontanee davanti al giudice per oltre un’ora e mezza. “Non sono un animale, anche io voglio sapere chi l’ha ammazzata” ha detto Shabbar Abbas che in aula ha parlato in italiano. “Ho sentito parlare di un matrimonio combinato, anche questo non è vero – ha spiegato tra le lacrime il padre -. Lei era contenta. Era una persone intelligente, forte” che però “diceva anche bugie”.

Critico anche verso l’altro figlio, che con le sue rivelazioni ha incolpato i familiari: “Ho sentito tante parole false che mi fanno sentire molto male – ha aggiunto Shabbar Abbas -. La sua lingua ha parlato, il suo cuore non ha parlato. Lui ha detto tutte le bugie”.

Ddl sicurezza atteso in Parlamento, è bandiera ma ora altre priorità

Ddl sicurezza atteso in Parlamento, è bandiera ma ora altre prioritàRoma, 19 dic. (askanews) – La premier Giorgia Meloni si era detta “orgogliosa”, sui social, dopo il via libera del Consiglio dei ministri al pacchetto sicurezza. Il provvedimento “sarà trasferito” alle Camere “a breve”, aveva affermato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante la conferenza stampa seguita al Cdm del 16 novembre. Ma i tre disegni di legge che lo compongono (il pacchetto sicurezza e altri due testi sulla “funzionalità” del comparto Sicurezza e una delega sulla polizia municipale) sono spariti dai radar da oltre un mese e, a quanto si apprende, non sono stati ancora bollinati dalla Ragioneria generale dello Stato.

Il pacchetto sicurezza dà ampio spazio a molti temi- bandiera della destra (in particolare Lega e Fdi) e ha fatto da ‘collettore’ di diverse proposte di legge che erano state depositate in Parlamento: dalle misure sulle borseggiatrici nei metrò al reato di blocco stradale, al contrasto alle occupazioni abusive. Si sono pure ripescati emendamenti della maggioranza dichiarati inammissibili in qualche commissione, come la norma che introduce il reato di detenzione di materiale contenente istruzioni per confezionare ordigni. Un tweet di Meloni aveva riassunto quelli che si volevano evidenziare: “Più tutele per le Forze dell’Ordine. Contrasto alle occupazioni abusive con procedure ‘lampo’ per la liberazione degli immobili e l’introduzione di un nuovo delitto che prevede la reclusione da 2 a 7 anni contro gli occupanti abusivi. Stretta sulle truffe commesse ai danni degli anziani e delle persone più fragili, con un aumento della pena di reclusione da 2 a 6 anni per il reato di truffa aggravata. Misure specifiche anti-borseggio e contro chi impiega i minori nell’accattonaggio, in particolare nelle metro e nelle stazioni. Introduzione di un nuovo reato per punire chi partecipa e/o organizza rivolte nelle carceri. Stretta contro i blocchi stradali, fenomeni che si stanno moltiplicando e che creano enormi disagi ai cittadini, verso chi impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo”: non scatterà più la sanzione amministrativa ma fino a due anni di carcere (l’ultimo blocco in ordine di tempo quello di ieri degli attivisti di Ultima Generazione a Roma).

Diversi dunque gli interventi sul codice penale. Tanto che le opposizioni avevano ironizzato sul profilo garantista del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Si può “presagire una stretta securitaria micidiale, ancora nuovi reati, il ministro Nordio evidentemente si è definitivamente convertito al panpenalismo, più armi, più repressione, più esibizione di muscolare potere” (Luana Zanella di Avs tra i tanti commenti del giorno dopo). Tra gli addetti ai lavori, l’Unione delle camere penali, avevano espresso un giudizio pesante: “La irrazionale moltiplicazione delle fattispecie di reato e l’aggravamento delle pene, in violazione anche del principio di offensività e di proporzionalità, rispondono alla più tipica logica del populismo giustizialista e del diritto penale simbolico che mirano esclusivamente a lucrare consenso, facendo leva sul sentimento di insicurezza strumentalmente diffuso nella collettività”. Sotto i riflettori era finita anche l’autorizzazione agli agenti di pubblica sicurezza a portare, senza licenza, fuori servizio, una seconda arma al posto di quella di ordinanza. Complice probabilmente l’ampio ventaglio delle misure, la corsia preferenziale dei numerosi decreti legge e il Parlamento impegnato sulla manovra, stanno passando avanti altre priorità. Fors’anche il fatto che, per il governo, ogni giorno ha la sua pena. Fonti di maggioranza, tuttavia, assicurano che sul punto non ci sono problemi interni ai partiti di centrodestra, e sostengono che “tra gennaio e febbraio” il cantiere parlamentare si aprirà.

