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MotoGp, Alex Marquez guida le libere: Martin meglio di Bagnaia

MotoGp, Alex Marquez guida le libere: Martin meglio di BagnaiaRoma, 10 nov. (askanews) – Prima giornata di prove libere a Sepang. E’ Alex Marquez (Ducati Gresini) il più veloce, nelle pre-qualifiche della Malesia con 1:57.823, ma l’attenzione è tutta per il duello tra Martin e Bagnaia. Lo spagnolo è secondo, l’italiano (che lo precede in classifica di 13 punti) ottavo staccato di quattro decimi. Con queste posizioni i due avversari si presenteranno alla qualifica di domattina, determinante per la Sprint e la corsa di domenica. Al momento Martin batte Bagnaia sul giro secco, l’ostacolo maggiore di Pecco che in questo venerdì. Un’imprecisione ha mangiato qualche decimo al torinese nel momento del giro decisivo. Lo spagnolo invece non sbaglia nulla e ha una strategia ben chiara: stare sempre davanti, un martello implacabile. Le Ktm si sono prese il terzo e il quarto posto con Miller e Binder. Poi l’Aprilia di Vinales. Sorpresa Quartararo che dopo aver segnato il miglior tempo ha firmato il settimo, ma il francese sperava in qualcosa di meglio e se l’è presa con il compagno di squadra Morbidelli per un’incomprensione in pista. In top ten entrano invece un ottimo Luca Marini, sesto, e Marco Bezzecchi, nono. urante le prove libere del GP della Malesia la moto di Aleix Espargaró ha preso fuoco. Il pilota spagnolo è caduto in curva 15 e, quando si è avvicinato all’Aprilia per rimettersi in sella, si è alzata una fiammata che lo ha costretto alla fuga. Per fortuna nessun problema per il rider spagnolo, poi scivolato altre tre volte nelle pre-qualifiche

Istat, economia italiana rischia rallentamento nei prossimi mesi

Istat, economia italiana rischia rallentamento nei prossimi mesiRoma, 10 nov. (askanews) – Ad ottobre, la fiducia di famiglie e imprese ha continuato a calare, suggerendo che l’economia italiana potrebbe rallentare nei prossimi mesi. E’ quanto reso noto dall’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.

Le prospettive economiche internazionali restano molto incerte, condizionate dall’acuirsi delle tensioni geo-politiche e dalle condizioni finanziarie sfavorevoli per famiglie e imprese. Nel terzo trimestre, il Pil italiano è stato, in base alla stima preliminare, stabile rispetto ai tre mesi precedenti, registrando un risultato migliore della Germania ma peggiore rispetto a quello di Francia e Spagna. La variazione acquisita della crescita del Pil per il 2023 è pari a 0,7%.

Dal lato dell’offerta, l’indice destagionalizzato della produzione del settore manifatturiero a settembre è rimasto invariato dopo il lieve incremento di agosto. Nella media del terzo trimestre, la produzione ha registrato un aumento dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Il mercato del lavoro continua a mostrare una buona tenuta nonostante la debolezza congiunturale. A settembre, sono aumentati rispetto ad agosto gli occupati e i disoccupati mentre gli inattivi sono diminuiti.

La crescita tendenziale dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) si è collocata in ottobre al di sotto del 2%. Tale dinamica è risultata di un punto inferiore alla media dell’area euro per effetto della più forte discesa dei listini dei beni energetici in Italia.

Nucleare, Urso vede rappresentanti filiera: riaprire la strada

Nucleare, Urso vede rappresentanti filiera: riaprire la stradaRoma, 10 nov. (askanews) – Riaprire la strada al nucleare in Italia. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato a Palazzo Piacentini una delegazione di Edison, Ansaldo Nucleare, Enea, Politecnico di Torino e Nomisma Energia che ha illustrato uno studio sull’energia nucleare di nuova generazione. Lo ha comunicato il ministero.

