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Risultati e classifica serie A, Roma a quota 40

Risultati e classifica serie A, Roma a quota 40Roma, 24 feb. (askanews) – Questi i risultati e la classifica dopo la 26esima giornata di serie A:


26esima GIORNATA Lecce-Udinese 0-1,Parma-Bologna 2-0, Venezia-Lazio 0-0, Torino-Milan 2-1, Inter-Genoa 1-0, Como-Napoli 2-1, Verona-Fiorentina 1-0, Empoli-Atalanta 0-5, Cagliari-Juventus 0-1, Roma-Monza 4-0 Classifica: Inter 57, Napoli 56, Atalanta 54, Juventus 49, Lazio 47, Fiorentina 42, Bologna*, Milan* 41, Roma 40, Udinese 36, Torino 31, Genoa 30, Como 28, Cagliari, Lecce 25, Verona, Parma 23, Empoli 21, Venezia 17, Monza 14. * una partita in meno (Bologna-Milan 26 o 27 febbraio)


27esima GIORNATA Venerdì 28 febbraio ore 20.45 Fiorentina-Lecce, sabato 1° marzo ore 15 Atalanta-Venezia ore 18 Napoli-Inter, ore 20.45 Udinese-Parma, domenica 2 marzo ore 12.30 Monza-Torino, ore 15 Bologna-Cagliari, Genoa-Empoli, ore 18 Roma-Como, ore 20.45 Milan-Lazio, lunedì 3 marzo ore 20.45 Juventus-Verona

Meloni: grazie a Trump per sue parole. Lavoreremo insieme

Meloni: grazie a Trump per sue parole. Lavoreremo insiemeRoma, 24 feb. (askanews) – “Grazie a Donald Trump per le sue parole. Italia, Stati Uniti ed Europa condividono valori e responsabilità comuni. Lavoreremo insieme per affrontare le sfide globali con determinazione e visione”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni riferendosi alle parole del presidente Usa, il quale poco fa, interrogato sull’ipotesi di dazi all’Italia, aveva elogiato le qualità di leadership di Meloni. “È una grande leader”, aveva detto Trump aggiungendo che l’Italia è un alleato “molto importante” per gli Stati Uniti.

Lollobrigida: no a dazi su import fertilizzanti russi-bielorussi

Lollobrigida: no a dazi su import fertilizzanti russi-bielorussiBruxelles, 24 feb. (askanews) – “Imporre sanzioni agli altri significa fare più danni agli altri di quelli che si fanno” a sé stessi, e nel caso delle sanzioni, sotto forma di dazi aggiuntivi, proposte a fine gennaio dalla Commissione sui prodotti agricoli e i fertilizzanti a base di azoto importati nell’Ue dalla Russia e dalla Bielorussia, “noi non abbiamo alternative a basso costo che permettano ai nostri agricoltori di restare su un livello produttivo adeguato”; e quindi serve “ragionevolezza” e pragmatismo. Lo ha detto oggi a Bruxelles il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, incontrando la stampa a margine del Consiglio Agricoltura dell’Ue.


Se le decisioni sugli eventuali dazi americani “non dipendono solo da noi, ma da una trattativa” con l’Amministrazione Trump, in altre aree “ci sono cose che dipendono esclusivamente dall’Unione europea, sulle quali dobbiamo riflettere”, ha osservato Lollobrigida. Per esempio, durante la discussione in Consiglio Agricoltura di oggi, ha riferito, “abbiamo sottolineato come rispetto alle sanzioni” contro Russia e Bielorussia “la valutazione deve essere attenta”. “Se da una parte oggi l’Italia è la prima a ricordare – ha continuato il ministro – come si debba ancora un ringraziamento al popolo ucraino che ha resistito a un atteggiamento imperialista di stile sovietico di Putin”, e questo “proprio nel giorno dell’indipendenza dell’Estonia, che per le stesse ragioni resistette all’Armata Rossa”, d’altra parte “bisogna però riflettere su alcuni elementi che sono propri della nostra Unione”, come, appunto, i dazi sui fertilizzanti importati nell’Ue dalla Russia e dalla Bielorussia.


