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Migliaia ai funerali di Giulia Cecchettin. L’addio del papà: “Grazie per i 22 anni insieme. Ora svolta contro la violenza”

Migliaia ai funerali di Giulia Cecchettin. L’addio del papà: “Grazie per i 22 anni insieme. Ora svolta contro la violenza”Roma, 5 dic. (askanews) – Un discorso vissuto, intenso, chissà quante volte rivisto, corretto, riscritto trovando le parole giuste, le sfumature per dare il senso profondo dell’amore di un padre per l’ultimo saluto alla figlia, sparita, poi trovata morta, uccisa, dall’ex: “Cara Giulia, grazie, per questi 22 anni che abbiamo vissuto insieme e per l’immensa tenerezza che ci hai donato”, ha detto papà Gino Cecchettin, al termine del funerale nella Basilica di Padova, dove migliaia di persone hanno partecipato alle esequie della ragazza uccisa da Filippo Turetta.

Quattro pagine per sintetizzare il dolore per quella “tempesta terribile” che si è abbattuta sulla famiglia, già provata per la recente scomparsa della madre Monica: “Una pioggia di dolore sembra non finire mai”, ha scandito Gino, in cui però è stato forte e avvertito il “sostegno di cui avevamo bisogno in queste settimane terribili”. Giulia, ha ricordato, era “straordinaria”, e dopo la morte della madre “si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma”, una “una combattente, un’oplita, tenace nei momenti di difficoltà: il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti”. “Il femminicidio – ha accusato – è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi”. Per questo “ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione…”. Come uomini “per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento”, ma anche come genitori “insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. La scuola ha un ruolo fondamentale per imparare ad affrontare le difficoltà senza ricorrere alla violenza”, “anche i media giocano un ruolo cruciale da svolgere in modo responsabile”, come pure “alle istituzioni politiche chiedo di mettere da parte le differenze ideologiche per affrontare unitariamente il flagello della violenza di genere”.

“Dobbiamo trovare la forza di reagire, di trasformare questa tragedia in una spinta per il cambiamento. La vita di Giulia, la mia Giulia, ci è stata sottratta in modo crudele, ma la sua morte, può anzi deve essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne”, è l’appello lanciato da Gino Cecchettin in Basilica, citando poi una poesia del poeta libanese Khalil Gibran (1883-1931): “‘Il vero amore non è nè fisico nè romantico. Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà…’”. “Io non so pregare, ma so sperare: ecco voglio sperare insieme a te e alla mamma, voglio sperare insieme a Elena e Davide e voglio sperare insieme a tutti voi qui presenti: voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e voglio sperare che un giorno possa germogliare. E voglio sperare che produca il suo frutto d’amore, di perdono e di pace”, ha concluso papà Gino, tra gli applausi dei migliaia presenti.

Innovazione, anteprima “Il Visconte Cibernetico” domani alla Luiss

Innovazione, anteprima “Il Visconte Cibernetico” domani alla LuissRoma, 5 dic. (askanews) – “Il Visconte Cibernetico. Italo Calvino e il sogno dell’intelligenza artificiale” è il titolo del nuovo libro scritto da Andrea Prencipe, Rettore della Luiss, e Massimo Sideri, inviato, editorialista del Corriere della Sera e Adjunct Professor Luiss, che sarà presentato in anteprima domani, mercoledì 6 dicembre alle 18:30, presso il The Dome, nel Campus di viale Romania.

Dedicato ad una analisi del fenomeno dell’innovazione, il volume, edito da Luiss University Press, segue il “Metodo Calvino”, elaborato e descritto per la prima volta dai due autori nel libro “L’innovatore rampante. L’ultima lezione di Italo Calvino” (LUP 2022). Un incontro tra scienza, tecnologia, arte e musica per interpretare e immaginare la rivoluzione del presente con gli strumenti futuro e un insolito protagonista: il Robot TeoTronico, che accompagnerà al pianoforte il Maestro Roberto Prosseda.

