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Usa, Mariah Carey battuta da 78enne Brenda Lee in Hot 100 natalizia

Usa, Mariah Carey battuta da 78enne Brenda Lee in Hot 100 nataliziaMilano, 5 dic. (askanews) – Una vera rivoluzione. “Rockin’ around the Christmas tree” è arrivata in cima alle classifiche di Billboard negli Stati Uniti, nella Hot 100 natalizia. Un evento storico per la musica, in primo luogo perché 65 anni dopo la sua prima pubblicazione “Rockin’” è prima, ma anche perché di solito negli ultimi anni ad arrivare sul gradino più alto del podio era sempre la stessa musica: “All I wish for Christmas is you” di Mariah Carey.

Brenda Lee, 78 anni, voce della canzone, dice alla rivista di essere così felice che potrebbe “saltare fuori dai suoi vestiti”. “Ho dei fan meravigliosi, meravigliosi che sono stati con me dalla prima volta che ho aperto la bocca per cantare. Sono stati con me tutto il tempo e sono più felice per loro che per me stessa. Non puoi far star zitta una bella canzone”, dice. La canzone è nota a molti grazie al film natalizio “Mamma ho perso l’aereo” del 1990. “Lee, il cui spirito indomabile e la cui voce potente, fin da bambina, le hanno fatto guadagnare il soprannome di “Little Miss Dynamite”, ha registrato “Rockin’” quando aveva solo 13 anni” spiegano dalla rivista. Eppure, mai come in questo caso, meglio tardi che mai.

Pil, Istat: crescita in rallentamento, +0,7% nel 2023 e nel 2024

Pil, Istat: crescita in rallentamento, +0,7% nel 2023 e nel 2024Roma, 5 dic. (askanews) – Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,7% sia nel 2023 sia nel 2024, in rallentamento rispetto al 2022. Lo ha reso noto l’Istat che ha diffuso le prospettive per l’economia italiana.

Nel biennio di previsione, l’aumento del Pil verrebbe sostenuto principalmente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte (+0,8 punti percentuali nel 2023 e +0,7 p.p. nel 2024) a fronte di un contributo della domanda estera netta marginalmente negativo nel 2023 (-0,1 p.p.) e nullo nel 2024. Il contributo delle scorte è, invece, previsto nullo in entrambi gli anni.

Scuola, occupati da studenti nella notte diversi licei a Roma

Scuola, occupati da studenti nella notte diversi licei a RomaRoma, 5 dic. (askanews) – Occupazione nella notte a Roma da parte di gruppi di studenti di diversi licei pubblici statali della capitale. Le prime comunicazioni ufficiali riguardo i licei Tasso, Mamiani, Morgagni, Vittoria Colonna. Interessati sarebbero almeno una dozzina di scuole pubbliche superiori della capitale. Le occupazioni, comunicate stamani dai rispettivi dirigenti scolastici alle famiglie , sono avvenute tutte in contemporanea fra le 2 e le 3 di notte.

I dirigenti scolastici hanno comunicato essere in procinto di presentare esposto-denuncia a Carabinieri e Polizia contro le occuopazioni. In alcuni dei licei nei giorni scorsi erano state deliberati dagli organismi scolastici settimane di sospensione della didattica con lezioni autogestite dagli studenti su temi di attualità. Non condivise da alcuni collettivi studenteschi dei licei occupati che hanno votato per l’occupazione.

