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Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole”

Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole”


Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole” – askanews.it



Powell (Fed) sul caso Silicon Valley Bank: “Rafforzare le regole” – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e di altre banche negli Usa “è chiaro che dobbiamo rafforzare la vigilanza e le regole”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jay Powell nella conferenza stampa al termine del Fomc, il direttorio sulla politica monetaria in cui inevitabilmente buona parte delle domande riguardavano la tempesta che si è scatenata dopo il caso Svb.

“La domanda che ci siamo posti tutti in questa prima settimana è: come è potuto succedere?”, ha detto, ribadendo che la Fed ha avviato una revisione approfondita sulla attività di vigilanza condotta su Svb. “La vigilanza c’era. Eppure è accaduto – ha detto -. Il management Svb ha fallito gravemente. Non si sono messi a riparo dal rischio. Sappiamo che la banca ha assistito a un bank run rapido, senza precedenti sui depositi, che erano molto concentrati”. “Per quanto ci riguarda stiamo facendo una revisione sulla vigilanza, con cui intendiamo identificare cosa sia andato male, cosa si sia sbagliato. Lo troveremo e poi daremo una valutazione su cosa si debba cambiare. A questo stadio – ha aggiunto – sarebbe inappropriato per me dare il mio parere”. Powell, che ha spiegato di non essere coinvolto personalmente in questa revisione, invece ha ribadito che quelle di Svb “non sono debolezze diffuse nel sistema bancario Usa, ma sono legate soprattutto ai depositi non garantiti”. E ha assicurato: con le misure messe in campo assieme al Tesoro “tutti i depositi sono al sicuro”.

Intanto, a dispetto di queste tensioni la Fed ha deciso un nuovo aumento dei tassi di interesse negli Usa, limitandosi nuovamente a 25 punti base con cui il riferimento sui fed funds sale a una forchetta del 4,75-5%. Il comunicato diffuso al termine del Fomc afferma inoltre che “un qualche inasprimento addizionale della linea potrebbe essere appropriato, per raggiungere un livello di politica monetaria sufficientemente restrittivo da far tornare l’inflazione al 2% nel corso del tempo”. Segnali che fanno capire che il picco è ormai vicinissimo. Scenario confermato dalle previsioni della stessa Fed: indicano un ultimo rialzo dei tassi quest’anno, peraltro limitato con cui il riferimento mediano salirebbe al 5,1%. Sul 2024 la Fed si attende che i tassi calino al 4,3% e sul 2025 al 3,1%. Il dato di quest’anno è confermato rispetto alle previsioni dello scorso dicembre, mentre quello del 2024 è leggermente superiore (a dicembre stimava 4,1%), infine il dato 2025 è confermato.

Volatilità a Wall Street, con una dinamica altalenante dopo le decisioni, mentre il dollaro è marcatamente calato sui minimi da inizio febbraio sull’euro, brevemente salito sopra 1,09 sul biglietto verde.

Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità

Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità


Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità – askanews.it



Al Consiglio europeo Meloni è pronta a dar battaglia su migranti e Patto di stabilità – askanews.it



















Bruxelles, 22 mar. (askanews) – Giorgia Meloni è attesa questa sera a Bruxelles, dove da domani parteciperà al Consiglio europeo che si chiuderà venerdì. I temi all’ordine del giorno (più vago rispetto al solito) sono Ucraina; competitività, mercato unico ed economia; energia, mentre il dossier che sta più a cuore al governo, quello dei migranti, al momento è finito nel cassetto delle “varie ed eventuali”. Sul punto, nella lettera di invito ai leader, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha scritto che ci sarà un “breve aggiornamento” (short debrief) da parte della Commissione. Meloni è però intenzionata a non far scivolare via l’argomento nel dibattito. Per la premier, di fronte a una “emergenza che sta diventando strutturale”, il piano messo a punto dalla Commissione è “un passo avanti” ma l’Italia non è ancora “soddisfatta” perchè “non c’è più un solo minuto da perdere”. L’obiettivo è tornare da Bruxelles con in mano qualche intervento concreto, ma non sarà facile.