Parteciperanno alla presentazione, inoltre: ” Luigi Gubitosi, Presidente Luiss; ” Paola Severino, Presidente Luiss School of Law; ” Maria Chiara Carrozza, Presidente CNR; ” Gen. S.A. Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore, Aeronautica Militare; ” Paola Michelini, Attrice, con un monologo sull’AI. Modera la giornalista Maria Latella.

Sciopero dei medici, “adesioni fino all’85%. Un successo”

Sciopero dei medici, “adesioni fino all’85%. Un successo”Roma, 5 dic. (askanews) – “Dalle Regioni stanno arrivando percentuali di adesione molto alte, fino all’85%, allo sciopero nazionale dei medici, dirigenti sanitari e infermieri che si sta svolgendo in queste ore in tutta Italia e che terminerà alle 24.00 di oggi, al netto dei contingenti minimi obbligati a rimanere in servizio per garantire le urgenze”. Lo fanno sapere Pierino Di Silverio, segretario nazionale ANAAO ASSOMED, Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED, e Antonio De Palma, Presidente NURSING UP.

“Desideriamo ringraziare – dicono – tutti i medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri, le ostetriche e gli altri professionisti sanitari che hanno dimostrato, con questa alta adesione, di aver compreso e condiviso le ragioni della protesta. Certo, siamo consapevoli di aver creato disagi ai cittadini, ma siamo assolutamente convinti che grazie a queste iniziative si possano porre le basi per creare migliori servizi proprio per quanti usufruiscono del servizio pubblico”. “Abbiamo sperato fino all’ultimo di trovare interlocutori più attenti e sensibili alle nostre proposte. E invece siamo stati costretti a ricorrere allo sciopero per vedere riconosciuti diritti sacrosanti di ogni medico e dirigente sanitario italiano”, dichiara Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed: “Chiediamo di entrare nell’agenda sociale e politica del Paese con proposte innovative e soluzioni condivise, sollecitando la riscrittura delle priorità che riconosca ai problemi della nostra categoria il diritto di avere soluzioni chiare e positive. Siamo stanchi, delusi e arrabbiati per la totale mancanza di rispetto nei confronti di una intera classe professionale e la grande partecipazione di oggi in tutta Italia allo sciopero e alle manifestazioni ne è la dimostrazione. Non è solo questione di soldi, ma di condizioni di lavoro inumane che non riusciamo più a sostenere. Le nostre parole d’ordine sono poche e chiare: uscire dalla PA riconoscendo per i medici e dirigenti sanitari la categoria speciale, depenalizzare l’atto medico, finanziare adeguatamente il contratto, detassare parte dello stipendio. E con queste parole d’ordine continueremo la nostra battaglia, domani e nei giorni a venire perché lavorare con dignità, sicurezza e tranquillità, questa sì è la nostra missione”.

