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Istat: nel 2022 è cresciuta la povertà assoluta, sono oltre 5,6 milioni i poveri

Istat: nel 2022 è cresciuta la povertà assoluta, sono oltre 5,6 milioni i poveriRoma, 25 ott. (askanews) – Crescono, in Italia, gli indicatori di povertà assoluta. Nel 2022, sono in condizione di povertà assoluta poco più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale da 7,7% nel 2021) e oltre 5,6 milioni di individui (9,7%, in crescita dal 9,1% dell’anno precedente calcolato con la nuova metodologia). Questo peggioramento è imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell’inflazione. Lo ha reso noto l’Istat.

L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (10,7%, da 10,1% del 2021; in particolare, al Sud arriva a 11,2%), seguita dal Nord-est (7,9%) e Nord- ovest (7,2%). L’intensità della povertà assoluta – che misura in termini percentuali quanto la spesa mensile delle famiglie povere sia in media al di sotto della linea di povertà (cioè “quanto poveri sono i poveri”) – mostra una leggera riduzione a livello nazionale (18,2%, dal 18,9% del 2021), con andamenti diversi all’interno delle ripartizioni: sostanzialmente stabile al Nord, in riduzione nel Centro (17,1%, dal 18,2% del 2021), e nel Mezzogiorno (19,3%, dal 20,7% del 2021).

La crescita dell’incidenza a livello individuale osservata nel 2022 vede un aumento più accentuato nel Mezzogiorno (da 11,8% a 12,7% – soprattutto nelle Isole, da 10% all’11,3%), ma presente anche al Nord (da 7,7% a 8,5%); in crescita sia nel Nord-ovest (da 7,5% a 8,3%) che nel Nord-est (da 8,1 a 8,8%), ad eccezione del Centro, dove l’incidenza individuale è stabile. Il Mezzogiorno conta oltre 2 milioni 500mila individui in povertà assoluta contro circa 2 milioni 298mila individui in povertà assoluta residenti nelle regioni del Nord. Si contano 1,27 milioni di persone minori in povertà assoluta (pari al 13,4%), valore stabile rispetto al 2021, dove era pari al 12,6%; in crescita rispetto al 2021 l’incidenza fra i giovani di 18-34 anni (dall’ 11,1% al 12,0%); stesso andamento per gli over 65 (6,3%, circa 881mila persone, rispetto a 5,5%), seppur l’incidenza si mantenga su valori inferiori alla media nazionale.

Si confermano i segnali di disagio per le famiglie numerose: l’incidenza di povertà assoluta raggiunge il 22,5% tra quelle con cinque e più componenti e l’11% tra quelle con quattro componenti; segnali di peggioramento provengono dalle famiglie di tre componenti (8,2% da 6,9% del 2021). Il disagio più marcato si osserva per le coppie con tre o più figli (20,7%); la situazione è più grave per le famiglie con tre o più figli minori dove l’incidenza arriva al 22,3%. Anche per le famiglie di altra tipologia, dove spesso coabitano più nuclei familiari, si osservano valori elevati (15,6%), così come per le famiglie monogenitoriali (11,5%).

Cresce rispetto al 2021 la povertà assoluta nei piccoli comuni fino a 50mila abitanti (l’incidenza familiare arriva all’8,8% dal 7,9% del 2021) mentre resta stabile nei comuni centro area metropolitana (7,7%).

Istat: nel 2022 cresce povertà assoluta, oltre 5,6 milioni di poveri

Istat: nel 2022 cresce povertà assoluta, oltre 5,6 milioni di poveriRoma, 25 ott. (askanews) – Crescono, in Italia, gli indicatori di povertà assoluta. Nel 2022, sono in condizione di povertà assoluta poco più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale da 7,7% nel 2021) e oltre 5,6 milioni di individui (9,7%, in crescita dal 9,1% dell’anno precedente calcolato con la nuova metodologia). Questo peggioramento è imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell’inflazione. Lo ha reso noto l’Istat.