Economia, presentata anteprima Osservatorio Angi Ricerche

Economia, presentata anteprima Osservatorio Angi RicercheRoma, 4 dic. (askanews) – All’interno della splendida cornice dello Europe Experience del Parlamento Europeo si è tenuta lo scorso martedì la conferenza stampa della sesta edizione degli Oscar dell’innovazione – Premio ANGI 2023. A fare gli onori il Presidente Gabriele Ferrieri dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori. Il Premio ANGI punta a dare un riconoscimento meritocratico al dream team dell’innovazione italiana che in occasione delle celebrazioni del 6 dicembre vedrà la presenza anche di alcune delle più importanti istituzioni italiane ed europee, nonché di importanti aziende italiane ed internazionali in ottica di open innovation. Momento topic e centrale la premiazione e l’intervento del direttore d’orchestra e musicista Beatrice Venezi, consulente al Ministero della Cultura e già menzionata tra i ForbesU30 più influenti d’Italia Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati inoltre i dati di anteprima dell’Osservatorio Nazionale sullo stato della transizione ecologica e digitale in Italia promosso da ANGI Ricerche in collaborazione con Lab21.01. A presentare i dati il prof. Baldassari direttore del comitato scientifico ANGI e DG di Lab21.01: “Per i giovani under 35 italiani gli elementi fondanti del rapporto tra grandi aziende e Open Innovation vedono al primo posto con il 36% la ricerca e lo sviluppo; al secondo posto con il 23% call for ideas seguito, ad un punto di distanza dai giovani talenti, subito con il 16% centri di ricerca e università chiude con il 3% la formazione continua. Tra le principali difficoltà a trovare lavoro vengono individuate dai giovani italiani su tutte con il 67% la mancanza di esperienza, in seconda posizione con il 58% la scarsa propensione ad assumere, in terza posizione troviamo laureati troppo qualificati con il 29% a seguire offerte poco gratificanti 26% conclude questa classifica con il 20% i settori saturi o bloccati. Ma quali sono secondo i giovani innovatori gli elementi fondanti per un’impresa innovativa? In prima posizione troviamo con il 41% l’investimento in tecnologie all’avanguardia, in seconda posizione con il 36% l’utilizzo di strumenti digitali in fine troviamo con il 23% un gruppo dirigenziale giovane. La trasformazione tecnologica e digitale ha degli elementi fondanti che i giovani innovatori hanno individuato negli investimenti pubblici e privati in alta formazione digitale con il 29%, con il 27% l’aumento del livello di competitività economica italiana rispetto agli altri paesi EU, in terza posizione con il 19% abbiamo le politiche per l’arresto della fuga di cervelli italiani, mentre nelle ultime due posizioni ma non meno importanti troviamo al 17% gli incentivi al rinnovo tecnologico e con l’8% la diminuzione del digital divide. L’ultimo dato mostrato si concentra su quali sono i mega trend dell’innovazione nel 2023. I nostri giovani innovatori ci hanno risposto in maniera unanime evidenziando con il 42% l’uso ormai sempre più comune dell’intelligenza artificiale, il 38% opta per una maggiore integrazione e utilizzo della realtà aumentata, chiude il podio in 3 posizione la blockchain con il 20%”.

Il resto dell’osservatorio sarà presentato nel corso della cerimonia del 6 dicembre alla sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano con il gotha delle istituzioni italiane ed europee e delle imprese nazionali ed estere.

Mattarella: l’uguaglianza di genere è un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne

Mattarella: l’uguaglianza di genere è un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donneRoma, 4 dic. (askanews) – L’uguaglianza di genere è “un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne” e la Convenzione di Istanbul è uno degli “strumenti per contrastare le discriminazioni”. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella, incontrando i membri del Comitato di monitoraggio dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

L’uguaglianza di genere, ha sottolineato il presidente, è un “tema che rientra nella protezione e promozione dei diritti umani. Tra gli strumenti di cui si è dotato il Consiglio d’Europa, per contrastare le discriminazioni nei confronti delle donne e per valorizzare il loro ruolo nella società, spicca la Convenzione di Istanbul alla base della quale vi è la convinzione che il raggiungimento dell’uguaglianza di genere ‘de jure e de ‘facto’ costituisca un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne”. Ha aggiunto il capo dello Stato: “La Convenzione, nel suo preambolo, riconosce che ‘la violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione’”.

“Purtroppo – ha concluso – le notizie dei femminicidi che ci giungono così frequentemente, anche negli ultimi giorni, sono un triste promemoria di quanto intenso sia lo sforzo ancora da compiere per realizzare un cambiamento radicale di carattere culturale. Cambiamento che chiama in causa le famiglie, l’intera società e gli stessi governi”.

