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The Beatles: esce l’ultima canzone inedita “Now And Then”

The Beatles: esce l’ultima canzone inedita “Now And Then”Milano, 27 ott. (askanews) – Insieme o singolarmente, i Beatles hanno sempre avuto il talento di sorprendere. E ora, il 2023 ci porta una delle uscite più attese della loro storia, lunga e ricchissima di eventi. “Now And Then” è l’ultima canzone dei Beatles, scritta e cantata da John Lennon, sviluppata e lavorata da Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr e ora finalmente finita da Paul e Ringo oltre quattro decadi dopo.

“Now And Then” uscirà in contemporanea mondiale alle ore 15.00 (ora italiana) di giovedì 2 novembre via Apple Corps Ltd./Capitol/UMe. Il doppio lato A del singolo associa l’ultima canzone dei Beatles alla prima: il singolo UK di debutto della band del 1962, “Love Me Do”, completa perfettamente il cerchio. Entrambi i brani sono stati mixati in stereo e Dolby Atmos® mentre la copertina originale è stata realizzata dal rinomato artista Ed Ruscha. Il nuovo videoclip musicale di “Now And Then” debutterà venerdì 3 novembre. Ulteriori dettagli sulla première globale saranno annunciati a breve. Un film documentario della durata di 12 minuti, “Now And Then – The Last Beatles Song”, scritto e diretto da Oliver Murray avrà la sua première il 1° novembre. Sarà inoltre caricato sul canale ufficiale YouTube dei Beatles alle ore 20.30 (ora italiana). Il commovente corto racconta la storia dietro l’ultima canzone dei Beatles, attraverso materiale video esclusivo e parti commentate da Paul, Ringo, George, Sean Ono Lennon e Peter Jackson. Il trailer è disponibile qui: link Il documentario “Now And Then – The Last Beatles Song” sarà disponibile per la visione sul profilo ufficiale YouTube dei Beatles.

La storia dietro “Now And Then” inizia alla fine degli anni ’70, quando John ha registrato una demo con voce e piano nella sua casa, il Dakota Building a New York. Nel 1994 sua moglie, Yoko Ono Lennon, ha consegnato la registrazione a Paul, George e Ringo, assieme ad altre demo di John, “Free As A Bird” e “Real Love”, che sono state successivamente completate come nuove canzoni dei Beatles e pubblicate come singoli rispettivamente nel 1995 e nel 1996, come parte del progetto The Beatles Anthology. Nel frattempo Paul, George e Ringo hanno anche registrato nuove parti e completato un primo mix di “Now And Then” con il produttore Jeff Lynne. All’epoca le limitazioni della tecnologia hanno impedito di separare la voce e il piano di John per ottenere un mix pulito e limpido necessario a completare la canzone. “Now And Then” è stata così scartata, nella speranza di poterla rivisitare un giorno. Poi nel 2021 è uscita la docu-serie “The Beatles: Get Back”, diretta dal regista Peter Jackson, che ha sbalordito gli spettatori con l’acclamato lavoro di restauro della pellicola e dell’audio. Utilizzando la tecnologia audio MAL della WingNut Films, il team di Jackson ha ‘de-mixato’ la colonna sonora mono del film, riuscendo ad isolare gli strumenti e i vocals e tutte le singole voci all’interno delle conversazioni dei Beatles. Questo traguardo ha aperto le porte al nuovo mix di Revolver del 2022, tratto direttamente dai master tape originali a 4 tracce. Ciò ha portato alla domanda su cosa poter fare con la demo di “Now And Then”. Peter Jackson e i suoi tecnici del suono, guidati da Emile de la Rey, hanno applicato la stessa tecnologia alla registrazione originale casalinga di John, preservando la limpidezza e l’integrità della performance vocale originale, separandola dal pianoforte.

