Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Femminicidi, Schlein: ho sentito ancora Meloni. Bene l’ok ai nostri odg. Per Giulia non basta il dolore

Femminicidi, Schlein: ho sentito ancora Meloni. Bene l’ok ai nostri odg. Per Giulia non basta il doloreRoma, 22 nov. (askanews) – Con Giorgia Meloni “ci siamo sentite anche in queste ore, perché ho voluto chiedere di cercare un terreno comune sulla prevenzione, e apprezzo il segnale dalla maggioranza in Senato, dando parere favorevole a un odg che chiede di mettere risorse sulla formazione, così come l’approvazione di un altro odg in cui chiediamo di calendarizzare in tempi rapidi le pdl in tema di prevenzione”, lo ha detto Elly Schlein, parlando alla Direzione Pd, chiedendo ancora una volta “l’educazione all’affettività obbligatoria in tutti i cicli scolastici, mettendo risorse e formazione per gli operatori”. Perchè “senza un profondo lavoro culturale non fermeremo mai questa mattanza, e non servirà aumentare leggi e punizioni che intervengono dopo le violenze”.

Per la segretaria Dem bisogna “sradicare quell’idea violenta e criminale del controllo e del possesso del corpo delle donne”. E dunque, dice alla maggioranza, “almeno sul contrasto alla mattanza, mettiamo da parte l’aspro scontro politico, proviamo a far fare un passo avanti al Paese: servono risorse per operatori specializzati, perchè non ci sia mai più una che quando va a denunciare non venga presa sul serio, perchè non ci sia mai più una valutazione inadeguata dei rischi, una legge per rendere obbligatoria l’educazione all’affettività”. “L’omicidio di Giulia Cecchettin ci ha scossi tutti nel profondo”, ha sottolineato la segretaria Pd, ma “Giulia Cecchettin non è morta, è stata uccisa dal suo ex che ne dovrà rispondere davanti alla giustizia”. E “non è già più l’ultimo femminicidio di questo paese, Rita Talamelli strangolata dal marito pochi giorni fa. Non bastano condanne, dolore, indignazione. Non possiamo continuare ad assistere a questa strage”.

Il problema è che “la cultura tossica del patriarcato e della sopraffazione esiste e resiste e passa di generazione in generazione. Tocca anche agli uomini” affrontare il problema. “Sulla repressione stiamo lavorando in parlamento” ma serve anche “una rivoluzione culturale”.

Lollobrigida e lo stop del Frecciarossa. L’opposizione chiede le dimissioni. FdI: polemiche, nessuna criticità al treno

Lollobrigida e lo stop del Frecciarossa. L’opposizione chiede le dimissioni. FdI: polemiche, nessuna criticità al trenoRoma, 22 nov. (askanews) – Il Frecciarossa ieri era in ritardo, il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida era a bordo, doveva presenziare, l’inaugurazione di un Parco urbano a Caivano, così ha fatto fermare il treno a Ciampino ed è sceso, trovando mezzi alternativi. In estrema sintesi il fatto è assodato, anche dagli stessi colleghi di partito, FdI, del ministro. Diametralmente opposta ovviamente l’interpretazione: le opposizioni chiedono le dimissioni per un episodio di “prepotenza”, per gli esponenti di FdI sono polemiche pretestuose e sottolineano l’impegno istituzionale mantenuto. “Quanto riportato dai media è allucinante, un episodio degno di una repubblica delle banane. Se fosse confermato, saremmo in presenza di un intollerabile atto di prepotenza. In un qualunque Paese civile, un ministro così si sotterrerebbe dalla vergogna. E se ne andrebbe all’istante”, commenta sui social Antonio Misiani, senatore e responsabile Economia Pd. “Il ministro all’Agricoltura Lollobrigida ha utilizzato un treno come se fosse un mezzo di sua proprietà. Lo ha fatto fermare per poter scendere. In qualsiasi altro paese un ministro che fa una cosa simile verrebbe rimosso seduta stante”, affermano in una nota congiunta i parlamentari del Movimento 5 Stelle nelle Commissioni Trasporti e Agricoltura. “Ci troviamo davanti a un comportamento grave, che denota un’inaccettabile arroganza nel garantirsi un privilegio precluso ai normali cittadini e rappresenta un segnale tremendo nei confronti di tutti quei pendolari che magari si trovano a vivere disagi nei loro spostamenti giornalieri con i treni. Chiediamo un’informativa urgente alla Presidente Meloni e al ministro dei Trasporti Salvini, esigiamo che si faccia chiarezza su questo vergognoso atto di prepotenza. La premier e il suo vice ci mettano la faccia, il caso è di una gravità inaudita”, concludono.