L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (10,7%, da 10,1% del 2021; in particolare, al Sud arriva a 11,2%), seguita dal Nord-est (7,9%) e Nord- ovest (7,2%). L’intensità della povertà assoluta – che misura in termini percentuali quanto la spesa mensile delle famiglie povere sia in media al di sotto della linea di povertà (cioè “quanto poveri sono i poveri”) – mostra una leggera riduzione a livello nazionale (18,2%, dal 18,9% del 2021), con andamenti diversi all’interno delle ripartizioni: sostanzialmente stabile al Nord, in riduzione nel Centro (17,1%, dal 18,2% del 2021), e nel Mezzogiorno (19,3%, dal 20,7% del 2021).

La crescita dell’incidenza a livello individuale osservata nel 2022 vede un aumento più accentuato nel Mezzogiorno (da 11,8% a 12,7% – soprattutto nelle Isole, da 10% all’11,3%), ma presente anche al Nord (da 7,7% a 8,5%); in crescita sia nel Nord-ovest (da 7,5% a 8,3%) che nel Nord-est (da 8,1 a 8,8%), ad eccezione del Centro, dove l’incidenza individuale è stabile. Il Mezzogiorno conta oltre 2 milioni 500mila individui in povertà assoluta contro circa 2 milioni 298mila individui in povertà assoluta residenti nelle regioni del Nord. Si contano 1,27 milioni di persone minori in povertà assoluta (pari al 13,4%), valore stabile rispetto al 2021, dove era pari al 12,6%; in crescita rispetto al 2021 l’incidenza fra i giovani di 18-34 anni (dall’ 11,1% al 12,0%); stesso andamento per gli over 65 (6,3%, circa 881mila persone, rispetto a 5,5%), seppur l’incidenza si mantenga su valori inferiori alla media nazionale.

Si confermano i segnali di disagio per le famiglie numerose: l’incidenza di povertà assoluta raggiunge il 22,5% tra quelle con cinque e più componenti e l’11% tra quelle con quattro componenti; segnali di peggioramento provengono dalle famiglie di tre componenti (8,2% da 6,9% del 2021). Il disagio più marcato si osserva per le coppie con tre o più figli (20,7%); la situazione è più grave per le famiglie con tre o più figli minori dove l’incidenza arriva al 22,3%. Anche per le famiglie di altra tipologia, dove spesso coabitano più nuclei familiari, si osservano valori elevati (15,6%), così come per le famiglie monogenitoriali (11,5%).

Cresce rispetto al 2021 la povertà assoluta nei piccoli comuni fino a 50mila abitanti (l’incidenza familiare arriva all’8,8% dal 7,9% del 2021) mentre resta stabile nei comuni centro area metropolitana (7,7%).

Il Papa: le nuvole dei conflitti non nascondano il sole della speranza

Il Papa: le nuvole dei conflitti non nascondano il sole della speranzaCittà del Vaticano, 25 ott. (askanews) – “In questo tempo, non lasciamo che le nuvole dei conflitti nascondano il sole della speranza. Anzi, affidiamo alla Madonna l’urgenza della pace affinché tutte le culture si aprano all’afflato di armonia dello Spirito”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’udienza generale di oggi in piazza San Pietro, salutando i pellegrini di lingua portoghese. “Penso sempre alla grave situazione in Palestina e in Israele e incoraggio il rilascio degli ostaggi l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza” ha poi detto.

Sfida Simone Di Matteo-Tina Cipollari ai fornelli di “Celebrity Chef”

Sfida Simone Di Matteo-Tina Cipollari ai fornelli di “Celebrity Chef”Roma, 25 ott. (askanews) – Un eccellente ritorno televisivo quello che si prospetta all’orizzonte per Simone Di Matteo e Tina Cipollari. Dopo un lungo periodo che li ha visti percorrere strade professionali differenti, infatti, l’irriverente giornalista e l’amata opinionista torneranno finalmente insieme sul piccolo schermo tra i concorrenti della nuova edizione di Celebrity Chef, il format culinario ideato da Alessandro Borghese e prodotto da Banijay Italia, nella puntata che andrà in onda il prossimo 27 ottobre alle ore 19:10 su TV8. I due compagni di avventure si sfideranno ai fornelli e confezioneranno un menù degustazione ciascuno, contendendosi così il titolo di “Miglior chef della serata”.