Gli esperti hanno evidenziato la necessità di raggiungere gli obiettivi di completa decarbonizzazione al 2050 attraverso un mix di fonti produttive che preveda anche la presenza di una quota di “energia termica”, sottolineando come il nucleare rappresenti la soluzione ideale. “Vogliamo essere al passo con gli altri paesi europei e assicurare costi energetici competitivi e approvvigionamenti alle industrie italiane – ha spiegato il ministro Urso -. Nei prossimi giorni sarò in Slovacchia all’inaugurazione del nuovo reattore della centrale di Mochovce, realizzato da Enel. Abbiamo imprese di prim’ordine in Italia e dobbiamo riaprire la strada al nucleare, che presenta elementi di maggiore sicurezza rispetto al passato, è economico e ha emissioni zero”.

Industria, Istat: a settembre produzione ferma su mese, -2% su anno

Industria, Istat: a settembre produzione ferma su mese, -2% su annoRoma, 10 nov. (askanews) – Produzione industriale ferma in Italia. A settembre l’indice destagionalizzato della produzione industriale è rimasto invariato rispetto ad agosto. Al netto degli effetti di calendario, l’indice complessivo è diminuito, in termini tendenziali, del 2% e i giorni lavorativi di calendario sono stati ventuno contro i ventidue di settembre 2022. E’ la stima diffusa dall’Istat.

Nella media del terzo trimestre il livello della produzione aumenta dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali per i beni strumentali (+1,5%), l’energia (+1,1%) e i beni intermedi (+0,8%); viceversa, si osserva una flessione per i beni di consumo (-2,2%).

Si registrano incrementi tendenziali solo per i beni strumentali (+2,6%); calano, invece, l’energia (-0,4%), i beni intermedi (-2,6%) e in misura più marcata i beni di consumo (-6,5%). Tra i settori di attività economica la fabbricazione di mezzi di trasporto presenta un’ampia crescita tendenziale (+11,2%), seguono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,3%) e la fabbricazione di prodotti chimici (+0,9%). Le flessioni maggiori si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-11,6%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,9%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-4%).

Patto stabilità, verso accordo Ue su riforma entro dicembre

Patto stabilità, verso accordo Ue su riforma entro dicembreBruxelles, 9 nov. (askanews) – Sulla riforma del Patto di stabilità, che stabilirà le nuove regole Ue per i bilanci degli Stati membri, c’è un certo ottimismo da parte della presidenza di turno spagnola del Consiglio Ue riguardo alla prospettiva di riuscire a trovare un compromesso tra i Ventisette entro dicembre. Questo permetterebbe poi l’approvazione finale anche da parte del Parlamento europeo, prima della pausa legislativa di primavera in vista delle elezioni di giugno, e l’entrata in vigore delle nuove norme già nel 2024, in modo da poterle applicare ai bilanci per il 2025.

I ministri delle Finanze dei Ventisette hanno fatto grandi passi avanti sui negoziati nelle ultime due settimane, confermati oggi alla riunione del Consiglio Ecofin a Bruxelles. ‘Abbiamo messo sul tavolo delle proposte di compromesso (‘landing zone, ndr) che riflettono i contributi di tutti gli Stati. E’ il risultato di scambi intensi e la parola con cui possiamo meglio sintetizzare questo lavoro è ‘bilanciato’. Oggi vediamo che c’è accordo sugli elementi chiave e sui meccanismi delle nuove regole, e sulla necessità di avere disciplina di bilancio, ma anche di assicurare contro-ciciclicità’ per sostenere crescita e investimenti, ha spiegato a nome della presidenza di turno la vicepremier e ministro delle Finanze spagnola, Nadia Calvino, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. ‘C’è ancora tanto lavoro da fare, ma come i pellegrini nel cammino di Santiago stiamo iniziando a vedere la meta. E vediamo – ha osservato Calvino – che c’è un forte impegno di tutti i paesi membri a contribuire a lavorare insieme e a raggiungere un accordo prima della fine dell’anno. Nulla è ancora deciso – ha precisato – ma gli scambi di oggi consentiranno di fare progressi significativi nelle ultime settimane. Si spiana la strada a un pacchetto di compromesso, e per questo nei prossimi giorni faremo circolare le proposte legislative, e accelereremo i lavori a livello tecnico.

