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Sud, De Luca: Zes unica è una follia totale, cosa irresponsabile

Sud, De Luca: Zes unica è una follia totale, cosa irresponsabileNapoli, 17 nov. (askanews) – “Prendere la Zes della Campania e toglierla da mezzo per fare una struttura centralizzata a Roma, che dovrebbe gestire conferenze dei servizi per tutte le aziende che si vogliono insediare nel Sud, è una follia totale, davvero qualcosa di irresponsabile”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, durante la diretta Facebook del venerdì. “Siamo la Regione che ha realizzato la prima Zes, quella più efficiente – ha proseguito – estendere la Zes in tutto il Sud non significa avere una gestione centralizzata a Roma. Dobbiamo mantenere la gestione regionale, altrimenti affonderemo in una palude burocratica”.

“C’è stato uno studio dell’Ambrosetti che ha certificato il fatto che la Zes della Campania ha avuto risultati straordinari nell’indotto per gli investimenti fatti, con la Zes della Campania arriveremo a 20mila posti di lavoro in più creati, 3mila diretti e il resto di indotto, e si attivano 23 miliardi in termini di valore aggiunto per il Pil regionale. Un risultato eccezionale. Immaginare di prendere la Zes della Campania e fare una struttura centralizzata a Roma è una follia totale – ha concluso il governatore -. Stiamo combattendo per difendere la Zes della Campania ed evitare un’ulteriore scelta di burocratizzazione, cioè di clientela politica nazionale a danno dell’efficienza e dei tempi di decisione”.

Russia, il direttore del Teatro Bolshoi di Mosca si dimette

Russia, il direttore del Teatro Bolshoi di Mosca si dimetteMilano, 17 nov. (askanews) – Il direttore del teatro Bolshoi di Mosca Vladimir Urin ha scritto una lettera di dimissioni. Lo scrive Forbes.

Come ha detto a Forbes una fonte vicina a Vladimir Urin, il 17 novembre il direttore del Teatro Bolshoi ha scritto una lettera di dimissioni di sua spontanea volontà al primo ministro Mikhail Mishustin, e questa richiesta è stata accolta. Intanto l’opinionista ed ex candidata alla presidenza russa Ksenia Sobchak riporta anche che Urin lascerà il Teatro Bolshoi. Secondo lei, la decisione di dimettersi da Urin “è stata presa personalmente da Putin”. Sobchak afferma che il direttore del Teatro Bolshoi le ha confermato personalmente queste informazioni a cena, in compagnia di persone vicine.

Sobchak riferisce inoltre che il direttore del teatro sarà il direttore d’orchestra Valery Gergiev, che attualmente ricopre le cariche di direttore artistico e direttore del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Izvestia, Fontanka e RBC hanno riferito che Gergiev potrebbe diventare il capo del Teatro Bolshoi. Se ciò accade, combinerà le posizioni.

Gergiev a sua volta ha dichiarato di essere “piuttosto occupato” e di “non stare cercando un’opportunità per lavorare ancora di più”. “Ma riteniamo necessario lavorare nel nostro Paese”, ha detto secondo RBC. Mikhail Shvydkoy, rappresentante speciale del presidente della Federazione Russa per la cooperazione culturale internazionale, ha affermato che è in discussione la questione della nomina di Gergiev a direttore del Teatro Bolshoi. Allo stesso tempo, ha escluso la fusione del Teatro Mariinsky e del Teatro Bolshoi.

Cgil e Uil sfidano il Governo: su sciopero attacco a democrazia

Cgil e Uil sfidano il Governo: su sciopero attacco a democraziaRoma, 17 nov. (askanews) – La piazza di Cgil e Uil lancia la sfida sulla manovra e a un Governo che “sta portando il Paese a sbattere”. La prima delle cinque manifestazioni con scioperi nei territori (oggi era la volta delle regioni del Centro), che proseguiranno fino al primo dicembre, ha portato in piazza del Popolo a Roma, secondo gli organizzatori, 60mila persone.