Legati da un’amicizia ventennale, Di Matteo e Cipollari sono riusciti a consacrarsi nell’immaginario del pubblico come il dinamico e divertente duo de #GliSpostati. Con la loro partecipazione al reality on the road Pechino Express – Le civiltà perdute (2016), in particolare, si sono resi protagonisti di rocambolesche peripezie e simpatici siparietti, tanto da riscuotere un largo successo e venir accreditati da molti come i vincitori morali della quinta edizione dello show. Questa volta, però, le loro strade si separeranno, o meglio si fronteggeranno, in una sfida a suon di forchetta che li metterà seriamente a dura prova e li costringerà a mostrare al mondo le loro reali doti culinarie. “Sono una buona forchetta, per questo mi piace cucinare. Darò sicuramente a Tina del filo da torcere – dichiara Di Matteo -. È vero che in cucina ci vuole molta fantasia per stupire un commensale, ma molto spesso basta la semplicità di un sapore non troppo elaborato”. Un fervore condiviso anche dalla Cipollari, la quale afferma: “Solitamente gli chef stellati sono tutti uomini, ma, si sa, in realtà siamo noi donne le regine indiscusse della cucina. Adoro sperimentare, preparare sempre cose nuove e l’idea di questa sfida mi stimola ancora di più!”.

Girati negli spazi dei ristoranti di Venezia e Milano “AB – Il lusso della semplicità” di proprietà di Borghese, gli episodi inediti della trasmissione hanno preso il via lo scorso 2 ottobre e sono ancora tante le sorprese che attendono i telespettatori. Come ogni anno, due volti noti del panorama dello show business nostrano, siano essi appartenenti al mondo della musica, dello sport o dello spettacolo, si improvvisano cuochi, mettendo a frutto la loro creatività per aggiudicarsi il podio della serata. E questa, nello specifico, sarà la volta di una delle penne più taglienti in circolazione e della bionda vamp di Uomini&Donne che, con i loro menù da tre portate, dovranno mettercela tutta per convincere la giuria. Quest’ultima sarà formata da Borghese, Angela Frenda, food editor del Corriere della Sera, e Riccardo Monco, chef tristellato di Enoteca Pinchiorri di Firenze, e saranno loro a decretare, infine, il vincitore.

La porta atlantica è spalancata: in arrivo ancora due perturbazioni

La porta atlantica è spalancata: in arrivo ancora due perturbazioniRoma, 25 ott. (askanews) – La grande “Depressione d’Islanda”, un vortice ciclonico semi-stazionario che dà origine alla gran parte delle perturbazioni atlantiche, continua a inviare numerosi fronti perturbati verso l’Italia. Per questo si dice che la “porta atlantica” è aperta, anzi, letteralmente spalancata.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it avverte che fino a fine ottobre giungeranno ancora due perturbazioni, quindi sia la giornata di Halloween che la festività di Ognissanti potrebbero essere caratterizzate dal maltempo su alcune regioni. Dopo che mercoledì il tempo continuerà a essere instabile sul Centro-Sud tirrenico, al Sud e pure sul Friuli Venezia Giulia, un’altra perturbazione è pronta per raggiungere l’Italia nel pomeriggio/sera di giovedì. Questo nuovo fronte perturbato, a dire il vero piuttosto veloce, colpirà più intensamente il Triveneto (soprattutto il Friuli Venezia Giulia) e ancora una volta Toscana, Lazio e Umbria. Ma già nel corso di venerdì il tempo migliorerà decisamente al Nord e nel pomeriggio anche al Centro, mentre le piogge andranno a colpire la Campania.

