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Si avvicina la 66ª edizione dello Zecchino d’Oro con Carlo Conti

Si avvicina la 66ª edizione dello Zecchino d’Oro con Carlo ContiMilano, 18 nov. (askanews) – È sempre più vicina la 66ª edizione dello Zecchino d’Oro, che andrà in diretta su Rai1 venerdì 1 e sabato 2 dicembre, dalle ore 17.00 alle ore 18.40, e domenica 3 dicembre, dalle ore 17.20 alle ore 20.00. La finale del 3 dicembre, che decreterà il brano vincitore, sarà come di consueto condotta dal Direttore Artistico dello Zecchino d’Oro Carlo Conti, mentre l’1 e il 2 dicembre presenterà per la prima volta la coppia formata dai due amatissimi attori e volti del web Carolina Benvenga e Andrea Dianetti.

L’edizione 2023 dello Zecchino d’Oro è intitolata “La musica può” e vuole celebrare tutto quello che la musica ha generato in più di 60 anni di vita. La musica può divertire e educare: generazioni di bambini e bambine insieme alle loro famiglie hanno condiviso l’allegria e la spensieratezza che le canzoni e i piccoli artisti portano nelle loro case, hanno imparato valori preziosi come la solidarietà, l’accoglienza, l’amore per la terra e per i fratelli e le sorelle.

La musica può diventare pane e offrire sostegno alle persone più fragili: anche quest’anno lo Zecchino d’Oro sostiene Operazione Pane e le mense francescane in Italia e nel mondo tramite il numero solidale 45538. Basta inviare un sms da cellulare o telefonare da rete fissa per aiutare mamme, papà e bambini e donare un pasto a chi è in difficoltà. L’album “Zecchino d’Oro 66ª edizione”, composto dalle 14 nuove canzoni in gara nell’edizione di quest’anno (distribuito da Sony Music Italia), è disponibile dal 2 ottobre in digitale e su tutte le piattaforme streaming (https://smi.lnk.to/zecchinodoro66). Tra i 35 autori che firmano le tracce ci sono sia esperti di canzoni per bambini sia grande artisti come Maurizio Fabrizio, Gianfranco Fasano, Max Gazzè, Loredana Bertè, Matteo Bocelli, Paolo Vallesi, Piero Romitelli, Lorenzo Baglioni e tanti altri. Ad interpretare i brani in gara, anche quest’anno dal vivo, 17 piccoli cantanti accompagnati dal Piccolo Coro dell’Antoniano diretto da Sabrina Simoni, che si esibiranno durante la trasmissione televisiva in diretta dall’1 al 3 dicembre su Rai1 sotto la direzione artistica di Carlo Conti. I bambini, di età compresa tra i 5 e i 10 anni, provengono da 8 diverse regioni (per la prima volta nella storia dello Zecchino d’Oro c’è anche la Valle D’Aosta) e da 3 Paesi esteri, Grecia, Bulgaria e Albania. Arrivano così a un totale di 1.101 i bimbi che hanno partecipato come interpreti dal 1959 ad oggi.

Italia supera lo scoglio Moody’s: conferma rating e migliora outlook

Italia supera lo scoglio Moody’s: conferma rating e migliora outlookRoma, 17 nov. (askanews) – L’Italia supera lo scoglio più insidioso dalle agenzie di rating. Moody’s ha infatti confermato il giudizio “Baa3” all’Italia, su cui soprattutto ha rivisto in meglio l’outlook a “stabile”, dal precedente “negativo”. La decisione rimuove un elemento che avrebbe potuto creare ulteriori pressioni sui titoli di Stato tricolori, dato che l’attuale rating assegnato da questa agenzia è unicamente un gradino al di sopra dei livelli considerati più speculativi (in gergo “junk”, spazzatura). Lo scenario di un declassamento a soglie che avrebbero potuto innescare nuove spinte su rendimenti e spread, quindi, si allontana.

