Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Sbarra (Cisl): da Cgil e Uil silenzio su manifestazione comune

Sbarra (Cisl): da Cgil e Uil silenzio su manifestazione comuneModena, 3 nov. (askanews) – “Sulle ombre” che ci sono in manovra economica “vogliamo rafforzare il protagonismo sindacale per migliorare la finanziaria”. Ma nonostante la proposta fatta dalla Cisl per una “manifestazione comune” dagli altri sindacati “non è arrivata ad oggi nessuna risposta”. Lo ha detto il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, a margine del convegno “Sicurezza e sviluppo: quali prospettive per il futuro del paese” promosso a Modena.

“No, ad oggi non c’è nessuna risposta – ha detto Sbarra -. Pur tuttavia la Cisl è impegnata in queste settimane e in questi mesi in una grande mobilitazione nei luoghi di lavoro e sul territorio per la nostra proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione e sulla democrazia economica”. “Stiamo tenendo le nostre assemblee organizzative – ha proseguito il segretario – e pensiamo che nelle prossime giornate e nelle prossime settimane accompagneremo con una mobilitazione ancora più forte nei luoghi lavoro e a livello nazionale nel tentativo di impegnare il governo e le commissioni parlamentari a migliorare e cambiare contenuti di una legge di stabilità che presenta tante luci ma anche alcune ombre. Sulle ombre vogliamo rafforzare il protagonismo sindacale per migliorare la finanziaria”.

Premierato, in 5 articoli il nuovo assetto costituzionale

Premierato, in 5 articoli il nuovo assetto costituzionaleRoma, 3 nov. (askanews) – Approvato oggi dal Consiglio dei ministri il testo del disegno di legge costituzionale che mira a istituire il “premierato”. Nelle intenzioni del Governo, una volta concluso l’iter della riforma l’Italia avrà l’elezione diretta del presidente del Consiglio e legherà la sua figura, la sua maggioranza alla durata in carica degli eletti nelle due Camere.

Il testo è intitolato “Introduzione dell’elezione popolare diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri e razionalizzazione del rapporto di fiducia”. Rispetta in sostanza previsioni e anticipazioni circolate nelle scorse settimane e si compone di cinque articoli: sul potere di nomina dei senatori a vita, sui poteri di scioglimento delle Camere, sull’elezione diretta del premier e il premio di maggioranza conferito in Parlamento alla coalizione vincente, sull’obbligo per il presidente della Repubblica di sciogliere le Camere in caso di mancata fiducia all’insediamento del Governo, sui limiti entro i quali il presidente eletto può essere sostituito in caso di cessazione dalla carica, infine sull’entrata in vigore della nuova veste della Carta costituzionale. L’articolo 1 abroga il secondo comma dell’articolo 59, quello che recita “Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque”. Potere cancellato dal ddl costituzionale in questa norma apparentemente simbolica: negli anni la presenza dei senatori a vita è stata spesso oggetto di polemiche sulla loro possibilità di influenzare gli equilibri parlamentari, pur non essendo eletti dal popolo; il problema sarebbe tuttavia superato da un premio di maggioranza introdotto in Costituzione, come da testo appena licenziato a palazzo Chigi. Resta invece in vigore, nelle intenzioni dei promotori del ddl, il primo comma dell’attuale articolo 59: “E’ senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica”.