In attesa poi della seconda perturbazione, l’ultimo weekend di ottobre trascorrerà con un tempo tutto sommato soleggiato, tuttavia non mancheranno delle piogge che saranno localizzate sulla Toscana settentrionale (sabato) e sulla Liguria (domenica). Dopo questi due giorni di relativa tregua ecco che già da lunedì 30 giungerà una nuova perturbazione pronta a riportare le piogge e i temporali sulle regioni settentrionali. Nel giorno di martedì 31 le piogge si sposteranno lentamente verso il nordest estendendosi anche alla Toscana. Nel contempo l’alta pressione tornerà a proteggere il Sud e il resto del Centro, garantendo giornate soleggiate e piuttosto calde per il periodo.

Oltre alle piogge, i protagonisti delle prossime giornate saranno anche i venti che soffieranno in maniera moderata o a tratti forte sia di Libeccio sia di Ponente.

Cina emetterà bond per 1.000 mld yuan a sostegno economia

Cina emetterà bond per 1.000 mld yuan a sostegno economiaRoma, 25 ott. (askanews) – Il parlamento cinese ha approvato un’emissione di obbligazioni sovrane da 1.000 miliardi di yuan (137 miliardi di dollari) e ha varato un disegno di legge per consentire ai governi locali di anticipare parte delle loro quote obbligazionarie per il 2024, con una mossa mirata a sostenere l’economia del Paese.

I fondi raccolti dai nuovi titoli di stato – scrive l’agenzia di stampa statale Xinhua – sosterranno la ricostruzione delle aree colpite dai disastri naturali e miglioreranno le infrastrutture di drenaggio dei territori urbani per aumentare la capacità della Cina di resistere alle calamità naturali.

Israele, S&P rivede outlook su debito da stabile a negativo

Israele, S&P rivede outlook su debito da stabile a negativo

Roma, 25 ott. (askanews) – S&P Global Ratings ha rivisto le sue prospettive sul debito sovrano di Israele da stabile a negativo, confermando comunque il rating AA- del paese. La guerra tra Israele e Hamas “rimarrà concentrata a Gaza, ma ci sono rischi che possa diffondersi più ampiamente con un impatto più pronunciato sull’economia e sulla situazione della sicurezza in Israele”, ha affermato l’agenzia statunitense di rating in una nota.

S&P prevede che l’economia israeliana si contrarrà del 5% nel quarto trimestre, rispetto al terzo trimestre, prima di rimbalzare all’inizio del 2024. “La contrazione deriverà da interruzioni legate alla sicurezza e dalla riduzione dell’attività commerciale”, così come l’arruolamento di un gran numero di riservisti, la chiusura del settore turistico e “uno shock di fiducia più ampio”.

