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La Cei dona ottomila Bibbie ai detenuti di 100 istituti penitenziari italiani

La Cei dona ottomila Bibbie ai detenuti di 100 istituti penitenziari italiani


La Cei dona ottomila Bibbie ai detenuti di 100 istituti penitenziari italiani – askanews.it



La Cei dona ottomila Bibbie ai detenuti di 100 istituti penitenziari italiani – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – “Un segno di fraternità e di speranza”. Così Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, definisce il dono di 8000 Bibbie ai detenuti di 100 Istituti Penitenziari italiani impegnati in percorsi spirituali, di formazione e catechesi. La consegna simbolica è avvenuta oggi (28 marzo) alla Casa di reclusione di Paliano (Frosinone), nell’ambito di una Liturgia della Parola.

L’iniziativa vede la collaborazione dell’Ispettorato Generale dei cappellani delle carceri e dell’associazione “Prison Fellowship Italia”, nata nel 2009 in seno al Rinnovamento nello Spirito per la promozione integrale dei detenuti e l’evangelizzazione all’interno degli Istituti penitenziari. Le Bibbie arriveranno nelle mani dei carcerati attraverso i cappellani e i volontari dell’associazione. “Entrare in queste periferie umane – afferma Mons. Baturi – è per noi un atto di fede: Gesù si identifica, continua ad identificarsi, con queste persone che chiedono di essere visitate. Per noi la visita significa farci presenti portando il tesoro più grande che abbiamo, la Parola di Dio, come segno di una nuova fraternità, della certezza che da qui si può ricominciare nella vita personale e sociale”.

Non è un caso che questo gesto si compia alla vigilia della Pasqua: l’auspicio, spiega il Segretario Generale della CEI, è che “possa rinascere vita laddove sembra albergare spesso il disagio o la disperazione. La Pasqua dice che è possibile sperare in una vita anche in quei luoghi che parlano di morte o di mortificazione. Noi crediamo in Cristo che libera da tutte le catene in tutti i contesti; ogni uomo ha diritto a ricevere questo annuncio”. “La Bibbia è uno strumento che offriamo per la rinascita spirituale dei detenuti, perché possano riprendere in mano la loro vita. La Parola di Dio aiuta ad essere consapevoli del male fatto e a scoprire le potenzialità di ciascuno”, sottolinea don Raffaele Grimaldi, Ispettore generale dei cappellani delle carceri d’Italia. “Il progetto – ricorda – si inserisce in quel cammino di attenzione della Chiesa verso chi è stato privato della libertà personale e di incoraggiamento per quanti operano nelle carceri, che si concretizzerà a livello locale con iniziative di preghiera e sensibilizzazione”.

“Attraverso alla Bibbia, i detenuti possono entrare nel Mistero della salvezza che riguarda loro e le famiglie: conoscere Gesù, unico salvatore, li aiuta a pensare sé stessi e gli altri in modo nuovo. Lo stiamo sperimentando con l’itinerario educativo chiamato ‘Il Viaggio del Prigioniero’, che presenta la figura di Gesù detenuto così come è raccontato nelle pagine del Vangelo di Marco”, osserva Marcella Clara Reni, presidente di “Prison Fellowship Italia”, che esprime gratitudine alla CEI per questo dono così importante.

Alla Iuc di Roma “superduo” di eccezione con Altstaedt e Lonquich

Alla Iuc di Roma “superduo” di eccezione con Altstaedt e Lonquich


Alla Iuc di Roma “superduo” di eccezione con Altstaedt e Lonquich – askanews.it



Alla Iuc di Roma “superduo” di eccezione con Altstaedt e Lonquich – askanews.it


















Roma, 28 mar. (askanews) – Nell’ambito dei “superduo”, i concerti della programmazione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc) di Roma che segnano l’incontro tra prestigiosissimi solisti, oggi è la volta del violoncellista tedesco Nicolas Altstaedt e di un beniamino del pubblico come Alexander Lonquich, anche lui tedesco ma ormai italiano d’adozione: per loro, in apertura di concerto, le atmosfere liriche e sognanti del famoso Waldesruhe di Dvorak, accanto a pagine di Debussy, Boulanger, Barber, per chiudere con un caposaldo come la Sonata per violoncello e pianoforte di Rachmaninov.

