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Iniziativa delle opposizioni: no al carcere per i bambini

Iniziativa delle opposizioni: no al carcere per i bambiniRoma, 28 nov. (askanews) – La normativa attuale prevede un differimento dell’esecuzione della pena per le donne in stato di gravidanza o con figli che hanno meno di un anno ma con le nuove norme contenute nel pacchetto sicurezza varato dal governo di centrodestra questo differimento diventerebbe “facoltativo”. Lo ha detto il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Giustizia della Camera Devis Dori, durante una conferenza stampa alla Camera alla quale hanno aderito tutti i gruppi di opposizione.

“La norma può essere espunta quando arriverà in Parlamento, si tratta di una norma ideologica”, ha sottolineato Dori. L’ultimo pacchetto Sicurezza del Governo elimina, appunto, l’obbligo contenuto nell’articolo 146 del Codice penale di differimento dell’esecuzione carceraria per le donne incinte o con figli con meno di un anno d’età. “Gli Icam, gli istituti a custodia attenuata per detenute madri, dove dovrebbero andare queste donne, sono solamente quattro nel nostro Paese e comunque ci sarebbe lo sradicamento della donna incinta o con il bambino dal suo ambiente familiare, è una violazione dei diritti della donna e del bambino”, ha osservato Valentina D’Orso del Movimento Cinquestelle sottolineando che “tenere bambini in carcere non è degno di un paese civile”. “Da parte di questo governo c’è un vero e proprio attacco all’infanzia, la centralità del bambino sfugge molte volte a questo governo – ha osservato Debora Serracchiani del Pd -. Questa norma lascia costernati, un paese come l’Italia non se lo merita, lanciamo un appello che sia una sorta di missione collettiva che metta al centro il benessere del bambino”.

Meloni a Cop28,impegno Italia su clima con attenzione ad Africa

Meloni a Cop28,impegno Italia su clima con attenzione ad AfricaRoma, 28 nov. (askanews) – Fare il punto sulle azioni portate avanti fino a questo momento per contrastare il cambiamento climatico e rilanciare l’impegno globale sul tema, con l’Italia che guarda in particolare all’Africa. E’ questo il cuore della Cop 28 in programma a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre.

All’evento sono attesi circa 150 tra capi di Stato e di governo (una delle partecipazioni più consistenti degli ultimi anni). A rappresentare l’Italia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, attesa a Dubai nella giornata del 30. Meloni ripartirà poi il 2 o 3 dicembre. In particolare la premier interverrà nella due giorni di “alto livello”, l’1 e il 2. Il primo giorno parteciperà all’apertura dell’evento e poi interverrà a due eventi settoriali: il primo sui sistemi alimentari, il secondo dedicato all’adattamento ai cambiamenti climatici. I due interventi non sono casuali: entrambe le questioni sono prioritarie per i Paesi in via di sviluppo e in particolare per l’Africa e sarà quindi l’occasione – per la presidente del Consiglio – di ribadire gli impegni dell’Italia per il continente africano, anche nell’ottica del Piano Mattei. La serata sarà “italiana” perchè a Dubai i leader saranno invitati a un concerto del Teatro della Scala di Milano (realizzato in collaborazione con i Ministeri della Cultura e degli Esteri e con il sostegno di Eni) in cui saranno eseguite in particolare arie italiane. Il 2 mattina – quando alle 9.15 è previsto anche l’intervento di papa Francesco – Meloni prenderà la parola alle 11.30 nell’assemblea plenaria. Per quanto riguarda gli impegni italiani, sottolineano fonti diplomatiche, il nostro Paese si muove nell’ambito del programma ‘Fit for 55’ dell’Unione europea che ha messo in campo “interventi importanti” che dovrebbero porre l’Unione “in linea” con i target relativi alla mitigazione del cambiamento climatico. Per quanto riguarda il capitolo dell’adattamento, rivolto ai Paesi maggiormente colpiti dall’impatto dei mutamenti, l’Italia sta andando verso un aumento della quota dei finanziamenti. A questo proposito, già nei mesi scorsi, Meloni aveva annunciato che il Fondo italiano per il clima sarà in gran parte dedicato all’Africa.