‘Abbiamo concordato la convocazione di un Ecofin straordinario per la fine di novembre – ha annunciato la presidente di turno spagnola – per lavorare ascoltando attentamente tutti i paesi membri, e poi chiudere l’accordo all’Ecofin di dicembre. L’ultima riunione a Bruxelles dei ministri delle Finanze dei Ventisette è prevista l’8 dicembre. L’ottimismo della presidenza di turno riposa soprattutto sul tentativo in corso di conciliare le diverse posizioni di Francia e Germania. I ministri dei due paesi, Bruno Le Maire e Christian Lindner, si sono già visti a Parigi nei giorni scorsi e hanno annunciato stamattina che si vedranno ancora a breve a Berlino, mentre i loro team tecnici continuano a incontrarsi e a lavorare alle possibili soluzioni di compromesso.

‘Qualunque progresso che possa essere fatto da Francia e Germania – ha detto Calvino rispondendo a un giornalista che chiedeva se l’iniziativa franco-tedesca non costituisse un problema per l’attività di mediazione portata avanti dal governo spagnolo – sarà integrato nel lavoro della presidenza di turno, come abbiamo fatto finora. Penso che probabilmente la ragione per cui siamo stati in grado di fare così tanti progressi, come presidenza spagnola, stia nel fatto abbiamo ascoltato attentamente tutti, per raggiungere un accordo bilanciato che rifletta i vari punti di vista. In questo quadro, tuttavia, l’Italia potrebbe mettersi di traverso, se dovessero passare delle modifiche, chieste soprattutto dai tedeschi, alla proposta originaria originaria della Commissione. Fonti del Mef hanno fatto sapere nel pomeriggio a Bruxelles che l’Italia non è disposta a chiudere l’accordo a qualunque costo, e che se il compromesso finale che sarà proposto andasse in una direzione sfavorevole agli interessi del Paese, sarebbe pronta piuttosto ad accettare che resti in vigore il quadro precedente.