Per Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED, “il successo dello sciopero di oggi è indicativo del disagio dei medici. Negli ospedali di tutta Italia sta montando un grande movimento di protesta che non si esaurirà con la manifestazione di oggi: questo sciopero è solo l’inizio di un percorso volto a difendere la sanità pubblica, tutelare il diritto alle cure dei cittadini e valorizzare i professionisti della salute. I medici infatti si sono sempre fatti in quattro per garantire la migliore assistenza possibile, e sono stati ripagati con una manovra che li deruba delle loro pensioni e che riserva briciole al rinnovo dei loro contratti e al finanziamento del Servizio sanitario nazionale. Intanto però si sovvenziona la sanità privata, interessata solo ai propri profitti, considerando che AIOP non rinnova il contratto dei propri medici dipendenti da 18 anni. Davanti a tutto questo per troppo tempo siamo stati in silenzio, e abbiamo sbagliato. Adesso è tempo di far sentire forte e chiara la nostra voce, e di dire basta al definanziamento della sanità”. “Attraversiamo un frangente storico molto delicato per la sanità italiana – commenta per gli infermieri, le ostetriche e le altre professioni sanitarie ex legge 43/2006 Antonio De Palma, Presidente Nursing Up -. Sono in pericolo la qualità dei servizi, l’accesso alle cure, e la stessa gestione del sistema, seriamente compromessa dalla grave carenza degli attori principali, cioè i professionisti infermieri. Questa carenza ha una causa ben precisa, e si chiama ‘mancata valorizzazione’, perché è a causa delle scarse prospettive contrattuali, che i giovani rifiutano di intraprendere percorsi formativi per diventare professionisti dell’assistenza. È il momento di far sentire forte la nostra voce, e lo sciopero rappresenta, così come le manifestazioni di protesta, lo strumento che abbiamo scelto per raccontare ai cittadini il nostro crescente disagio. Non siamo disponibili ad accettare, senza lottare con tutte le nostre forze, che vengano messe le mani sulle nostre pensioni, ci riferiamo al discusso articolo 33 della bozza della Legge di Bilancio. E non accetteremo sommessamente, che il governo faccia melina sulla individuazione e finalizzazione delle risorse da destinare agli infermieri e ai professionisti sanitari ex legge 43/2006: sono necessarie e vanno individuate, integrando e finalizzando, a monte, una parte delle risorse destinate alla contrattazione. Da tempo chiediamo l’istituzione di un’area contrattuale autonoma nella quale inserire le nostre professionalità. È arrivato il momento che la politica finalmente riconosca, con azioni concrete, le nostre specificità professionali, perché è evidente, che dare risposte certe ai professionisti della sanità, significa tutelare lo stato di salute di tutta la collettività, alla quale noi dedichiamo, ogni giorno, il nostro impegno, le nostre competenze, le nostre qualità umane”.

Ue, Giorgetti: obiettivo ridurre debito ma no vincoli eccessivi Patto

Ue, Giorgetti: obiettivo ridurre debito ma no vincoli eccessivi PattoRoma, 5 dic. (askanews) – Ridurre il debito pubblico del Paese è obiettivo del governo, ma allo stesso tempo va tenuta in considerazione l’esigenza di sostenere la crescita, che sarebbe compromessa di fronte a “vincoli eccessi” o “regole troppo stringenti”. Lo ha detto il Ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti nell’audizione sulla riforma del Patto di Stabilità europeo nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato.

“Ridurre l’elevato debito pubblico e i disavanzi eccessivi è un obiettivo del Governo ed è nell’interesse generale del Paese. Più volte – ha spiegato il Ministro – ho avuto modo di argomentare come il peso degli interessi che paghiamo sul debito pubblico abbia ormai raggiunto livelli molto elevati, assorbendo risorse che potrebbero essere più utilmente destinate a interventi diretti a consolidare il nostro tessuto economico e sociale”. “In prospettiva – ha aggiunto Giorgetti – ridurre il debito pubblico consentirebbe di liberare maggiori risorse connesse agli oneri del relativo servizio e, allo stesso tempo, ridurre il premio sul rischio che spinge verso l’alto i nostri tassi di interesse. Non bisogna però trascurare di ricordare che le esigenze di consolidamento dovrebbero essere compatibili con l’intento di favorire una crescita sostenibile e duratura dell’economia, che potrebbe essere ostacolata da vincoli eccessivi e regole troppo stringenti”.

La trattativa sulla nuova governance economica europea “non ha finora portato alla definizione di un quadro condiviso” e “il negoziato si è fatto più complesso” perchè i Paesi a basso debito temono che si possa lasciare “uno spazio eccessivo” all’espansione dei deficit di bilancio. Non aiutano a trovare un accordo anche “le evoluzioni politiche che hanno portato in alcuni Paesi a cambi di maggioranze di governo”. In ogni caso l’Italia è disponibile a “ricercare una soluzione” che però non deve incidere negativamente sulla crescita economica che avrebbe poi effetti negativi sull’andamento del debito. Il nuovo Patto di stabilità dovrà “dare spazio” agli investimenti green e nel settore del digitale.

