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Bombardieri: sciopero generale confermato, su trasporti valuteremo

Bombardieri: sciopero generale confermato, su trasporti valuteremoRoma, 15 nov. (askanews) – “Lo sciopero generale è confermato per otto ore di astensione dal lavoro”, mentre per il settore dei trasporti dopo la precettazione “valuteremo tra qualche ora quale sarà il nostro comportamento”. Lo ha detto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a Rtl 102.5.

“Risponderemo ad un atto di squadrismo istituzionale con la partecipazione”, ha spiegato il leader della Uil. “Il ministro Salvini è intervenuto – ha ricordato Bombardieri – precettando lo sciopero nel comparto trasporti da otto ore a quattro. Rispetto ad un atto simile ci sono ricadute sui lavoratori e noi proseguiremo a tutelarli”.

Mlp

A 40 giorni dal Natale c’è un caldo anomalo: dov’è finito il freddo?

A 40 giorni dal Natale c’è un caldo anomalo: dov’è finito il freddo?Roma, 15 nov. (askanews) – Trenta gradi di massima, zero termico oltre i 4000 metri, temperatura del mare intorno ai 20°C: no, non siamo a giugno, siamo in pieno novembre e mancano solo 40 giorni al Natale.

Per Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, stiamo vivendo una fase quasi estiva sul nostro Paese, confermando l’attuale e ‘proverbiale’ Estate di San Martino: il problema è che l’Estate di San Martino c’è tutto l’anno. Gli ultimi mesi sono stati tutti da record e molto probabilmente il 2023 diventerà l’anno più caldo della storia a livello globale, battendo anche il 2016. Infatti, come nel 2016, da maggio siamo entrati in una fase eccezionale di El Niño, il fenomeno meteorologico associato all’anomalo riscaldamento delle acque del Pacifico orientale. Proprio come nel 2016, potremmo avere nelle prossime settimane un Super El Niño con uno scarto di temperatura marina superiore ai 2°C: tutto questo calore inciderebbe sulla chiusura del 2023 spingendo l’anno verso il caldo record, anche in Italia. Questa fase anomala proseguirà probabilmente fino alla fine dell’anno, intervallata da qualche veloce passaggio ‘meno caldo’ in un contesto comunque stravolto. Anche i prossimi giorni vedranno, infatti, temperature 5-8°C superiori alle medie del periodo: solo tra venerdì 17 e la prima parte di sabato vivremo una brevissima fase autunnale più tipica. Troppo poco, il caldo ci accompagnerà ancora, stravolgendo usi e costumi di noi umani, ma soprattutto l’esistenza di fauna e flora. Anche nei prossimi mesi siamo destinati a vivere fasi anomale, e ogni anno che inizia è previsto più caldo del precedente.

Per quanto riguarda le prossime ore avremo ancora l’Estate di San Martino fino a giovedì 16 con prevalenza di sole, qualche nuvola in più sulle tirreniche e un po’ di vento. Venerdì 17, giornata sfortunata per gli scaramantici, potrebbe confermare il passaggio perturbato previsto al Centro-Sud con qualche pioggia e ancora vento. Ma dal weekend, rispettando il trend climatico, dovremmo rivedere ad oltranza il sole e il caldo anomalo su buona parte del Paese: pensate che a Milano, al momento, non sono previste piogge significative fino a dicembre, e siamo in pieno autunno.

Il freddo e il maltempo sono confinati nelle aree polari, in Scandinavia abbiamo raggiunto anche i -32 gradi a 500 metri di quota; ma questo gelo per adesso resterà prigioniero delle alte latitudini e l’effetto serra contribuirà a mitigare ancora il clima mondiale e il tempo italiano.

Sciopero, Landini: precettino quanto gli pare, ma noi non ci fermiamo

Sciopero, Landini: precettino quanto gli pare, ma noi non ci fermiamoRoma, 15 nov. (askanews) – “Possono precettare finchè gli pare noi non ci fermiamo fino a quando non abbiamo ottenuto dei risultati”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, ad Agorà, sullo sciopero contro la manovra in programma per venerdì.

