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Accordo Italia-Albania, Meloni: può diventare un modello per altri

Accordo Italia-Albania, Meloni: può diventare un modello per altriMilano, 10 nov. (askanews) – Quello tra Italia e Albania per la gestione dei flussi di migranti “è un accordo che secondo noi è storico anche perché può diventare un modello per altre nazioni, di collaborazione tra Paesi Ue e extra Ue”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un video pubblicato sui social.

“Io sono fiera del fatto che noi e l’Albania siamo stati i primi a immaginare una soluzione di questo tipo e ovviamente chi non è d’accordo può dire quello che vuole, ma penso che non si possa sostenere che intendiamo deportare qualcuno in una nazione candidata all’ingresso nell’Ue” ha aggiunto. Considero questo un accordo di grande respiro europeo, con il quale l’Albania si conferma una nazione non solo storicamente amica dell’Italia, ma anche amica dell’Europa, dell’Ue, perché nonostante non faccia ancora parte dell’Ue Tirana si sta comportando di fatto come già lo fosse, facendo scelte che sono assolutamente in linea con i principi di cooperazione e di solidarietà che sono alla base dell’unità europea,

Mattarella: da Hamas insulto a umanità,ma non rappresenta palestinesi

Mattarella: da Hamas insulto a umanità,ma non rappresenta palestinesiTashkent, 10 nov. (askanews) – “Quello che ha fatto Hamas il 7 ottobre sgozzando bambini, violentando le donne, prendendo ostaggi bambini e anziani, filmando le scene di violenza è un insulto all’umanità”. Sergio Mattarella interviene sulla crisi in Medio Oriente rilanciando la soluzione dei “due popoli e due Stati” , come “unica via per la stabilità e la pace” e chiarendo che certo le vittime civili sono tutte uguali e “le azioni militari devono tenere conto delle vittime civili ma non si può mettere sullo stesso piano la deliberata azione di Hamas di colpire civili inermi”. Parole nette dal Presidente della Repubblica pronunciate a Tashkent, in Uzbekistan, nel corso del colloquio con il Presidente Mirziyoyev, con il quale ha parlato anche della guerra in Ucraina.

Secondo il capo dello Stato però la netta condanna per i terroristi va tenuta distinta dalla posizione nei confronti dei palestinesi: “Va ribadito, nell’interesse dei palestinesi, che Hamas non rappresenta il popolo palestinese”, ha spiegato aggiungendo poi la “grande preoccupazione per la situazione umanitaria della popolazione, ma anche per il mancato rispetto dei diritti umani e in particolare della condizione delle donne” che a Gaza stanno subendo gli effetti peggiori di questa crisi mediorientale. Mattarella è in Uzbekistan per una visita ufficiale, dopo la tappa in Corea del Sud, che ha lo scopo di rilanciare i rapporti con un paese che si trova nel cuore dell’Asia, è in grande crescita economica e cerca di instaurare rapporti più stretti con l’Europa, un paese che può svolgere un ruolo importante nella regione anche per la sua scelta in favore dei valori democratici e del rispetto dei diritti umani. Come sottolinea ricordando “l’ambizioso” accordo di partenariato strategico siglato con il nostro paese.

Al presidente Mirziyoyev Mattarella ha assicurato la comprensione da parte dell’Italia verso “l’importanza che riveste la questione afghana per la sicurezza e la stabilità dell’Asia centrale e la posizione dell’Uzbekistan in proposito”. Bisognerebbe “rafforzare la collaborazione tra Europa e Asia e l’Asia centrale in quest’ottica è la chiave: sviluppare il dialogo, le relazioni è la via per coltivare la pace e garantire il benessere di fronte ai gravi conflitti mondiali”. E a proposito di conflitti ha aggiunto: “alla mia età non immaginavo di poter assistere alla guerra in Europa. La Russia ha commesso “un grave errore” ad aggredire l’Ucraina ma “nessuno vuole umiliare e indebolire il ruolo della Russia”, perciò l’Italia incoraggia “tutti i tentativi di mediazione in corso. Naturalmente che rispettino l’integrità territoriale Ucraina”. Nel pomeriggio Mattarella ha visitato il Politecnico di Torino a Tashkent, uno dei “canali” di collaborazione aperti con il paese asiatico già da qualche anno e anche qui ha rinnovato il suo invito al “dialogo e alla cooperazione fondati sul rispetto reciproco e sul valore inalienabile della persona umana, in tutte le sue diverse manifestazioni” che sono l’unica strada per “debellare i fantasmi che si riaffacciano dell’imperialismo”. E in conclusione cita la figura di Al Biruni, il filoso persiano che, mille anni fa diede una “lezione rilevante che ci parla ancora oggi: come un cammello in una grondaia, espressione che Franco Battiato volle come incipit di un testo contro la guerra e la violenza”.