Sul percorso di aggiustamento dei conti pubblici “la risposta che dobbiamo dare è ‘serietà’, che significa prendere impegni che si possono mantere. Di fronte a delle regole sfidanti noi possiamo anche accedere, ma di fronte a regole impossibili da mantenere io non credo, per serietà. che si possa dire di sì”.

Ita-Lufthansa, Reynders: tempi inchiesta Ue dipendono dai rimedi

Ita-Lufthansa, Reynders: tempi inchiesta Ue dipendono dai rimediBruxelles, 5 dic. (askanews) – La fusione tra le compagnie aeree Ita e Lufthansa costituisce per la Commissione europea, che sta esaminando il progetto come autorità antitrust dell’Ue “un dossier importante, non solo per una parte, ma per tutti i partner”, e quindi l’Esecutivo comunitario è “molto disponibile a lavorare in modo reattivo per procedere il più rapidamente possibile”; ma i tempi della conclusione dell’inchiesta “dipenderanno dai rimedi” che verranno proposti dalle compagnie per salvaguardare le condizioni di concorrenza sul mercato, in particolare sulle rotte e sulla disponibilità degli slot negli aeroporti. E’ quanto ha detto in sintesi il commissario europeo alla Concorrenza, Didier Reynders, rispondendo ai giornalisti durante una conferenza stampa oggi a Bruxelles. “Ho avuto – ha riferito Reynders – molti contatti con i diversi attori di questo dossier, per essere sicuro che fosse possibile avere una buona fase preparatoria, e per sapere quali sono i possibili rimedi che potremo proporre per un’operazione del genere”, in modo che la fusione delle due compagnie rispetti le regole antitrust e di concorrenza equa dell’Ue. “Adesso abbiamo ricevuto la notifica” sul progetto di acquisizione “quindi entriamo in una fase ufficiale, e ovviamente valuteremo prima di tutto le proposte avanzate dai partner, di cui abbiamo già discusso”. “Quindi – ha continuato Reynders -, visto il lavoro preparatorio che è stato possibile fare, saremo ora più veloci, ma è difficile dire qualcosa riguardo a una scadenza fissa; ciò dipende dalla valutazione dei rimedi e dalle discussioni che ovviamente avremo con le parti su eventuali rimedi aggiuntivi, se necessari, o sulle condizioni aggiuntive per i rimedi” già proposti. “Ma quello che voglio assicurare a voi – ha detto il commissario ai giornalisti -, e sicuramente alle parti, è che vogliamo procedere il più velocemente possibile. So che si tratta di un dossier importante, non solo per una parte, ma per tutti i partner, e quindi siamo molto disponibili a lavorare in modo reattivo per procedere il più rapidamente possibile. Ma dipende dai rimedi che valuteremo e questo a sua volta dipende dall’eventuale confronto che avremo nuovamente nel prossimo futuro con le diverse parti”. Alla domanda di una giornalista sulle possibili richieste da parte della Commissione di eliminare le sovrapposizioni sulle tratte a medio e lungo raggio dall’Italia e dalla Svizzera verso l’America, l’Africa e l’Asia, e la marginale sovrapposizione sul mercato del trasporto merci, Reynders ha replicato: “Non voglio commentare il contenuto della posizione della Commissione, ma sappiamo che in tutti quei casi” di acquisizioni o fusioni “che riguardano compagnie aeree ovviamente valutiamo le possibili sovrapposizioni nelle diverse rotte, e stiamo anche valutando la situazione riguardanti i diversi aeroporti. Questa non è una novità, lo abbiamo visto anche in passato, ma in questo caso, ovviamente, ora avvieremo le discussioni con i partner, e non attraverso commenti pubblici sulla posizione della Commissione. Quindi – ha aggiunto rivolto ai giornalisti -, conoscete la classica preoccupazione che abbiamo, ma ovviamente riguardo alla preoccupazione precisa discuteremo con le aziende coinvolte nel processo, e poi sarò molto lieto di spiegarvi in dettaglio la decisione finale”. Reynders, infine, rispondendo a un’altra domanda riguardo alla prima fase dell’inchiesta, per cui la valutazione della Commissione è prevista per il 15 gennaio, ha confermato: “È vero, con la notifica ora siamo nel normale processo della prima fase”.