La protesta nel settore dei trasporti, al centro nei giorni scorsi di polemiche tra il sindacato e il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, culminate con la precettazione e la conseguente rimodulazione dello sciopero da 8 a 4 ore (dalle 9 alle 13), ha raccolto “altissime adesioni”, hanno riferito Filt e Uiltrasporti, con punte del 100% nei porti e fino all’80% nella logistica. Nel trasporto pubblico locale e ferroviario l’adesione media, hanno detto le stesse fonti, è stata del 70%. Numeri però contestati dal Mit secondo cui il traffico sulla rete di Rfi è stato “regolare, con adesioni intorno al 5%”. Nessun treno sulla linea dell’alta velocità è stato soppresso, ha inoltre sottolineato il ministero, con adesioni sotto il 16% del personale sui treni regionali. Salvini è stato il bersaglio principale dei leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Alle due organizzazioni non è andata giù la precettazione per i lavoratori dei trasporti, confermando che l’ordinanza del ministro sarà impugnata. Bombardieri non ha fatto retromarcia rispetto alle parole pronunciate in questi giorni contro Salvini, accusato di squadrismo istituzionale per aver messo in discussione il diritto di sciopero. “La piazza è una risposta democratica di persone che soffrono – ha detto – che hanno pagato per stare qui. Una risposta di democrazia a chi fa il bullo istituzionale”.

Parole di fuoco anche da Landini: “Questa non è semplicemente una piazza del Popolo strapiena, ma è la piazza del popolo dei lavoratori. E’ la risposta più intelligente e ferma che potevamo dare a chi mette in discussione il diritto di sciopero. Questo è un attacco alla democrazia”. Il numero uno della Cgil ha ribadito che questa prima giornata di mobilitazione è solo la prima: “Adesso basta, siamo la maggioranza di questo Paese e vogliamo essere ascoltati. Per questo continueremo con gli scioperi. Non bisogna avere paura né abbassare la testa. Siamo sulla strada giusta e non ci fermiamo”. Il braccio di ferro tra Cgil-Uil e Salvini ha fatto da sfondo alle ragioni della protesta. Una manovra che contiene “porcherie”, ha affermato Landini. “Non una delle promesse fatte sono stati capaci di rispettare”, ha aggiunto. La mobilitazione, cui la Cisl non si è unita (manifesterà da sola sabato 25 in piazza Santi Apostoli a Roma), è stata decisa per protestare contro la legge di bilancio, che, hanno ribadito Landini e Bombardieri, è sbagliata e non mette al centro i temi del lavoro povero; salari bassi; perdita del potere d’acquisto di retribuzioni e pensioni; mancanza di una politica industriale; risorse insufficienti per sanità, scuola e contratti del pubblico impiego; riforma fiscale che non premia chi paga le tasse, mentre non si fa una vera lotta all’evasione; e il peggioramento dei requisiti per uscire dal lavoro con la “vergogna” di Opzione donna.

Sulla sicurezza sul lavoro “quante persone devono morire prima che la vostra coscienza vi imponga di intervenire – ha accusato Bombardieri – non avete fatto nulla”. Sulle pensioni il segretario generale della Uil ha osservato che il Governo ha tolto 68 miliardi di risparmi al sistema: 36 mld per la mancata indicizzazione fino al 2032 e 32 mld per la rivisitazione retroattiva delle aliquote nel pubblico impiego fino al 2043. Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha cercato di buttare acqua sul fuoco: “Credo che sia legittimo che i sindacati esprimano le loro preoccupazioni anche attraverso uno sciopero, perché è un diritto che è affermato dal nostro ordinamento. Questo non preclude il dialogo”. Intanto, il garante degli scioperi ha inviato alle commissioni Lavoro e Trasporti della Camera la documentazione sui precedenti orientamenti dell’authority in tema di sciopero generale. La manifestazione in piazza del Popolo ha avuto una coda agitata a causa dell’esplosione di due bombe carta che non hanno causato feriti. Il responsabile del gesto è stato bloccato dal servizio d’ordine di Cgil e Uil e consegnato alle forze di polizia.