Sull’Ucraina la presidente del Consiglio non cambia di un millimetro la linea adottata dall’Italia dall’inizio del conflitto: “Il sostegno all’Ucraina e alla sua popolazione sarà assicurato in ogni ambito” senza badare a “gradimento” e “consenso”, ha detto nelle comunicazioni alle Camere. Altro tema centrale all’ordine del giorno del Consiglio è quello dell’economia, con l’Italia schierata sul fronte contrario a un semplice e ampio allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato. La posizione che ribadirà sarà che serve “flessibilità nell’uso dei fondi esistenti”, “compreso il Pnrr”, con aiuti di Stato “circoscritti e temporanei”. In prospettiva, però, la questione centrale è quella della revisione del Patto di stabilità e crescita che, per Meloni, deve essere completata entro il 2023, con “regole nuove” che devono dare “maggiore attenzione” alla crescita e minore alla stabilità perchè “il tempo dell’austerità è finito”. E invece, è la critica rivolta a Bruxelles, rispetto alla proposta della Commissione, che già non apprezzava molto, adesso “si rischia anche di tornare indietro”. Sull’energia e la transizione verde, Roma ha una posizione critica rispetto alle proposte di Bruxelles, in particolare su temi come lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 e sulla direttiva sulle case green. L’Italia condivide gli obiettivi della transizione ma il percorso verso un’economia verde “deve essere sostenibile dal punto di vista sociale ed economico”. Ad esempio sulle case green, ha sottolineato stamani alla Camera, porre dei target in “assenza di contributi” specifici “rischia di risolvere questa fattispecie in un ulteriore onere molto complesso in un momento molto difficile”.

Su queste posizioni, negli ultimi giorni, Meloni ha cercato di creare un consenso o almeno di smussare gli angoli più acuti sentendo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il premier polacco Mateusz Morawiecki e Ursula von der Leyen. La presidente del Consiglio, in particolare, ha sensibilizzato la presidente della Commissione sul rischio default della Tunisia, che porterebbe a una destabilizzazione dell’area con conseguenze anche sulle migrazioni: “Se non si interviene rischiamo di avere un flusso che nessuno potrebbe governare”, è l’allarme lanciato da Meloni che domani von der Leyen dovrebbe riprendere nella sua relazione. Fuori sacco, secondo quanto si apprende, Meloni vorrebbe approfittare del vertice per uno scambio di vedute con le istituzioni europee sul tema dei balneari. L’intenzione, infatti, è quella di procedere d’intesa con Bruxelles sui prossimi passi che il governo farà sul dossier.

Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto

Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto


Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto – askanews.it



Meloni verso Consiglio Ue, pronta a battaglia su migranti e Patto – askanews.it



















Bruxelles, 22 mar. (askanews) – Giorgia Meloni è attesa questa sera a Bruxelles, dove da domani parteciperà al Consiglio europero che si chiuderà venerdì. I temi all’ordine del giorno (più vago rispetto al solito) sono Ucraina; competitività, mercato unico ed economia; energia, mentre il dossier che sta più a cuore al governo, quello dei migranti, al momento è finito nel cassetto delle “varie ed eventuali”. Sul punto, nella lettera di invito ai leader, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha scritto che ci sarà un “breve aggiornamento” (short debrief) da parte della Commissione. Meloni è però intenzionata a non far scivolare via l’argomento nel dibattito. Per la premier, di fronte a una “emergenza che sta diventando strutturale”, il piano messo a punto dalla Commissione è “un passo avanti” ma l’Italia non è ancora “soddisfatta” perchè “non c’è più un solo minuto da perdere”. L’obiettivo è tornare da Bruxelles con in mano qualche intervento concreto, ma non sarà facile.