Molti paventano che si torni alle vecchie regole, ma per l’Italia, hanno osservato le fonti, questo non sarebbe comunque il male assoluto, hanno osservato le fonti, ricordando comunque che la bozza di compromesso comunque non è ancora chiusa, ci si sta ancora lavorando, e le discussioni in corso possono ancora cambiare le proposte sul tavolo. Tra le modifiche proposte è positivo, e va nel senso voluto dall’Italia, che si assicuri che le spese per investimenti verdi e per la difesa vengano considerate in modo diverso, più favorevolmente nella valutazione del rispetto delle regole Ue da parte dei bilanci nazionali. Se ci si accorda su valori sostenibili per la riduzione del debito, per l’Italia non è un problema, il Paese deve intraprendere comunque un percorso virtuoso per liberarsi dal fardello dell’alto debito pubblico. Ma ci sono anche alcuni passaggi a cui l’Italia non è favorevole. In particolare, non convince la regola molto più rigida che vuole la Germania per la riduzione del deficit, anche se per il lungo termine. Applicare un percorso di aggiustamento di quattro-sette anni (come propone la Commissione) va bene, ma non se poi devi stare comunque sotto una soglia minima del deficit, a prescindere. Insomma, hanno ribadito le fonti, se deve accettare un nuovo Patto di stabilità che non convince, l’Italia preferisce tenersi ilávecchioáPatto. La Germania chiede sostanzialmente due cose: una ‘salvaguardia’ che comporti una riduzione media annua del debito/Pil, e che secondo i tedeschi dovrebbe essere almeno dell’1%, per i paesi che non rispettano la soglia del 60%; e un ‘margine di sicurezza’ per il disavanzo di questi stessi paesi, che dovrebbero mantenere un deficit/Pil sotto la soglia di Maastricht del 3%, e che secondo Berlino dovrebbe essere fissata addirittura all’1%. Nella proposta originaria della Commissione, invece, i paesi con debito superiore al 60% del Pil dovranno avviare percorsi di riduzione calcolati su misura per ciascuno di essi, senza un parametro numerico prefissato, e basati soprattutto su una riduzione della spesa pubblica. Quanto ai paesi con un deficit che supera la soglia del 3% del Pil, la proposta della Commissione prevede che vi sia uno sforzo di bilancio annuale pari allo 0,5% del Pil per ridurre il disavanzo eccessivo. La presidenza spagnola di turno ha inserito nella sua bozza di compromesso i due parametri (salvaguardia per il debito e ‘benchmark’ per il deficit) chiesti dai tedeschi, ma il negoziato è ora sui numeri, sul valore quantitativo di questi parametri, e sullo spazio temporale entro cui applicarli. Secondo la proposta di compromesso attuale, comunque, le nuove soglie minime verrebbero applicate dopo il medio periodo (di quattro o sette anni) del percorso di aggiustamento, una volta che sia stata recuperata la piena sostenibilità del debito pubblico. Durante la conferenza stampa finale dell’Ecofin, rispondendo a un giornalista che chiedeva se le modifiche chieste dai tedeschi non compromettano il carattere originale della proposta di riforma, che consisteva nel semplificare drasticamente un sistema che era inapplicacabile perché troppo complesso, in quanto basato su variabili difficili da verificare, il vicepresidente esecutivo della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha sottolineato che ‘la proposta spagnola preserva lo spirito e i concetti della proposta della Commissione’, e che ‘i nuovi elementi, e in particolare la ‘salvaguardia per il deficit, che dipenderà dalla sua quantificazione (dal modo in cui viene calibrata, ndr), sono ancoraáinádiscussione. Nadia Calvino, da parte sua, replicando alla stessa dpmanda, ha confermato che ‘l’essenziale (‘core, ndr) della proposta della Commissione, il fatto che semplifichi fortemente il quadro, è preservato. Il nocciolo e la spina dorsale del potenziale compromesso (‘landing zone, ndr) stanno nel percorso su misura di aggiustamento di medio termine basato sulla spesa pubblica. In più, – ha concluso Calvino – ci sono alcune salvaguardie per continuare ad assicurare l’equilibrio tra l’obiettivo di ridurre il debito e quello di sostenere gli investimenti che rispondono alle priorità dell’Ue.

Tv, Il futuro del broadcasting è in stazione

Tv, Il futuro del broadcasting è in stazioneRoma, 9 nov. (askanews) – Dal divano al binario: il mondo della televisione sta attraversando una transizione profonda, un cambio di paradigma che vede l’allontanamento sempre più marcato dai classici device di fruizione – il proprio schermo di casa – per spostarsi verso un modello di consumo più fluido e versatile, privilegiando così i contesti di mobilità: uno su tutti, la stazione. Di questo si è parlato al Workshop “Advanced TV: dal device al contesto di vita” organizzato da Grandi Stazioni Retail (GSR), che si è svolto oggi nella cornice di IAB Forum a Milano.

Alla discussione hanno partecipato Giuseppe De Bellis, Direttore di SkyTg24, Giuliano Noci, Professore Ordinario di Strategia & Marketing del Politecnico di Milano, Cesare Salvini, Chief Marketing e Media Officer di GSR, Nicola Spiller, Direttore Osservatorio Internet Media, Osservatorio Omnichannel Customer Experience e Osservatorio Multicanalità e Alessandro Tavallini, Media Sales Director di GSR. Come ha illustrato il professor Noci, il cambiamento del mondo del video e della tv segue il processo evolutivo delle esperienze mediali, la cui qualità si gioca sempre meno sul sofà di casa, ma sempre di più in relazione ai contesti di vita della mobilità, in cui le persone trascorrono sempre più tempo. Un cambiamento che interessa fortemente anche il mondo dell’informazione, sempre più multicanale e in tempo reale, ha sottolineato Giuseppe De Bellis, che deve rispondere a un pubblico che vuole essere informato in qualunque momento, in qualunque contesto e con qualunque device, durante gli spostamenti più brevi e in quelli più lunghi. In questa cornice, le stazioni rappresentano un contesto privilegiato, a fronte di un tempo di permanenza medio che in quelle del network GSR supera i 30 minuti: è qui che le TV di nuova generazione, le Advanced TV, possono giocare un ruolo fondamentale nel soddisfare la richiesta del visitatore di valorizzare il tempo a disposizione e, al tempo stesso, nell’offrire ai brand degli asset formidabili per unire l’advertising all’entertainment.