“Abbiamo ragionato sulla vicenda dei fertilizzanti. Imporre sanzioni agli altri significa fare più danni agli altri di quelli che si fa al proprio settore”, ha sottolineato Lollobrigida. Ma, ha avvertito, “oggi sui fertilizzanti noi non abbiamo alternativa a basso costo che permettano ai nostri agricoltori di restare sul livello produttivo adeguato; quindi anche su questo dobbiamo fare uno sforzo di ragionevolezza”. “L’Europa, a nostro avviso – ha spiegato il ministro -, deve avere questo tipo di capacità, di pragmatismo, e intervenire a tutela di sé stessa in ogni ambito. Perché noi siamo il continente più avanzato in termini di profondità di valori, di applicazione delle regole democratiche; e però abbiamo anche la responsabilità di avere una forza, dal punto di vista della capacità produttiva, dell’utilità al mondo, che deve essere ribadita anche con la capacità di guardarsi al proprio interno, e di scegliere strade – ha concluso Lollobrigida – che ci permettano di essere economicamente sempre all’avanguardia”.


Una domanda su questa questione è stata rivolta al commissario Ue all’Agricoltura, Cristophe Hansen, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio. “Si prevede – ha risposto il commissario – che i dazi” sui fertilizzanti russi e bielorussi “entreranno in vigore in un periodo di tre anni. Quindi sarà qualcosa di graduale che non avrà un impatto complessivo fin dal primo momento. Ma ciononostante c’è stata (durante il Consiglio, Ndr) la discussione generale sulla situazione del mercato, di cui i fertilizzanti sono ovviamente parte”. “È un punto molto importante – ha continuato Hansen – perché sappiamo di essere fortemente dipendenti dalle importazioni da paesi terzi (il 25% del totale, in peso, Ndr). Quindi alcuni Stati membri, alcuni ministri hanno sostenuto la necessità di diversificare la nostra filiera, in modo da poter far entrare nel mercato altri produttori stabili da paesi terzi”.


“Tuttavia – ha aggiunto il commissario -, è stato anche evidenziato che dobbiamo aumentare la produzione nazionale, e non solo di fertilizzanti a base di gas o energia, perché in questo caso l’energia è ovviamente il fattore di prezzo principale, e sappiamo di essere fortemente dipendenti anche dagli input energetici”. “Quindi, e di questo si è parlato, dobbiamo migliorare la capacità e rafforzare la produzione nazionale. Ma, d’altra parte – ha rilevato Hansen -, abbiamo anche delle opportunità. Come, ad esempio, il progetto ReNu2Farm che può aiutare anche a tenere meglio in considerazione i fertilizzanti organici”. Il progetto ReNu2 Farm è volto ad aumentare i tassi di riciclaggio per i nutrienti delle piante a base di azoto, fosforo e potassio nella filiera di produzione alimentare primaria di alcuni paesi dell’Ue. Il riciclaggio, dai fanghi di depurazione, scarti alimentari e letame, permette di sostituire i fertilizzanti minerali per i quali l’Ue è fortemente dipendente dai paesi terzi. “Questo – ha sottolineato il commissario – non solo sarebbe utile per risolvere localmente alcuni problemi che potrebbero avere le regioni ad alta densità di bestiame, ma rappresenterebbe anche un reddito aggiuntivo per le comunità agricole in quelle regioni. Penso che sia molto importante e che ci renderà anche più indipendenti”. “Insomma, c’è stata una richiesta generale di accelerare la produzione nazionale e di introdurre anche delle alternative”, ha concluso Hansen, senza menzionare affatto l’opzione di non applicare le nuove sanzioni contro i fertilizzanti russi e bielorussi.

