Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Edi Rama ad Atreju: Albania Paese “fratello d’Italia”

Edi Rama ad Atreju: Albania Paese “fratello d’Italia”Roma, 16 dic. (askanews) – Per l’Albania “sarà sempre un privilegio considerarsi come l’amico speciale dell’Italia e penso che noi dobbiamo fare di tutto per essere il Paese fratello d’Italia”. Lo ha detto, parlando del patto sui migranti tra i due Paesi, il primo ministro di Tirana, Edi Rama.

“Grazie, sono onorato di essere qui e avere la possibilità di comunicare in un’altra famiglia politica”, ha detto Rama, ospite di Atreju, la manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia, “E’ sempre importante non dimenticare che alla fine la qualità della vita comune, la qualità della democrazie non si basa su quanto siamo d’accordo, ma in che modo siamo capaci di gestire i nostri disaccordi. A me sembra che si è fatto un rumore sproporzionato sulla storia di questo accordo, che è un accordo secondo me naturalissimo tra due Paesi con nomi diversi ma che io vedo come due parti dello stesso popolo”. “Per noi l’Italia è sempre stata parte di noi, anche quando non potevamo arrivare dall’altra sponda del mare”, ha aggiunto Rama, “Per quello che l’Italia ha mostrato a noi, dal primo momento del riabbraccio dopo la lunga e terribile storia dell’isolamento comunista, è abbastanza per capire che “nessuno si deve meravigliare, sorprendere, spaventare quando noi facciamo accordi di comune intendimento delle cose e di comune beneficio. Per noi è sempre un onore dare una mano quando l’Italia ce lo chiede e sarà sempre un privilegio contarsi come l’amico speciale dell’Italia. Penso che noi dobbiamo fare di tutto per essere il Paese fratello d’Italia”.

Coppa dei Club Padel MSP, tutto pronto per la nona edizione

Coppa dei Club Padel MSP, tutto pronto per la nona edizioneRoma, 16 dic. (askanews) – Torna la Coppa dei Club, il più grande campionato amatoriale a squadre organizzato da Msp Italia, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni. Nell’edizione 2023, per la sola fase di Roma e provincia, furono ben 168 le squadre, in rappresentanza di ben 91 circoli: un lungo cammino che ha portato i club a sfidarsi, con la vittoria del Padel Colli Portuensi nella fase provinciale e del Pelota Padel di Latina in quella nazionale disputata a Terni nel luglio scorso.

L’edizione 2024, la nona della Coppa dei Club, si presenta con tante aspettative e tanta attesa da parte dei circoli, che già da mesi – sottolinea una nota – si stanno preparando per allestire roster di livello ma soprattutto regalare ai propri soci un’esperienza di assoluto divertimento e aggregazione. Proprio per gestire l’elevato numero di squadre iscritte, il comitato organizzatore ha deciso di prorogare la scadenza dei termini dal 15 al 31 dicembre, per consentire ai circoli di formalizzare l’iscrizione e partecipare al torneo. Il sorteggio, in diretta streaming, si terrà il 24 gennaio con la prima giornata della fase a gironi fissata invece per il weekend del 3 e 4 febbraio. Anche in questa nona edizione della Coppa dei Club MSP, padel sarà sinonimo di inclusione. Ci saranno infatti numerose squadre che schiereranno giocatori con disabilità motorie, come le pioniere Sportinsieme di Roma e la Ecopadel. Il torneo potrà contare sul patrocinio di Roma Capitale e della Regione Lazio, con la squadra vincitrice delle finali di Roma e provincia in programma a maggio che sarà premiata in Campidoglio.

“Abbiamo deciso di prorogare i termini per le iscrizioni alla Coppa dei Club in virtù dell’altissimo numero di richieste – ha spiegato il responsabile del settore padel di MSP Italia, Claudio Briganti -. L’obiettivo, alla portata, è quello di raggiungere le 200 squadre iscritte per la sola fase di Roma e provincia”.

Rama ad Atreju: Albania fa di tutto per essere Paese ‘fratello d’Italia’

Rama ad Atreju: Albania fa di tutto per essere Paese ‘fratello d’Italia’Roma, 16 dic. (askanews) – Per l’Albania “sarà sempre un privilegio considerarsi come l’amico speciale dell’Italia e penso che noi dobbiamo fare di tutto per essere il Paese fratello d’Italia”. Lo ha detto, parlando del patto sui migranti tra i due Paesi, il primo ministro di Tirana, Edi Rama.