A Udine la migliore qualità vita, sul podio anche Bologna e Trento

A Udine la migliore qualità vita, sul podio anche Bologna e TrentoBologna, 4 dic. (askanews) – Per la prima volta in 34 anni l’indagine annuale sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, basata su 90 parametri non solo economici, assegna alla provincia di Udine il primo posto in classifica, seguita sul podio da Bologna e Trento. Un risultato che premia il balzo in avanti della città friulana, dodicesima nella scorsa edizione, dopo che dal 1990 ad oggi si era piazzata tra le migliori dieci solamente tre volte, cioè nel 2016, nel 2020 e nel 2021. Suonano invece più come delle conferme il secondo e il terzo posto. La città emiliana aveva infatti vinto l’edizione 2022 spinta dai livelli d’istruzione sempre elevati, che anche quest’anno la vedono in testa nella categoria “Demografia, salute e società”, mentre Trento ha vinto l’Indice della sportività e di Ecosistema Urbano 2023.

Bergamo, quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia, sale al quinto posto della classifica dei territori più vivibili, dove solamente nel 1990 aveva occupato l’ottavo posto, e conquista il primato nella classifica tematica di “Ambiente e servizi”. Anche Modena, settima, torna in una top ten che aveva raggiunto solo due volte: nel 1999 e nel 2022. Più solido, invece, il piazzamento nella parte alta della graduatoria della provincia di Aosta, al quarto posto. Si confermano nella top ten anche Milano, stabile all’ottavo posto rispetto allo scorso anno e prima nella categoria “Affari e lavoro”, e Firenze che, dopo aver occupato il podio nel 2022, quest’anno è sesta. Tra le prime dieci anche Monza e Brianza che conquista 14 posizioni e il primato nella categoria “Ricchezza e consumi” grazie a buoni risultati nella spesa media delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e ai dati immobiliari. Se a chiudere la classifica delle migliori dieci c’è Verona, che l’aveva guidata sia nel 2020 sia nel 2021, si notano particolarmente le assenze di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente in dodicesima e tredicesima posizione.

Quanto alle ultime venti posizioni appartengono tutte al Mezzogiorno con Foggia che torna a vestire la maglia nera dopo dodici anni (era stata ultima nel 2011 e nel 2002). Tra le ultime cinque classificate anche Siracusa e Napoli (105 , perde 7 posizioni). Restano sostanzialmente immobili, invece, le altre grandi aree metropolitane con Roma 35ma (-4 gradini), preceduta da Venezia (-12) e seguita da Torino (36ma) e Genova (47ma, in calo di 20 posizioni). Quello di Udine è “un risultato straordinario” e “inatteso” che “viene da lontano”, ha commentato il primo cittadino del capoluogo friulano Alberto Felice De Toni, in carica da otto mesi. “Ci ha molto gratificati, in particolare, essere arrivati primi nella qualità della vita delle donne. Questo dimostra, in un periodo in cui si parla molto di femminicidi, che avere un sistema di valori molto forte paga” ha aggiunto.

Il secondo posto di Bologna, ha osservato il suo sindaco Matteo Lepore, è “una conferma importante”, ma “la posizione la si può mantenere nel tempo solo migliorando ogni anno, ascoltando le critiche dei cittadini sul welfare e l’ambiente”. La vice sindaca di Trento, Elisabetta Bozzarelli, ha invece evidenziato il diffuso impegno dei suoi concittadini nel volontariato, “un modo di prendersi cura l’uno dell’altro, della comunità, e su questo Trento ha poggiato la sua identità, la sua vocazione e anche la sua aspirazione”.

A Udine la migliore qualità vita, sul podio anche Bologna e Trento

A Udine la migliore qualità vita, sul podio anche Bologna e TrentoBologna, 4 dic. (askanews) – Per la prima volta in 34 anni l’indagine annuale sulla qualità della vita nelle città italiane del Sole 24 Ore, basata su 90 parametri non solo economici, assegna alla provincia di Udine il primo posto in classifica, seguita sul podio da Bologna e Trento. Un risultato che premia il balzo in avanti della città friulana, dodicesima nella scorsa edizione, dopo che dal 1990 ad oggi si era piazzata tra le migliori dieci solamente tre volte, cioè nel 2016, nel 2020 e nel 2021. Suonano invece più come delle conferme il secondo e il terzo posto. La città emiliana aveva infatti vinto l’edizione 2022 spinta dai livelli d’istruzione sempre elevati, che anche quest’anno la vedono in testa nella categoria “Demografia, salute e società”, mentre Trento ha vinto l’Indice della sportività e di Ecosistema Urbano 2023.