Sull’Ucraina la presidente del Consiglio non cambia di un millimetro la linea adottata dall’Italia dall’inizio del conflitto: “Il sostegno all’Ucraina e alla sua popolazione sarà assicurato in ogni ambito” senza badare a “gradimento” e “consenso”, ha detto nelle comunicazioni alle Camere. Altro tema centrale all’ordine del giorno del Consiglio è quello dell’economia, con l’Italia schierata sul fronte contrario a un semplice e ampio allentamento dei vincoli agli aiuti di Stato. La posizione che ribadirà sarà che serve “flessibilità nell’uso dei fondi esistenti”, “compreso il Pnrr”, con aiuti di Stato “circoscritti e temporanei”. In prospettiva, però, la questione centrale è quella della revisione del Patto di stabilità e crescita che, per Meloni, deve essere completata entro il 2023, con “regole nuove” che devono dare “maggiore attenzione” alla crescita e minore alla stabilità perchè “il tempo dell’austerità è finito”. E invece, è la critica rivolta a Bruxelles, rispetto alla proposta della Commissione, che già non apprezzava molto, adesso “si rischia anche di tornare indietro”. Sull’energia e la transizione verde, Roma ha una posizione critica rispetto alle proposte di Bruxelles, in particolare su temi come lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 e sulla direttiva sulle case green. L’Italia condivide gli obiettivi della transizione ma il percorso verso un’economia verde “deve essere sostenibile dal punto di vista sociale ed economico”. Ad esempio sulle case green, ha sottolineato stamani alla Camera, porre dei target in “assenza di contributi” specifici “rischia di risolvere questa fattispecie in un ulteriore onere molto complesso in un momento molto difficile”.

Su queste posizioni, negli ultimi giorni, Meloni ha cercato di creare un consenso o almeno di smussare gli angoli più acuti sentendo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il premier polacco Mateusz Morawiecki e Ursula von der Leyen. La presidente del Consiglio, in particolare, ha sensibilizzato la presidente della Commissione sul rischio default della Tunisia, che porterebbe a una destabilizzazione dell’area con conseguenze anche sulle migrazioni: “Se non si interviene rischiamo di avere un flusso che nessuno potrebbe governare”, è l’allarme lanciato da Meloni che domani von der Leyen dovrebbe riprendere nella sua relazione. Fuori sacco, secondo quanto si apprende, Meloni vorrebbe approfittare del vertice per uno scambio di vedute con le istituzioni europee sul tema dei balneari. L’intenzione, infatti, è quella di procedere d’intesa con Bruxelles sui prossimi passi che il governo farà sul dossier.

Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà”

Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà”


Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà” – askanews.it



Roberto Mancini: “Sono sicuro, domani Napoli ci sosterrà” – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “Siamo sicuri che come sempre Napoli ci sosterrà, speriamo sia una bella partita. Di nuovo l’Inghilterra sul nostro cammino? Un po’ i giocatori saranno quelli dell’Europeo. Noi ci stiamo inserendo coi nuovi, ricordiamo che l’Inghilterra l’affrontata altre due volte in Nations League. Domani sarà un’altra storia, vogliamo iniziare bene le qualificazioni”. Parola di Roberto Mancini che, a Sky Sport, presenta il debutto delle qualificazioni europee contro l’Inghilterra al Maradona di Napoli alle ore 20.45 Il CT Mancini ha ribadito di sentire sempre l’importanza delle partite con la Nazionale: “C’è sempre l’emozione quando rappresenti il tuo Paese, anche durante l’inno. Quando giochi in stadi così importanti, come quello di Napoli, ancora di più”. Sulla new entry Mateo Retegui: “Non mi ricorda Vieri ma altri argentini visti in Italia. È giovane, è arrivato in Italia all’improvviso. Gli serve tempo ma ha qualità, è sveglio ed educato. Speriamo bene”. E sul momento della rosa azzurra: “A centrocampo non abbiamo problemi, ci sono i soliti. C’è una scelta enorme, qualcuno è rimasto a casa e rientrerà. In difesa sono praticamente gli stessi, non c’è Bonucci. Davanti un po’ potrà cambiare, ma siamo abbastanza positivi”.