Nel 2022 Paul e Ringo hanno incominciato a completare il brano. Oltre alla voce di John Lennon, “Now And Then” contiene la chitarra elettrica e acustica registrata nel 1995 da George, una nuova parte di batteria di Ringo e il basso, la chitarra e il piano di Paul, che si accorda alla suonata originale di John. Paul ha aggiunto un assolo di chitarra slide ispirato a George; lui e Ringo hanno anche contribuito al pezzo realizzando i cori nel ritornello. A Los Angeles, Paul ha supervisionato una sessione di registrazione ai Capitol Studios per un arrangiamento d’archi nostalgico e squisitamente Beatles, scritto da Giles Martin, Paul e Ben Foster. Paul e Giles hanno anche aggiunto un ultimo, meraviglioso tocco: i backing vocals provenienti dalle registrazioni originali di “Here, There And Everywhere”, “Eleanor Rigby” e “Because”, intessuti nella nuova canzone utilizzando le tecniche perfezionate durante la lavorazione dello show e dell’album LOVE. La traccia finita è prodotta da Paul e Giles e mixata da Spike Stent.

Paul ha raccontato: “Ed eccola lì, la voce di John, chiara e limpida. È molto emozionante. E suoniamo tutti, è un’autentica registrazione dei Beatles. Penso che sia una cosa eccitante essere ancora al lavoro su musica dei Beatles nel 2023 e stare per pubblicare una nuova canzone che il pubblico non ha sentito”. Ringo ha affermato: “È stata l’esperienza che più ci ha avvicinato ad averlo di nuovo nella stanza con noi, è stato davvero emozionante per tutti. È stato come se John fosse lì, capite. È fantastico”. Olivia Harrison ha detto: “Nel 1995, dopo diversi giorni trascorsi in studio a lavorare alla traccia, George sentiva che le difficoltà tecniche con la demo erano insormontabili e ha concluso che non era possibile completare la traccia con uno standard sufficientemente elevato. Se fosse qui oggi, Dhani ed io sappiamo che si sarebbe unito a Paul e Ringo mettendoci tutto il cuore per completare la registrazione di ‘Now And Then’”. Sean Ono Lennon ha raccontato: “È stato incredibilmente toccante ascoltarli lavorare assieme dopo tutti gli anni trascorsi dalla morte di mio padre. È l’ultima canzone che mio papà, Paul, George e Ringo hanno avuto modo di fare insieme. È come una capsula del tempo ed è come se tutto fosse predestinato ad essere così”. C’è stato fermento e attesa per “Now And Then” fin da giugno, quando Paul ha annunciato per la prima volta una nuova canzone dei Beatles in un’intervista. Giovedì 2 novembre “Now And Then” sarà finalmente svelata al mondo. Quest’ultimo capitolo nella storia discografica dei Beatles sarà seguito dalle nuove edizioni dei due album-compilation da sempre viste come l’introduzione definitiva al loro lavoro.

Calcio, Zaniolo per tre ore davanti ai pm

Calcio, Zaniolo per tre ore davanti ai pmRoma, 27 ott. (askanews) – E’ durata tre ore l’audizione di Nicolò Zaniolo in Procura a Torino, davanti al pm Manuela Pedretta titolare dell’inchiesta sulle scommesse illegali. l calciatore è arrivato intorno alle 14.30. Al calciatore è contestato l’esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa, previsto all’art. 4 della legge 401 del 1989.

Zaniolo ha ammesso di aver utilizzato delle piattaforme illegali di scommesse, ma solo per giocare a blackjack e poker. Ha sempre negato di aver scommesso sul calcio. Se dimostrerà di aver non aver mai scommesso su partite di calcio, rischia solamente una multa per aver scommesso su siti illegali, mentre dal punto di vista sportivo non incorrerebbe in alcuna squalifica.