Bergamo, quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia, sale al quinto posto della classifica dei territori più vivibili, dove solamente nel 1990 aveva occupato l’ottavo posto, e conquista il primato nella classifica tematica di “Ambiente e servizi”. Anche Modena, settima, torna in una top ten che aveva raggiunto solo due volte: nel 1999 e nel 2022. Più solido, invece, il piazzamento nella parte alta della graduatoria della provincia di Aosta, al quarto posto. Si confermano nella top ten anche Milano, stabile all’ottavo posto rispetto allo scorso anno e prima nella categoria “Affari e lavoro”, e Firenze che, dopo aver occupato il podio nel 2022, quest’anno è sesta. Tra le prime dieci anche Monza e Brianza che conquista 14 posizioni e il primato nella categoria “Ricchezza e consumi” grazie a buoni risultati nella spesa media delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e ai dati immobiliari. Se a chiudere la classifica delle migliori dieci c’è Verona, che l’aveva guidata sia nel 2020 sia nel 2021, si notano particolarmente le assenze di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente in dodicesima e tredicesima posizione.

Quanto alle ultime venti posizioni appartengono tutte al Mezzogiorno con Foggia che torna a vestire la maglia nera dopo dodici anni (era stata ultima nel 2011 e nel 2002). Tra le ultime cinque classificate anche Siracusa e Napoli (105 , perde 7 posizioni). Restano sostanzialmente immobili, invece, le altre grandi aree metropolitane con Roma 35ma (-4 gradini), preceduta da Venezia (-12) e seguita da Torino (36ma) e Genova (47ma, in calo di 20 posizioni). Quello di Udine è “un risultato straordinario” e “inatteso” che “viene da lontano”, ha commentato il primo cittadino del capoluogo friulano Alberto Felice De Toni, in carica da otto mesi. “Ci ha molto gratificati, in particolare, essere arrivati primi nella qualità della vita delle donne. Questo dimostra, in un periodo in cui si parla molto di femminicidi, che avere un sistema di valori molto forte paga” ha aggiunto.

Il secondo posto di Bologna, ha osservato il suo sindaco Matteo Lepore, è “una conferma importante”, ma “la posizione la si può mantenere nel tempo solo migliorando ogni anno, ascoltando le critiche dei cittadini sul welfare e l’ambiente”. La vice sindaca di Trento, Elisabetta Bozzarelli, ha invece evidenziato il diffuso impegno dei suoi concittadini nel volontariato, “un modo di prendersi cura l’uno dell’altro, della comunità, e su questo Trento ha poggiato la sua identità, la sua vocazione e anche la sua aspirazione”.

Il mistero dietro il realismo, Ron Mueck in Triennale Milano

Il mistero dietro il realismo, Ron Mueck in Triennale MilanoMilano, 4 dic. (askanews) – Un artista misterioso pur nell’evidenza dei suoi soggetti, un realista che si muove in realtà su terreni invisibili, una scultura che coinvolge direttamente nella narrazione lo spettatore. Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain presentano la settima mostra della loro collaborazione dedicata a Ron Mueck. Sei opere che portano lo spettatore in un mondo che è il nostro, ma che al tempo stresso è molto diverso, incerto, come lo sguardo della donna in un letto che accoglie il visitatore a inizio mostra.

“Quello che è veramente convincente e coinvolgente nelle sculture – ha detto ad askanews Charlie Clarke, co-curatore della mostra – è che in certo senso sono in grado di catturare la presenza di una persona. Non sta solo descrivendoci i dettagli del loro aspetto, noi crediamo che stiano davvero pensando, che siano persone reali alle quali ci sentiamo legati: è come se scolpisse quello che non può essere visto”. Al cuore dell’esposizione milanese c’è un’opera potente, sconvolgente per certi versi, che può rimandare alla storia e ai suoi incubi, come il colonialismo, oppure ai “memento mori”, o ancora al dilemma del principe Amleto. Ma l’opera in sé non offre risposte, solo domande.