Nel dettaglio, il programma prevede: di Antonin Dvorak il Waldesruhe per violoncello e pianoforte op. 62, seguito da “3 Pièces” di Nadia Boulanger e dalla Sonata op. 6 di Samuel Barber. Di Claude Debussy Lonquich e Altstaedt eseguiranno la Sonata n. 1 in re minore per violoncello e pianoforte, L 144. Infine, la famosa Sonata per violoncello e pianoforte, op. 19 di Sergej Rachmaninov. Nel 1977 Alexander Lonquich ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande: da allora ha tenuto concerti nei principali centri musicali del mondo, sia come direttore d’orchestra, sia come solista, sia in formazioni di musica da camera. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il “Diapason d’Or”, il “Premio Abbiati” (miglior solista del 2016) e il “Premio Edison”. Nel ruolo di direttore-solista collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova e, tra le altre, ha lavorato con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e la Filarmonica della Scala di Milano. Si esibisce regolarmente per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Lonquich svolge anche un’intensa attività concertistica all’estero, essendo ospite regolare di festival di rilievo internazionale. A partire dal 2014 è Direttore Principale dell’Oto – Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, con la quale si esibisce durante ogni stagione. Nel luglio del 2020 è stato nominato Direttore Artistico della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole.

Il violoncellista Nicolas Altstaedt è uno dei musicisti più richiesti del panorama artistico attuale. Altstaedt si esibisce regolarmente con le più famose orchestra, tra le quali la Filarmonica e la Sinfonica di Vienna, la Tonhalle Orchestra di Zurigo e tutte le orchestre BBC, con direttori d’orchestra del calibro di Gustavo Dudamel, Sir Roger Norrington, Lahav Shani, Francois-Xavier Roth e Robin Ticciati. Si esibisce con orchestre che suonano strumenti d’epoca come “Il Giardino Armonico”, sotto la direzione di Giovanni Antonini, Andrea Marcon e Jonathan Cohen.

Chiara Braga e Francesco Boccia eletti capigruppo Pd alla Camera e al Senato

Chiara Braga e Francesco Boccia eletti capigruppo Pd alla Camera e al Senato


Chiara Braga e Francesco Boccia eletti capigruppo Pd alla Camera e al Senato – askanews.it



Chiara Braga e Francesco Boccia eletti capigruppo Pd alla Camera e al Senato – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – Chiara Braga è la nuova presidente del gruppo Pd alla Camera. La parlamentare è stata indicata dalla segretaria Elly Schlein ed eletta per acclamazione dall’assemblea. Il Pd di Elly Schlein porterà in Parlamento “ogni istanza che arriverà dagli italiani che hanno bisogno”. Lo ha detto Francesco Boccia ai giornalisti, subito dopo l’elezione a capogruppo Pd in Senato.

“Elly Schlein ha dato indicazioni molto chiare: raccordo permanente tra il partito uscito dal congresso, gruppi parlamentari, articolazioni territoriali. Un partito che sarà nei luoghi del bisogno, nelle piazze, per strada. Dentro le istituzioni dovrà portare quelle battaglie quotidianamente, ogni istanza che arriverà dagli italiani che hanno bisogno di far sentire la loro voce nelle istituzioni si tradurrà in interventi parlamentari”. Insomma, “sentiamo forte la necessità di portare dentro le aule parlamentari le istanze che arrivano dalle piazze, che Elly Schlein ha sintetizzato: lotta alle diseguaglianze, lotta per un ambiente diverso e soprattutto per un lavoro vero e dignitoso”.