“Grazie, sono onorato di essere qui e avere la possibilità di comunicare in un’altra famiglia politica”, ha detto Rama, ospite di Atreju, la manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia, “E’ sempre importante non dimenticare che alla fine la qualità della vita comune, la qualità della democrazie non si basa su quanto siamo d’accordo, ma in che modo siamo capaci di gestire i nostri disaccordi. A me sembra che si è fatto un rumore sproporzionato sulla storia di questo accordo, che è un accordo secondo me naturalissimo tra due Paesi con nomi diversi ma che io vedo come due parti dello stesso popolo”. “Per noi l’Italia è sempre stata parte di noi, anche quando non potevamo arrivare dall’altra sponda del mare”, ha aggiunto Rama, “Per quello che l’Italia ha mostrato a noi, dal primo momento del riabbraccio dopo la lunga e terribile storia dell’isolamento comunista, è abbastanza per capire che “nessuno si deve meravigliare, sorprendere, spaventare quando noi facciamo accordi di comune intendimento delle cose e di comune beneficio. Per noi è sempre un onore dare una mano quando l’Italia ce lo chiede e sarà sempre un privilegio contarsi come l’amico speciale dell’Italia. Penso che noi dobbiamo fare di tutto per essere il Paese fratello d’Italia”.

Papa Francesco: sarà un Natale doloroso soprattutto in Terra Santa

Papa Francesco: sarà un Natale doloroso soprattutto in Terra SantaCittà del Vaticano, 16 dic. (askanews) – Quello che si sta avvicinando sarà un Natale doloroso a causa delle guerre in corso nel mondo, anchenella terra di Gesù. A ricordarloè stato Papa Francesco ricevendo stamane in Vaticano i Figuranti del Presepio Vivente della Basilica di Santa Maria Maggiore.

Il Papa ha voluto, in particolare, rivolgere un “pensiero è per i nostri fratelli e sorelle di Betlemme, la Betlemme di oggi. E naturalmente si estende a tutti gli abitanti della Terra dove Gesù è nato, è vissuto, è morto e risorto. Sappiamo qual è la situazione, a causa della guerra, conseguenza di un conflitto che dura da decenni. Allora la vostra rappresentazione dev’essere vissuta in solidarietà con questi fratelli e sorelle che soffrono tanto. – ha detto Francesco – Per loro si preannuncia un Natale di dolore, di lutto, senza pellegrini, senza celebrazioni. Non vogliamo lasciarli soli. Siamo loro vicini con la preghiera, con l’aiuto concreto e anche con il vostro Presepe Vivente, che ricorda a tutti come la sofferenza di Betlemme sia una ferita aperta per il Medio Oriente e per il mondo intero. Questo Natale – ha concluso – pensiamo, pensiamo alla Terra Santa”.

Sangiuliano: Toni Negri cattivo maestro, ma la sua vicenda è complessa

Sangiuliano: Toni Negri cattivo maestro, ma la sua vicenda è complessaRoma, 16 dic. (askanews) – “Toni Negri fu un cattivo maestro perché, dopo il ’68, il passaggio dal movimentismo giovanile alla pagina buia degli anni di piombo, con il terrorismo di destra e di sinistra, causò tante vittime innocenti. In termini giuridici, poi, una cosa è l’espressione delle idee, un’altra è la pratica materiale della violenza”. Così il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano alla trasmissione di Radio 24 “Amici e nemici – l’informazione della settimana” condotta da Lucia Annunziata e Daniele Bellasio sulla scomparsa, a Parigi, del leader di Autonomia operaia. “Ricordo inoltre che Toni Negri andò in Parlamento con i radicali – ha continuato il ministro – prima di rompere con Pannella. Certamente, Negri è stato un cattivo maestro, poi però bisogna valutare la sua vicenda in tutta la sua complessità”.

Prodi parla al Pd : noi riformisti dobbiamo fare l’Europa federale

Prodi parla al Pd : noi riformisti dobbiamo fare l’Europa federaleRoma, 16 dic. (askanews) – “Non è presto (per riflettere sull’Europa, ndr) è la nostra sfida, la sfida di noi riformisti è completare l’Europa, fare l’Europa federale”. Lo ha detto l’ex premier Romano Prodi parlando all’evento ‘L’Europa che voglliamo’.