Federitaly, avvio in grande stile con un evento al senato

Federitaly, avvio in grande stile con un evento al senato


Federitaly, avvio in grande stile con un evento al senato – askanews.it



Federitaly, avvio in grande stile con un evento al senato – askanews.it


















Roma, 22 mar. (askanews) – “Tutela e promozione del Made in Italy con la Blockchain”. Questo il titolo del convegno svoltosi nella Sala Capitolare di Palazzo della Minerva – Senato della Repubblica – organizzato su iniziativa del Senatore Gianpietro Maffoni in collaborazione con FEDERITALY – la federazione italiana per la tutela e la promozione del Made in Italy nel mondo.

Al convegno hanno partecipato esponenti delle Istituzioni, rappresentanti del mondo politico, imprenditori e professionisti, ed è stato dato ufficialmente avvio alle certificazioni per l’ottenimento del marchio “FederItaly 100% Made in Italy”: il primo marchio di origine e qualità delle eccellenze tutte italiane basato su un rigoroso processo di certificazione e sulla innovativa tecnologia della blockchain decentralizzata. Il progetto sviluppato da FederItaly vede la partecipazione per la parte tecnica di due grandi Fondazioni elvetiche: la Origyn Foundation (che ha sviluppato la piattaforma di certificazione) e la DFinity Foundation (che ha creato e sostiene la blockchain Internet Computer Protocol). Grande interesse hanno suscitato tutti gli interventi dei relatori. Il Senatore Maffoni ha sottolineato come il sistema di tutela del nostro Made in Italy deve poter essere potenziato per limitare i danni del fenomeno “italian sounding” e il progetto di FederItaly segue esattamente questo orientamento. Al convegno era presente anche l’onorevole Angelo Rossi che ha rilanciato l’importanza di intervenire sulla valorizzazione delle nostre eccellenze agroalimentari per la crescita del nostro sistema economico nazionale e ha portato i saluti e l’apprezzamento per l’iniziativa da parte del Ministro per le Politiche Agricole, Francesco Lollobrigida. Carlo Verdone, ideatore, fondatore e presidente di FederItaly, ha ufficialmente dato avvio alle richieste di certificazione da parte delle imprese che hanno i requisiti richiesti dal disciplinare del Marchio “FederItaly 100% Made in Italy” e ha reso noto il nome del primo soggetto ammesso alla certificazione: il Consorzio dell’Olio Extravergine di Oliva dei Monti Tifatini – Marchio Cervo d’Oro dando poi la parola alla presidente del Consorzio, Mariagrazia Vigliotta, che ha espresso entusiasmo per questa iniziativa che darà notevole impulso alle attività del Consorzio che opera in un ambito territoriale piuttosto complesso ma ricco di opportunità e di eccellenze. Il segretario nazionale Lamberto Scorzino ha evidenziato il grande sforzo organizzativo per la realizzazione del progetto che coinvolge un team internazionale di esperti dell’innovazione, guidato da Bruno Calabretta, ingegnere biomedico e tra i principali esperti mondiali in blockchain. Inoltre, la partnership tra FederItaly, ORIGYN e DFINITY offre alle imprese italiane gli strumenti per proteggere la loro proprietà intellettuale e garantire la sicurezza e la qualità dei loro prodotti, consentendo ai consumatori di verificare digitalmente l’origine italiana dei prodotti e scoprire informazioni uniche sui produttori. Grande soddisfazione è anche stata espressa da parte di Andrea Cafà, presidente di CIFA e FONARCOM (Cifa è la confederazione a cui aderisce FederItaly) per questo straordinario progetto di tutela del Made in Italy. A portare i suoi saluti alla platea è stato Gianni Gruttadauria, responsabile della Promozione di Fonarcom. Bruno Calabretta ha presentato in anteprima la piattaforma di certificazione e il primo certificato emesso come esempio di quello che i consumatori troveranno scannerizzando il QR Code stampato sui prodotti certificati.