Slitta il consiglio dei ministri per il dl bollette, Meloni chiede più risorse

Slitta il consiglio dei ministri per il dl bollette, Meloni chiede più risorseRoma, 24 feb. (askanews) – Il Consiglio dei ministri, inizialmente previsto per domani alle 9, slitta a venerdì perché il decreto bollette non è ancora pronto. A prendere la decisione del rinvio è stata, secondo quanto si apprende, la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non pienamente convinta dalla bozza di provvedimento che le è stata presentata.


Meloni, secondo quanto riferiscono fonti di governo, non ha ritenuto ancora sufficienti le risorse reperite (al momento 1,5-2 miliardi di euro sui 3 ritenuti necessari) per mettere in campo misure con una efficacia rilevante. Per questo ha chiesto ai tecnici e ai Ministeri interessati un ulteriore approfondimento. Tra le misure allo studio l’allargamento della platea del bonus sociale con l’aumento della soglia Isee per l’accesso a 15mila euro, misure a sostegno delle imprese con interventi su quote Ets, concessioni idroelettriche sui prezzi del gas. In questo senso i tecnici avevano da sciogliere alcuni nodi legati ad incompatibilità delle norme con il Pnrr e le disposizioni Ue sugli aiuti di Stato.


Sul decreto l’opposizione va all’attacco. “Il governo – accusa Elly Schlein, segretaria del Pd – da due anni fa finta di nulla sul fatto che in Italia abbiamo le bollette più care del resto d’Europa. Noi proponiamo con forza di disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas, come hanno fatto in altri Paesi europei e di riuscire a fare una modifica sull’acquirente unico pubblico in modo che funga da grande gruppo d’acquisto che, lavorando e negoziando su grandi volumi di energia, riesca a ottenere dei prezzi delle bollette più bassi per le famiglie italiane”. “Slitta ancora il fantomatico decreto bollette su cui il governo è già in ritardo di mesi: a Meloni e i suoi sono bastate 24 ore per pensare, scrivere e approvare gli aumenti degli stipendi a ministri e sottosegretari, ma per aiutare imprese e famiglie non bastano settimane di promesse e di nulla di fatto”, ironizza la vicepresidente del M5S Chiara Appendino.

Germania Meloni sente Merz:avanti in sfide comuni, anche migranti

Germania Meloni sente Merz:avanti in sfide comuni, anche migrantiRoma, 24 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi una conversazione telefonica con il leader della Cdu tedesca Friedrich Merz.


“Congratulandosi innanzitutto per la vittoria alle elezioni in Germania – si legge in una nota – il Presidente Meloni ha confermato l’auspicio di poter ulteriormente intensificare le già eccellenti relazioni bilaterali ed espresso la disponibilità a lavorare sin da subito in stretto contatto per rafforzare la sicurezza e rilanciare la competitività dell’Europa ed affrontare le numerose sfide comuni, a partire dal contrasto all’immigrazione irregolare”.

Slitta il consiglio dei ministri per il dl bollette, Meloni chiede più risorse

Slitta il consiglio dei ministri per il dl bollette, Meloni chiede più risorseRoma, 24 feb. (askanews) – Il Consiglio dei ministri, inizialmente previsto per domani alle 9, slitta a venerdì perchè il decreto bollette non è ancora pronto. A prendere la decisione del rinvio è stata, secondo quanto si apprende, la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non pienamente convinta dalla bozza di provvedimento che le è stata presentata.


Meloni, secondo quanto riferiscono fonti di governo, non ha ritenuto ancora sufficienti le risorse reperite (al momento 1,5-2 miliardi di euro sui 3 ritenuti necessari) per mettere in campo misure con una efficacia rilevante. Per questo ha chiesto ai tecnici e ai Ministeri interessati un ulteriore approfondimento. Tra le misure allo studio l’allargamento della platea del bonus sociale con l’aumento della soglia Isee per l’accesso a 15mila euro, misure a sostegno delle imprese con interventi su quote Ets, concessioni idroelettriche sui prezzi del gas. In questo senso i tecnici avevano da sciogliere alcuni nodi legati ad incompatibilità delle norme con il Pnrr e le disposizioni Ue sugli aiuti di Stato.