L’articolo 2 cancella il potere del capo dello Stato di sciogliere una sola delle Camere, ed è di fatto una premessa del seguente articolo 3: legando il destino dei parlamentari alla maggioranza risultata vincente alle elezioni e alla carica del premier, l’ipotesi dello scioglimento di un solo ramo del Parlamento è superata. I precedenti storici dicono che questo potere è stato utilizzato tre volte nella storia repubblicana: nel 1953, nel 1958 e nel 1963, ma solo per scelta “tecnica”, ovvero per far coincidere il rinnovo con quello dell’altro ramo del Parlamento. Esigenza tecnica superata quando fu portata a cinque anni la durata della legislatura anche per il Senato, che originariamente restava in carica per sei anni. Il cuore della riforma è negli articoli 3 e 4 del disegno di legge. L’articolo 3 riscrive l’articolo 92 della Costituzione e introduce il “premierato” e costituzionalizza il premio di maggioranza che dovrà essere indicato nella legge elettorale. “Il Presidente del Consiglio – recita la proposta di riforma – è eletto a suffragio universale e diretto per la durata di cinque anni. Le votazioni per l’elezione del Presidente del Consiglio e delle Camere avvengono tramite un’unica scheda elettorale. La legge disciplina il sistema elettorale delle Camere secondo i principi di rappresentatività e governabilità e in modo che un premio, assegnato su base nazionale, garantisca il 55 per cento dei seggi nelle Camere alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Presidente del Consiglio dei Ministri è eletto nella Camera nella quale ha presentato la sua candidatura”. Nuova formulazione anche per il rapporto con il presidente della Repubblica, che nella vecchia formulazione “nomina” il presidente del Consiglio, qui, essendo il capo del Governo “nominato” attraverso il procedimento elettorale, l’ultimo comma recita: “Il Presidente della Repubblica conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri eletto l’incarico di formare il Governo e nomina, su proposta del Presidente del Consiglio, i Ministri”.

L’articolo 4 è quello che, modificando radicalmente le previsioni dell’attuale articolo 94 della Carta, completa il disegno che lega il destino della legislatura a quello della maggioranza e del premier, introducendo, al verificarsi di determinate condizioni, l’obbligo di scioglimento delle Camere in capo al presidente della Repubblica, che finora ne aveva invece la facoltà, il potere (art. 88). Nel nuovo terzo comma dell’articolo 94 si legge fra l’altro: “Nel caso in cui non venga approvata la mozione di fiducia al Governo presieduto dal Presidente eletto, il Presidente della Repubblica rinnova l’incarico al Presidente eletto di formare il Governo. Qualora anche quest’ultimo non ottenga la fiducia delle Camere, il Presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere”. Sempre l’articolo 4 del ddl statuisce il caso di scuola della sostituzione del premier eletto dal popolo, con un comma aggiuntivo all’articolo 94 della Carta, che ribadisce comunque un “dovere di scioglimento” del quale il capo dello Stato diventa esecutore: “In caso di cessazione dalla carica del Presidente del Consiglio eletto, il Presidente delle Repubblica può conferire l’incarico di formare il Governo al Presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare che è stato candidato in collegamento al Presidente eletto, per attuare le dichiarazioni relative all’indirizzo politico e agli impegni programmatici su cui il Governo del Presidente eletto ha ottenuto la fiducia. Qualora il Governo così nominato non ottenga la fiducia e negli altri casi di cessazione dalla carica del Presidente del Consiglio subentrante, il Presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere”. Infine, l’articolo 5 del testo di riforma contiene due norme transitorie: la prima per precisare che i senatori a vita di vecchia nomina restano in carica anche dopo l’abrogazione del potere di nomina. La seconda per indicare che la legge costituzionale “si applica a decorrere dalla data del primo scioglimento delle Camere, successivo alla data di entrata in vigore della disciplina per l’elezione del Presidente del Consiglio dei Ministri e delle Camere”. Per completarsi tecnicamente, quindi, necessiterà oltre che delle doppie letture nei due rami del Parlamento, la seconda delle quali a maggioranza assoluta dei componenti, come stabilisce l’articolo 138 della Costituzione, anche della nuova legge elettorale che segua le indicazioni della riforma.

Meloni: consigliere diplomatico si è dimesso, vicenda gestita male

Meloni: consigliere diplomatico si è dimesso, vicenda gestita maleRoma, 3 nov. (askanews) – “Verso la fine della telefonata ho avuto un dubbio… Ho segnalato al mio ufficio diplomatico che c’era qualcosa che non tornava, credo ci sia stata una superficialità nell’ufficio diplomatico nel procedere a una verifica seria ed è il motivo per cui il mio consigliere diplomatico Francesco Maria Talò stamani ha rassegnato le dimissioni, lo ringrazio per questo gesto di responsabilità che dà conto di una persona che è al servizio dello Stato da anni”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, rispondendo a una domanda a proposito dello scherzo telefonico, al termine del Cdm.