Con un comunicato, Moody’s spiega che la decisione di migliorare l’Outlook riflette la stabilizzazione delle prospettive di solidità del paese, lo stato di salute del settore bancario e le dinamiche del debito pubblico, che tuttavia è destinato a restare molto elevato. La valutazione giunge una settimana dopo che Fitch aveva confermato il rating BBB sull’Italia con outlook stabile. Precedentemente anche Standard and Poor’s e Dbrs Morningstar avevano confermato rating a livelli analoghi sull’Italia, con prospettive stabili.

Il commento soddisfatto del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti è arrivato a stretto giro dopo la decisione. “È una conferma che, seppure tra tante difficoltà, stiamo operando bene per il futuro dell’Italia. Quindi, alla luce del giudizio espresso da Moodys e delle altre agenzie di rating, ci auguriamo che le prudenti, responsabili e serie politiche di bilancio del governo, pur nelle legittime critiche di un sistema democratico, siano confermate anche dal Parlamento”, ha affermato con una nota. Secondo Moody’s, le prospettive di medio termine del paese “continuano essere sostenute dall’attuazione del Pnrr, i rischi sugli approvvigionamenti di energia si sono abbattuti, in parte per la forte azione politica del governo. I miglioramenti nel settore bancario”, che l’agenzia prevede “saranno mantenuti, sono a loro volta un sostegno al ciclo economico”.

Al tempo stesso, la crescita del Pil positiva prevista per i prossimi anni “abbassa il rischio di una consistente e rapido deterioramento delle degli equilibri di bilancio”, prosegue l’agenzia. Moody’s ritiene tuttavia che conseguire consistenti risanamenti dei conti pubblici “sarebbe politicamente impegnativo” e che per questo motivo “il debito pubblico dell’Italia resterà molto elevato, comprimendo la solidità di bilancio. Lo scenario previsionale di base – si legge – è che il fardello debitorio dell’Italia resti attorno al 140% del Pil nei prossimi anni, mentre la sua sostenibilità si limerà gradualmente con il crescere dei costi dei nuovi indebitamenti”. Resta ancora un ultimo giudizio, prima che si chiuda questo ciclo autunnale di valutazioni delle agenzie (il prossimo ciclo sarà presumibilmente nella primavera del prossimo anno). Il primo dicembre si esprimerà sull’Italia anche Scope Ratings, l’agenzia europea con sede a Berlino recentemente inclusa nella lista di agenzie che la Bce prende in considerazione per valutare i criteri di ammissibilità (proprio in base al rating) dei titoli che accetta per le operazioni di politica monetaria.

Moody’s conferma rating Italia Baa3 e migliora outlook a stabile

Moody’s conferma rating Italia Baa3 e migliora outlook a stabileRoma, 17 nov. (askanews) – L’agenzia Moody’s ha confermato il rating Baa3 all’Italia, su cui ha rivisto in meglio l’Outlook a “stabile”, dal precedente “negativo”. La decisione rimuove un elemento che avrebbe potuto creare ulteriori pressioni sui titoli di Stato tricolori, dato che l’attuale rating assegnato da questa agenzia è unicamente un gradino al di sopra dei livelli considerati più speculativi (in gergo “junk”, spazzatura). Lo scenario di un declassamento quindi si allontana.

Con un comunicato, Moody’s spiega che la decisione di migliorare l’Outlook riflette la stabilizzazione delle prospettive di solidità del paese, lo stato di salute del settore bancario e le dinamiche del debito pubblico.

