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La Cisl in piazza contro la manovra: la responsabilità va ricambiata

La Cisl in piazza contro la manovra: la responsabilità va ricambiataRoma, 25 nov. (askanews) – In questi mesi la Cisl ha cercato il confronto e il dialogo con il Governo, adoperandosi con “grande senso di responsabilità” per assicurare relazioni costruttive e propositive. Ha offerto “serietà e affidabilità”, che l’esecutivo deve però “ricambiare con altrettanta responsabilità”. Il messaggio che il leader della Cisl, Luigi Sbarra, ha lanciato al premier Giorgia Meloni da piazza Santi Apostoli è stato chiaro e sarà ribadito martedì prossimo all’incontro in programma a Palazzo Chigi.

Sbarra, che sulla manovra ha espresso un giudizio articolato con luci e ombre, dal palco della manifestazione nazionale cui, secondo la Cisl, hanno partecipato 13mila persone, ha voluto mettere in risalto soprattutto le parti che non vanno bene, a partire dal tema delle pensioni. Un modo per continuare ad esercitare il pressing sul capo del governo in vista dell’appuntamento di martedì. “Vogliamo un chiaro e deciso riferimento a una pensione contributiva per i giovani e per le donne – ha detto – bisogna ritirare l’articolo 33 che restringe e penalizza aliquote e rendimenti per alcune categorie della P.A. Pensiamo ai medici e gli infermieri, al personale degli enti locali, alle maestre di asilo e agli ufficiali giudiziari. Non si può continuare a fare cassa con le pensioni dei lavoratori. Vanno eliminate le restrizioni su Ape sociale e Opzione donna e bisogna investire di più sull’indicizzazione e la perequazione delle pensioni”.

Secondo la confederazione di via Po ci sono ancora le condizioni per discutere, cambiare e migliorare la legge di bilancio con l’obiettivo di realizzare un nuovo e moderno patto sociale e un’Agenda 2024 che mettano al centro crescita, sviluppo sostenibile, rilancio degli investimenti, recupero di produttività, qualità e stabilità del lavoro, investimenti sulla formazione e competenze. Sbarra ha avvertito Meloni anche sulle privatizzazioni: “Se l’idea è quella di svendere, ci metteremo di traverso. No a una stagione di saldi di Stato”. Infine, un messaggio anche per Cgil e Uil: “Smettiamola di pensare a un’egemonia che è finita con il ‘900. Serve condivisione, responsabilità e il rispetto tra di noi. Abbiamo assistito a provocazioni, insulti e ingiurie. Noi rispettiamo, anche se non condividiamo molte volte le scelte e le strategie di Cgil e Uil, ma il sindacato deve restare unito, compatto con grandi obiettivi strategici. Si prenda atto, laicamente, dell’esistenza di differenti sensibilità, di modi diversi di intendere l’azione sindacale e il ruolo del sindacato. Non accettiamo lezioni da nessuno”. Intanto, la Cisl continua la sua battaglia sulla partecipazione. Lunedì consegnerà alla Camera le firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare.

Rugby Old, per Autumn Roma ennesima conferma al Trofeo Primavera

Rugby Old, per Autumn Roma ennesima conferma al Trofeo PrimaveraMilano, 25 nov. (askanews) – L’edizione 2023 del Trofeo Primavera di rugby Old, che vede competere tre squadre capitoline nel ricordo di Gianfranco Primavera, protagonista nella storia delle partecipanti e fondatore dei Barbarians de Noantri, ha visto l’ennesimo successo degli Autumn Roma che per la quarta volta consecutiva portano in club house l’ambito piatto.

Il quindici allenato da Tiziano Boccacci si è imposto in entrambe le sfide del triangolare mostrando compattezza e prontezza soprattutto nei punti di incontro e nei placcaggi. Protagonista di giornata il capitano Mauro Corsini autore di due mete ed esempio per i compagni. Bene anche Lollo Trizza all’esordio in questo trofeo. Il trofeo Primavera rappresenta anche l’occasione per la raccolta fondi in favore dei bambini malati oncologici

Meloni: l’Italia sosterrà l’Ucraina per tutto il tempo necessario

Meloni: l’Italia sosterrà l’Ucraina per tutto il tempo necessarioRoma, 25 nov. (askanews) – L’Italia garantisce “sostegno a 360° gradi, militare, finanziario e umanitario” all’Ucraina “dal primo giorno dell’invasione” e “sarà al vostro finché sarà necessario. Perché il futuro dell’Ucraina è un futuro di pace, è un futuro di libertà, è un futuro europeo. Il popolo ucraino può contare sull’Italia. Ci siamo sempre stati, e ci saremo sempre”. Lo ribadisce la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio al vertice ‘Grain from Ukraine’ in corso a Kiev.

