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Il Viminale: dall’inizio dell’anno sono 31.292 i migranti sbarcati in Italia

Il Viminale: dall’inizio dell’anno sono 31.292 i migranti sbarcati in Italia




Il Viminale: dall’inizio dell’anno sono 31.292 i migranti sbarcati in Italia



















Roma, 11 apr. (askanews) – Dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia 31.292 migranti, quasi quattri volte e mezzo in più rispetto agli arrivi dello stesso periodo del 2021 (7.928). Solo in cinque giorni, dal 7 aprile scorso, sono stati registrati 3.002 arrivi di cui 1.389 nella sola giornata di Pasqua. Sono i dati del Viminale sugli sbarchi aggiornati ad oggi. I minori non accompagnati arrivati nel nostro paese sono, ad oggi, 3.038. A fine 2022, sono stati 14.044 i minori non accompagnati giunti nel nostro Paese.

A Montecarlo avanti Musetti, derby con Nardi

A Montecarlo avanti Musetti, derby con Nardi




A Montecarlo avanti Musetti, derby con Nardi




















Roma, 11 apr. (askanews) – Sarà derby italiano nel secondo turno del “Rolex Monte-Carlo Masters”, terzo Masters 1000 stagionale, dotato di un montepremi di 5.779.335 di euro, che si sta disputando sulla terra rossa del Country Club di Monte-Carlo, nel Principato di Monaco. Dopo la vittoria di Luca Nardi che ha battuto all’esordio nel main draw per 75 75, in un’ora e 50 minuti di partita, la wild card monegasca Valentin Vacherot, n.357 del ranking, è arrivata quella di Lorenzo Musetti.

Il 21enne di Carrara, n.21 del ranking e 16 del seeding, al quale aver acchiappato in extremis l’ultima testa di serie non aveva portato poi gran fortuna, si è invece sbarazzato con una certa autorità del serbo Miomir Kecmanovic, n.34 ATP, reduce dalla finale all’Estoril (stoppato da Ruud): 76(1) 60 lo score, in un’ora e 29 minuti.

Viminale, da inizio anno 31.292 i migranti sbarcati in Italia

Viminale, da inizio anno 31.292 i migranti sbarcati in Italia




Viminale, da inizio anno 31.292 i migranti sbarcati in Italia




















Roma, 11 apr. (askanews) – Dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia 31.292 migranti, quasi quattri volte e mezzo in più rispetto agli arrivi dello stesso periodo del 2021 (7.928). Solo in cinque giorni, dal 7 aprile scorso, sono stati registrati 3.002 arrivi di cui 1.389 nella sola giornata di Pasqua. Sono i dati del Viminale sugli sbarchi aggiornati ad oggi.

I minori non accompagnati arrivati nel nostro paese sono, ad oggi, 3.038. A fine 2022, sono stati 14.044 i minori non accompagnati giunti nel nostro Paese.

Poste Italiane: il web, i dati e la nostra reputazione digitale

Poste Italiane: il web, i dati e la nostra reputazione digitale




Poste Italiane: il web, i dati e la nostra reputazione digitale




















Roma, 11 apr. (askanews) – L’enorme mole di informazioni che viaggiano in rete richiede tecniche di analisi strutturate perché ogni attività che viene svolta on line lascia delle tracce, dati e informazioni inerenti sia la vita privata che professionale, informazioni che contribuiscono a definire l’identità digitale.

Il termine OSINT (open-source intelligence) indica quella parte di intelligence che raccoglie e analizza le informazioni pubbliche relative a organizzazioni, aziende o singoli individui. Per approfondire il tema il percorso di Educazione Digitale di Poste propone il webinar “OSINT: le tracce che lasciamo in rete parlano di noi” che vedrà ospite Nicola Sotira, responsabile del CERT-Cyber Emergency Response Team di Poste Italiane, il quale illustrerà gli strumenti che vengono utilizzati per raccogliere i dati e offrirà qualche utile spunto per tutelare al meglio la nostra identità digitale.