Calcio, l’Inter batte il Salisburgo 2-1 e allunga in Champions

Calcio, l’Inter batte il Salisburgo 2-1 e allunga in ChampionsRoma, 24 ott. (askanews) – L’Inter batte il Salisburgo 2-1 e allunga in testa nel gruppo D di Champions League attendendo il match di questa sera tra Benfica e Real Sociedad. Decidono Sánchez e il rigore di Calhanoglu. Annullato un gol a Lautaro per fuorigioco di Frattesi. Il Salisburgo parte a mille. Dopo 4′ è a un passo dal vantaggio: Verticalizzazione veloce che trova in area Gloukh, immediato nel tiro in diagonale con il destro. Sommer va giù velocissimo e sventa. All’11’ Simic se ne va inseguito da due difensori che in qualche modo riescono a rallentarne la corsa verso la porta. L’Inter fatica sulle fasce ma al 19′, nel suo momento peggiore, passa: Mkhitaryan dal centrodestra mette in mezzo all’area cercando Frattesi che però non ci arriva, deviando appena il pallone che prosegue la sua corsa incrociando tutta l’area e arrivando dall’altra parte a Sanchez che di piatto, di prima, non sbaglia. Al 57′ arriva il pareggio degli austriaci. Lancio per Simic, che difende un bel pallone, lo tocca a Kjergaard al limite che di prima appoggia per l’inserimento di Gloukh. Conclusione imprendibile per Sommer. Passano 4′ e l’Inter è di nuovo in vantaggio: Fallo su Frattesi, steso in area da Pavlovic e Gourna-Douath che lo chiudono dopo un grande inserimento. Calhanoglu dal dischetto incrocia col destro e spiazza il portiere. Al 77′ buona opportunita per l’Inter che riparte con un 2 contro 1 gestito male. Lautaro in possesso di palla cerca di allargare per Thuram ma sbaglia la misura del passaggio, e l’azione sfuma. Inter sul 3-1 a 2′ dal 90′ Grande azione dei nerazzurri con Thuram che tocca di prima per l’inserimento a destra di Frattesi. Palla messa subito al centro e tocco facile in rete di Lautaro. Il Var rivede però la posizione iniziale di Frattesi e ravvisa il fuorigioco, spegnendo l’entusiasmo di San Siro.

Inter che allunga nel gruppo D in attesa di Benfica-Real Sociedad Classifica: Inter 7, Real Sociedad 4, Salisburgo 3, Benfica 0, Prima giornata (20 settembre): Benfica – Salisburgo 0-2, Real Sociedad – Inter 1-1 Seconda giornata (3 ottobre): Salisburgo – Real Sociedad 0-2, Inter – Benfica 1-0 Terza giornata (24 ottobre): Inter – Salisburgo 2-1, 21:00 Benfica – Real Sociedad Quarta giornata (8 novembre): 18:45 Real Sociedad – Benfica, 21:00 Salisburgo – Inter Quinta giornata (29 novembre): 21:00 Benfica – Inter, Real Sociedad – Salisburgo Sesta giornata (12 dicembre): 21:00 Inter – Real Sociedad, 21:00 Salisburgo – Benfica

Giambruno (“dispiaciuto”) lascia la conduzione de “Il diario del giorno” ma resta al oordinamento redazionale

Giambruno (“dispiaciuto”) lascia la conduzione de “Il diario del giorno” ma resta al oordinamento redazionaleRoma, 24 ott. (askanews) – Il giornalista di Mediaset “Andrea Giambruno, dispiaciuto per l’imbarazzo ed il disagio creato con il suo comportamento, ha concordato con l’azienda di lasciare la conduzione in video del programma ‘Il diario del giorno’, di cui continuerà a curare il coordinamento redazionale”. Lo rende noto un comunicato dell’azienda, che chiude così la vicenda dei fuori onda imbarazzanti – pubblicati dal tg satirico Striscia la notizia – costati anche la fine della relazione con la premier Giorgia Meloni.

Energia, Commissione Ue vara nuovo piano d’azione per l’eolico

Energia, Commissione Ue vara nuovo piano d’azione per l’eolicoBruxelles, 24 ott. (askanews) – La Commissione europea ha presentato, oggi a Bruxelles, un piano d’azione europeo per l’energia eolica, accompagnato da una comunicazione sulla realizzazione degli obiettivi dell’UE in materia di energia offshore, che mira a dare una risposta adeguata alle difficoltà che sta incontrando questo comparto delle energie rinnovabili, nonostante io successi ottenuti finora e le opportunità future prospettate dalla realizzazione degli obiettivi del Green Deal.