No Francia a estradizione ex terroristi.Nordio:Penso alle vittime

No Francia a estradizione ex terroristi.Nordio:Penso alle vittime


No Francia a estradizione ex terroristi.Nordio:Penso alle vittime – askanews.it



No Francia a estradizione ex terroristi.Nordio:Penso alle vittime – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – “Prendiamo atto della decisione della Corte di Cassazione francese, che in piena autonomia ha deciso di negare l’estradizione in Italia di 10 ex terroristi condannati in via definitiva per gravissimi reati compiuti negli anni di piombo. L’Italia ha fatto tutto quanto in suo potere, perché fosse rimosso l’ostacolo politico che per decenni ha impedito alla magistratura francese di valutare le nostre richieste”. Così il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo la sentenza della Corte di Cassazione francese in merito alla richiesta di estradizione di ex brigatisti italiani.

“Avevo già avuto modo di ringraziare di persona, nel nostro primo incontro, il collega Eric Dupond-Moretti per essere stato al fianco dell’Italia e per la sua costante attenzione nei confronti delle nostre richieste. Con lui – ha aggiunto Nordio, in una nota – ho avuto anche un colloquio telefonico. Il Ministro Dupond-Moretti ha compreso il nostro bisogno di verità e giustizia e, dando corso alle nostre domande di estradizione, ha testimoniato la piena fiducia del Governo francese nella nostra magistratura, che ha giudicato gli imputati degli anni di piombo sempre nel rispetto di tutte le garanzie”. “Ho vissuto da pubblico ministero in prima persona quegli anni drammatici e oggi – aggiunge il Guardasigilli – il mio primo commosso pensiero non può che essere rivolto a tutte le vittime di quella sanguinosa stagione e ai loro familiari, che hanno atteso per anni, insieme all’intero Paese, una risposta dalla giustizia francese. Faccio pertanto mie le parole di Mario Calabresi, figlio del commissario ucciso 51 anni fa, nella speranza che chi allora non esitò ad uccidere ora ‘senta il bisogno di fare i conti con le proprie responsabilità e abbia il coraggio di contribuire alla verità’”, ha aggiunto Nordio.

Pd, Boccia: porteremo in Parlamento istanze che arrivano da piazze

Pd, Boccia: porteremo in Parlamento istanze che arrivano da piazze


Pd, Boccia: porteremo in Parlamento istanze che arrivano da piazze – askanews.it



Pd, Boccia: porteremo in Parlamento istanze che arrivano da piazze – askanews.it


















Roma, 28 mar. (askanews) – Il Pd di Elly Schlein porterà in Parlamento “ogni istanza che arriverà dagli italiani che hanno bisogno”. Lo ha detto Francesco Boccia ai giornalisti, subito dopo l’elezione a capogruppo Pd in Senato.

“Elly Schlein ha dato indicazioni molto chiare: raccordo permanente tra il partito uscito dal congresso, gruppi parlamentari, articolazioni territoriali. Un partito che sarà nei luoghi del bisogno, nelle piazze, per strada. Dentro le istituzioni dovrà portare quelle battaglie quotidianamente, ogni istanza che arriverà dagli italiani che hanno bisogno di far sentire la loro voce nelle istituzioni si tradurrà in interventi parlamentari”. Insomma, “sentiamo forte la necessità di portare dentro le aule parlamentari le istanze che arrivano dalle piazze, che Elly Schlein ha sintetizzato: lotta alle diseguaglianze, lotta per un ambiente diverso e soprattutto per un lavoro vero e dignitoso”.

Piantedosi: senza l’impegno della Tunisia i migranti arrivati sarebbero il doppio

Piantedosi: senza l’impegno della Tunisia i migranti arrivati sarebbero il doppio


Piantedosi: senza l’impegno della Tunisia i migranti arrivati sarebbero il doppio – askanews.it



Piantedosi: senza l’impegno della Tunisia i migranti arrivati sarebbero il doppio – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – In Tunisia “c’è una grave crisi economica, sociale e di tenuta, ma il Paese sta comunque facendo molto per contenere il fenomeno migratorio. Nonostante i numeri siano molto alti, quasi da record, se non ci fosse stata l’attività di prevenzione da parte della Tunisia sarebbero stati quasi il doppio”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi intervenendo alla giornata di Confcommercio ‘Legalità ci piace’. “Noi stiamo lavorando per prevenire le partenze anche a costo di prendere dei rimbrotti: è il lavoro che là premier Meloni sta facendo in Europa, ma c’è un problema di allineamento dei tempi perché sono investimenti nel medio e lungo periodo”, ha detto il titolare del Viminale.