“Se il ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno Alta velocità in una stazione sul percorso Roma-Napoli ed è sceso proseguendo poi in macchina, siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti. I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Se la notizia sarà confermata, chiederemo in Aula le dimissioni di Lollobrigida”, scrive su X il leader di Italia viva, Matteo Renzi. In ogni caso, se la notizia fosse confermata per il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte “sarebbe un segnale devastante della politica ai cittadini, in un momento di tagli e di manovre lacrime e sangue. Un esponente autorevolissimo del Governo che lascia a terra le famiglie e i cittadini utilizza un mezzo di trasporto che non è al servizio di un ministro e ne fa un mezzo personale. Segnale devastante, lo definirei un privilegio da prima repubblica, anche se non so se un ministro della prima repubblica si sia mai sognato di chiedere un privilegio del genere. Faremo tutti gli approfondimenti del caso”.

Fratelli d’Italia si compatta: “A sinistra qualche sciacallo attacca il ministro Lollobrigida che ha cercato in tutti i modi di arrivare a Caivano per l”inaugurazione del Parco Urbano. Grazie al Governo Meloni lo Stato è tornato a garantire sicurezza e legalità, infondendo fiducia e speranza nella cittadinanza. Il tema del degrado e della sicurezza nelle periferie è per Fratelli d’Italia un punto centrale che vuole affrontare e risolvere. Il ministro Lollobrigida, scendendo dal treno alta velocità a Ciampino per arrivare puntuale all’evento, ha dimostrato di essere un vero servitore dello Stato che ha cuore la sorte di tutti quei cittadini che a lungo si sono sentiti considerati di ‘serie B’ dalla politica e, in particolare, da quel Partito Democratico che oggi ci viene a fare la morale. La sinistra, dopo che per anni si è voltata dall’altra parte su temi prioritari per i cittadini come quello della sicurezza e dell’ordine pubblico, abbia piuttosto la decenza di tacere”, dichiara Gimmi Cangiano, deputato di Fratelli d’Italia, in una nota. “Gli attacchi che da sinistra giungono al ministro Lollobrigida, che ha preferito scendere dal treno a Ciampino pur di arrivare in orario a Caivano per l’inaugurazione del Parco Urbano, sono inaccettabili e ipocriti. Criticare un ministro come Lollobrigida, che sta rendendo egregiamente onore alla nazione con il suo instancabile e quotidiano lavoro, è veramente un atto misero e da sciacallo. La sua assenza a Caivano avrebbe infatti comportato un enorme danno di immagine per lo Stato. Per il ministro, il governo e tutto il centrodestra guidato da Fratelli d’Italia, è un’assoluta priorità eliminare le troppe zone franche ancora presenti nel nostro Paese. Se con i governi guidati dal Partito democratico la sicurezza era diventata un lusso di cui potevano beneficiare solo i cittadini più benestanti, con noi torna finalmente ad essere un diritto di cui tutti i cittadini, nessuno escluso, devono poter godere”, dichiara Marta Schifone, deputato di Fratelli d’Italia e capo dipartimento Professioni del partito.