Manovra, resta quota 103 per andare in pensione ma stretta su assegno

Manovra, resta quota 103 per andare in pensione ma stretta su assegnoRoma, 27 ott. (askanews) – Salta quota 104 per accedere al pensionamento anticipato. Per il 2024 resta in vigore quota 103, ossia 41 anni di contributi e 62 di età anagrafica, ma con una stretta sul trattamento economico che sarà calcolato esclusivamente con il sistema contributivo fino a quando non si raggiungono i requisiti per la pensione di vecchiaia e comunque non potrà superare quattro volte il trattamento minimo, ossia circa 2.250 euro lordi al mese. Lo prevede l’ultima bozza del ddl di bilancio che introduce anche una modificha per la finestra di uscita dei lavoratori del settore privato con il prolungamento di un ulteriore mese. Dal momento della maturazione dei requisiti dovranno passare sette mesi per andare in pensione, mentre le bozze precedenti prevedevano sei mesi e attualmente sono richiesti tre mesi.

Per i dipendenti pubblici resta confermata la finistra di uscita di nove mesi già prevista nelle bozze circolate nei giorni scorsi. Attualmente è di 6 mesi. Limatura al ribasso per l’indicizzazione 2024 delle pensioni tra quattro e cinque volte il minimo (fino a circa 2.800 euro lordi al mese) che si riduce all’85%. Nelle bozze dei giorni scorsi l’adeguamento per pensioni fino a quell’importo era previsto al 90%.

Restano confermate le percentuali di indicizzazione per le altre fasce di pensioni, percentuali che scendono con l’aumentare degli importi: 100% per i trattamenti non superiori a 4 volte il minimo (circa 2.250 euro lordi a mese), 53% per le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo (fino a circa 2.800 euro), 47% per quelle tra 6 e 8 volte il minimo (fino a 4.500 euro), 37% per quelle tra 8 e 10 volte (fino a 5.600 euro) e 22% per pensioni sopra 10 volte il minimo (superiori a 5.600 euro).

M.O., Schlein: fare ogni sforzo per far riprendere processo pace

M.O., Schlein: fare ogni sforzo per far riprendere processo paceVenezia, 27 ott. (askanews) – “Bisogna fare ogni sforzo diplomatico e politico per far riprendere il processo di pace in Medio Oriente verso la soluzione due popoli e due nazioni”. E alle manifestazioni per il pace “il Partito Democratico c’è, ci sarà con molti dirigenti e molti militanti come abbiamo annunciato già ieri”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, questo pomeriggio a Mestre per un convegno sulla casa.

“L’ho fatto io due giorni fa in Parlamento, ma anche ieri al prevertice socialista, la nostra posizione è molto chiara sulle preoccupazioni su questo conflitto in Medio Oriente – ha detto Schlein – sul dover evitare in ogni modo l’allargamento di questo conflitto, sulla necessità di fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. Sono manifestazioni che sono a tutela di tutti i civili, anche noi come Partito Democratico stiamo insistendo sulla tutela di tutti i civili, il numero di vittime è già altissimo e bisogna evitare che continuano a morire civili innocenti”.

Fedez: sarò direttore artistico a Sanremo. Ma è bufala di Fiorello

Fedez: sarò direttore artistico a Sanremo. Ma è bufala di FiorelloRoma, 27 ott. (askanews) – La Rai avrebbe proposto a Fedez la direzione artistica del Festival di Sanremo e lui starebbe seriamente pensando di accettare. Una news che ha sconquassato il mondo del web e non solo, anche perché in una recente intervista il cantante, a causa di quanto accaduto tra lui e Chiara Ferragni al Festival, aveva dichiarato che difficilmente avrebbe rimesso piedi a Sanremo. E mentre qualcuno parlava di una fake news, si è svelato l’arcano: si trattava di uno scherzo ordito da Fiorello insieme al suo scudiero Francesco Biggio.