Mutui, raddoppia preferenza italiani per il tasso variabile

Mutui, raddoppia preferenza italiani per il tasso variabileRoma, 19 dic. (askanews) – Si allunga di oltre due anni la media della durata dei mutui nel 2023 e la preferenza degli italiani per il tasso variabile raddoppia. E’ quanto emerge da un rapporto Euroansa per CENTURY 21 Italia sui nuovi trend per i mutui erogati nel 2023. Oltre 2 anni di durata in più rispetto al 2022, crescita della preferenza per il tasso variabile e prevalenza di acquisti per la prima casa. Questi i trend più importanti del 2023 che emergono dall’analisi del mercato dei mutui di quest’anno e confrontandolo con quello degli anni passati nel rapporto di Euroansa, società di mediazione del credito, per CENTURY 21 Italia, branch italiana del colosso real estate statunitense, realizzato in occasione del lancio della loro partnership. Stando al rapporto il dato più rilevante che emerge ha a che fare con la durata dei mutui: rispetto agli anni passati, il 2023 vede la durata media dei mutui allungarsi e di molto. Se compariamo il 2022 con il 2023 vediamo che l’aumento della durata delle rate è di 25 mesi, oltre due anni. “Questo accade perché i tassi d’interesse si sono alzati e quindi, per riuscire a finanziare lo stesso importo di mutuo, c’è bisogno di più tempo” dice Marco Tilesi, CEO di CENTURY 21 Italia. E questo si rispecchia anche nell’importo erogato che per il 2023 si attesta sui 131,2 mila euro e che a differenza della durata, non è molto diverso da quello dell’anno scorso o della media degli ultimi anni. Nel 2022, infatti, era 130,5 mila euro, così come dal 2018 al 2022. “Le persone hanno potuto prendere circa la stessa quantità di denaro, ma per ripagarla hanno bisogno di dividerla in un numero maggiore di rate” aggiunge Tilesi. Raddoppiano rispetto al 2022 gli italiani che scelgono il tasso variabile al posto di quello fisso: se l’anno scorso, infatti, erano il 6,63%, nel 2023 arrivano a quasi il 14%, con un tasso fisso che, pur rimanendo il preferito degli italiani, cala nelle scelte dal 83% al 75%. “Con l’aumento dei tassi, aumentano le persone che scelgono il tasso variabile perché sperano che con il passare del tempo la rata vada riducendosi” dice Tilesi, che continua “Ma non è solo questo: il tasso variabile, non proteggendo l’acquirente dalla fluttuazione dei tassi, è più basso del fisso e nell’immediato questo permette a chi prende il mutuo di avere una migliore capacità di affrontare il pagamento”. Ma non solo “Attualmente – aggiunge Olivia Bernacchi, direttore commerciale di Euroansa – si sta verificando una diminuzione dell’IRS ( parametro di riferimento del tasso fisso). Le banche stanno già proponendo condizioni di tasso finito concorrenziali, questo comporterà, molto probabilmente, una inversione di scelta. È evidente che, in un contesto in continua evoluzione, la figura professionale del consulente del credito cresce di importanza nella scelta migliore da fare nei diversi momenti di mercato”. Nel 2023 c’è stata una maggiore concentrazione sui prestiti per l’acquisto della prima casa. Sono crollati surroghe, consolidamenti e sostituzioni del mutuo perché, spiega Tilesi “non c’è motivo di sostituire un mutuo preso negli anni passati ad un tasso più basso quando oggi quello stesso mutuo avrebbe un tasso molto più alto”.

La Cassazione: nell’assegno di mantenimento conta anche la convivenza

La Cassazione: nell’assegno di mantenimento conta anche la convivenzaMilano, 19 dic. (askanews) – Per quantificare l’esatto ammontare dell’assegno di mantenimento in caso di divorzio “va computato anche il periodo della convivenza prematrimoniale”. E’ il principio sancito dalla Corte di Cassazione in una sentenza delle Sezione Uniti Civili.