OpenAI (ChatGpt) silura il cofondatore Altman, nomina AD ad interim

OpenAI (ChatGpt) silura il cofondatore Altman, nomina AD ad interimRoma, 17 nov. (askanews) – Terremoto ai vertici di OpenAI, la società che ha sviluppato ChatGPT: il cofondatore e amministratore delegato Sam Altman è stato improvvisamente estromesso. Secondo quanto recita un comunicato, la decisione è stata presa a seguito di un processo di revisione avviato dal Cda “che ha concluso che non è stato costantemente sincero nelle sue comunicazioni con il direttorio, intralciandone la capacità di esercitare le sue responsabilità. Il Cda – si legge – non ha più fiducia nella sua capacità di continuare a guidare OpenAI”.

Per questo, con effetto immediato, gli subentrerà quale amministratore delegato (Ceo) ad interim Mira Murati, attuale direttore dello sviluppo tecnologico della società.

Petrolio in rally, Brent +4% sopra 80 dollari con ipotesi tagli Opec

Petrolio in rally, Brent +4% sopra 80 dollari con ipotesi tagli OpecRoma, 17 nov. (askanews) – Rally serale dei prezzi del petrolio, con una brusca impennata sul finale di settimana dopo che secondo indiscrezioni di stampa l’Arabia Saudita si appresta a prolungare al prossimo anno i tagli supplementari all’offerta mentre il cartello allargato degli esportatori, l’Opec Plus valuta ulteriori riduzioni. Il tutto nell’ambito delle tensioni del mondo arabo e mediorientale attorno alla guerra tra Israele e Hamas. In serata il barile Brent, il greggio di riferimento del Mare del Nord guadagna il 4,06% a 80,56 dollari. Il West Texas Intermediate sale del 4,02% a 75,83 dollari.

Nelle passate sedute i prezzi erano però scesi ai minimi da quattro mesi, mentre si sono smorzati i timori di ricadute rilevanti sul mercato dell’oro nero a causa del conflitto.

Meloni avvisa Ue: per Italia folle accettare Patto insostenibile

Meloni avvisa Ue: per Italia folle accettare Patto insostenibileZagabria, 17 nov. (askanews) – Il ritorno alle vecchie regole del Patto di stabilità sarebbe “esiziale” per l’economia, ma d’altro canto per l’Italia sarebbe “folle” accettare una “soluzione non sostenibile”. La scadenza del termine per approvare la nuova governance dell’Ue (il 31 dicembre) si avvicina, le distanze tra i partner sono ancora molto ampie e Giorgia Meloni torna a lanciare l’allarme sul rischio di uno stallo del negoziato. La premier parla a Zagabria, al termine di una visita di due giorni che l’ha vista ieri sera alla cena sull’Agenda strategica organizzata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel (con cui poi ha avuto un lungo colloquio) e oggi a un incontro bilaterale con il primo ministro croato Andrej Plenkovic.

Sul nuovo Patto di stabilità, dice Meloni in dichiarazioni alla stampa nel Palazzo del Governo, “mi pare che si stiano facendo passi in avanti perchè si è compreso che il ritorno ai vecchi parametri sarebbe esiziale per l’economia, ma sono passi per l’Italia ancora insufficienti bisogna lavorare ancora e di più”. Per la premier la richiesta è sempre quella dello scorporo degli investimenti nelle transizioni energetica e digitale e nella difesa. Non farlo, per lei, sarebbe “miope”. Sul punto Meloni torna poco dopo, incontrando la stampa italiana. A chi le chiede se l’Italia sia pronta a mettere il ‘veto’ su una proposta non ritenuta adeguata, la presidente del Consiglio risponde che l’Italia cerca una “soluzione sostenibile” perchè sarebbe “folle” e “controproducente” accettare una “soluzione non sostenibile”. Dunque “se io devo impegnarmi a rispettare un Patto che so di non poter rispettare il problema me lo dovrò porre perchè preferisco non essere nella condizione di rispettare un patto che non ho votato”. Però, smorza, “non credo che arriveremo lì. Le posizioni che sta portando avanti l’Italia sono più che sensate per molti Paesi”. Intanto in attesa del giudizio di Moody’s sul rating dell’Italia (“Vediamo, vediamo…”, si limita a dire) c’è da fare i conti con la protesta nelle piazze contro la manovra e i sindacati che accusano il governo di “bullismo istituzionale” per la precettazione dello sciopero. Accusa che Meloni torna a respingere, sostenendo che “c’è stato il pronunciamento di una autorità indipendente” e che il governo ha avuto “un ruolo marginale”. Meloni non sconfessa la ‘linea dura’ di Matteo Salvini, definisce un “atto dovuto” la precettazione, per garantire il diritto di sciopero ma anche quello degli utenti, e pur assicurando di avere “grande rispetto per i diritti dei lavoratori e gli scioperi” cerca di smontare le motivazioni della protesta: “Nel merito lo sciopero contro la manovra è stato lanciato in estate quando non avevo ancora cominciato a pensarla”. Per lei dunque quello di oggi è stato – nella sostanza – uno sciopero ‘politico’ contro il governo.