L’evento gratuito si terrà in diretta mercoledì 12 aprile alle ore 17, sarà possibile partecipare dalla sezione di Educazione Digitale e presentare le domande via chat al relatore. L’iniziativa si inserisce nel più ampio programma dell’Azienda quale guida per i cittadini nello sviluppo di conoscenze e sempre maggiori competenze tra tecnologia e digitalizzazione. Le attività possono essere seguite su LinkedIn, Facebook e Twitter attraverso l’hashtag #educazionedigitale e nella sezione storie di Instagram. Per maggiori informazioni: https://tgposte.poste.it/2023/04/11/web-dati-osint-webinar-poste/

A Montecarlo avanti Sonego (annulla 4 match point) e Nardi

A Montecarlo avanti Sonego (annulla 4 match point) e Nardi




A Montecarlo avanti Sonego (annulla 4 match point) e Nardi



















Roma, 11 apr. (askanews) – Lorenzo Sonego super a Montecarlo. Il 27enne torinese (n.45 del ranking) è stato autore di una rimonta incredibile e dopo quasi tre ore di lotta feroce sulla terra del Principato ha superato l’esordio contro il francese Ugo Humbert con il punteggio di 36 75 75. Avendo dovuto annullare anche quattro match point al qualificato francese (n.79 ATP), Sonego si presenta adesso nel migliore dei modi sotto il piano della fiducia al prossimo appuntamento: quello con la testa di serie n.3 del Masters 1000 monegasco Daniil Medvedev. Il russo n.5 del mondo si è imposto nell’unico precedente, andato in scena lo scorso gennaio nel ‘250’ di Adelaide-1 (cemento outdoor) per ritiro dell’azzurro in svantaggio 76(6) 2-1.

Avanza anche Luca Nardi A Montecarlo: il 19enne pesarese, alla seconda presenza in un 1000, vince il suo primo match in un Masters grazie al 7-5, 7-5 rifilato al monegasco Vacherot, n°350 del mondo e in gara con una wild-card. Nardi attende ora il vincente di Musetti-Kecmanovic

Federica Abbate Feat Mr. Rain ne “La pioggia prima di cadere”

Federica Abbate Feat Mr. Rain ne “La pioggia prima di cadere”




Federica Abbate Feat Mr. Rain ne “La pioggia prima di cadere”




















Milano, 11 apr. (askanews) – Fuori da venerdì 14 aprile su tutte le piattaforme digitali “La Pioggia Prima di Cadere” per Carosello Records/Epic, il nuovo brano di Federica Abbate realizzato in collaborazione con Mr. Rain.

“La Pioggia Prima di Cadere” coincide con uno dei momenti di crescita più complessi che ho attraversato in quanto “donna”, parla di quella fase di “limbo” dove dentro di te hai tutte le risposte che cerchi ma continui a farti domande. Hai la consapevolezza che una storia sia finita, che quella pioggia prima o poi cadrà, ma fai fatica ad accettare il dolore di una ferita che ti permetterà poi di liberarti e di crescere. È una fase che può durare mesi, anni e a volte, se non si ha il coraggio, può durare anche per sempre.” Per “La Pioggia Prima di Cadere” la giovane cantautrice ha voluto accanto a sé Mr. Rain, artista per cui nutre grande stima professionale e con cui ha già collaborato in passato: “Mattia lo conosco e lavoriamo insieme da anni, è uno degli artisti con cui condivido uno dei feeling musicali più forti. Siamo anche umanamente molto simili e non appena ho scritto questo pezzo, sarà forse anche perché si chiamava proprio “La Pioggia Prima di Cadere” ho subito pensato a lui, gliel’ho fatta ascoltare e ci si è ritrovato immediatamente”