Il cantante e produttore Fedez, ospite telefonico di Fiorello nell’ultima diretta di ‘Aspettando Viva Rai2!’, dopo aver risposto a domande sull’invito a partecipare al programma di Fabio Fazio, annuncia in diretta che la Rai gli ha proposto la direzione artistica del Festival di Sanremo e che lui starebbe seriamente pensando di accettare. Immediata la reazione di sorpresa di Fiorello e Fabrizio Biggio alla rivelazione del rapper che, dopo l’ultima partecipazione a Sanremo 2023, aveva escluso un suo possibile ritorno al Festival. La notizia-scoop viene rilanciata da Fiorello più volte nella diretta mattutina e diventa virale. Qualche ora dopo è lo stesso Fedez a svelare la ‘burla’. Il rapper ha pubblicato una serie di Storie su Instagram dove ha spiegato che la voce al telefono non era la sua, ma evidentemente di un imitatore, e che si è trattato di uno scherzo, tra l’altro perfettamente riuscito, di Fiorello. Nella “trappola” comunque sono caduti sia i followers che alcuni i giornali dove la notizia è stata riportata in dettaglio. “Amici giornalisti – ha spiegato Fedez – non ero io. Potete cortesemente pubblicare la smentita che mia nonna è convinta che sarò il nuovo Amadeus e non mi dorme più la notte?”.

Lagarde a metà mandato si racconta al FT e si attribuisce “un 7″

Lagarde a metà mandato si racconta al FT e si attribuisce “un 7″Roma, 27 ott. (askanews) – “Avrei dovuto essere più audace”, afferma Christine Lagarde, e avviare i rialzi dei tassi di interesse prima di quanto stabilito dalla “forward guidance”, cioè dalle passate indicazioni prospettive sulla politica monetaria della Bce, che escludevano aumenti fino a quando non fosse stata conclusa la fase di acquisti netti di titoli. Giunta quasi a metà mandato, la presidente si racconta in una lunghissima e colorita intervista al Financial Times.

Lagarde si auto assegna un 7 su 10, in risposta alla domanda sul voto che ritiene di meritare nella conduzione dell’istituzione. “Devo mostrare autostima quindi direi 10 – scherza -. No, mi lamento così tanto della mancanza di autostima delle donne, quindi devo stare attenta a non autosvalutarmi. Direi un 7. Intanto direi che c’è stato un percorso di apprendimento molto duro. E poi ovviamente, se guardi agli indicatori di performance, non siamo al 2%” di inflazione. L’intervista non ha particolari spunti sulla politica monetaria di strettissima attualità. Forse perché è avvenuta in prossimità della riunione del Consiglio direttivo di ieri e i componenti del direttorio sono tenuti al silenzio, sui temi collegati a tassi e linea monetaria, nei 7 giorni che precedono le decisioni.

Invece è molto carica di episodi personali, di vita vissuta e procede tra continue e minuziose descrizioni – che tanto piacciono ad alcune testate anglosassoni – sull’esperienza culinaria che l’ha accompagnata: il colloquio si è svolto a un rinomato caffè di Francoforte. E il giornalista esordisce parlando del barattolo di marmellata di pompelmo fatta in casa (la villa vacanze in Corsica) che la banchiera centrale gli regala, mettendolo in imbarazzo. E sparpagliati tra queste disgressioni ci sono anche aneddoti curiosi sulla recente storia dell’istituzione. Ad esempio quando Lagarde racconta che Fabio Panetta, componente uscente del Comitato esecutivo e governatore designato della Banca d’Italia (entra in caricva il primo novembre), si presentò “con una crostata di frutta e una torta al cioccolato” (acquistati nello stesso caffè dell’intervista) alla riunione di emergenza che, in piena emergenza Covid, si svolse nella cucina di Lagarde, in cui vennero decise le basi del piano di acquisti anticrisi Pepp.

Oppure quando riporta i due episodi che ritiene abbiano maggiormente segnato la sua esperienza per capire “quanto pesanti e pericolose” possano essere le parole di un banchiere centrale. Uno è lo scivolone sullo spread dell’Italia, quando rispondendo a chi le chiedeva se fosse preoccupata dall’allargarsi del differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi rispose “non siamo qui per chiudere gli spread”. Frase che innescò una impennata di rendimenti e differenziali, un coro di critiche e accese proteste da parte delle istituzioni italiane, e che costrinse la stessa Bce, a più livelli, a drastiche correzioni del tiro in poche ore. “Tecnicamente era vero, ma semplicemente non era…” il modo di esprimerlo.