Meloni: sciopero deciso prima della manovra. Bullismo? A decidere è stata un’Autorità indipendente

Meloni: sciopero deciso prima della manovra. Bullismo? A decidere è stata un’Autorità indipendenteZagabria, 17 nov. (askanews) – “Ho grande rispetto per i diritti dei lavoratori e gli scioperi. Nel merito lo sciopero contro la manovra è stato lanciato in estate quando non avevo ancora cominciato a pensarla” e dunque “nel merito” non riguarda “nostri oggettivi errori”, lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Zagabria.

E “non so cosa intenda” chi parla di “toni di sfida” di Matteo Salvini sullo sciopero ma “sono d’accordo, perché era dovuto, sul tema della precettazione, cioè sul tentativo di mettere insieme diritto di sciopero e diritto di poter usufruire dei servizi essenziali”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Non so cosa si intenda – aggiunge, replicando ai sindacati – per bullismo istituzionale. C’è stato il pronunciamento di una autorità indipendente che segnalava al sindacato che non c’erano i requisiti per lo sciopero generale. Non è una decisione che ho preso io, lo ha detto una autorità indipendente, c’è stata una decisione del sindacato di farlo rientrare nelle prescrizioni dell’autorità indipendente. Il governo ha un ruolo marginale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, replicando ai sindacati sullo sciopero di oggi.

Balneari, Meloni: nuova contrattazione con Ue, passi avanti

Balneari, Meloni: nuova contrattazione con Ue, passi avantiZagabria, 17 nov. (askanews) – Sulla questione dei balneari “ereditiamo una situazione che si trascina da qualche anno. Io ho trovato corretto e positivo il fatto che la Commissione dicesse che il fatto che stia andando avanti con la lettera di richiamo non preclude le negoziazioni con l’Italia. Perchè c’è una novità interessante che è la chiusura del tavolo tecnico che doveva fare una cosa che curiosamente non era stata fatta e cioè la mappatura per capire se c’è la scarsità di risorsa. Il tavolo dice che non c’è scarsità della risorsa, oggi bisogna portare questa novità e iniziare una nuova contrattazione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Zagabria.

“La Commissione – ha aggiunto – dice che il lavoro che sta facendo non preclude questa contrattazione, è un elemento positivo poi ovviamente faremo le nostre proposte perchè abbiamo il problema di dare certezza del diritto ed evitare che ci sia un caos. Stiamo facendo dei passi in avanti”.

Patto stabilità, Meloni:sarebbe folle firmare proposta non sostenibile

Patto stabilità, Meloni:sarebbe folle firmare proposta non sostenibileZagabria, 17 nov. (askanews) – Sul nuovo Patto di stabilità “noi cerchiamo una soluzione sostenibile perchè sarebbe folle accettare una soluzione non sostenibile, sarebbe controproducente per la nazione che rappresentiamo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando con i giornalisti a Zagabria.

A chi le chiedeva se l’Italia potrebbe usare il veto, Meloni ha risposto che “non c’è un’attuale proposta ma ce ne sono diverse. Se io devo impegnarmi a rispettare un Patto che so di non poter rispettare il problema me lo dovrò porre perchè preferisco non essere nella condizione di rispettare un patto che non ho votato. Non credo che arriveremo lì. Le posizioni che sta portando avanti l’Italia sono più che sensate per molti Paesi, abbiamo cercato varie ipotesi di soluzioni che per noi fossero ragionevoli con gli impegni che abbiamo. Il tema delle transizioni vuol dire Pnrr. Noi sappiamo che il Pnrr una volta che lo mettiamo a terra avrà un moltiplicatore positivo ma oggi è soprattutto un impegno e una spesa quindi quegli investimenti che stiamo facendo, condivisi con l’Europa, devono essere tenuti in considerazione. Molti Paesi la vedono come noi”.

Il Dom di Bologna lancia l’iniziativa “un parco per Simone Weil”

Il Dom di Bologna lancia l’iniziativa “un parco per Simone Weil”Roma, 26 nov. (askanews) – Il 29 novembre, in occasione del XIV anno dalla fondazione di DOM la cupola del Pilastro, la Compagnia Laminarie curerà diversi appuntamenti dedicati all’opera di Simone Weil.