Indi Gregory, Meloni alla Gb: in Italia trattamenti sperimentali

Indi Gregory, Meloni alla Gb: in Italia trattamenti sperimentaliRoma, 10 nov. (askanews) – Il protocollo proposto dall’ospedale Bambino Gesù di Roma per Indi Gregory “prevede l’applicazione di uno stent all’efflusso del ventricolo destro per la gestione della condizione cardiologica e trattamenti sperimentali per l’aciduria idrossiglutarica D2,L2 (terapia con fenilbutirrato, terapia con citrato e dieta chetogenica)” e “durante l’attuazione di questi trattamenti, l’ospedale ha assicurato che alla bambina sarà garantita la completa assenza di dolore e la fornitura di sistemi di ventilazione che ridurranno al minimo indispensabile ogni disagio”. E’ quanto scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella lettera inviata alle autorità inglesi per chiedere il trasferimento della bambina nell’ospedale pediatrico romano.

“A differenza del protocollo proposto dall’ospedale di Nottingham, questo trattamento non è irreversibile, ma modificabile in base alle migliori esigenze del bambino”, sottolinea Meloni. “Credo fermamente”, conclude la premier, che il trasferimento al Bambino Gesù “sia nell’interesse della bambina: non le causerà alcun dolore, come assicurano i nostri medici, e le darà solo un’ulteriore concreta opportunità di vivere una vita dignitosa”.

Viaggio nella memoria con le Canzoni da osteria di Guccini

Viaggio nella memoria con le Canzoni da osteria di GucciniMilano, 10 nov. (askanews) – Nell’aula magna dell’Università Statale di Milano è affidato al coro degli Alpini Orobica il compito di introdurre, sulle note di una vibrante Bella ciao, il maestro di Pavana, Francesco Guccini, tornato a un anno dall’ultimo lavoro, Canzoni da intorno, e a 10 dalla decisione di smettere di cantare, con il nuovo album “Canzoni da osteria”.

“Passo per un grande esperto di osterie, ma in realtà ne ho frequentate solo tre tra a Bologna: l’osteria dei Poeti, l’osteria da Gandolfi e delle Dame. Le osterie vere erano posti tristissimi con anziani alcolizzati che allora mi sembravano vecchi ma erano più giovani di me adesso. I vini erano di due categorie bianco e rosso, di solito Sangiovese, poi con 25 lire compravi un uovo sodo” ha raccontato sul filo del ricordo. “In quegli anni, primi anni 70, sono arrivate le lotte per i diritti civili, divorzio, aborto – ha detto – Noi non partecipavamo alle lotte politiche delle fabbriche ma si parlava di Vietnam e diritti civili”. La nuova raccolta, fuori da venerdì 10 novembre, per Bmg esclusivamente in formato fisico, riunisce canti popolari selezionati dal maestro all’interno di un repertorio nazionale e internazionale e in ciascun caso rivisti personalmente dal cantautore. 14 le tracce inserite tra cultura, tradizioni nascoste e storia, con quello che è diventato l’inno italiano della Resistenza, Bella ciao, a inaugurare l’ascolto. “La scelta della scaletta non è mia, ma dei discografici”, ha precisato in fretta il cantautore che poi ha aggiunto “ma va bene così. Bella ciao è una canzone diventata misteriosamente internazionale. Molti avranno visto la serie tv ‘La casa di Carta: lì si sente cantare Bella ciao in italiano. E oggi molte donne iraniane cantano Bella ciao in italiano: è diventata il simbolo della protesta contro la teocrazia iraniana”. Proprio per questo omaggio alle iraniane ha deciso di rivedere il testo “cambiando una parola: ora dice ‘ho trovato l’oppressor e non l’invasor’ perchè l’Iran non è stato invaso ma c’è gente che opprime”. E qui una frecciatina l’ha riservata al nostro Paese: “In Italia uguale: non siamo sta invasi, forse però qualcuno opprime”.