Mr. Rain, artista multiplatino, reduce dal successo al Festival di Sanremo con “Supereroi”, brano co-scritto con la stessa Federica, stabile nella Top10 delle chart dello streaming e in Top5 nella classifica FIMI/GfK, già certificato doppio disco di platino, con oltre 40 milioni di streaming su Spotify, dichiara: “Per me è un piacere aver collaborato ancora una volta con Federica, perché ormai sono più di tre anni che lavoriamo insieme, è uno degli autori con cui mi trovo meglio a scrivere. Quando mi ha chiamato per propormi di fare questo brano insieme ho accettato subito, innanzitutto perché mi piace lavorare con lei, e ho un’enorme stima a livello artistico e personale e poi perché mi è piaciuta la canzone, l’ho trovata molto giusta per me, anche per il titolo “La Pioggia Prima di Cadere”. È stato un lavoro molto spontaneo, appena l’ho ascoltata mi sono sentito molto ispirato, ho scritto subito la strofa e poi l’abbiamo finita in un giorno.”

“La Pioggia Prima di Cadere”, secondo capitolo del nuovo progetto discografico di Federica Abbate che vedrà la luce nei prossimi mesi, segue l’uscita di “Doppio Nodo”.

Fmi, Gfsr: possibili nuovi attacchi di instabilità da stress tassi

Fmi, Gfsr: possibili nuovi attacchi di instabilità da stress tassi




Fmi, Gfsr: possibili nuovi attacchi di instabilità da stress tassi



















Roma, 11 apr. (askanews) – Le tensioni innescate dal rialzo dei tassi di interesse delle banche centrali possono provocare “nuovi attacchi di instabilità finanziaria”, mentre “alcune istituzioni semplicemente non sono preparate al contesto di tassi più elevati”. Lo afferma il Fondo monetario internazionale nel Global Financial Stability Report, pubblicato in occasione delle assemblee primaverili e in cui, ovviamente, il problema più esaminato è rappresentato dalle recenti tensioni che hanno circondato i fallimenti della Silicon Valley Bank e di altre banche statunitensi e del Credit Suisse.

Secondo l’istituzione, in un contesto in cui non si vedono segnali rilevanti di calo dell’inflazione di fondo le banche centrali dovrebbero continuare con le loro manovre di inasprimento monetario. E queste operazioni, per quanto ben “citofonate” ai mercati, hanno visto l’insorgere di un quadro impegnativo per banche e istituzioni finanziarie non bancarie che non disponevano di gestioni adeguate. “La questione fondamentale che si trovano di fronte i partecipanti dei mercato e i policy maker è se questi recenti sviluppi siano l’anticipazione di una tensione più sistemica che metterà alla prova la resilienza del sistema finanziario globale, il classico canarino nella miniera di carbone (che veniva usato per rilevare la presenza di monossido di carbonio) oppure se siano state semplicemente manifestazioni isolate delle sfide derivanti da un inasprimento monetario e delle condizioni finanziarie, dopo oltre un decennio di liquidità abbondanti”, dice il Fmi.

Sebbene vi siano pochi dubbi sul fatto che i cambiamenti attuati dalle autorità dalla crisi finanziaria globale, specialmente sulle banche più ampie abbiano reso il sistema generalmente più resiliente, “restano preoccupazioni sulle vulnerabilità che potrebbero essere nascoste, non solo nelle banche ma anche negli intermediari finanziari non bancari”. E secondo il Fmi le tensioni innescate dalla linea monetaria più restrittiva “potrebbero portare a ulteriori attacchi di instabilità finanziaria”. Viene messa enfasi soprattutto su segmenti di mercato come i prestiti a leva e sul rallentamento del credito. “Stanno aumentando le preoccupazioni anche sulle condizioni dei mercati immobiliari” che sono strettamente collegati al credito dalle banche più piccole. I titoli bancari hanno mostrato marcate oscillazioni e “se si verificasse una perdita di fiducia più estesa tra gli investitori o un diffondersi delle tensioni dalle banche alla finanza non bancaria”, il Fmi non esclude che si inneschi una corsa alle vendite globale sulle Borse.