Anche il deputato di Fi e vicepresidente della Camera Giorgio Mulè chiude agilmente la vicenda Lollobrigida (e non risparmia una stoccata a Renzi): “Ho letto che peraltro la cosa non ha comportato ritardi, questi sono argomenti usati in modo strumentale. Renzi ha chiesto le dimissioni del ministro? Il problema di Lollobrigida era che non aveva l’Air Force Renzi, sennò avrebbe risolto in quel modo. Indigniamoci per le cose vere, questa non mi sembra sia tale”, difende così Lollobrigida . E Galeazzo Bignami (Fdi) viceministro alle infrastrutture e ai trasporti, dopo aver sentito anche “i vertici dei soggetti coinvolti”, ricostruisce il tutto e rassicura: nessuna criticità. “Stamattina, letta la notizia inerente il ministro Lollobrigida, mi sono premurato di sentire i vertici dei soggetti coinvolti o che potevano essere coinvolti nell’episodio. Più per il risalto dato al fatto che ad altro. Nessuno mi ha evidenziato elementi di criticità: nessun costo, nessun aggravio di ritardo, nessun rischio, nessun disagio per nessun passeggero, nulla di nulla. Si è annunciato a tutti i passeggeri che, visto il ritardo significativo accumulato, vi era la possibilità di scendere a Ciampino e, una volta arrivati, si è data a tutti i passeggeri la possibilità di scendere. Come confermatomi da Trenitalia situazioni simili sono già avvenute in passato e sicuramente riavverranno in futuro”, spiega Bignami, aggiungendo: “In fin dei conti si parla di una figura istituzionale che voleva mantenere l’impegno assunto di essere presente ad un evento istituzionale e a cui, per ragioni da lui indipendenti, rischiava di non esserci, anche con evidenti conseguenze di sicurezza e ordine pubblico. Siamo qua tutti a parlare dell’importanza che lo Stato sia presente in territori come Caivano e quando si fa di tutto per esserci ci si lamenta che lo si faccia. Lo trovo pretestuoso. Se il ministro fosse arrivato in ritardo, qualcuno si lamenterebbe del disagio arrecato a decine di persone, lamentandosi dei costi, del disagio causato, dell’inutile dispendio di risorse pubbliche. Qua parliamo di un fatto che non ha determinato alcun costo, disagio, rischio, ritardo a nessuno. E neppure di un fatto mai avvenuto prima. Mi sembra l’ennesima conferma che per qualcuno si debba contestare a prescindere senza guardare il merito delle cose”, conclude.

Femminicidi, Schlein: ho sentito ancora Meloni, bene ok a odg

Femminicidi, Schlein: ho sentito ancora Meloni, bene ok a odgMilano, 22 nov. (askanews) – Con Giorgia Meloni “ci siamo sentite anche in queste ore, perchè ho voluto chiedere di cercare un terreno comune sulla prevenzione, e apprezzo il segnale dalla maggioranza in Senato, dando parere favorevole a un odg che chiede di mettere risorse sulla formazione, così come l’approvazione di un altro odg in cui chiediamo di calendarizzare in tempi rapidi le pdl in tema di prevenzione”. Lo ha detto Elly Schlein, parlando alla Direzione Pd, chiedendo ancora una volta “l’educazione all’affettività obbligatoria in tutti i cicli scolastici, mettendo risorse e formazione per gli operatori”. Perchè “senza un profondo lavoro culturale non fermeremo mai questa mattanza, e non servirà aumentare leggi e punizioni che intervengono dopo le violenze”.

Per la segretaria Dem bisogna “sradicare quell’idea violenta e criminale del controllo e del possesso del corpo delle donne”. E dunque, dice alla maggioranza, “almeno sul contrasto alla mattanza, mettiamo da parte l’aspro scontro politico, proviamo a far fare un passo avanti al Paese: servono risorse per operatori spcializzati, perchè non ci sia mai più una che quando va a denunciare non venga presa sul serio, perchè non ci sia mai più una valutazione inadeguata dei rischi, una legge per rendere obbligatoria l’educazione all’affettitività”.

Fininvest: 30 novembre l’assemblea per il nuovo cda, entra Eleonora

Fininvest: 30 novembre l’assemblea per il nuovo cda, entra EleonoraMilano, 22 nov. (askanews) – Il cda di Fininvest ha convocato per il 30 novembre l’assemblea che nominerà il nuovo cda: assieme agli otto membri attuali, tutti confermati, entreranno in consiglio Eleonora Berlusconi e l’avvocato Michele Carpinelli, storico consulente della holding della famiglia, che ha seguito il gruppo fin dalla quotazione di Mediaset. Tutti i cinque figli di Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso giugno, faranno così parte del board di Fininvest.

Gli attuali consiglieri sono: Barbara Berlusconi, Luigi Berlusconi, Pier Silvio Berlusconi, Adriano Galliani, Ernesto Mauri, Salvatore Sciascia. Marina Berlusconi è il presidente, Danilo Pellegrino l’amministratore delegato.

Europarlamento approva sua posizione su regolamento imballaggi

Europarlamento approva sua posizione su regolamento imballaggiStrasburgo, 22 nov. (askanews) – Con 426 voti a favore, 125 contrari e 74 astensioni, la plenaria del Parlamento europeo ha approvato, oggi a Strasburgo, la sua posizione negoziale sulla proposta di regolamento Ue riguardante gli imballaggi e i rifiuti da imballaggi.