La direttrice delle collezioni della Fondazione Cartier, Grazia Quaroni, l’ha inquadrata nella più generale relazione tra la mostra e gli spazi espositivi: “Si adatta all’architettura e alla situazione e presenta questa opera straordinaria, ‘Mass’, che viene dalla National Gallery of Victoria di Melbourne ed è una prima assoluta in Europa che sarà molto difficile rivedere. È un’opera molto insolita nel corpo di opere di Ron Mueck, è un’opera molto impressionante che l’architettura della Triennale ha saputo esaltare in maniera incredibile”. L’ultima sala della mostra mette in evidenza come Mueck – nato in Australia, ma poi trasferitosi in Gran Bretagna – usi le dimensioni delle opere come ulteriore elemento di mistero e se i lavori di piccole dimensioni sono ricchissimi di rimandi e suggestioni, i tre grandi cani che custodiscono l’uscita sono tanto spaventosi quanto spaventati, e la mitologia si ribalta nella quotidianità. E poi ci sono i film di Gautier Deblonde, che sono parte essenziale del progetto e ci restituiscono anche la presenza di Ron Mueck. “È un artista che non ha bisogno di parlare del lavoro – ci ha detto il regista -. E pure io come filmaker non ho avuto bisogno di parlare troppo. Mi è stato possibile essere lì e filmare il tempo della creazione”.

Un tempo che le opere di Mueck in Triennale ci restituiscono rielaborato, ripensato. Forse anche con la possibilità di comprenderlo meglio. (Leonardo Merlini)

Mattarella: l’Europa non sia solo spazio economico e geo-politico

Mattarella: l’Europa non sia solo spazio economico e geo-politicoRoma, 4 dic. (askanews) – L’Europa non può essere solo “uno spazio geo-politico ed economico”, ma “anzitutto” un “luogo dove si condividono valori che pongono al centro la dignità della persona umana”. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando i i membri del Comitato di monitoraggio dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

Il presidente ha ribadito il suo “profondo convincimento che l’Europa non sia semplicemente uno spazio geo-politico ed economico di collaborazioni proficue più o meno approfondite tra Stati. Essa si conferma, piuttosto e anzitutto, come luogo dove si condividono valori che pongono al centro la dignità della persona umana”. Ha ricordato Mattarella: “Nel dopoguerra, segnato da lutti e distruzioni, mentre il continente portava ancora le ferite profonde del conflitto mondiale, il Consiglio d’Europa ebbe a riconnettere i popoli europei alle loro radici fondamentali, alle radici comuni, facendo di questa condivisione di valori il suo tratto distintivo”.

Il caso del generale Vannacci, la ricostruzione del ministro della Difesa Crosetto

Il caso del generale Vannacci, la ricostruzione del ministro della Difesa CrosettoRoma, 4 dic. (askanews) – “Nello scusarmi, in premessa, per il tono burocratico che userò in questo mio comunicato, mi preme sottolineare che il polverone che ogni singola notizia sul tema che riguarda la posizione del generale dell’Esercito italiano, Roberto Vannacci, solleva, richiede, purtroppo, espressioni e formulazioni formali, come si confà a una organizzazione complessa e regolata da regole e regolamenti specifici come e’ la Difesa, il cui unico fine è preservare l’integrità, la correttezza e il dovere che ogni militare, chiamato a giurare sulla Costituzione repubblicana, assolve nell’esercizio delle sue funzioni, dal primo dei generali all’ultimo dei soldati, compreso, evidentemente, il Ministro della Difesa pro tempore, ruolo che oggi ricopro”: esordisce così, in una nota alla stampa, il Ministro alla Difesa, Guido Crosetto, per spiegare l’ennesimo capitolo del caso Vannacci, neo capo di Stato maggiore del Comfoter, il Comando delle Forze operative terrestri, e autore del controverso libro “Il mondo al contrario”, che gli è costato l’avvio di un procedimento disciplinare.