“Abbiamo fatto quasi ottanta telefonate di questo genere, chi più fa più sbaglia… siamo tutti dispiaciuti, la vicenda non è stata gestita bene, tenedenzialmente la devo dare per buona se mi arriva una telefonata passata dall’ufficio di Palazzo Chigi, credo si sia confermata la coerenza del governo sulla politica estera” ha concluso Meloni.

Tv, Ciro Immobile e sua moglie ospiti di Drag Race Italia

Tv, Ciro Immobile e sua moglie ospiti di Drag Race ItaliaRoma, 3 nov. (askanews) – Il quarto episodio della nuova stagione di Drag Race Italia arriva oggi su Paramount+ in Italia e su WOW Presents Plus in tutto il resto del mondo con due ospiti d’eccezione: il capitano della Nazionale di calcio e della Lazio Ciro Immobile insieme alla moglie, Jessica Melena.

La quarta puntata, oltre al consueto contest che prosegue la sua corsa per decretare la nuova Italia’s next Drag Superstar, lancia un messaggio di inclusività e di sostegno alla comunità LGBTQIA+ grazie alla presenza di uno dei campioni del calcio più amato in Italia che, al fianco della moglie, influencer ed esperta di fashion, oltre a partecipare come guest judge, incontrerà le queen che stanno partecipando al programma e porterà un messaggio di libertà. “Grazie per essere qui. Grazie, perché la vostra presenza per noi vuol dire tantissimo, il nostro intento è portare il mondo drag oltre…questo messaggio deve continuare anche in campo e negli spogliatoi, non soltanto a Drag Race” – hanno commentato le Drag Queen, ringraziando in onda i due ospiti del programma. “Siamo felici noi di essere qui per portare avanti un messaggio di libertà che oggi è molto importante” – hanno risposto Ciro Immobile e Jessica Melena.

Drag Race Italia aveva già lanciato un messaggio nel mondo del calcio a sostegno della comunità in occasione di Inter-Bologna lo scorso 7 ottobre, portando il cast del programma allo Stadio di San Siro. Nello show condotto da Priscilla, affiancata in giuria da Chiara Francini, Paola Iezzi e Paolo Camilli, le drag queen più agguerrite del Paese sono pronte a mettere alla prova il loro carisma, la loro unicità, il loro coraggio e il loro talento. L’episodio sarà disponibile successivamente anche su Mtv e VH1 e sul canale ufficiale YouTube di Paramount+ e sulle pagine Facebook ufficiali di Paramount+ e Mtv.

Biennale Arte, Leoni d’oro ad Anna Maria Maiolino e Nil Yalter

Biennale Arte, Leoni d’oro ad Anna Maria Maiolino e Nil YalterMilano, 3 nov. (askanews) – Sono stati attribuiti all’artista brasiliana, italiana di nascita, Anna Maria Maiolino e all’artista turca risiedente a Parigi Nil Yalter i Leoni d’Oro alla carriera della 60esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, intitolata “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere” che si terrà dal 20 aprile al 24 novembre 2024.

La decisione è stata approvata dal Cda della Biennale presieduto da Roberto Cicutto, su proposta di Adriano Pedrosa, curatore della 60esima Biennale Arte. La cerimonia di premiazione e inaugurazione della Biennale Arte 2024 si terrà sabato 20 aprile 2024 a Ca’ Giustinian, sede della Biennale di Venezia. La Mostra aprirà al pubblico nello stesso giorno alle ore 11. “Questa decisione è particolarmente significativa – ha dichiarato Adriano Pedrosa – alla luce del titolo e del contesto della Mostra, incentrata su artisti che hanno viaggiato e migrato tra Nord e Sud, Europa e altri Paesi, o viceversa. La mia scelta, in tal senso, ricade su due artiste straordinarie e pionieristiche, nonché migranti, che incarnano in molti modi lo spirito di Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere: Anna Maria Maiolino, emigrata dall’Italia al Sud America, prima in Venezuela e poi in Brasile, dove oggi vive, e Nil Yalter, turca, trasferitasi dal Cairo a Istanbul e infine a Parigi, dove risiede”.

Entrambe le artiste parteciperanno per la prima volta alla Biennale Arte nel 2024: Maiolino con una nuova opera di grandi dimensioni che prosegue e sviluppa la serie delle sue sculture e installazioni in argilla; Yalter con una riconfigurazione della sua innovativa installazione Exile is a hard job, insieme alla sua opera iconica Topak Ev, collocate nella prima sala del Padiglione Centrale.