Poi Piantedosi ha detto che “la quota di quasi 83mila ingressi, prevista dal decreto flussi, è stata individuata sulla base delle esigenze del nostro mercato del lavoro. Le singole domande saranno valutate: se si dovesse ravvisare la necessità di ampliare la quota da parte nostra non ci sono pregiudizi”. Ieri in occasione del ‘click day’ le richieste sono state quasi il triplo dei posti disponibili: oltre 240 mila.

Venezia, le Stanze della Fotografia inaugurano con Ugo Mulas

Venezia, le Stanze della Fotografia inaugurano con Ugo Mulas


Venezia, le Stanze della Fotografia inaugurano con Ugo Mulas – askanews.it



Venezia, le Stanze della Fotografia inaugurano con Ugo Mulas – askanews.it


















Venezia, 28 mar. (askanews) – Un nuovo spazio espositivo per la fotografia sull’isola di San Giorgio a Venezia, che inaugura con una mostra poderosa su Ugo Mulas e una storia veneziana affidata al lavoro di Alessandra Chemollo. Le Stanze della Fotografia nascono dalla collaborazione tra Marsilio Arte e la Fondazione Giorgio Cini, che ha messo a disposizione anche il proprio enorme archivio di immagini, oltre che offrire fisicamente l’ospitalità negli spazi affacciati sulla Laguna. Il progetto delle Stanze segue quello portato avanti negli anni passati dalla Casa dei Tre Oci e in un certo senso ne amplia e arricchisce ulteriormente la portata, si a livello degli spazi fisici, sia a livello di ricerca sulla fotografia.

All’inaugurazione hanno preso parte molti soggetti istituzionali: il presidente della Fondazione Cini Giovanni Bazoli ha spiegato che “l’apertura delle Stanze della Fotografia qui sull’Isola di San Giorgio Maggiore rappresenta quindi un nuovo tassello che va ad arricchire la già ampia e variegata offerta culturale della Fondazione”. “Quando abbiamo inaugurato – ha aggiunto Emanuela Bassetti, presidente di Marsilio Arte – la mostra di Sabine Weiss un anno fa, rassegna che concludeva la nostra esperienza alla Casa dei Tre Oci, avevamo detto che questo non avrebbe significato la fine del percorso Marsilio ‘fotografia a Venezia’, che andava ben oltre un edificio. A distanza di un anno siamo felici di inaugurare la nostra nuova “casa” all’Isola di San Giorgio, dando avvio in partenariato con Fondazione Giorgio Cini a un ambizioso progetto culturale internazionale di ricerca e di memoria”. Le Sale del Convitto che ospitano Le Stanze della Fotografia, che constano di circa 1850 metri quadrati disposti su due livelli, sono state oggetto di un importante lavoro di riallestimento e restauro finalizzato all’ampliamento e valorizzazione degli spazi, realizzato dallo Studio di Architetti Pedron / La Tegola con la speciale partecipazione del Teatro La Fenice di Venezia, che ha permesso l’installazione di pareti leggere e movibili che, come quinte teatrali, saranno rimodulabili per i diversi allestimenti espositivi, nell’ottica di una sostenibilità dell’impresa culturale. Allestimento che, nella sua flessibilità, è uno degli aspetti che più colpiscono il visitatore: anche in assenza di luce naturale l’illuminazione delle fotografie funziona molto bene, restituisce alle immagini una loro presenza reale nello spazio e una più piena fruibilità.