Dopo Bella ciao, la raccolta prosegue in Sud America con Jacinto Chiclana, El caballo negro, La chacarera del 55 e Sur, fino a cantare dell’amore in ogni sua forma con Amore dove sei, Maria la guerza e La tieta; non mancano le tradizionali Il canto dei battipali in veneto, La maduneina dal Baurgh ‘d San Pir in bolognese, Hava nagila in ebraico. Su quest’ultima ha ricordato che “è dedicata al vecchio amico Elisha che, dopo tanti anni, ha sentito il bisogno di ricordare, con evidente nostalgia, il periodo trascorso a Bologna e i vecchi amici dell’Osteria delle Dame”. Seguono poi la nostalgica The last thing on my mind e il folk americano in Cotton fields; a chiudere il disco tra il greco e l’italiano, il brano bilingue 21 aprile, scritto dall’amico Alexandros Devetzoglou per raccontare e far vivere nella memoria il violento colpo di stato dei colonnelli greci del 21 aprile 1967. “La cantava in greco e in italiano, così l’ho cantata anch’io, col titolo di ’21 aprile”, racconta proponendo il brano nella versione bilingue. Gli arrangiamenti di Canzoni da osteria sono di Fabio Ilacqua che ne ha seguito anche la produzione artistica affiancato da Stefano Giungato. Un’ampia varietà di strumenti e sonorità accompagna l’inconfondibile voce di Francesco Guccini, pronta a spaziare tra lingue e generi musicali.

Canzoni da osteria è disponibile in 5 diversi formati, CD, CD limited edition – maxi formato, vinile, vinile special edition (edizione limitata numerata e colorata), e uno speciale doppio vinile edizione esclusiva con tracce strumentali – incisione diretta dai mix (edizione limitata e numerata). E in concomitanza con questa uscita, fino a domenica 26 novembre, nell’ambito della Milano Music Week, Milano gli dedica “Ma ho fatto anche il cantautore – Francesco Guccini: oltre il palco”, una mostra fotografica a cielo aperto nella pedonale via Dante per raccontare un Guccini inedito, privato, con alcuni scatti che ripercorrono la vita, la storia e la sua carriera lontano dal palcoscenico.

Pd,Schlein: domani in piazza a Roma per sanità, pace, giustizia sociale

Pd,Schlein: domani in piazza a Roma per sanità, pace, giustizia socialeRoma, 10 nov. (askanews) – Il Pd vuole “parlare dei bisogni essenziali dei cittadini” e questo accadrà alla manifestazione di domani a piazza del Popolo a Roma. Lo ha detto la segretaria democratica Elly Schlein parlando al congresso del Pse in Spagna. “Domani a Roma terremo una grande manifestazione a roma, sulla giustizia sociale, sulla pace, sulla giustizia climatica. Noi insistiamo per garantire accesso alla sanità pubblica, loro stanno tagliando le risorse per la sanità” e il risultato è che “i ricchi si rivolgono al privato, ma i poveri rinunciano a curarsi”.

E poi: “Insistiamo per un salario minimo in Italia. Ci battiamo per la scuola, diritto alla casa, un green deal, l’accompagnamento della transizione ecologica. In italia molti vi direbbero ‘la sinistra lavora solo per i diritti civili’. Non è vero, diritti civili e sociali sono strettamente connessi”.

Schlein a congresso Pse: in Italia c’è governo di estrema destra

Schlein a congresso Pse: in Italia c’è governo di estrema destraRoma, 10 nov. (askanews) – “In Italia stiamo provando a combattere le risposte sbagliate di un governo di estrema destra che in solo un anno ha cominciato a mostrare la sua vera faccia colpendo i più poveri della nostra società”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando al congresso del Pse in Spagna.

“Combattono i poveri anziché la povertà, la situazione dei migranti sta diventando sempre peggiore, continuano a discriminare la comunità Lgbtqia…”. Anche sulle politiche per la parità di genere Giorgia Meloni sta fallendo perché “c’è una differenza tra essere un donna leader e essere una leader femminista”.

Indi Gregory, Meloni scrive alla Gb: permettere il trasferimento

Indi Gregory, Meloni scrive alla Gb: permettere il trasferimentoRoma, 10 nov. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto urgentemente al Lord Cancelliere e segretario di Stato per la Giustizia del Regno Unito chiedendo di collaborare per permettere il trasferimento di Indi Gregory a Roma.