“Per il settore dei trasporti, in particolare, valuteremo cosa fare e come affrontare” la situazione “senza voler mettere in difficoltà i lavoratori perchè le sanzioni possono riguardare anche il singolo lavoratore”, ha aggiunto Landini. Certo è che “nella storia del nostro Paese non è mai successo che si arrivi ad una limitazione del diritto di sciopero: è di una gravità assoluta” e “abbiamo intenzione – ha concluso – di andare avanti”.

Mlp

Sinner perfetto batte per la prima volta Djokovic

Sinner perfetto batte per la prima volta DjokovicMilano, 15 nov. (askanews) – Uno Jannik Sinner praticamente perfetto batte per la prima volta Novak Djokovic e lo fa nel secondo match delle Atp Finals di Torino. Finisce 7-5, 6-7, 7-6 al termine di una battaglia durata oltre tre ore di gioco (3h11′). L’azzurro macina gioco sin dal primo set. Immacolati nei turni di servizio i primi cinque game. Al sesto Sinner salva una palla break e siamo 3-3. Stessa cosa per Djokovic che mantiene il servizio al settimo game (4-3). Il break all’undicesimo game. Con la prima di servizio (90% di punti vinti) Nole costruisce un rapido 30-0, il 6° ace lo manda 40-0. Sinner prende mezza riga con un colpo da maestro e fa impazzire il pubblico, poi passa il serbo per il 40-30. Con lo schiaffo al volo lo trascina ai vantaggi. Il doppio fallo e l’esultanza del pubblico (applausi polemici di Nole) regalano a Jannik la palla break: va a segno per il 6-5 che diventa 7-5: al primo colpo va a segno dopo 57′. E’ un Sinner spaziale, con 6 ace, 81% di prime e una sola palla break concessa.

Grande equilibrio nel secondo parziale con Sinner che dimostra di essere sempre sul pezzo. All’undicesimo gioco un doppio fallo di Sinner non spaventa l’azzurro che dal possibile 15-40 va 40-30. Djokovic non molla ma un suo gratuito manda Sinner al tie break dopo 1h53′ di gioco. Una seconda di servizio a quasi 200 kmh manda Sinner sul 2-0. Djokovic recupera: 2-2. Nole prova a sorprendere con una discesa a rete ma mette la smorzata fuori: 3-2 Sinner con due turni di servizio. Passaggio a vuoto dell’altoatesino che regala il 4-3 a Djokovic. Tie-break deciso da pochi colpi: Sinner annulla il primo set-point, ma Djokovic va a segno al 2°. Poi fa il gesto polemico dell’orecchio al pubblico. Si va al 3° set dopo oltre 2 ore di lotta. Nel terzo set al quinto gioco Sinner fenomenale a mettere in campo due smash complicati per il 30-0, poi il passante del 40-15 strappa gli applausi anche di Nole. Jannik resta avanti dopo aver ‘vinto’ anche un falco (3-2). Al sesto arriva il break per l’azzurro: Due risposte pazzesche di Jannik, che lascia attonito un Djokovic confuso nelle discese a rete per il 15-30. Un’altra risposta sulla riga gli regala due palle break, un vincente di dritto sulla risposta gli dà il break. Bolgia al Pala Alpitour. Al settimo gioco arriva il controbreak di Djokovic. Tutto da rifare e 4-3 Sinner. Nole tiene il servizio ed è 4-4. Nono gioco da favola che lascia Djokovic a 0. Si va al tie break che Sinner domina: 5-0, 6-1 e poi chiude 6-2.

Antitrust, sanzioni a sei società energia per modifiche a prezzi

Antitrust, sanzioni a sei società energia per modifiche a prezziRoma, 15 nov. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato sanzioni per oltre 15 milioni di euro nei confronti di Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia.

Secondo l’Autorità, si legge in una nota, le sei società “hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis”. Infatti, “in un contesto caratterizzato da gravi criticità nel settore energetico con significativi aumenti dei costi per i consumatori finali, questa norma aveva vietato aumenti unilaterali dei prezzi per la fornitura di energia elettrica e gas dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023. Invece, Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia hanno inviato agli utenti lettere con le quali inducevano ad accettare modifiche dei prezzi nel periodo citato, con conseguenti significativi incrementi delle bollette per i loro clienti”.