Meloni, rivolgendosi al presidente Volodymyr Zelensky, sottolinea che “non stiamo vivendo giornate come altre. Sono giornate particolari, per l’Ucraina e per tutti noi” perchè “oggi è 25 novembre e insieme commemoriamo le vittime dell’Holodomor, lo sterminio per fame perpetrato novant’anni fa dal regime sovietico ai danni del vostro popolo e che causato milioni di morti”. Ed è anche “il 640° giorno di eroica resistenza del popolo ucraino alla guerra di aggressione russa. È il 640° giorno di resistenza a chi avrebbe voluto piegare il vostro popolo con le bombe, il buio, il freddo e la fame. Non ci sono riusciti, grazie al vostro eroismo e al vostro amore per la vostra libertà e la vostra indipendenza”. “L’Italia accoglie con grande favore la volontà del Governo di Kiev di dare continuità” all’iniziativa ‘Grain from Ukraine’ e “intende offrire un contributo ulteriore di due milioni di euro. In questo contesto, torniamo a chiedere alla Russia di rinnovare la sua adesione alla Black Sea Grain Iniziative per garantire che i prodotti agricoli ucraini possano raggiungere i mercati internazionali e aiutare, in particolare, le Nazioni più fragili e che soffrono di più in termini di sicurezza alimentare”. Meloni sottolinea che l’iniziativa oggi assume “una valenza simbolica estremamente potente” nel giorno in cui si commemorano “le vittime dell’Holodomor, lo sterminio per fame perpetrato novant’anni fa dal regime sovietico ai danni del vostro popolo e che causato milioni di morti”.

Ucraina, Meloni: sostegno Italia per tutto il tempo necessario

Ucraina, Meloni: sostegno Italia per tutto il tempo necessarioRoma, 25 nov. (askanews) – L’Italia garantisce “sostegno a 360° gradi, militare, finanziario e umanitario” all’Ucraina “dal primo giorno dell’invasione” e “sarà al vostro finché sarà necessario. Perché il futuro dell’Ucraina è un futuro di pace, è un futuro di libertà, è un futuro europeo. Il popolo ucraino può contare sull’Italia. Ci siamo sempre stati, e ci saremo sempre”. Lo ribadisce la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio al vertice ‘Grain from Ukraine’ in corso a Kiev.

Meloni, rivolgendosi al presidente Volodymyr Zelensky, sottolinea che “non stiamo vivendo giornate come altre. Sono giornate particolari, per l’Ucraina e per tutti noi” perchè “oggi è 25 novembre e insieme commemoriamo le vittime dell’Holodomor, lo sterminio per fame perpetrato novant’anni fa dal regime sovietico ai danni del vostro popolo e che causato milioni di morti”. Ed è anche “il 640° giorno di eroica resistenza del popolo ucraino alla guerra di aggressione russa. È il 640° giorno di resistenza a chi avrebbe voluto piegare il vostro popolo con le bombe, il buio, il freddo e la fame. Non ci sono riusciti, grazie al vostro eroismo e al vostro amore per la vostra libertà e la vostra indipendenza”.

Violenza donne, Conte: aumentare reddito libertà, Meloni risponda

Violenza donne, Conte: aumentare reddito libertà, Meloni rispondaPerugia, 25 nov. (askanews) – Sulla violenza contro le donne è necessario “che sia 25 novembre tutti i giorni”: lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, parlando dal palco del congresso di Sinistra italiana a Perugia, dove parteciperà nel pomeriggio a una manifestazione per la giornata internazionale contro i femminicidi.

L’ex premier ha ricordato “il percorso iniziato quando eravamo al governo con la legge Codice rosso. Noi del M5S abbiamo presentato un progetto normativo sull’educazione affettiva nelle scuole e per il sostegno psicologico in tutti gli istituti scolastici”. “Un altro aspetto su cui dobbiamo concentrare le nostre forze- ha aggiunto – sono gli ambiti in cui le violenze vengono subite per ragioni di soggezione economica. Dobbiamo batterci per portare il reddito di libertà (per le donne vittime di violenza, ndr) a 1200 euro. Faccio appello al presidente del Consiglio Giorgia Meloni: hai sabotato Opzione donna e Ape sociale, hai aumentato l’Iva sugli assorbenti, tagliato i fondi sulla prevenzione della violenza, almeno su questo ci dai una risposta?”, ha concluso Conte.