“Ma veniamo ai fatti – scrive Crosetto – oggi, 4 dicembre, il Generale di corpo d’armata Mauro D’Ubaldi, in base alle conclusioni dell’inchiesta sommaria (articolo 552 e seguenti del Testo Unico dell’Ordinamento Militare), ha notificato al Generale di Divisione Roberto Vannacci l’avvio dell’inchiesta formale (disciplinare) prevista dall’articolo 1377 del Codice dell’Ordinamento militare. L’inchiesta sommaria era stata disposta dal capo di stato maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, il 18 agosto e si è conclusa il 16 ottobre. Al termine, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, visti gli esiti dell’inchiesta sommaria, ha proposto al Ministro della Difesa l’apertura di un’inchiesta formale per accertare eventuali infrazioni disciplinari”. Quindi, “anche sulla base della relazione della Direzione Generale del Personale Militare, ho accolto la sua richiesta, lo scorso I dicembre, nominando contestualmente l’Ufficiale inquirente, il Generale di Corpo d’Armata Mauro D’Ubaldi”. “Inoltre – prosegue il ministro – con lo stesso atto del I dicembre, ho individuato l’eventuale ufficiale difensore d’ufficio, qualora il Generale Vannacci non intenda avvalersi di un suo difensore di fiducia e/o di un avvocato del libero foro, come pure è sua facoltà”.

“Il Generale Vannacci – si spiega ancora – era stato avvicendato, e non ‘rimosso’, come continuano a scrivere molti organi di stampa, nonostante le mille successive precisazioni, il 21 agosto 2023, per una esplicita decisione del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Al Generale Vannacci, dirigente generale della Pubblica Amministrazione, è stato dunque assegnato un incarico adeguato al suo ruolo, nella sede di Roma, non essendoci, al momento, alcun provvedimento disciplinare nei suoi confronti. Con l’incarico di Capo dello Stato Maggiore del Comando delle Forze Operative Terrestri, il Generale di Divisione Roberto Vannacci sarà il Capo dello Staff in supporto al Comandante e al Vicecomandante del suddetto Comando”. Infine, precisa Crosetto, “il Gen. Vannacci, già la settimana scorsa, il 28 novembre, aveva ricevuto l’ordine di trasferimento e ne era stato preavvisato il 22 novembre scorso. In quella stessa data, il Generale Vannacci ha chiesto una licenza ‘per motivi familiari’, e non oggi, come hanno scritto alcuni organi di stampa”.

E “questa fuga di notizie mi consente di ribadire la rigorosa necessità di riservatezza dell’inchiesta, prevista tra l’altro dall’art.1050 del Testo Unico dell’Ordinamento Militare, necessita’ indispensabile in casi come questi. Ho trovato molto grave la fuga di notizie che ha anticipato anche il mio comunicato ufficiale e sono particolarmente amareggiato non soltanto di questo fatto, ma anche di tutte le illazioni che sono circolate da agosto ad oggi su questa vicenda”. Come se non bastasse, a far discutere oggi anche le parole del generale Vannacci sul femminicidio in un’intervista a La Stampa. “Il paradosso è che pensare che la responsabilità di quella che chiamiamo cultura patriarcale sia di uomini forti e prevaricatori: è il contrario. Sono gli uomini deboli a fare del male alle donne. Noi educhiamo uomini deboli, non uomini forti. Quelli che ammazzano le donne sono uomini che non sanno stare da soli, che sono dipendenti da loro e che, quando temono di venire abbandonati, perdono la testa. Altro che maschi patriarcali: sono mollaccioni smidollati che abbiamo prodotto noi abolendo le punizioni”, ha detto il generale. E, in particolare, riguardo il caso di Giulia Cecchettin, “prima di tutto non mi piace chiamarlo femminicidio, perché chiamare l’omicidio di una donna in modo diverso? Mi sembra più importante evidenziare – prosegue Vannacci – che siamo tutti uguali davanti alla violenza. Dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi, maschi e femmine, che la vita è una lotta e che per andare avanti bisogna avere fiducia nella possibilità di rialzarsi”.