Il regolamento, tra l’altro, introduce nuovi obiettivi di riuso degli imballaggi, affianco a quelli per il riciclaggio, come modo per ridurre la produzione di rifiuti in quest’area; e vieterà gli imballaggi monouso in molte aree, soprattutto per confezioni di piccole dimensioni di alimenti e bevande nei settori della distribuzione e della ristorazione. La plenaria, comunque ha approvato molti emendamenti che hanno in parte “ammorbidito” il testo originario proposto dalla Commissione europea quasi un anno fa. Dopo che anche il Consiglio avrà adottato la sua posizione negoziale, cominceranno le trattative tre le due istituzioni e la Commissione europea (“trilogo”) per arrivare al testo finale del regolamento. (Segue)

Immobiliare, Nomisma: compravendite -13% con crollo mutui erogati (-29%)

Immobiliare, Nomisma: compravendite -13% con crollo mutui erogati (-29%)Milano, 22 nov. (askanews) – Il rallentamento del mercato immobiliare italiano, che aveva iniziato a manifestarsi a partire dal secondo semestre del 2022, si è fatto progressivamente più intenso nel corso di quest’anno e minaccia ora di estendersi al prossimo. E’ quanto emerge dal terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma che ha analizzato le performance immobiliari dei 13 principali mercati italiani (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia).

L’erosione del potere di acquisto delle famiglie italiane associata alle difficoltà di accesso al credito ha finito per penalizzare le prospettive del comparto. Politiche creditizie più prudenti unitamente alla frenata della domanda si ripercuotono sui volumi di mutui erogati, che registrano un calo del 29% nell’anno in corso, con una conseguente diminuzione delle compravendite nell’ordine del 13%. Le difficoltà riscontrate dalle famiglie a finalizzare l’acquisto di una casa fanno crescere l’interesse per il mercato degli affitti: nell’ultimo anno il 7,3% della domanda si è spostata dall’acquisto all’affitto accentuando la pressione su un comparto già saturo. Considerando le compravendite residenziali, se nel 2022 si era registrato un rallentamento della crescita (+4,7% annuo), la flessione tendenziale semestrale (primo semestre 2023/primo semestre 2022) si è attestata al -12,5% per un totale di 50mila scambi in meno. Nel secondo semestre 2023 la variazione semestrale dei prezzi si è attestata tra l’estremo inferiore delle abitazioni in ottimo stato di Cagliari (-1,3%) e quello superiore rappresentato da Milano (+1,3%).

Nel secondo semestre il parziale spostamento di interesse verso il mercato degli affitti ha portato ad una vera e propria ascesa dei canoni (+2,1%). Analizzando le singole città si segnalano gli incrementi compresi tra il +3-4% di Milano, Firenze e Torino, fino al +5% di Bologna. Infine, sui tempi di vendita, nei maggiori mercati sono necessari meno di 5 mesi per concludere una trattativa. Si passa dai 5,5 mesi di Padova, Venezia, Firenze; Roma, Bari e Catania, ai 4 mesi di Milano e Bologna. Considerando il segmento della locazione la forbice varia dal mese e mezzo a poco più di due mesi.

Capri, parrocchia sfratta immobili occupati da meno abbienti

Capri, parrocchia sfratta immobili occupati da meno abbientiNapoli, 22 nov. (askanews) – “Procedure di sfratto ed inviti bonari al rilascio degli immobili occupati: la nuova gestione della Parrocchia di Capri ha avviato, così, una battaglia a suon di carte bollate in cui le vittime sono le famiglie capresi meno abbienti ed associazioni di volontariato. Il tutto in un periodo di grandissima emergenza abitativa, dove, per contrastare il diffondersi di strutture di bed and breakfast, trasformando di fatto Capri in un dormitorio nel periodo estivo e un paese senz’anima e servizi per il cittadino nel periodo invernale, erano scesi in campo anche i Comuni dell’isola”. A denunciarlo la sede di Capri dell’Unione nazionale Consumatori che, sulla scorta delle segnalazioni ricevute da numerosi cittadini, ha scritto al nuovo parroco della Parrocchia Santo Stefano di Capri, don Pasquale Irolla per richiedere, considerato il vasto compendio immobiliare di cui è proprietaria unitamente alla Fondazione San Costanzo, di verificare che vengano rispettate le volontà di tanti benefattori che hanno donato, negli anni, immobili alla Parrocchia affinché questa li destinasse ad accogliere i bisognosi e chi opera nel sociale e scongiurare che vengano disattese tali volontà. E’ stato chiesto, inoltre, di predisporre un regolamento per le assegnazioni di tali immobili in favore di chi ha bisogno, “conformemente al ruolo assistenziale che ha sempre avuto la Chiesa in una realtà come Capri”.