In questa occasione alle ore 18:30 si proporrà l’intitolazione alla filosofa dell’area verde, situata in via Panzini, alla presenza di Simone Borsari, Assessore ai Lavori pubblici, manutenzione e pulizia della città, protezione civile, toponomastica. Simone Weil nasce a Parigi il 3 febbraio 1909; professoressa di filosofia nei licei di provincia, militante nella sinistra rivoluzionaria, operaia metalmeccanica, combattente in Spagna in una colonna anarchica; a seguito dell’occupazione tedesca si trasferisce dapprima a Marsiglia, dove scrive gran parte della sua opera filosofico-religiosa; quindi è per un breve periodo a New York, da dove raggiunge a Londra il vertice della resistenza francese, al cui servizio s’impegna a ridefinire i caratteri etico-politici della Francia post bellica e ad immaginare il volto nuovo dell’Europa. Muore a trentaquattro anni di tubercolosi e inedia il 24 agosto 1943. L’intitolazione è stata presentata a conclusione di diverse azioni, realizzate da Laminarie a partire dal 2019, volte alla cura del parco adiacente allo spazio DOM.

A seguito di un confronto con le realtà che hanno sede nel Polo Panzini (Centro Volontariato Sociale, l’Istituto Comprensivo 11, la Scuola delle Donne, Servizi Educativi e Scolastici del Territorio Q.re San Donato-San Vitale) e con la commissione cultura del quartiere San Donato – San Vitale, convocata dalla Presidente di quartiere Adriana Locascio, si è convenuto di attribuire a Simone Weil l’area pubblica riconoscendo un’affinità tra l’opera della pensatrice francese e le opere messe in campo da chi abita l’ampia area verde del Polo Panzini. L’omaggio a Simone Weil, annunciato da una campagna di affissioni di manifesti di grande formato sull’intero territorio cittadino, allo scopo di creare l’installazione temporanea “Saluti dal Pilastro”, inizia con uno spettacolo dedicato all’infanzia: Storie di bambine che se la cavano di RadiceTimbrica Teatro. La compagnia, attiva dal 1996 che si situa nell’ambito della ricerca teatrale, proporrà ai bambini tre racconti ispirati a fiabe della tradizione popolare “Il diavolo dal naso d’argento” (tradizione popolare delle Langhe), “Il fidanzato brigante” e “La Vergine Malvina” (tradizione popolare tedesca), che vedono come protagoniste bambine capaci di superare terribili insidie. Le avventure di queste bambine hanno lo scopo di suscitare riflessioni e nuove prospettive nei partecipanti: i bambini e le bambine della scuola primaria Romagnoli.

Formula1, Leclerc e Sainz guidano le Fp2 a Las Vegas

Formula1, Leclerc e Sainz guidano le Fp2 a Las VegasRoma, 17 nov. (askanews) – Charles fa sue le Libere 2 a Las Vegas, penultimo appuntamento del mondiale di Formula1. Il monegasco chiude in 1:35.265 dimostrando un ottimo stato di forma. Leclerc aveva chiuso al comando anche le FP1 durate solo 9′ prima dell’interruzione causata dalla presenza di un tombino che ha danneggiato alcune monoposto. Su tutte la Ferrari di Sainz: lo spagnolo – secondo nelle FP2 – ha dovuto sostituire la batteria senza ottenere una deroga dalla FIA e sconterà 10 posizioni in griglia. Dietro le due Rosse si piazza l’Aston Martin di Fernando Alonso, mentre la migliore delle Red Bull è quella di Sergio Perez che chiude quarto. Max Verstappen, che ha chiuso col sesto tempo, ha prima litigato un po’ col tracciato, poi si è concentrato sul passo gara.

Fdi, Meloni: no Schlein ad Atreju? Bertinotti non aveva timore

Fdi, Meloni: no Schlein ad Atreju? Bertinotti non aveva timoreZagabria, 17 nov. (askanews) – Il no di Elly Schlein all’invito ad Atreju “l’ho appreso da voi, non mi occupo del programma di Atreju, festa aperta per antonomasia, la prima festa ad immaginare confronti tra leader molto diversi. Bertinotti non aveva timore a presentarsi e dialogare, prendo atto che le cose sono cambiate”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Zagabria.