Sul decreto l’opposizione va all’attacco. “Il governo – accusa Elly Schlein, segretaria del Pd – da due anni fa finta di nulla sul fatto che in Italia abbiamo le bollette più care del resto d’Europa. Noi proponiamo con forza di disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas, come hanno fatto in altri Paesi europei e di riuscire a fare una modifica sull’acquirente unico pubblico in modo che funga da grande gruppo d’acquisto che, lavorando e negoziando su grandi volumi di energia, riesca a ottenere dei prezzi delle bollette più bassi per le famiglie italiane”. “Slitta ancora il fantomatico decreto bollette su cui il governo è già in ritardo di mesi: a Meloni e i suoi sono bastate 24 ore per pensare, scrivere e approvare gli aumenti degli stipendi a ministri e sottosegretari, ma per aiutare imprese e famiglie non bastano settimane di promesse e di nulla di fatto”, ironizza la vicepresidente del M5S Chiara Appendino.

Slitta Cdm per dl bollette, Meloni chiede più risorse

Slitta Cdm per dl bollette, Meloni chiede più risorseRoma, 24 feb. (askanews) – Il Consiglio dei ministri, inizialmente previsto per domani alle 9, slitta a venerdì perchè il decreto bollette non è ancora pronto. A prendere la decisione del rinvio è stata, secondo quanto si apprende, la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non pienamente convinta dalla bozza di provvedimento che le è stata presentata.


Meloni, secondo quanto riferiscono fonti di governo, non ha ritenuto ancora sufficienti le risorse reperite (al momento 1,5-2 miliardi di euro sui 3 ritenuti necessari) per mettere in campo misure con una efficacia rilevante. Per questo ha chiesto ai tecnici e ai Ministeri interessati un ulteriore approfondimento. Tra le misure allo studio l’allargamento della platea del bonus sociale con l’aumento deglia soglia Isee per l’accesso a 15mila euro, misure a sostegno delle imprese con interventi su quote Ets, concessioni idroelettriche sui prezzi del gas. In questo senso i tecnici avevano da sciogliere alcuni nodi legati ad incompatibilità delle norme con il Pnrr e le disposizioni Ue sugli aiuti di Stato.


Sul decreto l’opposizione va all’attacco. “Il governo – accusa Elly Schlein, segretaria del Pd – da due anni fa finta di nulla sul fatto che in Italia abbiamo le bollette più care del resto d’Europa. Noi proponiamo con forza di disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas, come hanno fatto in altri Paesi europei e di riuscire a fare una modifica sull’acquirente unico pubblico in modo che funga da grande gruppo d’acquisto che, lavorando e negoziando su grandi volumi di energia, riesca a ottenere dei prezzi delle bollette più bassi per le famiglie italiane”. “Slitta ancora il fantomatico decreto bollette su cui il governo è già in ritardo di mesi: a Meloni e i suoi sono bastate 24 ore per pensare, scrivere e approvare gli aumenti degli stipendi a ministri e sottosegretari, ma per aiutare imprese e famiglie non bastano settimane di promesse e di nulla di fatto”, ironizza la vicepresidente del M5S Chiara Appendino.

Vaticano: le condizioni del Papa sono in lieve miglioramento, ma la prognosi resta riservata

Vaticano: le condizioni del Papa sono in lieve miglioramento, ma la prognosi resta riservataCittà del Vaticano, 24 feb. (askanews) – “Le condizioni cliniche del Santo Padre nella loro criticità dimostrano un lieve miglioramento. Anche nella giornata odierna non si sono verificati episodi di crisi respiratorie asmatiforme; alcuni esami di laboratorio sono migliorati”, lo riferisce il bollettino serale.