Se poi si tratta del lavoro di un maestro assoluto come Ugo Mulas, ecco che spazio e mostra risuonano reciprocamente, si amplificano l’un l’altra e generano una sensazione che si può definire di meraviglia. La parola è esattamente questa. Curata da Denis Curti, direttore artistico delle Stanze, insieme ad Alberto Salvadori, direttore dell’Archivio Ugo Mulas, l’esposizione “L’operazione fotografica” offre probabilmente la panoramica più completa sul fotografo, che viene raccontato in tutte le fasi della sua pur breve carriera artistica. “Volevano sottolineare l’attenzione alla fotografia italiana – ha detto Curti – e abbiamo scelto di farlo partendo dal numero uno, con un progetto molto vasto che espone circa 330 immagini, che pure sono solo il 3% del totale delle stampe positive di Mulas”. “Come per Stanley Kubrick – ha aggiunto Salvadori – di cui dicamo che ogni film rappresenta un genere cinematografico, lo stesso possiamo dirlo per Mulas, che è stato il fotografo della scena dell’arte, ma anche delle città; è stato fotografo di moda, di teatro e concettuale; paesaggista e reporter”. E nella mostra tutte queste diverse fasi sono rappresentate, e ciascuna brilla per il valore delle opere e dello sguardo, che in fondo diventa anche lo sguardo dell’arte contemporanea grazie alla relazione profonda del fotografo con Marcel Duchamp, il padre di tutto il contemporaneo. E in Mulas si trova a un certo punto la possibilità di raccontare il “processo” dell’arte, che è una parola chiave di tutte le pratiche artistiche più recenti. “Come l’artista Emilio Isgrò voleva salvare le parole – ha detto ancora Denis Curti citando una considerazione di Ferdinando Scianna – così Ugo Mulas ha salvato la fotografia”. Al piano superiore delle Stanze della Fotografia, poi, una mostra su Venezia, sulla sua anima, sulla possibilità stessa di fotografare di nuovo la città più fotografata al mondo. Si tratta del lavoro di Alessandra Chemollo, che con “Venezia alter mundus” propone 60 fotografie di dedicate allo spazio sospeso di una città unica e alle sue incredibili architetture. Il programma espositivo, poi, proseguirà con altri due grandi nomi come quelli di Paolo Pellegrin ed Helmut Newton tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.

(Leonardo Merlini)

Niccolò Fabi on-line video di “L’Uomo che rimane al buio”

Niccolò Fabi on-line video di “L’Uomo che rimane al buio”


Niccolò Fabi on-line video di “L’Uomo che rimane al buio” – askanews.it



Niccolò Fabi on-line video di “L’Uomo che rimane al buio” – askanews.it


















Milano, 28 mar. (askanews) – A meno di 20 giorni dall’inizio del tour teatrale, Niccolò Fabi si riavvicina alla musica live pubblicando il video unplugged de “L’uomo che rimane al buio”, brano contenuto nel suo ultimo lavoro discografico “meno per meno”. Il video, online a questo link https://youtu.be/_bJgHePd7SM, è un regalo inedito che vede il cantautore romano tornare nella grotta in cui la canzone ha trovato la sua prima ispirazione, insieme ai suoi compagni di viaggio Roberto Angelini (chitarra acustica), Filippo Cornaglia (percussioni) e, per l’occasione, anche insieme al maestro Enrico Melozzi (violoncello).

Scritta 3 anni fa durante la pandemia e inevitabilmente influenzata dalla reclusione collettiva che tutti stavamo vivendo, la canzone, come il video che l’accompagna, racconta del rapporto con l’ombra e la luce di chi sta vivendo una condizione di prigionia. Il brano affronta, infatti, il tema della paura della libertà con un forte richiamo alla sensazione di reclusione, intesa sia come limite sia come condizione di agio dalla quale spesso si ha paura ad uscire. Il video de “L’uomo che rimane al buio” è stato girato e montato da Giacomo Citro insieme a Fabio Gabbianelli, registrato live da Daniele “Mafio” Tortora a Campagnano di Roma e mixato da Michele Valente al Terminal2 di Roma.

Niccolò Fabi tornerà live dal 15 aprile con il “Meno per meno” tour, un emozionante viaggio musicale tra il suo sound intimo e il suono orchestrale magico e fuori dal tempo, che si concluderà in una location speciale il 28 maggio al Teatro Romano di Ostia Antica, Roma. Durante il tour, Niccolò porterà in scena uno spettacolo diviso in due parti distinte: la prima, da solo sul palco, in cui rivivrà intimamente insieme al pubblico 25 anni di parole e musica; la seconda, accompagnato dal suono dell’Orchestra Notturna Clandestina del Maestro Enrico Melozzi, in cui presenterà live l’album “Meno per Meno”, eseguendo per la prima volta anche gli inediti “L’uomo che rimane al buio” e “Al di fuori dell’amore”, e alcuni brani di repertorio già presentati all’Arena di Verona con il suono orchestrale.