Mike Schwartz, co-fondatore e membro del consiglio di ORIGYN, ha dichiarato: “la Fondazione ORIGYN si unisce con piacere a FederItaly e DFINITY per proteggere l’integrità dei migliori prodotti e delle creazioni italiane, tanto ricercati in tutto il mondo per la loro eccellenza e autenticità”. Al convegno, magistralmente introdotto e moderato dalla Presidente del Centro Studi e Ricerca FederItaly, l’avvocato Rosita Ponticiello, hanno relazionato anche Rosaria Salamone (componente del Centro Studi e Ricerca Federitaly e noto avvocato della capitale), Giordano Guerrieri (CEO della società Finera – partner di FederItaly), Gaetano Borgosano (vice-presidente di FederItaly ed esperto di affari europei), Alexander Friedman (responsabile sviluppo commerciale della Origyn Foundation), Paul Meeusen (vice-presidente della divisione Finance di DFinity Foundation), Emilio Canessa (responsabile del Marketing Team e reparto progetti speciali della DFinity Foundation) e Enrica Maggi (coordinatrice delle Delegazioni Estere di FederItaly). Durante l’evento al Senato sono, inoltre, stati annunciati dal Presidente Carlo Verdone due altri grandi iniziative che stanno avendo risonanza mondiale: la prima è il lancio nei prossimi mesi della prima piattaforma di e-commerce basata su blockchain decentralizzata, strettamente legata alla piattaforma di certificazione e in grado di garantire sicurezza, tracciabilità e la possibilità di acquistare tutti i prodotti delle eccellenze italiane certificate. La seconda iniziativa è la realizzazione del primo Marchio Made in Italy, Etico e Sostenibile sempre basato su blockchain e certificato da FederItaly. Innovazione e trasparenza sono le parole chiave di tutti i progetti di FederItaly che mirano a proteggere e valorizzare il Made in Italy, garantendo ai consumatori prodotti autentici e di qualità.

Siccità, Conte: Meloni non si muove, dal M5S proposte concrete

Siccità, Conte: Meloni non si muove, dal M5S proposte concrete


Siccità, Conte: Meloni non si muove, dal M5S proposte concrete – askanews.it



Siccità, Conte: Meloni non si muove, dal M5S proposte concrete – askanews.it


















Roma, 22 mar. (askanews) – “Mentre nella Giornata mondiale dell’Acqua Meloni ironizza con chi le pone il tema dell’emergenza siccità e il suo Governo non si muove, il Movimento 5 stelle oggi ha presentato e messo a disposizione dei territori proposte concrete. Si tratta di una serie di azioni che i Comuni e le Regioni possono mettere in campo subito per fronteggiare le attuali criticità senza limitarsi alla sola gestione delle emergenze”. Lo ha scritto su Facebook il leader del M5S, Giuseppe Conte.

“Quello che serve – ha sostenuto l’ex premier – è un rapido cambio di paradigma verso una gestione circolare della risorsa idrica. L’atteggiamento del Governo su questo tema è molto superficiale. Il tema invece è serio. La tutela della risorsa acqua riguarda tutti e va attuata ora”, ha concluso Conte.

Meloni alla Camera: calunnie su migranti, su Ucraina non ci fermiamo

Meloni alla Camera: calunnie su migranti, su Ucraina non ci fermiamo


Meloni alla Camera: calunnie su migranti, su Ucraina non ci fermiamo – askanews.it



Meloni alla Camera: calunnie su migranti, su Ucraina non ci fermiamo – askanews.it



















Milano, 22 mar. (askanews) – “Calunnie” sui migranti, e “tante falsità” sugli altri temi. La replica di Giorgia Meloni al dibattito della Camera vira subito sul registro dello scontro con le opposizioni, praticamente su ogni argomento del prossimo consiglio europeo. Migranti, in primo luogo, ma anche la siccità, il Mes, e il sostegno all’Ucraina. Tema quest’ultimo, su cui però le polemiche rischiano di essere anche interne alla coalizione: nessun ministro della Lega è presente per tutta la prima ora del dibattito alla Camera, poi si avvicenderanno Valditara e Calderoli. Abbastanza per provocare le osservazioni delle opposizioni, che ricordando anche le parole di ieri del capogruppo leghista Romeo parlano di maggioranza spaccata.