“Il monitoraggio della lieve insufficienza renale – prosegue – non desta preoccupazione. Continua l’ossigenoterapia, anche se con flussi e percentuale di ossigeno lievemente ridotti. I medici, in considerazione della complessità del quadro clinico, in via prudenziale non sciolgono ancora la prognosi. In mattinata ha ricevuto l’Eucarestia, mentre nel pomeriggio ha ripreso l’attività lavorativa. In serata ha chiamato il Parroco della Parrocchia di Gaza per esprimere la sua paterna vicinanza. Papa Francesco ringrazia tutto il popolo di Dio che in questi giorni si è radunato a pregare per la sua salute”, conclude il bollettino.“L’appartamento sull’Isola Tiberina non è per il Papa. Non è previsto alcun spostamento dal Gemelli”, riferiscono fonti vaticane sulle condizioni di salute di Francesco, all’undicesimo giorno di
ricovero.


 

Papa, Vaticano: lieve miglioramento, ma ancora prognosi riservata

Papa, Vaticano: lieve miglioramento, ma ancora prognosi riservataCittà del Vaticano, 24 feb. (askanews) – “Le condizioni cliniche del Santo Padre nella loro criticità dimostrano un lieve miglioramento. Anche nella giornata odierna non si sono verificati episodi di crisi respiratorie asmatiforme; alcuni esami di laboratorio sono migliorati”. Lo riferisce il bollettino serale.


“Il monitoraggio della lieve insufficienza renale – prosegue – non desta preoccupazione. Continua l’ossigenoterapia, anche se con flussi e percentuale di ossigeno lievemente ridotti. I medici, in considerazione della complessità del quadro clinico, in via prudenziale non sciolgono ancora la prognosi. In mattinata ha ricevuto l’Eucarestia, mentre nel pomeriggio ha ripreso l’attività lavorativa. In serata ha chiamato il Parroco della Parrocchia di Gaza per esprimere la sua paterna vicinanza. Papa Francesco ringrazia tutto il popolo di Dio che in questi giorni si è radunato a pregare per la sua salute”, conclude il bollettino.

Fisco, al via martedì in Senato esame ddl Lega su rateizzazione lunga

Fisco, al via martedì in Senato esame ddl Lega su rateizzazione lungaRoma, 24 feb. (askanews) – Al via martedì pomeriggio in Commissione Finanze del Senato l’esame del disegno di legge presentato dalla Lega sulla rateizzazione lunga delle cartelle fiscali.


Il provvedimento, firmato dal capogruppo del Carroccio a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo, e di cui è relatore Massimo Garavaglia, punta alla definizione agevolata dei carichi affidati alla riscossione fino alla fine del 2023 con un piano di rateizzazione fino a 120 rate di eguale importo, la prima con scadenza al 31 luglio 2025 e poi ogni mese fino alla completa estinzione del debito. Una misura ha spiegato il responsabile fisco della Lega, Alberto Gusmeroli presentando la proposta, che “non è un condono ma si rivolge ai cittadini onesti che, pur avendo dichiarato correttamente le tasse, non sono riusciti a pagarle per momentanee difficoltà economiche”.


Il ddl assicura anche una tolleranza più ampia rispetto alle precedenti definizioni agevolate non prevedendo il decadimento immediato del beneficio in caso di mancato pagamento di una rata. La soglia per perdere la rateizzazione lunga è stata fissata a otto rate non corrisposte. Il contribuente ha tempo fino al 30 aprile del 2025 per manifestare l’intenzione di aderire alla rateizzazione lunga all’agente della riscossione che nel frattempo dovrà aver reso disponibili sul suo sito Internet i dati dei carichi che possono accedere alla definizione agevolata.


La legge, ha proseguito Gusmeroli, “risponde all’emergenza sociale di 163 milioni di cartelle, che soffoca 23 milioni di cittadini impedendo loro di tornare a spendere, a investire e a guardare con maggior fiducia al futuro”. Sullo sfondo l’altra proposta leghista, nell’ambito della pace fiscale, che punta ad aprire una nuova rottamazione delle cartelle.