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Meloni: avremo un fisco completamente nuovo dopo 50 anni dall’ultima riforma

Meloni: avremo un fisco completamente nuovo dopo 50 anni dall’ultima riforma



Meloni: avremo un fisco completamente nuovo dopo 50 anni dall’ultima riforma – askanews.it


Meloni: avremo un fisco completamente nuovo dopo 50 anni dall’ultima riforma – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – “La cosa più significativa delle ultime settimane è la riforma fiscale, è la prima a partire tra le grandi riforme che ci siamo presi l’impegno di portare avanti per liberare le energie di questa nazione, per costruire un sistema più giusto, più efficacie ed efficiente. Questa riforma riguarda le tasse, il rapporto tra lo Stato e i contribuenti. Abbiamo licenziato nel Consiglio dei ministri la legge delega, che tra i tipi degli strumenti normativi è come se fosse una specie di cornice e abbiamo 24 mesi massimo per completarla con i decreti necessari. Alla fine di questo lavoro noi avremo un fisco completamente nuovo dopo 50 anni dall’ultima riforma che è stata fatta su questa materia. In pratica l’ultima riforma sul fisco è stata fatta prima che io nascessi”. Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un video de ‘Gli appunti di Giorgia’.

“Quali sono gli obiettivi che ci diamo? il primo è più importante è abbassare le tasse per tutti, ovviamente con particolare attenzione ai redditi bassi e medi, con una progressiva riduzione delle aliquote Irpef che immaginiamo di produrre”, ha spiegato.

Covid, Rezza: casi stabili, situazione sotto controllo

Covid, Rezza: casi stabili, situazione sotto controllo



Covid, Rezza: casi stabili, situazione sotto controllo – askanews.it


Covid, Rezza: casi stabili, situazione sotto controllo – askanews.it



















Roma, 31 mar. (askanews) – “Questa settimana è il numero di casi di covid-19 nel nostro Paese resta sostanzialmente stabile e il tasso di incidenza si fissa a 37 casi per 100.000 abitanti. Cresce leggermente l’Rt: siamo a 0,99. Ma si mantiene comunque al di sotto della soglia epidemica. Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei posti di area medica e di terapia intensiva siamo rispettivamente al 4 e allo 0,8 per cento, quindi c’è una tendenza ad un’ulteriore diminuzione dell’occupazione dei posti di terapia intensiva. Tutto sommato, dunque, la situazione appare stabile e al momento del tutto sotto controllo”. Lo afferma il Direttore Generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, nel consueto video settimanale a commento dei dati sulla situazione epidemiologica nel Paese.

La Russa torna sulle Fosse Ardeatine, ma è bufera. “Grave revisionismo”

La Russa torna sulle Fosse Ardeatine, ma è bufera. “Grave revisionismo”



La Russa torna sulle Fosse Ardeatine, ma è bufera. “Grave revisionismo” – askanews.it


La Russa torna sulle Fosse Ardeatine, ma è bufera. “Grave revisionismo” – askanews.it



















Roma, 31 mar. (askanews) – L’eccidio delle Fosse Ardeatine, commesso dai nazifascisti nel 1944, continua ad essere oggetto di scontro tra le forze politiche. Stavolta a scatenare la bufera sono le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa, che compie della vicenda quella che dal Pd non esitano a definire un’operazione di “revisionismo”, “sposando il punto di vista dei fascisti”. Per Elly Schlein, segretaria del Pd, sono “parole indecenti, inaccettabili per il ruolo che ricopre”.