Sono già esaurite le date di Milano, al Teatro degli Arcimboldi, e Roma all’Auditorium Parco della Musica – Ennio Morricone.

eYeLAND, Taranto diventa “isola delle arti” dal 2 giugno a 31 luglio

eYeLAND, Taranto diventa “isola delle arti” dal 2 giugno a 31 luglio


eYeLAND, Taranto diventa “isola delle arti” dal 2 giugno a 31 luglio – askanews.it



eYeLAND, Taranto diventa “isola delle arti” dal 2 giugno a 31 luglio – askanews.it


















Roma, 28 mar. (askanews) – Taranto diventa “isola delle arti” dal 2 giugno al 31 luglio 2023. Un arco temporale definito per un progetto di più lunga durata, eYeLAND si propone come un laboratorio di racconto dalla forte componente sociale, che vuole accompagnare e raccontare la rinascita di Taranto attraverso il coinvolgimento di chi abita nella Città Vecchia, declinando l’arte in tutte le sue forme.

eYeLAND – l’isola delle arti è promossa e organizzata da PhEST, associazione culturale che da otto anni organizza il Festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli, in collaborazione con il Comune di Taranto, ha la direzione artistica di Giovanni Troilo, la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e Rica Cerbarano, la curatela per l’arte contemporanea di Roberto Lacarbonara. eYeLAND sarà l’isola delle arti, una manifestazione che già dal nome allude da un lato a una terra in cui l’occhio – eye – diventa protagonista e richiama la forte vocazione per le arti visive che si intende esplorare, ma anche – per assonanza – alla parola inglese Island – Isola, ovvero la Città Vecchia di Taranto, racchiusa tra due mari, il Mar Grande e il Mar Piccolo, e battezzata in città anche Isola Madre.

Dalle opere di street art, ai progetti fotografici e di design, dai suoni raccolti dalla strada e trasformati in musica alla poesia, all’arte contemporanea e al teatro. Molti artisti esporranno le loro opere a Taranto e ci saranno anche le residenze d’artista, artisti di fama nazionale e internazionale che, su invito degli organizzatori e dell’amministrazione comunale, hanno scelto e sceglieranno il capoluogo jonico come dimora temporanea per i prossimi mesi, per dare vita a progetti d’arte declinata in ogni sua espressione con il coinvolgimento degli abitanti. “Abbiamo immaginato il progetto eYeLAND come un’azione coordinata di marketing territoriale in grado di trasformare la nostra città vecchia nella location ideale di installazioni artistiche curate da autori di fama internazionale. Dobbiamo immaginare il progetto come una vera e propria anticipazione della Biennale del Mediterraneo nella quale artisti internazionali e territorio dialogano attivando percorsi di crescita virtuosa e di rigenerazione culturale e sociale” ha spiegato Fabrizio Manzulli, vicesindaco di Taranto e assessore allo Sviluppo Economico.