Alla politica interna la premier è richiamata dai giornalisti che le chiedono un commento sul ‘no’ della segretaria del Pd Elly Schlein all’invito a partecipare ad Atreju, la festa di Fdi in programma a metà dicembre. Da un lato Meloni dice che “non mi sento di giudicare” la scelta della leader Dem, ma dall’altro la attacca, evocando la decisione contraria di altre figure di primo piano della sinistra italiana. “Atreju – sottolinea – è una festa aperta per antonomasia, la prima festa ad immaginare confronti tra leader molto diversi. Bertinotti non aveva timore a presentarsi e dialogare, prendo atto che le cose sono cambiate”. Dunque, le viene chiesto, Schlein ha timore? “Non so le sue motivazioni” ma in passato “sono venuti quasi tutti, Gentiloni, Letta… E’ una delle primissime volte in cui qualcuno dice di no”. Sul tavolo degli incontri di Zagabria, naturalmente, Meloni ha posto anche la questione dei migranti. Con Plenkovic ha parlato della rotta balcanica e della sospensione di Schengen (una “scelta transitoria che siamo pronti a riconsiderare in ogni momento”) ma a far discutere è soprattutto l’accordo con l’Albania per la realizzazione di due centri per migranti, di cui ha parlato anche con Michel. Un accordo “innovativo e intelligente”, lo definisce, che se funziona può essere un “esempio da replicare”. Certo mettere nero su bianco, con norme concrete, l’intesa ‘politica’ non sarà facile, per vari problemi come quello della definizione del “giudice naturale”. Meloni dice di “non comprendere il nervosismo” sul tema ma per la prima volta apre a un passaggio parlamentare: “Sono norme che definiamo, che definiremo con il Parlamento” ma comunque “la giurisdizione che rimane italiana offre tutte le garanzie”.

Meloni: il no di Schlein ad Atreju? Bertinotti non aveva timore. La replica di Schlein

Meloni: il no di Schlein ad Atreju? Bertinotti non aveva timore. La replica di SchleinZagabria, 17 nov. (askanews) – Il no di Elly Schlein all’invito ad Atreju “l’ho appreso da voi, non mi occupo del programma di Atreju, festa aperta per antonomasia, la prima festa ad immaginare confronti tra leader molto diversi. Bertinotti non aveva timore a presentarsi e dialogare, prendo atto che le cose sono cambiate”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Zagabria.

“Non so – ha aggiunto – come interpretare la decisione, io mi sono sempre presentata quando invitata e sono stata io ad aprire gli inviti alla sinistra. Sono venuti quasi tutti, Gentiloni, Letta… E’ una delle primissime volte in cui qualcuno dice di no, ma non mi sento di giudicarla”. “Non mi sento di giudicarla, non entro nel merito, la manifestazione si svolge lo stesso, la supereremo”, ha ironizzato. La replica non si è fatta troppo attendere: “Dopo mesi di rinvii Giorgia Meloni vuole sfilare definitivamente al Parlamento la discussione sul salario minimo, voltando le spalle a 3.5 milioni di lavoratori e lavoratrici. È lì che vi aspettiamo per confrontarci e votarlo, se ne avete il coraggio”, afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.