L’esperienza di video strategy di Grandi Stazioni Retail si inserisce proprio in questa direzione: “i nostri asset TV sono il principale veicolo attraverso il quale sviluppiamo e implementiamo la mission di Grandi Stazioni Retail: rendere le stazioni luoghi di comfort, dove i visitatori possano fare esperienze culturali e di intrattenimento”, ha dichiarato Cesare Salvini. “Per questo motivo, il prodotto della GoTV Plus rappresenta al meglio questo obiettivo: un prodotto di intrattenimento che possa far sentire le persone sul proprio divano di casa, ottimizzando così la visibilità dei brand che lo utilizza”. Gli impianti televisivi di Grandi Stazioni Retail godono oggi di un palinsesto animato dai più importanti broadcaster a livello internazionale – Sky, Paramount, Eurosport – che, assieme ad altri partner di prestigio quali exibart e DDN, si combinano sinergicamente alle comunicazioni di brand. Un prodotto finale capace di soddisfare un segmento di pubblico qualificato: “il target delle nostre TV è di alto profilo come quello di una Pay TV – perché effettivamente il visitatore paga un biglietto per viaggiare – ma allo stesso tempo è ampio e orizzontale come quello della classica TV generalista”, ha commentato Alessandro Tavallini.

Oltre a questo aspetto, il vero valore aggiunto sta nella misurabilità: “tutta la nostra offerta è inserita nel Digital Planner, il nuovo tool integrato nel software Kubik di MediaSoft che permette di gestire pianificazione crossmediali, consentendo di effettuare analisi a PRE con l’utilizzo delle stesse regole di ingaggio della TV, come gli indicatori di comunicazione, gli indicatori di economicità e la reach Incrementale”, ha concluso Tavallini.

Tennis, l’Italia femminile in semifinale della BJK cup

Tennis, l’Italia femminile in semifinale della BJK cupRoma, 9 nov. (askanews) – Dopo nove anni (2014) l’Italia torna in semifinale. Grazie al successo per 2-0 sulla Germania nella seconda sfida del rond robin del Gruppo D alle Billie Jean King Cup by Gainbridge Finals che si stanno disputando sul veloce indoor dell’Estadio de la Cartuja di Siviglia. In semifinale – sabato, a partire dalle ore 10 – le azzurre affronteranno la squadra vincente del Gruppo B (una tra Australia, Kazakhstan e Slovenia).

Nel primo singolare Martina Trevisan, n.43 WTA, ha battuto 76(6) 61, in due ore e minuti di partita, Eva Lys, n.130 del ranking, dopo aver annullato alla sua avversaria un set-point nel tie-break del primo parziale. Quindi Jasmine Paolini, n.30 WTA, ha completato l’opera superando 63 62, in un’ora e minuti di gioco, Anna-Lena Friedsam, n.115 del ranking, in un match mai in discussione.