“Soprattutto – ha aggiunto – un’Europa che sia unita, forte, che torni a essere rilevante nel mondo. La tristezza maggiore che ho provato da quando sono uscito dalla politica è vedere come si sia affievolito l’interesse per l’Europa dei giovani per l’irrilevanza progressiva che l’europa ha avuto di fronte ai giganti usa e cina. Dobbiamo completare un progetto che ci ha portato tanti benefici, tanti vantaggi e che è ancora incompiuto”.

Natale, Confcommercio: 73,2% italiani farà regali, 186 euro spesa media

Natale, Confcommercio: 73,2% italiani farà regali, 186 euro spesa mediaRoma, 16 dic. (askanews) – Per la prima volta dal 2019, aumenta rispetto all’anno precedente la quota degli italiani che farà i regali di Natale (73,2% contro il 72,7% dell’anno scorso). Aumenta anche il budget che viene messo a disposizione per i regali, pari a 186 euro in media pro capite, contro 157 euro dello scorso anno. Della tredicesima, comunque, solo una piccola parte sarà destinata ai regali (il 18,5%), mentre il grosso se ne andrà per pagare tasse e bollette (24,9%) e per le spese per la casa (23,7%). Da segnalare inoltre che sono sempre di più coloro che spenderanno complessivamente più di 300 euro per i regali (l’8,3% contro il 2,8% dello scorso anno).

Questi, in sintesi, i principali risultati di un’indagine sui consumi di Natale 2023 realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research. I prodotti enogastronomici (con il 72,7% delle preferenze) si confermano in cima alla lista, seguiti da giocattoli (50,1%), prodotti di bellezza (49,6%), abbigliamento (49,4%) e libri (41,6%). Tra i regali che registrano l’incremento maggiore rispetto al 2022 si segnalano i prodotti per la cura della persona (+8,6%), i gioielli (+7,9%) e i trattamenti di bellezza (+6,7%). Considerando i regali acquistati online, prevalgono le carte regalo (83,4%) e gli abbonamenti streaming (77,8%), seguiti da libri ed ebook (65,2%) e film, dvd e musica digitale (38,7%).

Per quanto riguarda i canali di acquisto dei regali, Internet (68,5%) rimane il canale più gettonato e in crescita del 4% rispetto all’anno scorso, ma aumentano anche gli acquisti presso i negozi di vicinato passati dal 45% al 48,3% e presso le catene della distribuzione organizzata. Stabili gli acquisti presso outlet e spacci e quelli nei punti vendita del commercio equo e solidale.

E’ morto Toni Negri, fondatore di Autonomia operaia

E’ morto Toni Negri, fondatore di Autonomia operaiaRoma, 16 dic. (askanews) – E’ morto stanotte, nella sua casa di Parigi, il filosofo, politologo, attivista, saggista, accademico e politico italiano, Toni Negri. Tra gli anni sessanta e gli anni settanta, fu uno dei maggiori teorici del marxismo operaista e fondò Autonomia operaia. Aveva 90 anni. La notizia è stata data dalla moglie, la filosofa Judith Revel.

Toni Negri fu u incarcerato e processato, all’interno del processo 7 aprile, con l’accusa di aver partecipato ad atti terroristici e d’insurrezione armata. Assolto da queste imputazioni, fu poi nuovamente condannato a 12 anni di carcere per associazione sovversiva e concorso morale in una rapina. Tra i principali teorici del marxismo operaista, autore di numerosi saggi su Hegel, Marx, Spinoza, negli anni Novanta aveva pubblicato “Impero” (un testo che ebbe grande influenza nel dibattito sulla globalizzazione a cavallo tra i due secoli) e altri saggi con Michel Hardt.

Confcommercio: più regali per Natale, alimentari e giocattoli in testa

Confcommercio: più regali per Natale, alimentari e giocattoli in testaRoma, 16 dic. (askanews) – Più doni sotto l’albero di Natale. Il 73,2% degli italiani farà acquisti per i regali di Natale, contro il 72,7% dell’anno scorso, ed è la prima volta, dal 2019, che si registra un aumento rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dall’indagine sui consumi di Natale 2023 realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research.