Cgil e Uil sfidano il governo sulla manovra, e avvertono: sullo sciopero attacco alla democrazia

Cgil e Uil sfidano il governo sulla manovra, e avvertono: sullo sciopero attacco alla democraziaRoma, 17 nov. (askanews) – La piazza di Cgil e Uil lancia la sfida sulla manovra e a un Governo che “sta portando il Paese a sbattere”. La prima delle cinque manifestazioni con scioperi nei territori (oggi era la volta delle regioni del Centro), che proseguiranno fino al primo dicembre, ha portato in piazza del Popolo a Roma, secondo gli organizzatori, 60mila persone.

La protesta nel settore dei trasporti, al centro nei giorni scorsi di polemiche tra il sindacato e il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, culminate con la precettazione e la conseguente rimodulazione dello sciopero da 8 a 4 ore (dalle 9 alle 13), ha raccolto “altissime adesioni”, hanno riferito Filt e Uiltrasporti, con punte del 100% nei porti e fino all’80% nella logistica. Nel trasporto pubblico locale e ferroviario l’adesione media, hanno detto le stesse fonti, è stata del 70%. Numeri però contestati dal Mit secondo cui il traffico sulla rete di Rfi è stato “regolare, con adesioni intorno al 5%”. Nessun treno sulla linea dell’alta velocità è stato soppresso, ha inoltre sottolineato il ministero, con adesioni sotto il 16% del personale sui treni regionali. Salvini è stato il bersaglio principale dei leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Alle due organizzazioni non è andata giù la precettazione per i lavoratori dei trasporti, confermando che l’ordinanza del ministro sarà impugnata. Bombardieri non ha fatto retromarcia rispetto alle parole pronunciate in questi giorni contro Salvini, accusato di squadrismo istituzionale per aver messo in discussione il diritto di sciopero. “La piazza è una risposta democratica di persone che soffrono – ha detto – che hanno pagato per stare qui. Una risposta di democrazia a chi fa il bullo istituzionale”.

Parole di fuoco anche da Landini: “Questa non è semplicemente una piazza del Popolo strapiena, ma è la piazza del popolo dei lavoratori. E’ la risposta più intelligente e ferma che potevamo dare a chi mette in discussione il diritto di sciopero. Questo è un attacco alla democrazia”. Il numero uno della Cgil ha ribadito che questa prima giornata di mobilitazione è solo la prima: “Adesso basta, siamo la maggioranza di questo Paese e vogliamo essere ascoltati. Per questo continueremo con gli scioperi. Non bisogna avere paura né abbassare la testa. Siamo sulla strada giusta e non ci fermiamo”. Il braccio di ferro tra Cgil-Uil e Salvini ha fatto da sfondo alle ragioni della protesta. Una manovra che contiene “porcherie”, ha affermato Landini. “Non una delle promesse fatte sono stati capaci di rispettare”, ha aggiunto. La mobilitazione, cui la Cisl non si è unita (manifesterà da sola sabato 25 in piazza Santi Apostoli a Roma), è stata decisa per protestare contro la legge di bilancio, che, hanno ribadito Landini e Bombardieri, è sbagliata e non mette al centro i temi del lavoro povero; salari bassi; perdita del potere d’acquisto di retribuzioni e pensioni; mancanza di una politica industriale; risorse insufficienti per sanità, scuola e contratti del pubblico impiego; riforma fiscale che non premia chi paga le tasse, mentre non si fa una vera lotta all’evasione; e il peggioramento dei requisiti per uscire dal lavoro con la “vergogna” di Opzione donna.