In particolare, prosegue l’Autorità, Enel ed Eni, cui sono state irrogate sanzioni di 10 milioni e di 5 milioni, “hanno modificato unilateralmente i prezzi di fornitura a oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell’offerta economica scelta. Così, i clienti, anche diversi anni dopo la scadenza dell’offerta economica, si sono visti recapitare lettere con cui Enel ed Eni aumentavano i prezzi in assenza di una scadenza nota al consumatore finale”. L’Antitrust evidenzia, “nel caso della sanzione ad Enel pari a 10 milioni, che è la prima volta che si applica il massimo edittale da quando è stato modificato il Codice del Consumo”.

Acea e Dolomiti, prosegue l’Autoritò, “hanno ritenuto che le comunicazioni di modifica unilaterale dei prezzi, inviate prima dell’entrata in vigore del divieto, si sarebbero perfezionate dopo 10 giorni dall’invio delle stesse senza rispettare il preavviso di 90 giorni. Queste società hanno quindi aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e, nel caso di Acea, anche con modifiche unilaterali in violazione della norma. Per tali ragioni sono state irrogate, rispettivamente, sanzioni pari a 560 mila euro e 50 mila euro”. Iberdrola, “cui è stata irrogata la sanzione di 25 mila euro, da maggio a ottobre 2022 ha inviato comunicazioni con cui minacciava la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta in caso di mancata accettazione di un nuovo contratto di fornitura con condizioni economiche peggiorative. Anche questa condotta era volta ad aggirare l’articolo 3 del decreto, facendo pressione sui consumatori ad accettare la modifica unilaterale per aumentare i prezzi”.

Edison, infine, “ha applicato l’incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto. Visto che la società ha ristorato i propri clienti e dato il numero marginale di consumatori coinvolti, è stato irrogato il minimo edittale di 5.000 euro”.

Landini: è di una gravità assoluta limitare il diritto di sciopero, andremo avanti

Landini: è di una gravità assoluta limitare il diritto di sciopero, andremo avantiRoma, 15 nov. (askanews) – “Nella storia del nostro Paese non è mai successo che si arrivi ad una limitazione del diritto di sciopero: è di una gravità assoluta” e “abbiamo intenzione di andare avanti”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, ad Agorà su Rai Tre.

“Lo sciopero è uno strumento per migliorare la condizione di questo Paese”, ha aggiunto. “Per il settore dei trasporti, in particolare, valuteremo cosa fare e come affrontare” la situazione “senza voler mettere in difficoltà i lavoratori perchè le sanzioni possono riguardare anche il singolo lavoratore”.”Su pensioni, su salute e sicurezza, sul lavoro, sono incontri finti” e “ad oggi non c’è la volontà del governo di confrontarsi e di riconoscere al sindacato il diritto di negoziare”.

Sbarra: lo scontro con il governo sullo sciopero si poteva evitare

Sbarra: lo scontro con il governo sullo sciopero si poteva evitareRoma, 15 nov. (askanews) – Lo scontro col governo sullo sciopero “si poteva sicuramente evitare. La legislarizone sulla regolazione del diritto di sciopero è molto chiara, non lascia molto all’immaginazione”, le deroghe per lo sciopero generale “richiedono una piena adesione di tutte le organizzazioni più rappresentative e di tutte le categorie”. Lo ha affermato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, intervistato a Radio Anch’io su Rai Radio 1.

“La legge fissa vincoli precisi per contemperare il diritto costituzionale allo sciopero con quello delle persone a usufruire dei diritti essenziali” ha aggiunto il leader della Cisl “mi sembra che c’è una interpretazione della Commissione che non essendo uno sciopero convocato dalle tre grandi centrali confederali, le sigle più rappresentative, ed essendo spalmato su più giornate, quindi venerdì molte categorie sono esonerate dallo sciopero, non può vedervi applicate alcune regole”. Cisl e Uil “non dico che sbagliano, hanno avviato una procedura. Noi siamo sempre stati rispettosi come Cisl dei contenuti della legge, si tratta di rispettare le norme nella consapevolezza che le deroghe concesse per gli scioperi generali richiedono una piena adesione di tutte le organizzazioni più rappresentative e di tutte le categorie. Lo sciopero generale non si può proclamare a puntate”.