“Ai fini dell’attribuzione e della quantificazione, dell’assegno divorzile, avente natura, oltre che assistenziale, anche perequativo-compensativa, nei casi peculiari in cui il matrimonio si ricolleghi a una convivenza prematrimoniale della coppia, avente i connotati di stabilità e continuità, in ragione di un progetto di vita comune, dal quale discendano anche reciproche contribuzioni economiche, laddove emerga una relazione di continuità tra la fase ‘di fatto’ di quella medesima unione e la fase ‘giuridica’ del vincolo matrimoniale, va computato anche il periodo della convivenza prematrimoniale”, si legge nel dispositivo della sentenza 35385 depositata ieri. Secondo i giudici in ermellino (presidente Pasquale D’Ascola, relatore Giulia Iofrida), infatti, “ai fini della necessaria verifica del contributo fornito dal richiedente” bisogna tenere in considerazione “l’esistenza, durante la convivenza prematrimoniale, di scelte condivise dalla coppia che abbiano conformato la vita all’interno del matrimonio e cui si possano ricollegare, con accertamento del relativo nesso causale, sacrifici o rinunce, in particolare, alla vita lavorativa/professionale del coniuge economicamente più debole, che sia risultato incapace di garantirsi un mantenimento adeguato, successivamente al divorzio”.

”A cena con gli dei” è il nuovo singolo di Biagio Antonacci

”A cena con gli dei” è il nuovo singolo di Biagio AntonacciRoma, 19 dic. (askanews) – Anticipato ieri da un breve annuncio sui suoi canali social, Biagio Antonacci torna venerdì 29 dicembre con un nuovo singolo “A cena con gli dei”, un brano uptempo in perfetto stile Antonacci che anticipa l’uscita dell’album di inediti previsto per il 12 gennaio 2024 (pubblicato su etichetta Iris e distribuito da Epic Records/Sony Music Italy).

È Antonacci a raccontare il suo nuovo singolo, una canzone potente che parla di relazioni e di consapevolezza: “A cena con gli dei è una canzone che parla di inizi, di come sia difficile lasciare andare e di quanto l’ego personale influisca sul processo di consapevolezza. Quando un rapporto finisce restiamo meravigliati. Pensiamo di aver dato il massimo e dunque chi può essere meglio di noi? Solo degli dei”, come Biagio canta in “voglio comprarti un leone ma non si può fare, o non morire d’amore ma non si può fare, volevo farlo davvero”. Antonacci prosegue poi: “Quando inizia il processo della consapevolezza, che passa anche da una dolorosa solitudine come canto in “la solitudine spreca il tempo di una persona normale”, capisci che spesso le relazioni sono dei ‘regimi’, fatte di regole. Quando si innescano queste dinamiche qual è la naturale reazione? Spostarsi verso il confine di un rapporto che diventa un terreno minato (“Io sottomesso al regime, mi sposto verso il confine, se cado dentro le spine, se salto sopra le mine, non mi venire a cercare”.) Ormai è tardi, tu sei già a cena con gli dei”.

Nell’ultimo anno Biagio Antonacci ha portato la sua musica nei palazzetti di tutta Italia con il Palco Centrale Tour e nelle location più belle del nostro Paese con Biagio Antonacci Estate 2023, una serie di date che hanno permesso al cantautore di ripercorrere i più grandi successi della sua trentennale carriera.

Giorgia Meloni leader dei social media nel 2023

Giorgia Meloni leader dei social media nel 2023Milano, 19 dic. (askanews) – E’ Giorgia Meloni nel 2023 la leader dei social tra i politici italiani, a seguire Elly Schlein, Matteo Salvini e Giuseppe Conte. In fondo classifica Carlo Calenda, Antonio Tajani e Matteo Renzi. La presidente del Consiglio è solida nella comunicazione, in grado di aumentare la platea di utenti che la seguono: +33,8% che equivale a 1 milione e 840mila utenti acquisiti nel corso dell’anno. Buono l’engagement, soprattutto su Instagram (3,07%) e TikTok (3,06%). L’analisi, chiusa in data 8 dicembre, è stata condotta da DeRev, società di strategia e comunicazione digitale, che ha misurato la performance dei politici sui social network nel 2023.