Premierato, Casellati: modifiche minimali, capo Stato resta chiave

Premierato, Casellati: modifiche minimali, capo Stato resta chiaveRoma, 3 nov. (askanews) – La riforma costituzionale presentata dal governo è ispirata a un “criterio minimale di modifica” per “operare in continuità”, nella convinzione che “gli interventi di revisione debbano limitarsi a quelli strettamente necessari”. Lo ha detto la ministra delle Riforme Elisabetta Casellati in conferenza stampa dopo il Cdm che ha approvato il ddl.

La riforma intende “preservare le prerogative del presidente della Repubblica, che è figura chiave della forma di governo italiana e dell’unità nazionale”, ha assicurato.

Stato di emergenza per la Toscana, il governo stanzia i primi 5 milioni

Stato di emergenza per la Toscana, il governo stanzia i primi 5 milioniRoma, 3 nov. (askanews) – “Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per le province di Firenze, Pisa, Livorno, Pistoia e Prato per gli eventi eccezionali della scorsa notte. Esprimo la solidarietà del Consiglio dei ministri e dell’Italia intera ai familiari delle vittime. Ho sentito il capo della Protezione civile, il ministro Musumeci e il presidente Giani e abbiamo deliberato lo stato di emergenza con un primo stanziamento di 5 milioni per gli interventi più urgenti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il Cdm.

Meloni: con l’ok al premierato si mette fine alla stagione dei ribaltoni

Meloni: con l’ok al premierato si mette fine alla stagione dei ribaltoniRoma, 3 nov. (askanews) – Il ddl costituzionale che introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio, approvato dal Consiglio dei ministri, “garantisce due grandi obiettivi: mette fine alla stagione dei ribaltoni, delle maggioranze arcobaleno e dei governi tecnici, dei governi passati sulla testa dei cittadini per fare cose che i cittadini non avevano deciso e, due, garantisce un orizzonte di legislatura” in grado di “garantire quella stabilità” di governo perché questo possa avere “una strategia e una crediiblità a livelle internazionale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio dei ministri.

“È prevista una norma anti ribaltone: il presidente del Consiglio eletto può essere sostituito solo da un parlamentare della maggioranza. Fine dei governi tecnici e dei ribaltoni, premier eletto solo per realizzare un programma di governo. Insomma non c’è la possibilità di costruire maggioranze arcobaleno per realizzare programmi che nessuno ha votato”. “Vengono aboliti i senatori a vita, salvo gli ex presidenti della Repubblica”, una riforma “necessaria in particolare dopo il taglio dei parlamentari” perchè “l’incidenza dei senatori a vita è molto aumentata” ha detto Meloni. “Sono molto fiera di questa riforma, confido in un consenso ampio del Parlamento. Se non dovesse esserci, chiederemo agli italiani cosa pensano con il referendum. Abbiamo fatto quel che dovevamo”.

Premierato, Meloni: non vengono toccate competenze capo Stato

Premierato, Meloni: non vengono toccate competenze capo StatoRoma, 3 nov. (askanews) – “Abbiamo deciso di non toccare le competenze del presidente della Repubblica, vengono modificati quattro articoli della Costituzione: il premier viene eletto a suffragio universale diretto, con un’unica scheda, viene rinviata alla legge elettorale la responsabilità di garantire una maggioranza al premier eletto”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l’approvazione in Cdm del ddl di riforma costituzionale.

Meloni: ok premierato, riforma mette fine a stagione dei ribaltoni

Meloni: ok premierato, riforma mette fine a stagione dei ribaltoniRoma, 3 nov. (askanews) – Il ddl costituzionale che introduce l’elezione diretta del presidente del Consilgio, approvato dal Consiglio dei ministri, “garantisce due grandi obiettivi: mette fine alla stagione dei ribaltoni, delle maggioranze arcobaleno e dei governi tecnici, dei governi passati sulla testa dei cittadini per fare cose che i cittadini non avevano deciso e, due, garantisce un orizzonte di legislatura” in grado di “garantire quella stabilità” di governo perché questo possa avere “una strategia e una crediiblità a livelle internazionale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio dei ministri.