”L’Altro”, il primo romanzo di Pippo Pollina

”L’Altro”, il primo romanzo di Pippo PollinaRoma, 9 nov. (askanews) – Si terrà lunedì 13 novembre, alle 19.00, un incontro a Officina Pasolini (V.Le Antonio di San Giuliano 782, Roma) per Prospettive d’autore con Valentina Farinaccio. Nel suo romanzo esordio nell’ambito letterari, L’altro, in uscita per Squilibri editore, Pippo Pollina costruisce con grande maestria una vicenda che riflette la sua stessa traiettoria di vita, lanciata come un ponte tra mondi diversi, dalla Sicilia alla Germania. Il racconto si articola così lungo due storie in apparenza senza alcuna connessione tra loro. Leonardo Conigliaro è un medico di Camporeale, un paesino dell’entroterra palermitano dove molto forte è la presenza della mafia. Frank Fischer è invece un astro nascente del giornalismo tedesco, noto per le sue inchieste sugli intrecci tra politica e malaffare. Le loro vite scorrono in parallelo, senza alcun punto di contatto, ma con la scoperta del segreto che lega le loro esistenze, i due protagonisti sono chiamati a scelte che cambieranno per sempre le loro vite, strette infine in un abbraccio solidale.

Con una scrittura sorretta da una grande tensione civile, secondo istanze radicate nella formazione e nel sentire dell’autore, L’altro si configura come un romanzo di formazione di due giovani europei che, separati da distanze abissali e di ordine culturale più che geografiche, cercano il loro posto nel mondo, mentre sulle loro scelte di vita incombe il flagello della mafia, con il suo carico ancestrale di arbitrio e soprusi. Pressoché in contemporanea con l’uscita del libro, in collaborazione con Storie di Note, inizierà un ampio giro di presentazioni che, tra novembre e dicembre, toccherà molte città italiane, da Palermo a Bolzano, da Crotone a Genova, senza trascurare centri minori come Sciacca e Amelia. Da ottimo ambasciatore della lingua italiana nel mondo qual è stato nel corso della sua carriera e ad attestazione della sua caratura internazionale, Pippo Pollina aprirà e chiuderà questo primo giro di presentazioni con due appuntamenti oltre confine, il 9 novembre a Salisburgo e il 15 dicembre a Zurigo.

Forte di un largo seguito in Austria, Svizzera e Germania, con all’attivo 24 album, migliaia di concerti e collaborazioni di grande prestigio, da Franco Battiato a Nada, dagli Inti Illimani a Georges Moustaki, Pippo Pollina è oggi uno dei più originali cantautori della scena europea, con una produzione artistica segnata a una chiara predilezione per la narrazione in musica che trova ora il suo coronamento in questo romanzo che, nell’edizione tedesca, Der Andere, è già alla terza ristampa, con circa 15.000 copie vendute. Con L’Altro di Pippo Pollina, Squilibri inaugura una collana di narrativa, “Carte da musica”, rivolta a musicisti e cantanti che intendano raccontare la loro visione del mondo anche in punta di penna: prossima uscita il romanzo La Canzone della Contea di Levante di Antonio Lombardi.

Alla scoperta della Terra Santa, il libro del card. Ravasi

Alla scoperta della Terra Santa, il libro del card. RavasiRoma, 9 nov. (askanews) – TS Edizioni pubblica, anche in formato e-book, In Terra Santa. Un pellegrinaggio spirituale, del cardinale Gianfranco Ravasi. Si tratta di una nuova edizione rivista e aggiornata di Sion. Guida essenziale alla Terra Santa, pubblicato da Edizioni Terra Santa nel 2017. Scrive l’autore nella prefazione: “Noi siamo pellegrini come tutti i nostri padri”: questa suggestiva definizione del popolo di Dio che la Bibbia ci offre (1Cr 29,15) non è solo la sigla di questa guida spirituale della Terra Santa, ma è anche la sintesi ideale del pellegrinaggio cristiano e del suo valore simbolico. C’è un libro fondamentale della Bibbia, l’Esodo: esso è il ritratto di un popolo in marcia verso una meta luminosa e precisa, l’incontro con Dio nella libertà e nella gioia del santuario posto sul colle santo di Sion”.