Lunedì scorso il Consiglio dei ministri aveva conferito a Indi – affetta da una rara malattia degenerativa – la cittadinanza italiana, per permetterle di essere presa in cura dall’ospedale ‘Bambino Gesù’ di Roma. Secondo quanto si apprende, nella lettera Meloni fa riferimento alla Convenzione dell’Aja per la protezione dei minori, in particolare all’articolo 32 paragrafo 1 lettera b, che recita che “su richiesta motivata dell’Autorità centrale o di un’altra autorità competente di uno Stato contraente con il quale il minore abbia uno stretto legame, l’Autorità centrale dello Stato contraente in cui il minore ha la sua residenza abituale e in cui si trova” potrà “chiedere all’autorità competente del suo Stato di esaminare l’opportunità di adottare misure volte alla protezione della persona o dei beni del minore”.

Schillaci: Iss al lavoro su linee guida contro prescrizioni inappropriate

Schillaci: Iss al lavoro su linee guida contro prescrizioni inappropriateRoma, 10 nov. (askanews) – “C’è probabilmente un tasso importante di inappropriatezza nella richiesta di alcune prestazioni” e questo influisce sulle liste d’attesa. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto all’evento dedicato alla Sanità, organizzato a Milano dal Corriere della Sera. “Alcuni esami, di alta complessità, devono essere la parte finale di un percorso diagnostico – ha spiegato – non l’inizio per poi magari tornare indietro” ma “quello che si lega all’appropriatezza delle prescrizioni – ha sottolineato – è spesso il discorso della medicina difensiva”. Di qui l’orientamento di raccogliere delle linee guida: “Su questo – ha detto il ministro – l’Istituto Superiore di Sanità si è già messo al lavoro”. “Avendo linee guida – ha spiegato Schillaci – individuiamo percorsi che danno certezza anche ai medici prescrittori. Oltre che a chi chiede le prestazioni”.

Indi Gregory, Meloni scrive a Uk: permettere trasferimento

Indi Gregory, Meloni scrive a Uk: permettere trasferimentoRoma, 10 nov. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto urgentemente al Lord Cancelliere e segretario di Stato per la Giustizia del Regno Unito chiedendo di collaborare per permettere il trasferimento di Indi Gregory a Roma.

Lunedì scorso il Consiglio dei ministri aveva conferito a Indi – affetta da una rara malattia degenerativa – la cittadinanza italiana, per permetterle di essere presa in cura dall’ospedale ‘Bambino Gesù’ di Roma. Secondo quanto si apprende, nella lettera Meloni fa riferimento alla Convenzione dell’Aja per la protezione dei minori, in particolare all’articolo 32 paragrafo 1 lettera b, che recita che “su richiesta motivata dell’Autorità centrale o di un’altra autorità competente di uno Stato contraente con il quale il minore abbia uno stretto legame, l’Autorità centrale dello Stato contraente in cui il minore ha la sua residenza abituale e in cui si trova” potrà “chiedere all’autorità competente del suo Stato di esaminare l’opportunità di adottare misure volte alla protezione della persona o dei beni del minore”.

Landini: Salvini arrogante attacca diritto sciopero, non decide lui

Landini: Salvini arrogante attacca diritto sciopero, non decide luiRoma, 10 nov. (askanews) – “Io penso che questo è un attacco al diritto sciopero. Questa logica di decidere quando gli scioperi sono validi e quando non lo sono” è “molto arrogante” e “mette in discussione il diritto di sciopero” che è “garantito dalla Costituzione e noi stiamo rispettando tutte le leggi”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commentando le parole del vicepremier, ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini.

“C’è un confronto aperto con la Commissione di garanzia sugli scioperi e non capisco perché debba intervenire il ministro e condizionare discussione che si sta facendo – ha sottolineato Landini – Tra l’altro da settembre ad oggi ci sono stati altri scioperi per 24 ore, anche nel settore dei trasporti, e il governo non ha aperto bocca e il miistro non ha detto assolutamente nulla”. “Trovo singolare che oggi siccome è uno sciopero contro il governo, contro le politiche sbagliate che fa lui adesso salta fuori tentando di mettere in discussione il diritto di sciopero”.

“Generalmente – ha concluso – non mi impressiono più di tanto perché l’ultima volta che ha tentato di mettere mano c’è stata un’adesione più alta di quanto ci si aspettava. Rischia di essere un aiuto a far riuscire meglio lo sciopero” e “in Italia non sono i ministri che decidono quante ore di sciopero si proclamano”.