A margine dei lavori, vista la presenza di molti leader, il governo italiano sta lavorando alla definizione di alcuni bilaterali.

Pnrr, via libera dalla Commissione Ue alla quarta tranche da 16,5 miliardi

Pnrr, via libera dalla Commissione Ue alla quarta tranche da 16,5 miliardiRoma, 28 nov. (askanews) – La Commissione Ue ha dato una valutazione preliminare positiva della richiesta di pagamento dell’Italia di una quarta tranche da 16,5 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti legati al Pnrr. E’ quanto si legge in un comunicato della Commissione. Il 22 settembre l’Italia aveva presentato alla Commissione una quarta richiesta di pagamento basata sul raggiungimento delle 21 milestones e dei sette target stabiliti dal Consiglio Ue. Con la richiesta, le autorità italiane hanno fornito prove dettagliate ed esaurienti che dimostrano il raggiungimento delle 28 milestones e target, si legge nella nota di Bruxelles. La Commissione ha valutato attentamente queste informazioni prima di presentare la sua valutazione preliminare positiva, aggiunge l’esecutivo comunitario.

Il Piano italiano per la ripresa e la resilienza – ricorda la Commissione – copre un’ampia gamma di misure di investimento e di riforma organizzate in sei aree tematiche, le cosiddette “Missioni”. Il piano sarà finanziato con 191,6 miliardi di euro, di cui 69 miliardi di euro a fondo perduto e 122,6 miliardi di euro di prestiti. Ad oggi l’Italia ha ricevuto 85,4 miliardi di euro, compresi 9 miliardi di euro in sovvenzioni e 15,9 miliardi di euro in prestiti in prefinanziamento il 13 agosto 2021. Il primo pagamento del valore di 21 miliardi di euro è stato erogato il 13 aprile 2022; un secondo pagamento da 21 miliardi di euro il 9 novembre 2022; e un terzo pagamento del valore di 18,5 miliardi di euro il 9 ottobre 2023.

”No talent”, Ezio Greggio conduce il podcast del “non talento”

”No talent”, Ezio Greggio conduce il podcast del “non talento”Roma, 28 nov. (askanews) – Forse sulla scia del celebre adagio di Andy Warhol, secondo cui, in futuro, tutti sarebbero stati famosi per 15 minuti, negli anni ’80 nasceva la Corrida. Un palcoscenico su cui, davanti a un pubblico attento e molto partecipe, pronto a lasciarsi andare ad applausi scroscianti e molto incline a fare sfoggio di fischietti, coperchi e campanacci, si esibivano coraggiosi dilettanti di tutte le età.

Così oggi, momento storico in cui l’approccio al web è sempre più comparabile a quello che si ha con la televisione, non c’è da stupirsi che questi 15 minuti di successo sia molto più semplice trovarli sui social, a colpi di like e commenti. Quindi Instagram, TikTok e – anche se in minor misura – Facebook sono i blocchi di partenza da cui sono arrivati i temerari concorrenti di NO TALENT, disponibile su tutte le principali piattaforme e realizzato da Dr Podcast, Audio Factory internazionale con sede a Londra e studi di registrazione nelle principali capitali europee. Il podcast è offerto dal Gruppo SELEX, il 2° player del retail italiano con una quota di mercato del 15,1% e un’offerta di 7.700 prodotti a marchio, alimentari e non.

Il podcast, condotto da Ezio Greggio con la partecipazione di Marco Salvati, ribalta i cliché dei tradizionali talent show, mettendo a disposizione uno spazio in cui l’unico requisito richiesto è NON avere talento. Le performance sono un compendio di imitazioni imprecise, qualità canore discutibili, barzellette imbarazzanti. Il talento è un essere mitologico, ed è bene trattarlo con l’ironia che merita, dimostrando che alla fine c’è spazio per tutti, soprattutto per il divertimento.