Cecchettin, il padre: la morte di Giulia sia una svolta, basta alla violenza sulle donne. Gli uomini siano i primi a cambiare

Cecchettin, il padre: la morte di Giulia sia una svolta, basta alla violenza sulle donne. Gli uomini siano i primi a cambiareRoma, 5 dic. (askanews) – “Dobbiamo trasformare la tragedia in una spinta per il cambiamento. La vita di Giulia è stata sottratta in maniera crudele, ma la sua morte può e deve essere il punto di svolta per mettere fine alla terribile piaga della violenza sulle donne”, lo ha detto Gino Cecchettin, il padre di Giulia, nel suo messaggio letto al termine del funerale della ragazza nella Basilica di Padova.

“Abbiamo vissuto un tempo di profonda angoscia: ci ha travolto una tempesta terribile e anche adesso questa pioggia di dolore sembra non finire mai. Ancora grazie per il vostro sostegno di cui avevamo bisogno in queste settimane terribili”, ha continuato il padre di Giulia, sottolineando: “Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione”. “Mi rivolgo per primo agli uomini – ha detto ancora – perché noi per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere. Parliamo agli altri maschi che conosciamo, sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza da parte di uomini apparentemente normali. Dovremmo essere attivamente coinvolti, sfidando la diffusione di responsabilità, ascoltando le donne, e non girando la testa di fronte ai segnali di violenza anche i più lievi. La nostra azione personale è cruciale per rompere il ciclo e creare una cultura di responsabilità e supporto. E “a chi è genitore come me, parlo con il cuore: insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. Creiamo nelle nostre famiglie quel clima che favorisce un dialogo sereno perché diventi possibile educare i nostri figli al rispetto della sacralità di ogni persona, ad una sessualità libera da ogni possesso e all’amore vero che cerca solo il bene dell’altro”, ha concluso Gino Cecchettin.

Trasporti, Salvini: lo sciopero di 24 ore venerdì 15 dicembre non si può fare, va ridotto

Trasporti, Salvini: lo sciopero di 24 ore venerdì 15 dicembre non si può fare, va ridottoRoma, 5 dic. (askanews) – “Mi prendo l’onere e l’onore di essere il ministro dei Trasporti e dico che lo sciopero di 24 ore non si può fare, lo sciopero dovrà essere ridotto”. Lo ha detto il ministro Matteo Salvini, intervenendo all’assemblea Confimi, parlando dello sciopero nei trasporti proclamato dal sindacato di base per venerdì 15 dicembre.

“Io intendo garantire il diritto allo sciopero per una minoranza – ha aggiunto – però ho anche il dovere di garantire il diritto al lavoro e ala mobilità della maggioranza degli italiani”.

I funerali di Giulia Cecchettin, il vescovo di Padova ai giovani: amate di più e meglio

I funerali di Giulia Cecchettin, il vescovo di Padova ai giovani: amate di più e meglioMilano, 5 dic. (askanews) – “I nostri, anche se umani e responsabili, sono sempre tentativi di amore, e noi siamo sempre in cammino e sempre in ricerca della strada migliore. Forse voi giovani potete osare di più rispetto al passato: avete a disposizione le università e gli studi, avete possibilità di incontri e confronti a livello internazionale, avete più opportunità e benessere rispetto a 50 anni fa. Nella libertà potete amare meglio e di più: questa è la vostra vocazione e questa può e deve diventare la vostra felicità! Su questa strada ci incontreremo e potremo aiutarci: si incontreranno i giovani e Dio, i giovani e il Vangelo”. Lo ha detto il vescovo di Padova Claudio Cipolla durante la sua omelia per il funerale di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa a coltellate dall’ex fidanzato, nella basilica di Santa Giustina.