Finora nell’Ue sono stati installati più di 204 GW di energia eolica, di cui 16 GW offshore. Questi impianti, scrive la Commissione in una nota, hanno fornito il 16% dell’elettricità totale generata nell’Ue nel 2022. La maggior parte delle apparecchiature necessarie è stata fornita da produttori europei, che sono anche attori forti a livello globale. E nel 2022, sono state installate nuove capacità pari a 16 GW (il 47% in più rispetto al 2021); ma questo ritmo è ben al di sotto dei 37 GW all’anno necessari per raggiungere il contributo previsto dell’energia eolica (oltre 500 GW) all’obiettivo di energia rinnovabile che l’Ue dovrà produrre entro il 2030. Questo obiettivo è stato fortemente aumentato con il pacchetto “Fit for 55”, portandolo dal 32% inizialmente previsto ad almeno il 42,5% del totale dell’energia prodotta (e con l’ambizione di raggiungere il 45%). Nonostante rappresenti una storia di successo europea, il settore eolico dell’Ue si trova attualmente in difficoltà nell’operare in modo redditizio e competitivo, e sta affrontando una combinazione unica di sfide che ne hanno rallentato il ritmo di sviluppo. Negli ultimi anni, e soprattutto l’anno scorso, tutti i maggiori produttori europei di turbine eoliche hanno riportato perdite operative significative.

Secondo l’analisi della Commissione, gli impianti eolici sono attualmente sottoutilizzati a causa di cinque fattori. Il primo è la lenta diffusione dell’energia eolica dovuta alle difficoltà di prevedere con precisione la domanda di turbine nell’Ue, a causa soprattutto dei processi di autorizzazione per gli impianti, lenti, incerti e complessi. In secondo luogo, c’è la crescente difficoltà dell’accesso alle materie prime, combinata con l’instabilità dei loro prezzi, con l’alta inflazione, gli elevati tassi d’interesse, l’accesso limitato ai finanziamenti, tutti elementi che erodono la posizione finanziaria delle imprese del settore.

In terzo luogo, non aiutano le modalità con cui si svolgono le aste o gare d’appalto nazionali per l’installazione degli impianti, basate quasi esclusivamente sui prezzi e non abbastanza sulla promozione di elevati standard ambientali, e con sanzioni per la mancata esecuzione spesso insufficienti. Inoltre, a volte è prevista anche anche la possibilità di offerte negative illimitate (“uncapped negative bidding”), come è previsto ad esempio in Germania, per cui sono le imprese responsabili dello sviluppo dei progetti che pagano lo Stato per ottenere il diritto di costruire centrali eoliche offshore. Tutto questo, nota la Commissione, può creare rischi per la realizzazione completa e tempestiva dei progetti. La quarta sfida è la pressione crescente da parte di concorrenti internazionali come la Cina (e ora anche gli Usa con il loro “Inflation Reduction Act”), che rappresenta una sfida crescente per l’industria eolica dell’Ue, e ne può compromette gravemente la capacità di competere in condizioni di parità.