In un’intervista a Libero, La Russa prima afferma che i partigiani misero in atto l’azione contro le truppe di occupazione nazista “sapendo che ne sarebbe derivata una rappresaglia…”. Poi minimizza l’azione in sè: “Non è stata una pagina nobilissima della Resistenza”, afferma l’intervistatore Pietro Senaldi; “No, tutt’altro – chiosa La Russa – anche perchè quelli che furono uccisi non erano biechi nazisti delle SS ma una banda musicale di semi-pensionati altoatesini, in quel momento mezzi tedeschi e mezzi italiani, non si capiva bene se erano tedeschi o italiani…”. E infine difende le parole di Giorgia Meloni, che commemorando l’eccidio del 24 marzo disse che le 335 vittime furono uccise “solo perchè italiani”: per La Russa “quando Meloni dice ‘uccisi perchè italiani’ nella sua testa lo sa che questi italiani erano italiani perchè erano antifascisti, ebrei, detenuti politici, qualcuno chi lo sa, pure fascista, chi lo sa, probabilmente, statisticamente ce ne sarà stato magari per sbaglio qualcuno… ma se li deve racchiudere in una sola parola, dice ‘perchè italiani’. Uno può dire: ‘Io avrei precisato’, ci sta. Ma farne uno scandalo è sinonimo di avere motivi di polemica un po più strutturati”. La Russa, che si definisce “uomo della Fiamma”, prosegue poi parlando del 25 aprile: non vuole ancora dire come lo celebrerà, ma ricorda di aver già reso omaggio alle tombe dei partigiani: “Di tutti, anche di quelli rossi, che come è noto non volevano un’Italia libera e democratica perchè avevano il mito della Russia comunista. Ma io comunque li ho omaggiati perchè sono morti per un’idea e pertanto meritano rispetto”. Parole che sollevano l’indignazione delle opposizioni di sinistra: “È grave che il Presidente del Senato, seconda carica di uno Stato nato dalla Resistenza e dalla guerra di liberazione, parli di via Rasella e della lotta partigiana nel modo in cui lo ha fatto nell’intervista a Libero. Siamo di fronte ad un esempio di revisionismo storico che, inoltre, sposa il punto di vista dei fascisti” ed è “inaccettabile mettere sullo stesso piano partigiani e nazifascisti”, dice il capogruppo Pd in Senato Francesco Boccia.

Dopo Boccia arrivano le critiche di Andrea Orlando, che ricorda come “i partigiani rossi hanno difeso la democrazia”, quelle di Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) e Angelo Bonelli (Verdi) che chiedono le dimissioni di La Russa dalla presidenza del Senato. Ma commenti critici vengono anche dal M5s, con il capogruppo alla Camera Silvestri che parla di “rigurgiti ideologici” e di “un palese tentativo di distrarre l’opinione pubblica dalle inadeguatezze di questo governo”. E le dimissioni di La Russa le chiede anche +Europa, con il segretario Riccardo Magi. Durissimo ovviamente il commento dell’Anpi: “Le parole di Ignazio La Russa sono semplicemente indegne per l’alta carica che ricopre e rappresentano un ennesimo, gravissimo strappo teso ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza”, dice il presidente Gianfranco Pagliarulo.

La Russa ribatte con una nota: “Confermo parola per parola la mia condanna durissima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine che solo pochi giorni fa ho definito ‘una delle pagine più brutali della nostra storia’. Confermo, altresì, che a innescare l’odiosa rappresaglia nazista fu l’uccisione di una banda di altoatesini nazisti e sottolineo che tale azione non è stata da me definita ‘ingloriosa’ – dice riferendosi ad alcuni titoli online – bensì ‘tra le meno gloriose della resistenza’”.

Unicredit, ok soci a compenso Orcel: sì dal 69,1% dei presenti

Unicredit, ok soci a compenso Orcel: sì dal 69,1% dei presenti



Unicredit, ok soci a compenso Orcel: sì dal 69,1% dei presenti – askanews.it


Unicredit, ok soci a compenso Orcel: sì dal 69,1% dei presenti – askanews.it




















Milano, 31 mar. (askanews) – Via libera dall’assemblea degli azionisti di Unicredit alla nuova politica di remunerazione della banca che prevede aumenti per oltre 900 manager, tra cui l’AD Andrea Orcel il cui compenso potrà salire dai 7,5 milioni di quest’anno a 9,75 milioni, tra fisso e variabile, se supererà nel 2023 target ancora più stringenti.