Nel corso dell’anno in difficoltà Giuseppe Conte e Matteo Renzi: il primo perde follower su Instagram e Facebook, restando a galla unicamente grazie a TikTok (dove ne guadagna 165mila); il secondo perde seguito su X. Più articolata la fotografia di Elly Schlein, che conquista la seconda posizione della classifica grazie a un unico exploit nelle due settimane interessate dalla sua elezione alla segreteria del Pd, durante la quale ha quasi raddoppiato il numero di follower totali, arrivando a 789.805, ma senza poi capitalizzare davvero la nuova visibilità. “È indicativo che Elly Schlein sia l’unico leader a essere assente da TikTok – ha fatto notare il ceo di DeRev, Roberto Esposito. “Ciò denota o una mancanza di strategia o un disinteresse per i giovani al di sotto dei 25 anni. Anche sugli altri social, comunque, la sua comunicazione è estremamente debole e inefficace: ha pubblicato soltanto 943 post nell’anno, meno di chiunque altro, con risultati di engagement e di crescita piuttosto modesti. Di fatto, sta reiterando gli errori comunicativi di Enrico Letta, appiattendosi su una narrazione chiusa, di partito e poco coinvolgente”.

Chi pubblica di più sono Carlo Calenda e Matteo Salvini: Calenda con 7.695 post si concentra su X, Salvini ne conta 6.257 sulle varie piattaforme (4,57 al giorno). Dei 100 post più popolari pubblicati dai leader politici nel 2023, 66 sono su TikTok. Tra i primi 20, 11 sono di Meloni, molti dei quali dedicati alle visite in India, dove la presidente del Consiglio potrebbe aver trovato una percentuale importante di nuovi follower; cinque sono di Conte, che su TikTok riesce in un dialogo al momento scricchiolante con le platee di Instagram e Facebook; quattro, infine, sono di Salvini, con i cavalli di battaglia centrati sulla cronaca.

Giorgia Meloni leader dei social nel 2023, Renzi e Conte in affanno

Giorgia Meloni leader dei social nel 2023, Renzi e Conte in affannoMilano, 19 dic. (askanews) – E’ Giorgia Meloni nel 2023 la leader dei social tra i politici italiani, a seguire Elly Schlein, Matteo Salvini e Giuseppe Conte. In fondo classifica Carlo Calenda, Antonio Tajani e Matteo Renzi. La presidente del Consiglio è solida nella comunicazione, in grado di aumentare la platea di utenti che la seguono: +33,8% che equivale a 1 milione e 840mila utenti acquisiti nel corso dell’anno. Buono l’engagement, soprattutto su Instagram (3,07%) e TikTok (3,06%). L’analisi, chiusa in data 8 dicembre, è stata condotta da DeRev, società di strategia e comunicazione digitale, che ha misurato la performance dei politici sui social network nel 2023.

Nel corso dell’anno in difficoltà Giuseppe Conte e Matteo Renzi: il primo perde follower su Instagram e Facebook, restando a galla unicamente grazie a TikTok (dove ne guadagna 165mila); il secondo perde seguito su X. Più articolata la fotografia di Elly Schlein, che conquista la seconda posizione della classifica grazie a un unico exploit nelle due settimane interessate dalla sua elezione alla segreteria del Pd, durante la quale ha quasi raddoppiato il numero di follower totali, arrivando a 789.805, ma senza poi capitalizzare davvero la nuova visibilità. “È indicativo che Elly Schlein sia l’unico leader a essere assente da TikTok – ha fatto notare il ceo di DeRev, Roberto Esposito. “Ciò denota o una mancanza di strategia o un disinteresse per i giovani al di sotto dei 25 anni. Anche sugli altri social, comunque, la sua comunicazione è estremamente debole e inefficace: ha pubblicato soltanto 943 post nell’anno, meno di chiunque altro, con risultati di engagement e di crescita piuttosto modesti. Di fatto, sta reiterando gli errori comunicativi di Enrico Letta, appiattendosi su una narrazione chiusa, di partito e poco coinvolgente”.

Chi pubblica di più sono Carlo Calenda e Matteo Salvini: Calenda con 7.695 post si concentra su X, Salvini ne conta 6.257 sulle varie piattaforme (4,57 al giorno). Dei 100 post più popolari pubblicati dai leader politici nel 2023, 66 sono su TikTok. Tra i primi 20, 11 sono di Meloni, molti dei quali dedicati alle visite in India, dove la presidente del Consiglio potrebbe aver trovato una percentuale importante di nuovi follower; cinque sono di Conte, che su TikTok riesce in un dialogo al momento scricchiolante con le platee di Instagram e Facebook; quattro, infine, sono di Salvini, con i cavalli di battaglia centrati sulla cronaca.