Ad aprire le danze ci pensano Franco Gioia e Duracell, protagonisti dell’episodio “Fischi e fiaschi”: tra i numerosi fischi e una serie di racconti di vita strampalata, Franco e Pietro, già noti per le loro esibizioni virali sui social media, si misurano con brani come “Asereje” e “Billie Jean”…per una performance che dimostra come, anche i meno talentuosi, possano brillare. Seguono Elisa Mazzuchelli e Ivanah Di Cosmo, volti e voci di “Donne, Astrologia a Motori”. La prima concorrente è Elisa Mazzucchelli, la celebre “Miss Motori” del programma televisivo “Avanti un altro”; dopo Elisa è il turno di Ivana Di Cosmo, meglio nota sui social come Ivanah (con la H), che dà prova delle sue conoscenze in ambito astrologico e racconta le particolarità di ogni segno zodiacale con un focus particolare sulle “corna”.

Il tema della terza puntata è la musica: Enrico Arlandini è il protagonista di “Stonando un invito”. Tra musica e poesia, Arlandini mette a nudo un lato inaspettato del suo talento. Ma il colpo di scena più emozionante è il suo appello per trovare l’anima gemella. Dalla musica si passa al doppiaggio e nella quarta puntata, dal titolo “Le luci rosse del doppiaggio”, a mettersi a nudo è Reytahn, al secolo Gabriele Reitano. Di professione aspirante doppiatore e imitatore, tra doppiaggi audaci, imitazioni sconcertanti e tentativi di creare il trailer “perfetto” per No Talent Show, Reytahn mette alla prova l’equilibrio tra genio e follia e la pazienza dei giudici. Ma Ray Sugar Sandro è “Un artista o un camaleonte?” È questa la domanda attorno a cui ruota il quinto episodio, con protagonista Sandro Micolucci, in arte Ray Sugar Sandro. Si definisce pittore, cantante, attore, showman, stilista fai-da-te, e molto molto altro; gareggia accompagnato da una ballerina con cui si diletta in performance stravaganti e un po’ autocelebrative, sicuramente memorabili! L’ospite della sesta puntata, dal titolo “Tutto quello che c’è dentro”, ha chiaramente “qualcosa dentro” che vuole comunicare al mondo e lo fa in modo sorprendente: si tratta di Marco Andrea Galasso, conosciuto sui social come Ruttarello. Si autoproclama una “Tartarutta Ninja” e il suo ambizioso obiettivo è battere il record di potenza del rutto, a cui si avvicina con un’esplosiva performance da 118 decibel. FEDERICO ANTOINE, noto sui social per le sue esibizioni ad alto spavento che fanno saltare sulla sedia i poveri passeggeri dei mezzi pubblici di Roma, e DIEGO PONESSA, cantante lirico che dopo l’esclusione da una serie di talent show qui trova finalmente un luogo dove liberare la sua voce “unica”, sono al centro dell’episodio dal titolo “LIRICA METROPOLITANA”. Il “FOLCORE INNATO” di DAMON PETROVA e GIGI PESCHERIA è protagonista dell’ottavo episodio: si inizia con Francesco Di Cecco, noto come Damon Petrova, che emoziona Ezio Greggio e Marco Salvati con le sue improbabili cover in dialetto abruzzese, lasciando anche percepire una certa intonazione. Ma a ristabilire l’equilibrio della puntata ci pensa Luigi Pisacane, famoso sui social con il nome di Gigi Pescheria e noto per le sue grida tra i palazzi. Ma perché Giggiolone è diventato famoso? Tra una filastrocca e l’altra ci pensa lui a raccontarlo. I “TRE PER UNA NOTTE” della nona puntata sono VALENTINA LA NOTTE, METROMAN e PEPERINO. Una puntata che è un trionfo dell’assurdo. Si esibisce Valentina La Notte, ma è una cantante di vero talento, come finirà? Tocca poi a Nicolò Modica, detto Metroman, l’eroe dei binari che fa rivivere hit vintage nelle stazioni metropolitane e Gianluca Brunno, sui social Peperino, la “pazza cavallina” che balla, canta e urla con una passione sorprendente. Chi vincerà la puntata? Protagonisti dell’episodio numero 10, dal titolo “BARZELLETTE DA PIANGERE”, sono GENNARO CURRARONE e il suo surreale mondo. Professione animatore napoletano con altissime ambizioni, con la sua esibizione dimostra di non avere alcun talento e lo rivendica con orgoglio. Chiudono la serie TONY REA e MATTIA CERRITO, volti molto noti di TikTok e protagonisti della puntata “CIAO IUSER E ALTRE IMPRECAZIONI”: la notorietà di Tony è dovuta ai suoi video in cui impreca (ogni video un’imprecazione differente) con uno stile inconfondibile, mentre Mattia è noto per le risposte sarcastiche alle domande assurde dei suoi fan.