Ue, Commissione non proporrà riduzione annuale 1% debito pubblico

Ue, Commissione non proporrà riduzione annuale 1% debito pubblico




Ue, Commissione non proporrà riduzione annuale 1% debito pubblico




















Bruxelles, 11 apr. (askanews) – La Commissione europea presenterà “nelle prossime settimane” la sua proposta legislativa formale di revisione del Patto di stabilità, e non sembra intenzionata a includere nel testo la richiesta, avanzata la settimana scorsa da esponenti del governo tedesco, di imporre una riduzione annuale di un punto percentuale del rapporto debito/Pil per gli Stati membri che sono oltre la soglia del 60%. Lo ha spiegato oggi a Bruxelles la portavoce per gli Affari economici e finanziari della Commissione europea, Veerle Nuyts, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario.

La richiesta tedesca, avanzata dal ministro delle Finanze Christian Lindner in un documento rivelato dal quotidiano “Die Welt” e subito accolta con favore dagli olandesi, contraddice in modo evidente due orientamenti finora piuttosto consolidati e tra loro legati nel dibattito in corso sulla revisione del quadro della “governance” economica (come viene chiamato oggi il Patto di stabilità): 1) l’ipotesi di abolire la “regola del debito”, secondo cui il rapporto debito-Pil doveva calare annualmente di 1/20 del differenziale tra l’indebitamento corrente e la soglia massima del 60% prevista dal Trattato di Maastricht; 2) sostituire questo obbligo erga omnes con l’introduzione di un percorso “su misura” per ogni Stato membro, riguardo al ritmo dell’aggiustamento dei bilanci, e in particolare alla riduzione del debito pubblico. “Noi – ha ricordato la portavoce – abbiamo accolto con favore l’avallo del Consiglio europeo di fine marzo sull’accordo, che era stato raggiunto dai ministri delle finanze in sede Ecofin il 14 marzo, sugli orientamenti per la riforma del nostro quadro di governance economica. Le aree di convergenza individuate tra gli Stati membri in sede di Consiglio Ue forniscono alla Commissione una solida base per portare avanti il proprio lavoro sulle proposte legislative, pur continuando a impegnarsi con gli Stati membri su alcune questioni ancora aperte; e data l’urgenza ci proponiamo di avanzare le proposte legislative nelle prossime settimane”.

Inoltre, ha aggiunto Nuyts, “abbiamo anche continuato a dialogare con gli Stati membri dopo l’accordo raggiunto all’Ecofin, e continueremo a farlo, così come con il Parlamento europeo, e continueremo a farlo ovviamente anche dopo la presentazione della nostra proposta. Perché lo scopo ultimo è garantire un ampio consenso su questo importante tema. A questo proposito accogliamo con favore l’obiettivo del Consiglio Ue di concludere il lavoro legislativo entro la fine di quest’anno” sulla proposta di riforma del Patto. A questo punto alla portavoce è stato chiesto se potesse confermare che la Commissione sta lavorando a un obiettivo annuale di riduzione del debito, come nella proposta tedesca. La risposta di Nuyts è stata chiaramente negativa: “Non posso confermarlo”, ha detto. “Quello che posso confermare – ha proseguito – è che stiamo lavorando alle proposte legislative, che verremo a presentare – ha ribadito – nelle prossime settimane. E vorrei anche ripetere quello che ho appena detto prima: che il Consiglio europeo ha approvato l’accordo raggiunto dall’Ecofin sui nostri orientamenti, e voi sapete benissimo – ha aggiunto rivolta ai giornalisti – cosa contengono quegli orientamenti”.