“Siamo venuti a conoscenza – si legge nella nota Unc – che avete posto in essere diverse azioni di sfratto o rilascio a danno di cittadini capresi e di associazioni di volontariato o che operano nel sociale. E’ giunta voce, tra l’ altro, – continua l’associazione di consumatori – che tali immobili potrebbero essere utilizzati per attività diversa da quella abitativa, nonché per fini ricettivi extralberghieri e che per tale finalità da svolgersi in un locale sarebbe addirittura pervenuta una proposta scritta da parte di un noto imprenditore della Penisola, che nulla ha a che fare con l’isola. Al riguardo, pur non volendo entrare nelle vostre scelte imprenditoriali, seppur legittime, ma incompatibili con la vostra missione di fede, si fa presente che gli immobili in oggetto, per larga parte, sono stati a voi donati da tanti benefattori per destinarli a pubblica utilità o per garantire un alloggio a persone meno abbienti o a residenza gratuita per anziani”. “Per tale ragione – conclude l’Unc – vi invitiamo a porre le dovute verifiche, soprattutto per onorare quelle persone che, nel corso degli anni, hanno effettuato atti di liberalità nei confronti della Parrocchia, per finalità assistenziali e caritatevoli, e predisporre, eventualmente, un regolamento per gli alloggi in favore di persone in difficoltà ed anche delle giovani coppie capresi, che hanno difficoltà oggettive nel reperimento di un immobile per il proprio nucleo familiare”.

Coppa Davis, problemi al braccio per Djokovic in allenamento

Coppa Davis, problemi al braccio per Djokovic in allenamentoMalaga, 22 nov. (askanews) – Novak Djokovic si era allenato ieri con un tutore nero al braccio destro. Questa mattina, il tutore è sparito, ma qualche problema per il numero uno al mondo del tennis, sembra esserci ancora. Perché a Malaga, allo Stadio Carpena, il vincitore delle Atp Finals di Torino è sceso sul campo centrale per l’allenamento alla vigilia del match tra Serbia e Gran Bretagna alle Finals della Coppa Davis massaggiandosi e facendosi massaggiare più volte il braccio.

“Nessun problema fisico per Novak”, ha fatto sapere la Federazione serba, assicurando che giovedì Djokovic scenderà regolarmente in campo.

Davis Cup, vigilia Italia tra allenamenti e foto. E spunta Berrettini

Davis Cup, vigilia Italia tra allenamenti e foto. E spunta BerrettiniMalaga, 22 nov. (askanews) – L’Italtennis si prepara per il big match di giovedì contro l’Olanda alle Finals della Davis Cup a Malaga. La squadra si è allenata alla vigilia dell’incontro contro gli Orange sui campi del centro sportivo Carpena della città in Andalusia.

I convocati di capitan Filippo Volandri sono Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi e Simone Bolelli. Ma per l’occasione è arrivato anche Matteo Berrettini che, infortunato, non è stato convocato. Così come, non senza polemiche, non è stato convocato Fabio Fognini per il doppio. C’è ancora incertezza, infatti, sui giocatori che capitan Volandri metterà in campo domani contro l’Olanda. L’unica certezza, al momento, pare la partita di Sinner, numero uno azzurro, reduce dalla finale delle Atp Finals di Torino.

Manovra, la Lega ritira i tre emendamenti: “E’ stato un malinteso”

Manovra, la Lega ritira i tre emendamenti: “E’ stato un malinteso”Roma, 22 nov. (askanews) – Hanno avuto vita breve i tre emendamenti (ordinamentali) della Lega al ddl di bilancio presentati in Commissione al Senato, non rispettando l’impegno assunto dai gruppi di maggioranza di non proporre proposte di modifica.

“Sono stati ritirati e trasformati in ordine del giorno”, ha riferito Claudio Borghi, senatore del carroccio, al termine della seduta della Commissione. L’opposizione aveva sottolineato la rottura del patto di maggioranza, leggendo la vicenda come un segnale di prova di forza tra la premier Meloni e il leader leghista Salvini. Ma secondo Claudio Borghi, nulla quaestio, “è stato un malinteso. In conferenza dei capigruppo era stata ventilata la possibilità di presentare alcuni emendamenti, quasi per una questione estetica, per evitare che si potesse dire ‘zero emendamenti’. Poi l’ipotesi non è andata avanti ma probabilmente tra capigruppo non si sono intesi”.