La bilancia commerciale dell’Ue con Pechino nel settore eolico ha raggiunto un deficit record di 462 milioni di euro nel 2022. La Cina è un importante fornitore di materie prime e di componenti per i produttori europei e mondiali, ma sta anche diventando – sottolinea la Commissione – un serio concorrente nei mercati dei paesi terzi, importanti per le aziende europee. Grazie a prezzi inferiori in media del 20% rispetto a quelli dei loro omologhi europei e statunitensi, la presenza delle aziende cinesi all’estero è in costante aumento. I produttori cinesi possono inoltre beneficiare di modelli di business integrati verticalmente con catene di fornitura più brevi a causa della posizione dominante della Cina nella produzione di acciaio e materie prime, per non parlare del possibile forte sostegno finanziario dello Stato. Tutto ciò compromette gravemente la capacità delle imprese dell’Ue di competere in condizioni di parità. Infine, un quinto fattore di rischio che pesa sullo sviluppo dell’industria eolica europea è quello legato alla mancanza di lavoratori qualificati nel settore, come operatori di navi, di gru o di mezzi di sollevamento pesanti, che potrebbe ostacolare il necessario aumento della capacità produttiva. Il piano d’azione presentato oggi definisce le azioni immediate che la Commissione, gli Stati membri e l’industria devono adottare insieme, sulla base delle politiche e della normativa esistenti, concentrandosi su sei aree principali. 1) Accelerazione della diffusione degli impianti eolici grazie a una maggiore prevedibilità e a procedure di autorizzazione più rapide. L’iniziativa “Accele-RES”, che sarà presto varata dalla Commissione con gli Stati membri, ha lo scopo di garantire la rapida attuazione delle norme rivedute dell’Ue in materia di energie rinnovabili, promuovendo la digitalizzazione delle procedure di autorizzazione e fornendo assistenza tecnica agli Stati membri, che sono sollecitati a impegnarsi per l’eolico, con calendari delle aste trasparenti e una pianificazione a lungo termine. La Commissione sosterrà anche la necessaria costruzione di reti elettriche con un piano d’azione dedicato che sarà presentato entro l’anno. 2) Migliore progettazione delle aste o gare d’appalto. Sulla base del “Net-Zero Industry Act” e della riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica, la Commissione sosterrà gli Stati membri nel miglioramento delle procedure, con criteri oggettivi che ricompensino gli impianti a più alto valore aggiunto e garantiscano che i progetti siano realizzati pienamente e nei tempi previsti. 3) Accesso ai finanziamenti. Per accelerare gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di energia eolica in Europa, la Commissione agevolerà l’accesso ai finanziamenti dell’Ue, in particolare attraverso il Fondo per l’Innovazione, mentre la Banca europea per gli investimenti (Bei) metterà a disposizione garanzie per la riduzione dei rischi. La Commissione incoraggia inoltre gli Stati membri a sfruttare appieno la flessibilità sugli aiuti di Stato offerta dal Quadro temporaneo di crisi e transizione modificato, attualmente in vigore, per sostenere la produzione eolica nell’Ue. 4) Contesto internazionale. Per garantire che il settore eolico possa operare in condizioni di parità, la Commissione monitorerà attentamente eventuali pratiche commerciali sleali che avvantaggiano produttori di energia eolica stranieri, e continuerà a utilizzare gli accordi commerciali per facilitare l’accesso ai mercati esteri, promuovendo nel contempo l’adozione di norme Ue e internazionali per il settore. La Commissione dialogherà con gli investitori per individuare e affrontare gli ostacoli agli investimenti. 5) Competenze. Con il “Net-Zero Industry Act”, la Commissione agevolerà l’avvio di accademie europee delle competenze nel settore dell’industria a zero emissioni nette, tra cui una dedicata al settore eolico, che sono concepite per sostenere le azioni degli Stati membri volte a migliorare le competenze e a riqualificare i lavoratori. Le accademie svilupperanno contenuti e materiali didattici con l’obiettivo di formare 100.000 persone entro i primi tre anni. 6) Partecipazione delle imprese e impegni degli Stati membri. La Commissione collaborerà con gli Stati membri e le imprese del settore per elaborare una “Carta dell’Ue per l’energia eolica”, al fine di migliorare le condizioni che consentono all’eolico europeo di restare competitivo. Quanto all’eolico offshore, la Commissione ricorda che gli Stati membri hanno recentemente concordato nuovi e ambiziosi obiettivi di aumento della produzione per il 2050, con traguardi intermedi per il 2030 e il 2040 per ciascuno dei cinque bacini marittimi dell’Ue. Nel 2022 la capacità installata offshore cumulativa dell’Ue a 27 ammontava a 16,3 GW. Per raggiungere l’obiettivo di 111 GW che si sono dati gli Stati membri occorrerà installare in media quasi 12 GW/anno, ossia 10 volte di più degli 1,2 GW supplementari installati lo scorso anno. Per sostenere questo sforzo, la Commissione sta definendo ulteriori azioni volte a rafforzare l’infrastruttura di rete e la cooperazione regionale, accelerare il rilascio delle autorizzazioni, garantire una pianificazione integrata dello spazio marittimo, rafforzare la resilienza delle infrastrutture, sostenere la ricerca e l’innovazione, e sviluppare catene di approvvigionamento e competenze nel comparto dell’eolico offshore.