Garante: questo sciopero non ha i requisiti della generalità, è ‘à la carte’

Garante: questo sciopero non ha i requisiti della generalità, è ‘à la carte’Roma, 15 nov. (askanews) – “A fine ottobre abbiamo esaminato il documento di proclamazione della protesta e da subito ci è parso che non corrispondesse a uno sciopero generale, ma fosse uno sciopero solo di alcune categorie”. Lo afferma la presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi Paola Bellocchi in un’intervista al Corriere aggiungendo che “così come è stato proclamato sembra uno sciopero ‘à la carte’”.

“Non tutto il mondo del lavoro è stato chiamato a scioperare venerdì 17 novembre – spiega – sono state escluse 16 categorie del settore privato. Manca quindi il requisito della generalità”. “Gli scioperi di settore hanno una disciplina diversa, più restrittiva rispetto a quella per gli scioperi generali” ricorda Bellocchi “Per gli scioperi di settore, i limiti sono molto più stretti, massimo 4 ore per la prima azione di sciopero ad esempio per il trasporto pubblico locale”.

“Noi il ministro non lo abbiamo sentito e io non l’ho mai incontrato. C’è stata un po’ di strumentalizzazione. Do una data: la nostra decisione è dell’8 novembre, quindi prima delle parole del ministro, ed è arrivata dopo un’accuratissima istruttoria” afferma Bellocchi rispondendo, in un’intervista al Corriere della Sera, alla domanda se avesse parlato con Matteo Salvini. “Abbiamo deliberato che non c’erano i requisiti e lo abbiamo comunicato alle confederazioni proclamanti – aggiunge – il nostro è stato quindi un intervento precedente. Le dinamiche politiche non hanno in alcun modo condizionato la nostra decisione che non è stata né arbitraria né capricciosa”. ugli scioperi indetti il venerdì “ci proponiamo una riflessione” perché “in effetti la maggior parte delle proteste è prima del fine settimana. Stiamo facendo un’istruttoria per capire meglio come affrontare questo argomento e semmai intervenire”.

Schlein annuncia: presenteremo a breve una contro manovra

Schlein annuncia: presenteremo a breve una contro manovraRoma, 15 nov. (askanews) – “Bisognava essere veramente creativi per riuscire a fare una manovra che viene criticata sia dai sindacati sia da Confindustria. Ma do una notizia: noi stiamo preparando una contro manovra e la presenteremo a breve La stiamo preparando. Sanità, scuola, lavoro e misure per la crescita. Visto che il governo non ha un piano industriale, perché non incentiviamo la posa dei pannelli solari su edifici commerciali e industriali?”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’intervista al Corriere della Sera.

Salvini: sì alla precettazione e sanzioni a chi la vìola

Salvini: sì alla precettazione e sanzioni a chi la vìolaRoma, 15 nov. (askanews) – “In caso di violazione, scatteranno le sanzioni previste dalla legge”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in un’intervista a Libero, a proposito dei lavoratori che venerdì 17 novembre, in occasione dello sciopero generale, violeranno il precetto. “Mi dispiace che i leader sindacali per scelta politica mettano a rischio i loro stessi iscritti”, ha aggiunto sottolineando che al ministero, ieri, non si sono presentati né Landini né Bombardieri ma hanno mandato delle rappresentanze. Il ministro c’era, i due leader no”.

“Come ministro consentirò lo sciopero dalle 9 alle 13 di venerdì 17 per tutto il settore trasporti ad eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già confermato un ripensamento”, ha spiegato. “La mobilità di almeno venti milioni di lavoratori compete a me e al ministero che presiedo. Penso al bene di chi verrebbe privato della sua libertà di lavorare e circolare. Se questo comporta una presa di posizione forte non mi spaventa essere il primo a farlo. Credo sia una decisione di buon senso nell’interesse della maggioranza dei cittadini”, ha aggiunto. “Il diritto allo sciopero è sacrosanto e le rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori non si toccano. Detto questo, come tanti ex sindacalisti di sinistra stanno ricordando in queste ore, esiste anche un diritto al lavoro e alla mobilità della maggioranza degli italiani che deve essere tutelato e garantito”, ha detto ancora.

“La commissione di garanzia, confermando ciò che ho proposto io, non ha detto ai sindacati di non scioperare ma di ridurre le fasce orarie. Un compromesso di buon senso che non lede il diritto allo sciopero e allo stesso tempo non lede quello al lavoro e alla mobilità”, ha spiegato sottolineando di essere “determinato affinché l’Italia non sia ostaggio di una minoranza politicizzata”.