Nell’Esodo, dunque, emerge la profonda diversità della religione biblica ad esempio dalla cultura greca, legata al passato e protesa alla ricerca di una mitica età dell’oro, come sottolinea il cardinale: “Il simbolo più vivo di questa visione è Ulisse che, strappato dalla sua patria, anela a ritornarvi anche solo per contemplare il fumo serale che si leva dai camini delle case del suo villaggio (Odissea 1,58): la sua patria è un ‘prima’, un passato, la sua vita è un ‘ritorno’. Tanti uomini del nostro tempo appaiono stanchi, sfiduciati, immobili in attesa che qualcosa si compia o arrivi Qualcuno: hanno perso il senso del cammino, il bisogno di mettersi in pellegrinaggio. Questo sottolinea l’autore: “Compiere un pellegrinaggio vuol dire, perciò, quasi in miniatura, riacquistare il senso della vita come movimento, conquista, speranza. È riscoprire che la nostra patria è un “poi”, un destino fatto di luce e di gioia. Camminando verso la comunione con Dio in un santuario o in “luogo santo”, noi raccogliamo l’appello di una delle prime omelie della Chiesa delle origini conservata nel Nuovo Testamento, la cosiddetta Lettera agli Ebrei che ai cristiani dice: “Usciamo anche noi dai nostri accampamenti e andiamo incontro a Lui, il Cristo, perché non abbiamo quaggiù una città stabile ma cerchiamo quella futura” (13,13-14)”.

Il percorso proposto dall’Autore è strutturato in quattro grandi tappe che corrispondono ai momenti fondamentali di un pellegrinaggio in Israele e Palestina: la Galilea, la regione settentrionale teatro dei primi atti di Gesù; la centrale Samaria; la meridionale Giudea e al suo centro – ma anche al centro di tutta la Terra Santa e di tutta la Bibbia – Gerusalemme, la città santa delle tre religioni monoteistiche sorelle, l’ebraismo, il cristianesimo, l’islam. All’interno di ognuna di queste grandi tappe si snodano le località concrete in cui il pellegrino passerà: i 19 centri della Galilea, le 3 soste della Samaria, i 16 luoghi principali della Giudea e i 19 siti di Gerusalemme.

Roma, svastiche su muri del quartiere ebraico. La comunità: siamo preoccupati

Roma, svastiche su muri del quartiere ebraico. La comunità: siamo preoccupatiRoma, 9 nov. (askanews) – Un nuovo episodio di antisemitismo a Roma che desta la preoccupazione della comunità ebraica. Varie stelle di David equiparate alle svastiche naziste sono apparse nell’area di Portico D’Ottavia, in particolare in Piazza delle Cinque Scole, sulle scalette verso piazza Gerusalemme, in piazza di Monte Savello e via di Monte Savello dove c’è un’altra gradinata che conduce verso il lungotevere. “Dopo i tragici eventi del 7 ottobre in Israele, con le barbarie compiute da Hamas in danno di civili israeliani, assistiamo altresì ad un rigurgito di gravi episodi di antisemitismo in Italia, in tutta Europa e anche negli Stati Uniti”, denuncia a “Shalom”, Alessandro Luzon, Assessore ai Rapporti Istituzionali della Comunità ebraica di Roma.

“Eventi come questi destano sconcerto, enorme preoccupazione e riportano alla mente il periodo delle persecuzioni razziali: proprio oggi ricordiamo quando l’odio antisemita si manifestò con tutta la sua forza, tra il 9 e il 10 novembre del 1938, nella “notte dei cristalli”, prosegue Luzon. “Questi eventi ci ricordano anche il clima che ha preceduto l’attentato alla Sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982. Fatti che devono rimanere fermi nelle nostre memorie per non compiere gli errori del passato. Abbiamo grande fiducia nelle istituzioni politiche e negli organi di Pubblica Sicurezza, sempre al nostro fianco, con i quali abbiamo costanti e proficui rapporti di collaborazione e che ringraziamo per il lavoro che costantemente svolgono nei loro ambiti”. Il caso è stato subito segnalato al Campidoglio che ha inviato sul posto gli operatori dell’ufficio Decoro per rimuovere le scritte. Appena scoperto, il simbolo nazista in piazza delle Cinque Scole è stato prontamente coperto con un quadrato per camuffarne il significato, ma la scritta è ancora pienamente visibile sul muro.