Mattarella: dietro la violenza sulle donne c’è il fallimento di una società

Mattarella: dietro la violenza sulle donne c’è il fallimento di una societàRoma, 25 nov. (askanews) – “Drammatici fatti di cronaca scuotono le coscienze del Paese. Una società umana, ispirata a criteri di civiltà, non può accettare, non può sopportare lo stillicidio di aggressioni alle donne, quando non il loro assassinio. La pena e il dolore insanabili di famiglie e di comunità ferite sono lo strazio di tutti”. E’ quanto afferma in una dichiarazione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

“Quando ci troviamo di fronte a una donna uccisa, alla vita spezzata di una giovane, a una persona umiliata verbalmente o nei gesti della vita di ogni giorno, in famiglia, nei luoghi di lavoro, a scuola, avvertiamo che dietro queste violenze c’è il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne richiama tutti a un rinnovato, personale, impegno”, sottolinea il Capo dello Stato. 

Omicidio Giulia Cecchettin, Turretta è in Italia. Nei prossimi giorni sarà interrogato dal Gip

Omicidio Giulia Cecchettin, Turretta è in Italia. Nei prossimi giorni sarà interrogato dal GipMilano, 25 nov. (askanews) – È atterrato all’aeroporto Marco Polo di Venezia l’aereo partito da Francoforte con a bordo Filippo Turetta, il giovane accusato del sequestro e dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Lo studente 22enne, catturato da Francoforte nei giorni successivi al femminicidio, sarà ora trasportato nel carcere di Verona. Ad attenderlo c’erano anche i suoi legali. L’interrogatorio potrebbe essere previsto già per lunedì, se Turetta vorrà parlare di quanto avvenuto.

Il giovane è accusato di omicidio volontario, con l’aggravante del legame sentimentale, ma sono all’esame altre ipotesi aggravanti, quali l’occultamento di cadavere, in particolare, la premeditazione. Turetta avrebbe acquistato del nastro adesivo che poi sarebbe servito per mettere a tacere Giulia durante l’aggressione. Al vaglio degli inquirenti è anche la provenienza e l’intenzionalità della detenzione di due coltelli da cucina, probabili armi del delitto. Un lungo corteo di auto dei carabinieri e della polizia giudiziaria hanno scortato Filippo Turetta dall’aeroporto Marco Polo di Venezia al carcere di Verona.

Strage Sinnai, è stata concessa la sospensione della pena a Beniamino Zuncheddu

Strage Sinnai, è stata concessa la sospensione della pena a Beniamino ZunchedduRoma, 25 nov. (askanews) – La Corte d’Appello di Roma, dove è in corso il processo di revisione contro la condanna all’ergastolo di Beniamino Zuncheddu per la ‘strage di Sinnai’ del 1991, ha concesso la sospensione della pena per il pastore sardo, in carcere da 32 anni. Nell’ultima udienza davanti alla Corte d’Appello di Roma, il 21 novembre scorso, Zuncheddu, difeso dall’avvocato Mauro Trogu, aveva presentato una richiesta per la sospensione della pena. La svolta, nel corso del processo di revisione, è arrivata il 14 novembre quando il testimone chiave, Luigi Pinna, ha ammesso che “prima di effettuare il riconoscimento dei sospettati, l`agente di polizia che conduceva le indagini mi mostrò la foto di Beniamino Zuncheddu e mi disse che il colpevole era lui. È andata così”. Pinna ha poi aggiunto di “aver sbagliato a dare ascolto alla persona sbagliata. Penso che quel giorno a sparare furono più persone, non solo una, ma il killer aveva il volto coperto da una calza”.

Zuncheddu, 59 anni, è stato arrestato il 28 febbraio 1991 per il triplice omicidio di Gesuino Fadda, Giuseppe Fadda, Ignazio Pusceddu, avvenuto a Sinnai, in provincia di Cagliari, l`8 gennaio del 1991. Ad accusare Zuncheddu l’unico sopravvissuto alla strage, proprio Pinna, che in un primo momento ha affermato di non poter riconoscere il killer perché con il volto coperto da un collant, ma successivamente ha puntato il dito contro Beniamino dopo un riconoscimento fotografico e all`americana.
Così per Zuncheddu, malgrado abbia continuato a dichiararsi innocente, il 16 giugno del 1992 è arrivata la condanna definitiva all`ergastolo da parte della Corte d`Assise d`Appello di Cagliari. Nel 2017 l`avvocato Trogu, su richiesta della sorella di Beniamino, Augusta, ha assunto la difesa di Zuncheddu, per riaprire il caso.