Tra le tipologie di articoli, si regaleranno, dunque, soprattutto prodotti enogastronomici (72,27%), giocattoli (50,1%), prodotti per la cura della persona (49,6%), capi di abbigliamento (49,4%), con un trend in aumento rispetto al 2022. Tra i regali acquistati online, prevalgono le carte regalo (83,4%) e gli abbonamenti streaming (77,8%), seguiti da libri ed ebook (65,2%) e film, dvd e musica digitale (38,7%).

Quanto al budget stanziato per i regali, diminuisce la percentuale di italiani che spenderanno fino a 300 euro per i regali di Natale (sono il 91,7% contro il 97,2% del 2022). Di contro, aumenta sensibilmente la quota di coloro che spenderanno oltre 300 euro (8,3% contro il 2,8% dell’anno scorso). La spesa media che gli italiani destineranno ai regali di Natale sarà di 186 euro a persona. Nel 2022 è stata di 157 euro. Internet (68,5%) rimane il canale d’acquisto più gettonato e in crescita del 4% rispetto all’anno scorso; ma aumentano anche gli acquisti presso i negozi di vicinato passati dal 45% al 48,3% e presso le catene della distribuzione organizzata. Stabili gli acquisti presso outlet e spacci e quelli nei punti vendita del commercio equo e solidale.

Tra coloro che percepiscono la tredicesima, un quarto la userà per pagare tasse e bollette, il 23,7% per affrontare spese per la casa e la famiglia, mentre il 18,5% la utilizzerà per acquistare i regali di Natale. Anche se in calo rispetto all’anno scorso, la prima quindicina di dicembre si conferma il periodo dove si concentrano i maggiori acquisti di regali di Natale (46,4%), ma aumenta rispetto allo scorso anno, la quota di coloro che hanno già fatto gli acquisti nella seconda metà di novembre (dal 33% al 38,9%).

Mattarella agli ambasciatori: mondo in pezzi,urge nuovo multilateralismo

Mattarella agli ambasciatori: mondo in pezzi,urge nuovo multilateralismoRoma, 15 dic. (askanews) – Usa toni drammatici e a tratti “apocalittici” il Capo dello Stato per descrivere la situazione internazionale caratterizzata da guerre e conflitti, “il mondo è in pezzi”, dice parafrasando Papa Francesco che dieci anni fa parlò di “guerra mondiale a pezzi”. Una situazione non più governata dagli organismi internazionali che hanno bisogno di una riforma strutturale.

Sergio Mattarella ha ricevuto oggi al Quirinale per il tradizionale scambio di auguri di fine anno gli ambasciatori di tutti i paesi con cui l’Italia intrattiene relazioni diplomatiche, (anche quest’anno non sono stati invitati il rappresentante della Russia e della Bielorussia) e ha tracciato un bilancio di questo 2023 non nascondendo la sua preoccupazione per come le crisi non solo non si siano risolte rispetto a un anno fa ma anzi si siano aggravate: “Un anno fa in questa stessa occasione concludevo il mio saluto auspicando il ripristino di una pace giusta per l’Ucraina. Dobbiamo invece constatare, purtroppo, che non soltanto Kiev è ancora impegnata a difendersi dall’inaccettabile aggressione russa, ma che molte altre aree del nostro globo sono oggi in condizioni di maggiore precarietà rispetto allo scorso anno”. E’ una ‘guerra mondiale a pezzi’ come l’aveva definita Papa Francesco dieci anni fa, dice il Presidente della Repubblica, secondo il quale “quel monito, oggi più che mai attuale, non deve essere ignorato e richiede una più consapevole lettura della realtà”.