La presidente racconta di essersi successivamente confrontata su questo incidente con il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, con il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen e con l’ex governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, e che tutti le hanno riferito aver sperimentato episodi simili. L’altro episodio è il celebre “whatever it takes” di Mario Draghi, quando nel 2012 il suo predecessore, durante una conferenza a Londra, usando questi termini – che preludevano al varo dello scudo antispread Omt – innescò un marcata risposta dei mercati nella direzione voluta. Lagarde, che era presente, racconta che un assistente trafelato venne subito dopo a riferire a Draghi che i mercati si stavano muovendo e che il banchiere centrale rispose con un “oh, davvero?”, a significare che era esattamente quello a cui puntava. Passando più all’attualità, sul conflitto in Medioriente innescato dall’attacco terroristico di Hamas contro Israele “dobbiamo stare attenti. Potrebbe non svilupparsi con le stesse modalità della guerra del 1973, potrebbe essere diverso”, rispetto alla crisi petrolifera che seguì la guerra dello Yom Kippur. E l’Europa ha una “vulnerabilità intriseca” a questi shock, rileva la presidente, per via della sua economia aperta che dipende dal commercio estero.

MotoGp, in Thailandia vola Martin. Bagnaia è settimo

MotoGp, in Thailandia vola Martin. Bagnaia è settimoRoma, 27 ott. (askanews) – Nonostante una caduta nel finale, Jorge Martin ha chiuso al comando le pre-qualifiche a Buriram (1:29.826) del Gp della Thailandia, quart’ultimo appuntamento del motomondiale. Alle sue spalle le Aprilia di Vinales e Aleix Espargaró. Poi Zarco, Marini, Bezzecchi e Bagnaia, settimo. 8° Quartararo, 9° Binder e 10° Augusto Fernandez. Obiettivo per lo spagnolo tenere sotto pressione Bagnaia che viaggia con 27 punti di vantaggio su Martin a quattro gare dalla fine del mondiale. In Thailandia lo spagnolo ha chiuso davanti, con le due Aprilia di Vinales e Aleix Espargaró subito dietro, la vera sorpresa delle pre-qualifiche. Bagnaia si è difeso bene, non ha brillato, ma da qualche Gran Premio Pecco fatica sul giro veloce. Il settimo tempo allontana lo spettro del Q1 in cui era incappato in Australia, ma c’è da lavorare.

Sorriso Diverso Roma Award a “Un oggi alla volta” e “Quattro Quinti”

Sorriso Diverso Roma Award a “Un oggi alla volta” e “Quattro Quinti”Roma, 27 ott. (askanews) – Sono stati assegnati i riconoscimenti “Sorriso Diverso Roma Award”, Premio in collaborazione con la 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma, per le opere cinematografiche di interesse sociale che valorizzano la diversità e tutelano le fragilità delle persone e dei luoghi. Ad aggiudicarsi il titolo di miglior film italiano della XIII edizione “Sorriso Diverso Roma Award” sono ex aequo: “Un oggi alla volta” di Nicola Conversa, un’opera dalla fortissima valenza sociale per aver trattato il tema della malattia invalidante e il tema dell’inclusione riuscendo anche a donare un sorriso e “Quattro quinti” di Stefano Urbanetti un docu-film incentrato sul calcio dei non vedenti, un concreto esempio di inclusività e lotta alla discriminazione ed ai pregiudizi per un film accessibile a tutti grazie all’audiodescrizione e ai sottotitoli.