“L’assemblea – si legge in una nota – ha approvato, con il 69,1% del capitale sociale presente e avente diritto al voto, la Relazione sulla Politica 2023 di gruppo in materia di remunerazione che definisce i principi e gli standard che Unicredit applica nel definire, implementare e monitorare le prassi, i piani e i programmi retributivi del gruppo”. Via libera, tra le altre cose, al sistema incentivante di gruppo 2023 da parte del 71,08% dei presenti, al bilancio 2022 dal 98,72% e al dividendo dal 99,97%. “Desideriamo esprimere la nostra soddisfazione per il supporto degli azionisti per tutte le proposte sottoposte al loro voto – ha commentato il presidente Pier Carlo Padoan – e in particolare per la nuova politica sulla remunerazione che è stata concepita per raggiungere fondamentalmente due obbiettivi: in primo luogo, rafforzare la nostra cultura della performance e incentivare l’eccellenza, in secondo luogo, garantire un totale allineamento di interessi di lungo periodo tra management e azionisti”.

“Desideriamo anche manifestare la nostra gratitudine – ha proseguito Padoan – per gli azionisti che hanno approfondito e compreso le proposte e che hanno attivamente partecipato alle attività di engagement. Ci fa particolarmente piacere notare che abbiamo avuto la più alta partecipazione assembleare da molti anni a questa parte e che la stragrande maggioranza dei voti positivi provenga da azionisti attivi di Unicredit che condividono la nostra visione di lungo termine”.

Il Papa domani sarà dimesso e sarà in piazza San Pietro per la Domenica delle Palme

Il Papa domani sarà dimesso e sarà in piazza San Pietro per la Domenica delle Palme



Il Papa domani sarà dimesso e sarà in piazza San Pietro per la Domenica delle Palme – askanews.it


Il Papa domani sarà dimesso e sarà in piazza San Pietro per la Domenica delle Palme – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – “Posso confermare che, essendo prevista la sua uscita dall’ospedale nella giornata di domani, è prevista la presenza di Papa Francesco in piazza San Pietro domenica per la celebrazione eucaristica della Domenica delle Palme, Passione del Signore”, lo ha fatto sapere il direttore della sala stampa Vaticana, Matteo Bruni.

“Il rientro a casa Santa Marta” di Papa Francesco “è previsto nella giornata di domani, all’esito dei risultati degli ultimi accertamenti di questa mattina”, ha detto Bruni, raccontando che “la giornata di ieri” di Papa Francesco all’ospedale Gemelli di Roma “è trascorsa bene, con un normale decorso clinico. Nella serata Papa Francesco ha cenato, mangiando la pizza, insieme a quanti lo assistono in questi giorni di degenza ospedaliera: con il Santo Padre erano presenti i medici, gli infermieri, gli assistenti ed il personale della Gendarmeria. Questa mattina dopo aver fatto colazione, ha letto alcuni quotidiani ed ha ripreso il lavoro”.

La Russa: a via Rasella ammazzata banda di musicisti altoatesini. Opposizioni: revisionismo inaccettabile

La Russa: a via Rasella ammazzata banda di musicisti altoatesini. Opposizioni: revisionismo inaccettabile



La Russa: a via Rasella ammazzata banda di musicisti altoatesini. Opposizioni: revisionismo inaccettabile – askanews.it


La Russa: a via Rasella ammazzata banda di musicisti altoatesini. Opposizioni: revisionismo inaccettabile – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – “Vorrei ricordare che l’attentato di via Rasella non è stato una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana: hanno ammazzato una banda di musicisti altoatesini, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia al quale esponevano i cittadini romani, antifascisti e non”, lo ha affermato il presidente del Senato Ignazio La Russa, in una intervista a “Libero” in cui torna sulle critiche a Giorgia Meloni per le dichiarazioni in occasione della commemorazione della strage nazifascista delle Fosse Ardeatine (“Uccisi solo perché italiani”, disse la presidente del Consiglio”). Per La Russa si trattò di “un attacco pretestuoso: tutti sanno che i nazisti hanno assassinato detenuti, anche politici, ebrei, antifascisti e persone rastrellate a caso, ovviamente non gente che collaborava con loro”. La Russa non risponde inoltre alla domanda se quest’anno parteciperà alle celebrazioni per il 25 aprile, ma dice: “Comunque io non mi sono mai sottratto alle celebrazioni istituzionali del 25 aprile. Quando ero ministro della Difesa andai a rendere omaggio al Cimitero Maggiore di Milano portando dei fiori sulle tombe dei partigiani. Di tutti, anche di quelli rossi, che come è noto non volevano un’Italia libera e democratica perchè avevano il mito della Russia comunista. Ma io comunque li ho omaggiati perchè sono morti per un’idea e pertanto meritano rispetto”.