“Non so – ha aggiunto – come interpretare la decisione, io mi sono sempre presetata quando invitata e sono stata io ad aprire gli inviti alla sinistra. Sono venuti quasi tutti, Gentiloni, Letta… E’ una delle primissime volte in cui qualcuno dice di no, ma non mi sento di giudicarla”.

Sciopero, Landini: il governo smetta di fare cavolate. Ci ascolti, noi non ci fermiamo

Sciopero, Landini: il governo smetta di fare cavolate. Ci ascolti, noi non ci fermiamoRoma, 17 nov. (askanews) – La precettazione è stato un atto grave che mette in discussione il diritto delle persone a scioperare. Così il leader della Cgil, Maurizio Landini, a margine della manifestazione in piazza del Popolo. “Questa cosa non l’accettiamo – ha detto – la risposta della piazza è che non Landini, ma le persone non vogliono rinunciare alla democrazia e ai diritti. Se il Governo vuole ascoltare, cambi idea, smetta di fare cavolate, ritiri la precettazione e apra le trattative con noi. Se pensa di continuare così e non ascoltarci, noi continueremo. Non ci fermiamo finché non avremo portato a casa i risultati”.

Landini ha poi detto che “non personalizzo” con il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “Quando uno si fa del male non c’è bisogno, se lo sta facendo da solo – ha affermato – non capisce una cosa fondamentale: se il diritto di sciopero è stato inserito nella Costituzione, non da una legge ordinaria, vuol dire che è un diritto di ogni cittadino poter aderire o no a uno sciopero. Quando si mette in discussione questa cosa non si sta facendo una cosa contro il sindacato e i sindacalisti, ma contro i cittadini. Quando proclamo lo sciopero non è un obbligo, quando si limita questo diritto si limita il diritto di un cittadino”. Il numero uno della Cgil ha aggiunto: “Hanno fatto un atto che parla da solo, nella storia repubblicana quando un governo di fronte a uno sciopero generale ha precettato i lavoratori? Non è mai stato fatto da nessun governo. Queste cose si facevano prima della Costituzione, quando questo Paese non era democratico. Non succede in Europa, forse Salvini dovrebbe vedere come funziona la mobilità in Europa. Non c’è solo il ponte sullo Stretto. Hanno fatto sciopero in Germania, in Francia. Nessuno l’ha bloccato”. In piazza del Popolo hanno partecipato 60mila persone per la manifestazione nazionale di Cgil e Uil, fanno sapere gli organizzatori (Cgil e Uil di Roma e Lazio). “Questa piazza è bellissima. Tutte le altre sono strapiene. Questa non è semplicemente una piazza del Popolo strapiena, ma è la piazza del popolo dei lavoratori. E’ la risposta più intelligente e ferma che potevamo dare a chi mette in discussione il diritto di sciopero. Questo è un attacco alla democrazia”, ha sottolineato il leader della Cgil, Maurizio Landini, concludendo la manifestazione in piazza del Popolo. “Non ci possiamo e non vogliamo fermare finché non portiamo a casa i risultati”, ha aggiunto, ricordando che “la legge di bilancio contiene delle “porcherie” e “non una delle promesse fatte sono stati capaci di rispettare. Anche chi li ha votati è in piazza”. E’ tranchant il giudizio del leader della Cgil, Maurizio Landini.

“Adesso basta, siamo la maggioranza di questo Paese e vogliamo essere ascoltati. Per questo continueremo con gli scioperi”, ha annunciato il leader della Cgil, Maurizio Landini, concludendo la manifestazione di piazza del Popolo ricordando che sono state programmate altre quattro di giornate di mobilitazione sul territorio fino al 1 dicembre. “Non bisogna avere paura né abbassare la testa – ha aggiunto – siamo sulla strada giusta e non ci fermiamo”.