Ad aggiudicarsi il titolo di miglior film straniero è “Tehachapi” di J.R. e Tasha Van Zandt un esempio fulgido di integrazione di detenuti in un carcere di massima sicurezza negli Usa che dimostra come l’arte possa cambiare i luoghi e le persone. Presso lo Spazio Lazio Terra di Cinema della Regione Lazio, si è tenuta la consegna dei premi, con la partecipazione dell’attrice Vera Gemma, madrina della cerimonia, che con il film rivelazione “Vera” di Tizza Covi e Rainer Frimmel, ispirato alla sua vita, è in corsa ai prossimi Oscar in rappresentanza dell’Austria come miglior film straniero. “Il valore del cinema per me che l’ho respirato dalla nascita è immenso. Il cinema oltre che far sognare, può avvicinare a culture diverse, unire le persone in un’ unica grande autentica emozione, invitare a riflettere e toccare in profondo la coscienza e gli ideali. Il cinema non è quasi mai superficiale è un esperienza da vivere in sala al buio nella magia del grande schermo che sicuramente ci rende migliori” ha commentato.

“Il Premio Sorriso diverso Roma award alla Festa del Cinema di Roma offre al dibattito pubblico generato dal cinema sociale tre argomenti per la vita: rigenerazione, coraggio e uguaglianza” ha detto Diego Righini, presidente del Premio – con il film Tehachapi, dal carcere di massima sicurezza, in mezzo al deserto californiano, proponiamo l’arte come mezzo politico, per riqualificare i luoghi e la vita delle persone. Con ‘Un oggi alla volta’, il film diretto da Nicola Conversa, attraverso la storia di Aria, un’adolescente affetta da una malattia degenerativa offriamo un esempio di coraggio e voglia di vivere al massimo dei sentimenti anche di fronte l’irreparabile, infine con ‘Quattro quinti’ raccogliamo le testimonianze e i racconti di ognuno degli atleti ciechi evidenziando che i disabili hanno sentimenti come chiunque altro e non solo un pensiero alla loro disabilità”. Paola Tassone, direttore artistico del Premio: “I film scelti insieme a Paola Malanga mettono a confronto generazioni e società, accendono la riflessione sulle fragilità degli esseri umani senza lasciare spazio a inutili pietismi, esaltando il coraggio, il dolore e i traguardi raggiunti. La società sta subendo cambiamenti strutturali notevoli e questa pressione oggi più che mai si ripercuote sulla vulnerabilità e la debolezza dei sentimenti e inevitabilmente su famiglia e lavoro”.

Fincantieri con Leonardo nel dominio subacqueo

Fincantieri con Leonardo nel dominio subacqueoRoma, 27 ott. (askanews) – Fincantieri e Leonardo rafforzano la loro collaborazione con la firma di un Memorandum of Understanding nel dominio della subacquea, con l’obiettivo di mettere a fattor comune le rispettive competenze e capacità nel settore. L’iniziativa nasce anche alla luce della imminente costituzione del Polo nazionale della Subacquea, il centro italiano che andrà a rafforzare ricerca e innovazione nell’ambiente underwater, per mettere quest’ultimo in sicurezza e favorire opportunità industriali ed economiche.

La firma è avvenuta tra gli Amministratori delegati delle due società, Pierroberto Folgiero e Roberto Cingolani, alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Amm. di Squadra Enrico Credendino.Nel dettaglio, l’accordo punta allo sviluppo congiunto di una rete di piattaforme e sistemi di sorveglianza, controllo e protezione di infrastrutture critiche e aree marittime subacquee, per rispondere alle esigenze indicate a livello nazionale e nell’ambito di iniziative europee. Le società, inoltre, mirano a preservare e sviluppare le rispettive capacità e competenze per offrire ai potenziali clienti sistemi allo stato dell’arte, prestazioni elevate e competitive. Prevista anche la valorizzazione della filiera italiana attraverso il supporto di PMI e start-up che saranno chiamate a contribuire allo sviluppo di tecnologie innovative per lo specifico ambiente e in un’ottica multi-dominio.