“Lo stato del mondo sul finire di questo 2023 ci impone di superare la superficiale sottovalutazione con cui si assiste al moltiplicarsi delle crisi e dei drammi umani che comportano” insiste elencando le principali aree di crisi che stanno sconvolgendo il mondo: il Medio Oriente per gli attacchi terroristici di Hamas contro “inermi cittadini israeliani”. “Assassinii e brutalità verso cui rinnovo la più forte e ferma condanna della Repubblica Italiana”. Ma anche la reazione israeliana non sta portando a una soluzione se come dicono le Nazioni Unite “la situazione a Gaza viene definita come ‘apocalittica’ – dice – e i resti dei territori sotto l’Autorità Nazionale Palestinese sono, anch’essi, preda di gravi sofferenze, per le violenze che le persone subiscono”. E ovviamente “la guerra di Mosca contro l’Ucraina che continua a provocare sofferenze indicibili alla popolazione civile e conseguenze drammatiche a livello mondiale” ma non solo, per Mattarella “l’impegno della comunità internazionale in Africa si è dimostrato insufficiente a frenare l’ondata di focolai di crisi. Così il deterioramento del quadro securitario nel Sahel ha aggravato ulteriormente l’emergenza umanitaria in atto. Gli scontri in Sudan hanno provocato migliaia di vittime nonché milioni di sfollati interni e di rifugiati”. A pagare il prezzo di questa violenza sono i più indifesi: i minori: in oltre due anni di guerra – rileva il rapporto Unicef – 6,4 milioni bambini ucraini sono risultati bisognosi di assistenza umanitaria. In Siria sono più di 13.000 i bambini che hanno perso la vita o sono stati feriti nel lungo conflitto interno; quasi altrettante sono le piccole vittime in Yemen. Ad Haiti la stragrande maggioranza di bambini vive in aree sotto il controllo di gruppi armati e rischia ogni giorno la morte, il ferimento, il reclutamento, ci colpiscono dolorosamente le oltre 5.000 piccole vittime innocenti nella striscia di Gaza”. Ecco dunque che per Mattarella “una comunità internazionale che non riesce a proteggere i suoi figli, che non è in grado di portare aiuto umanitario neanche ai fanciulli, appare inumana”.

Viviamo in una “età del caos” come la descrivono alcuni osservatori, un mondo “dove l’atto di aggressione non è più censurato come violazione ma, al contrario, viene addirittura giustificato per pretesi interessi nazionali”. E’ il segno che le regole sono saltate ma per riportare l’ordine la soluzione “è la pari dignità tra tutti i soggetti internazionali” quindi “un cambio di paradigma, che sposti definitivamente l’accento dalla competizione alla cooperazione. Il modello non può essere quello di conferenze internazionali che si limitino, di volta in volta, a fotografare contingenti rapporti di forza – avverte il capo dello Stato-. Dobbiamo essere consapevoli che il nostro pianeta, per sopravvivere, ha indispensabile necessità di un sistema multilaterale, capace di sviluppare ulteriormente forme di collaborazione e integrazione”. Mattarella ammette anche che l’attuale sistema ha fallito perchè le organizzazioni create alla fine della seconda guerra mondiale non “sono state in grado di registrare le novità, perdendo efficacia” e la soluzione non può essere creare “categorie di serie A e serie B per i membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”. Riformare ma non distruggere, sostiene il capo dello Stato, partendo dal presupposto che “la sfida principale è proprio quella della rappresentatività” quindi tener conto delle aspirazioni dei paesi più poveri, più fragili che pagano maggiormente per le crisi in atto, a partire dai principi fondamentali: la difesa dei diritti umani, la lotta alla povertà e alle disuguaglianze.

“La ‘guerra mondiale a pezzi’, porta a un mondo in pezzi”, è l’allarme del Presidente della Repubblica che invoca una “riforma strutturale del multilateralismo: “i pericoli di oggi hanno nomi diversi da quelli di ottant’anni fa, ma non sono meno temibili, e dovrebbero indurci ad agire, subito, insieme”. Di fronte alle sfide globali: pandemie, cambiamenti climatici, dalla sicurezza cibernetica, governo dell’intelligenza artificiale, “tutte le minacce a cui dobbiamo far fronte richiedono multilateralismo e cooperazione internazionale”. Mattarella però vede anche “alcuni spiragli positivi” sulla strada della cooperazione internazionale: l’inclusione dell’Unione Africana come membro permanente del G20, l’allargamento dell’Unione europea, che pure ha bisogno di riformarsi per essere davvero efficace, anche la COP28 ha raggiunto un ampio consenso sul progressivo abbandono dei combustibili fossili. Il rilancio della Nato con l’ingresso della Finlandia e per parte sua l’Italia si impegna in vista della presidenza del prossimo G7 a fare della “ricerca del dialogo un elemento portante. L’Italia non farà venire meno il proprio impegno per creare fiducia e spazi di collaborazione”.