I sindacati di base del trasporto pubblico locale spostano lo sciopero di 24 ore al 15 dicembre

I sindacati di base del trasporto pubblico locale spostano lo sciopero di 24 ore al 15 dicembreMilano, 25 nov. (askanews) – I sindacati di base spostano lo sciopero nazionale nel trasporto pubblico al 15 dicembre. Lo rende noto un comunicato di Adl Cobas, Cobas Lavoro Privato, Sgb, Cub Trasporti e Usb Lavoro Privato “Il ministro Salvini precetta uno sciopero regolare e riduce l’astensione da 24 a 4 ore. Rifiutiamo la riduzione illegittima e sfidiamo il ministro anti-sciopero il 15 dicembre prossimo”, si legge. “La precettazione da parte del Ministro dei Trasporti Salvini dello sciopero nazionale del Tpl di 24 ore, regolarmente indetto dalle sigle dei sindacati di base, altamente rappresentativi nel settore, è tutt’altro che inaspettata. Ciò, però, non toglie la gravità di quanto deciso da Salvini, interprete da padrone delle ferriere dell’art.8 della L.146/90”.

“Le motivazioni addotte da Salvini per giustificare l’intervento di riduzione della astensione dal lavoro in programma, un potere del Ministro che la legge prevede solo per situazioni eccezionali, sono invece ridicole – scrivono – e suonano come un vero e proprio oltraggio all’esercizio di un diritto costituzionale. Va sottolineato come questo sciopero sia stato indetto più di un mese fa, prima persino di quello di Cigl e Uil, nel pieno rispetto delle più restrittive norme in Europa per l’effettuazione di uno sciopero. Significativo a tale proposito il fatto che la Commissione di Garanzia non ha mosso il benché minimo rilievo alla proclamazione dello sciopero del TPL del 27.11.2023″.”E’ oramai evidente che il problema è diventato politico – sottolineano i sindacati -, accettare la riduzione imposta nell’ordinanza sarebbe a nostro avviso come fare proprio che un Ministro consideri il diritto di sciopero alla stregua di una propria concessione ai sindacati, tanto da considerarne eccessiva la durata di 24 ore”. “Per questo motivo, le scriventi organizzazioni sindacali – si legge – hanno deciso unitariamente di rifiutare la riduzione e di spostare lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il trasporto pubblico locale al 15 dicembre prossimo, sfidando il Ministro Salvini sul terreno dei diritti costituzionali, oltre che nel merito delle questioni poste dalle istanze dei lavoratori, ignorate dalle controparti datoriali e dal responsabile del dicastero dei trasporti.

“Non è più tollerabile – concludono – che questo avvenga senza che i lavoratori e l’intera società che SI riconosce nei valori della Carta Costituzionale e che la continuerà a difendere, prendano una esplicita posizione contro questa palese aggressione a uno dei diritti costituzionali più importanti”.

M.O, Schlein: brutalità Hamas non giustifica brutalità su Gaza

M.O, Schlein: brutalità Hamas non giustifica brutalità su GazaPerugia, 25 nov. (askanews) – “E’ una buona notizia vedere l’accordo che porta i primi risultati” con la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi. Lo ha detto la leader del Pd, Elly Schlein, prendendo la parola al congresso di Sinistra italiana in corso a Perugia.

La soluzione al conflitto mediorientale “non può non essere due popoli due Stati. Abbiamo condannato – ha ricordato – la brutalità di Hamas, siamo spaventati dai segnali di antisemitismo che vediamo in Europa, ma la brutalità di Hamas non può giustificare la brutalità sui civili palestinesi”. Il riferimento per la comunità internazionale, ha osservato ancora la segretaria democratica, dev’essere il diritto internazionale “ma per il popolo palestinese il diritto internazionale per troppi anni è stato poco più che un miraggio. Quando diciamo due popoli due stati la realtà è che uno esiste, l’altro no, perché la comunità internazionale – ha concluso Schlein – non ha fatto abbastanza”.