Le parole di La Russa hanno provocato un’immediata reazione delle forze di opposizione, soprattutto in ragione della carica istituzionale ricoperta dal senatore di FdI. “È grave che il Presidente del Senato, seconda carica di uno Stato nato dalla Resistenza e dalla guerra di liberazione, parli di via Rasella e della lotta partigiana nel modo in cui lo ha fatto nell’intervista a Libero. Siamo di fronte ad un esempio di revisionismo storico che, inoltre, sposa il punto di vista dei fascisti”, ha detto il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, aggiungendo: “Mi dispiace per La Russa ma non è accettabile mettere sullo stesso piano i partigiani che combattevano per liberare l’Italia e i nazifascisti”. La Russa è tornato poi sulle sue parole, ma senza recedere dalla sua posizione: “Confermo parola per parola la mia condanna durissima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine che solo pochi giorni fa ho definito ‘una delle pagine più brutali della nostra storia’. Confermo, altresì, che a innescare l’odiosa rappresaglia nazista fu l’uccisione di una banda di altoatesini nazisti e sottolineo che tale azione non è stata da me definita ‘ingloriosa’ bensì ‘tra le meno gloriose della resistenza’”, ha dichiarato il presidente del Senato, replicando alle polemiche per le sue parole a “Libero”.

Parole che non hanno placato le polemiche. “Il senatore La Russa ci ricasca, il revisionismo e la falsificazione della storia è più forte di loro”, ha sottolineato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, ricordando che “per decenni i neofascisti italiani e i nazisti in giro per l’Europa hanno insozzato in tutti i modi la Resistenza contro Hitler e Mussolini. Vedo che purtroppo anche l’attuale seconda carica dello Stato va in questa direzione. Forse è meglio che parli un po’ di meno – conclude Fratoianni – e studi un po’ di più, almeno la storiaà E si conferma, ancora una volta, che si trova nel posto sbagliato”. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi sottolinea che “la seconda carica dello Stato avvia così le celebrazioni per il 25 Aprile, con un mix di falso storico e mancanza di senso dello Stato e senso della democrazia. Non sono le celebrazioni ufficiali, certo, e neanche lui dovrebbe essere la seconda carica ufficiale del nostro Paese”. Per il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli quelle di La Russa “sono parole ignobili che offendono la storia del nostro Paese e la memoria di tutti i partigiani che si sono sacrificati con la vita per liberare l’Italia dal fascismo e per riportare la democrazia. Per queste parole ignobili La Russa si deve dimettere: non è degno di rappresentare la seconda carica dello Stato italiano”. Anche i Cinquestelle condannano le parole del presidente del Senato, sottolineando anche un’altra prospettiva. Secondo Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera M5s, “l’ennesima dichiarazione revisionista del Presidente del Senato su quanto accaduto a via Rasella non nasconde solo rigurgiti ideologici che una destra seria e moderna dovrebbe aver superato, ma anche il palese tentativo di distrarre l’opinione pubblica dalle inadeguatezze di questo governo”.