Sui migranti Meloni respinge dunque le “calunnie” delle opposizioni per la strage di Cutro: “Insinuare senza prove che lasceremmo bambini morire è una calunnia non al governo ma nei confronti dello Stato italiano”. Le tragedie “ci sono state con tutti i governi negli ultimi 10 anni”, rivendicando che il suo sarebbe quello che nel rapporto tra partiti e salvati ha la percentuale migliore. Il problema va affrontato in Europa “con proposte ragionevoli”, accordi con i Paesi d’origine e investimenti in Africa. A partire dalla Tunisia: “Va evitato il default”, o il flusso di migranti “sarà ingovernabile”. Archiviato il tema migranti, la replica diventa un battibecco con Angelo Bonelli sulla siccità, dopo che già l’intervento del leader verde aveva provocato scintille: “Non sono Mosè, non ho prosciugato io l’Adige in pochi mesi di governo”, ribatterà la premier a Bonelli che aveva mostrato i sassi del greto del fiume in secca.

Sui temi economici, i toni sono più bassi: Meloni ribadisce la sua posizione sul Mes, arrivando a prefigurare un intervento della Bce in caso di crisi bancaria: “Il Mes non è all’odg di questi giorni, ma se ne discute anche in relazione alla clausola di ‘backstop’ che servirebbe a far fronte alle crisi bancarie. Devo però far presente che quando è fallita la banca della Silicon Valley è intervenuta la Federal Reserve, quando è fallito il Credit Suisse è intervenuta la Banca centrale svizzera, e io sono certa che quando mai dovesse esserci, ma non credo, una crisi bancaria in seno all’Unione Europea anche la Bce farebbe la sua parte”. Infine l’Ucraina. Al gruppo M5s che “ci chiede di fermarci”, Meloni ribatte così: “Penso che lo debba dire a Putin, mi fa specie che lo dica a noi perchè probabilmente questo tradisce una posizione. Vuol dire consentire l’invasione dell’Ucraina perchè se ci fermiamo consentiamo l’invasione dell’Ucraina e io non sono così ipocrita da scambiare una invasione con la parola pace”. E accusa i Cinque Stelle di fare “propaganda sulla pelle di una nazione sovrana, di un popolo libero e sul diritto internazionale ed è irresponsabile”.

La risposta arriverà da Giuseppe Conte, unico leader di partito a intervenire in Aula: “Lei sta portando l’Italia in guerra esibendo un piglio coraggioso”, “della guerra ha parlato il suo maitre a penser, Viktor Orban”, mentre “l’unica via alternativa è quella politica”. Per poi concludere: “Il vostro è patriottismo d’accatto, altro che Fratelli d’Italia: Fratelli di Visegrad”.

Ristorazione a Km 0 e stagionalità, a Montecitorio (a tavola)si cambia

Ristorazione a Km 0 e stagionalità, a Montecitorio (a tavola)si cambia


Ristorazione a Km 0 e stagionalità, a Montecitorio (a tavola)si cambia – askanews.it



Ristorazione a Km 0 e stagionalità, a Montecitorio (a tavola)si cambia – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Sostenibilità, stagionalità e produzioni locali: alla Camera è in arrivo una svolta a tavola per i servizi di ristorazione . A partire dal 27 marzo 2023 a palazzo Montecitorio sarà avviata, in forma sperimentale, una nuova gestione dei servizi di ristorazione.

“Senza oneri aggiuntivi per il proprio bilancio – ha preannunciato Montecitorio – la Camera acquisterà, in misura prevalente, i prodotti necessari per lo svolgimento del servizio, privilegiando prodotti a KM 0 e seguendo il calendario della stagionalità. A tal fine, e grazie al supporto della Fondazione Campagna amica, sono stati raggiunti accordi con gli operatori economici del territorio che consentono una piena valorizzazione delle produzioni locali e della impresa piccola e media. Gli accordi riguardano un’ampia gamma di categorie merceologiche e potranno in futuro essere estesi ad ulteriori categorie di prodotti e di fornitori”. “L’offerta presso la buvette ed i ristoranti sarà definita sulla base di nuovi criteri, volti a garantire un miglioramento della qualità dei servizi e un deciso rafforzamento della relativa sostenibilità. Si tratta di una misura – evidenzia la Camera- che si inserisce in un percorso di razionalizzazione e ottimizzazione nella gestione delle risorse finanziarie che condurrà a consolidare anche risparmi di spesa a carico del bilancio”.