Quindi, è stato chiesto ancora alla portavoce, la Commissione pensa che questo accordo del 14 marzo sia ancora valido? E la proposta legislativa proporrà una soluzione per le questioni ancora controverse fra gli Stati membri, o metterà sul tavolo un testo con questioni ancora aperte che spetterà ai ministri risolvere? “Penso che sia importante sottolineare – ha replicato Nuyts – che continuiamo a impegnarci con gli Stati membri: lo abbiamo sempre fatto, abbiamo continuato a farlo dopo l’accordo che è stato raggiunto all’Ecofin, e continueremo a farlo anche dopo” la presentazione della proposta legislativa, “così come anche con il Parlamento europeo”. “L’obiettivo – ha concluso la portavoce – è proprio quello di garantire un ampio consenso su questo importante tema; ma è anche importante sottolineare che, vista l’urgenza, puntiamo a presentare le proposte legislative nelle prossime settimane.

Fratelli scultori, ecco Diego: l’altro Giacometti

Fratelli scultori, ecco Diego: l’altro Giacometti




Fratelli scultori, ecco Diego: l’altro Giacometti




















Milano, 11 apr. (askanews) – Una storia di fratelli, di collaborazione e di scultura. Se intorno ad Alberto Giacometti si è costruita una delle leggende artistiche del Novecento, la figura del fratello Diego è molto meno nota, ma oggi viene riportata sotto i riflettori da una mostra, non a caso intitolata “L’altro Giacometti”, ospitata alla Fondazione Luigi Rovati di Milano. Nato a 13 mesi di distanza da Alberto, Diego vive un rapporto di grande vicinanza con il fratello, per cui si occupa della realizzazione delle sculture, e lo affiancherà per tutta la vita.

“Arriverà a Parigi solo nel 1925 – ha spiegato ad Askanews il curatore della mostra Casimiro Di Crescenzo – ma dal 1930 comincia ad aiutare il fratello nel suo lavoro di scultore e in poco tempo si dimostra un abilissimo lavoratore e permette ad Alberto di concentrarsi sulla sua ricerca, perché si occupava di tutti i lavori quotidiani, come i contatti con le fonderie, Per esempio nel periodo surrealista tutte le sculture in marmo è Diego che le realizza”. Accanto a questo però Diego Giacometti sviluppa anche una sua personale poetica scultorea, che parte dall’amore per gli animali e la natura, per poi prendere anche la strada del design e arrivare alla realizzazione di mobili e oggetti di grande successo, che fanno in qualche modo da contraltare ai suoi bestiari immaginifici.

“Alberto è concentrato in questa ricerca sulla rappresentazione dell’uomo – ha aggiunto Di Crescenzo – Diego invece crea un proprio mondo molto fiabesco, fatto di animali che si incontrano e che non hanno solo una funzione decorativa, a trasformano una consolle in una specie di paesaggio”. Paesaggi e forme che si integrano bene con lo spazio della Fondazione Rovati, la sua vocazione eclettica, ma ancorata all’idea di oggetto e di reperto culturale, come se ogni indagine in fondo fosse una sorta di archeologia di noi stessi. L’ultima sezione della mostra, che è aperta al pubblico fino al 18 giugno, è poi dedicata a Diego usato come modello, sia per i dipinti del padre Giovanni, sia per opere del fratello.

Fmi alza lievemente crescita Italia 2023 a +0,7%, lima 2024 +0,8%

Fmi alza lievemente crescita Italia 2023 a +0,7%, lima 2024 +0,8%




Fmi alza lievemente crescita Italia 2023 a +0,7%, lima 2024 +0,8%




















Roma, 11 apr. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha ritoccato al rialzo di un decimale di punto percentuale la previsione di crescita economica dell’Italia di quest’anno, ora indicata allo 0,7%. E nell’ultimo World Economic Outlook ha limato in misura analoga la stima di crescita del 2024 allo 0,8%.

Sempre per la Penisola, il Fmi prevede che l’inflazione, dall’8,7% dello scorso anno, rallenti sull’insieme del 2023 al 4,5% e prosegua la dinamica di calmieramento il prossimo anno a una media del 2,6%. Il tasso di disoccupazione dall’8,1% del 2022 salirebbe all’8,3% quest’anno e all’8,4% il prossimo.