Covid, 21.883 nuovi casi in settimana 24-30 marzo. 156 deceduti

Covid, 21.883 nuovi casi in settimana 24-30 marzo. 156 deceduti



Covid, 21.883 nuovi casi in settimana 24-30 marzo. 156 deceduti – askanews.it


Covid, 21.883 nuovi casi in settimana 24-30 marzo. 156 deceduti – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – Covid-19, nella settimana 24-30 marzo 2023 sono stati registrati 21.883 nuovi casi positivi con una variazione di -1,7% rispetto alla settimana precedente (erano stati 22.256), 156 deceduti con una variazione di -14,8% rispetto alla settimana precedente (183). 442.819 i tamponi processati con una variazione di +0,2% rispetto alla settimana precedente (442.154). Tasso di positività del 4,9% con una variazione di -0,1% rispetto alla settimana precedente (5,0%). Questi i dati diffusi del ministero della Salute sulla situazione epidemiologica nel Paese.

Pnrr, Conte: mano tesa al paese intero, opportunità da non sprecare

Pnrr, Conte: mano tesa al paese intero, opportunità da non sprecare



Pnrr, Conte: mano tesa al paese intero, opportunità da non sprecare – askanews.it


Pnrr, Conte: mano tesa al paese intero, opportunità da non sprecare – askanews.it




















Trieste, 31 mar. (askanews) – “Sul Pnrr mano tesa al Paese intero, è una opportunità troppo grande che non possiamo sprecare”. Così il presidente del M5S Giuseppe Conte, a margine di un incontro elettorale a Trieste.

“Ci sono ragioni politiche e pragmatiche ma anche morali. C’è stato un investimento di grande fiducia da parte dell’Europa, non possiamo lasciare che vadano sprecate risorse destinate a rilanciare il nostro Paese dopo tantissima sofferenza – ha detto Conte -. Lo dobbiamo a chi non c’è più, lo dobbiamo a chi è sopravvissuto e piange i suoi morti, lo dobbiamo all’Europa che ha voluto operare una svolta solidaristica, lo dobbiamo – ha precisato – a noi stessi perchè abbiamo l’opportunità di non essere più fanalino di coda in Europa. E per questo ora il M5S tende la mano e speriamo lo facciano tutte le forze politiche, sociali e tutte le autorità istituzionali dei vari livelli anche territoriali perchè questo Pnrr sia realizzato sino all’ultimo progetto”.

Il Papa domani sarà dimesso domani dall’ospedale Gemelli

Il Papa domani sarà dimesso domani dall’ospedale Gemelli



Il Papa domani sarà dimesso domani dall’ospedale Gemelli – askanews.it


Il Papa domani sarà dimesso domani dall’ospedale Gemelli – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – “Il rientro a casa Santa Marta” di Papa Francesco “è previsto nella giornata di domani, all’esito dei risultati degli ultimi accertamenti di questa mattina”. Lo fa sapere il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

“La giornata di ieri” di Papa Francesco all’ospedale Gemelli di Roma “è trascorsa bene, con un normale decorso clinico. Nella serata Papa Francesco ha cenato, mangiando la pizza, insieme a quanti lo assistono in questi giorni di degenza ospedaliera: con il Santo Padre erano presenti i medici, gli infermieri, gli assistenti ed il personale della Gendarmeria. Questa mattina dopo aver fatto colazione, ha letto alcuni quotidiani ed ha ripreso il lavoro”.

Il Garante della Privacy blocca ChatGPT: raccolta illecita di dati

Il Garante della Privacy blocca ChatGPT: raccolta illecita di dati



Il Garante della Privacy blocca ChatGPT: raccolta illecita di dati – askanews.it


Il Garante della Privacy blocca ChatGPT: raccolta illecita di dati – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – Stop a ChatGPT finché non rispetterà la disciplina privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma. L’Autorità ha contestualmente aperto un’istruttoria. ChatGPT, il più noto tra i software di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane, lo scorso 20 marzo aveva subito una perdita di dati (data breach) riguardanti le conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli abbonati al servizio a pagamento.

Nel provvedimento, il Garante privacy rileva la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma. Come peraltro testimoniato dalle verifiche effettuate, le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto. Da ultimo, nonostante – secondo i termini pubblicati da OpenAI – il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, l’Autorità evidenzia come l’assenza di qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti esponga i minori a risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza. OpenAI, che non ha una sede nell’Unione ma ha designato un rappresentante nello Spazio economico europeo, deve comunicare entro 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.