“Parallelamente a PhEST che continua la sua corsa a Monopoli, siamo entusiasti di iniziare un nuovo percorso a Taranto con un progetto cucito addosso alla città, eYeLAND, un’isola tra due mari che diventa laboratorio di racconto permanente sul Mediterraneo” ha dichiarato il direttore artistico Giovanni Troilo. “eYeLAND è un evento che intende assumere una prospettiva letteralmente “anfibia”, attraverso una posizione liminare e transitiva, tra la terra e il mare, tra natura e cultura, tra senso del luogo e utopia. I progetti espositivi prevedono installazioni ambientali site specific che richiedono inedite modalità di visione e interazione: occorre circumnavigare, guardare dall’alto oppure rivolgere lo sguardo verso il cielo per relazionarsi, nuovamente e diversamente, con la città, la sua architettura ed il paesaggio” ha commentato Roberto Lacarbonara, a cui è affidata la curatela per l’arte contemporanea. Eyeland – L’isola delle Arti racconterà della riqualificazione urbana e sociale della Città vecchia di Taranto attraverso meccanismi virtuosi di socializzazione e di riqualificazione di aree abbandonate. Il tutto attivando uno scambio tra gli artisti coinvolti nelle varie iniziative e i residenti dell’area che saranno i protagonisti di tutte le attività laboratoriali destinate a chiunque creda nel riscatto della città attraverso la cultura del fare. Ai laboratori e ai workshop potranno partecipare cittadini di ogni età ed estrazione sociale accomunati dall’interesse di attivare pratiche finalizzate a restituire a Taranto fermento e vitalità. In una terra che impone un cambio di prospettiva e di scala sul tempo, con la certezza che tornerà ad essere quella che era: il Porto del Mediterraneo.

Tra i primi artisti che hanno scelto il capoluogo jonico come musa ispiratrice c’è Samuel Gregg, fotografo ritrattista e documentarista londinese. Gregg sarà in residenza artistica nella Città Vecchia per un intero mese, a partire dal 24 aprile, per raccontare attraverso i suoi scatti gli abitanti dell’Isola Madre oltre che per lavorare attraverso un workshop a diretto contatto con i ragazzi della città. L’esito della sua residenza sarà esposto in mostra con un allestimento site specific tra le vie del centro storico. Una sezione della mostra sarà dedicata alle foto scattate dai ragazzi, risultato del lungo workshop con l’artista londinese. Suo un vasto corpo di lavoro, durato diversi anni, che ha svelato Napoli nella sua quotidianità, trasformando soggetti, volti, dettagli di persone e della città, in opere d’arte. Il racconto di Taranto con Eyeland partirà dunque da queste visioni, ma anche da eventi outdoor, palazzi, strade e impalcature trasformati in spazi espositivi, da workshop, attività laboratoriali tra le più disparate, e da forme di poesia metropolitane che lasceranno il segno. Ed è per questo che l’iniziativa gode del sostegno di numerosi partner istituzionali e non. L’iniziativa è promossa e organizzata da PhEST, associazione culturale che da otto anni organizza il Festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli, in collaborazione con il Comune di Taranto e con il patrocinio della Regione Puglia e della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo con sede a Taranto.

Autonomia, De Luca: Clep è altra truffa mediatica di Calderoli

Autonomia, De Luca: Clep è altra truffa mediatica di Calderoli


Autonomia, De Luca: Clep è altra truffa mediatica di Calderoli – askanews.it



Autonomia, De Luca: Clep è altra truffa mediatica di Calderoli – askanews.it


















Napoli, 28 mar. (askanews) – Per il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca “con l’autonomia rischiamo di farci male come Mezzogiorno d’Italia” e “la nomina del Comitato nazionale incaricato della definizione del Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) è “un’altra truffa mediatica del mio amico Calderoli: ma si può immaginare che un gruppo di lavoro sia costituito da 62 persone, la grandissima parte docenti universitari? Quando facciamo un concorso per riunire la commissione concorsuale di 5 docenti ci mettiamo 3 mesi solo per trovare la data, figuriamoci 62 persone…”.

Il governatore, a margine dell’inaugurazione del nuovo reparto di endoscopia digestiva dell’Ospedale Gaetano Fucito di Mercato San Severino, a Salerno, ricorda: “Noi avevamo proposto di impegnare l’ufficio parlamentare di Bilancio che è un organismo terzo, tecnico e competente. Stiamo perdendo tempo da questo punto di vista ma nel frattempo stiamo perdendo tempo anche da questo punto di vista però nel frattempo stanno bloccando decine di miliardi di euro destinati al Sud, questa è una cosa drammatica messa in campo dal ministro Fitto”. “L’autonomia prosegue il suo percorso parlamentare e quello che è già stato attuato è un furto di decine di miliardi a spese del Mezzogiorno ma a nessuno pare interessato alla cosa tranne la regione Campania”, conclude De Luca.