Sulla sicurezza sul lavoro “quante persone devono morire prima che la vostra coscienza vi imponga di intervenire – ha accusato Bombardieri – non avete fatto nulla”. Sulle pensioni il segretario generale della Uil ha osservato che il Governo ha tolto 68 miliardi di risparmi al sistema: 36 mld per la mancata indicizzazione fino al 2032 e 32 mld per la rivisitazione retroattiva delle aliquote nel pubblico impiego fino al 2043. Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha cercato di buttare acqua sul fuoco: “Credo che sia legittimo che i sindacati esprimano le loro preoccupazioni anche attraverso uno sciopero, perché è un diritto che è affermato dal nostro ordinamento. Questo non preclude il dialogo”. Intanto, il garante degli scioperi ha inviato alle commissioni Lavoro e Trasporti della Camera la documentazione sui precedenti orientamenti dell’authority in tema di sciopero generale. La manifestazione in piazza del Popolo ha avuto una coda agitata a causa dell’esplosione di due bombe carta che non hanno causato feriti. Il responsabile del gesto è stato bloccato dal servizio d’ordine di Cgil e Uil e consegnato alle forze di polizia.

Atp Finals Torino, Medvedev è l’avversario di Sinner in semifinale

Atp Finals Torino, Medvedev è l’avversario di Sinner in semifinaleRoma, 17 nov. (askanews) – Sarà Daniil Medvedev l’avversario di Jannik Sinner domani nella semifinale delle Finals di Torino. Il russo, che era già tra i magnifici quattro di Torino, ha perso nettamente contro il numero due del mondo, Carlos Alcaraz (6-4 6-4 in un’ora a 20 minuti), con lo spagnolo che dunque vince, un pò a sorpresa, il girone rosso e se la vedrà con il “sopravvissuto” Novak Djokovic nell’altra semifinale.

Nove i precedenti tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev. Il russo si è imposto nei primi sette incontri, mentre l’azzurro ha vinto le ultime due finali, a Pechino e a Vienna. Grazie agli ultimi risultati, Jannik Sinner conferma la sua quarta posizione in classifica, eguagliando il miglior piazzamento di sempre di un italiano. Terzo posto invece per Daniil Medvedev.

Atp Finals Torino, Alcaraz batte Medvedev: in semifinale con Djokovic

Atp Finals Torino, Alcaraz batte Medvedev: in semifinale con DjokovicRoma, 17 nov. (askanews) – Nella sfida che ha aperto la terza ed ultima giornata dei round robin del “Gruppo Rosso” alle Atp Finals di Torino, Carlos Alcaraz, numero due del seeding, ha regolato 64 64, in un’ora e venti minuti di partita, il russo Daniil Medvedev (n.3), rendendo di fatto solo un’esibizione di lusso quella di stasera tra Alexander Zverev ed Andrey Rublev (soldi e punti per il ranking a parte). Per effetto di questo risultato lo spagnolo, che chiude in testa il “Gruppo Rosso”, nelle semifinali di sabato – di super lusso con tutti i primi quattro del ranking – affronterà Novak Djokovic, secondo nel “Gruppo Verde”, mentre il russo dovrà vedersela con Jannik Sinner, l’unico approdato imbattuto al penultimo atto.

“Sono felicissimo di essere in semifinale alla mia prima partecipazione – dice raggiante il 20enne di El Palmar -. Dovevo giocare un match perfetto contro un giocatore che è davvero molto forte e ci sono riuscito. Già nella partita precedente mi ero adattato meglio alla superficie ed oggi sono migliorato ancora. Ho cercato di essere più aggressivo che potevo contro Daniil: in effetti con il mio team sto lavorando per riuscire a farlo in ogni partita”. “Sono molto contento di affrontare Djokovic – aggiunge – mi sono preparato per affrontarlo. Sono rimasto ‘encantado’ dal livello al quale sta giocando Jannik in queste Finals: per me è un modello”, sottolinea candidamente lo spagnolo.