Nel perimetro della cooperazione rientrano anche la protezione di reti strategiche sottomarine, cavi, dorsali di comunicazione e infrastrutture offshore, sistemi di allerta da minacce sottomarine, nonché la messa in sicurezza delle attività di prospezione, sea-mining ed estrattive sul fondale del mare per l’accesso a risorse minerarie preziose.Pierroberto Folgiero, Amministratore delegato e Direttore Generale di Fincantieri, ha dichiarato: “La nostra collaborazione con Leonardo, già consolidata attraverso la joint venture Orizzonte Sistemi Navali, si rafforza ulteriormente con questo Memorandum of Understanding nel settore subacqueo. Quest’ultimo rappresenta un universo ricco di opportunità sul quale Fincantieri intende puntare con determinazione: dalla difesa delle infrastrutture critiche sottomarine all’impiego di droni. Il nostro obiettivo è continuare a innovare il settore con soluzioni all’avanguardia”.

“Le grandi profondità del mondo subacqueo rappresentano una nuova frontiera della sicurezza, da affrontare con lo sviluppo di una nuova generazione di tecnologie. L’approccio non può che essere multidisciplinare, attraverso la forte sinergia dell’industria nazionale, che può vantare competenze uniche, allo stato dell’arte e riconosciute anche a livello internazionale. L’obiettivo strategico è quello di garantire il controllo, la sorveglianza, la sicurezza e la prosperità dello spazio subacqueo”, ha commentato Roberto Cingolani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo, aggiungendo: “Con Fincantieri stiamo lavorando per costruire un’offerta dedicata a questo dominio, a partire dalle nostre conoscenze e competenze più consolidate, come sensori, sistemi manned e unmanned”.Fincantieri e Leonardo collaborano da anni in ambito navale, apportando le proprie competenze di leader mondiali rispettivamente nella progettazione e costruzione di navi di superficie e unità subacquee da un lato, e, dall’altro lato, nel sistema di combattimento navale, quest’ultimo costituito da comando e controllo, sensori, comunicazioni sicure e collegamenti dati, effettori, sistema di navigazione integrato e capacità di Modeling e Simulation multi-dominio. Le due aziende hanno inoltre specifiche expertise nelle soluzioni a pilotaggio remoto e nella loro completa integrazione nelle unità navali.

 

Fincantieri-Leonardo: collaborazione strategica nel dominio subacqueo

Fincantieri-Leonardo: collaborazione strategica nel dominio subacqueoMilano, 27 ott. (askanews) – Fincantieri e Leonardo rafforzano la loro collaborazione con la firma di un Memorandum of Understanding nel dominio della subacquea, con l’obiettivo di mettere a fattor comune le rispettive competenze e capacità nel settore. L’iniziativa nasce anche alla luce della imminente costituzione del Polo nazionale della Subacquea, il centro italiano che andrà a rafforzare ricerca e innovazione nell’ambiente underwater, per mettere quest’ultimo in sicurezza e favorire opportunità industriali ed economiche.

Nel dettaglio, l’accordo punta allo sviluppo congiunto di una rete di piattaforme e sistemi di sorveglianza, controllo e protezione di infrastrutture critiche e aree marittime subacquee, per rispondere alle esigenze indicate a livello nazionale e nell’ambito di iniziative europee. Le società, inoltre, mirano a preservare e sviluppare le rispettive capacità e competenze per offrire ai potenziali clienti sistemi allo stato dell’arte, prestazioni elevate e competitive. Prevista anche la valorizzazione della filiera italiana attraverso il supporto di pmi e start-up che saranno chiamate a contribuire allo sviluppo di tecnologie innovative per lo specifico ambiente e in un’ottica multi-dominio. Nel perimetro della cooperazione rientrano anche la protezione di reti strategiche sottomarine, cavi, dorsali di comunicazione e infrastrutture offshore, sistemi di allerta da minacce sottomarine, nonché la messa in sicurezza delle attività di prospezione, sea-mining ed estrattive sul fondale del mare per l’accesso a risorse minerarie preziose.