Expo 2030, Meloni: votate Roma per portare la storia nel futuro

Expo 2030, Meloni: votate Roma per portare la storia nel futuroRoma, 28 nov. (askanews) – “Votare per Roma significa costruire insieme il nostro futuro. Scegli Roma, portiamo la storia nel futuro”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video messaggio a sostegno della candidatura di Roma come sede di Expo 2030.

“A Roma – prosegue Meloni – ogni nazione potrà esprimere il proprio potenziale al massimo, ciascun padiglione nazionale diventerà parte della più grande fabbrica solare mai realizzata in una città, un esperimento innovativo nella condivisione dell’energia. Ogni padiglione nazionale produrrà energia rinnovabile, ogni padiglione sarà parte di un hub internazionale di ricerca ed educazione, che sarà apprezzato da visitatori per decenni. Perchè il nostro progetto è disegnato per andare avanti nel tempo, superando lo smantellamento dei padiglioni”. “A Roma – aggiunge – ogni nazione lascerà il proprio marchio, un marchio di lunga durata, perchè Roma è una città che c’era molto prima di Expo e ci sarà anche dopo. Votare per Roma significa tutto questo e molto di più: votare per Roma vuol dire anche creare una piattaforma per i giovani a livello globale, per studiare insieme e avviare nuove imprese insieme. Iniziative di ogni tipo, start up, nuovi progetti di ricerca, soluzioni innovative in formato fisico, digitale o ibrido. E “votare per Roma significa anche aver fiducia nell’esperienza italiana di accogliere milioni di visitatori da tutto il mondo, facendo sentire ciascuno di loro a casa”.

Pnrr,Meloni:con ok quarta rata Bruxelles riconosce progressi Italia

Pnrr,Meloni:con ok quarta rata Bruxelles riconosce progressi ItaliaRoma, 28 nov. (askanews) – La Commissione europea “ha approvato oggi la quarta richiesta di pagamento dell’Italia, di 16,5 miliardi di euro, confermando che l’Italia ha raggiunto tutti i 28 obiettivi e traguardi previsti”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video su Facebook.

“La valutazione positiva della Commissione – aggiunge – dimostra i grandi progressi fatti dall’Italia e, a pochi giorni dall’approvazione da parte della Commissione europea della revisione generale del PNRR, conferma il grande impegno del Governo al fine di attuare pienamente il PNRR per rendere il Paese più moderno e più competitivo”. “Gli obiettivi e i traguardi raggiunti nella quarta rata – sottolinea – riguardano importanti riforme nei settori dell’inclusione sociale e degli appalti pubblici, nonché misure necessarie per proseguire l’attuazione delle riforme in materia di giustizia e pubblica amministrazione. I principali investimenti oggetto della richiesta di pagamento sono legati alla digitalizzazione, in particolare per quanto riguarda la transizione dei dati delle pubbliche amministrazioni locali verso il cloud, lo sviluppo dell’industria spaziale, l’idrogeno verde, i trasporti, la ricerca, l’istruzione e le politiche sociali”.