Meloni sente Morawiecki: priorità sostegno a Ucraina

Meloni sente Morawiecki: priorità sostegno a Ucraina


Meloni sente Morawiecki: priorità sostegno a Ucraina – askanews.it



Meloni sente Morawiecki: priorità sostegno a Ucraina – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “Continuano gli intensi scambi tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e gli altri leader europei, in preparazione del Consiglio europeo del 23-24 marzo dopo quelli con il Cancelliere tedesco Scholz, il primo ministro greco Mitsotakis e la presidente della Commissione Europea von der Leyen. Alla vigilia del Consiglio, che si apre domattina a Bruxelles, il presidente Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro della Repubblica di Polonia, Mateusz Morawiecki, incentrata sulla priorità del sostegno all’Ucraina, sull’urgenza di attuare le decisioni del Consiglio europeo di febbraio per una risposta europea nella gestione della migrazione e sull’importanza di adottare soluzioni per la competitività elle economie europee attraverso il pieno utilizzo di tutti gli strumenti Ue”. E’ quanto si legge in una nota di palazzo Chigi.

Patto stabilità, Nagel boccia le proposte della Commissione europea

Patto stabilità, Nagel boccia le proposte della Commissione europea


Patto stabilità, Nagel boccia le proposte della Commissione europea – askanews.it



Patto stabilità, Nagel boccia le proposte della Commissione europea – askanews.it


















Roma, 22 mar. (askanews) – Il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel ha duramente criticato le proposte di revisione del Patto di stabilità e di crescita della Commissione europea: invece di migliorare le regole “farebbero l’opposto”. E durante un intervento a Londra, ha evocato il rischio di “dominanza di Bilancio” sulla politica monetaria.

“Fin dall’inizio, le proposte della Commissione europea non mi hanno convinto. Ho espresso dubbi sul fatto che un approccio simile porti a un miglioramento delle regole di bilancio, piuttosto penso che farà l’opposto – ha affermato all’Official Monetary and Financial Institutions Forum -. La commissione propone piani di aggiustamento pluriennali. Questi piani dovrebbero essere concordati dalla Commissione e da ogni Stato membro. Si terrebbe conto delle sfide individuali sui debiti pubblici, così come di riforme e investimenti”. “Dal mio punto di vista un approccio di questo tipo è difficilmente compatibile con l’obiettivo di regole di bilancio vincolanti chiare, trasparenti e comuni per tutti gli Stati membri – ha proseguito -. Implica margini per gli Stati membri assieme a un alto livello di discrezionalità sui giudizi della Commissione. E vigilare sull’attuazione sarebbe altamente complesso”.

“Queste sfide verrebbero aggravate se le regole tenessero conto di riforme e piani di investimento. Gli obiettivi di bilancio verrebbero annacquati con altri obiettivi. In combinazione con l’orizzonte pluriennale questo solleva dubbi sul se il rinviare diventerebbe il nuovo paradigma per gli sforzi di bilancio. Sono preoccupato che regole simili non riuscirebbero a contribuire a una riduzione affidabile dei livelli di debito pubblico”, ha avvertito il numero uno della banca centrale tedesca. “E questo sarebbe un fardello per la politica monetaria”. Nagel, infatti, citando l’economista statunitense Michael Woodford ha parlato del rischio di “fiscal dominance”. Più sale il debito pubblico, più aumenta la pressione sulla banca centrale affinché per prevenire una crisi di insolvenza dello Stato finisca per non dare priorità alla lotta inflazionistica. “In casi estremi il ruolo della politica di bilancio e della politica monetaria verrebbero invertiti: la Banca centrale stabilizza il debito e il livello di inflazione viene determinato da priorità di bilancio”, ha detto.