“L’amore non è un generico sentimento buonista, quindi, non si sottrae alla verità, non sfugge la fatica di conoscere ed educare se stessi” ha aggiunto, sottolineando che “è empatia che genera solidarietà, accordo di anime e corpi nutrito di idealità comuni, compassione che nell’ascolto dell’altro trova la via per spezzare l’autoreferenzialità e il narcisismo”. “Insegnaci, Signore, la pace tra generi, tra maschio e femmina, tra uomo e donna. Vogliamo imparare l’amore e vivere nel rispetto reciproco, cercando anzi il bene dell’altro nel dono di noi stessi. Non possiamo più consentire atti di sopraffazione e di abuso; per questo abbiamo bisogno di concorrere per riuscire a trasformare quella cultura che li rende possibili”, ha detto il vescovo di Padova, nel corso della sua omelia. Il vescovo ha chiesto “la pace del cuore” anche per Filippo Turetta, l’ex fidanzato di Giulia, reo confesso, e “per la sua famiglia”. “Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia. Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con se stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita. Il volto di Giulia è stato sottratto alla nostra vista. Resta impresso nell’affetto e nella memoria di chi l’ha conosciuta e apprezzata”. Con queste parole il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, ha concluso la sua omelia al funerale di Giulia Cecchettin.

“Abbiamo bisogno – aveva affermato poco prima il monsignore – di parole e gesti di sapienza che ci aiutino a non restare intrappolati dall’immane tragedia che si è consumata, per ritrovare anche solo un piccolo spiraglio di luce”.

Ue, Giorgetti: siamo disponibili a ricercare una soluzione sul Patto di Stabilità

Ue, Giorgetti: siamo disponibili a ricercare una soluzione sul Patto di StabilitàRoma, 5 dic. (askanews) – Nella discussione in Europa sulle nuove regole del Patto di Stabilità, l’Italia è disponibile a “ricercare una soluzione” che però non deve incidere negativamente sulla crescita economica che avrebbe poi effetti negativi sull’andamento del debito. Lo ha spiegato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nell’audizione nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato.

“La sostenibilità delle finanze pubbliche non può essere raggiunta attraverso percorsi di aggiustamento eccessivamente rigorosi, perché questo danneggia i fondamentali di crescita e peggiora la dinamica del debito nel medio e lungo periodo. Il Governo – ha detto – è disposto a ricercare una soluzione, ma la stessa non deve tradursi in un sistema eccessivamente complesso e potenzialmente contraddittorio”. “L’Italia intende ridurre il debito in maniera realistica, graduale e sostenibile nel tempo, in un assetto che protegga e incentivi gli investimenti”, ha sottolineato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti.

Mattarella: in Costituzione lavoro non è merce, persona protagonista

Mattarella: in Costituzione lavoro non è merce, persona protagonistaRoma, 5 dic. (askanews) – “Oggi registriamo una frammentazione del lavoro, pur in quadro in cui gli indicatori occupazionali mostrano segni complessivamente positivi. Da un lato l’occupazione stabile, il lavoro professionale qualificato, i settori di avanguardia, l’organizzazione aziendale attenta alla qualità. Dall’altro inoccupazione, bassi salari, precarietà, caporalato, ritardo nell’ingresso dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro, squilibri di salario a parità di lavoro”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale in occasione della cerimonia di celebrazione del centenario dell’istituzione della “Stella al Merito del Lavoro”.

“Tra queste polarità – ha osservato il capo dello Stato – resiste il lavoro più tradizionale, quello che ancora costituisce il principale pilastro delle relazioni sindacali e che tiene in vita l’impalcatura della contrattazione collettiva. Ma le trasformazioni incalzano e gli equilibri sono sempre da ridefinire per dare attuazione piena al dettato costituzionale. Quando la Costituzione parla di Repubblica fondata sul lavoro non propone il concetto del lavoro come merce, quanto quello di ‘persona che lavora’, come protagonista e, in quanto cittadino, soggetto di diritti e doveri”. “E’ la persona che lavora – ha ribadito Mattarella – a rappresentare il nesso con il progresso e la crescita della qualità della vita. La Federazione dei Maestri del lavoro svolge una generosa opera collegiale che va in questa direzione”.