“Il pagamento dei 16,5 miliardi di euro – conclude Meloni – è previsto entro la fine di quest’anno. L’Italia avrà ricevuto entro il 2023 circa 102 miliardi di euro, quindi più della metà del PNRR. L’Italia sarà anche l’unico Stato membro dell’Unione europea ad aver ricevuto il pagamento della quarta rata”.

Bie conferma la 24esima Triennale internazionale di Milano 2025

Bie conferma la 24esima Triennale internazionale di Milano 2025Milano, 28 nov. (askanews) – La 173esima Assemblea Generale del Bureau International des Expositions (BIE) questa mattina ha riconosciuto formalmente la 24esima edizione dell’Esposizione Internazionale di Triennale Milano, che si svolgerà dal 17 maggio al 16 novembre 2025 e sarà intitolata “Inequalities. How to mend the fractures of humanity” e svilupperà il tema delle diseguaglianze sociali. Il tema scelto sarà l’occasione per riunire le migliori politiche e i progetti più rappresentativi che in questo momento, nelle città del mondo, stanno combattendo insieme il rischio dell’estinzione della nostra specie e le crescenti diseguaglianze che la attraversano e la dividono.

Gli Stati membri del BIE, riuniti in Assemblea Generale a Parigi, hanno concordato all’unanimità con la raccomandazione del Comitato Esecutivo del BIE di concedere il riconoscimento alla 24ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano richiesto dal Governo italiano. Questo riconoscimento conferma lo status della 24esima edizione della manifestazione come Esposizione Internazionale e dà la possibilità all’Italia di invitare partecipanti internazionali attraverso i canali diplomatici.

Sottoponendo ai più di 800 delegati provenienti da tutto il mondo il tema delle diseguaglianze – sociali, culturali, geografiche, generazionali – come questione inestricabilmente legata alla transizione ecologica, il Presidente di Triennale Milano Stefano Boeri ha dichiarato: “La sfida del futuro sarà nelle città del mondo. Solo città più giuste e eque, capaci di ridurre le diseguaglianze di reddito e di accesso alla cultura, ai servizi e alle informazioni, saranno capaci di avviare una transizione ecologica realmente efficace e inclusiva”. Triennale ha invitato i delegati dei Paesi presenti al BIE a scegliere una città protagonista di una politica di riequilibrio e riduzione delle diseguaglianze a realizzare il Padiglione nazionale della 24sima Esposizione Internazionale. Nel 2025, Per sei mesi Milano e la sua Triennale diventeranno l’epicentro planetario di una grande riflessione su come avviare una transizione ecologica che non penalizzi i Paesi e le fasce più povere delle popolazioni urbane.

Manovra, il governo apre alle modifiche sulla stretta alle pensioni. Cgil e Uil: non bastano, sciopero confermato

Manovra, il governo apre alle modifiche sulla stretta alle pensioni. Cgil e Uil: non bastano, sciopero confermatoRoma, 28 nov. (askanews) – Il governo è disponibile a rivedere le norme sulle pensioni di medici e operatori sanitari e delle altre categorie del pubblico impiego, colpite dalla stretta sul coefficiente di calcolo prevista dalla manovra. La modifica della norma sarà presentata dal governo con un emendamento al Ddl di bilancio. Nessuna modifica, invece, sul nuovo meccanismo di quota 103 introdotto con la manovra (interamente contributivo), né sui requisiti più restrittivi per accedere a Opzione donna e Ape sociale.

“Stiamo lavorando per modificare la misura nel migliore dei modi, garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi si ritira con la pensione di vecchiaia e garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi raggiunge al 31 dicembre 2023 i requisiti attualmente previsti”, ha detto il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ai sindacati nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi che si è protratto per oltre tre ore e mezza. Una modifica che varrebbe per tutte le categorie colpite dalla stretta, non solo per il comparto sanità, per il quale, in più, “si sta valutando un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione – ha aggiunto la premier – all’approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia. Faremo del nostro meglio per risolvere e correggere”. Cgil e Uil hanno espresso insoddisfazione, secondo la Cisl ci sono invece stati piccoli passi avanti. Le ragioni dello sciopero contro la manovra “sono confermate”, ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, perché “non hanno cambiato nulla”. Rispetto all’articolo 33, che prevede una stretta sulle pensioni, “noi ne avevamo chiesto il ritiro – ha aggiunto – il governo si è limitato a dire che stanno ragionando e valutando delle modifiche, ma non nel fatto che interverranno nella direzione” del ritiro. “Quindi – ha concluso – continua a essere una manovra sbagliata che fa cassa sul lavoro dipendente e sui pensionati, che non combatte la precarietà e non dà un futuro serio al nostro Paese”.

Il numero uno della Cisl, Luigi Sbarra, ha sottolineato che “il governo ci ha assicurato che interverranno dei cambiamenti e dei miglioramenti. In particolare aliquote e rendimenti dei futuri trattamenti pensionistici di medici, infermieri, personale degli enti locali e maestre d’asilo dovrebbero restare quelli attuali per la pensione di vecchiaia. E sta ragionando per introdurre miglioramenti anche per la pensione anticipata”. Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha parlato di incontro “lungo e cordiale”, ma alla fine “le decisioni illustrate dal governo rinconfermano l’impostazione della manovra, anche sull’articolo 33 su cui il governo si limita a valutare un’eventuale modifica”.

Il governo, in particoalre, è intenzionato a modificare la norma penalizzante sul calcolo delle pensioni (articolo 33 del ddl di bilancio) per tutte le categorie interessate (medici e personale sanitario, dipendenti degli enti locali, maestri d’asilo e ufficiali giudiziari). Ma, nello specifico, l’introduzione del meccanismo di gradualità per chi va in pensione anticipatamentne si applicherà soltanto al comparto sanità. E’ quanto ha specificato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’incontro con i sindacati. In sostanza, non ci saranno penalizzazioni “per chi si ritira con la pensione di vecchiaia”, né per chi raggiunge i requisiti della pensione di anzianità al 31.12.2023. “Questo per tutti, non solo per il comparto sanità. Per il comparto sanità – ha precisato Meloni – si sta valutando un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all’approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia”. In sostanza si dovrebbe ridurre la penalizzazione per coloro che, pur andando in pensione anticipatamente, si avvicinano al requisito anagrafico della pensione di vecchiaia.

Mattarella: non contrapporre la sovranità nazionale e quella europea

Mattarella: non contrapporre la sovranità nazionale e quella europeaRoma, 28 nov. (askanews) – Non bisogna “contrapporre sovranità europea e sovranità nazionale”. È questo “un falso dilemma. Esiste infatti una sovranità nazionale di bandiera, che però non incide sui reali problemi, e una sovranità condivisa, che rispetta le specificità e le culture dei singoli paesi, ma che è capace di offrire il proprio contributo sulle grandi questioni internazionali”. E’ quanto ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’incontro con il presidente della Repubblica ceca Pavel.

Mattarella: non contrapporre sovranità nazionale ed europea

Mattarella: non contrapporre sovranità nazionale ed europeaRoma, 28 nov. (askanews) – Non bisogna “contrapporre sovranità europea e sovranità nazionale”. È questo “un falso dilemma. Esiste infatti una sovranità nazionale di bandiera, che però non incide sui reali problemi, e una sovranità condivisa, che rispetta le specificità e le culture dei singoli paesi, ma che è capace di offrire il proprio contributo sulle grandi questioni internazionali”. E’ quanto ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’incontro con il presidente della Repubblica ceca Pavel.